Cultura

Il sindaco Piermattei alla festa dei 50 anni della Lube

Il sindaco Piermattei alla festa dei 50 anni della Lube

Anche il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha voluto prendere parte, all’Eurosuole Forum di Civitanova, alla grande festa per i 50 anni della Lube, storica azienda di cucine nata nel 1967 e oggi prima in Italia per fatturato e tra le prime sei al mondo nel settore. Il marchio, cui si lega anche una società di volley pluricampione d’Italia, ha salutato il mezzo secolo di vita inaugurando un nuovo show room e dando vita a un evento straordinario  con oltre 3mila invitati. “La storia della Lube - sottolinea il sindaco Piermattei che è stata accolta dal patron Luciano Sileoni in persona - è un po’ la storia della nostra terra, la storia di chi ha saputo fare impresa con dedizione e passione mettendoci dentro la tenacia di noi maceratesi. Ho accolto l’invito ad essere presente alla festa per i 50 anni Lube con grandissimo piacere e, con altrettanto piacere, ho promesso al presidente Sileoni che torneremo presto ad incontrarci. Mi sono complimentata con lui ma vorrei complimentarmi anche con l’amministratore delegato, Fabio Giulianelli, per quanto fino ad oggi sono riusciti a fare ma anche per i tanti progetti futuri presentati”. In occasione per la festa dei 50, infatti, Lube ha parlato delle nuove sfide che puntano a trasformare l’azienda in una smart factory del futuro.      

24/07/2017 12:50
Chiusa con successo la la terza edizione del "Dog Expo" a Potenza Picena

Chiusa con successo la la terza edizione del "Dog Expo" a Potenza Picena

Si archivia con un successo la terza edizione del Dog Expo svoltasi nel fine settimana a Porto Potenza Picena sotto l’organizzazione dell’Associazione Wild World in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. L'evento si è aperto ieri in mattinata con la simulazione di soccorso e recupero in mare nel tratto di costa antistante la sede di spiaggia della Croce Rossa locale, curata dall’Associazione Pegasus, Sup e Scubateam. Pomeriggio e sera Piazza Douhet è stato il fulcro della Mostra Cinofila Amatoriale con show musicali della Ritmosfera e concorsi ai quali hanno preso parte oltre 170 cani provenienti da tutta la regione.

24/07/2017 12:45
All'Hospice di San Severino incontro con Ines Testoni sulla "Dignity therapy"

All'Hospice di San Severino incontro con Ines Testoni sulla "Dignity therapy"

Questo pomeriggio a partire dalle ore 18.30, Ines Testoni, responsabile del Master in Death Studies & End of Life dell’Università di Padova, sarà a San Severino Marche per un incontro con l’équipe, il gruppo di volontari dell’Hospice presso l’ospedale civile “B. Eustachio” e con la cittadinanza interessata alla tematica dell’uomo nella sua condizione di essere mortale. Gli obiettivi di questa visita sono numerosi: presentare, anzitutto, la “Dignity therapy”, in dialogo con la photo - therapy, per promuovere una riflessione allargata su questo tipo di intervento in ambito delle cure palliative nelle Marche. Inoltre l’occasione servirà per verificare la possibilità coinvolgere alcune istituzioni delle Marche, come gli hospice e le associazione che si occupano di persone in fine vita, in progetti di ricerca accademica. L’appuntamento sarà utile anche per presentare il Master in Death Studies & End of Life dell’Università di Padova. Il programma del pomeriggio prevede, alle ore 18,30, l’incontro all'Hospice di San Severino Marche con la presentazione dell,équipe, del gruppo di volontari e della Fondazione L,Anello della Vita Onlus. Subito dopo Ines Testoni presenterà la Dignity Therapy e le idee di percorsi progettuali. Alle ore 20,30 cena conviviale e saluto.

24/07/2017 11:45
Nuovo appuntamento con la commedia dialettale, sul palco “Questa e' la vita”

Nuovo appuntamento con la commedia dialettale, sul palco “Questa e' la vita”

