Si sono aperti nell’Aula Magna del Comune di Recanati i lavori del convegno internazionale promosso dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani “Leopardi e il paesaggio” alla presenza delle numerose autorità e dei molti stimati studiosi di Leopardi giunti da tutta Italia per l’importante evento che si protrarrà a Recanati fino a sabato 30 ottobre prossimo. Il Presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani Fabio Corvatta ha evidenziato l’importanza del grande lavoro fatto in rete con le istituzioni.
“Il tema significativo e attuale del Convegno deriva dall’importante sinergia creata tra le istituzioni culturali che l‘hanno promosso: il Fai, la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Gabinetto Vieusseux di Firenze, l'Istituto di Studi Filosofici di Napoli e la Cattedra “Giacomo Leopardi” dell'Università di Macerata. – Ha affermato Fabio Corvatta -Fondamentale è stato inoltre il sostegno del Ministero dei Beni Culturali e del ministro Dario Franceschini, da cui sono arrivate le risorse per le nostre attività. Tra i punti chiave del Convegno la presentazione del piano dello strumento urbanistico di Recanati, voluto dal sindaco Bravi, che permetterà di tutelare i luoghi leopardiani, e la digitalizzazione degli autografi, dove stiamo investendo risorse importanti per mettere a disposizione di tutti l’ingente patrimonio delle carte Leopardiane.”
“Ringrazio il Centro Nazionale di Studi Leopardiani per aver dedicato questo importante convegno al rapporto tra Leopardi ed il paesaggio. – Ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi - Dobbiamo ritenerci fortunati di vivere in un territorio che ha mantenuto in gran parte le caratteristiche che hanno ispirato la produzione poetica di Giacomo. Per questo crediamo che sia un preciso dovere di chi amministra la tutela di tale paesaggio che non è semplice conservazione, ma anche valorizzazione a fini turistici ed agricoli. Con l’occasione presentiamo il piano urbanistico particolareggiato del Colle dell’Infinito, un progetto che ho avviato quando avevo la delega all’urbanistica da vicesindaco e che oggi nella fase di elaborazione finale non nascondo la soddisfazione di presentarlo in anteprima a questo importante appuntamento. Un piano, che attinge al pensiero Leopardiano, studiato per avviare la grande opera collettiva della riqualificazione della nostra terra”
Uno strumento di tutela ma soprattutto di riqualificazione ambientale e paesaggistica realizzato con l’Assessorato all’Ambiente e presentato dall’Architetto Carlo Brunelli che utilizza nuovi strumenti urbanistici e di programmazione partecipata per offrire ai proprietari e ai cittadini recanatesi nuove opportunità attraverso la valorizzazione culturale e turistica del Colle dell’Infinito.
L’assessora alla Cultura Rita Soccio ha ricordato la figura di Vanni leopardi e il suo grande impegno nella tutela del paesaggio.“Vanni Leopardi sarebbe stato felice della scelta di un tema così importante come il paesaggio, nel suo ultimo intervento che fece proprio all’inaugurazione dell’orto sul Colle dell’Infinito parlò approfonditamente del paesaggio e delle numerose battaglie fatte a Recanati per la tutela e valorizzazione. Il nostro obiettivo è quello di tutelare il paesaggio con azioni di sviluppo ecologico sostenibili per una valorizzazione agricola e turistica. Il turismo ad oggi rappresenta sempre di più un motore economico importante per nostra comunità.”
“Qui a Recanati mi sento a casa – ha detto il presidente del Fai Andrea Carandini – la nostra sfida è stata quella di salvare e raccontare il significato dell’Orto sul Colle dell’Infinito e soprattutto il significato della straordinaria poesia che il colle ha ispirato. Credo che siano stati i primi al mondo a fare un piccolo museo non di una personalità come Leopardi ma di un’unica poesia L’infinito. E’ stato complicato da rendere semplice ma penso che ci siamo riusciti con successo e abbiamo contribuito a rendere ancora più affascinante questo luogo straordinario d’Italia.”
A portare il saluto della famiglia Leopardi il giovane Gregorio Rufini Leopardi“Il pensiero di Leopardi non può essere compreso a fondo se non in relazione al suo paesaggio familiare. L’attaccamento di Giacomo nei confronti di Recanati si trasmette di generazione in generazione nella mia famiglia, mi fa piacere ricordare mio nonno Vanni Leopardi che più di tutti ha rappresentato meglio questa forte sensibilità. L’obiettivo della mia famiglia e credo di tutti i recanatesi non è certamente quello di cristallizzare il paesaggio o peggio di farlo regredire all’aspetto che poteva avere nell’epoca leopardiana, ma è piuttosto quello di svilupparlo in accordo e in armonia con il passato.
Un ringraziamento particolare va al FAI che negli ultimi anni si è molto speso nella tutela e soprattutto nella valorizzazione del paesaggio per farlo apprezzare agli italiani in modo naturale e spontaneo, educando al bello.”I lavori sono proseguiti con le relazioni dei numerosi studiosi e personaggi presenti tra cui Antonio Prete, Gilberto Lonardi, Perle Abbrugiati, Fabiano della Bona, Antonio Moresco e Marco Magnifico.
Saranno tutti aperti anche lunedì primo novembre i musei del circuito “Infinito Recanati” (Villa Colloredo Mels, Museo Emigrazione Marchigiana, Torre del Borgo, Museo della Musica, Museo Beniamino Gigli), in un ponte, quello di Ognissanti, all’insegna della cultura e di tante iniziative per scoprire i musei civici e il centro storico di Recanati. Questo il programma:
Sabato 30, domenica 31 ottobre, lunedì 1 novembre alle ore 12.00 si terrà il percorso teatralizzato “Infinito Experience”, in compagnia di un attore che nei panni di Giacomo Leopardi racconterà la sua infanzia e fanciullezza a Recanati (partenza dall’Ufficio Turistico di via Leopardi). Sempre sabato 30 ottobre, alle 16.15, si terrà la visita guidata a tema musicale “Recanati... in quattro quarti”, alla scoperta del Teatro Persiani, del Museo Beniamino Gigli e del nuovo Museo della Musica (partenza dalla Torre del Borgo).
Domenica 31 ottobre, alle ore 10.00, al museo civico di Villa Colloredo Mels è prevista “Lorenzo Lotto, tra arte e fede”, visita guidata ai quattro capolavori del Maestro Rinascimentale custoditi a Villa Colloredo Mels: Polittico di San Domenico, Trasfigurazione, San Giacomo Maggiore e Annunciazione. Già tutto esaurito invece per il doppio appuntamento di domenica con il laboratorio d'intaglio della zucca di Halloween.
Lunedì 1 novembre, alle 10.30, si terrà infine una visita guidata alla Sezione Leopardiana di Villa Colloredo Mels, alla scoperta della preziosa collezione Leopardiana del Comune di Recanati.
