A Recanati si respira già l’atmosfera natalizia con l'accensione delle luminarie dell'albero e degli eventi che si sono susseguiti per tutto il pomeriggio di ieri. Un boom di presenza tra famiglie, curiosi e anche tanti turisti che hanno scelto Recanati per immergersi nella calda atmosfera natalizia. Soddisfatta l'amministrazione che sul palco con il Sindaco Antonio Bravi, il vice sindaco Mirco Scorcelli, gli assessori Rita Soccio e Michele Moretti e la consigliera Antonella Mariani hanno dato il via alle danze.
In piazza a fare da cornice al meraviglioso Palazzo Comunale e alla Statua di Giacomo Leopardi, un suggestivo cielo stellato con il classico albero di natale sullo sfondo. Sotto l'albero un presepe di ghiaccio è stato scolpito sotto gli occhi stupiti di bambini e adulti dal maestro Graziano Re detto il "Re del Ghiaccio", mentre riecheggiava nell'aria le note del violinista Valentino Alessandrini. La pista di ghiaccio è stata presa subito d'assalto dai più giovani che hanno pattinato fino a tardi. Non sono mancati gli spettacoli degli acrobati aerei di Rimini e i trampolieri della Compagnia Due Piume.
Lungo corso Persiani oltre alle classiche luminarie sono state accese anche quelle dedicate all'Infinito. In piazza e lungo Corso Persiani l'immancabile mercatino dell'antiquariato, insieme al comitato di via Falleroni con un mercatino natalizio hanno accolto i tanti intervenuti all'evento. Le altre vie inoltre sono state addobbate dai comitati dei commercianti di via Roma e Comitato Porta Marina. Nel corso della serata di ieri un 'acrobata, mentre stava svolgendo un esercizio è caduta a terra, procurandosi dei traumi che hanno richiesto l'intervento del 118. Fortunatamente senza gravi conseguenze per la ragazza che è comunque stata trasferita all'ospedale di Civitanova per accertamenti.
Lo scorso sabato 30 novembre a Treia c’è stata la festa dei nati del 1969 che hanno festeggiato i 50 anni di età.
La comitiva si è ritrovata presso chiesa Santissimo Crocifisso per la Santa Messa nel corso della quale sono stati ricordati gli amici che non ci sono più. Poi tutti a cena al ristorante Casolare dei Segreti di San Lorenzo. Addobbato a festa per l’occasione dagli organizzatori con palloncini e bandierine.
Nel corso della cena sono state proiettate foto dei 50 anni di storia ed un filmino che ha ricordato i più bei momenti dalla scuola materna alle scuole medie. Tutto il materiale è stato salvato in una chiavetta usb e lasciato ai partecipanti in ricordo della serata. Nel corso delle serata stata fatta anche una raccolta fondi il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza alla Lega del filo d’oro.
Ieri, domenica 1 dicembre, la Gioielleria Gazzellini Caterina di Caldarola ha festeggiato il 60 anniversario di attività. Nonostante le difficoltà dovute sia alla crisi economiche che al terremoto del 2016, ha raggiunto questo importante traguardo. L’attività nasce nel 1959 fondata da Mariano Gazzellini, che inizia in una piccola bottega con il laboratorio di orologeria per passare poi negli anni successivi alla vendita di oro, orologi, argento e articoli da regalo.
Nel 2008 dopo un lungo percorso di sacrifici e lavoro l’attività viene ereditata da sua figlia Caterina e nel 2013 il negozio è riconosciuto locale storico delle Marche.
Dopo il sisma e una chiusura forzata di 15 mesi riapre il negozio, in modo limitato, in una struttura temporanea alle porte del Paese insieme ad altre attività.
La titolare ringrazia tutti coloro che hanno partecipato alla festa, il Comune di Caldarola attraverso il saluto del Sindaco Giuseppetti, del Vice Sindaco Ciarlantini e del Consigliere Ansovini, il consigliere provinciale di Macerata Deborah Pantana e in particolar modo tutti i commercianti e i liberi professionisti che si trovano delocalizzati nel centro commerciale "La Piazzetta" per la partecipazione e l'aiuto offerto alla realizzazione dell'evento.
Ragazze e ragazzi della classe 1969 collegati con la città di Camerino (nati, residenti, studenti e addirittura sindaci, visto che tra di loro c’era anche il primo cittadino di Camerino, Sandro Sborgia) si sono ritrovati oggi domenica 1 dicembre 2019.
Dopo aver partecipato alla Santa Messa nella tensostruttura delle Mosse, dove sono stati benedetti dal celebrante, i cinquantenni si sono trasferiti al ristorante Villa Fornari per festeggiare tutti insieme e spegnere le 50 candeline.
Un’occasione per ricordare e raccontarsi, come avviene nelle più classiche reunion, tutti rigorosamente con la maglia “Made in 1969 Original Vintage”.
Il 7 dicembre, alle ore 16, presso l’Aula consiliare di Via Adriani, il sindaco di Mogliano Cecilia Cesetti incontrerà tutti i componenti dell’Associazione folklorica “La Cocolla” per la consegna dei diplomi di riconoscimento e per la celebrazione del trentesimo dalla sua fondazione.
