Fumata bianca in casa Sferisterio: Luciano Messi confermato sovrintendente, arriva la proroga fino alla fine della Stagione 2022.
La riunione del Cda – presieduto da Sandro Parcaroli e composto da Antonio Pettinari (vicepresidente), Gabriella Almanza Ciotti, Franco Malgrande, Filippo Olivelli, Giuseppe Rivetti (nominati dal Comune) e da Francesco Adornato, Claudio Pettinari e Carla Sagretti (nominati dalla Provincia) - ha deliberato la conferma del sovrintendente uscente per la prossima stagione, almeno in attesa dell’uscita di un nuovo bando.
"Tale decisione garantisce continuità all’attività dell’Associazione ed è stata assunta in considerazione della professionalità e dei risultati ottenuti" si legge in una nota del Cda. "Si ringrazia Luciano Messi per la disponibilità ad accettare la proposta e a proseguire il lavoro in questo momento di particolare impegno”.
L’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi e il Comune di Macerata, Macerata Musei, Macerata Culture insieme alla Regione Marche, annunciano il conferimento del Premio Pannaggi / Nuova Generazione 2021 all’artista Elena Giustozzi, protagonista della personale Inside, che verrà allestita nello Spazio mostre temporanee dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, con il patrocinio dell’Università di Macerata, dell’Accademia di Belle Arti, della Fondazione Carima e del Comune di Recanati.
Ideato dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi e rivolto agli artisti emergenti under 40 della Regione Marche, il Premio Pannaggi / Nuova generazione offre a giovani di talento l’opportunità di far conoscere e implementare il proprio lavoro in ambito nazionale e internazionale
Alla sua quarta edizione, dopo Marco Cingolani, Michele Carbonari e Serena Vallese, la commissione selezionatrice ha assegnato il Premio ad Elena Giustozzi con la seguente motivazione: “la sua ricerca costante e rigorosa riporta la pittura al massimo grado dell’espressione artistica, sia come potente antidoto al sovraccarico del contingente, sia quale peculiare dispositivo per leggere nei segreti della natura che custodisce anche il senso della nostra esistenza”.
Curata da Paola Ballesi, la mostra dedicata alla vincitrice del Premio Pannaggi, che sarà in corso dal 4 dicembre 2021 – l’inaugurazione è prevista nella stessa giornata alle 16.30 - fino al 27 febbraio 2022 nell’ambito della Rassegna Contemporanea.Mente, offre al pubblico opere raffinate e suggestive frutto di una pittura colta e sapiente che dà vita a delicati mondi racchiusi in una superficie specchiante, vasche da giardino in cui ristagna acqua piovana che rinserra un microcosmo di fiori, foglie, pollini, e piccoli insetti. Insoliti scorci e dettagli minuti descrivono il gioco tra i piani che l’acqua, invisibile presenza, rivela, insieme alle ombre del mondo esterno, che si disegnano con sagome sorprendenti, in un incessante dialogo tra l’esterno e l’interno, il sopra e il sotto, il vicino e il lontano, il dentro e il fuori, dove ogni elemento si trova in connessione col tutto, parte inscindibile di un unicum vitale, mobile, in continuo divenire.
Sono opere che mostrano la vocazione dell’artista per il linguaggio della pittura che declina con diverse tecniche che vanno dalla fotografia, al video e all’installazione, pur riservando alla sensibilità pittorica il ruolo centrale della sua produzione artistica. Il catalogo bilingue che racconta la mostra, oltre ai saluti di autorità e sostenitori del Premio, raccoglie un testo della curatrice Paola Ballesi e un intervento critico di Roberto Cresti, professore di Storia dell’Arte contemporanea nell’Ateneo di Macerata.
Il progetto è stato reso possibile grazie al main sponsor Simonelli Group, da sempre attento sostenitore del connubio tra arte e mondo produttivo nelle Marche, e alla collaborazione con il Centro Studi Pannaggi, il Cesma (Centro Studi Marche), Laboratorio 41, Spazio Lavì e il Centro Documentazione e Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro.
Elena Giustozzi, nata a Civitanova Marche (MC) nel 1983, si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove consegue il diploma accademico di primo livello in Decorazione e nel 2012 conclude il corso specialistico in Pittura. Vincitrice di numerosi premi tra cui il Premio Businness for Art – Premio Arte Laguna (Venezia) nel 2012 e l’Art Residency Project a Cape Town nel 2017, dal 2013 collabora con l’Accademia di Belle Arti di Macerata e dal 2018 è Tecnico di laboratorio per gli insegnamenti di Tecniche pittoriche, Tecniche e tecnologie delle Arti visive contemporanee e Tecniche e tecnologie per la Pittura. Attualmente vive e lavora a Senigallia e collabora con gallerie di Roma, Bologna, Torino e ha partecipato a vari progetti ideati da curatori indipendenti.
Nell’anno delle celebrazioni dantesche, per il settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta, il Centro Studi Romolo Murri, con il patrocinio del Comune di Gualdo, presenta Aldo Cazzullo in “Il posto degli uomini. Dante in Purgatorio dove andremo a tutti”.
L'appuntamento è per giovedì 2 dicembre a partire dalle ore 17:15 presso il Teatro Provvisorio. Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore, prosegue il viaggio sulle orme del «poeta che inventò l'Italia». Dopo aver scritto sull'Inferno dantesco, Cazzullo racconta ora il Purgatorio: il luogo del «quasi», dell'attesa della felicità; che è in sé una forma di felicità.
Un mondo di nostalgia ma anche di consolazione, dove il tempo che passa non avvicina alla morte ma alla salvezza. Una terra di frontiera tra l'uomo e Dio, con il fascino di una città di confine. La ricostruzione del viaggio nell'Aldilà viene arricchita dai riferimenti alla storia, alla letteratura, al presente, in una performance che appassiona.
Il Centro Studi dedicato alla conoscenza del filosofo e intellettuale Romolo Murri, ha tra i suoi scopi quello di approfondire e promuovere la ricerca e gli studi storici, politici ed economico-sociali. Per questo ha scelto di inserire tra le sue attività, anche un omaggio a Dante Alighieri nell’anno del suo anniversario.
L'ingresso all'evento è nel rispetto di tutte le normative covid-19 vigenti, con obbligo di Green pass e prenotazione ai numeri 339.8000368 o allo 0733668496. Si potrà partecipare all'evento anche on-line collegandosi al canale YouTube del Centro Studi Romolo Murri.
