Cultura

Le tavole dei marchigiani nella notte di Capodanno. I piatti della tradizione da Ascoli a Pesaro

Le tavole dei marchigiani nella notte di Capodanno. I piatti della tradizione da Ascoli a Pesaro

Trovare dei piatti tipici delle Marche da suggerire per il cenone di Capodanno si è rivelata un’impresa più difficile di quanto pensassi: dopo il primo, ovvio pensiero che va al classico cotechino che le lenticchie, immancabile su ogni tavola italiana nella notte di San Silvestro per augurare ricchezza ai commensali, non riuscivo a farmi venire in mente qualcosa di altrettanto caratteristico. Ho deciso quindi di interpellare la massima esperta in materia, mia nonna,  che ha però risposto, e traduco direttamente dal maceratese: “Cocco mio, noi andavamo a dormire presto”. Il cenone di Capodanno è infatti una ricorrenza piuttosto recente, quindi poco radicata nei costumi del nostro territorio. Per questo motivo un tipico menù dell’ultimo dell’anno, nelle Marche, è perlopiù ripreso da quello di Pasqua e Natale. Antipasti al plurale, come le Marche, che si aprono con la classica minestra a straccetti, o “stracciatella” , una zuppa a base di uovo e parmigiano cucinata nel brodo: piatto tipico della tradizione povera marchigiana (e non solo), che nasce per l’intento di recuperare il brodo di carne avanzato dal pranzo di Natale. A seguire tagliere di affettati e formaggi, dal salame di fegato alla coppa di testa, dal pecorino di fossa alla crescia di Urbino, senza dimenticare il re dei salumi spalmabili, il ciauscolo. Non c’è un primo piatto più iconico nella cucina marchigiana dei vincisgrassi, da non confondere con la più nota lasagna che si differenzia principalmente per il ragù al suo interno: non si utilizza infatti la carne macinata nella preparazione del sugo, bensì tagli grossolani con l’aggiunta, spesso, delle rigaglie di pollo (o “griscì”). Secondo la tradizione, il nome del piatto deriverebbe dal  generale austriaco Alfred von Windisch-Graetz che combatté e vinse l'assedio di Ancona del 1799 contro le truppe napoleoniche serrate in città. È vero però anche che tra le ricette riportate ne “Il cuoco maceratese” di Antonio Nebbia, del 1776, compare la ricetta della “lasagna in princisgrassis”, molto più ricca di quella che conosciamo oggi e anche riproposta da alcuni ristoranti della provincia maceratese, come “La Marchigiana” a Sarnano. Mutuato dalla tradizione pasquale, il coniglio in porchetta è un altro grande protagonista della cucina tradizionale marchigiana: disossato e lasciato intero, il coniglio viene farcito emulando la ricetta della porchetta con una misto di carne e erbe aromatiche (fra cui spicca il finocchietto selvatico), arrotolato e legato con lo spago da cucina e poi cotto in forno. L’Osteria “La Filarmonica” ad Ancona propone ancora oggi la ricetta tradizionale coniglio in porchetta per il cenone di San Silvestro. Il fritto ascolano è il contorno ideale per accompagnare tutte le pietanze delle feste. Oltre alle olive all’ascolana, famose in tutto il mondo, non potevano mancare i cremini fritti, bocconcini di crema pasticcera impanati e fritti, a metà strada fra il dolce e il salato. Per concludere (e aiutarsi a digerire) vengono in soccorso gli amari e i liquori simbolo della nostra regione: c’è chi preferisce la maceratese, chi l’ascolana, ma è comune a tutti l’amore per l’anisetta, liquore storicamente legato a doppio filo con il territorio marchigiano. In alternativa sua maestà il vino cotto, da non confondere con il "vincotto" lucano, ottenuto dalla bollitura del mosto prima della fermentazione: ricetta che risale addirittura all’epoca d Roma imperiale (ne parla perfino Plinio il Vecchio nel I d.C.) e che si è conservata fino ad oggi per arrivare sulle nostre tavole.    

31/12/2021 18:00
Le Marche fra Capodanno e tradizione: la storia dei 12 chicchi d’uva prima di mezzanotte

Le Marche fra Capodanno e tradizione: la storia dei 12 chicchi d’uva prima di mezzanotte

Sebbene non sia ufficialmente riconosciuta come tradizional-popolare, l’usanza di mangiare 12 chicchi d’uva negli ultimi altrettanti rintocchi che precedono la mezzanotte del 31 dicembre ha assunto nel tempo un significato importante negli usi e costumi delle Marche, sottendendo con molte probabilità un legame con altre realtà europee, sulle basi del più romantico culto della terra e dei contadini. Va detto, anzitutto, che la storia dei festeggiamenti in occasione della Notte di San Silvestro, o Capodanno, risulta essere in Italia un interessante connubio fatto di cultura e religione. Le origini risalirebbero addirittura al 153 a.C., anno in cui il cosiddetto calendario giuliano - elaborato dall'astronomo egizio Sosigene di Alessandria sulla base del culto del dio romano Giano – venne accolto dai più solo in forma ufficiosa. Fu infatti nel 46 a.C. che Giulio Cesare decise di promulgarlo in via ufficiale e diffonderlo in tutti i domini dell’Impero romano, finché nel 1582 papa Gregorio XIII lo fece sostituire con il calendario gregoriano, complice il poco preciso (sebbene molto accurato) calcolo delle annualità bisestili da parte di Sosigene di Alessandria. Contemporaneamente allo sviluppo di quello che tutt’oggi è considerato il più noto sistema di riferimento per l’annuale ciclo delle stagioni, il giorno del 31 dicembre venne a coincidere nel 335 d.C. con la morte di papa Silvestro I, figura religiosa passata alla storia soprattutto per lo stretto legame con l’imperatore Costantino (il primo regnante ad accettare il cristianesimo), il quale a sua volta favorì il passaggio della Roma pagana a quella cristiana. Ma cosa c’entra il rito dei 12 chicchi d’uva? Occorre soffermarsi alla prima metà del 1500, periodo nel quale moltissimi ebrei sefarditi espulsi dalla Spagna a seguito dell’Editto di Granada (1492) finirono con lo stanziarsi soprattutto nelle zone del centro nord della Penisola italiana. In particolare, le Marche iniziarono ad ospitare comunità molto importanti, da Ancona ad Urbino, da Fermo a Macerata: queste terre divennero un punto d’incontro tra Oriente e Occidente, in quanto vi si trovavano anche ebrei romani, veneziani, dei paesi islamici, nonché i già citati sefarditi che volevano fuggire lontano dall’Inquisizione che dava loro la caccia. L’incontro di culture - fra rituali legati all’agricoltura e alla religione – dà ragione di credere in quelli che sono stati recepiti come simboli di buon auspicio per l’anno venturo: i dodici apostoli, i dodici figli di Giacobbe, le dodici ore del giorno, i dodici mesi dell’anno, i dodici simboli dello zodiaco, e poi ancora l’uva come frutto della fratellanza, dell’unione, della gioia e del piacere - sentimenti cari al culto del dio greco Bacco. Non è difficile, quindi, individuare il significato e l’importanza culturale di un rito storicamente accolto a tutti gli effetti dai marchigiani come atto per ingraziarsi la fortuna nella speranza di un anno fruttuoso e abbondante. Non mancano, ovviamente, le chiavi di lettura politica di un simile gesto, spesso utilizzato dal popolo (dalla fine del 1800) con intento burlesco nei confronti della borghesia. Ma questa è un’altra storia. L’uva della fortuna, o “uva de suerte”, rimane tanto in Spagna quanto nelle Marche un suggestivo rituale fatto di convivialità, esorcismo dei tempi più bui e buoni propositi per l’anno che verrà. L’importante, ovviamente, è riuscire a mangiarne 12 chicchi al ritmo degli ultimi rintocchi di campana prima della mezzanotte.

