Sofia Tornambene vince la sfida con il francese. La giovanissima interprete di Civitanova Marche, che sogna di diventare una cantatutrice, mette nuovamente d'accordo giudici e pubblico nel quarto live della tredicesima edizione di X Factor. Il passaggio alla quinta serata del talent show significa potersi esibire con un proprio inedito ed entrare ufficialmente nel mercato discografico italiano.
Kimono, questo il nome d'arte di Sofia quando ha il microfono in mano, ha interpretato "Papaoutai" di Stromae. Da evidenziare anche la suggestiva coreografia che ha accompagnato la canzone, con tanti ballerini che si sono mossi a mò di manichini seguendo le indicazioni di Sofia e rendendo la performance ancor più intima e profonda.
"Tu non hai limiti" sentenzia orgoglioso Sfera Ebbasta, il giudice della categoria under donne a cui appartiene Sofia. "Cantare in francese è una delle cose più difficili del mondo e tu sei stata estremamente brava" aggiunge Malika, mentre Samuel dei Subsonica sottolinea: "Non era un pezzo facile, soprattutto per una voce come la tua, ma sei stata brava".
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Oltre 2500 metri quadri di superficie, uno spazio eclettico e dalla forte connotazione italiana, anzi marchigiana. A Toronto, infatti, mercoledì è stato inaugurato il primo Eataly del Canada che sceglie proprio Grandinetti per la realizzazione dei suoi pavimenti. La catena di food market made in Italy ideata e realizzata da Oscar Farinetti, ha infatti selezionato i prodotti dell’azienda di San Severino Marche per vestire oltre 2500 metri quadri di superficie.
"Si tratta di un pavimento unico, su misura, - spiega Valentino Grandinetti, amministratore unico dell’azienda – realizzato da nove diversi disegni personalizzati che si combinano con 5 colori per ogni settore". Il progetto, nato dalla collaborazione tra le due realtà, si caratterizza per l’unicità e la singolarità delle realizzazioni. Un unicum sviluppato ad hoc per la realtà di Toronto che incarnerà certamente i valori dell’italianità tanto nella proposta food quanto nella concezione della location.
Grandinetti nasce a San Severino Marche nei primissimi anni del XX secolo. Il territorio ricco di materie prime adatte alla produzione di marmette, l’epoca storica contraddistinta dall’Art Nouveau (in Italia stile Liberty), diedero vita a un opificio di marmette tra i più prestigiosi d’Italia. L’azienda cresce e si sviluppa nel contesto del fermento delle nuove tendenze di inizio ‘900. Nel corso degli anni ci siamo imposti nel settore grazie scelte produttive intelligenti che hanno sempre privilegiato la manualità e l’artigianalità; questa attenta prassi contempla l’impiego di materiali selezionati e naturali, la cura sapiente di ogni realizzazione, il gusto per il bello e la fede, mai abbandonata, per gli intramontabili canoni classici. Da tutto questo scaturisce il successo di un’azienda che ha più di un secolo di esperienza.
C'era anche l'ex appuntato dell'Arma dei Carabinieri Giuseppe Trisolini ieri al Grand Hotel di Pesaro tra gli aspiranti "dilettanti allo sbaraglio" che hanno partecipato alle selezioni per la nuova edizione de "La Corrida", celebre trasmissione televisiva che andrà in onda su Rai Uno con Carlo Conti alla conduzione.
Alla commisione Trisolini ha proposto il brano di Elvis Presley "It's now or never". Ora non resta che attendere il responso per conoscere se avverrà o meno lo sbarco in prima serata. Trisolini non è nuovo ai palcoscenici, visto che lo scorso agosto ha aperto il concerto di Pupo in piazza Giacomo Leopardi a Recanati, e che proprio nella città leopardiana nel 2017 ha vinto la Corrida cittadina.
Porto Recanati protagonista in Toscana alla Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato. Oggi la cittadina pisana è considerata, insieme ad Alba, la capitale italiana del tartufo bianco. La manifestazione si è aperta lo scorso fine settimana e ha avuto come protagoniste la città di Porto Recanati insieme a Tipicità e alle cittadine di Fermo, Sant’ Elpidio a Mare e Recanati.
Esprime soddisfazione l’assessore alla Cultura del comune di Porto Recanati dopo la trasferta di due giorni a San Miniato. “È stata una rete promozionale importante - dice Angelica Sabbatini - e ringrazio l’Accademia del Brodetto che ci ha supportato in questa trasferta a San Miniato, ringrazio Tipicità quindi Angelo Serri e Alberto Monachesi che hanno fatto da trait d’union tra le Marche e la Toscana. Una bellissima esperienza nonché una iniziativa importante dal punto di vista promozionale considerando la visibilità che Porto Recanati ha avuto grazie a questo progetto. I visitatori previsti per la Mostra Internazionale del Tartufo di San Miniato sono circa 100 mila. Noi abbiamo uno stand ad opera di Tipicità, dove il materiale promozionale di Porto Recanati è presente sia come territorio, sia come strutture ricettive".