Continuano a Gualdo gli appuntamenti previsti per l’autunno organizzati dal Centro Studi Romolo Murri. Dopo il primo evento in presenza su “I nuovi equilibri internazionali – Dalla crisi afghana all’immobilismo europeo”, il Centro, con il patrocinio del comune di Gualdo, sabato 20 novembre, ha proposto la presentazione dell’opera di Romolo Murri finora inedita, “De Regimine ecclesiae”, Andrea Livi Editore.
L’opera, conservata presso l’archivio Murri di proprietà del Centro Studi, è stata un’occasione di riflessione sul pensiero murriano. In apertura dell’incontro, ospitato al teatro provvisorio del comune, la presidente dell’associazione Anna Maria Massucci, ha ricordato l’importanza dell’opera, utile a comprendere la meditazione di Murri nell’ultimo periodo della sua vita e ha comunicato che gli eventi già programmati per celebrare nel 2020, il centocinquantesimo anniversario della nascita dell’intellettuale, sono stati rinviati al 2022 a causa della pandemia. Filippo Mignini, professore emerito di Storia della Filosofia all’Università di Macerata, socio dell'Accademia dei Lincei e collaboratore del Centro Studi, ha trattato della stesura del De Regimine, soffermandosi poi sulla ricerca filosofica di Murri.
Il professor Andrea Andreozzi, rettore del Seminario Regionale Umbro, ha affrontato la questione del rinnovamento della Chiesa e ha posto l’accento sull’importanza della cultura e sulla necessità di salvare il patrimonio culturale di chiese e monasteri. Il professor Paolo Petruzzi, curatore della pubblicazione, ha definito l’opera come un trattato di ecclesiologia storica in cui Murri non perde mai di vista l’orizzonte storico, pertanto il De Regimine può considerarsi una riflessione sulla condizione cristiana contemporanea. Il professor Annibale Zambarbieri, docente all’Università di Pavia, nel suo intervento da remoto, ha posto l’accento sulla sostanziale continuità esistente nel pensiero murriano, soffermandosi poi sugli anni della formazione e sull’influsso dei suoi maestri Billot e Labriola. Al termine di ogni intervento la giornalista Barbara Olmai, moderatrice dell’incontro, ha letto passi di opere murriane.
Murri, sacerdote, filosofo, teologo, giornalista e uomo politico, è stato un intellettuale europeo. Il centro studi approfondisce e promuove la ricerca e gli studi storici, politici ed economico-sociali partendo proprio dal contributo di Murri. Giovedì 2 dicembre alle ore 17,00 al teatro temporaneo di Gualdo, il prossimo incontro proposto dal Centro Studi, vedrà ospite lo scrittore e giornalista Aldo Cazzullo con “Il posto degli uomini. Dante in Purgatorio dove andremo tutti”, una performance che ripercorre il viaggio del “poeta che inventò l’Italia”.
Riaperta la sezione dell’archivio di Stato di Camerino. Dopo l’annuncio della chiusura, avvenuto qualche settimana fa da parte della sezione di Macerata, a causa del pensionamento dell’ultima unità di personale che era in servizio, ecco che uno dei luoghi più preziosi che custodisce la storia della città ducale, riapre le sue porte. Il sindaco Sandro Sborgia, dopo essersi rivolto alla direzione generale degli archivi del Ministero dei beni culturali aveva assicurato la riapertura nel giro di qualche settimana e così è stato.
La sezione camerte dell’Archivio di Stato ha ripreso la sua attività con un’archivista, un precettore del reddito di cittadinanza e un dipendente comunale, che non si occupa dell’archivio, (ma comunque garantisce con la sua presenza che siano in due le persone che vigilano all’interno).
Istituita con decreto ministeriale del 1967 e operativa dal 1971, la sezione dell’Archivio camerte contiene centinaia di migliaia di documenti (pergamene e cartacei) tra il XIII e il XX secolo. Comprende anche gli archivi dell’Accademia dei Costanti (sec. XVII); della Congregazione Valentiniana, i vecchi catasti di Camerino dal ’200 al 1913, del comune di Camerino dal XIII sec. al ’900; dei comuni di Camporotondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Serravalle del Chienti, Pievebovigliana; delle corporazioni religiose soppresse di Caldarola, Camerino, Visso; della Curia vescovile di Matelica (1613-1808), della fabbrica della cattedrale di Camerino (1805-1808); delle magistrature di Camerino, Visso, Matelica, Sanseverino; degli istituti pubblici assistenza e beneficenza (Ipab) di Camerino (1415-1954); della Provincia di Camerino; dei vari uffici finanziari che nei secoli hanno avuto sede a Camerino; dell’Università di Camerino (1834-1955), della Scuola autonoma di Ostetricia (1828-2000); documentazione relativa alle più importanti famiglie camerti (ma non i Varano).
Tra i preziosi documenti custoditi anche un vastissimo fondo di archivio notarile dal ’300 al ’900, di recente finalmente riordinato dopo il trasferimento avvenuto circa 50 anni fa dal Palazzo ducale. Merita una segnalazione a parte il Libro rosso del comune di Camerino, un codice costituito da fogli di pergamena e da una copertina lignea ricoperta da marocchino rosso, dove sono trascritti i più importanti documenti comunali del periodo storico camerinese che va dal 1207 al 1336.
Nel pomeriggio di sabato, presso la sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti, è stato presentato il nuovo saggio di Valentina Galeotti intitolato "La verità della bellezza. Colloquio sull’arte con Jacques Lacan edito da Quodlibet".
Con il patrocinio della società marchigiana di psicoanalisi e il comune di Macerata, ad introdurre l'incontro è stato l’assessore alle politiche culturali, del turismo e dei grandi eventi Riccardo Sacchi; moderatrice dell‘evento - che ha visto anche la presenza di Lucrezia Ercoli (direttore artistico di Popsophia) e dello psicologo Daniele Luciani (psicoanalista ad Ascoli Piceno) - è stata Sofia Diana, neuropsicologa e psicoterapeuta di Jonas Roma.
Sala gremita alla presentazione del testo. I relatori hanno dato voce alla relazione tra la psicoanalisi e l’arte, nello specifico interrogando la sua declinazione contemporanea e urbana. Dalle sue radici classico filosofiche l’arte è stata posta in tensione grazie al sapere psicoanalitico di Jacques Lacan, sulle tracce di Freud. Partendo dall’ipotesi speculativa secondo cui l’arte stessa può essere un modo possibile di mettere, sotto forma di rappresentazioni, i vissuti di ogni soggetto.