31/12/2021 15:00
Macerata, al via la stagione sinfonica 2022 al Teatro Lauro Rossi. “MUSICA INSIEME per ripartire alla grande”

Macerata, al via la stagione sinfonica 2022 al Teatro Lauro Rossi. “MUSICA INSIEME per ripartire alla grande”

Un calendario ricco di proposte musicali e che mira soprattutto a rafforzare il rapporto generazionale fra artisti e pubblico. In occasione della stagione sinfonica 2022 - “Musica Insieme” presso il Teatro Lauro Rossi di Macerata, sono intervenuti nella conferenza di presentazione l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, il presidente del FORM – Filarmonica Marchigiana Marco Manfredi e il suo direttore Fabio Tiberi, per illustrare la serie di appuntamenti che da gennaio a maggio animeranno la cornice artistica e culturale della città. Invitando tutte le famiglie a prendere parte all’esperienza. Si comincia subito il 2 gennaio con il tradizionale “Concerto di Capodanno”, cui farà seguito il 18 gennaio la vera apertura della stagione con alcuni dei capolavori di R. Schumann e J. Brahms eseguiti dalla violoncellista Miriam Prandi e dal direttore Alessandro Bonato, entrambi artisti di media generazione. L’8 marzo, invece, la Filarmonica omaggerà la figura della donna attraverso le esecuzioni di Saint-Saëns e Mendelssohn da parte del primo violoncello dell’Orchestra di Santa Cecilia, Luigi Piovano - per l’occasione nelle vesti anche di direttore. Si tratterà di una vera e propria anteprima riservata alla città di Macerata, visto lo spessore di uno degli artisti più richiesti a livello internazionale. Il 27 marzo sarà la volta del progetto “Family Concert” ispirato all’elefantino Babar (“Histoire du Babar”), fortemente voluto dall’assessore Cassetta: si tratterà infatti dell’unico concerto fuori abbonamento al quale i più giovani sono chiamati a partecipare insieme ai propri genitori per vivere un’esperienza musicale unica e irripetibile. Con il penultimo appuntamento previsto per il 4 aprile sarà la giovane e brillante violinista Alexandra Tirsu – accompagnata nuovamente dal direttore Alessandro Bonato – a incantare la platea con la sinfonia n. 4 di P. I. Čajkovskij, allo scopo di fungere anche da punto di riferimento per le nuove generazioni che si vogliono affacciare all’arte e alla musica in particolare. Chiude la serie di appuntamenti musicali il violoncello del ventenne Ettore Pagano, che il 4 maggio regalerà al pubblico una particolare commistione di generi musicali: dal classico al jazz, seguendo le orme F. Gulda e di G. Gershwin. «Con molta prudenza e attenzione – ha commentato l’assessore Cassetta – abbiamo voluto stabilire insieme a tutti gli addetti ai lavori i tempi giusti per ripartire con la stagione musicale, che vuole premiare la passione degli artisti e del pubblico. In questa occasione mi sono sentita una grande responsabilità sulle spalle, soprattutto dopo gli ultimi anni di restrizioni e difficoltà che abbiamo subito a causa della pandemia».   «Sarà un programma variegato, che spazierà dal romanticismo al jazz e al blues – hanno dichiarato Manfredi e Tiberi – e che a suo modo rinsalda la collaborazione lunga 15 anni tra il FORM e il Comune di Macerata. Con questo progetto per il 2022 vogliamo guardare al futuro ed esorcizzare una volta per tutte questo difficile momento storico».   L’accesso al Teatro Lauro Rossi di Macerata seguirà le direttive previste dall’ultimo decreto del Governo: possesso del super green pass e mascherina FFP2.

30/12/2021 15:08
Natale a Macerata 2021: ecco le 5 cose da fare assolutamente durante le festività

Natale a Macerata 2021: ecco le 5 cose da fare assolutamente durante le festività

Nonostante le nuove restrizioni per il Covid, non mancano le occasioni per vivere la città di Macerata (candidata nel 2020 a città della cultura) alla scoperta delle iniziative più interessanti e suggestive in concomitanza con il periodo delle festività natalizie. Per l’occasione, abbiamo voluto segnalare quelle che riteniamo essere le 5 migliori, capaci di regalare un’immersione unica nell’arte e nella tradizione della città. 1. Mostra fotografica "Sguardi – Bagliori di luce viva, scrigni trasparenti di storie uniche" Una selezione di 51 indimenticabili ritratti degli ospiti anziani di Villa Cozza, volta a celebrare le un’intera generazione attraverso la forza dei loro volti, esaltati dalla scelta stilistica del bianco e nero. Carlo Torresi, fotografo per passione, è riuscito a cogliere l’essenza di ognuno, supportato dagli aforismi scelti da Marina Moretti, che spaziano da Rostand a Keller, da Saramago a Battiato. La mostra resterà aperta fino al 9 gennaio 2022 presso le stanze della IRCR di Piazza Mazzini, 34. 2. "Raffaello. Una mostra impossibile" Sebbene si tratti “solamente” di fedelissime riproduzioni a grandezza naturale e in alta definizione, è impossibile non lasciarsi avvolgere dalla bellezza delle 45 opere frutto del talento pittorico di Raffaello Sanzio. Esposta fino al 20 gennaio 2022 fra la Gran Sala Cesanelli e il corridoio Innocenziano dello Sferisterio, la rassegna riprende i capolavori disseminati fra i luoghi sacri, i musei e le collezioni private di 17 città nel mondo, e dove ad essere protagonisti sono in alcuni di essi i paesaggi stessi della Regione Marche, che i visitatori potranno divertirsi a rintracciare. 3. La Torre Civica con l’orologio astronomico di Piazza della Libertà Ultimata nel 1653, la Torre Civica è la migliore soluzione per chi, visitando città fra i suoi vicoli e vicoletti, è in cerca anche di spazi più ampi. Previa prenotazione, è possibile salire fino al punto più alto della struttura e ammirare non solo tutto il centro storico, ma anche le colline circostanti fino al mare, con una vista a 360° su tutto il territorio della provincia maceratese. Ciliegina sulla torta, il pregevole orologio astronomico costruito nel 1571 dai fratelli Ranieri di Reggio Emilia. Un’opera di meccanica di precisione rinascimentale di grande pregio artistico e scientifico, caratterizzata da un immenso quadrante blu che indica l’ora, le fasi lunari e il movimento dei corpi celesti, oltre a un carosello composto da i Re Magi e dalla Madonna con il Bambino. 4. Tradizionale "Concerto di Natale" Un appuntamento fisso da ormai più di sessanta anni, soprattutto per la storia del coro Pueri Cantores "Zamberletti": si tratta del tradizionale concerto di Natale che si terrà il 25 dicembre all’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra alle ore 18. Il coro animerà la solenne liturgia vespertina e, al termine, offrirà alcuni canti presi dal classico repertorio natalizio europeo. Un’occasione per aggiungere alla giornata più magica dell’anno un tocco di tradizione nostrana. 5. "Concerto per il Nuovo Anno" Iniziare il nuovo anno ascoltando la migliore musica classica e contemporanea. Sarà l’Orchestra Filarmonica Marchigiana (in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura) ad accogliere il 2022 di Macerata, anticipando contemporaneamente anche il programma della stagione sinfonica invernale. Da Rossini a Verdi, passando per Ponchielli, Brahms, Čajkovskij, Strauss e Bizet, la musica torna protagonista al Teatro Lauro Rossi (il 2 gennaio, alle ore 18) attraverso le composizioni più suggestive, coinvolgenti e scelte appositamente per regalare un’esperienza unica a giovani e adulti.  