"La nostra delegazione è arrivata venerdì nel primo pomeriggio – prosegue l’assessore Sabbatini - per poter essere presente alle 18:30, all’inaugurazione della mostra fotografica 'Apollo 11: Allunaggio 1969-2019 a 50 anni dallo sbarco sulla Luna'".
Sabato 9 novembre, alle ore 11, in piazza del Duomo, le nuove alleanze del Gusto hanno visto, nell’officina del Tartufo, uno Cooking show con gli chef dell’Accademia del Brodetto, in un’inedita performance dal titolo “Il Brodetto di Porto Recanati incontra il tartufo bianco di San Miniato” condotta da un famoso amico della cittadina rivierasca, Gioacchino Bonsignore, caporedattore del TG5 e conduttore della rubrica “Gusto”.
È uscito "Migliori di te", il primo singolo di Noemi Romiti, in arte "MOMA". La giovanissima cantautrice di Sambucheto è stata l'unica cantante donna della regione Marche a partecipare come finalista nazionale a "Il Cantagiro 2019".Noemi ha conquistato la finale nazionale del concorso proprio con il brano di cui è autrice del testo, la musica è stata realizzata dal noto produttore Davide Maggioni. La canzone verrà incisa all'interno della Compilation de "Il Cantagiro 2019", in uscita a breve.
"Migliori di te" è lo specchio della società moderna, e regala in ogni verso metafore che nascondono una profonda morale. Parole semplici e attuali che spiegano quanto al giorno d'oggi i social siano vitali per le giovani generazioni. La canzone inizia infatti dicendo: "urliamo con i punti esclamativi / Respiriamo con le barre spaziatrici"; e quanto siano diffuse abitudini come il ritrovarsi la sera con una birra in mano a mo' di scettro e sentirsi dei "re". I sentimenti passano in secondo piano rispetto all'apparire: un mazzo di rose regalato alla propria fidanzata, gesto che un tempo era privato e pieno di valore, ora viene fotografato e postato pubblicamente alla ricerca di like per sentirsi "Migliori". "Migliori di te" è disponibile su tutte le piattaforme digitali dallo scorso venerdì e oggi, 11 novembre, è uscito il videoclip su YouTube, interamente girato a Macerata per mano dei giovanissimi MoonProject.
(Credit foto: Nicoleta Sumanaru)
Proseguono, in tutta Italia, le selezioni per l’edizione di “Miss Mamma Italiana 2020”, concorso nazionale di bellezza e simpatia giunto quest’anno alla sua 27° edizione, curato dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del Concorso) e riservato a tutte le mamme aventi un’età tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con più di 56 anni. “Miss Mamma Italiana” sostiene “Arianne” Associazione Nazionale Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia progressiva ed invalidante, ancora poco conosciuta, che colpisce 3 milioni di donne italiane in età fertile.
Al ristorante “la Fonte” di Offida, si è svolta una selezione valevole per l’elezione di “Miss Mamma Italiana 2020”. Le mamme partecipanti, oltre a sfilare in passerella con abiti eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche, coinvolgendo il marito o i figli.
La giuria, ha proclamato vincitrice della selezione Jessica Longhi, 34 anni, casalinga, di Cantalupo in Sabina (RI), sposata da 10 anni con Giuseppe e mamma di Gaia e Flavio, di 8 e 6 anni. Jessica è una bella e simpatica mamma con gli occhi verdi e i capelli biondi, con la passione per il canto.