Si apre dunque la possibilità di elaborare un trauma, una perdita, un evento catastrofico che colpisce l’uomo con la pratica artistica. La pratica dell’arte, a detta dell’autrice, si svincola dall’essere semplicemente rappresentativa ma diviene la via regia per circoscrivere l’impossibile da nominare.
Il Teatro Giuseppe Verdi di Pollenza, dopo più di 600 giorni di chiusura forzata causa pandemia (impiegati con lavori di adeguamento che hanno contribuito al restyling interno della struttura), è pronto ad ospitare una stagione ricca di eventi, con personaggi illustri del mondo dello spettacolo, vogliosi di calcare di nuovo il palcoscenico dopo il periodo di stop che, inevitabilmente, li ha tenuti lontani dalla scena.
Domenica 5 dicembre, alle ore 17:30, in occasione della giornata mondiale sulla violenza di genere, si comincia con lo spettacolo musical-giuridico ideato da Mario Paciaroni dal titolo “I diversi volti della violenza di genere”. Mercoledì 8 dicembre, alle ore 18:30, appuntamento con il Concerto di Natale a cura del Corpo Bandistico “Giuseppe Verdi” di Pollenza, diretto dal Maestro Antonio Sileoni. Sabato 11 dicembre, alle ore 21:15, sarà la volta della serata finale del Concorso Internazionale “Poesia di strada” a cura dell’Associazione Culturale Licenze Poetiche, che quest’anno ha fatto parlare di sé anche al Salone del Libro di Torino.
Domenica 12 dicembre un pomeriggio alla scoperta del capolavoro letterario e musicale di Shakespeare dal titolo “Ombre, streghe e fantasmi. Banco racconta Macbeth”, a cura dell’associazione “Amici dello Sferisterio” e dell’Associazione culturale CTR, una storia che Giuseppe Verdi trasformò in una delle sue opere più famose. Sabato 18 dicembre, alle ore 21, la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pollenza presenta “Mani Amiche” con la premiazione dei cittadini meritevoli. Domenica 19 dicembre, alle ore 18:30, incontro dal titolo “Nulla come prima? La comunità di provincia ai tempi del covid”, a cura di Paolo Crepet, illustre sociologo, psichiatra e saggista italiano che accompagnerà il pubblico in una riflessione dal punto di vista psicologico sulla pandemia e le strategie della ripartenza, affrontando il tema delle incertezze e delle fragilità di oggi. Per concludere il periodo natalizio, il 25 dicembre alle ore 21:15 torna il tradizionale appuntamento con il Gospel di Natale con Dennis Reed & Gospel Gap, nell’ambito dell’edizione di San Severino Blues winter
La Stagione Teatrale prosegue dal mese di gennaio al mese di aprile 2022 con una programmazione che vedrà alternarsi la collaborazione con l’AMAT e il Teatro per Ragazzi. Si parte venerdì 14 gennaio ore 21:15 con lo spettacolo “Figlie di Eva” con la partecipazione di Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere, Michela Andreozzi e Massimiliano Vado; domenica 16 gennaio alle ore 17:30 nell’ambito della rassegna “Che spettacolo ragazzi!” la narrazione per bambini accompagnata da musica dal vivo dal titolo “Cappuccetto, una fiaba a colori”; domenica 13 febbraio alle ore 17:30 la compagnia “Lagrù Ragazzi” di Fermo presenta lo spettacolo di burattini “Supereroi da commedia” all’insegna delle risate e del divertimento.
Giovedì 24 febbraio si torna agli spettacoli AMAT con “Fiori d’Acciaio” con Tosca D’Aquino, Rocìo Munoz Morales, Emanuela Muni e Emy Bergamo. Venerdì 4 marzo, alle ore 21:15, classica commedia all’italiana dal titolo “Coppia aperta quasi spalancata”, con l’interpretazione della travolgente Chiara Francini. Domenica 24 marzo alle ore 17:30 serata finale della rassegna per ragazzi con “Il brutto anatroccolo” – Teatro d’attore e figure…dai 4 anni. Chiusura in bellezza per la stagione teatrale con “Montagne Russe” il 5 aprile alle ore 21:15 con Corrado Tedeschi e Martina Colombari e “Buffa racconta: Italia Mundial 1982” il 19 aprile ore 21:15, in cui un Federico Buffa convinto che “la cultura è innanzitutto fare bene le cose, coltivare i dettagli”, assieme al suo pianista Alessandro Nidi, racconterà l’indimenticabile vittoria della Nazionale Azzurra ai mondiali di Spagna nel 1982, riportando aneddoti e storie parallele che rendono unici i suoi monologhi.
Il giorno 5 e 8 dicembre sarà possibile rinnovare i vecchi abbonamenti direttamente presso il teatro dalle ore 17, mentre l’acquisto dei nuovi abbonamenti potrà avvenire dal giorno 11 dicembre fino al 13 gennaio 2022. Info e prenotazioni telefoniche al 3494730823 oppure 0733/549936; tutti gli spettacoli in abbonamento potranno essere prenotati anche on line su www.vivaticket.it.
Racchiudere quasi quarant’anni di persone, di ricordi, di spettacoli, di palcoscenici in 50 minuti? È stata una sfida ardua ma stimolante quella che Compagnia della Rancia ha raccolto da Rai 5 per la realizzazione della puntata di "Apprendisti stregoni" in onda sabato 20 novembre in seconda serata e in prima visione (disponibile su RaiPlay dal giorno successivo).
Con la regia di Raffaella Offidani, il progetto editoriale di Felice Cappa, la produzione esecutiva di Serena Semprini, la puntata – a cura di Giulia Morelli – ha preso forma in lunghi mesi grazie a uno stimolante confronto con il team di Rai5 e alla condivisione di materiali d’archivio video e fotografico e di memorie. Le riprese sono state realizzate al Teatro Vaccaj di Tolentino – sede storica di Compagnia della Rancia – , alla Mostra Permanente presso il Castello della Rancia e al Teatro Repower di Milano: luoghi che sono stati e sono protagonisti di momenti indimenticabili, dove si è vissuta e si continua a vivere non solo l’eccezionalità degli spettacoli in scena, ma anche la quotidianità familiare che rende eccezionale l’esperienza di Compagnia della Rancia.