Tutto prende forma nel marzo del 1989 e nulla sarà più come prima. I fondatori dell’Associazione “La Cocolla” sono Padre Vittorio Carbonari, Casimiro Luchetti, Gennarina Carducci e Patrizio Zitelli. Si guardano negli occhi con il desiderio di dare una possibilità all’ipotesi di un recupero autentico del patrimonio folklorico, di una riscoperta delle nostre radici e di una valorizzazione sistematica delle tradizioni popolari legate alla civiltà contadina: la trebbiatura, lo “scartoccià”, le “vellegne” (la vendemmia), San Martino, i carnevali, la riapertura delle cantine, la festa de le canestrelle, le serenate. La multiforme attività della formazione si è dispiegata in questi trent'anni intensissimi, vissuti sempre in prima linea all'insegna dello spettacolo a tutto tondo con lo scopo essenziale di riproporre tutti gli usi e i costumi della civiltà contadina arcaica per salvarne l’immenso patrimonio di valori e di cultura.
“Lu vergà e la vergara” con le loro poesie dialettali sono stati senz’altro lo spettacolo che ha riscosso nella storia della Cocolla i maggiori consensi. Ogni spettacolo de La Cocolla è stato sempre concepito come un viaggio a ritroso nel tempo e, nel tempo, il gruppo folk si è orientato verso la riproposizione di usi e costumi locali, anche attraverso l’istituzione di una Scuola di Ballo e Canto Popolare.
Grazie all’iniziativa di appassionati cultori di queste tradizioni, sono stati inscenati in moltissime piazze italiane e straniere balli tipici, come il Saltarello, la Castellana, i Canti da lavoro, ma anche la Tarantella, la Quadriglia, di diversa derivazione culturale, tutti inerenti alla cultura contadina e accompagnati dal suono dell’organetto, della fisarmonica, delle nacchere, dello zigolo, dei cembali e di altri strumenti articolari. In questo armonioso contesto rivive anche il dialetto con cui la “Vergara” e altri personaggi raccontano in prosa o in versi i fatti della vita contadina tramandati dalle antiche “Veglie”, nelle sere d’inverno intorno ai focolari.
Nel corso della sua attività artistica, La Cocolla ha riscosso un vasto consenso di pubblico e di critica nelle numerosissime località d’Italia ed estere dove si è esibita, meritando di essere giudicata uno dei pochi ed esclusivi gruppi che, con serietà e fedeltà autentica, ha proposto i vari generi del folklore locale. Di particolare rilievo è ogni spettacolo concepito come un viaggio storico dall’epoca napoleonica fino all’ultimo conflitto mondiale: due secoli che, con introduzioni culturali diverse dalla tradizione, hanno arricchito la locale realtà rurale di nuovi balli tipici quali la Quadriglia, la Tarantella, il Valzer, la Marcetta ecc. Al tema del viaggio storico si aggiungono danze che prendono il nome dalle cose della quotidianità rurale del tempo: il cappello, il fazzoletto, la fontana, la gioia, la fantasia, i cembali, i giochi dei bambini, che illustrano appunto, in un quadro pieno di armonia, tutta la realtà di vita della semplice gente di campagna.
“Un trentennio in cui i cantanti, i musicisti, i ballerini di ogni età - afferma il presidente della Cocolla Andrea Rossi - si sono uniti in un sodalizio che cresce, evolve e si impone all’attenzione di tutti conquistando un posto importante nel mondo del folklore fino alla partecipazione che ha visto La Cocolla protagonista alla 1° Giornata Nazionale del Folklore e delle tradizioni popolari organizzata dalla F.I.T.P. - Federazione Italiana Tradizioni Popolari sabato 26 ottobre a Roma. In questa occasione il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che il futuro ha un cuore antico e per questo il folklore rappresenta un’Italia bella nella quale bisogna credere. Le sue parole possono sintetizzare l’essenza della nostra storia: il futuro che stiamo costruendo non può prescindere dalla tutela del patrimonio di valori culturali e tradizioni che hanno contribuito a rendere l’Italia speciale e ammirata in tutto il mondo”. La cultura popolare è una preziosa eredità che è nostro dovere custodire, tramandare, promuovere. Un popolo che non conosce le proprie radici è un popolo che rischia di smarrire la propria identità. Per progettare come vogliamo essere dobbiamo sapere come eravamo. La cultura popolare marchigiana con La Cocolla è in cammino: tradizione, memoria, cultura popolare, musica, danze, sorrisi e allegria sono gli ingredienti della nostra storia.
“È un privilegio essere il presidente onorario che festeggia il trentennale de La Cocolla - afferma Casimiro Lucetti - , ma soprattutto è un onore essere il Presidente di un’associazione che, grazie all'abnegazione e allo spirito di appartenenza di molti volontari, alla professionalità e competenza di ogni componente, ha saputo crescere giorno dopo giorno fino a divenire una realtà di livello internazionale. Sono onorato di rappresentare ciascuno dei nostri cantanti, musicisti, ballerini: quelli che lo sono stati e quelli che stanno crescendo, quelli che rappresentano l’eredità, quelli che vogliono semplicemente godersi il piacere di stare insieme e condividere emozioni, tutti quelli che amano le nostre radici e desiderano proteggerle e tramandarle".
