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Cultura Civitanova Marche

Civitanova, da prefetto a scrittore: presentato il romanzo del dott. D'Acunto

Civitanova, da prefetto a scrittore: presentato il  romanzo del dott. D'Acunto

Presentato nella sala consiliare del Comune di Civitanova Marche il primo romanzo del dottor Antonio D'acunto, fresco del meritato riposo, dopo oltre 40 anni di attività come Prefetto in molti capoluoghi di regione. Dall'ultima esperienza, quella alla guida della Prefettura di Ancona conclusasi a metà del 2021, è nato il testo che si muove a metà tra un romanzo e un giallo vero e proprio intitolato "La donna di Portonovo" edito da Affinità Elettive.

Presente alla presentazione  il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica che ha mostrato la sua soddisfazione per essere il primo comune, dopo Ancona, ad ospitare la presentazione del libro, ricordando come l'attività dello stesso come Prefetto di Ancona abbia portato una  "riduzione drastica del numero dei reati in quella zona. Questo dimostra - ha aggiunto Ciarapica - come l'interesse per la malavita e il malaffare presenti in questo libro derivano da un'attività di impegno profonda e di successo nelle istituzioni da parte dell'autore".

Partecipazione straordinaria quella dell'Arcivescovo di Fermo Mons. Rocco Pennacchio, che ha ringraziato D'Acunto per il suo serio impegno nelle istituzioni, immaginando come l'opera dell'autore mantenesse la stessa "genuina leggerezza che l'autore mostra nella sua attività" . D'altronde, ha aggiunto l'Arcivescovo - un romanzo racconta cose vere indipendentemente dalla sua realtà, e la nostra società ha bisogno di verità. Lo stesso accade con le fiabe che non sono reali ma i bambini ne hanno bisogno perchè contengono delle grandi verità". 

Incalzato dal prof. e giurista nonchè suo amico Gerardo Villanacci, ha poi preso la parola il dott. D'Acunto, che ha ricordato la genesi dell'opera: " la motivazione iniziale era quella di scrivere un romanzo, andando avanti con la scrittura esso ha attinto i toni di un giallo, ne è uscito fuori un racconto molto agile. Quindi sono assolutamente d'accordo con il prof. Villanacci che lo definisce un romanzo dinamico, gli eventi si susseguono in maniera piuttosto veloce. Nel mentre inevitabilmente affronto alcune criticità del territorio che ho conosciuto in questi ultimi anni ( le Marche), e mi interrogo sull'importanza del ruolo delle istituzioni in funzione di stimolo, ma il mio è anche un viaggio dell'anima". Inevitabili sono poi i riferimenti autobiografici. Il protagonista è infatti un tenace uomo delle istituzioni che, prima di ripensarci, decide di tornare nel luogo della sua infanzia nella costiera Amalfitana ( luogo del cuore dello stesso D'Acunto). 

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