La fascia “Miss Mamma Italiana GOLD”, riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni, è andata a Donatella Saladini, 46 anni, impiegata, di Ascoli Piceno, mamma di Marilyn di 11 anni; mentre la fascia “Miss Mamma Italiana EVERGREEN”, riservata alle mamme con più di 56 anni, è andata a Daniela Perticarà, 59 anni, artigiana, di Grottammare (AP), mamma di Alessandra di 36 anni. “Miss Mamma Italiana Sorriso” è andata a Giovanna Pisano, 29 anni, commessa, di Monte Urano (FM), mamma di Leonard e Francesco, di 8 e 6 anni; “Miss Mamma Italiana Romantica” a Silvia Silvestri, 44 anni, libera professionista, di Colli del Tronto (AP), mamma di Michael ed Amy, di 20 ed 11 anni; “Miss Mamma Italiana in Gambe” a Cristina Vlaicu, 37 anni, impiegata, di Porto Potenza (MC), mamma di Gabriele e Sharon, di 12 e 3 anni; “Miss Mamma Italiana Radiosa” è andata a Manuela Latini, 42 anni, imprenditrice, di Monsampolo del Tronto (AP), mamma di Noemi di 10 anni; “Miss Mamma Italiana Gold Fashion” a Sonia Muccichini, 49 anni, commessa, di Porto San Giorgio (FM), mamma di Edoardo e Tommaso, di 20 e 15 anni; “Miss Mamma Italiana Gold Solare” è andata a Letizia Sirsi, 47 anni, impiegata, di Spinetoli (AP), mamma di Andrea e Chiara, di 16 e 10 anni; “Miss Mamma Italiana Evergreen Glamour” a Regina Prizyrewska, 61 anni, insegnante, di Macerata, mamma di Remigio di 31 anni; la fascia “Miss Mamma Italiana Evergreen Simpatia” è andata a pari merito a Dina Scarpetti, 69 anni, casalinga, di Centobuchi (AP), mamma di Luciano e Katiuscia, di 48 e 44 anni e a Marisa Salustri, 72 anni, casalinga, di Rieti, mamma di Sara di 33 anni (la vincitrice della fascia “Miss Mamma Italiana Eleganza”).
La serata è stata presentata da Paolo Teti ideatore e Patron del concorso e da Sonia Falconi. Ospiti d’onore, le Madrine di “Miss Mamma Italiana”, ovvero mamme vincitrici di fascia nazionale delle passate edizioni del concorso.
Osservazione astronomica al villaggio Sae di Selvalagli di Gagliole, domani dalle 13 alle 16, in occasione del transito di Mercurio davanti al sole. Ad organizzarla l'appassionato astrofilo Paolo Mauri.
Era il 9 maggio del 2016, quando il primo pianeta del sistema solare passò davanti all'astro solare. Domani in occasione di San Martino, l'evento si ripete. Il fenomeno sarà visibile anche dall'Italia, tempo permettendo, anche se raggiungerà il culmine in centro e sud America, dove si vedranno tutte le fasi. Da noi si vedrà dal primo contatto di Mercurio, distante oltre 100 milioni di km dalla terra, con il sole previsto alle 13:25, per una durata di circa tre ore. Non sarà possibile vedere il passaggio di Mercurio, di fronte al disco solare, ad occhio nudo. A causa del suo diametro molto piccolo, si dovranno utilizzare strumenti come telescopi e binocoli, opportunamente schermati per evitare danni alla vista.
"In occasione del transito di Mercurio davanti al Sole di lunedì 11 novembre, allestirò sul prato fuori casa mia (villaggio sae di Selvalagli, vecchio campo di calcio) una postazione osservativa costituita da un telescopio che lavorerà sia in modalità diretta (osservazione all'oculare, filtrata) che in proiezione (su schermo in ombra) - spiega Paolo Mauri -. Sarà possibile partecipare dalle 13,00 alle 16,00 circa, quando il Sole tramonterà sotto l'orizzonte locale. Chi volesse venire a osservare non ha che da telefonarmi. Ricordo a tutti che puntare il Sole senza le dovute precauzioni, con qualsiasi strumento, presenta gravi rischi di accecamento."
Credit photo: Astrobreak
Vinti 500 mila euro nel bar tabaccheria Tonino di Daniele Menghini, nella zona ex Eko, a Recanati. Ancora ignoto il nome del fortunato cliente baciato dalla dea bendata, che avrebbe già ritirato il montepremi tramite la Lottomatica.
La vincita risale a una decina di giorni fa, anche se è stata comunicata al titolare soltanto ieri, ed è stata ottenuta grazie alla combinazione del 'gratta e vinci' della serie "100X", del costo di 20 euro.
Si tratta della vincita più alta mai avvenuta nel bar tabaccheria recanatese.
"La mia fuga sono le Marche, il paradiso del bike". Così il campione di ciclismo Vincenzo Nibali, testimonial della Regione Marche, chiude lo spot da un minuto che lo vede protagonista insieme alla "bellezza infinita delle Marche", girato per promuovere il turismo outdoor e il bike Marche Outdoor Marche Tourism #DestinazioneMarche.
Il vincitore di Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta, di due titoli italiani, della Milano Sanremo e di due Tirreno Adriatico è stato scelto dalla Regione Marche come testimonial per far conoscere tutte le attrazioni turistiche e le bellezze paesaggistiche, da ammirare in modo particolare in sella alla bici.
Da nord a sud, passando dal Monte Conero fino allo Sferisterio di Macerata, dal Duomo di Fermo a piazza del Popolo di Ascoli Piceno, nel video il campione di ciclismo, in bicicletta, attraversa le bellezze della nostra Regione, il "paradiso del bike".