Domani sera (25 luglio 2017), al quartiere Risorgimento, in Piazza del Tricolore, va in scena la commedia in due atti in dialetto dal titolo: “Questa è la vita” di Amedeo Gubinelli (adattamento e regia di Alberto Pellegrino), con la compagnia Teatroclub Amedeo Gubinelli San Severino Marche fondata nel 1977. La commedia è il quarto appuntamento della rassegna “Teatro 'mpertinende” organizzata dal Comune di Civitanova Marche nei quartieri della città. La manifestazione quest'anno festeggia la sua decima edizione. I protagonisti sul palco sono: il Poeta: Brandon Fung; Sor Ansermo: Roberto Chiaraluce; Ursula, sua moglie: Marica Zannini; Peppetto, loro figlio: Fabio Sparvoli; Marietta, sua moglie: Marica Zannini; Claretta, loro figlia: Francesca Sparvoli; Surì, un ciabattino: Cesare Enrico Maria Bordo; Antò, l’oste: Sandro Granata; Catò, sua moglie: Paola Egidi; Nunziatella in arte “Nina”: Alessandra Granata. Inizio spettacolo ore 21,15. Ingresso libero Questa è la vita rimane nella sua sostanza la commedia scritta da Amedeo Gubinelli nel 1986 con il titolo Ma che se campa affà? anche se è stata fatta una revisione critica del testo per renderlo più snello, per dare maggiore profondità psicologica ai personaggi, per rendere storicamente più credibile questa vicenda, nella quale sono espressi quei valori della famiglia, dell’onestà, della fedeltà, della dedizione al lavoro e dell’amore per la vita presenti in tutto il suo teatro. Per fornire, inoltre, una lettura più intimistica e surreale della vicenda è stata introdotta la figura di un cantastorie che introduce, commenta e conclude quanto accade sulla scena. La storia, compresa nell’arco di due giornate, è collocata nei primi anni del Novecento in una cittadina di provincia che conosce gli effetti di un’incipiente urbanizzazione e industrializzazione. Ci troviamo in una piccola piazza, dove per gran parte del tempo si passano le giornate e ci si occupa degli altri, seguendo le regole del “buon vicinato”. Sulla piazzetta s’affacciano un’osteria, l’abitazione di una giovane donna un po’ chiacchierata, la casa-bottega di un ciabattino più preoccupato di conoscere i fatti altrui che del proprio lavoro, mentre sul lato opposto abitano un’anziana coppia di coniugi, Sor Ansermo e Ursula, il loro figlio Peppetto con la nuora Marietta e la figlia Claretta. L’oste Antò è l’innamorato non corrisposto di Marietta ed è sorvegliato a vista dalla gelosissima moglie; Peppetto è sospettato di essere l’amante della bella ragazza che abita di fronte, mentre in realtà nasconde un vizio che lo sta portando alla rovina, mentre l’intera famiglia è presto investita dal piccolo dramma che sta vivendo la giovanissima Claretta. Su tutti incombe la figura del ciabattino che, con la sua curiosità e i suoi commenti, farà del tutto per mettere zizzania fra le parti, ma quando la storia sembra volgere in tragedia ecco ritornare il sereno nella piazzetta e nella vita dei suoi abitanti. Senza rinunciare alla “terapia del sorriso”, Gubinelli in questa sua ultima opera propone un’analisi sociale e una riflessione morale, esprimendo giudizi severi nei confronti di chi sbaglia, ma nello stesso tempo manifestando una paterna comprensione e un’istintiva pietà verso le umane debolezze in una continua alternanza tra un’intensa malinconia e un sicuro divertimento.

24/07/2017 11:30
Primi due giorni del "route" sui Monti Sibillini del progetto "Se la terra trema"

Primi due giorni del "route" sui Monti Sibillini del progetto "Se la terra trema"

Sono trascorsi i primi due giorni del route sui Monti Sibillini organizzato da Agesci nell'ambito del progetto “Se la Terra Trema". Quattro percorsi, concordati con l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che attraverseranno le zone colpite dallo sciame sismico degli scorsi mesi e che permetteranno a tanti ragazzi provenienti da tutta Italia di tornare a camminare in questi luoghi. I clan hanno vissuto un primo momento comunitario a Macerata, con i saluti di Matteo Carlocchia e Roberta Battistini, responsabili regionali Agesci Marche. Nella giornata di ieri hanno raggiunto i punti di partenza dei 4 percorsi: Montemonaco, Pievetorina, Camerino e Amandola.  Qui hanno incontrato le prime associazioni e amministrazioni comunali.    

24/07/2017 11:15
A Recanati ultimo appuntamento de “I concerti del Mercoledì”

A Recanati ultimo appuntamento de “I concerti del Mercoledì”

Ultimo appuntamento mercoledì 26 luglio della prima edizione de “I concerti del mercoledì” presso il Circolo di lettura e conversazione di Recanati, in via Cesare Batisti 26, uno spazio ritrovato della città, che ha nel suo terrazzo un’ideale finestra sul mare, che si può vedere in lontananza. Ultimo appuntamento mercoledì 26 luglio con “on the road” , l’intervista della giornalista recanatese Nicla Cingolani al noto gallerista Pio Monti. Al giorno d’oggi, la figura del gallerista è stata sostituita da quella del mercante d’arte, e quella magia, quella tensione verso l’infinito che la caratterizzavano, sono scomparse.  In un autoritratto semiserio, lo storico gallerista romano racconterà di sé, di quegli anni magici, di quella Roma vissuta di notte e di giorno da artisti autentici che hanno lasciato un segno nell’arte contemporanea, e spiegherà come un gallerista può essere amico degli artisti. Un viaggio a ritroso, lungo kilometri e kilometri, percorsi “per mari e monti”, attraversando le tante esperienze che il gallerista ha vissuto. Estro, ironia e infiniti calembour, nonché uno straordinario istinto nell’individuare i talenti, sono alcune delle caratteristiche che lo contraddistinguono e per l’intera serata diverranno accessori preziosi e originali. Per la chiusura de “I Concerti del mercoledì”, sarà in scena il gruppo recanatese “i62Zero19”, composto da 8 musicisti accomunati da sempre dalla passione per la musica, che presenterà il nuovo lavoro dal titolo “Urbi et orbi benedico”. Il divertimento con cui affrontano questa parte della loro vita artistica si ritrova sia nei testi, che negli arrangiamenti dei loro brani. Dopo il primo CD “Mettiamo il caso”, uscito a Natale 2013, presentano ora  il loro nuovo lavoro . Ogni appuntamento sarà arricchito dal viaggio nel gusto dei sapori identitari di una terra sempre ricca di quelle prelibatezze enogastronomiche che la rendono unica. Inizio alle ore 21.30, ingresso gratuito.  