L’Accademia Musicale Lizard di Macerata ha sempre dato molta importanza alla musica d’insieme: avere la possibilità non solo di studiare uno strumento attraverso un metodo didattico innovativo e che si concentra sulla musica degli ultimi 50 anni, ma anche di potersi esercitare all’interno di un gruppo, e magari formare delle band che possano continuare a suonare insieme per molto tempo, è uno degli aspetti più apprezzati dai ragazzi che studiano all’interno dell’accademia. Tuttavia, la situazione sanitaria mondiale, con il distanziamento sociale come prima misura di contenimento dei contagi, aveva bloccato i corsi di musica d’insieme nello scorso anno accademico.
Quando, durante l’estate, la direzione della Lizard, ha proposto ai ragazzi di organizzare uno spettacolo in cui far esibire le band, gli allievi hanno risposto in maniera entusiasta e, tra luglio e settembre, con il tempo necessario affinché tutti provvedessero ad ottenere il Green Pass, hanno lavorato intensamente con i propri insegnanti per preparare uno show di grande effetto.
Il concerto, svoltosi nella serata del 23 ottobre alla Domus San Giuliano di Macerata, ha visto alternarsi sul palco 12 formazioni di tutte le età. Il repertorio ha spaziato da grandi leggende del rock come i Cream e i Queen, fino a successi più recenti di Billie Eilish e dei Boomdabash.
Nella preparazione dello spettacolo, gli allievi hanno potuto recuperare quell’elemento fondamentale del fare musica, che tanto era mancato loro nel periodo più intenso della pandemia: la socialità. Potersi confrontare in maniera costruttiva con gli altri membri della propria band è stato di enorme importanza per i giovani musicisti, che hanno potuto anche recuperare il contatto diretto con il palco e con il pubblico.
La crescita di questi ragazzi, a livello musicale e non solo, dipende poi dal diretto coinvolgimento nella riuscita degli spettacoli dal vivo, a cui la Lizard Macerata ci ha abituati nel corso degli anni. Come tiene a sottolineare il direttore Massimo Liverotti: “Il successo di questa serata deriva dal grande lavoro fatto dagli allievi, che hanno deciso di assumersi la responsabilità del risultato finale, lavorando tutti insieme con impegno. Credo che questo sia l’aspetto più importante e che, attraverso questi corsi, si possa fornire ai ragazzi un’occasione di vera crescita.”
Tra le band c’è da ricordare 2 formazioni di soli adulti. Il corso ha fornito loro la possibilità di ritagliarsi del tempo, al di fuori del lavoro, per un hobby che li appassiona fortemente. Si potrebbe pensare che approcciarsi allo studio di uno strumento da adulti non sia consigliato, mentre in realtà uno dei principali punti di forza dell’Accademia è l’inclusività. La dimostrazione del grande valore della pratica musicale da adulti è nella soddisfazione che si legge sui volti dei membri di queste band; gli allievi dell’Accademia si mettono alla prova a tutte le età, ma sempre con il sorriso e la consapevolezza di far parte di una realtà basata sulla passione e sull’incontro tra personalità diverse, con la musica come comun denominatore.
Non sono mancate le formazioni insolite con il coinvolgimento degli insegnanti che hanno suonato con i propri allievi; ad aprire il concerto è stato il duo basso elettrico e voce dei docenti Luca Gnocchini e Irene Laslo, il direttore è “sceso in campo” per un brano acustico con Sarah Castro (pedagogista e insegnante di canto e propedeutica all’interno dell’accademia) e a seguire, tra le tante esibizioni delle band, anche il numero di polivocalità, con l’unione di voci timbricamente diverse ma ben armonizzate dal loro insegnante Leonardo Frezzotti presentatore della serata.
Il concerto è stato, anche, l’occasione per far conoscere il nuovo corso di Flauto Traverso (classico e pop), che sarà tenuto in Accademia dal M° Michela Alessandrini. Già da diversi anni attiva come insegnante di strumento e propedeutica musicale, la musicista ha partecipato come direttore artistico a numerose produzioni di spettacoli con e per i ragazzi, e proprio per la comune finalità, cioè quella di avvicinare sempre più persone al mondo della musica, ha instaurato con l’Accademia un rapporto non solo di collaborazione ma anche di lunga amicizia.
Al termine di questa magnifica serata, è apparso chiaro come, nonostante le difficoltà legate al Covid, l’Accademia Lizard di Macerata sia assolutamente pronta ad affrontare un nuovo anno pieno di sfide e soddisfazioni. Ora che anche gli allievi hanno potuto riunirsi attraverso le note, insieme si è più forti.
Sono regolarmente iniziate le attività didattiche dell’Istituto musicale “Nelio Biondi” di Camerino per l’anno scolastico 2021/2022.
L’offerta didattica della scuola di musica diretta da Vincenzo Correnti e gestita dall’associazione Adesso Musica si conferma ampia e di livello, da anni un punto di riferimento sul territorio per tutti coloro che vogliano intraprendere o perfezionare lo studio di uno strumento musicale oppure semplicemente approfondire una propria passione.
Dallo scorso anno (1 ottobre 2020) le attività si svolgono presso la nuova sede donata dalla Andrea Bocelli Foundation.
Il programma prevede corsi pre-accademici, dipartimento jazz e moderno, musicoterapia, propedeutica della musica per i più piccoli e molto altro ancora.
«Questo nuovo anno scolastico – dice Vincenzo Correnti, direttore artistico dell’Istituto “Biondi” – ci vede ripartire con la speranza che segni il ritorno alla normalità. L’attività dell’istituto non si è mai fermata durante la pandemia, seguendo tutte le prescrizioni di sicurezza, anche grazie alla didattica a distanza riuscendo anche a proporre master e workshop con importanti musicisti che hanno visto la partecipazione di giovani musicisti provenienti da varie parti d’Italia, ma l’auspicio è ovviamente quello di fare musica tutti insieme. E continuare a rappresentare un punto di partenza anche propedeutico nello studio degli strumenti musicali, offrendo un percorso su misura, sia per chi si avvicina alla musica per la prima volta e sia per chi volesse perfezionare le proprie abilità».
«Infatti l’Istituto musicale “Nelio Biondi” propone l’insegnamento pre-accademico delle discipline musicali in linea con i programmi del Conservatorio “G.B.Pergolesi” di Fermo con il quale siamo convenzionati dal 2011 e consente l’accesso ai conservatori. Offre a giovanissimi e adulti un’opportunità formativa altamente qualificata».
Per iscriversi ai corsi oppure per avere ulteriori informazioni – oltre a far riferimento al sito web e alla pagina Facebok – è possibile anche rivolgersi alla sede dell’Istituto, in via Savonanzi - Camerino MC (tel. 3397335864) lunedì – mercoledì - venerdì dalle ore 9 alle 14 martedì e giovedì dalle ore 12 alle 17.
Ultima tappa per la mostra “Rinascimento Marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma” che arriva a Camerino, ospitata dal Comune, dal 30 ottobre al 9 gennaio, nella chiesa Santa Maria delle Grazie in Località Le Mosse, col contributo della Regione Marche.