25/12/2021 10:00
Civitanova, la 'Corale Bizzarri' porta al San Francesco il 'Gospel Mass' di Robert Ray

Civitanova, la 'Corale Bizzarri' porta al San Francesco il 'Gospel Mass' di Robert Ray

Mercoledì 22 dicembre, alle ore 21:30, appuntamento con la musica Gospel presso lo Spazio Multimediale San Francesco a Civitanova Alta. Ad esibirsi nella splendida cornice di San Francesco, la corale Antonio Bizzarri diretta dal maestro Luigi Gnocchini con la partecipazione del Cor8+ per una serata incentrata su una delle più belle e importanti messe gospel del panorama musicale internazionale. Composta nel 1981 dal compositore e direttore di coro e orchestra statunitense Robert Ray, la Gospel Mass ha avuto un notevole successo in tutto il mondo. Al pianoforte Massimo Saccutelli, al basso Andrea Zaccari, alla batteria Renzo Gnocchini. L’evento è organizzato nell’ambito del cartellone di Natale programmato dall’Amministrazione comunale ed è realizzato in collaborazione con L’associazione Il Palco, Arcom, associazione musicale Antonio Bizzarri e Cor8+. Previsto ingresso libero, fermo restando che, per accedere alla sala, è necessario essere in possesso del green pass rafforzato. A causa della ripresa dei contagi e la crescita delle quarantene, si è ritenuto opportuno rinviare ad altra data il concerto di giovedì 23 dicembre al Teatro Cecchetti "Natale e Musica" con gli allievi del Laboratorio Musicale "Il Palco".  

20/12/2021 17:13
Castelraimondo, inaugurato il nuovo Museo Nazionale del Folclore

Castelraimondo, inaugurato il nuovo Museo Nazionale del Folclore

Taglio del nastro oggi per “Habitus”, il nuovo allestimento del Museo Nazionale del Folclore di Castelraimondo dopo glie venti sismici del 2016 che ne causarono la chiusura.  «La giornata di oggi è solo un punto di partenza, ora bisogna iniziare a lavorare veramente valorizzando quanto fatto fino a qui – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Elisabetta Torregiani -. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che abbiamo un importante museo nazionale nella nostra città. Oltre alla consapevolezza dobbiamo intraprendere un percorso di digitalizzazione in collaborazione con l'Università di Camerino e pensare all'ampliamento dei locali. Stiamo valutando di comprare altri spazi per poter dare ancora maggior valore a questo progetto, a partire dall'idea di internazionalizzazione del museo che ci piace moltissimo». Ad anticipare l'inaugurazione, per parlare di Castelraimondo e delle sue tradizioni popolari, è stato un incontro presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo Nazzareno Strampelli con tutti gli attori coinvolti in questo percorso partito nel lontano 2009, quando la F.A.F.It. (Federazione Associazioni Folkloriche Italiane) sperimentò un primo allestimento a Castelraimondo, purtroppo chiuso nel 2016 a causa degli eventi sismici. Durante gli interventi è stata ripercorsa la storia del museo e i vari progetti, a partire dalle collaborazioni istituzionali con ministero e università italiane. L’obiettivo ora sarà di avviare nuova fase di ricerca e ampliare, appunto, gli spazi: il museo, infatti, non va considerato solo come un luogo in cui si depositano gli oggetti, ma un punto strategico in cui si progetta il futuro attraverso il riutilizzo della memoria.  

19/12/2021 19:45
Camerino, nuovi dispositivi multimediali per il museo

Camerino, nuovi dispositivi multimediali per il museo

Nuovo appuntamento con la cultura “sotto l’albero” a Camerino dove, dopo la presentazione del volume della mostra che è stata protagonista nel corso dell’estate, si aggiunge un nuovo servizio all’attuale sede di Camerino Musei, nell’edificio Venanzina Pennesi. Il rinnovato allestimento è stato pensato come una struttura nella quale l’esposizione tradizionale di documentazione storica, immagini e reperti, si integra con l'allestimento multimediale costituito da ipertesti, percorsi didattici multimediali e una guida in filodiffusione. La fruizione dei materiali audiovisivi e ipermediali sarà l'elemento dell'integrazione tra le collezioni esposte e un sistema informativo digitalizzato finalizzato al coordinamento e alla valorizzazione massima del patrimonio museale. Un progetto che si fonda sulla predisposizione di strumenti e tecnologie digitali innovative per il contesto culturale, sulla realizzazione di contenuti e la valorizzazione del patrimonio culturale in chiave innovativa, capace di accompagnare e suggerire il percorso di visita al museo. "Confermiamo così il forte impegno verso la valorizzazione e promozione del nostro patrimonio artistico - commenta l’assessore alla cultura Giovanna Sartori - Accanto ai testi riscritti in inglese, alle didascalie delle opere in italiano, inglese e cinesi, offriamo un nuovo servizio che vuole essere un’ulteriore attenzione verso l’attuale sede dei musei civici e diocesani che consideriamo come uno scrigno ricco di alcuni dei tesori più belli salvati dal sisma". "Si chiude così il percorso iniziato durante l’estate con la prima mostra nel cratere sismico, ospitata a Palazzo Castelli. Un ringraziamento, dunque, a Unicam per averci affiancato: ha messo a nostra disposizione l’edificio dell’esposizione, ci ha donato un computer di supporto ai nuovi dispositivi multimediali presenti nell’attuale sede dei musei - conclude Sartori -. Naturalmente il grazie va anche all’Arcidiocesi, alla Regione Marche e a tutti coloro che hanno lavorato per rendere sempre più fruibili e migliori gli aspetti artistici-culturali della città, un settore in cui abbiamo puntato con forza e convinzione".  

18/12/2021 12:30
Macerata, torna la musica classica al Teatro Lauro Rossi. Ospite d'eccezione: il Maestro Beatrice Venezi

Macerata, torna la musica classica al Teatro Lauro Rossi. Ospite d'eccezione: il Maestro Beatrice Venezi

Sabato 18 dicembre a partire dalle ore 21, il Teatro Lauro Rossi alzerà il suo sipario per ospitare una nuova serata dedicata alla musica classica, con un tributo a due dei compositori più celebri di tutti i tempi: Mozart e Puccini. Per l'occasione, sarà il Maestro Beatrice Venezi (primo direttore d’orchestra donna in Italia e protagonista all’ultimo Festival di Sanremo) a dirigere l'Orchestra Sinfonica G. Rossini nell'esecuzione de l' "Ave Verum" e la "Messa di Gloria", insieme alle inconfondibili voci del tenore Marco Voleri e del baritono Luca Bruno, insieme alla corale Marietta Alboni di Città di Castello. «Dopo aver accolto il Direttore Beatrice Venezi allo Sferisterio questa estate insieme al Maestro Bocelli - ha dichiarato l'assessore alla Cultura, Katiuscia Cassetta -, è per noi un immenso piacere aprirle anche le porte del nostro magnifico Teatro Lauro Rossi grazie all’evento organizzato da Banca Generali Private. La città si prepara al Natale con tante iniziative di qualità, in sicurezza ma con il grande desiderio di condividere momenti di vera bellezza». «Siamo molto felici di portare a Macerata - ha aggiunto Ermes Biagiotti di Banca Generali Private - una serata dedicata alla storia della musica con una testimonial d’eccezione, simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo. Crediamo sia importante, in un periodo delicato come questo, trovare un momento di riflessione partendo dagli spunti che solo la grande musica sa offrirci. Per questo ci auguriamo che questa serata possa portare una ventata di ottimismo». L’ingresso al Teatro Rossi sarà possibile su invito e consentito solo a chi è munito di Super Green Pass, come da normativa vigente circa gli eventi teatrali.