Il fondatore Casimiro Luchetti, che per quindici anni ha ricoperto la carica di Presidente dell’Associazione, desidera per l’occasione ringraziare i Presidenti che si sono succeduti: Emanuela Ferretti, Vanda Broglia, Pamela Trisciani, Stefano Sbarbati, Eleonora Antonelli e Andrea Rossi.
Fiocco rosa per Juan Luca Sacchi e la compagna Caterina. Questa notte il fischietto maceratese ha vissuto la gioia di diventare papà per la prima volta: all'ospedale di Macerata è nata la piccola Benedetta. Sacchi era stato designato come quarto uomo nel lunch match dell'Allianz Stadium tra Juventus e Sassuolo, ma naturalmente ha dato forfait per vivere assieme alla propria famiglia la nascita della primogenita. Felicitazioni ai neogenitori da parte di tutta la redazione di Picchio News.
Dopo 32 anni dal diploma, le ragazze della scuola magistrale di Tolentino si sono ritrovate per una serata conviviale. La gioia di essere di nuovo tutte insieme, a 32 anni di distanza dai tempi dei banchi di scuola, ha fatto risbocciare per una notte l'euforia di quella che è stata l'età più bella. A tavola si sono condivise emozioni e ricordi, oltre che aneddoti mai dimenticati sulle piccole avventure vissute da studentesse. Un legame e una complicità che sono rimasti intatti. A suggellare la serata una bella foto di gruppo.
I 50 anni sono un appuntamento da non dimenticare. E così i monteluponesi nati nel 1969 hanno approfittato dell’occasione per festeggiare l’evento e anche per realizzare una piccola, ma non meno importante raccolta di fondi a scopo benefico. Il ricavato della serata è stato devoluto alla locale sezione dell’AIDO intitolata a Lorenzo Moretti.
Nel pomeriggio una messa tenutasi nella millenaria chiesa di San Francesco, riaperta da meno di un anno dopo i tragici eventi del recente terremoto, ha sancito il momento solenne della ricorrenza del mezzo secolo.
A seguire una cena conviviale presso un vicino agriturismo ha permesso a tutti i partecipanti di ritornare ragazzi. Le foto, le rievocazioni di episodi del passato, il ricordo di maestri e maestre di elementari e medie ha toccato i sentimenti di tutti. Il momento di più forte commozione è stato forse il brindisi a Roberto Torregiani e Simone Ercoli, due cinquantenni che hanno lasciato prematuramente la comunità di Montelupone.
Ma non sono mancati il divertimento, le risate, l’allegria e qualche gioco goliardico. Il saluto finale dei neo cinquantenni con la promessa di non aspettare un altro mezzo secolo per ritrovarsi tutti insieme.
Lezioni di musica al suono della batteria di Christian Meyer. Il famoso musicista (batterista di Elio e le Storie Tese) domani sarà tra i banchi di scuola, diventando in via eccezionale insegnante per un giorno degli studenti dell’Istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino. A partire dalle 9.15 con le classi più piccole dell’istituto inizieranno laboratori e una straordinaria lezione scandita anche dal ritmo della batteria di Mayer che intratterrà i piccoli studenti col suo strumento. Poi alle 12.15 la seconda parte della giornata con i più grandi. Una giornata nell’ambito del progetto creato proprio da lui, che si è andato ad inserire all’interno del progetto FabriJazz For Kids. Proprio il Comune di Fabriano ha scelto il Comune di Camerino quale partner dell’iniziativa.
“È un primo passo che sancisce una ritrovata unione tra città e Comuni che vivono comunque la stessa zona. Colgo l'occasione per ringraziare l'amministrazione comunale di Fabriano per averci proposto questa collaborazione – ha detto Giovanna Sartori, assessore alla cultura del Comune di Camerino - speriamo che sia l’inizio e che potrà continuare anche nei mesi e negli anni futuri. È un onore e un privilegio poter accogliere Christian Meyer nella nostra città. Il gesto di Meyer mi commuove e fa emergere la sua grande sensibilità e generosità: uno dei più bravi batteristi sul piano nazionale e internazionale che viene a conoscere i nostri scolari, che rappresentano il futuro di questi territori così fortemente in difficoltà in questo periodo storico. Camerino diventa sempre di più città di cultura, aperta, attenta e sensibile. Una città proiettata al territorio e all'Europa, che non ha paura di osare."