L’esposizione racconta, attraverso l’arte e la storia di un territorio, il prezioso patrimonio disseminato nelle Marche, danneggiato dal sisma, recuperato, portato a nuova vita e reso di nuovo fruibile. Dopo un viaggio per l’Italia che l’ha portata a Roma, Ascoli Piceno e Senigallia e che ha consentito a un vasto pubblico di scoprire un significativo nucleo di opere d’arte che sono state restaurate dopo il sisma del 2016, ecco dunque l’arrivo nella città ducale che così impreziosisce anche la stagione autunnale all’insegna dell’arte con un’altra importante mostra.
“L'arte rimane al centro della nostra offerta culturale e turistica - spiega l’assessore alla cultura Giovanna Sartori - e con questa importante mostra si offre a turisti e visitatori uno spaccato delle meraviglie pittoriche e scultoree del territorio ferito dal sisma, che con coraggio si sta rialzando. Per il tutto il periodo di apertura della mostra saranno aperti e gratuiti anche i Musei Camerino nella loro sede temporanea del Venanzina Pennesi, creando così un bel circuito per visitare e scoprire la nostra città”.
La mostra è a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, frutto della convenzione siglata da ANCI Marche e Pio Sodalizio dei Piceni nel 2017, impegnati in un importante lavoro di recupero delle opere d’arte danneggiate.
In collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, sono state individuate per il recupero e il restauro un nucleo di 51 opere marchigiane di proprietà di 17 differenti Enti pubblici ed ecclesiastici delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
Un’anteprima sarà offerta ai sindaci che interverranno a Camerino al Convegno organizzato da ANCI martedì 26 ottobre a distanza da 5 anni dal sisma, alla presenza di Giovanni Legnini, Commissario straordinario alla ricostruzione; Fabrizio Curcio Capo dipartimento Protezione Civile; Antonio Decaro, presidente ANCI; sua Eccellenza monsignor Stefano Russo, segretario generale CEI.
Buone notizie per tutti gli appassionati lettori di Caldarola. Un gruppo di donne, capitanato dall’Assessore alla Cultura Teresa Minnucci, nato spontaneamente con l’unico scopo di creare un servizio e renderlo fruibile a tutti i cittadini, si è reso disponibile a tenere aperta la biblioteca caldarolese presente presso la sede della scuola “De Magistris”, proprio per permettere a tutti di coltivare la passione per la lettura e non sprecare il notevole patrimonio librario che negli anni l’Amministrazione Comunale è riuscita ad acquistare.
Proprio recentemente infatti il Comune ha acquisito nuovi volumi divisi per categorie e fasce d’età. Per i più piccoli inoltre prosegue l’adesione all’iniziativa nazionale “Nati per leggere”. Oltre a nuovi libri per bambini da 0 a 6 anni l’Amministrazione Comunale ha, su indicazione della dirigente scolastica Fabiola Scagnetti, acquistato anche libri in lingua inglese.
Le volontarie dal prossimo mese di novembre si impegneranno a tenere aperta la biblioteca 2 ore al giorno per 4 pomeriggi, alternandosi 2 alla volta. Il gruppo è aperto non solo all’adesione di nuovi volontari ma anche a proposte ed iniziative per gestire al meglio la biblioteca.
Si apre domani 19 ottobre, il ciclo di tre lezioni tenute dal prof. Gennaro Carotenuto nell’ambito della rassegna “I Martedì dell'Arte”, organizzata al teatro Rossini dall’associazione Arte con il patrocinio del Comune di Civitanova e Azienda Teatri.
L’appuntamento di domani è sul tema: “Le dittature latino-americane e la guerra fredda”.
Gennaro Carotenuto è professore associato in Storia Contemporanea presso l’Università di Macerata. È stato fellow teacher presso l’Università Bocconi di Milano e research fellow presso l’Institut des hautes études d’Amérique latine dell’Università Sorbonne Nouvelle e presso la City University di New York, oltre che presso università di Argentina, Cile, Uruguay, Venezuela, Tunisia.
La sua attività di storico riguarda la politica internazionale, i fascismi e le dittature di destra, la storia contemporanea dell’America latina, la storia orale e la storia del giornalismo in particolare quella degli ultimi trent’anni, con studi sul rapporto tra giornalismo digitale e mainstream.
Ingresso gratuito con green pass.
Celebrata nell’Aula Magna del Comune di Recanati la figura di Adelaide Gigli l’artista e intellettuale recanatese vissuta in Argentina con un evento culturale coordinato dall’Assessora alla cultura Rita Soccio e dalla giornalista Nikla Cingolani a cui hanno preso parte il professor Stefano Papetti e lo scrittore argentino Adrian Bravi.
Per l’occasione Adrian Bravi ha donato al Polo Bibliotecario di Recanati "M.A. Bonacci Brunamonti" tutto il materiale relativo all’artista in suo possesso per metterlo a disposizione della comunità, tra cui foto originali, poesie, racconti, manoscritti e articoli.
“Siamo molto soddisfatti di questa giornata dove abbiamo ricordato e rivalutato la figura di Adelaide Gigli come artista e intellettuale. – Ha dichiarato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio - Una donna con un vissuto difficile e passionale che ha trovato nella cultura e nell’arte della ceramica un mezzo per dare voce ai suoi stati d’animo. Ringrazio Nikla Cingolani per aver organizzato questo primo evento, il prof. Papetti per la lezione su Adelaide e la difficoltà delle pittrici donne ad affermarsi in un mondo dell’arte quasi esclusivamente al maschile, e lo scrittore Adrian Bravi che con la sua donazione di foto e documenti alla nostra biblioteca comunale “Bonacci-Brunamonti” può aprire percorsi di studi su questa importante figura recanatese".
Proseguendo la serie avviata dei personaggi celebri recanatesi per i pìù piccoli, Adelaide Gigli è stata presentata anche alle bambine e ai bambini della città per far conoscere i personaggi più significativi della storia di Recanati
“Teniamo fede all'adesione al progetto di Città delle bambine e dei bambini, rivolgendo a loro l'attenzione con azioni che accompagnano la comprensione di quanto avviene nella vita cittadina. – ha affermato l’Assessora alle politiche sociali Paola Nicolini - In questo caso abbiamo redatto una scheda biografica che racconta Adelaide Gigli, all'interno di una serie in cui sono già stati presentati Giacomo Brodolini, Paolina Leopardi, Beniamino Gigli, Giuseppe Persiani, Piero Cesanelli, Malvina (donna di origini contadine, in occasione del 1° maggio, per narrare il lavoro delle donne nei campi)".
Adelaide Gigli, nata a Recanati nel 1927, si trasferì con la sua famiglia nel 1930 in Argentina per volere del padre il pittore Lorenzo Gigli che non voleva vivere sotto il fascismo, senza immaginare che trentasei anni dopo avrebbe trovato un’altra dittatura, per certi aspetti peggiore della prima. Negli anni Cinquanta Adelaide aveva frequentato la facoltà di Filosofia e lettere di Buenos Aires e nel novembre del 1953 aveva creato, insieme al marito David Viñas e ad altri noti intellettuali (quali Juan José Sebreli, Oscar Masotta, Ismael Viñas, ecc.) il gruppo culturale che aveva dato vita alla rivista Contorno, punto di riferimento essenziale della letteratura argentina di quell’epoca.