17/12/2021 15:30
Due donne alla guida del Consorzio Marche Spettacolo: nuovo presidente Katiuscia Cassetta

Due donne alla guida del Consorzio Marche Spettacolo: nuovo presidente Katiuscia Cassetta

Si è svolta oggi l'assembla ordinaria dei soci del Consorzio Marche Spettacolo con la nomina del nuovo presidente Katiuscia Cassetta, assessore alla Cultura del Comune di Macerata e del nuovo direttore, Lucia Chiatti, direttore generale della Fondazione Pergolesi Spontini e l’estensione dell'assemblea ad altri due soci. “Il Consorzio - spiega l'assessore regionale alla Cultura della Regione Marche, Giorgia Latini - è un organismo importante che fa da raccordo tra le associazioni culturali marchigiane che si occupano di spettacolo dal vivo. Ringrazio il direttivo uscente e auguro buon lavoro alla nuova presidente e alla nuova direttrice. L'elezione di due donne mi rende ulteriormente felice. Con la collaborazione e il sostegno della Regione Marche sono sicura che sapremo dare risposte a un settore che ha sofferto le chiusure dei mesi scorsi e sapremo trovare un percorso comune nuovo per rafforzare lo spettacolo dal vivo nelle Marche”. “Onorata di essere stata eletta Presidente di un Consorzio che riunisce tanti soggetti privati del settore dello spettacolo della nostra Regione. Un ente unico a livello nazionale - commenta Katiuscia Cassetta - che cresce e che dovrà accogliere un’importante sfida: sostenere, soprattutto in questo difficile momento, i suoi soci per uno sviluppo condiviso che, partendo dallo spettacolo e dal mondo della cultura, possa rilanciare il nostro territorio con nuove progettualità. Insieme, grandi e piccoli, con una grande volontà di fare e bene, possiamo continuare a crescere ancora. Consapevoli delle potenzialità che questo settore ha per la promozione turistica e del settore. Ringrazio tutti i soci per la fiducia e rinnovo i ringraziamenti al direttore e al presidente uscenti, Gilberto Santini e Daniele Vimini per l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi insieme alla dottoressa Mara Polloni". “Ringrazio i membri del Consorzio per la fiducia unanime che mi hanno accordato - è il commento di Lucia Chiatti - e che desidero ricambiare mettendomi a servizio della comunità con passione e tenacia, soprattutto in questo frangente ancora difficile e molto delicato, per contribuire in maniera incisiva e, al tempo stesso, corale alla rinascita del mondo dello spettacolo dal vivo”.

16/12/2021 18:38
San Ginesio e Unione Montana dei Monti Azzurri protagonisti al Principato di Monaco

San Ginesio e Unione Montana dei Monti Azzurri protagonisti al Principato di Monaco

In occasione della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, il Comune di San Ginesio rappresentato da Giuliano Ciabocco nel duplice ruolo di Sindaco e Vicepresidente dell’Associazione Paesi Bandiera Arancione è stato protagonista all’evento tenutosi lunedì 13 dicembre nelle bellissima location dello Yacht Club del Principato di Monaco. Lo straordinario successo della serata è stato il frutto di un proficuo lavoro di squadra iniziato qualche mese fa grazie al Presidente delle Bandiere Arancioni, Fulvio Gazzola, Sindaco di Dolceacqua e all’Ambasciatore d'Italia presso il Principato Monaco, Giulio Alaimo. In questa specifica occasione dedicata alle peculiarità enogastronomiche non potevano mancare le eccellenze di un territorio ricco come quello dei Monti Azzurri  rappresentato dal Presidente dell’Unione Montana, Giampiero Feliciotti e dai Sindaci e delegati dei vari comuni. Circa duecento ospiti dell’Ambasciata sono stati deliziati da un ricco menù preparato dallo Chef Giuseppe Giustozzi con piatti tipici delle nostra tradizione: ciauscolo, galantina di cappone, olive ascolane, goletta di mercatello, polentone, tagliatelle al tartufo nero, coniglio, il tutto accompagnato da ottimi vini locali. Erano presenti la più alte cariche politiche, istituzionali, religiose ed economiche della società monegasca tra cui il Segretario di stato, Jacques Boisson in rappresentanza del Principe Alberto, l’Arcivescovo di Monaco, Dominique-Marie Davide, il Ministro della Salute, Didier Gamerdinger, la Direttrice degli Affari Culturali, Françoise Gamerdinger, il Ministro degli Affari Esteri, Laurent Anselmi, il Sindaco di Beausoleil (regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra), Gérard Spinelli, l’Assessore del Comune di Monaco, Jacques Pastor, il Direttore della Camera di Commercio di Nizza, Agostino Pesce, il Presidente del Monaco Economic Board, Michel Dotta, Lady Monika Bacardi, imprenditrice e produttrice cinematografica nonché consorte di Luis Bacardi, discendente del fondatore dell’omonima azienda e tanti altri importanti stakeholder del mondo produttivo che hanno dato segnali di forte interesse verso la nostra regione. Nel corso della serata, tra i vari interventi che si sono succeduti l’Ambasciatore ha voluto ricordare il prestigioso riconoscimento ottenuto recentemente da San Ginesio quale “Best Tourism Village 2021”, unico comune rappresentare l’Italia, da parte dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), simbolo di bellezza e rinascita dopo il sisma del 2016 che lo ha visto tra i luoghi più colpiti della provincia di macerata. Il Sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, ha colto l’occasione per ringraziare pubblicamente il Presidente delle Bandiere Arancioni Gazzola e l’Ambasciatore Alaimo per aver dato una così importante occasione a un territorio ricco di eccellenze e di cultura che solo facendo rete potrà farsi conoscere e apprezzare del mondo intero. Insieme al Sindaco Ciabocco e al Presidente Feliciotti, hanno fatto parte della delegazione il Sindaco di Monte San Martino, Matteo Pompei, il Sindaco di Colmurano, Mirco Mari, il Sindaco di Cessapolombo, Giuseppina Feliciotti, l’Assessore all’Istruzione del Comune di San Ginesio, Maria Alessandrini, i consiglieri dei Comuni di Gualdo e Caldarola, Giovanni Ciarlantini e Monia Batassa che nel corso della loro visita nel Principato sono stati dal Sindaco di Monaco Georges Marsan e dall’Assessore Jacques Pastor.                

16/12/2021 13:00
Castelraimondo, riapre il museo del costume folcloristico: cerimonia con il presidente Acquaroli

Castelraimondo, riapre il museo del costume folcloristico: cerimonia con il presidente Acquaroli