Domenica 10 novembre si terrà l’inaugurazione del salone "Giampiero Parrucchieria” presso la frazione Sambucheto di Montecassiano, in via Don Lorenzo Milani.
“Volevo dare una svolta alla mia attività e una nuova immagine al mio salone”, così commenta il titolare Giampiero Brancozzi, 50 anni, dopo 25 anni di attività. L’hairstylist, dopo aver lavorato come dipendente presso alcune parrucchierie note nel territorio, il 25 novembre del 1994 decide di aprire un’attività propria insieme alla sua storica collaboratrice Luisella.
La parrucchieria Giampiero si distingue subito per la sua professionalità e per il suo stile sempre al passo con i tempi, che affonda le radici in corsi specifici e qualificati in giro per l’Italia. Lo staff del salone oggi è composto da quattro persone: il titolare, Luisella, Alessia e Rossella. Insieme collaborano per garantire ai clienti il meglio della propria esperienza.
“Vorrei festeggiare insieme alle mie collaboratrici e a tutti i miei clienti questo mio traguardo, fatto di lavoro, sacrifici e soddisfazioni e ringraziare tutti per la fiducia concessami”, spiega Giampiero.
Quindi non resta che scoprire la sorpresa del nuovo salone aperto ovviamente sia a chi è già cliente, sia a chi vorrebbe conoscerlo.
Nello scorso weekend due imprese agricole recanatesi hanno esposto a FICO Eataly World, il parco agroalimentare più grande al mondo, grazie allo stand messo a disposizione della Regione Marche per dare una spinta alle eccellenze agricole ed enogastronomiche marchigiane e all’impegno dell’Assessore al Commercio di Recanati Mirco Scorcelli.
Nello stand collocato all’interno del “parco” le due imprese hanno potuto mettere in vetrina i loro migliori prodotti; la ditta "Frantoio Oleario Grabielloni“ di Montefiore i suoi pregiati oli e la ditta “Azienda Agraria Laureti” le sue ottime birre artigianali.
Entrambe le imprese nello stand oltre ad esporre e pubblicizzare i loro prodotti, hanno dato visibilità alla città. Sono stati proiettati video a ciclo continuo che evidenziavano le peculiarità dei loro prodotti, ma anche quelle storico culturali cittadine, da Leopardi a Gigli, artigianali e paesaggistiche del territorio. Inoltre sono stati esposti cartelloni raffiguranti i capolavori di Lorenzo Lotto e i migliori scorci di Recanati.
Il parco "FICO" occupa una superficie di circa 100.000 metri quadrati, con una media annua di circa 3 milioni di visitatori con ingresso gratuito, dove si incontrano arte, enogastronomia, gusto per la natura e storia dell’agricoltura.
Era il 1974 quando Hello Kitty è apparsa per la prima volta, per diventare nel tempo una delle icone pop più celebri al mondo, capace di emozionare donne e bambine di ogni età, ispirare artisti, stimolare designer dei vari settori. Ancora oggi, mentre celebra il suo 45esimo anniversario, Hello Kitty è sempre invariabilmente cool.
Sulla base di questa ispirazione Francesca e Veronica Feleppa, le sorelle gemelle stiliste fondatrici dell’omonimo brand, hanno firmato un accordo con Sanrio, azienda giapponese proprietaria di Hello Kitty, per disegnare e realizzare una capsule collection di abiti donna e bambina, che sarà disponibile in selezionate boutique e online su feleppa.com.
“Nella capsule abbiamo unito l’immagine iconica di Hello Kitty al nostro stile - affermano Francesca e Veronica -. Siamo state felicissime fin da subito di poter creare dei capi che possano far sognare, così come Hello Kitty da sempre ispira generazioni di donne e bambine”.
La capsule comprende t-shirt, pullover, gonne, dove la rappresentazione essenziale del character Hello Kitty si sposa perfettamente con le tonalità dell’oro, del rosa, del bianco e del nero. Lo stile di ogni modello è ideale per look eleganti e contemporanei, e perfetto da indossare nel periodo più scintillante e sparkling dell’anno tra Natale e Capodanno.
La liason tra Feleppa e Hello Kitty è stata presentata in un suggestivo evento che si è tenuto a Milano da Rosa and Co., con allestimento e scenografia curati da Steve Di Maio, che hanno messo in evidenza perfettamente la capsule collection.
All’evento, che ha visto anche la partecipazione in carne e ossa di Hello Kitty in abito Feleppa, sono intervenuti giornalisti moda, buyer, oltre a importanti influencer e blogger.
"La gioia è la vostra fortezza". È un invito e, al tempo stesso un programma di vita quello che Papa Francesco ha affidato a 73 frati minori Cappuccini della Provincia delle Marche, incontrati il 10 ottobre in Vaticano. Un colloquio cordiale improntato alla fraternità e alla semplicità.