Parallelamente ai suoi interessi intellettuali, Adelaide Gigli coltivava la passione per la ceramica; aveva creato un proprio laboratorio e partecipava a diverse esposizioni. Ma dopo il fatale colpo di Stato del 1976 da parte della giunta militare, capeggiata dal generale Videla, la vita di Adelaide Gigli venne segnata da una delle vicende più drammatiche della storia argentina. I figli, María Adelaide soprannominata Mini e Lorenzo Viñas Gigli, furono entrambi considerati desaparecidos, rispettivamente nel 1978 e nel 1981. Dopo mezzo secolo vissuto a Buenos Aires Adelaide nel 1977 ritorna a Recanati e comincia la sua produzione artistica in un monolocale nel chiostro di Sant’Agostino: famose saranno le sue ceramiche con raffigurazioni femminili scavate nell’argilla.
Al via le giornate di studio, promosse e organizzate dall’Università di Camerino, con il sostegno della Regione Marche e la collaborazione del Comune di Ascoli Piceno, che si svolgeranno ad Ascoli Piceno presso il Palazzo dei Capitani (Sala della Ragione) e a Camerino presso l’Università degli Studi di Camerino (Polo informatico ‘Carla Lodovici’), il prossimo 22 e 23 ottobre, a cura di Daphne De Luca, Stefano Papetti, Graziella Roselli e Giuseppe Di Girolami. L’obiettivo degli appuntamenti è di riunire, per la prima volta, alcuni fra i massimi esperti del pittore veneziano, in un felice connubio fra studi storico-artistici e studi tecnici che vedono coinvolti storici dell’arte, restauratori, chimici e diagnosti.
La prima giornata, che si aprirà con la lectio magistralis di Claudio Strinati, già Soprintendente per il Polo Museale Romano, è dedicata agli studi storico-artistici sul pittore con alcune nuove riflessioni di natura iconologica e iconografica: gioielli, vestiti, fiori, frutti, candele, insetti e altri oggetti che popolano gli animati parapetti marmorei o lignei nelle sue incredibili macchine d’altare ed altri capolavori.
Ma non solo Crivelli. Nella prima giornata si approfondirà inoltre il contesto culturale e sociale nel quale si muove il pittore al suo arrivo nelle Marche, introducendo invenzioni iconografiche e compositive di grandissima qualità, e quale eredità lascerà sul territorio in un contesto artistico piuttosto fiacco. Si susseguiranno in qualità di relatori studiosi di levatura internazionale provenienti, tra gli altri, dagli Atenei di Bologna, Lille, Harvard, Sapienza Università di Roma, oltre agli esperti e docenti Unicam.
Sabato 23 ottobre, a Camerino, si concentreranno gli interventi inerenti alla tecnica pittorica del maestro veneziano. Numerosi sono gli esperti fra restauratori, chimici e diagnosti che negli ultimi anni si sono dedicati all’analisi delle opere di Crivelli nel tentativo di svelare il complesso e straordinario modus operandi del pittore. Le più importanti istituzioni museali si confronteranno effettuando paragoni tecnici con i dati desunti da nutrite campagne diagnostiche spesso inedite: dalle tecniche di assemblaggio dei supporti lignei e delle maestose cornici, così imponenti con le loro predelle, cuspidi, pilastrini e lunette da divenire opere d’arte a sé stanti, agli strati preparatori e pittorici, dorature, graniture, punzonature e verniciature finali.
Nella seconda, ed ultima, giornata di studio interverranno, tra gli altri, esperti e professionisti provenienti da importanti Musei e Gallerie sia italiani che stranieri.
Per la prima volta dalla riscoperta del pittore si tenterà di presentare, alla comunità scientifica e no, un viaggio nella materia, dedicato all’esplorazione delle tecniche pittoriche di Crivelli svelate dalle indagini scientifiche. La giornata, connotata da un taglio prettamente tecnico, intende rivelare i segreti di bottega che hanno reso i polittici di Carlo non solo dipinti di straordinaria bellezza ma anche manufatti artigianali di grandissima qualità. Crivelli era infatti un eccellente pittore, dotato di grande abilità tecnica, che concepiva le sue opere come rutilanti gioielli di oreficeria nei quali l’oro e l’argento, finemente cesellati e impiegati per impreziosire sontuosi broccati in velluto veneziano, sono i protagonisti assoluti.
“Siamo estremamente soddisfatti – ha sottolineato il Rettore Unicam prof. Claudio Pettinari – di poter ritornare in aula per affrontare queste due giornate di studio su un artista così importante per la storia della nostra Regione. Ringrazio la Regione Marche ed il Comune di Ascoli per il supporto e la collaborazione, ma naturalmente il ringraziamento più grande va ai docenti del nostro corso di laurea in “Tecnologie innovative per i beni culturali” che hanno organizzato un convegno di elevato spessore coinvolgendo i massimi esperti del Crivelli. Mettere le proprie conoscenze e competenze a disposizione del territorio è uno degli obiettivi dell’Università e questo convegno ne è una ottima dimostrazione”.
“Un appuntamento importante per la nostra città – ha dichiarato il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti – che permetterà di approfondire la conoscenza della figura di Crivelli. Queste due giornate arrivano a breve distanza dal completamento del restauro del Polittico, tornato a splendere nella Cattedrale di Sant’Emidio. Vogliamo rendere Ascoli sempre più un luogo di cultura e di studio: eventi come questo, con ospiti e relatori di altissimo livello, ci permettono di perseguire con forza questo obiettivo”.
“La crescita culturale della città – ha aggiunto l’assessore alla cultura, Donatella Ferretti - non può prescindere da contributi come questi. Siamo onorati di poter ospitare storici dell’arte, restauratori e altre figure di spicco per un simile appuntamento, che andrà a focalizzare la sua attenzione su un artista molto conosciuto e amato ad Ascoli”.
“La 'due giorni', tra Ascoli Piceno e Camerino, - sottolineano gli organizzatori e curatori dell’evento – contribuirà a dissolvere il totale silenzio delle fonti sull’operato di Carlo Crivelli. Il pittore, infatti, è rimasto praticamente sconosciuto per quasi due secoli: Vasari lo ignorerà del tutto, forse perché non vedrà le sue opere disseminate nel lontano e poco accessibile territorio marchigiano, mentre verrà citato per la prima volta da Ridolfi e altri scrittori marchigiani a partire dalla metà del Seicento. La rivalutazione di Crivelli si avrà solo intorno al 1950”.
Marco Sonaglia torna al suo pubblico con un terzo disco solista intitolato "Ballate dalla grande recessione”: dieci brani inediti realizzati in collaborazione con il poeta Salvo Lo Galbo, autore dei testi. Anticipato dal singolo e videoclip di “Primavera a Lesbo”, brano rappresentativo degli argomenti politico-civili a cui Sonaglia ci ha abituati, il disco è disponibile su tutte le piattaforme digitali ed in formato cd su etichetta Vrec/Audioglobe distribuzione (etichetta da sempre attenta al miglior cantautorato e rock d'autore italiano).