24/07/2017 11:00
A Palazzo Buonaccorsi i lunedì del Festival OFF con Life Strategies

A Palazzo Buonaccorsi i lunedì del Festival OFF con Life Strategies

Le settimane del Macerata Opera Festival si aprono con una nuova iniziativa dell’edizione 2017 per il Festival Off: i Lunedì. Il ciclo di incontri Da Oriente a Occidente: viaggio tra mente, corpo e spirito, a cura di Life Strategies (azienda maceratese dedita a corsi di formazione per la crescita personale con i più illustri scienziati, filosofi e psicologi provenienti da tutto il mondo), porta nell’accogliente cortile di palazzo Buonaccorsi tre grandi pensatori dei nostri tempi per discutere del legame che unisce un’estremità del globo all’altra. Alle ore 21, il pubblico è invitato a partecipare alle conversazioni per scoprire gli insegnamenti che l’Oriente può darci per una vita più sana e più luminosa. Domani 24 luglio, primo appuntamento con Igor Sibaldi, esperto di psicologia del profondo e spiritualità, che apre le danze con Dove si nasconde la Lampada di Aladino. Un incontro incentrato sulla filosofia persiana e il suo modo di concepire il desiderio, la libertà e la scoperta di altri mondi. Sibaldi parla della Persia come fonte d’ispirazione per l’Occidente e per gli archetipi delle sue religioni, in special modo del Cristianesimo. Lo scrittore e studioso di teologia, nonché autore di numerosi romanzi e saggi sullo sciamanismo, i testi sacri, le strutture superiori della coscienza, conduce il pubblico in viaggio verso Levante, attraverso la filosofia persiana, per trovare stimoli per la crescita personale. Si prosegue il 31 luglio con il secondo incontro dal titolo La scienza occidentale scopre l’Oriente insieme a Filippo Ongaro, medico certificato nelle pratiche anti-invecchiamento. Il dottore degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) analizza con una lente scientifica le antiche tradizioni orientali per migliorare la vita in tutti i suoi aspetti, basandosi su quattro fondamenti: nutrizione, integrazione alimentare, allenamento fisico e meditazione. Ongaro presenta agli spettatori un tipo alternativo di medicina, che cura prima di tutto la persona nel suo insieme per debellare le malattie. Il ciclo di appuntamenti si chiude il 7 agosto con Giulio Cesare Giacobbe, psicologo e psicoterapeuta esperto in filosofia e psicologia orientale. La via orientale alla serenità è il titolo del suo intervento, un’occasione per parlare del buddhismo e di come possa essere una soluzione per una vita più tranquilla. Partendo dalla considerazione che lo stress è uno dei nemici principali della nostra felicità, Giacobbe spiega i piccoli esercizi giornalieri, scoperti già al tempo di Buddha, atti a eliminare definitivamente la tensione per così poter assaporare i piaceri della nostra esistenza. Al termine degli interventi nel cortile di Palazzo Buonaccorsi, è possibile visitare la Sala dell’Eneide nel piano nobile dell’edificio, uno delle sale più mozzafiato nel centro storico della città. L’ingresso agli incontri è gratuito, con prenotazione obbligatoria su www.sferisterio.it. 

23/07/2017 15:55
Futura Festival pensa ai bambini: tanti gli appuntamenti per i più piccoli

Futura Festival pensa ai bambini: tanti gli appuntamenti per i più piccoli

Futura pensa a bambini e adolescenti e, in ogni giornata di Festival, dedica una serie di appuntamenti ideati per loro. Per la prima volta è stato realizzato uno spazio letteratura per i più piccoli; una serie di attività, all’ex liceo, tra letture condivise e musica, a cura dei Volontari Nati per Leggere e Nati per la Musica della provincia di Macerata, con la collaborazione della Biblioteca S. Zavatti di Civitanova Marche.  Il primo appuntamento è giovedì 27 luglio alle 17.30, seguito dall’incontro Investire nell’infanzia, costruire futuro con le pediatre Laura Olimpi e Lucia Tubaldi e le referenti del progretto Nati per Leggere, Elena Carrano e Aurora Bottiglieri. Venerdì 28 luglio, alle 19, Michela Monferrini presenta il libro L’altra notte ha tremato Google maps, mentre sabato c’è il laboratorio di lettura creativa a cura di Libriammare. Domenica si conclude alle 19 con Roberta Pelachin che, introdotta da Gisella Quaglietti, racconta Tre fiabe sulla scienza.  Dalla collaborazione con la Festa di Scienza e Filosofia di Foligno proseguono a grande richiesta, nell’ex liceo, i laboratori di fisica, geologia e chimica. I laboratori sono a numero chiuso, massimo 15 partecipanti e bisogna prenotarsi al numero 392/4121667. Quello di fisica e geologia si ripetono tutti i giorni dal 27 al 30 luglio con un doppio turno, uno pomeridiano alle 18 e uno serale alle 21.30. Quello di chimica, aperto anche ai più piccoli, si tiene il 29 e 30 luglio, alle 18 e alle 21.30. Per gli amanti della tecnologia, poi, c’è Robot …che mania. Sempre all’ex liceo, dal 28 al 30 luglio alle 18 e alle 21.30, i professionisti di Talent affiancano bambini e adulti nella costruzione e nella programmazione di un vero e proprio robot Lego. Venerdì, sabato e domenica, alle 18 e alle 21.30 sono previsti i laboratori di robotica, divisi per due fasce d’età: dai 7 ai 10 anni e dagli 11 anni in poi. Anche qui i posti sono limitati, occorre prenotarsi al numero 392/4121667. Futura Festival, diretto da Gino Troli, è organizzato dal Comune e dall’Azienda dei Teatri di Civitanova, con il contributo della Regione Marche e il patrocinio della Camera di Commercio di Macerata e della Camera dei Deputati. Gli sponsor sono Bcc - Credito cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro, ATAC e Miramare; i partner tecnici invece sono Marvel Adv, Adriatica Pubblicità, Fontezoppa (con cui dal 27 al 30 luglio viene realizzata Futura Food & Wine), Pellegrini Garden, Auto 90, Arredamenti Maurizi, Nerea.