La puntata diventa così anche l’occasione per valorizzare le bellezze artistiche e paesaggistiche di Tolentino, conosciuta in tutto il Paese come la “piccola Broadway italiana”, sede privilegiata di debutti nazionali di tantissimi spettacoli. Insieme a Saverio Marconi, il racconto si snoda anche attraverso le voci di Michele Renzullo, Fabrizio Angelini, Giampiero Ingrassia, Gillian Bruce, Mauro Simone, Giulia Ottonello e del giovane protagonista di Grease Simone Sassudelli: ciascuno di essi porta con sé simbolicamente, nei racconti pieni di emozione, anche quelli di oltre 1500 compagni di viaggio – artisti, tecnici, team creativi e organizzativi – che hanno collaborato, collaborano e collaboreranno con Compagnia della Rancia.
Si riaccendono i riflettori al Teatro Comunale di Treia, la stagione 2021/2022 è alle porte. Anche per questa edizione un programma ricchissimo, con attori di fama nazionale e proposte diversificate: prosa, operetta, musica e la rassegna “Domeniche da Favola”, con quattro spettacoli dedicati ai ragazzi, senza dimenticare il tradizionale appuntamento con lo spettacolo di Capodanno. Tanti eventi dal 27 novembre al 19 marzo che attendono solo di andare in scena.
Si inizierà con un appuntamento preliminare alla stagione vera e propria: domenica 21 novembre con inizio alle ore 18 andrà in scena "L’ultimo pensiero. Le visioni sull’arte di Vincent Van Gogh" nell’interpretazione di Marco Sciame. Una vera e propria anteprima della stagione con ingresso ad invito. Il 27 novembre prende avvio la stagione con "Figlie di Eva" che vedrà in scena tre fantastiche interpreti, Vittoria Belvedere, Maria Grazia Cucinotta e Michela Andreozzi: un trio variegato e combattivo, unito dall'intento di neutralizzare uno spregiudicato politico corrotto e doppiogiochista. Seguirà il 10 dicembre l'esibizione di Arianna Porcelli Safonov - con "Rìding tristocomico", un format che propone la defibrillazione mentale attraverso il sorriso intelligente.
Il 18 dicembre sarà la volta della bellissima Isabella Ferrari in "Fedra". Il passaggio al nuovo anno sarà segnato dal quartetto, tutto al femminile, Nino Rota Ensemble che coinvolgerà il pubblico con il grande repertorio classico di tutti i tempi e con le musiche delle colonne sonore più belle. La stagione proseguirà con il tradizionale appuntamento con l'operetta: quest'anno sarà la volta di Cin Ci Là in programma il 28 gennaio: Myosotis e Ciclamino, promessi sposi, saranno distratti dalle attenzioni di Petit Gris e di Cin Ci Là. Come andrà a finire?
Prima della chiusura, prevista il 19 marzo, con l'effervescente coppia Gaia De Laurentis - Ugo Dighero in "Alle 5 da me", commedia esilarante che racconta dei disastrosi incontri sentimentali dei protagonisti, andrà in scena il 12 febbraio "Certi periodi non servono a niente" una pièce intensa che narra uno spaccato familiare ai tempi della pandemia.
A corollario di questo ricco palinsesto si affianca la graditissima rassegna "Domeniche da favola", con 4 spettacoli deliziosi: inaugura il ciclo, domenica 12 dicembre, Cappuccetto e la nonna; a seguire, domenica 16 gennaio 2022 Favole al telefono, domenica 6 febbraio "La bella addormentata?", per finire, domenica 6 marzo 2022, con "Mastrolibro e la meravigliosa avventura".
Il Vicesindaco e Assessore alla cultura David Buschittari, nel presentare la nuova stagione teatrale, ricorda la centralità del Teatro, quale luogo di aggregazione e di stimolo culturale. "L'amministrazione comunale di Treia" sottolinea il vice sindaco "conferma la grande attenzione alle giovani generazioni con il finanziamento, da questo anno, del progetto di teatro scolastico all'Istituto Paladini, ideato e curato dal regista Francesco Facciolli e dalla Compagnia Fabiano Valenti. Un progetto partito con la pièce teatrale realizzata per celebrare il bicentenario della canzone leopardiana a Carlo Didimi".
"Treia si conferma città viva e vitale con tantissimi eventi inseriti nel nuovo cartellone della stagione, a cui si affianca il cartellone del Teatro per ragazzi e gli appuntamenti "natalizi" con le compagnie "gli Smisurati", i "Vociferando", "Le Nuvole" e l'appuntamento con il concerto d'inverno della Banda Musicale Città di Treia. Ringrazio - conclude Buschittari - le nostre associazioni che hanno arricchito il calendario delle festività natalizie con eventi culturali (fra cui quelli dedicati a Giulio Acquaticci e a Dante), commedie dialettali, il Presepe vivente, le luminarie, la consegna dei doni ai più piccoli e di pacchi regalo alle famiglie in difficoltà".
La campagna abbonamenti è avviata e sono confermate riduzioni per gli Under 30, gli Over 65, i diversamente abili, le famiglie in CAS. le associazioni e/o aziende che sottoscriveranno minimo 4 abbonamenti. I nuovi abbonamenti possono essere prenotati telefonicamente fino al 20 novembre: dalle ore 9 alle 13 al numero 0733.218711 / 218712 e dalle ore 15 alle 19 al numero 339.2304624.
C’è un filo diretto che lega Annibal Caro a Dante e questa indissolubile connessione è stata presentata dai professori Marcello Verdenelli e Giulio Ferroni, che hanno conversato assieme durante l’incontro “L’Italia di Dante e la “piccola terra” di Annibal Caro”.
L’appuntamento si è tenuto domenica 14 novembre 2021 al Teatro Annibal Caro ed è stato organizzato dall’Amministrazione Comunale di Civitanova Marche, dall’Azienda dei Teatri di Civitanova Marche e dalla Pinacoteca Civica “Marco Moretti”. “L’Italia di Dante e la “piccola terra di Annibal Caro” rientra nel ventaglio delle iniziative promosse per celebrare i 700 anni dalla Morte di Dante e vede la cooperazione dell’Osservatorio Annibal Caro.