Ci sarà anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli domenica a Castelraimondo per la riapertura del museo nazionale del costume folcloristico nei nuovi spazi in via Della Croce numero 6. “Habitus” è il nome scelto per questa nuova realtà che non è solo un luogo fisico che contiene straordinari reperti e manufatti, ma anche un progetto museale di eccezionale importanza per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale. Il museo ha mosso i suoi primi passi nel 2009, quando la F.A.F.It. (Federazione Associazioni Folkloriche Italiane) sperimentò un primo allestimento proprio a Castelraimondo, purtroppo chiuso nel 2016 a causa degli eventi sismici.  Il Comune e il Gruppo Folkloristico di Castelraimondo, attivi protagonisti di questo riallestimento, hanno provveduto a preservare la collezione e a trasferirla dal palazzo municipale al nuovo spazio in via Della Croce. Proprio a partire da questo nucleo di oggetti “vivi”, ancora utilizzati dai gruppi (solo prestati alla vita museale), è arrivato il supporto delle due Scuole di specializzazione in Beni demoetnoantropologici – quella dell’Università degli Studi di Perugia (in convenzione con le Università della Basilicata, di Siena, di Firenze e di Torino) e quella di Sapienza Università di Roma – e del Ministero della Cultura con il supporto dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Il progetto è volto a cogliere tre obiettivi principali: fornire una prima risposta alle esigenze di tutela, di valorizzazione e di narrazione del patrimonio già presente nella collezione; promuovere attraverso lo spazio museale un nuovo processo di ricerca sul patrimonio immateriale prodotto e rappresentato dai gruppi folcloristici; favorire la nascita di uno spazio di dibattito sul tema dei folclorismi e dei folclore vivalismi fra le comunità scientifiche, di esperti e di appassionati, attive sul territorio nazionale e a livello internazionale. Alcuni passi verso questi ambiziosi obiettivi sono stati realizzati già in questa prima fase del lavoro. Attorno al museo ha preso forma un cantiere aperto in cui si è ragionato sul significato contemporaneo della categoria di folklore in rapporto alla rappresentazione folcloristica, ponendo attenzione ai modi in cui i gruppi interpretano la continuità dei mondi locali nel presente, agendo nel sociale e ridefinendo creative visioni del passato. Il primo appuntamento di questo nuovo percorso nei nuovi spazi è proprio per domenica mattina alle ore 11 con un incontro presso l’Istituto Nazzareno Strampelli. Oltre al presidente Acquaroli porteranno i loro saluti anche il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, il sindaco di Castelraimondo Patrizio Leonelli, il direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura Leandro Ventura, il presidente federale F.A.F.It Angelomaria Primiano e il presidente del gruppo folcloristico di Castelraimondo Luca Barbini.  A seguire interverranno Cinzia Marchesini dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Alessandra Sbroccolini della Sapienza Università di Roma e presidente SIMBDEA, Raimondo Orsetti direttore del dipartimento di sviluppo economico della Regione Marche e l’assessore alla Cultura del Comune di Castelraimondo Elisabetta Torregiani. Coordina gli interventi Daniele Parbuono, dell’Università di Perugia e presidente del collegio scientifico federale di F.A.F.It. A seguire visite guidate al museo con gli esperti Ferdinando Amato, Sabina Gala, Deborah Lorenzoni e Daniele Quadraccia

15/12/2021 17:45
Civitanova, Ribustini illustra Dante: le 100 "Divine immagini" in mostra alla biblioteca Zavatti

Civitanova, Ribustini illustra Dante: le 100 "Divine immagini" in mostra alla biblioteca Zavatti

Aprirà sabato 18 dicembre, alle ore 17,00, la mostra “Ulisse Ribustini illustra Dante – Un artista tra Civitanova e Perugia e le sue 100 Divine Immagini”, organizzata alla Biblioteca comunale dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Civitanova Marche in collaborazione con Archeoclub Civitanova e la sezione Grafica dell’Istituto Bonifazi che hanno curato una selezione delle opere. All’inaugurazione interverranno il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica, l’assessore ai Servizi socio-educativi Barbara Capponi, il dirigente IIS Bonifazi Claudio Bernacchia, Anna Vecchiarelli, presidente Archeoclub Civitanova e Paolo Giannoni, presidente Biblioteca comunale Zavatti. L’esposizione rimarrà aperta fino al 23 dicembre, dalle ore 10,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 19,00. Ulisse Ribustini nasce a Civitanova Marche nel 1852 e morì a Perugia nel 1944. Si formò all'Accademia di Belle Arti di Perugia (1867-1873), dove fu tra i migliori allievi di  Valeri, assimilando sia i contenuti sia il lessico puristi del maestro (Abramo scaccia Agar e Ismaele, 1873, Perugia, Accademia). Successivamente studiò a Napoli con  Morelli, a contatto con il quale stemperò certe durezze del segno, maturando una maggiore sensibilità ai valori luministici (Una testa, effetto di luce artificiale, esposto a Napoli nel 1877). Le opere presentate alle mostre di Roma (1883), di Torino (1884), di Londra (1888), di Parigi (1889) riflettono il costante interesse per temi religiosi e per vedute d'interni, ispirati a monumenti perugini. Fu docente di pittura all’Accademia di Perugia dal 1898 al 1906.    

14/12/2021 19:40
Musicultura 2022, è record di iscrizioni: a febbraio al via le audizioni live

Musicultura 2022, è record di iscrizioni: a febbraio al via le audizioni live

Con ben 1086 partecipanti la XXXIII edizione di Musicultura batte tutti i precedenti record di iscrizioni e conferma il sodalizio con il suo Main Partner Banca Macerata per l’edizione 2022 del Festival. “Ci tuffiamo in un mare di canzoni che fotografa e racconta, indipendentemente dai generi musicali, la passione artistica di una Italia che, per quanto scossa, ha in serbo energie e coltiva sogni. - Ha commentato il Direttore Artistico Ezio Nannipieri – Siamo grati a Banca Macerata, con cui affrontiamo insieme anche questo nuovo viaggio. Per una realtà come Musicultura, la cui notorietà in ambito nazionale si coniuga al forte e sincero radicamento locale, l’avere al fianco un rilevante protagonista finanziario del territorio, come Banca Macerata, impegnato anche nell’ascolto e nella risposta ai bisogni sociali e culturali della comunità, è un piacere ed una garanzia.” Qualità, talento, passione e valorizzazione del territorio, valori del Festival condivisi per il secondo anno consecutivo con il Main Partner Banca Macerata.  “Il nuovo record di partecipazioni a Musicultura conferma come sia importante sostenere i giovani artisti nei loro sogni ed obiettivi. – ha affermato il Presidente Onorario di Banca Macerata Loris Tartuferi – Il Premio Banca Macerata è un sostegno alla creatività giovanile, un investimento basato sul merito che con i 20 mila euro in palio vuole aiutare concretamente un giovane artista a mantenere la sua indipendenza espressiva, in uno snodo delicato di un percorso, come è l’inizio di una carriera.” “La partnership si è rilevata di grande successo nel dare impulso ai valori condivisi dal nostro Istituto e da Musicultura. Lo dicono i dati, ma direi anche il sentimento e l’entusiasmo che stanno dietro ai dati. - Ha osservato il Presidente di Banca Macerata Ferdinando Cavallini – Siamo quindi ben lieti di confermare il nostro supporto al Festival 2022 e fin da ora, a nome di Banca Macerata, formulo un sincero in bocca al lupo ai giovani artisti ed alle giovani artiste in concorso.” Alcuni dati statistici possono aiutare a tracciare meglio il profilo dei partecipanti: l’80% sono solisti, il restante 20% band; il  35% ha già partecipato al concorso; tra  le regioni più rappresentate troviamo al primo posto il Lazio, seguito dalla Lombardia e dall’ Emilia Romagna; il concorrente più “maturo” ha 64 anni (Musicultura non prevede limiti superiori di età per partecipare al concorso) il più giovane ha compiuto da poco 18 anni. È da registrare l’aumento della partecipazione delle cantautrici, il 33% sui 1086 iscritti, un dato significativo tenendo conto delle recenti analisi sul gender- gap diffuse da Spotify Italia, che rileva come solo il 14,1% delle proposte artistiche nelle classifiche di vendita sia rappresentato da donne. Musicultura aprirà il suo palcoscenico live nel prossimo mese di febbraio, in occasione delle Audizioni Live 2022. Circa 60 proposte, tra le 1086 in concorso, saranno convocate a Macerata per presentare più ampiamente il proprio progetto artistico ed esibirsi al Teatro Lauro Rossi di fronte alla giuria e, si spera, nuovamente al cospetto degli spettatori in sala. Nel 2020 e nel 2021 i lockdown non hanno comunque bloccato le audizioni di Musicultura,  le cui dirette streaming hanno consentito ad oltre mezzo milione di utenti di seguire ed appassionarsi a questa fase, tra le più vivaci e delicate della manifestazione. Tutti gli esclusi dalla prima selezione riceveranno un’accurata scheda di commento, è questa una peculiarità di Musicultura, molto apprezzata dai giovani artisti ed artiste in Concorso. Dalle audizioni live emergeranno i 16 progetti artistici finalisti, che passeranno al vaglio del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, in questa XXXIII edizione  composto da Vasco Rossi, Roberto Vecchioni, La Rappresentante di Lista, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Francesco Bianconi, Giorgia, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Sandro Veronesi, Niccolò Fabi, Dacia Maraini, Gaetano Curreri, Maria Grazia Calandrone, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Diego Bianchi, Teresa De Sio, Francesca Archibugi, Mariella Nava, Antonio Rezza, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Ron.  Tra i 1086 partecipanti al concorso saranno infine 8 i vincitori. Li vedremo protagonisti, assieme ad ospiti di spicco italiani ed internazionali, delle serate conclusive del Festival nel mese di giugno 2022 allo Sferisterio di Macerata, dove il voto del pubblico decreterà il vincitore assoluto, al quale andrà il Premio Banca Macerata di 20 mila euro.  