23/07/2017 15:40
"Rovinudde" è quasi pronto: il Robin Hood benefico di Tranca & Paulet in arrivo sui grandi schermi delle Marche

"Rovinudde" è quasi pronto: il Robin Hood benefico di Tranca & Paulet in arrivo sui grandi schermi delle Marche

“Rovinudde”, la nuova parodia in dialetto montecassianese del cartone animato della Disney Robin Hood, realizzata da Paolo Spernanzoni e Giovanni Giungi (Tranca & Paulet), è quasi pronta. Un modo divertente e scanzonato per “aiutarci ad aiutare”, come dicono gli stessi autori. L’obiettivo, infatti, è quello di raccogliere fondi (in accordo con il Comune) per la costruzione della scuola primaria e di un modulo polivalente per Fiastra.  "Voglio ringraziare tutti i Comuni, gli assessori e le persone che mi hanno accolto (e che in gran parte hanno accettato) , per sostenere il nostro progetto a scopo benefico in favore del Comune di Fiastra. La proiezione di Rovinudde in dialetto montecassianese si farà" dice Paolo Spernanzoni "restano da definire gli ultimi accordi , quali date precise ed orari. I luoghi ci sono, tra teatri, cinema e proiezioni all'aria aperta. Molti mattoni sono stati messi ed è rimasto soltanto il tocco finale". Spernanzoni ringrazia poi chi ha aiutato lui e Tranca in questo lavoro importante e impegnativo e chi ha già dato la propria adesione: "Il Comune di Montecassiano e soprattutto il sindaco Leonardo Catena con il quale abbiamo già fissato la data di proiezione: Cinema Camillo Ferri, sabato 14 ottobre 2017 alle ore 21.30; il sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli e l'assessore Paolo Scocco (data da concordare); l'assessore Paolo Luciani di Monte San Giusto (data da concordare); il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini e l'assessore Martina Coppari (data da concordare); l'assessore Vittoria Trotta di Appignano (data da concordare); Danilo Vecchi di Montefano (data da concordare); l'assessore Ruben Cittadini di Castelfidardo (probabile proiezione il 30 settembre); l'assessore Alessandra Ricotta di Pollenza; Liliaba Palmieri del Comune di Treia; l'assessore Rita Soccio di Recanati. Voglio ribadire e sottilineare la disponibilità e la gentilezza con cui mi hanno accolto, anche in orari poco favorevoli, e la serietà dimostrata nell'informarsi di questo progetto per noi speciale. Un grande progetto che ha visto fin dall'inizio scontrarsi con delle difficoltà, immaginate insormontabili ma che con dedizione abbiamo superato, soprattutto l'ottenimento della proiezione da parte della MPLC. Grazie a tutti voi. Alcuni Comuni e Pro Loco ci hanno messo in stand by, per impegni e programmi estivi già fissati precedentemente ai quali mi sento di invitarvi a partecipare. Il nostro dovere è quello di ringraziarli comunque per il prossimo incontro: Pro Loco di Villa Potenza ed il presidente Luzi Giuseppe; -Comune di Filottrano , nella figura di Giovanni Morresi, vicesindaco del paese; il Comune di Morrovalle in attesa di un contatto con Valentina Salvucci; l'associazione La Torre di Passo di Treia; il Comune di Civitanova Marche; il Cinema Italia di Macerata. Aggiungo tra i ringraziamenti Sia Belli del Comune di Fiastra (sostenitrice del progetto), le collaboratrici Samantha Poulain e MIkela Carlini". 

23/07/2017 14:00
L'immunoterapia, quarta strada per combattere il tumore: il professor Maio ospite del Cortile di Picchio News

L'immunoterapia, quarta strada per combattere il tumore: il professor Maio ospite del Cortile di Picchio News

"Il corpo anticancro. Come con l'immunoterapia si può vincere la lotta contro i tumori" è il libro che sabato sera è stato presentato nel Cortile di Picchio News, alla presenza dell'autore, Michele Maio, direttore del Centro di Immunoterapia Oncologica del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, intervistato da Sandro Petrone. Il professor Maio ha spiegato come l’immunoterapia abbia iniziato a rivoluzionare la lotta contro i tumori.  La quarta strada, l’immunoterapia, oltre alla chemioterapia, radioterapia e chirurgia, si sta rivelando uno strumento efficace nella lotta contro i tumori. Il melanoma soprattutto, poi il tumore del polmone, e altre patologie oncologiche visto che sperimentazioni sono in corso su tutti i tumori. Maio ha parlato dei farmaci che hanno dato impulso all’immunoterapia e di come agiscono gli anticorpi, divisi in “agonisti” e “antagonisti”. Ma si guarda con fiducia anche alle prospettive future.  Maio ha sottolineato che "l’immunoterapia non è un ricostituente del sistema immunitario, l’immunoterapia si può anche sostituire del tutto alla chemioterapia ma solo quando abbiamo dati in tal senso che non possono che derivare dalle sperimentazioni cliniche in corso. La sfida immediata è capire perché metà dei pazienti non risponda ai trattamenti immuno-oncologici oggi a disposizione, vogliamo cioè comprendere meglio le caratteristiche del tumore che in alcuni casi rendono inefficaci queste armi". Michele Maio devolverà interamente i diritti d’autore del libro al NIBIT, Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori (www.nibit.org), che ha fondato nel 2004 insieme a Giorgio Parmiani.