È il 2019 quando il cantautore marchigiano, insegnante di musica presso l'Accademia dei cantautori di Recanati, e Salvo Lo Galbo, giornalista, poeta, traduttore dagli chansonniers siciliano, si conoscono, scoprendo di condividere la stessa militanza e la passione per la musica d’autore.
Dalla sorprendente affinità nasce subito un promettente sodalizio. Nella struttura della ballata francese, resa leggendaria da François Villon, Lo Galbo trova la forma immediata, un richiamo quasi naturale per il lamento di un’umanità dannata che invoca inconcessa pietà nei convalescenti miasmi di un medioevo industrializzato. Questo dolente «ragionar per versi» che descrive un riferimento da Guittone a Fortini si innesta con le suggestive melodie e la rapsodica interpretazione di Marco Sonaglia, capace di trasformare la poesia in canzone e riaffermarne il legame atavico.
Composte durante il primo lockdown 2020, nascono e si presentano come “canzoni emergenziali”. In qua dalle sbarre grafiche della più grande crisi recessiva dalla seconda guerra, “Ballate dalla grande recessione” è tuttavia un album che riesce a far tenere ancora sulla pelle quel sol dell'avvenire che più si sente lontano e più si sa necessario. Il disco ha ricevuto lusinghiere recensioni sulla stampa specializzata.
Marco Sonaglia è nato a Fabriano nel 1981. Oltre a una decennale esperienza come insegnante di educazione musicale ha all’attivo tre dischi da solista "Il pittore è l'unico che sceglie i suoi colori” (2012), "Il vizio di vivere"(2015) e "Ballate dalla Grande Recessione" (2021), due dischi con il gruppo dei Sambene "Sentieri partigiani, tra Marche e memoria" (2018) e "I Sambene cantano De Andrè"(2019), una partecipazione al live dei Gang "Quando gli angeli cantano" (2011).
Autore anche di un cd di musiche per l'infanzia intitolato "I galletti bulletti" (2017). Ad inizio della sua carriera musicale, ha avuto l'occasione di aprire i concerti di alcuni nomi importanti come Claudio Lolli, Massimo Bubola e Modena City Ramblers. Svolge un'intensa attività live in tutta Italia.
L'appuntamento è per domenica 24 ottobre, alle ore 17:00, al Museo Civico di Villa Colloredo Mels.
Con l’autunno tornano le letture condivise per famiglie con bambini e bambine da 0 a 6 anni promosse dall’Amministrazione comunale, Assessorato alle Culture, in collaborazione con Nati per Leggere. Ogni secondo giovedì del mese, presso la sala ragazzi della Biblioteca Comunale “M.A.Bonacci Brunamonti”, l’appuntamento con le letture sarà il pomeriggio alle ore 17:00.
Le date in calendario sono 14 Ottobre, 11 Novembre, 9 Dicembre, 13 Gennaio, 10 Febbraio, 10 Marzo, 14 Aprile e 12 Maggio. "I programmi Nati Per Leggere e Nati Per la Musica rappresentano un importante momento di benessere e di crescita intellettiva delle nostre bambine e bambini - afferma l’Assessora alle Culture Rita Soccio – Recanati si fregia del bollino nazionale di “Città che Legge” anche grazie alle lettrici volontarie che mettono a disposizione il loro tempo libero per i più piccoli. NpL, attivato nel 2015, e NpM, insieme alle tante iniziative del polo bibliotecario “Bonacci, Brunamonti” rappresentano un fiore all'occhiello della vita culturale della nostra comunità”.
Nati per Leggere e Nati per la Musica sono programmi nazionali di promozione della lettura e dell’esperienza musicale rivolti alle famiglie con bambini in età prescolare, promossi dall’Associazione Culturale Pediatri, dall’Associazione Italiana Biblioteche e dal CSB Centro per la Salute del Bambino Onlus.
L'obiettivo è la promozione della lettura e della musica in famiglia sin dalla nascita, perché leggere con una certa continuità ai bambini e giocare con la voce e con i suoni ha una positiva influenza sul loro sviluppo cognitivo, linguistico, emotivo e relazionale, con effetti significativi per tutta la vita adulta
Il celebre teologo, filosofo e accademico Vito Mancuso sul tema “Natura cultura e fede” è stato l’atteso protagonista applauditissimo del secondo appuntamento del Mugellini Festival che quest’anno festeggia i 150 anni dalla nascita del celebre compositore marchigiano, nella suggestiva Cappella della Congrega dei Contadini di Potenza Picena.
“Natura, cultura e fede sono tre concetti decisivi dell’esistenza umana perché ognuno di noi ha a che fare con essi: con la natura in quanto proveniamo da lì, con la cultura in quanto costruiamo la nostra personalità, con la fede in quanto aderiamo a una visione del mondo. Saper conciliare le tre dimensioni significa compiere l’arte di vivere.”
Ha affermato il Prof Vito Mancuso all’attenta platea, soffermandosi sul frutto più bello e più maturo della cultura: la libertà.
“Una persona di cultura conosce delle nozioni, ma una persona veramente di cultura giunge a vivere dentro di sé la dinamica della libertà e per libertà intendo la sintesi di tre atteggiamenti vitali: primo la consapevolezza, secondo la creatività e terzo la responsabilità. – Ha spiegato il Prof Vito Mancuso - Una persona libera è innanzitutto consapevole di ciò che conosce e non conosce, riconosce il suo valore e quello degli altri. Una persona libera è anche una persona creativa che si pone di fronte al mondo osservando e agendo, non necessariamente seguendo tutto quello che gli altri fanno e neanche negandolo, la persona libera agisce ogni volta pensando in maniera creativa.Infine, una persona libera è una persona responsabile, il termine responsabilità deriva dal verbo latino rispondere e quindi una persona libera sa ascoltare le domande che l’ambiente e le persone pongono, anche in maniera non verbale, e risponde.
Ecco quando noi ci troviamo di fronte ad un essere umano così, cioè consapevole, creativo e responsabile ci troviamo al cospetto di una persona che esprime il frutto più bello della cultura che porta a compimento quello che noi tutti vorremmo essere cioè il valore della perfetta umanità.”
L’apertura dell’evento è stata affidata al giovane talento della fisarmonica Antonino De Luca “Primo ambasciatore della fisarmonica e di Castelfidardo nel mondo” che ha incantato il pubblico con i suoi brani e con un omaggio al celebre compositore di musica sacra e organista della Santa Casa di Loreto della metà del 900 Adamo Volpi.
In esposizione le opere del pittore e incisore Carlo Marchetti, una pala d’altare e alcuni dipinti su tavola su temi filosofico religiosi interpretati in maniera originale e in chiave simbolica.
La Treccani ha omaggiato la figura di Bruno Mugellini in occasione dei 150 anni dalla sua nascita con una un poster riportante la voce dedicata al celebre compositore marchigiano, estratto dalla rinomata opera “Il Dizionario biografico degli Italiani”, un gradito omaggio per gli ospiti e per il pubblico presente.