Il Ministro Provinciale Fra Sergio Lorenzini, a nome di tutti i frati, ha ringraziato il Papa per aver visitato due volte le Marche e in particolare Camerino e le popolazioni terremotate. La confraternita ha poi presentato al Pontefice un dono in ricordo della sua visita in regione, così hanno ben pensato di donare a Papa Francesco un quadro dell'artista maceratese Stefano Calisti.
L’opera, dalla tecnica e dai colori inconfondibili (personalizzata per l'evento), è stata illustrata al Papa dal Superiore Provinciale Fra Sergio Lorenzini (nella foto). Anche l 'Osservatore Romano ha descritto minuziosamente l'opera del Maestro Calisti soffermandosi su ogni particolare.
“Quando mi è arrivata sul cellulare la prima foto del Pontefice con il mio quadro - ha affermato l’artista - la gioia è stata immensa, ma quanto mi è giunta quella con Papa Francesco che di Suo pugno scrive una dedica sul mio catalogo, l'emozione è stata talmente forte che mi sono commosso”.
"Caro Stefano, grazie tante, che Dio ti benedica e non dimenticarti di pregare per me" la missiva inviata dal Santo Padre all'artista.
“I miei quadri - ha detto Calisti - sono andati in tutto il mondo a vescovi, prelati, ambasciatori, politici, attori, registi, cantanti, direttori d'orchestra, poeti, scrittori, conduttori televisivi, ministri e molto altro ma non avrei mai pensato di arrivare al Papa." Voglio dedicare questo magnifico evento ai miei concittadini e a tutti i marchigiani che dall'inizio della mia carriera artistica fino ad oggi hanno creduto e credono ancora in me".
Un motivo di orgoglio per la Città di Macerata e per il territorio, che Stefano Calisti continua da ben 30 anni a far conoscere in tutto il mondo.
Il presidente Luca Ceriscioli, nel corso della cerimonia ufficiale Best in Travel Winner's Dinner, che si tenuta alla Shoreditch House di Londra, ha ricevuto ieri sera il badge ufficiale Top Destination 2020 per le Marche. La regione, come è noto, secondo la prestigiosa pubblicazione Best in Travel di Lonely Planet è risultata al secondo posto della lista delle dieci regioni in tutto il mondo che il prossimo anno meritano una visita.
“È stato un momento emozionante - ha commentato il presidente Ceriscioli – ricevere questo attestato dal responsabile per l'Area Europa di Lonely Planet, David Read e poter esprimere il ringraziamento delle Marche davanti a una platea di ospiti da tutto il mondo per questo prestigioso riconoscimento che useremo come “certificazione di bellezza e accoglienza” nella nostra comunicazione promozionale turistica. Non è un riconoscimento scontato, tutt’altro. Siamo orgogliosi, perché stare tra le 10 più importanti mete turistiche mondiali consigliate per il 2020 da una delle più autorevoli guide in materia di viaggi e vacanze, significa essere un’eccellenza. Vuol dire aver lavorato bene per affermare con successo la nostra offerta turistica complessiva: dalla bellezza dei nostri luoghi (dalle città, ai paesi, ai borghi, ai paesaggi, alla natura incontaminata dei parchi), alla ricchezza diffusa della nostra cultura, alla bontà e alla genuinità dei nostri cibi, alla ricchezza dei prodotti delle nostre manifatture, all’ospitalità della nostra gente, all’elevata varietà dei servizi di accoglienza“.
Ricordiamo la motivazione con cui Lonely Planet ha riconosciuto le Marche Top Destination 2020: “Anche se spesso i riflettori puntano sulla vicina Toscana, le Marche hanno un’offerta turistica altrettanto ampia. Paesini abbarbicati sulle colline, ricchezza di tipicità enogastronomiche, splendidi paesaggi rinascimentali e spiagge invitanti e ancora non invase dai turisti. Nel 2020 tutta l’attenzione sarà rivolta su Urbino, la città più pittoresca delle Marche, per le celebrazioni del 500° anno dalla morte di Raffaello”.
Negli anni recenti altre prestigiose testate del mondo anglosassone avevano dedicato alle Marche titoli e spazi riconoscendole meta da scoprire per una bella vacanza. The Guardian titolava: “Le Marche as one of the world’s best places to go on holiday in 2016”, incoronando l’anno successivo (era il 2017), Sirolo, come la regina delle spiagge adriatiche e a gennaio di quest’anno il quotidiano londinese Sunday Times, nello “SpecialeItalia” dedicava un ampio servizio su molte località della regione e titolava: “Forget Tuscany — discover the hills and beaches of Le Marche, Italy’s secret region” (Dimenticate la Toscana, scoprite le colline e le spiagge delle Marche, la regione segreta d’Italia)".