23/07/2017 11:37
Va in scena Madama Butterfly, Maria Josè Siri illumina la seconda serata del Macerata Opera Festival - FOTO E VIDEO

Va in scena Madama Butterfly, Maria Josè Siri illumina la seconda serata del Macerata Opera Festival - FOTO E VIDEO

Dopo la Turandot è l'ora di Madama Butterfly. La grande prova di Maria Josè Siri nei panni di Madama Butterfly ha illuminato la seconda serata del Macerata Opera Festival in uno Sferisterio affollato da un pubblico quanto mai cosmopolita, simbolo del vero tema al centro dell'edizione di quest'anno: il rilancio di Macerata e delle Marche dopo la crisi resa più dura dal terremoto. In un clima mite e piacevole, si è vissuta una partecipazione composta e corale, colorata dagli abiti delle signore di eleganza priva di eccessi, ma ricca di creatività adatta alle abbronzature estive. Tutti all'insegna dell'impegno per la ripresa, dalle istituzioni agli imprenditori, a cui hanno fatto da riferimento la Confindustria e associazioni come il Rotary, pronti a lodare le iniziative in corso ma con l'accento critico di chi chiede più sostegno nel momento dello sforzo straordinario per rimettere in corsa la vita economica della Regione. E proprio lo Steristerio si è fatto simbolo e centro di una cultura da diffondere, come prevede il programma del Festival, in modo da coinvolgere i cittadini e richiamare più visitatori in un turismo in espansione e sempre più diffuso sul territorio marchigiano, come i tanti stranieri in platea ieri sera hanno dimostrato.

23/07/2017 11:23
Grande successo per la serata del “Rotary all’opera”

Grande successo per la serata del “Rotary all’opera”

La serata del “Rotary all’opera” ha avuto ieri un successo senza precedenti costituendo un evento nell’evento del Macerata Opera Festival, consolidando una tradizione che si rafforza di anno in anno e che richiama nella nostra città un numero sempre crescente di rotariani provenienti da tutta Italia. Già fin dalla giornata di venerdì ci si era resi conto che l’iniziativa del Rotary anche quest’anno avrebbe fatto centro dal momento che nei vari alberghi erano giunte le prenotazioni per il pernottamento di oltre 60 rotariani. E molti di questi nella mattinata di oggi hanno partecipato alla visita guidata della città con appuntamento allo Sferisterio e quindi soste in piazza della Libertà per la visita al teatro Lauro Rossi e per ammirare la torre civica, con l’orologio antico e il carosello degli automi, il palazzo comunale, la loggia dei Mercanti e la prefettura, concludendo la visita nel palazzo Buonaccorsi che ha suscitato un grandissimo interesse in tutti. Oggi pomeriggio poi, verso le 18,30, tutti i partecipanti alla serata del “Rotary all’opera” si sono ritrovati nel cortile del palazzo Buonaccorsi per la distribuzione dei biglietti di accesso allo Sferisterio. Ma il momento clou si è avuto alle 19 quando ha preso il via il momento conviviale al quale ha presenziato il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ricevuto dal presidente del Rotary Macerata, Gianluca Micucci Cecchi e da tutto il direttivo. Il sindaco si è poi incontrato con il Governatore del Distretto 2090 del Rotary Valerio Borzacchini, con mr Jean Marie Poinsard, past governors 2011/2012 del Distretto Ile de France Est ed Oise D1770, con il past governatore Paolo Raschiatore e con Gabrio Filonzi, governatore eletto. Nel corso del momento conviviale, apprezzatissimo da tutti i commensali, c’è stato lo scambio dei gagliardetti tra i rappresentanti dei vari Club partecipanti all’evento mentre le autorità hanno avuto espressioni di compiacimento per l’iniziativa del Rotary Macerata, per l’accoglienza ricevuta e per le tante bellezze storiche e architettoniche ammirate nel corso della visita alla città. Al levar delle mense tra i presenti c’è stata una reciproca promessa di ritornare a Macerata anche in occasione della stagione lirica del prossimo anno. Ma ormai si erano fatte le 20,15 e tutti si sono affrettati a raggiungere lo Sferisterio dove puntualmente alle 21 ha preso il via lo spettacolo.

22/07/2017 19:59
Popsophia, dopo cinque anni di assenza potrebbe tornare a Civitanova Marche

Popsophia, dopo cinque anni di assenza potrebbe tornare a Civitanova Marche

Dopo cinque anni di assenza Popsophia potrebbe tornare a Civitanova Marche. Un ritorno nella città che per prima ha ospitato il progetto culturale di un festival unico nel suo genere, dove la filosofia indagava i fenomeni della cultura di massa e dove il pop raccontava la filosofia. Con uno sguardo rivolto al futuro, si è svolto l’appuntamento tra l’Amministrazione Comunale e i rappresentanti dell’Associazione culturale di Popsophia, nel reciproco interesse di riallacciare un rapporto fondamentale per lo sviluppo culturale della città. Nell’incontro ci si è accordati sulla realizzazione di un evento inedito appositamente costruito per la città di Civitanova, una serata in piena stagione turistica, magari in un luogo simbolico di quella città che è stata teatro per anni della crescita culturale e innovativa di Popsophia. Determinato il Sindaco, Fabrizio Ciarapica: “Lavoriamo per riportare Popsophia a Civitanova Marche; tutto quello che funziona va preservato e Popsophia è stata una cosa rilevante per la nostra città. Con Lucrezia Ercoli abbiamo ragionato su una serata spettacolo di Popsophia nella settimana centrale di agosto, che contribuirebbe a realizzare un’occasione prestigiosa di intrattenimento per arricchire il valore culturale della stagione turistica.” Grande entusiasmo da parte dell’Assessore alla cultura, Maika Gabellieri: “Un’occasione rilevante per recuperare il dibattito culturale intorno alle peculiarità della nostra città e nello stesso tempo di riprendere la strada della produzione originale di spettacoli autenticamente nostri.” “Tutto è partito da qui; proviamo un amore viscerale per Civitanova Marche, luogo che ha ospitato la nascita di Popsophia con straordinario entusiasmo e che mi ha consentito di muovere i primi passi di un lungo viaggio culturale;” – ha dichiarato la direttrice artistica di Popsophia, Lucrezia Ercoli – “Riproporre quel percorso si può, ma bisogna essere cauti e lavorare con umiltà per un pubblico importante, che merita rispetto e dedizione. Ora pensiamo a realizzare un evento che consenta ad entrambi di ritrovarci”.