Nicola Losito, classe 1996, è considerato uno dei maggiori talenti della sua generazione. Sabato 9 ottobre, alle ore 21:15, e domenica 10 ottobre, alle ore 18, si esibirà al Politeama di Tolentino in un concerto per pianoforte dedicato alle più belle pagine di L.v. Beethoven e F. Liszt.
Nell’anno di Dante interpreterà la celeberrima sonata Après une lecture du Dante di Franz Liszt, ispirata alla Divina Commedia e considerata uno dei brani più difficili del repertorio pianistico.
Nonostante la giovane età, Nicola Losito è già una star della musica classica, a soli 21 anni la rivista Amadeus gli ha dedicato la copertina con un CD inedito interamente dedicato a Robert Schumann. Nel 2017 ha ricevuto la Medaglia della Camera dei Deputati conferita come riconoscimento al talento. Tiene numerosi recital in Italia e all’estero, tra Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Turchia e Ungheria.
In veste di solista, si è esibito con i Solisti Aquilani, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, Serbian National Theatre Symphonic Orchestra, Orchestra Filarmonica Italiana, Klagenfurt Landeskonservatorium Symphony Orchestra, Orchestra Giovanile Italiana, Orchestra Filarmonica della Calabria, Ignacy Jan Paderewski State Philharmonic Orchestra.
Ha vinto numerosi primi premi in concorsi nazionali e internazionali, tra cui il XXVIII Concorso pianistico “Muzio Clementi” di Firenze, il “6th Isidor Bajic Piano Memorial Competition” di Novi Sad (Serbia), il Premio pianistico Internazionale “Silvio Bengalli” di Pianello Val Tidone, Concorso pianistico internazionale di Osimo, International Piano Competition “Dinu Lipatti” di Bucarest.
Sta perfezionando gli studi con Leonid Margarius presso l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. Ha all’attivo incisioni per la rivista Amadeus e l’etichetta discografica Movimento Classical. È stato ospite in trasmissioni per Rai Radio 1, Radio Classica, Radio Vaticana e Sky.
Il programma prevede la sonata op. 27 n. 1 in mi bemolle e la sonata op. 27 n. 2 “Al Chiaro di Luna” di Ludwig van Beethoven che appartengono al momento in cui Beethoven esce dagli schemi consueti per sperimentare forme nuove di organizzazione della Sonata.
Segue la sonata Après une lecture du Dante di Franz Liszt, che prende il motivo ispiratore dalla Divina Commedia per una raffigurazione sonora di tre momenti tipici del poema: l'inferno, l'angosciosa supplica dei dannati e l'episodio di Paolo e Francesca. Infine la suggestiva Rapsodia spagnola di Franz Liszt ispirata al tour di Liszt in Spagna e Portogallo.
Master Piano Festival Più è organizzato grazie alla consulenza artistica di Cinzia Pennesi e continua sabato 13 novembre alle ore 21,15 e domenica 14 novembre alle ore 18 con il Duo Squitieri-Oliva, pianoforte e violoncello.
Biglietti a partire da 8 euro disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17,00 alle ore 20,00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino. Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, l’ingresso è consentito esclusivamente ai possessori del Green Pass.
Dal museo Venanzina Pennesi alla mostra al palazzo Castelli sono oltre 5mila i visitatori registrati nell’estate camerte. La prima mostra delle quattro regioni del cratere sismico dal 2016 “Camerino fuori le mura, prospettive d’arte dal ‘400 al ‘700” che si è conclusa solo pochi giorni fa, ha fatto registrare un grandioso successo di pubblico mettendo in esposizione le opere più rappresentative, importanti e di pregio presenti nella città ducale e nel suo territorio, dando il necessario risalto all'opera del Dosso Dossi, restaurata di recente e mai esposta, alla pala d'altare del Tiepolo, l’unica in tutto il centro Italia, all'Annunciazione di Giovanni Angelo d'Antonio, alla scultura del Bernini.
Scienza e arte si sono mescolate continuamente in un gioco tra tradizione e innovazione che si sono intersecate in una straordinaria sinfonia artistica. “Abbiamo cercato di valorizzare le opere recuperate nel territorio camerte e salvate dal sisma, provenienti da chiese e musei inagibili, ma non solo – ha spiegato l’assessore alla cultura Giovanna Sartori - Alcune di esse sono tornate in esposizione per il pubblico per la prima volta dal sisma, altre dopo il restauro, per altre si è trattato di riviverle attraverso le nuove tecnologie. La novità scientifica è costituita dal fatto che le opere sono state oggetto di indagini diagnostiche curate dallo spin off dell’Università di Camerino “Art & Co srl” e di valorizzazione attraverso una digitalizzazione eseguita dall'azienda Haltadefinizione i cui risultati sono stati a disposizione del pubblico attraverso appositi strumenti multimediali”.
L’esposizione ha riscontrato un interesse a livello internazionale facendo registrare la visita dell’onorevole e critico d’arte Vittorio Sgarbi, di Kan Kickert, ambasciatore della Repubblica d’Austria in Italia e dall'ex portavoce dell'ONU Andrea Angeli che hanno potuto ammirare la straordinaria bellezza delle opere di Bernini, Tiepolo, Dosso Dossi e degli artisti tra il Quattrocento e il Settecento che furono protagonisti a Camerino. Una mostra che è diventata ambasciatrice del patrimonio culturale della città ducale e del suo territorio: “È stato necessario un enorme lavoro – continua l’assessore Sartori – davvero impegnativo. La mostra è stata fortemente voluta dall’Amministrazione comunale ed è stata realizzata grazie a un importante contributo economico della regione Marche e al sostegno di tanti partner, primi tra tutti l’Università di Camerino che ci ha messo a disposizione le aule di Palazzo Castelli e la Curia arcivescovile. L’esposizione ha confermato la centralità di Camerino nella zona dell’entroterra, ma non solo. Ha segnato una forte ripartenza dopo il sisma e il Covid, che aveva molto limitato le iniziative culturali. Una ripartenza all’insegna dell’arte con cui abbiamo iniziato l’estate, inaugurando lo scorso 28 maggio il restyling del Venanzina Pennesi, attuale sede dei musei civici e diocesani. Al suo interno è stata ospitata anche la mostra d’arte contemporanea di Ettore Frani che ha regalato una sua opera alla città di Camerino, a suggellare questo rapporto”.
I risultati scientifici di “Camerino fuori le mura, prospettive d’arte dal ‘400 al ‘700” sono stati raccolti in un volume in fase di realizzazione, che sarà presentato a novembre. Dunque, proprio l’arte continuerà ad essere la grande protagonista dei prossimi mesi fino alla fine dell’anno con la mostra “Rinascimento marchigiano” che, dopo essere in diverse città della Regione, chiuderà il suo ultimo capitolo proprio a Camerino.
Dal 2 al 31 ottobre 2021 a Jesi, nelle sale museali di Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio, si terrà una mostra di oli e acrilici del maestro Carlo Iacomucci. Titolo dell’evento è «The Resilience of Art. Il viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione».