"L'arte e la cultura non hanno colore politico, sono patrimonio dell'umanità, ed è compito di chi amministra saperli veicolare. È un'ardua sfida, che però penso che stiamo già vincendo, se pensiamo che in sei mesi, oltre alle tante manifestazioni organizzate dalle nostre infaticabili associazioni, siamo riusciti ad organizzare la prima edizione di Risorgimarche nei Borghi, grazie a Neri Marcoré che ha portato a Camerino il cantante emergente Rosso Petrolio, lo spettacolo Shoes del progetto SPARSE, la giornata delle Bandiere Arancioni del Touring Club, l'inaugurazione della mostra all'archivio di stato "Il cuore d'Europa" che sta avendo un successo inaspettato, le giornate del FAI d'autunno che hanno portato a Camerino circa 1.500 persone, il progetto "La bellezza ritrovata" all'interno del quale abbiamo garantito l'esposizione del quadro "Giulia da Varano bambina", e in ultimo il calendario degli eventi Natalizi, frutto del lavoro sinergico di tanti soggetti ed istituzioni tra cui Unicam e Contram Spa, dal quale sono nati tantissimi altri progetti che realizzeremo nel 2020. L'appuntamento con Meyer - conclude Sartori - si inserisce in questa ricca offerta culturale, che ha lo scopo di rilanciare Camerino e il suo territorio, perché come orgogliosamente la stampa nazionale ci ha etichettato, Camerino vale il viaggio”.
L’artista fermano Savino Marè, per festeggiare degnamente i suoi 55 anni, si è concesso nell’ultimo fine settimana un’escursione a San Ginesio con un gradevole e stuzzicante giro dei mercatini allestiti nel centro storico per il lungo periodo natalizio e ne ha approfittato – in qualità di operatore sociale - per fare anche una simpatica visita a sorpresa al sindaco Giuliano Ciabocco, con l’intento di raccogliere le ultime novità sullo stato dell’arte del Comune gravemente danneggiato dal terremoto di tre anni fa ed ancora parzialmente recintato nonchè in attesa di risorse statali per il recupero ed il restauro definitivo degli edifici lesionati.
Savino Marè nasce il 21 novembre 1964 a Lapedona, piccolo comune in provincia di Fermo. È Promotore di Pace con ANVCG (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra), attualmente impegnato nel progetto nazionale con la Miur “De-activate” con le scuole di 1° e 2° grado sui residuati bellici inesplosi e i suoi effetti. Sensibile agli eventi della propria comunità territoriale, si dedica con passione a coltivare le proprie doti artistiche nell'ambito culturale e cinematografico.
Ben nota è la sua presenza nei cast di cortometraggi, film e videoclip d'autore quali "Il cuore grande delle ragazze”, anno 2011, regia di Pupi Avati, distribuito da Medusa Film, “Il giovane favoloso”, sulla vita e l’opera letteraria del poeta filosofo Giacomo Leopardi, anno 2014, regia di Mario Martone, prodotto da Palomar Rai Cinema, “Come saltano i pesci”, regia Alessandro Valori, prodotto da Mario Tordini, “Last Chance” - cortometraggio di Alice Bellagamba, anno 2017, opera presentata alla Casa del Cinema di Roma durante la manifestazione "Tulipani di Seta Nera", “L'Immaginario” -cortometraggio diretto e prodotto da Opera&Sound World Wide, anno 2017, uscito nel mese di maggio.
Dal 2014 al 2018 ha fatto parte della giuria della Rassegna cinematografica “L'altro Festival “- Premio "L'Anello Debole" che si svolge da 15 anni a Capodarco, in provincia di Fermo.
Nell'aprile 2018, il Centro Culturale Pergoli, in associazione con l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Falconara Marittima inserisce Savino Marè tra i 28 migliori Artisti contemporanei marchigiani, esponendo una delle sue opere nella mostra "l'Arte creativa che sa appassionare". Lo vediamo presente anche nel videoclip del brano musicale "Le viole" della cantante Lighea, anno 2012.
Ma Savino Marè non è solo attore; alle doti recitative si aggiungono spirito poetico ed arguto occhio fotografico. Non per niente nel 2013 si aggiudica il premio del pubblico alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano 2013 con il suo scatto fotografico "Alba a Porto San Giorgio" raffigurante un uomo a cavallo sulle rive dorate del mare al sorgere del sole. Questo in occasione del challenge #sestosensomarche, lanciato dal SocialMediaTeam della Regione Marche su Instagram.
Nel 2014 pubblica il suo primo libro "Praticamente io. Nulla accade per caso", una delicata autobiografia nella quale Marè ripercorre il suo cammino umano e artistico attraverso immagini che potrebbero definirsi "fotografie di vita". Il 16 agosto 2018 viene chiamato in qualità di giurato nella finale regionale Marche del 30° Concorso Nazionale di Bellezza e Talento di "Una ragazza per il Cinema”. Sempre nel 2018, a settembre, fa parte del cast del film "La mia seconda volta" prodotto da Linfa Crowd 2.0 e distribuito dalla Dominus Production . A febbraio del 2019 collabora come inviato al 69° Festival di Sanremo per l'emittente Televisiva Ètv Marche. L'otto agosto 2019 Savino Marè fa parte della giuria di “Miss Italia” a San Ginesio, dove viene assegnata la fascia di Miss Eleganza. Savino a fine agosto viene chiamato ancora nella Finalissima Regionale Marche a Loreto per l’elezione di Miss Marche, che accede a Jesolo alla serata finale di Miss Italia 2019. Sempre ad agosto fa parte del cast del film "Il Gatto e la Luna" nel ruolo di "Magistrato" con la regia del Maestro Lippolis Roberto e con un cast stellare composto tra gli altri da Maria Grazia Cucinotta- Enzo Storico- Enrico Lo Verso- Enzo Garinei - Maya Talem - Linda Batista - film prodotto da Ventitrè Srl .