13/12/2021 09:41
Una mostra e un libro: Giannino Ciccola presenta le sue opere a Mogliano

Una mostra e un libro: Giannino Ciccola presenta le sue opere a Mogliano

Taglio del nastro per la mostra di Giannino Ciccola, di professione elettrauto, ma con con l’estro della pittura e ora anche scrittore. Ieri pomeriggio all'Auditorium San Nicolò di Mogliano è stata inaugurata la personale di pittura dell'artista, preceduta dalla presentazione del suo libro "La tela del ragno". Numerosi gli intervenuti, in primis del sindaco Cecilia Cesetti e dell'assessore Simone Settembri. La mostra rimarrà aperta fino a domenica prossima 12 dicembre con orario 16-20. 

10/12/2021 17:34
Montecassiano, una mostra filatelica dedicata a Dante Alighieri

Montecassiano, una mostra filatelica dedicata a Dante Alighieri

Il tradizionale programma per le festività natalizie a Montecassiano si arricchisce di una mostra dedicata al settecentenario della morte del grande poeta Dante Alighieri. Il circolo culturale "A. Scaramuccia", insieme alla locale sezione della Pro loco, ha allestito, presso l'Auditorium nella chiesa di San Marco, una mostra filatelica ben curata che ricorda non solo il sommo poeta, ma anche la sua opera  più importante: la Divina Commedia, attraverso un accurato materiale filatelico di proprietà di Giuliano Marconi grazie al quale è stato possibile organizzare un significativo e importante percorso in ricordo del sommo poeta. La mostra sarà visitabile sino al 9 gennaio, un motivo in più per recarsi a Montecassiano, borgo confermato tra i più belli d'Italia.  

09/12/2021 18:56
Un antico palazzo, una nobile famiglia: tracce di storia a Treia