“C’è una grande novità che ci è stata presentata da Ferroni e Verdenelli, che sta proprio nel legame tra Caro e Dante - tira le somme Enrica Bruni, direttrice della Pinacoteca Civica “Moretti” e nel Comitato Scientifico dell’Osservatorio -. Il Caro, infatti, sia nell’Apologia Degli Accademici Di Banchi Di Roma che in alcune lettere familiari, dimostra una certa attenzione verso il timbro poetico di Dante. Negli anni in cui i letterati erano maggiormente favorevoli a Petrarca e Boccaccio, Caro va controcorrente, preferendo loro la lezione di Dante. Una posizione che ritroviamo anche in tutte le lettere e gli scritti che Caro rivolge a Lodovico Castelvetro. Questa novità verrà approfondita dall’Osservatorio con ricerche specifiche su tale filone”.
Al teatro erano presenti, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Comunale di Civitanova Marche Claudio Morresi, Francesca Peretti e Paola Recchi, rispettivamente Presidente del Cda e Direttrice dell’Azienda dei Teatri, il prof. Pier Luigi Cavalieri (storico indipendente) e la dott.ssa Mara Pecorari (esperta di ambito storico archivistico). L'evento rientra nel ventaglio delle iniziative promosse per celebrare i 700 anni dalla Morte di Dante e vede la cooperazione dell’Osservatorio Annibal Caro.
Museo chiuso per allestimento. L’assessorato alla Cultura del Comune di San Severino Marche comunica che il museo archeologico “Giuseppe Moretti” di Castello al Monte è in questo periodo interessato da lavori di riallestimento dei materiali in esposizione e che, pertanto, sarà chiuso fino a che non saranno terminati gli interventi programmati.
In questo periodo di chiusura del museo, sarà comunque aperto il chiostro del Duomo antico nelle giornate di sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 17.
Pianoforte e violoncello si completano a vicenda in un concerto dedicato a compositori di grande forza espressiva. In occasione del Master Piano Festival Più, domenica 14 novembre alle ore 18 si esibirà al Politeama di Tolentino il Duo Squitieri-Oliva, formato da Danilo Squitieri al violoncello ed Enzo Oliva al pianoforte. Il duo presenterà l’album Fonèma contenente le sonate per pianoforte e violoncello di compositori come Guido Alberto Fano, Francesco Cilea e Giuseppe Martucci.
Un programma ricercato e dal forte impatto espressivo, dedicato a tre grandi maestri della musica pianistica, cameristica e sinfonica italiana. Se consideriamo quanto sia stretto il legame tra lingua e musica risulterà immediatamente comprensibile quanto la prima influenzi il pensiero stesso e, di conseguenza, l’atto compositivo musicale che ne è espressione.
In Martucci la struttura e l’armonia, in Cilea la ricca vena melodica e la liricità operistica, in Fano l’evoluzione del linguaggio armonico e della declamazione musicale, si ergono sulle comuni fondamenta della lingua italiana. Le loro opere, per quanto diverse, volgono lo sguardo al medesimo orizzonte. Quello del Paese che diede i natali al melodramma e di cui è storicamente nota la predilezione per la musica vocale e per la poesia in musica.
Il Duo Squitieri-Oliva si è costituito nel 1998 a seguito dell’incontro tra il violoncellista Danilo Squitieri ed il pianista Enzo Oliva. All’interno della formazione confluiscono le esperienze vissute dai due componenti presso l’Accademia Stauffer di Cremona, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Musik Akademie der Stadt Basel, l’Accademia Chigiana di Siena, l’Haute école de musique Genève - Neuchâtel e la Scuola di Musica di Fiesole con musicisti quali Ilie Ionescu, Michele Chiapperino, Rocco Filippini, Francesco Strano, Thomas Demenga, Adrian Oetiker, Antonio Meneses, Luigi Piovano, Giovanni Valentini, Alexander Hintchev, per citarne alcuni.
Il duo è vincitore di concorsi nazionali ed internazionali come il concorso internazionale “Città di Magliano Sabina” e il premio “Vittorio Gui 2010”, concorso membro della Federazione internazionale dei Concorsi di Ginevra WFIMC, risultando la formazione italiana con il miglior piazzamento all’interno di questa edizione. Si è esibito in Italia e all’estero nelle più prestigiose sale da concerto: la Grosser Saal, la Kleiner Saal e la Neuer Saal dell’Accademia di Basilea, la sala del Ridotto del teatro di Trieste, Il teatro Savoia di Campobasso, il Piccolo teatro del Comunale di Firenze, Il teatro Rossetti di Vasto, la sala Vasari a Napoli, l’Auditorium dell’Università Cattolica del sacro Cuore a Roma.
Master Piano Festival Più è organizzato grazie alla consulenza artistica di Cinzia Pennesi e continua a dicembre con Francesco Di Rosa, uno dei migliori oboisti del panorama internazionale e l’Ensemble Brancadoro.
Biglietti a partire da 8 euro disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17:00 alle ore 20:00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, l’ingresso è consentito esclusivamente ai possessori del Green Pass.
Nell’ambito dei progetti presentati dall’Assessorato Pari Opportunità e dallo Sportello InformaDonna alla “Commissione Pari Opportunità della Regione Marche” sugli aspetti personologici delle vittime e degli autori di violenza contro le donne, verrà presentato il 13 novembre alle ore 17, presso la Sala Consiliare di Palazzo Sforza, il libro “La Violenza di Genere dalla A alla Z”.
Il libro è un vademecum utile per comprendere meglio, sotto varie angolature, il triste fenomeno della violenza contro le donne, costituendo un testo guida per i ragazzi delle scuole e un prontuario per i professionisti del settore. Il manuale è stato realizzato da un equipe di esperti di diverse professionalità.
Dopo i saluti istituzionali, interverranno alla presentazione la psicoterapeuta – criminologa Virginia Ciaravolo, curatrice del libro e, come coautrici, la psicoterapeuta-criminologa Liuva Capezzani e l’Avvocato Simona D’Aquilio.
“Ringrazio Tutti gli Attori Istituzionali e gli Esperti che collaborareranno per la realizzazione degli importanti eventi di crescita sulla delicata tematica della violenza sulle donne – ha dichiarato Barbara Capponi, Assessore con delega alle Pari Opportunità. - Abbiamo voluto organizzare momenti differenti ma coerenti in uno sguardo di formazione concreta rivolta non solo a professionisti e studenti ma anche alla Cittadinanza tutta”.