22/07/2017 18:20
Va in scena Turandot allo Sferisterio, il commento del maestro Massimo Paolella

Va in scena Turandot allo Sferisterio, il commento del maestro Massimo Paolella

Il compito del recensore è spesso ingrato. Non è mai piacevole. Ieri allo Sferisterio è andata in scena Turandot di Giacomo Puccini. L’ultimo capolavoro del Maestro composto tra il 1920 e il 1924 e non portato a termine. Puccini, stroncato da un male, lasciò degli appunti per il finale del terzo atto che vennero rielaborati da un suo allievo Franco Alfano. Più tardi un altro compositore italiano Luciano Berio compose una seconda versione del finale ed ora i teatri scelgono l’una o l’altra a seconda della sensibilità e soprattutto della capacità di pagamento dei diritti d’autore che nel secondo caso sono parecchio onerosi. Turandot è una fiaba ambientata in Cina, a Pechino, in un tempo lontano, che narra di una principessa che decide di andar sposa a chi, di sangue nobile, riuscirà a risolvere tre enigmi. Chi fallirà sarà decapitato. Tanti pretendenti persero la vita per lei finché Calaf, figlio di Timur re di Tartaria, non solo scioglie gli indovinelli ma riesce anche a conquistare il suo cuore. Puccini parte da questa semplice storia, piuttosto banale, e realizza un’opera fantastica ricca di notevoli particolarità musicali di assoluta modernità con attenzione particolare a tutte le correnti musicali del suo tempo: Impressionismo, Espressionismo, Seconda Scuola di Vienna. Contemporaneamente riesce a dare un taglio psicologico ai propri personaggi così profondo che ancor oggi il pubblico si riconosce in Calaf, Liù e Turandot stessa. Tutto questo fa si che il nostro Puccini sia considerato un grande protagonista della musica del primo Novecento e la sua opera sia posta tra i titoli che definisco “da far tremare i polsi” tanto è ricca di particolari, di elementi che devono essere evidenziati, di una notevole ricerca timbrica. C’è molto da lavorare con Turandot. Da qualche anno a questa parte si avverte la necessità di stabilire un tema che orienti il pensiero dell’opinione pubblica e faccia da collante a tutto quanto succede durante la stagione, sia in relazione ai titoli delle opere scelte, che ai vari appuntamenti, “eventi” o presunti tali, che fanno da corollario alla loro messa in scena. Il direttore artistico lo erge a filo conduttore e più si rimane sul pezzo più costui acquista in spessore. Il M° Micheli è molto apprezzato per questo. Con mesi di anticipo le varie associazioni locali capitanate dai relativi altisonanti presidenti, ognuna per i suoi iscritti, organizzano incontri e seminari per dimostrare, attraverso erudite e bislacche elucubrazioni, l’attinenza delle scelte fatte al tema principale. Sul fronte della scuola è la stessa istituzione dello Sferisterio che propone altrettanti incontri per attrarre pubblico, per coinvolgere i giovani. Il tema conduttore caratterizza La notte dell’Opera, evento tra il carnevalesco e il conviviale, voluto in città per attrarre pubblico. In verità non ho mai capito precisamente se l’attrazione favorisce lo Sferisterio o le molteplici attività ristoratrici. Il tema della 53° Stagione Lirica maceratese è “L’Oriente”. Quali titoli migliori di Shi (opera moderna volutamente commissionata dall’Istituzione), Turandot e Butterfly si potevano scegliere. Riguardo ad Aida qualche problemino di identificazione inevitabilmente si pone. Bene possiamo partire, la serata è calda, lo Sferisterio è quasi pieno e Turandot ci aspetta. Fin da subito noto qualcosa di particolare. All’ingresso fanno, per motivi di sicurezza, aprire borse e borselli. Mi sembra giusto in questo periodo è bene prendere le dovute precauzioni, ma solo dopo essermi seduto noto che dei tizi, brutti ceffi col passamontagna, mi fissano, con aria minacciosa, dal palcoscenico. Tranquilli non hanno eluso la sorveglianza sono uomini di scena. Nell’attesa sfoglio il libretto di sala e tra le note di regia leggo “la nostra ricerca (di Ricci e Forte ideatore del Progetto creativo) si è sviluppata evitando il fardello paesaggistico e oleografico abituale di Turandot (giacché l’orientalismo in sé non era neppure fra gli obiettivi di Puccini), andando dritti al nucleo del dramma: il disgelo di un cuore in inverno. Ma ciò non elude allora Il tema conduttore? Cerco di dare una spiegazione agli scatoloni in scena a metà tra enormi celle frigorifere e delle gabbie visto anche la presenza di un enorme orso bianco. Non voglio e non devo avere pregiudizi. La messa in scena è moderna ma non significa che non possa essere funzionale ed esaltare comunque la musica. Prima dell’inizio, ancora prima che l’orchestra perfezioni l’intonazione, si apre un piccolo siparietto in cui Turandot vestita con abiti che subito hanno portato la mia immaginazione a rievocare Moira Orfei (forse un tributo alla persona scomparsa), si muove su questa distesa bianca e getta del ghiaccio in terra abbassando e seccando tutti i brutti ceffi di prima che ora sembrano alberi. Tranquilli questo sta a rappresentare l’aridità di Turandot donna cinica e senza cuore e amore. Gli orchestrali intonano i rispettivi strumenti. È bene precisare (ma veramente qui siamo all’abc del teatro) che solo ora il pubblico capisce che lo spettacolo ha inizio e si predispone in tal senso. Tutto quello che è successo prima in palcoscenico non conta è come non fatto, viene identificato e percepito al pari di un necessario movimento tecnico. Tant’è che durante lo spostamento precedente il pubblico in sala ha continuato bellamente a parlare ignaro di tutto. Vabbè comunque ora entra il direttore e Turandot inizia. Non ho nulla contro le regie cosiddette sperimentali e le scenografie moderne. Fin quando il loro impatto visivo non lede il contenuto musicale. Non è un caso che il tempo iniziale è risultato lento e tutto l’episodio caratterizzato da una noia mortale. I fattori che incidono in tal senso sono due. Mettiamoci nei panni del direttore d’orchestra che vede, come impatto emotivo, la scenografia e deve decifrarla