Una vera chicca di prestigio culturale e di soddisfazione personale è stata senza alcun dubbio, nell’aprile 2019, la fattiva collaborazione con il noto pittore ed incisore prof. Carlo Iacomucci, nato ad Urbino e maceratese d’adozione, nella realizzazione dell’ultimo libro dell’artista “LA MANO RIBELLE” edito da Edizioni Zefiro in occasione dei suoi 70 anni come regalo speciale a se stesso, ai tanti amici ed estimatori.
Il comune di San Ginesio ha deciso di proporre Savino Marè come meritevole del riconoscimento “Il Marchigiano dell’anno- Picus del Ver Sacrum” per il prossimo 2020 organizzato da ben 34 edizioni dal Centro Studi Marche “Giuseppe Giunchi” con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Regione Marche e del Pio Sodalizio dei Piceni.
Emiliano Gatta e Belle si sono laureati domenica 24 novembre campioni d'Italia nella categoria Rally-Obedience, titolo riconosciuto dalla Federazione Italiana Sport Cinofili.
Belle è un pastore svizzero di quattro anni dell'allevamento "Pelo Bianco" di Filottrano. Nel suo curriculum vanta - oltre a numerosissimi podi durante tutte le gare di campionato - anche il primo posto nella Coppa Centro-Sud del 2018. Emiliano, invece, è maresciallo dei carabinieri.
Entrambi sono allenati da Miriana Gabriella Quinzi del Centro Cinofilo "I Lupi Bianchi" di Ascoli Piceno. Miriana nello stesso campionato si è classificata terza con Moka, un Jack Russell di 5 anni, mentre il Centro Cinofilo "I Lupi Bianchi" si è classificato secondo nel campionato club nazionale. Al campionato hanno partecipato più di 300 binomi, con gare disputate in tutta Italia da gennaio sino alla scorsa domenica (24 novembre,ndr). Emiliano e Bell, inoltre, hanno vinto il loro campionato Centro-Sud, mentre Miriana e Moka si sono classificate seconde. I due binomi marchigiani hanno avuto come sponsor tecnico la sartoria Luca Paolorossi.
Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 7 e domenica 8 dicembre per le finali del trofeo delle Regioni e per la Coppa Italia, eventi che si disputeranno ad Abano Terme.
I ragazzi e le ragazze di Montecassiano del 1969 hanno festeggiato un ideale compleanno collettivo, ritrovandosi tutti insieme, ieri sera, al Ristorante “Le Case”. In una serata all’insegna dell’allegria e sul filo della nostalgia, i partecipanti hanno riavvolto il nastro della memoria, rafforzando e riallacciando quel legame fatto di affetto ed amicizia che da sempre anima i nati nell’anno del cambiamento (Questo il tema della serata). Un ringraziamento particolare agli organizzatori Alvise, Giampiero, Graziano, Ugo e Valentina, già al lavoro per il prossimo appuntamento con l’auspicio che non si debba attendere un intero decennio.
Confronto televisivo tra i Cugini di Campagna veri e quelli finti, "made in Castelraimondo", che si sono trovati faccia a faccia nel salotto televisivo di Rai Uno, negli studi di via Teulada, che ospitano la trasmissione "Italia sì", condotta da Marco Liorni.
Qualche giorno prima il gruppo che si diverte a suonare le canzoni più belle degli anni Settanta, tra cui quelle dei mitici Cugini, vestendosi di tutto punto con il loro stesso stile, è stato contattato dai tecnici Rai, che hanno chiesto ai componenti di prendere parte alla trasmissione, loro entusiasti hanno subito accettato. Già diversi mesi fa hanno potuto esibirsi in un concerto con i loro miti, i Cugini di Campagna sono saliti sul palco del Lancianoforum nella loro stessa serata, in occasione del decennale dei Parodia, che tengono le loro serate per fare beneficenza e divertirsi, tra amici buontemponi. Incollato davanti alla tv tutta Castelraimondo ha seguito la loro comparsa sullo schermo tv. Non hanno cantato, ma hanno posto la domanda per quale motivo i veri Cugini di Campagna non sono mai stati a San Remo, a cui quelli veri hanno risposto con grande simpatia. «Una giornata divertente ed emozionante per noi - raccontano i componenti del gruppo – abbiamo visto il dietro le quinte di un programma tv e personaggi come Rita Dalla Chiesa, Manuel Bortuzzo ed altri personaggi televisivi».
Sofia Tornambene sempre più protagonista a X Factor. La 17enne di Civitanova Marche ha nuovamente incantato interpretando il proprio inedito "A domani per sempre", brano scritto quando aveva solo 14 anni e già proposto durante le auditions.
La rivisitazione proposta durante il quinto live, dedicato proprio al lancio degli inediti di ciascun concorrente, ha messo d'accordo l'interno banco dei giudici. Mara Maionchi ha definito la sua canzone "perfetta per gli adolescenti", mentre Malika Ayane le ha consigliato: "Non avere fretta di crescere se continui a fare cose come questa". Samuel predice "un grande futuro" per Sofia, mentre il suo coach Sfera Ebbasta non nasconde la soddisfazione: "Questa tua umiltà ti farà arrivare lontano".