L’ingresso all’evento è gratuito ed è accessibile ai possessori di “Green Pass”. Sarà, inoltre, possibile seguire la presentazione online collegandosi al sito del Comune di Civitanova Marche www.civitanovamarchetv.it. Nell’occasione verranno anticipate, nel dettaglio, le iniziative che si svolgeranno per la giornata del 25 novembre dedicata alla eliminazione della violenza contro le donne.
Quando la controversa opera di Tennessee Williams, "La dolce ala della giovinezza" (Sweet Bird of Youth) debuttò a Broadway nel 1959, diede in parte ragione di credere che il talento creativo dello stesso drammaturgo americano fosse in fase calante. Ci vollero nel corso del tempo trasposizioni cinematografiche, rivisitazioni e, non l'ultimo, il gusto stesso del regista Pier Luigi Pizzi per ridare lustro e credibilità a un immortale della storia del teatro moderno e contemporaneo.
Posti pieni in platea, balconate un po' più timide. Il pubblico delle occasioni è a rilevanza femminile. Il range di età, con un rapido colpo d'occhio, non volge a favore dei più giovani, comunque accorsi a prender posto all'interno della sempre suggestiva struttura del Teatro Lauro Rossi di Macerata. Ma tant'è: appassionarsi al teatro è un lento esercizio che va coltivato con le opportune costanza e curiosità.
L'attesa si misura in minuti, brusio di chiacchiere leggere e tapping sui cellulari, senza distinzione alcuna fra semplici ammiratori o amanti del teatro di prosa.
Le luci lentamente si spengono. E le prime note di un pianoforte (Stefano Mainetti) danno il via alla pièce. Ad Elena Sofia Ricci viene affidato l'incipit del dramma di Tennessee Williams, nel ruolo della tormentata Alexandra del Lago, star decadente di Hollywood che provata da una notte di alcol e hashish si sveglia e cerca di prendere confidenza con la propria stanza d'albergo. L'interazione con la scenografia da conto allo spettatore della profondità e della scelta di luci forse poco adatta per rendere al meglio i travagli interiori dei protagonisti che man mano si svelano. Finché dallo stesso letto non riprende conoscenza anche il Chance Wayne di Gabriele Anagni, permettendo al pubblico di entrare in confidenza con il gigolò appena rientrato nella sua città natia. Il resto della trama rispetta in maniera convincente la versione di Williams, affidando ai dialoghi quasi scanzonati e i monologhi dolorosi dei due protagonisti il compito di svelare poco alla volta i retroscena di un paio di vite in lotta per restare a galla. Una giovane e disillusa, l'altra adulta ma provata dagli effetti dell'età più dolce. Insieme, fino al tragico epilogo che segnerà il destino di uno dei due.
Dalla platea di spettatori si percepisce la difficoltà di scostarsi dai canoni televisivi, complici alcuni squilli di cellulare e le risatine fuori contesto. I tempi sono diversi, e quelli del teatro a volte sanno essere crudeli. Si deve attendere il secondo atto per scorgere il tipico "sangue e sudore" dal palco, utile a sciogliere e coinvolgere anche il gusto artistico più affinato ed esigente. Gabriele Anagni impone gradualmente la forza del suo personaggio, sfruttando tanto i monologhi quanto le interazioni con gli altri attori. Elena Sofia Ricci in questo sostiene, fa da spalla, si prende il pubblico quando sa di poterlo fare. Confermando di aver fatto del teatro la sua seconda (o, forse, prima) casa.
Una volta chiuse le porte del Teatro Rossi, siamo riusciti - noi di Picchio News - a strappare una breve dichiarazione della stessa Elena Sofia Ricci sulla serata.
Come è andata stasera Elena?
«Direi molto bene. A me piace sempre vivere il palco da spettatrice, per capire le reazioni della gente. E stasera devo dire che il pubblico ha risposto bene, la rappresentazione è piaciuta. Per noi è stata una gioia.»
Siete pronti a ripartire, allora.
«Dopo lo stop che abbiamo dovuto affrontare per via del Covid-19, da oggi e per due mesi siamo davvero pronti. Sperando che non ci fermi più nessuno.»
Quanto è importante per te continuare a lavorare con i giovani e continuare ad aiutarli in questo settore artistico?
«Tantissimo. Io sono un'appassionata di lotte da fare per le nuove generazioni. Bisogna lasciare a chi verrà qualcosa di meglio di quello che stiamo facendo adesso. Ed è anche bellissimo perché i giovani sono pieni di energia e danno tanta soddisfazione. Sono puro "ossigeno", come dice anche Alexandra del Lago.»
Quindi c'è ancora speranza per il teatro?
«Assolutamente, lo spettacolo dal vivo non potrà mai morire. Però dobbiamo lottare.»
Con la presentazione della "39^ Rassegna Nuova Musica" avvenuta stamane presso il Teatro Lauro Rossi, l’amministrazione del Comune di Macerata ha voluto fare il punto della situazione sulla cultura di provincia e quella a livello nazionale. Le proposte che la manifestazione ha deciso di portare avanti per il mese di novembre arricchiscono un programma interessante con i nomi di compositori come Luciano Berio, Salvatore Sciarrino, John Cage, Igor Stravinskij o Karlheinz Stockhausen. Noi di Picchio News, a tal proposito, abbiamo voluto intervistare l’assessore alla Cultura e all’Istruzione, Katiuscia Cassetta.
Che momento è per la cultura in generale e per Macerata?«È un momento di fermento e voglia di ripartire, tutto sembra tornato alla normalità. Ci auguriamo che si possa affrontare l’inverno nel migliore dei modi, attraverso incontri trasversali che coinvolgano arte figurativa, musica e teatro.»
Quali difficoltà si prospettano all’orizzonte?«Mi auguro che non ce ne siano. Ad oggi facciamo i dovuti controlli, e stasera per esempio riparte anche la stagione di prosa con “La dolce ala della giovinezza”, per la regia di Pier Luigi Pizzi e la presenza di una grande attrice come Elena Sofia Ricci. I numeri del botteghino sono buoni, il pubblico ha voglia di partecipare. Però con la pandemia ancora in corso bisogna vivere alla giornata.»
Quali criteri di scelta avete adottato per determinate rassegne rispetto a chi è venuto prima di voi?«Di base spero ci sia un cambiamento, quello che ci caratterizza immagino sia la propensione a comunicare con tutti: forme artistiche, associazioni, interessi culturali. Con molto rispetto, senza utilizzare la cultura per fare politica. Io personalmente la rifiuto come visione.»