e capirla. Abbiamo già citato tre frigoriferi-gabbia (in uno c’è l’orso) posti sulla scena in mezzo ai quali si è disposto il coro. I brutti ceffi attraversano in lungo e largo lo spazio. Potete non credermi ma l’effetto confusione è forte al punto che il povero direttore cerca di essere cauto e naturalmente, direi quasi involontariamente, stacca un tempo più comodo per poter seguire il contesto tanto è destabilizzante. Altra motivazione è di carattere più musicale e pragmatico: semplicemente non si è provato abbastanza. Timur (Alessandro Spina) vestito da sposo e Liù (Davinia Rodriguez) in abito bianco con tanto di buochet (forse viene simboleggiato il suo desiderio di sposare Calaf, non so). Oltre loro Calaf (Rudy Park), veramente un Principe ignoto camuffato da compare Turiddu della Cavalleria Rusticana. Tutti e tre si muovono in modo grottesco fino a rasentare il ridicolo. Calaf quando nota Turandot (Irene Theorin) e rimane estasiato dalla sua bellezza canta “il suo profumo è nell’aria e nell’anima”. Il veder sfilare Moira Orfei in groppa all’orso polare non può non suscitare ilarità soprattutto quando il pensiero ci riporta alla scia lasciata dall’animale. Ping, Pong e Pang (rispettivamente Andrea Porta, Marcello Nardis e Gregory Bonfatti) sono vestiti da medici, da clown mentre l’imperatore (Stefano Pisani) in smoking. Questo impatto visivo ha molto influenzato, a mio parere, anche il rendimento musicale. Non sono mancate anche trovate di pessimo gusto. Far morire fucilati, in scena, una schiera di bambini per rappresentare la decapitazione del principe di Persia mi sembra veramente il ricercare l’effetto a tutti i costi in modo grezzo e triviale ancor più degli spogliarelli in scena e dei soliti corpi aggrovellati. Ricordo che è sempre più efficace il non vedere che assistere all’atto vero e proprio. Pensiamo al film Lo squalo. La paura ci assale quando arriva la musica e non vediamo altro che l’abisso; in quel momento la nostra mente costruisce il vero senso di terrore che subisce sempre un ridimensionamento proprio quando appare l’animale. Anzi quando lo si vede, tentiamo di sdrammatizzare uscendo con frasi del tipo “ma guarda quanto è finto etc” e ridendoci sopra. È proprio necessario far morire Liù per mezzo di una pistola? Non va più di moda il coltello in epoca moderna. Eppure i casi di cronaca sono pieni di omicidi per mezzo di quest’arma. Non solo, i signori Forte e Ricci sono andati oltre. Liù non muore di suo pugno ma viene uccisa da Turandot vero scoop derivato da anni di ricerche nel carteggio pucciniano. Vista l’enorme fantasia azzecchiamo almeno il momento. Liù muore mentre ancora il coro la interroga per estirparle il nome di Calaf. Errore grossolano! Comprendo che i personaggi nell’opera non muoiono mai, ma farli morire mentre gli altri interagiscono con loro penso non sia contemplato in nessuna piece teatrale; lo trovo ancor più ridicolo. La buona riuscita dello spettacolo è stata inevitabilmente compromessa da tutto questo. Affinché gli interpreti tutti possano essere stati credibili e rendere di conseguenza credibile la lettura registica e scenografica ci sarebbe voluto, senza nessuna certezza nella riuscita, un numero di prove forse quintuplicato rispetto a quelle fatte. Si può eccepire dicendo che non ci sono i soldi per questo. Bene allora bisogna ricorrere a una Turandot più tradizionale o scegliere un altro titolo. E non mi si tiri fuori ancora il tanto declamato - pareggio di bilancio - che come per magia rende tutti gli artefici dei grandi professionisti e geni di teatro. Un pareggio di bilancio che prescinde dal risultato artistico è una mera operazione contabile. Se il risultato è scarso matematicamente si produce diseducazione nel pubblico che assiste a tali rappresentazioni vanificando, in una sola serata tutto quanto fatto a livello di chiacchiere in precedenza. Di conseguenza anche quei soli 100 euro spesi risultano del tutto spesi male. Che salvare di questo spettacolo? Beh di getto direi il coro dei bambini e la Corale Bellini. Il primo perché, dopo la fucilazione, ha capito che è bene impegnarsi, si potrebbe fare una brutta fine. Il secondo ha dato segno di una discreta duttilità vocale. Tra i cantanti salverei Liù e Turandot anche se quest’ultima ha sì voce, ma non si capisce niente di ciò che dice. Perfino la parola Amor, nel finale, è risultata un vocalizzo AAAOOO forse con erre finale. L’orchestra, dove intere sezioni non si sentono, suona sembra in un regime di mezzo forte. Ha uno spettro sonoro molto limitato. Per Turandot serve un po’ più di scaltrezza e magari nel periodo invernale farsi un po’ più le ossa con qualche sinfonia romantica e post-romantica anziché fermarsi sempre al solito Beethoven e Schubert. L’augurio è che la nuova presidenza anziché essere attiva politicamente (in arte non c’è politica di sinistra o di destra che conti ma vale solo il livello artistico) punti ad alzare la qualità musicale e ad ampliare il repertorio orchestrale. Solo questi parametri determinano la validità di un organico. Non basta scrivere sui giornali locali che sono tanto bravi. Vorrei precisare un’ultima cosa relativamente alle note di regia. Benchè gli orientalismi non fossero obiettivo di Puccini, costui con molto garbo ed eleganza ha comunque creato degli stilemi musicali che sono entrati nell’immaginario collettivo ed ora sono considerati esemplari per suscitare il ricordo dell’oriente. Lui nonostante il nucleo del problema fosse stato un altro non ha evitato di occuparsi anche di aspetti ritenuti più marginali (o apparentemente inutili) perché solo così si fanno capolavori. “Chi ha Paura non Vince Mai” è la frase che appare proprio sul finire con cui i registi chiudono l’opera. I coristi ostentando delle luci a led le puntano nel finale in platea. Ciò non è bastato ad aggraziarsi il pubblico nonostante un nutrico gruppo di amici compiacenti. Pochi gli applausi, forse tra i più applauditi il direttore d’orchestra M° Pier Giorgio Morandi. (recensione di Massimo Paolella)    