Anche il riscontro del pubblico, a poche ore dal rilascio, del singolo sembra ottimo: il primo parametro dice che, all'interno del sito ufficiale della trasmissione, il video dell'inedito di Sofia è il terzo più cliccato.
La quinta puntata non ha visto nessun eliminato. Al ballottaggio è finita Giordana Petralia, che giovedì prossimo sfiderà il concorrente il cui inedito ha ottenuto meno download e streaming in questa settimana.
Ascolta il singolo "A domani per sempre":
È stata una grande festa, a Camerino, quella per Nicolina Moneta che nei giorni scorsi ha festeggiato i suoi 100 anni ricevendo la visita a sorpresa del sindaco Sandro Sborgia, insieme a Stefano Sfascia, assessore ai servizi sociali e la segretaria del Comune di Camerino Alessandra Secondari. Hanno portato gli auguri a nome dell’intera città regalando alla centenaria anche uno splendido mazzo di fiori. Un secolo festeggiato con grande gioia e insieme a tutte le persone care, fino ai piccoli pronipoti.
Nata a Camerino, seconda di tre sorelle, Nicolina Moneta ha sempre vissuto a Camerino dove ha ottenuto il diploma di ragioneria per poi iniziare a lavorare nella segreteria di diversi istituti superiori. Informatissima e attenta all’attualità non manca mai di aggiornarsi e leggere quotidianamente, da sempre uno dei suoi hobby preferiti. Cento anni di esperienze e di storia del Paese racchiusi negli occhi sensibili e nei gesti semplici delle sue mani che raccontano un secolo intero.
Capitan Ventosa, celebre inviato della trasmissione "Striscia la Notizia", è stato avvistato questa mattina a Civitanova Marche. Il comico Fabrizio Fontana, con il suo inconfondibile costume giallo, è arrivato in città per girare alcune riprese riguardanti un servizio che andrà prossimamente in onda nel telegiornale satirico più famoso della tv.
Anche l'assessore Pierpaolo Borroni ha notato il curioso turista e si è avvicinato in modo circospetto a Capitan Ventosa venendo rassicurato sul fatto che il servizio in questione non riguardasse il Comune di Civitanova Marche. Il servizio, che andrà in onda in una delle prossime puntate di "Striscia la Notizia", riguarderà infatti i ponti sequestrati sulla A14.
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La giovane Elisa Pelati di San Severino Marche si è brillantemente laureata presso l'università Politecnica delle Marche con 110 e lode in Dietistica discutendo una tesi riguardante la disgeusia - ossia l'alterazione del gusto - in pazienti affetti da patologie oncologiche del tratto gastro-intestinale e sottoposti a trattamento chemioterapico.
A festeggiarla sono stati i genitori Rino Pelati e Roberta Marzaroli, il fidanzato Mirko Salvatori, gli amici e i nonni Angela, Costanza e Lauro. Elisa ha voluto dedicare la discussione della propria testi al nonno materno, Gigio Marzaroli, scomparso da quasi 3 anni propria a causa di questa malattia.
Far comprendere come reagire in situazioni di rischio e come gestire il panico. Questa la missione del maceratese Lorenzo Migliorelli, istruttore di difesa personale tramite il metodo ufficiale dell'Aeronautica Militare Italiana nonché certificato dal Coni, Mastery M.a.s (Moving Action Surprise System).
Migliorelli è l'unico istruttore certificato nella provincia di Macerata: "Ho conseguito il brevetto dopo un anno di studio e preparazione. Per 15 anni ho praticato Aikido, di cui sono cintura nera. Poi ho scelto di lasciare le arti marziali per dedicarmi agli altri e alla difesa personale".
Da cinque anni Migliorelli insegna a Macerata presso la Lume Fitness, dove ogni giovedì tiene una lezione del suo corso (dalle 20:30 alle 22:30): "Alleno allievi di ogni età, da ragazzini a persone adulte. E anche qualche vigile urbano che, da privato, assiste alle mie lezioni. Collaboro spesso con le forze dell'ordine e con l'Esercito. Due anni fa ho preparato i controllori della Contram di Camerino".
Le sue lezioni si tengono anche a Tolentino presso la palestra Meeting Action (ogni venerdì dalle 20:30 alle 22:30): "Non lo faccio per soldi, ma perché credo - sottolinea Lorenzo -, avendo una figlia di 14 anni, che sia indispensabile per tutti, imparare a difendersi in casi estremi sapendo bene cosa fare e come comportarsi".
Tra breve partirà una collaborazione con le scuole: "Da sabato prossimo io e i miei collaboratori saremo all'Itas di Macerata per tre lezioni di difesa personale da tenere gratuitamente ad una classe del terzo superiore, composta in gran parte da ragazze".