Il progetto espositivo, curato dal professor Gabriele Bevilacqua, intende documentare, attraverso una silloge di circa trenta lavori esemplificativi, la produzione pittorica del maestro urbinate, dagli esordi alle opere più recenti.
Formatosi alla celebre Scuola del Libro di Urbino, nella sua vasta produzione Iacomucci (Urbino, 1949) ha saputo trattare incisione e pittura in un fecondo connubio e secondo una personale cifra stilistica.
I suoi oggetti, come i manichini con la caratteristica berretta capitanesca di Federico da Montefeltro duca di Urbino, le sette gocce, gli aquiloni, sono parti di una proposta visiva poetante e idiomatica, che muove da un sostanziale realismo magico. Sospeso e gravido di pensiero, il pennello dell’artista marchigiano descrive su tela o su carta pesante cotton, un generale scompaginarsi dell'essere, che purtuttavia non è mai una visione tragica, ma attesa e trepidazione.
L’arte interroga così con i suoi mezzi, la memoria, la scena del mondo, la vicenda umana, l’effimero della carne e della gloria mundi, creando nel contempo una pausa riflessiva, una pausa di compensazione e resilienza al negativo, che in Iacomucci diventa singolare narrazione di immagini.
La sua tavolozza squillante, la grafia netta, la cura nell’esercizio esecutivo, l’indagine poetica circa il mistero delle cose, l’uso del simbolo da decifrare, sono aspetti peculiari della sua poetica, capace di intendere l’arte come canto di rinnovamento e rigenerazione. Di fronte l’enigmatica frammentazione del reale.
La mostra, rinviata causa Covid lo scorso anno, è stata proposta da Enrico Carrescia, Direttore della Residenza Anziani, coinvolgendo l’Organizzazione di Volontariato Collegio Pergolesi nella persona del Presidente Paolo Troiani. L’evento vuole celebrare i 101 anni dell’insediamento nella città di Jesi della Congregazione dei Fratelli di N.S. della Misericordia (1920).
Nel libro-catalogo della mostra oltre alla presentazione del curatore, vi sono note critiche di Armando Ginesi, Patrizia Minnozzi, Romina Quarchioni e Francesca Bini e testimonianze di Fr.Marco Albani (Superiore Generale), Fr. Piercarlo Messi (Superiore Provinciale), Enrico Carrescia (Direttore Generale), Paolo Troiani ( Presidente ODV).
L’inaugurazione si svolgerà sabato 2 ottobre alle ore 18.00. Gli orari di apertura sono dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle 15.30 alle ore 19.30 (compresi i festivi).
Ai nastri di partenza gli appuntamenti culturali della rassegna “I Martedì dell'Arte”, promossi dall'Azienda Teatri di Civitanova e dall'associazione Arte, presieduta da Anna Donati, d'intesa con il Comune di Civitanova, Assessorato alla Cultura. Si tratta della 15esima edizione dell’iniziativa che in questi anni ha registrato un successo sempre crescente sia per presenze che per lo spessore dei relatori. Gli appuntamenti si terranno come consueto di martedì alle ore 18.00, presso il cineteatro Rossini.
L'ingresso è gratuito e disciplinato sulla base delle prescrizioni anti-contagio, compreso green pass.
La prima lezione è in programma martedì prossimo (21 settembre). Ad aprire il ciclo di incontri sarà il docente di Filosofia Roberto Mancini, che esporrà il tema: “Uscire dallo sconforto per convertirsi alla verità dell'amore”. Saranno ventiquattro gli incontri dal 21 settembre al 15 marzo, con una parentesi natalizia che va dal 21 dicembre all'11 gennaio 2022. Sette, invece, i relatori che si avvicenderanno sul palco. Oltre a Mancini, ci saranno Gennaro Carotenuto (storico), Andrea Foresi (musicologo), Stefano Papetti (critico d'arte), Evio Hermas Ercoli (storico e promoter culturale), Andrea Viozzi (critico d'arte), Mauro Perugini (medico e storico della medicina), Roberto Cresti (storico).
Taglio del nastro ieri, mercoledì 15 settembre, ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi per la mostra “FreeType” di Lorenzo Marini curata da Sabino Maria Frassà.
All’inaugurazione, presente l’artista milanese, hanno partecipato il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, il presidente dell'istituzione Macerata Cultura Biblioteca e Musei Paola Ballesi, il direttore del Politeama di Tolentino Massimo Zenobi e il docente di Filosofia dei linguaggi dell’Università di Macerata Marcello La Matina.
Fino al 14 novembre 20 opere rimarranno esposte ai Musei civici di Macerata e altrettante al Politeama di Tolentino, due realtà importanti in campo culturale e artistico che in questa occasione hanno stretto un sodalizio che rappresenta un’innovazione in materia di circolarità dell’arte per abbattere le barriere localistiche e allo stesso tempo globalizza le esperienze.
Dopo Los Angeles, Venezia e Siena, Macerata ospita una mostra che celebra il percorso artistico di Marini che ha fondato la corrente artistica TypeArt, liberando definitivamente le lettere dalla schiavitù della funzione.
“Come l’arte contemporanea vive di contaminazione – afferma Marini che tra le altre cose molti anni fa è stato direttore artistico della Biennale dell’Umorismo di Tolentino - così Macerata vive tra il passato e il futuro, l’Università, l’Accademia, la tradizione e l’innovazione, lestetica e l’etica. La mia ricerca sulle lettere vuole portare un linguaggio che solo gli occhi di chi parla riescono a connettere, lasciando su ogni opera tracce di cartoon, fotografia, grafica e illustrazione. Per me le lettere sono nate libere e come gli uomini sono creature sociali ma anche individuali. È tempo di celebrare la bellezza della geometria che le compone e lasciare il gregge della tipologia alfabetica. Non sono necessarie solo per leggere o per scrivere, ma anche per alimentare la fantasia”.
Le 20 opere in mostra ripercorrono questo mixed - media costante, e altrettante contaminazioni visive si trovano nelle 20 opere esposte al Politeama di Tolentino.
La mostra, nei giorni antecedenti l’inaugurazione, è stata anticipata in centro storico e nell’atrio di palazzo Buonaccorsi con sei “obelischi contemporanei”, realizzati da Guzzini, che diventano totem di comunicazione, segnali verbo-visivi, sculture urbane.
La mostra FreeType è stata la prima della rassegna dedicata all’arte contemporanea denominata “Contempororanea – mente” che sarà protagonista, con mostre, convegni e incontri, dell’autunno culturale di Macerata Musei promosso in collaborazione con l’Università, l’Accademia delle belle Arti e diverse associazioni del territorio.
La mostra, allestita nelle sale temporanee di Palazzo Buonaccorsi, è visitabile fino al 14 novembre. I Musei civici sono aperti a settembre dal dal martedì alla domenica 10 – 13 / 15 – 19, a ottobre dal martedì alla domenica 10 – 13 / 14.30 – 18.30 e a novembre dal martedì alla domenica 10 – 13 / 15 – 17.30. Info: 0733 256 361 info@maceratamusei.it
Una giornata importante per Porto Recanati. La presenza in città del Professor Frank Vermeulen docente di Archeologia Romana e Metodologia Archeologica dell'Università Belga di Ghent che da tempo, ed in particolare negli ultimi anni, collabora con l'Ufficio Cultura comunale. Durante la sua visita si è trattenuto con lo staff e anche con alcuni cittadini appassionati di archeologia e della storia di Potentia anche per parlare di progetti futuri.