Un antico palazzo, una nobile famiglia: tracce di storia a Treia

Riuscitissimo l’evento di sabato 4 dicembre a Treia, promosso dall’Associazione Culturale  E.T.S. ArtemisiaLAb, il Consolato Onorario di Ancona e l’associazione Italo /Polacca delle Marche di cui l’associazione fa parte oramai da diversi anni, con il patrocinio del Comune e dell’Accademia Georgica. La giornata di studio organizzata dall’associazione culturale ArTemisiaLAB,  ha visto la partecipazione di numerose persone, la presenza delle autorità Polacche ,Vice Console Generale signora Agata Blaszczyk e del Console Onorario di Ancona Cristina Gorajski, l’Amministrazione comunale , la Presidente dell’Accademia Georgica, storici del territorio e la rappresentanza della nobile famiglia con la presenza di Stefania Acquaticci.  Durante l’evento importanti e commoventi testimonianze di  George Dernowski ,figlio di un soldato polacco del secondo Corpo guidato dal Generale  Wladyslaw Anders. Presenti in sala molti autori di pubblicazioni a favore della testimonianza storica del passaggio dell’esercito polacco nel nostro territorio, come Fiorenzo Piangerelli di Porto Recanati autore di Loro nel Noi. La presidente dell’associazione Edi Castellani , ha fatto presente che lo  stimolo per l’organizzazione dell’evento “Un antico palazzo, una nobile famiglia, tracce di storia”sono state proprio le tracce di storia all’interno del palazzo Acquaticci , segno tangibile della memoria del passaggio dei soldati polacchi del Secondo corpo guidato dal Generale Anders,precedente alla liberazione di Ancona del 1944. L’evento rimandato più volte anche a causa della pandemia, era già pianificato da tempo dall’associazione ArTemisiaLAB e dall’Associazione regionale Italo/Polacca, la giornata culturale vuol anche attestare un importante percorso intrapreso anni fa da ArtemisiaLAB dove è nata l’esigenza di far parte dell’Associazione Italo- Polacca delle Marche per creare un legame fra associazioni che sono a favore della cultura, ma soprattutto della salvaguardia della memoria storica. Inoltre la presidente di ArTemisiaLAB  ha ribadito più volte durante il pomeriggio culturale che l’associazione ritiene importante mantenere viva la memoria dei luoghi e dei legami che esistono da molto tempo, tra l’Italia e la Polonia, lo scopo è quello di creare una rete fra associazioni per sostenere e comunicare, in modo condiviso, il mantenimento delle testimonianze e delle tracce, piccole o grandi che esse siano, relative al legame Italo-Polacco e per conoscere e dare un contributo nella narrazione della storia, importante da comunicare, soprattutto  alle nuove generazioni che ancora non conoscono in modo approfondito questo importantissimo argomento. Importante quindi risulta il dialogo fra associazioni che condividono tale pensiero, per dare ognuno un contributo culturale, teso anche alla sensibilizzazione delle persone alla conoscenza dei legami polacchi nella storia e in qualsiasi campo. La città di Treia ha molti elementi che si legano a tratti della storia della Polonia ed è importante mantenerli vivi e questo lo si può fare anche attraverso la condivisione della promozione di iniziative di carattere culturale e formativo fra associazioni che condividono gli stessi principi ed interessi, tese a contribuire alla sensibilizzazione di soci e di terzi sulle tematiche comuni ed affini agli scopi delle stesse associazioni. ArtemisiaLAB auspica che la gionata organizzata sia l’inizio di  un percorso di ricerca e di studio che vada verso un approfondimento del tema in relazione al territorio. L’evento ha incluso anche un precedente  laboratorio didattico rivolto alle nuove generazioni che ha prodotto un lavoro in ceramica  raffigurante  il bellissimo interno del palazzo Acquaticci realizzato dalla ragazze più grandi, Laura e Giulia, a cura di Atelier della Terra di Marica Sabbatini. Nella seconda parte dell’evento l’Associazione ha voluto fare un omaggio a Dolores Prato, facendola rivivere, a tratti bambina in altri adulta, attraverso delle performance teatrali coordinate da Edi Castellani i testi liberamente tratti dai suo scritti a cura della professoressa Alessandra D’Oria. Nel passaggio dalla sala multimediale al palazzo Acquaticci vi è stata la presenza di Dolores bambina, la famosa scrittrice del’900 rivive attraverso le interpretazioni di Rachele Gennaro, che ha accompagnato i presenti animando la serata con la recitazione dei suoi scritti tratti liberamente dal suo capolavoro autobiografico, GIù la piazza non c’è nessuno. Una volta arrivati nel palazzo è comparsa Dolores Prato adulta, interpretata da Morena Oro, con testi alternati al ricordo di bambina e di adulta accompagnate da melodie dell’800 suonate con l’Arpa dall’artista Annalisa Cancellieri, il tutto documentato dalle riprese di Karin Bonci. Gli interventi della prima parte presso l’Aula Multimediale si sono aperti con il contributo della presidente dell’Accademia Georgica Cinzia Cecchini che ha portato a conoscenza del lavoro dell’Accademia e del rientro in sede a breve, dopo la penalizzazione dell’edificio a causa del sisma del 2016. Successivamente si è soffermata sulla descrizione di un testo realizzato dall’Accademia Georgica , Atti del Convegno di Studi dell’anno 2000, “Quei battenti sempre aperti” "Gli Acquaticci e treia nella cultura marchigiana" di cui l’associazione ArtemisiaLAB si è avvalsa per organizzare la giornata culturale. Il secondo intervento è stato svolto dal dottor Ivano Palmucci,segretario dell’Accademia Georgica, attraverso una relazione del professor Alberto Meriggi, assente per motivi di salute, Gli Acquaticci, una famiglia patrizia treiese nella cultura marchigiana. La giornata di studio è continuata con interventi del professore Alvise Manni e del professore Alberto Cacciamani che hanno parlato della Liberazione delle Marche nel 1944: il passaggio dei polacchi a Treia proiettando immagini di cui alcune inedite. Successivamente si è passati a far conoscere il palazzo, iniziando dagli interventi di Greta Crescimbeni , geometra che ha coordinato  gli Interventi di restauro del palazzo Acquaticci post sisima del 2016, che si è soffermata sulla salvaguardia delle firme dei soldati polacchi all’interno del palazzo, successivamente, presso il palazzo Acquaticci, dove tutti i partecipanti si sono spostati per la seconda parte dell’evento , vi è stato l’intervento dell’architetto Carlo Brunelli, Il ruolo dei palazzi nabiliari nelle città storiche,intervento ricco di informazione che si legano sia con la storia del palazzo, che con la storia della nobile famiglia. Il palazzo Acquaticci, un contenitore di cultura dove sono custodite da anni  importanti tracce di storia ma anche dove anticamente ne erano proprietari nobili studiosi , gli Acquaticci. Gli Acquaticci erano una delle tante famiglie nobili Treiesi, in cui si distinsero i Giulio. Il primo Giulio Acquaticci ,del ‘600, contemporaneo di Galileo, letterato e poeta e non solo questo, l’opera più nota “IL Tempio peregrino”. Il secondo Giulio dell’800, bisnonno di Stefania Acquaticci , era un grande letterato e divulgatore, aveva un grande culto per Dante, aveva tra l’altro una bellissima collezione di Divine Commedie, oggi il suo nome resta legato alla cospicua biblioteca dantesca che riuscì a mettere insieme, una collezione di 594 volumi che oggi si trova presso l’Università di Notre Dame nello Stato dell’Indiana, negli Stati Uniti. L’evento ha rappresentato anche un occasione anche per altri discendenti della famiglia che avevano abitato nel palazzo sia per ritornare a Treia sia per partecipare al pomeriggio culturale, come ad esempio la signora Virginia Acquaticci. Non poteva non interessarsi degli Acquaticci Dolores Prato, la grande scrittrice del ‘900, nata a Roma che ha vissuto parte della sua vita a Treia,l’infanzia e l’adolescenza, compagna di studi di Caterina Acquaticci, presso l’Educandato delle Visitandine , collegio di Treia, la Prato nel suo capolavoro autobiografico “Giù la piazza non c’è nessuno”descrive così gli Acquaticci:”A Treia c’erano sempre stati uomini di studio e di cultura, laici ed ecclesiastici, ce ne erano ancora tanti; il secondo palazzo Acquaticci era un arca di dottrina. Lì dentro c’erano due grossi tronchi di quella famiglia, Nicola e Giulio, studiosi di cose locali, imbevuti di cultura greco – latina, archeologi, bibliofili”. Mentre in altra opera “Le Ore” Dolores Prato descrive anche Caterina Acquaticci : “Intelligentissima, ribelle, scansonata e beffarda, quella ragazza la ritrovai in collegio e mi fu data come grande. Diventò una grande donna, anche di cultura, ma schernì vita, cultura e successo, forse anche la morte”. Il professor Alberto Meriggi nella sua dettagliata relazione dove è possibile conoscere la nobile famiglia fin dall’orine ai tempi moderni, ha ricordato anche il ruolo di donne degli Acquaticci elette in Consiglio della Comunità nella Montecchio (così il nome della Città di Treia fino al 1790) di fine Cinquecento. Lo storico scrive in una parte della sua ricerca: “Donne elette per far da “paciere” nella agitata vita pubblica montecchiese di fine Cinquecento, segno che sapevano come richiamare gli uomini al rispetto della calma e della moderazione.Un compito, forse, non troppo diverso da quello che oltre due secoli più tardi si era assegnato Caterina Acquaticci, nata nel 1888, quando aveva raccolto il grande messaggio pedagogico di Maria Montessori e aveva pubblicato un opera certamente innovativa per l’epoca in cui fu scritta, tanto nei contenuti quanto nel titolo: “Educazione alla libertà”.

07/12/2021 19:22
Civitanova, Pinacoteca aperta anche durante le festività natalizie

Civitanova, Pinacoteca aperta anche durante le festività natalizie

Anche quest’anno la Pinacoteca civica Marco Moretti di Civitanova Alta sarà aperta al pubblico per le festività natalizie con la Sala Arnoldo Ciarrocchi e con visite guidate tenute dalla Direttrice dottoressa Enrica Bruni, alla mostra: “Il volto e l’anima: Ciarrocchi ritrattista”. La mostra antologica, inaugurata nel luglio 2018, è in costante aggiornamento e si trova all’interno della sala Ciarrocchi della Pinacoteca. Qui, sono esposte opere inedite, per la maggior parte ritratti, dell’artista civitanovese. “Il volto e l’anima: Ciarrocchi ritrattista” ripercorre la lunga carriera dell’artista, che lo ha visto attivo in vari ambiti tecnici, dal disegno all’incisione, dall’acquarello alla pittura ad olio. Per l’occasione si farà omaggio del folder storico-artistico-biografico editato per questa mostra d’arte. I giorni di apertura, con ingresso gratuito (obbligo di green pass e mascherina), sono: 8, 19, 26 dicembre 2021 dalle ore 17,00 alle ore 20,00; 2, 6, 9 gennaio 2022  dalle ore 17,00 alle ore 20,00.