In cantiere ci sono un progetto con l'Ordine degli avvocati e uno con l'Ordine dei farmacisti della la provincia di Macerata: "Sono stato contattato dal presidente dei Farmacisti di Macerata, il dott. Luciano Diomedi, per le continue rapine nelle farmacie che si stanno verificando nell'ultimo periodo - spiega Migliorelli -. Quello che si vuole far apprendere loro è come gestire le situazioni di rischio, per rimanere calmi e non perdere la testa come avvenuto in occasione della rapina in via dei Velini. Il progetto probabilmente partirà a gennaio e interesserà - su base volontaria - tutti i farmacisti della provincia di Macerata".
"L'anima vista da qui" è il docufilm sui Negramaro girato dal regista Gianluca Grandinetti di Potenza Picena che la scorsa settimana ha riscosso un grandissimo successo alla Festa del Cinema di Roma, dove l'artista marchigiano ha partecipato insieme alla band salentina. La pellicola, da oggi, è disponibile sulla nuova piattaforma di Rai Play.
La pellicola racconta la nascita dell’album "Amore che torni" e il suo tour, le soddisfazioni personali, la nascita dei figli e il momento drammatico vissuto da Emanuele Spedicato. Il docufilm, diretto da Gianluca Grandinetti, è stato scritto anche da Giuliano Sangiorgi, Lavinia Biancalani e Tommaso Ricci ed è prodotto da Sugar e Gadeep in collaborazione con Thestylepusher. Il monologo scritto dal frontman dei Negramaro è recitato dall'attore Alessandro Borghi.
Come nasce la collaborazione con i Negramaro. Come vi siete incontrati. A chi è venuta l’idea del progetto?
Il primo componente della band che ho conosciuto è stato Andro (Andrea Mariano), poco meno di tre anni fa insieme a sua moglie Lavinia Biancalani (Fondatrice di Thestylepusher responsabile della produzione esecutiva del documentario). Da loro è nata l’idea di seguire la band in varie fasi a partire dalla nascita dell’album “Amore che torni” in studio, fino al tour negli stadi. Mi sono subito trovato bene con loro, fin dal primo giorno abbiamo instaurato un ottimo rapporto professionale e gradualmente di amicizia. L’idea del Documentario nasce a posteriori da Giuliano, circa un anno fa, quando dopo aver visto il tanto materiale raccolto, soprattutto inedito, poiché tante immagini sono state realizzate in momenti intimi come vacanze, cene e momenti di vita quotidiana con le varie famiglie, lanciò la provocazione di provare a realizzare qualcosa di più grande.
La scelta del titolo del progetto è ricaduta su un brano della band salentina. Come mai "L’anima vista da qui"?
Credo che il titolo “ L’anima vista da qui”, una traccia contenuta nell’album “Amore che torni” racchiuda bene il sentimento che vive alla base del documentario. Si parla di vita, di un punto di vista nuovo, con le varie facce positive e negative. La band si osserva dopo 20 anni di carriera mantenendo una genuinità spiazzante, mostrano il lato nascosto del rock fatto di una reale fratellanza e amore incondizionato.
Dove è stato girato il docufilm e quanto sono durate le riprese?
Il documentario è stato girato nell’arco di 2 anni e 6 mesi circa, in ogni occasione, sia professionale sia informale, giravo con qualsiasi dispositivo avevo a disposizione, a volte con il pensiero di realizzare immagini studiate e consapevoli, a volte invece con il puro piacere di catturare un ricordo con uno smartphone come faresti al compleanno di un tuo amico davanti alla torta. È stato girato per la maggior parte delle scene in Italia, vedrete il Salento, vedrete gli stadi ed i palazzetti Italiani, qualche scena invece è stata girata in Grecia a Cefalonia, l’isola dove sono cresciuto in tutte le mie estati fin da bambino, dove Giuliano è venuto in vacanza.
Nel film c’è anche Alessandro Borghi, vincitore del David di Donatello come miglior attore protagonista per “Sulla mia pelle”.
La presenza della voce di Alessandro Borghi è molto preziosa, nasce dall’amicizia e stima tra l’attore e Giuliano. Credo sia un artista dalla grande sensibilità e sono molto felice del suo contributo.
Cinematograficamente, cosa dobbiamo aspettarci dalla regia di Gianluca Grandinetti? Come sei cresciuto negli anni e qual è ora la tua filosofia? Cosa piace al regista Grandinetti e cosa non piace?
La mia esperienza è per lo più nel mondo del commercial e dei videoclip musicali, per me questa è stata una grande sfida e non è stato semplice raccontare 3 anni in 45 minuti con immagini frammentate di momenti completamente diversi e sconnessi tra loro. Mi sono chiuso in studio con i miei colleghi a cercare di capire come poter raccontare il tutto pur mantenendo un linguaggio intimo e reale che sta alla base del Docu. Raccontare la realtà attraverso la telecamera è sempre stato emozionante tanto quanto “violento”, lo è molto di più quando davanti hai gente dall’animo puro, che vive la vita veramente a fondo, attraverso l’unione le grandi gioie e le grandi difficoltà. Non è un documentario che vuol iniziare e finire qualcosa, ma è un parentesi sfuggente di una “storia qualunque”, così profondamente vera che ha la timida pretesa e la semplice forza di emozionare. Amo tutto ciò che già in qualche maniera è iniziato e che non finisce, amo le pellicole che mi lasciano la libertà interiore di spaziare, non amo le strutture classiche, amo gli psicodrammi e la narrazione muta. Amo registi come Terrence Malick o Yorgos Lanthimos che spaziano e rompono in molti dei loro film alcune logiche narrative, amo anche le provocazioni e le suggestioni di Iñárritu o di Tarantino. Infondo la verità è che posso parlare ore di nomi e pellicole, ma come nella musica o nell’arte, amo profondamente ciò che mi sorprende, che mi invade e che in qualche maniera mi cambia.
