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Sabato 26 ottobre giornata nazionale del folklore a Roma: i gruppi marchigiani presenti

Sabato 26 ottobre giornata nazionale del folklore a Roma: i gruppi marchigiani presenti

Nella giornata di domani, sabato 26 ottobre, da tutta Italia si concentreranno a Roma le rappresentanze dei gruppi folk di varie regione. Si celebrerà la “Giornata nazionale del folklore e delle tradizioni popolari” istituita il 31 luglio scorso su istanza della Federazione italiana tradizioni popolari. 

A Roma rappresenteranno le Marche il Gruppo Gams, il Gruppo Alfieri e musici storici di Servigliano, li Matti de Montecò, la Cucuma di Amandola, i Viaggiatori del tempo di Monte San Giusto e l’Associazione Staphilè di Mondolfo, tutti affiliati Fitp.

Il raduno è fissato per le ore 14 in piazza Colonna con gruppi folklorici, bande musicali, cori e sbandieratori. Alle 15 partirà la “parata della Gioia” passando per piazza del Popolo, via del Corso, piazza Venezia e Campidoglio. Alle 17 ci sarà l’incontro con il presidente del consiglio Giuseppe Conte e con le altre autorità. La chiusura della manifestazione è prevista per le 18:30 con esibizioni estemporanee dei gruppi folkoristici.

Una sorta di anteprima c’era stata nei giorni scorsi a Tolentino con la manifestazione “La sera del dì di festa”. Frattanto il presidente della Federazione italiana tradizioni popolari (Fitp) Benito Ripoli sta portando avanti alcune iniziative di grosso spessore. Innanzitutto, in considerazione del fatto che il Parlamento ha dato delega al Governo per l’adozione di un decreto legislativo per la creazione del “Codice dello spettacolo”, ha chiesto che vi sia sottolineato “il valore delle musiche, dei canti, delle danze della tradizione orale del nostro paese, messi in scena dai Gruppi folkloristici italiani”. 

Altra iniziativa è quella di creare a Roma, o altra sede, un “Centro di documentazione e valorizzazione delle identità culturali regionali” con l’obiettivo di raccogliere i fondamentali elementi identitari sia di cultura materiale, sia di cultura immateriale, delle diverse regioni italiane.

Ha infine uno spessore ancora più elevato il progetto di dare una maggiore rilevanza alla “Rassegna internazionale di documentari etnografici” intitolata al celebre documentarista Vittorio De Seta che la Fitp ha creato fin dal 2016. 

Si tratta di ottenere il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri con possibilità di accedere ai contributi del Ministero per i beni e le attività culturali. E’ da sottolineare infatti che, prendendo spunto dai documentari di Vittorio De Seta, si può valorizzare l’importanza politico-culturale della “questione meridionale”, partendo dal verismo di Giovanni Verga nell’Ottocento per proseguire nel Novecento con il contributo di tanti intellettuali tra i quali Carlo Levi.

E in proposito il presidente della Fitp, Benito Ripoli, ricorda e sottolinea come la “Questione Meridionale non è più una realtà socio-culturale soltanto del sud Italia perchè nel mondo esistono tanti sud, tanti meridioni, dove tanta gente vive nella povertà e nella condizione di “pagani”, mentre pochi altri, le élite sociali, vivono nell’abbondanza”.

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