06/12/2021 10:04
Recanati, alla Torre del borgo "Pietra liquida" : l'installazione firmata Angelo Iodice

Recanati, alla Torre del borgo "Pietra liquida" : l'installazione firmata Angelo Iodice

Si terrà sabato 11 dicembre alle 17.00 la cerimonia inaugurale dell’installazione “Pietra Liquida”, realizzata dall’artista Angelo Iodice e seconda tappa del progetto LIVEllo2, lo spazio nella Torre Civica di Recanati dedicato all’arte contemporanea curato da Nikla Cingolani. L’apertura della mostra è inclusa nel programma della 17^ Giornata del Contemporaneo, evento su scala nazionale promosso da AMACI (Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani) con l’obiettivo di ampliare sempre più la cultura istituzionale dell’arte moderna e contemporanea nel nostro paese. “ Proseguiamo a promuovere l’arte contemporanea per offrire alla cittadinanza e ai visitatori un’offerta culturale diversificata – afferma l’Assessora alle Culture Rita Soccio – Questa seconda esposizione nello spazio LIVEllo2 nella nostra Torre del Borgo si apre nella Giornata del Contemporaneo, una grande manifestazione nazionale che vuole celebrare l’importanza dell’Arte per il ben-essere delle comunità”.Il lavoro di Iodice dedicato al programma triennale “E viva e il suon di lei”, ripreso dal 13° endecasillabo del famosissimo idillio L’Infinito di Giacomo Leopardi, affronta una delle tematiche della poesia: il  Tempo. “La raffinata ricerca di Iodice è alimentata dal duplice background artistico e scientifico che combina intuizione ed estetica, cultura e poesia – dichiara la curatrice Nikla Cingolani – e nell’opera “Pietra Liquida” l’artista analizza lo stato di conflitto tra immagine e dimensione mitologica nel contemporaneo creando un cortocircuito tra passato e presente. L’installazione evoca il mito di Medusa, una donna forte e bellissima, violentata, trasformata in mostro dallo sguardo pietrificante, demonizzata e infine decapitata da Perseo con l’aiuto di uno scudo di bronzo riflettente. Secondo Ovidio ogni stilla di sangue caduta in mare avrebbe dato vita ad un ramoscello di corallo. Espressione dell’alterità e doppiamente mortale poiché muore e uccide, Medusa concentra negli occhi la sua potente arma. E non è forse il suo sguardo simile a quello dell’artista e all'attitudine di “immobilizzare” le sue impressioni? La storia dell’arte non è forse una questione di sguardi? Non si rimane talvolta pietrificanti davanti ad opere d’arte inquietanti e spaventose o terribilmente meravigliose? Il mito di Medusa apre molte domande”. Medusa è l'emblema dello sguardo che percorre il mito, sfida il tempo nell’infinita potenzialità della narrazione. Il percorso della mostra si apre con una video installazione situata al primo piano che introduce il visitatore e impreziosisce l’esposizione.  

06/12/2021 09:13
Macerata, premio Pannaggi: taglio del nastro per la mostra "Inside"

Macerata, premio Pannaggi: taglio del nastro per la mostra "Inside"

Consegnato nel pomeriggio di oggi, sabato 4 dicembre, all’artista Elena Giustozzi, protagonista della personale Inside allestita nello Spazio mostre temporanee dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, il Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2021. Promosso dall’ Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi e dal Comune di Macerata, insieme alla Regione Marche, Macerata Musei e Macerata Culture, il premio, dedicato agli scenari più avanzati della sperimentazione artistica contemporanea, si avvale del patrocinio dell’Università di Macerata, della Fondazione Carima, dell’Accademia di Belle Arti e del Comune di Recanati. “La sua ricerca costante e rigorosa riporta la pittura al massimo grado dell’espressione artistica, sia come potente antidoto al sovraccarico del contingente, sia quale peculiare dispositivo per leggere nei segreti della natura che custodisce anche il senso della nostra esistenza” è la motivazione con cui la commissione selezionatrice, composta da Paola Ballesi, Katiuscia Cassetta, Nikla Cingolani, Loretta Fabrizi, Paolo Gobbi, Marta Massetani, Mauro Mazziero, Marina Mentoni e Lugi Ricci, ha assegnato il premio. Presenti alla cerimonia e all’inaugurazione della mostra il sindaco Sandro Parcaroli, che, oltre a complimentarsi con Elena Giustozzi per “le sue opere raffinate e suggestive” ha sottolineato come il Premio Pannaggi “pone al centro la politica culturale della città volta a scoprire i territori e i rappresentanti del contemporaneo valorizzando i giovani e gli artisti emergenti", l’assessore alla Cultura Katuscia Cassetta, la presidente dell’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi Paola Ballesi e Nando Ottavi, presidente della Simonelli Group main sponsor dell’iniziativa che, da quattro anni, sostiene il Premio credendo nella creatività dei giovani che va a concimare il tessuto artigianale e industriale del territorio.   Gli interventi, attraverso i quali è stato illustrato il lavoro dell’artista, sono stati a cura di Roberto Cresti, Loretta Fabrizi e Paola Ballesi. Il progetto è stato reso possibile grazie anche alla collaborazione con il Centro Studi Pannaggi, il Cesma (Centro Studi Marche), Laboratorio 41, Spazio Lavì e il Centro Documentazione e Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro. La mostra Inside è allestita nelle sale temporanee del Palazzo Buonaccorsi fino al 27 marzo 2022.  

04/12/2021 18:21
"Dante in Purgatorio dove andremo a tutti”: Aldo Cazzullo fa il pieno a Gualdo

"Dante in Purgatorio dove andremo a tutti”: Aldo Cazzullo fa il pieno a Gualdo

È terminato con un pomeriggio pieno di gente al teatro provvisorio di Gualdo, l’anno di attività del Centro Studi Romolo Murri. Per il settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta, con il patrocinio del Comune, il Centro ha organizzato l’incontro con il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo, che ha proposto il suo ultimo libro “Il posto degli uomini. Dante in Purgatorio dove andremo a tutti”. Lo scrittore in apertura dell’incontro, ha ringraziato gli ospiti per la presenza in un luogo che rappresenta la capacità di resistere, di ripartire, di ricostruire. Il posto che ha ospitato l’evento è un teatro provvisorio. Gualdo è uno dei comuni inseriti all’interno del cratere del sisma. Poi Cazzullo ha raccontato ai presenti l’unicità di Dante: “Dante è un po' il nostro papà, non a caso è l'unico grande scrittore che chiamiamo per nome, anzi per soprannome. Lui si chiamava in realtà Durante degli Alighieri”. “Dante ci ha dato molto di più di una lingua, ci ha dato un'idea di noi stessi. Ci ha insegnato a pensare l’Italia. Dante è il primo a parlare di Italia. E’ lui che definisce per primo l’Italia “il Bel Paese”. Per lui l’Italia aveva conquistato il mondo due volte, con l’impero romano e con la fede cristiana e per Dante l’Italia aveva una missione: conciliare la classicità e la cristianità. E da questo incontro nasce l'Umanesimo che ancora adesso è il motivo per cui l'Italia è importante nel mondo. Dante ha inventato anche il Purgatorio. Il Purgatorio prima di Dante non esisteva, la chiesa ne stabilì l’esistenza soltanto nel 1274, quando Dante aveva appena 9 anni e mai nessuno sapeva dove fosse il Purgatorio e come fosse fatto. Dante lo inventò e questo muoversi nel nulla e nel vuoto, esaltò al massimo grado la sua arte e la sua fantasia e le cose che scrive sono inventate ma non false, sono immaginarie eppure realistiche, tutto si tiene".   A leggere i versi danteschi scelti da Cazzullo, la giornalista Barbara Olmai. L’accompagnamento musicale è stato curato dal maestro Andrea Basili, mentre Francesca Basili a chiusura del pomeriggio ha intonato il brano di Angelo Branduardi tratto dall’undicesimo Canto del Paradiso. Soddisfatta dell’evento la presidente del Centro Studi Romolo Murri Anna Maria Massucci, che ha ricordato che le celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario della nascita dell’intellettuale Murri, che si sarebbero dovute svolgere nel 2020, a causa della pandemia sono state rinviate al 2022. La Massucci ha svelato il tema del convegno dell’anniversario: “Murri intellettuale europeo”. Alla fine il sindaco Giovanni Zavaglini ha salutato lo scrittore che ha autografato i suoi libri al pubblico presente. È possibile rivedere l’evento con il giornalista Cazzullo, sul canale youtube del Centro Studi Romolo Murri.

04/12/2021 17:45
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