E' infatti già in programma un convegno in autunno e la stesura e presentazione in Regione di un progetto che possa coinvolgere Porto Recanati, il Belgio e l'Inghilterra per intercettare appositi fondi europei che, come noto, se prevedono la collaborazione di altri stati, hanno più probabilità di finanziamento.
Ma anche la possibilità di incrementare il patrimonio espositivo in collaborazione con la Soprintendenza. Dal Prof.Vermeulen grande apprezzamento per i lavori di riqualificazione recentemente conclusi al Sito Archeologico di Potentia e soddisfazione per l'interesse turistico suscitato con l'organizzazione delle visite guidate. Nel corso della visita anche un momento di grande commozione con il Prof Vermeulen che ha regalato una copia del suo libro alla signora Elisabetta Luconi, moglie del compianto Guido Cittadini, l'opera infatti contiene apposita dedica proprio al funzionario dell'ufficio cultura venuto a mancare 2 anni fa.
Presentato nella sala consiliare del Comune di Civitanova Marche il primo romanzo del dottor Antonio D'acunto, fresco del meritato riposo, dopo oltre 40 anni di attività come Prefetto in molti capoluoghi di regione. Dall'ultima esperienza, quella alla guida della Prefettura di Ancona conclusasi a metà del 2021, è nato il testo che si muove a metà tra un romanzo e un giallo vero e proprio intitolato "La donna di Portonovo" edito da Affinità Elettive.
Presente alla presentazione il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica che ha mostrato la sua soddisfazione per essere il primo comune, dopo Ancona, ad ospitare la presentazione del libro, ricordando come l'attività dello stesso come Prefetto di Ancona abbia portato una "riduzione drastica del numero dei reati in quella zona. Questo dimostra - ha aggiunto Ciarapica - come l'interesse per la malavita e il malaffare presenti in questo libro derivano da un'attività di impegno profonda e di successo nelle istituzioni da parte dell'autore".
Partecipazione straordinaria quella dell'Arcivescovo di Fermo Mons. Rocco Pennacchio, che ha ringraziato D'Acunto per il suo serio impegno nelle istituzioni, immaginando come l'opera dell'autore mantenesse la stessa "genuina leggerezza che l'autore mostra nella sua attività" . D'altronde, ha aggiunto l'Arcivescovo - un romanzo racconta cose vere indipendentemente dalla sua realtà, e la nostra società ha bisogno di verità. Lo stesso accade con le fiabe che non sono reali ma i bambini ne hanno bisogno perchè contengono delle grandi verità".
Incalzato dal prof. e giurista nonchè suo amico Gerardo Villanacci, ha poi preso la parola il dott. D'Acunto, che ha ricordato la genesi dell'opera: " la motivazione iniziale era quella di scrivere un romanzo, andando avanti con la scrittura esso ha attinto i toni di un giallo, ne è uscito fuori un racconto molto agile. Quindi sono assolutamente d'accordo con il prof. Villanacci che lo definisce un romanzo dinamico, gli eventi si susseguono in maniera piuttosto veloce. Nel mentre inevitabilmente affronto alcune criticità del territorio che ho conosciuto in questi ultimi anni ( le Marche), e mi interrogo sull'importanza del ruolo delle istituzioni in funzione di stimolo, ma il mio è anche un viaggio dell'anima". Inevitabili sono poi i riferimenti autobiografici. Il protagonista è infatti un tenace uomo delle istituzioni che, prima di ripensarci, decide di tornare nel luogo della sua infanzia nella costiera Amalfitana ( luogo del cuore dello stesso D'Acunto).
La “Tolentino Arte”, la tradizionale mostra di quadri realizzati dagli allievi dell'Associazione “Laboratorio dell'arte”, compie 30 anni. Quest'anno in via Ozeri a Tolentino, da venerdì 10 a domenica 12 settembre, in occasione delle feste in onore a San Nicola, torneranno le opere di chi frequenta la scuola di pittura e arte diretta dal prof. Roberto Di Dionisio. Maestro d’arte, fondatore ed insegnante dei corsi nelle sue scuole itineranti, Di Dionisio da 31 anni porta avanti con passione l’insegnamento, convinto che l’arte venga a cercare l’individuo a qualsiasi età. Lui stesso iniziò a quattordici anni: “Mi piace ricordare la famosa Tolentiniana la prima edizione fu nel 1970. Io ero un ragazzo. Da lì l’arte fece parte della mia vita.
In quegli anni insieme ad alcuni amici iniziammo ad esporre quadri lungo le vie all’aperto, convinti che proporre le opere direttamente al pubblico fosse il modo migliore per cercare di far conoscere l’arte e di avvicinare le persone che magari non sarebbero entrate in luoghi chiusi.”
Poi prese il via il laboratorio, una scuola prettamente pratica: “Abbiamo fatto anche lezioni di storia dell'arte, visite guidate per cercare di coinvolgere sempre di più gli allievi partecipanti alla scuola a conoscere nel miglior modo possibile il proprio territorio a partire da Tolentino, dove la scuola nacque. Poi alcuni allievi mi chiesero se era possibile organizzare una scuola a Camerino. Da lì partirono le succursali, l’idea della scuola itinerante. Oggi siamo presenti a Tolentino, Treia, Montecosaro, Morrovalle, Civitanova Marche. Negli anni siamo stati ospitati anche in altri comuni. Abbiamo avuto centinaia di iscritti”.
La scuola si rivolge ad un pubblico vasto. Si va dai bambini di 5-6 anni fino alle sezioni degli adulti. “Non c'è un limite di età per frequentare il laboratorio. Qui vengono uomini e donne ma prevalentemente donne perché sono un po' più sensibili al mondo dell'arte. L’arte è una magia che si crea da sola non possiamo fare altro che aiutarla. E’ una magia che funziona veramente con tanta gente con delle problematiche. In 30 anni ne ho conosciute tante di persone che avevano difficoltà di diverso genere. Dipingere è un qualche cosa che riesce a purificarci, a tirare fuori il peggio di noi e ottenere il meglio.”
Roberto Di Dionisio è maestro d’arte e professore all'Istituto IPSIA Renzo Frau. Nel tempo ha portato avanti la scuola anche con l’aiuto di sua moglie Nicoletta Anghelescu, specializzata in ceramica. Dopo la storica sede ospitata in località Le Grazie, da 12 anni il “Laboratorio dell’arte” si trova in Via Rutiloni 10 a Tolentino, pronto ad accogliere chi ha la curiosità di cimentarsi in un mondo che sa sorprendere. La mostra "Tolentino Arte" in via Ozeri, gode del Patrocinio del Comune di Tolentino e verrà inaugurata venerdì 10 settembre alle ore 17,00 alla presenza del Sindaco Giuseppe Pezzanesi