In occasione del World Vegan Day, momento per riflettere sulla sostenibilità ambientale e sulla buona alimentazione, lo scorso 1 novembre, la giornalista Susanna Danieli, prestigiosa firma del Corriere della Sera in fatto di food, ha stilato una classifica dei migliori ristoranti vegetali italiani. Ben 12 realtà che hanno fatto del veg il proprio tratto distintivo nella cucina del locale.
In classifica veri e propri guru della cucina vegetale, da Pietro Leemann con la sua perla Joia a Milano a Luca Andrè che a Torino firma i piatti di Soul Kitchen. E poi Antonio Chiodi Latini, sempre nella città sabauda, Vero Restaurant a Varese di Davide Maffioli e Tiziana Caretti, Al Tiglio, in provincia di Udine, Botanica Lab Cucina a Bologna, Apriti Sesamo a Parma, Julienne a Modena, Maggese a San Miniato di Pisa, Il Margutta RistorArte a Roma. Tra queste realtà, ormai punti fermi anche a livello internazionale della cucina, spunta anche Lord Bio, con la cucina degli chef Mauro Massei e Grazia Bianchi.
La realtà del ristorante di Palazzo dei Priori, affacciato sulla bella Piazza della Libertà a Macerata infatti, viene segnalata nell’Olimpo della cucina vegetale sia per il livello della proposta culinaria che spazia dal menù ristorante alla pizza artigianale e alla pasticceria specializzata, che per la genuinità della ricerca gastronomica sempre fondata sulla scelta di materie prime del territorio, provenienti principalmente dall’azienda agricola di proprietà del ristorante.
Un bel risultato che, oltre alla ovvia soddisfazione dello staff, dà lustro anche alla città, potendo vantare un fiore all’occhiello della cucina vegetale a livello nazionale, una realtà in crescita e sempre interessata all’incontro e all’apertura con tutto il mondo gastronomico.
Lucia Lattanzi, 16enne di Civitanova Marche, ha preso parte questa estate al World Scout Jamboree in West Virginia. A distanza di qualche mese racconta sulle colonne di Picchio News la sua indimenticabile esperienza.
Immaginate di essere in una riserva naturale, e di parlare, passando, con persone che vivono dall’altra parte del mondo, immaginate di cantare o semplicemente scambiarvi qualche battuta o sorriso con loro; ma partiamo dal principio.
Sono Lucia, ho 16 anni, sono una scout del gruppo AGESCI Civitanova Marche 2, e durante lo scorso anno ho affrontato il percorso che mi ha poi portato alla più emozionante esperienza vissuta fino ad ora: il World Scout Jamboree 2019, letteralmente “marmellata di ragazzi”, un incontro mondiale che si svolge ogni quattro anni in posti diversi del mondo e al quale partecipano una selezione di ragazzi provenienti da ogni nazione, al fine di promuovere la fratellanza, la pace e la condivisione dei valori che rendono uno scout ciò che è.
Nel corso dell’anno scolastico sono stati creati i reparti che sono poi partiti alla volta del West Virginia; il mio reparto è quello composto da 36 ragazzi e 4 capi adulti marchigiani, e si chiama Ponte di Fermignano.
Ogni regione ha avuto infatti il nome di un ponte: Jamboree è unione, e niente potrebbe rappresentarla meglio; proprio per questo il simbolo del contingente italiano è stato il ponte di Leonardo da Vinci, che si sorregge grazie all’incastro dei pali che lo compongono, senza bisogno di legature o chiodi, come accade al ponte formato dai tanti fratelli provenienti dalle parti più disparate del mondo, che viene sorretto dalla condivisione.
Durante l’estate il Jamboree si è tenuto alla Summit Bechtel Reserve, in West Virginia, negli USA tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto e vi hanno partecipato circa 50.000 persone.
Dopo un anno di incontri, senza rendersene neanche conto, era arrivato il fatidico giorno, o per meglio dire notte, della partenza: era il 23 luglio 2019, ci aspettavano due autobus e due aerei prima dell’arrivo alla tanto sognata Summit Betchel Reserve, in West Virginia e il mio cuore, felice e emozionato, viaggiava a mille chilometri orari, impaziente di essere travolto da tutte le emozioni del Jamboree. Passate 32 ore dalla partenza e finalmente arrivati al campo, alle 3 di notte e sotto la pioggia incessante, abbiamo trovato una piacevole accoglienza, in stile scout: i vicini americani avevano già montato i nostri due tendoni e grazie a loro, nonostante la stanchezza, siamo riusciti a montare le tende per andare a riposare.