Per sua sensibilità, lei accoglie o rifiuta determinati passaggi legati alla discriminazione di genere?«Accolgo, ma la cultura non deve diventare un manifesto politico, altrimenti viene svilita della sua funzione primaria di arricchire e intrattenere. Ciascuno porta avanti la sua idea, ma qui il tempo si deve fermare. Il teatro è spazio di denuncia e riflessione, ma anche di piacere.»
Con la pandemia l’Italia ha dimostrato ulteriormente di avere un rapporto difficile con la cultura. Quanto è importante ciò che viene fatto a livello provinciale per avere risonanza a livello nazionale?«È più dura in provincia, anche se ci sono tante realtà che si organizzano tra di loro. Rispetto alla difficoltà di connettersi con i livelli nazionali e internazionali, continuiamo a sostenere varie manifestazioni, soprattutto per inserire i giovani e farli emergere. Il problema fondamentale è di spazi e risorse, ma l’amministrazione cerca di aiutarli come può. Per il resto, ci affidiamo anche noi ai bandi della Comunità Europea.»
Come intendete continuare a coinvolgere i giovani?«Ho trovato una situazione piuttosto incancrenita quando mi sono insediata, erano più tradizionalisti. Smontare e rimontare non è facilissimo, ed è stato anche un anno complesso a causa del Covid-19. La soluzione in questo senso è includere e coinvolgere di più, sia associazioni locali, sia le realtà produttive.»
L’Orchestra di Fiati "Insieme per gli Altri", diretta dal Direttore Artistico e Maestro Andrea Mennichelli, arriva a Cingoli venerdì 12 novembre, alle ore 21:00, presso il Teatro Farnese per un concerto a favore dell’associazione Linfa Odv (Lottiamo insieme contro la neurofibromatosi). L’evento è organizzato con la collaborazione dell’amministrazione comunale e della locale Pro Loco.
La neurofibromatosi è una sindrome genetica rara che provoca, nei pazienti che ne sono affetti, macchie cutanee di colore caffèlatte, oppure dei neurofibroni lungo i nervi del corpo. La malattia può essere invisibile e può anche colpire persone dall’aspetto sano, le quali convivono con un dolore lancinante all’interno.
Il 19enne cingolano Giorgio Fabrizi è affetto dalla neurofibromatosi e sarà presente in sala. L’ingresso al “Farnese” è gratuito tramite prenotazione consigliata per i possessori del Green Pass o di un tampone negativo nelle 48 ore precedenti l’evento, ma le offerte spontanee che verranno raccolte saranno devolute all’associazione Linfa Odv che sta promuovendo progetti di ricerca e di sensibilizzazione sulla neurofibromatosi.
In quest’ottica, il progetto solidale dell’Orchestra di Fiati Insieme per gli Altri ha festeggiato il 46° concerto dalla sua nascita, la collaborazione con 33 Associazioni di Volontariato, portando musica e solidarietà in 24 location e permettendo alle varie realtà benefiche di raccogliere oltre 18mila euro di fondi utili ai loro progetti solidali.
Tutta questa attività benefica è valsa all’Orchestra il prestigioso soprannome di “colonna sonora della solidarietà”. Saranno presenti al concerto del “Farnese” anche il sindaco di Cingoli, Michele Vittori, il vice-sindaco Cristiana Nardi, gli assessori Gilberto Giannobi, Pamela Gigli, Martina Coppari e Luca Giovagnetti e il presidente della Pro Loco Adamo Gentilini Raffioni. Condurrà la serata il giornalista locale Giacomo Grasselli.
Inaugurata sabato a Pollenza dal sindaco Mauro Romoli ("E se il Milite Ignoto fosse un giovane martire pollentino" è stata la feconda 'patriottica' provocazione del sindaco) la mostra '1915-1918. Frammenti della Grande Guerra' nell'anniversario del centenario del Milite Ignoto. Un'iniziativa promossa dall'Associazione nazionale Carabinieri e dal presidente della sezione di Pollenza, Franco Mogetta. Cui si deve pure la mostra-evento del 2018 al teatro cittadino, e allo stesso importante collezionista e storico Luca Cimarosa, lo straordinario materiale in mostra al piano terra del comune.
Alla cerimonia d'inaugurazione sono stati presenti il sindaco di Loro Piceno, Robertino Paoloni; il comandante della Compagnia Carabinieri di Macerata, Roberto De Paoli; il comandante di Pollenza, Giuseppe Moretto; il capitano Giuseppe Losito a nome del Coordinamento provinciale Anc, rappresentanti delle Associazioni Bersaglieri, Alpini, Aeronautica Militare di Macerata Soccorso. A dominare la scena il filo spinato, "uno dei tre signori della guerra". Filo spinato di diverse tipologie e spessore. Poi elmi italiani, austro/tedeschi nonché un elmo sperimentale austriaco. Ampia la selezione di fucili, gavette italiane sia da alpino che da fanteria.
Inoltre lame seghettate austriache, ideate per essere poste nei crateri provocati dalle bombe. E triboli da neve austriaci, posizionati prima delle abbondanti nevicate alpine. In mostra pure la mitragliatrice Schwarzlose M07/12 austriaca, una macchina da guerra da 580 colpi al minuto che ha mietuto vittime tra i nostri soldati. Poi scudi e corazze. Non mancano le foto, tra cui una di grandi dimensioni con la vista d’insieme di una trincea italiana a sacchi paralleli difesa da pali “a coda di porco” sostenenti il reticolato di filo spinato. La mostra sarà aperta fino al 14 novembre: nel pomeriggio tutti giorni (h.18-20), nel mattino, lunedì, giovedì, sabato e domenica (h.10-20).
Secondo momento top è stato, domenica, la deposizione della corona di alloro al monumento dei Caduti. Sulla scena due figuranti con l’uniforme mod. 1909, un militare di truppa e un ufficiale, entrambi del 122° Reggimento facente parte della Brigata Macerata: militari partiti all’epoca dal Distretto di Macerata con direzione Fogliano-Redipuglia.
Domani 9 novembre, nell’ambito della rassegna “I Martedì dell'Arte” organizzata al teatro Rossini dall’associazione Arte con il patrocinio del Comune di Civitanova e Azienda Teatri, si svolgerà il primo dei due incontri sulla musica, con il prof. Andrea Foresi che tratterà il tema: "Claude Debussy tra Impressionismo e Simbolismo". Inizio alle ore 18.