Come è andata la proiezione in anteprima alla Festa del Cinema di Roma?
È stato emozionante, non ero mai stato in un contesto del genere e credo sarà un ricordo che porterò per sempre con me. Provare nuove emozioni e commuovermi mi fa sentire vivo è alla base del mio concetto di esistenza. Vedere tanta gente in sala, tanti sorrisi e anche tanta commozione mi ha davvero riempito il cuore di gioia.
Come è stato lavorare a stretto contatto con la band?
Ho lavorato con tanti artisti negli ultimi anni con i quali ho instaurato rapporti diversi, ma devo dire che i Negramaro mi hanno dato qualcosa di diverso. Ci siamo subito trovati, stimati e la cosa più bella è che mi hanno lasciato libero di esprimermi. Lavorare ad un reportage quando sei “tra amici” è gratificante e non hai limiti.
Quando hai iniziato ti aspettavi questo successo?
Io ho iniziato questo mestiere in una maniera un pò strana, i miei progetti di vita erano altri e sono stato travolto da così tanti avvenimenti che non ho avuto il tempo di farmi domande. Alla base di ciò che faccio c’è la passione nel comunicare il mio modo di vedere le cose, la vivo come se fosse una dipendenza, un mezzo di comunicazione che mostra il limite della parola. Non mi aspettavo niente di tutto ciò, tutto nasce dai primi insegnamenti ricevuti dal fotografo e amico Henry Ruggeri che ho conosciuto quando avevo 21 anni, da lui ho imparato a pensare solo a lavorare, a rimanere concentrato e a non perdere di vista l’obbiettivo, ad utilizzare l’arte come valvola di sfogo senza aspettative, ad un dialogo con te stesso con la peculiarità però che la gente può osservare.
Quali sono ora i progetti futuri?
Per il nuovo anno ci sono già dei progetti di cui non posso parlare, diciamo che come quest’anno viaggerò molto e lavorerò con artisti sia del mondo della musica, sia della moda/ spettacolo.
Una curiosità. C’è qualcuno a cui ti ispiri?
La mia prima fonte di ispirazione non è una persona ma è la musica, di ogni genere, ascolto veramente di tutto a seconda del mio stato d’animo, poi l’arte visiva, la storia dell’arte e filosofia, parto sempre da una sensazione che mi invade senza poterla controllare. Non ho un nome di un regista o artista a cui mi ispiro in particolare, nasce tutto dalla normalità e dalla curiosità, dall’ascolto. Mi piace conoscere e assorbire, fin dai racconti che ascoltavo da bambino dei miei nonni, ai viaggi di mio padre e ai testi di mia madre. Associo le mie ispirazioni più grandi a momenti normali come le attese negli aeroporti o stazioni, passo molto tempo da solo nei viaggi e mi piace parlare e ascoltare altre vite, mi fa sentire vivo.
Nelle scorse settimane un insegnate di religione presso una scuola elementare di Foligno, ha scritto al Sindaco Giuseppe Pezzanesi, esprimendo il desiderio di fare dono al Comune di Tolentino, di una carta moneta, da sette Paoli, emessa durante la Repubblica Romana del 1798-99. In particolare, chiedendo di rimanere anonimo, ha solo fatto richiesta che tale moneta sia esposta alla visione del pubblico e allo studio di quanti ne facessero richiesta presso le Sale napoleoniche della città.
Dopo vari contatti con il donatore folignate, il Sindaco e l’Assessore alla Cultura Silvia Tatò, hanno predisposto una piccola cerimonia di consegna alla presenza della stampa locale. Infatti il generoso donatore ha scritto chiedendo che la donazione fosse avvenuta nel corso di una piccola cerimonia di consegna, in modo che possa essere di aiuto alla cittadinanza e perché possa essere emulato tale gesto da altri persone che magari in possesso di oggetti simili possono donarli spontaneamente al Comune arricchendo la collezione dedicata al periodo napoleonico a Tolentino.
Sempre nel corso della cerimonia di consegna è stato ufficializzato da parte del Sindaco Giuseppe Pezzanesi il nome del donatore: Emanuele Paccini.
Il documento consegnato è una cartamoneta del 1798, un assegnato, a metà tra una banconota e un titolo di Stato, unica esperienza in Italia, in Umbria, Marche e Lazio, che giungeva dalla Rivoluzione francese. È su carta filigranata della Repubblica romana. Ne esistono di tre tagli 7, 8 e 10. Ho voluto lasciare la cartamoneta a Tolentino dove viene proposta la rievocazione storica della Battaglia del 1815.