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Macerata, il Comune rifiuta la 'Natività' di Nazareno Rocchetti. “Scandalosa? Basta ipocrisia"

Macerata, il Comune rifiuta la 'Natività' di Nazareno Rocchetti. “Scandalosa? Basta ipocrisia"

Una donna violata, un Cristo con in spalla un uomo di colore, una vergine Maria in compagnia della peccatrice Maddalena, un bambinello pronto a spiccare il volo, una 'scena d’amore' (un abbraccio, ndr) e una grande mano protesa verso la 'Libertà'. L’ultima opera dell’artista del fuoco Nazareno Rocchetti celebra la Natività 2022. E, soprattutto, divide. "Troppo provocatoria" per il Comune di Macerata che, entusiasta dell’idea prima di vederla compiuta, ha fatto in seguito 'dietrofront' temendo ripercussioni e polemiche. Al limite dello scandalo.

"Tramite un esercente del centro storico - racconta Rocchetti - avevamo avanzato la proposta al sindaco e gli assessori, che poi hanno preferito rimuovere il lavoro. Siamo di fronte a un bigottismo che ha invaso gran parte della gente. Io sono un visionario: il presepe lo vedo così! E, attenzione, sono anche un credente: ho i miei problemi con la Chiesa perché non si confà al mio modo di pensare. Ma resto fedele a Cristo e alle sue leggi".

La scena successiva si sposta a Tolentino, in piazza della Libertà (leggi qui): qui l’ultima impresa creativa del Maestro non è stata solo ben accolta, ma meritevole di un’installazione in bella vista proprio sotto le finestre del palazzo comunale. "La mia opera parla di rispetto, amore, fratellanza", continua Rocchetti. "La donna violata, per esempio, è il tema grande dei nostri giorni tra violenza di genere e femminicidi. Non voglio alimentare polemiche, ma cercare di togliere la maschera di ipocrisia della nostra società”.

"C’è chi parla di politica in piazza o in tv, chi fa musica o altro. Io parlo con le mie opere”, conclude l'artista di Cingoli. “Se qualcuno mi dice ‘nel presepe manca l’asinello, il bue, san Giuseppe etc..’ rispondo che siamo nel 2022! E che dovremmo preoccuparci, invece, di aver perso il calore umano. Tutti si fanno vedere belli, mano nella mano la domenica a messa. E poi chissà cosa succede all’interno delle loro case! Al fruitore di un’opera d’arte non dovrebbe essere spiegato nulla: ognuno è libero di vedere con i propri occhi e di trovare la chiave di lettura più opportuna".

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