Questa notte, però, è durata ben poco, perché dopo 3 ore eravamo nuovamente in piedi, emozionati e curiosi di scoprire il Jamboree. Trascorsa velocemente la giornata, era giunta l’ora della “Opening Ceremony”, che si è svolta il 24 luglio nella grande arena naturale della riserva; non dimenticherò mai questa serata: vedere così tanti scout in un solo posto e percepire la vicinanza a gente mai vista prima è stato davvero emozionante e commovente, perché le differenze non erano un ostacolo, nessuno si curava dell’aspetto bizzarro che avevi ma di quello che eri, nessuno giudicava senza prima conoscere. Non c’erano muri ma solo ponti.
Facendo attività sempre diverse, andando a fare spesa, parlando e facendo amicizia, le giornate volavano alla Summit Betchel Reserve; e dire che non si può esprimere a pieno con le parole la sensazione di fratellanza che si prova camminando tra un’attività e l’altra e condividendo canzoni, sorrisi, abbracci, conversazioni, risate, cibo e abiti con persone solo apparentemente sconosciute sembra scontato ma è realmente così. Se ripenso a quelle calde e impegnative giornate mi vengono in mente i volti di Lisa, Carlton e Edmundo, perchè durante al Jamboree si capisce cosa significa fratellanza: i soli dieci minuti trascorsi durante una fila o l’attesa per qualche attività insieme a qualcuno prima di allora sconosciuto sono indimenticabili.
Il fondatore dello scoutismo, Sir Robert Baden Powell, istituì il WSJ al fine di rendere fratelli uniti tutti gli scout, di abbattere ogni pregiudizio e ostilità e di promuovere la pace. Ogni giorno al Jam era felice: guardandosi intorno non si riusciva più di tanto ad essere tristi e chiusi in sé stessi, si poteva trovare in ogni momento occasione di divertimento e di crescita al tempo stesso.
Una giornata particolarmente emozionante è stata quella del 29 luglio, quando si è tenuta la cerimonia interreligiosa “Scouts’ Own”, un momento di riflessione senza influenza religiosa, a seguito del quale è stato realizzato il record del simbolo della pace composto più grande al mondo, ed è stata cantata “Take me home, Country Roads” di John Denver, che veniva spesso intonata da molte persone tra un tragitto e l’altro.
Passati i giorni veloci come la luce, alla cerimonia di chiusura, dopo le ore passate tra spettacoli pirotecnici e cantanti, era giunto il momento più importante, che ricorderò per sempre, quando, dopo l’annuncio della fine del 24° Jamboree Mondiale, io e gran parte del reparto, vedendo quell’immensa folla colorata andarsene verso i rispettivi sottocampi, abbiamo condiviso abbracci, sorrisi e lacrime di commozione; eravamo felici e tristi allo stesso tempo, sapendo che tutto quello, che lì era normalità, stava per finire, e che sarebbe stato il momento di tornare a casa, dove avremmo dovuto noi stessi cercare di ricreare tutto ciò che avevamo vissuto.
Durante questa esperienza di due settimane ho capito quanto puro e incondizionato può essere il sentimento di felicità vicino a un fratello: ho provato sensazioni a me neanche immaginabili: una calma mista a tumulto di gioia, emozione, amore, condivisione, indescrivibile sotto ogni punto di vista e attraverso ogni mezzo. Ho capito che questo sentimento è quello che dovrebbe alimentare gli animi di tutti, perché rende chi lo prova felice, nel più profondo e vero senso della parola.
Ora per me fratello è chiunque con cui io provi felicità e con cui possa condividere qualcosa senza troppi pensieri, ma solo con cuore puro. Ricordando i momenti passati a cantare la canzone di John Denver penso che è proprio in quelle “Country Roads” che ho visto cosa l’umanità è capace di fare.
Continua l'avventura ad X Factor 2019 per i due artisti maceratesi, sebbene con qualche patema d'animo per Marco Saltari. Il 33enne di Corridonia è finito al ballottaggio finale con Enrico Di Lauro, dopo un'interpretazione non del tutto convincente del brano "My Sweet Lord" di George Harrison, assegnatogli dalla coach Mara Maionchi. Al termine della seconda manche è risultato lui come il meno votato.
Nella sfida finale, in ogni caso, Saltari ha convinto l'intero tavolo dei giudici con "Breaking the girl" dei Red Hot Chili Peppers. Pericolo scampato.
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Prosegue, invece, a gonfie vele il cammino della giovanissima civitanovese Sofia Tornambene. La sua versione di "Fix You" dei Coldplay ha commosso pubblico e giudici. "È stata un piacere ritrovarti. È il momento di fare il salto. Azzarda. Divertiti" il consiglio di Malika Ayane, mentre il coach Sfera Ebbasta si è dimostrato più che soddisfatto: "Sei piccola, ma fari grande cose. Ricorda queste parole".