Foresi si diploma nel 1987 al Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro in Pianoforte Principale e nel 1991 al D.A.M.S. presso l’Università degli Studi di Bologna. Successivamente ha collaborato con le riviste culturali «Veronamese» e «Musicclub», per le quali ha firmato articoli ad argomento musicale. Nel 1993 ha redatto e pubblicato degli atti relativi al Convegno Internazionale di Studi Enrico Cecchetti, maestro di danza nel mondo.
Nel 2001 ha assunto la direzione artistica ed organizzativa delle Giornate Musicali nel nome di Filippo Marchetti, Corsi di Perfezionamento Musicale realizzati in collaborazione con il Comune di Bolognola, con il patrocinio della Regione Marche e dell’Assessorato ai Beni ed alle Attività Culturali della Provincia di Macerata. È autore del volume Il sogno e la memoria. Vita ed Opere del compositore Fernando Squadroni (2005).
Nel 2007 ha rappresentato, presso il Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche Alta, il monologo teatrale L’attesa, di cui è autore. Nel 2010 ha pubblicato il volume A lustro e decoro del nostro paese. Storia della Banda Musicale “Ottavio Bartolini” di Monte San Giusto (1791-1970). Nel 2011 firma dell’opera teatrale Sconcerto. Fantasia Teatrale per Coro e Street Band. Dal 1981 insegna Pianoforte Principale in forma privata ed in collaborazione con i principali istituti musicali locali e cura corsi di Educazione Musicale nella scuola primaria. Si occupa, inoltre, di divulgazione della cultura musicale, tenendo conferenze e curando l’organizzazione di eventi in collaborazione con amministrazioni locali.
È un bilancio straordinariamente positivo quello che l’Orchestra Fiati "Insieme per gli Altri" diretta dal maestro Andrea Mennichelli, traccia alla fine di quattro concerti svolti a Recanati, Porto Sant’Elpidio, Sant’Angelo in Pontano e Civitanova Marche, in a favore di associazioni benefiche, attività culturali e storiche.
Programmi capaci di catturare l’attenzione e il consenso di un vasto e attento pubblico, oltre che utilizzare la musica per sostenere e valorizzare l’operato di enti e associazioni presenti sul territorio marchigiano a cui viene devoluto l’intero incasso delle serate e che ad oggi ha consentito di raccogliere, nel corso dei nostri eventi, più di 18mila euro, divenendo, a tutti gli effetti, una vera "Colonna Sonora della Solidarietà".
In tale ambito una menzione particolare va ai solisti dell’Orchestra: al Maestro Nazzareno Zacconi (chitarra elettrica e acustica); al Maestro Vincenzo De Angelis (SAX Soprano e Contralto); al Maestro Mirco Cingolani (clarinetto); al Maestro Simone Tisba (trombone); al Maestro Andrea Ferranti (voce tenore); al Maestro Gianpiero Ruggeri (voce baritono).
Un ringraziamento va anche a tutti i musicisti che con passione e dedizione si dedicano al progetto: Gianni Pierucci, Roberto Brondi e Filippo Ronconi alla tromba; Piero Pietrani e Angelo Sopranzi al clarinetto; Sergio Giuli al sax baritono; Francesco Carducci al sax contralto; Cesare Bisconti, Stefano Bartoloni e Paride Fiorani alle percussioni; Vanni Belfiore euphonium; Michele Mennichelli e Pietro Uncini al trombone; Emiliano Bastari e Roberto Micarelli al sax tenore; Diego Brocani e Dario Matteucci al basso elettrico.
Dietro la “mission” dell'Orchestra di Fiati "Insieme per gli Altri", non poteva non esserci il coinvolgimento e il sostegno di alcune aziende del territorio, senza le quali non sarebbe stato possibile raggiungere i numerosi obbiettivi finalizzati, visto e considerato che l’orchestra si muove senza alcun contributo pubblico. Per tale motivo il direttivo ci tiene a ringraziare la sensibilità di alcune persone che, attraverso le loro aziende, hanno creduto, credono e crederanno in questo ambizioso progetto.
Sono stati 1287 gli ingressi nei musei di Macerata durante il fine settimana delle festività di Ognissanti; nel dettaglio, in quattro giorni – da sabato 30 ottobre a martedì 2 novembre - sono state registrate 544 visite a Palazzo Buonaccorsi, 601 allo Sferisterio e 142 alla Torre Civica. A questi numeri vanno aggiunti i partecipanti ai laboratori e alla mostra presso la Biblioteca Mozzi Borgetti che sta ripartendo anche con attività di sabato pomeriggio e i visitatori al sito archeologico di Helvia Ricina che sono stati 76.
«Un grande successo che conferma la molteplicità di appuntamenti ed eventi che hanno popolato, anche in questi quattro giorni, la città: dai laboratori alle mostre fino alle esposizioni. Dopo i numeri importanti registrati nella stagione estiva, anche in questo periodo autunnale e con un lavoro costante che è già proiettato agli appuntamenti del Natale, Macerata continua a confermarsi come forza attrattiva e catalizzatrice a livello culturale. Un’offerta che coinvolge anche il Teatro Lauro Rossi con concerti e spettacoli di qualità” , afferma l’amministrazione comunale».
«Palazzo Buonaccorsi in particolare è continuamente in fermento e in questi mesi ha ospitato mostre di qualità che hanno fatto registrare grandi presenze di pubblico – ha detto l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Parliamo di un contenitore che non sta mai fermo e il continuo work in progress ci permette di promuovere attività di stimolo culturale. Palazzo Buonaccorsi è lo spazio da cui partono idee e proposte che poi si diffondono nei vari luoghi della città, coinvolgendo anche altre istituzioni e realtà creative come le associazioni culturali. Ogni angolo del centro vive e - partendo dallo Sferisterio e salendo verso il centro - sono tanti i luoghi in cui soffermarsi per un confronto a tu per tu come le varie forme d’arte. Siamo inoltre a lavoro per il lancio del nuovo sito dei musei della città e per l’allestimento della nuova aula didattica in collaborazione con Sistema Museo. Tra pochi giorni comunicheremo novità importanti per quanto riguarda i prossimi eventi in programma e collaborazioni di livello in vista del periodo invernale».