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Palloncini rossi che spuntano dai tombini delle vie del centro storico di Macerata in via Tommaso Lauri e in via Giuseppe Garibaldi nella giornata di Halloween, la più terrificante dell'anno. In tanti incuriositi hanno notato i pallancini rossi che nei libri di Stephen King preannunciano la presenza nelle vicinanze di Pennywise, e dal quale sono stati tratti due film di grande successo: "IT" e "It - Capitolo Due". Gli appassionati del genere horror ne hanno approfittato per scattarsi un selfie con il palloncino gonfiato ad elio.
Si tratta di un'ottima trovata promozionale del locale street food Towanda in occasione del 31 ottobre, come si evince dal biglietto che accompagna il palloncino: "Sono stufo di mangiare bimbi, vado a prendere un panino da Towanda. Torno subito".
Ida Barbetta di Treia rggiunge il traguardo dei 104 anni. Meglio di lei (stesso millesimo di nascita ma 10 mesi prima) resiste Ida Impecora; per la cronaca al terzo posto c’è Rosa Balestra (festeggiata questa estate il 30 agosto) e ai piedi del podio sono a 99 candeline con la speranza di raggiungere quota 100 nel 2020 Antonia Cesari e Anna Gentiletti.
Grande festa questa sera a Treia con parenti, amici e i tre figli Gianni, Gianna e Argentina.
Anche l’Amministrazione Comunale, con il vice sindaco David Buschittari, ha voluto omaggiare Ida con un piccolo dono per ricordare questa data memorabile: a lei vanno i migliori auguri di tutta la Città di Treia per questo grande traguardo raggiunto!
Nella giornata di domani, sabato 26 ottobre, da tutta Italia si concentreranno a Roma le rappresentanze dei gruppi folk di varie regione. Si celebrerà la “Giornata nazionale del folklore e delle tradizioni popolari” istituita il 31 luglio scorso su istanza della Federazione italiana tradizioni popolari.
A Roma rappresenteranno le Marche il Gruppo Gams, il Gruppo Alfieri e musici storici di Servigliano, li Matti de Montecò, la Cucuma di Amandola, i Viaggiatori del tempo di Monte San Giusto e l’Associazione Staphilè di Mondolfo, tutti affiliati Fitp.
Il raduno è fissato per le ore 14 in piazza Colonna con gruppi folklorici, bande musicali, cori e sbandieratori. Alle 15 partirà la “parata della Gioia” passando per piazza del Popolo, via del Corso, piazza Venezia e Campidoglio. Alle 17 ci sarà l’incontro con il presidente del consiglio Giuseppe Conte e con le altre autorità. La chiusura della manifestazione è prevista per le 18:30 con esibizioni estemporanee dei gruppi folkoristici.
Una sorta di anteprima c’era stata nei giorni scorsi a Tolentino con la manifestazione “La sera del dì di festa”. Frattanto il presidente della Federazione italiana tradizioni popolari (Fitp) Benito Ripoli sta portando avanti alcune iniziative di grosso spessore. Innanzitutto, in considerazione del fatto che il Parlamento ha dato delega al Governo per l’adozione di un decreto legislativo per la creazione del “Codice dello spettacolo”, ha chiesto che vi sia sottolineato “il valore delle musiche, dei canti, delle danze della tradizione orale del nostro paese, messi in scena dai Gruppi folkloristici italiani”.
Altra iniziativa è quella di creare a Roma, o altra sede, un “Centro di documentazione e valorizzazione delle identità culturali regionali” con l’obiettivo di raccogliere i fondamentali elementi identitari sia di cultura materiale, sia di cultura immateriale, delle diverse regioni italiane.
Ha infine uno spessore ancora più elevato il progetto di dare una maggiore rilevanza alla “Rassegna internazionale di documentari etnografici” intitolata al celebre documentarista Vittorio De Seta che la Fitp ha creato fin dal 2016.
Si tratta di ottenere il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri con possibilità di accedere ai contributi del Ministero per i beni e le attività culturali. E’ da sottolineare infatti che, prendendo spunto dai documentari di Vittorio De Seta, si può valorizzare l’importanza politico-culturale della “questione meridionale”, partendo dal verismo di Giovanni Verga nell’Ottocento per proseguire nel Novecento con il contributo di tanti intellettuali tra i quali Carlo Levi.
E in proposito il presidente della Fitp, Benito Ripoli, ricorda e sottolinea come la “Questione Meridionale non è più una realtà socio-culturale soltanto del sud Italia perchè nel mondo esistono tanti sud, tanti meridioni, dove tanta gente vive nella povertà e nella condizione di “pagani”, mentre pochi altri, le élite sociali, vivono nell’abbondanza”.