22/07/2017 17:36
Porto Recanti, premiate le eccellenze imprenditoriali del territorio

Porto Recanti, premiate le eccellenze imprenditoriali del territorio

Un'Arena Beniamino Gigli di Porto Recanati gremita, l’altra sera, per il premio internazionale “Salotto sul mare”, promosso da Vladimiro “Miro” Riga.   Nel corso della serata sono state premiate le eccellenze imprenditoriali del territorio che con un continuo impegno e grande professionalità si sono distinte nei relativi settori. Le onorificenze sono state consegnate a: Vincenzo Taffo di Fight Fire; all’imprenditore tolentinate Andrea Passacantando, presidente Copagri, Confederazione produttori agricoli, Macerata; al giornalista Stefano Fabrizi; al salumificio Ciriaci; al cappellificio Paimar; ad Ecocittà management; all’imprenditore Danilo Cecconi; ad Ivan Cottini; all’imprenditore Shahid Muhammad Ajmal; al ristorante La Rotonda.   Un cast di tutto rispetto per l’evento condotto da Maurizio Socci. Tra gli ospiti si sono esibiti la cantante Andrea Mirò, Tony Esposito, il duo Operapop, composto dal tenore Enrico Giovagnoli ed il soprano Francesca Carli. E’ stato un grande evento che ha messo in evidenza le eccellenze del territorio ed una manifestazione all’insegna della musica.

22/07/2017 17:27
Neri Marcorè è il nuovo ospite di Futura Festival

Neri Marcorè è il nuovo ospite di Futura Festival

Neri Marcorè è il nuovo ospite di Futura Festival. L’attore marchigiano, in questo periodo impegnato con il progetto Risorgi Marche, il Festival per la rinascita delle comunità colpite dal sisma, ha accettato l’invito del direttore artistico Gino Troli e parteciperà alla quinta edizione della manifestazione civitanovese. Marcorè sarà venerdì 28 luglio alle 21.30 in piazza della Libertà, in Città Alta, insieme a Paolo di Paolo. Il suo intervento, dal titolo La scena, la vita e l’impegno per le Marche, parlerà dei suoi numerosi progetti lavorativi, dal cinema alla tv come attore, conduttore, doppiatore, e avrà un approndimento sulle azioni di rilancio del nostro territorio dopo i terribili terremoti del 2016, che lo vede in prima fila.  Il 28 luglio, come annunciato nei giorni scorsi, sarà anche il giorno leopardiano. Futura Festival ha voluto, in un momento così instabile e incerto per le Marche, ripartire dai valori assoluti espressi dalla nostra regione, Giacomo Leopardi e il suo Zibaldone, di cui ricorre il bicentenario del concepimento. In questa giornata sono in programma gli incontri delle 18 al Chiostro di Sant’Agostino con Mario Andrea Rigoni, Armando Massarenti, Antonella Antonia Paolini, Gilda Policastro e Filippo La Porta e alle 19 nella sala Pio X con Antonio Di Grado, Lucilio Santoni e Alessandro Pertosa per una rilettura contemporanea del poeta recanatese. Sempre dedicato a Leopardi, sabato 29 c’è la lezione di Emilio Russo, introdotta da Maria Grazia Baiocco, al Chiostro Sant’Agostino (ore 18), mentre domenica 30 luglio gran finale con due appuntamenti. Alle 19 al Chiostro Sant’Agostino Edoardo Boncinelli e Giulio Giorello (L’incanto e il disincanto: Leopardi poeta, filosofo, scienziato), e alle 22.30 il recital Infinito Giacomo di e con Giorgio Colangeli, al Teatro Annibal Caro.

22/07/2017 17:22
Va in scena a Porto Recanati il 16° raduno nazionale dei gemelli

Va in scena a Porto Recanati il 16° raduno nazionale dei gemelli

Magliette nere con la scritta di color oro: questa la “divisa” del Raduno nazionale dei gemelli con cui decine di coppie hanno invaso stamattina lo stabilimento balneare “Saint Tropez Beach” di Portorecanati, sul lungomare sud della cittadina adriatica: dai piccolissimi Enrico ed Edoardo De Nicolò, nati il 4 aprile 2016 e giunti da Rimini coi loro genitori, alle lontanissime Sonia e Serena Scardicchio di 27 anni, arrivate nelle Marche da Lecce. Gemelli da ogni parte d'Italia, insomma, per il Raduno organizzato dai fratelli Pietro e Paolo Pavoni di San Severino assieme a Carmine Bartolomeo di Salerno, rieletto plebiscitariamente “sindaco” della Città dei gemelli. Gente arrivata da Lamezia Terme, Bergamo, Campobasso, Brescia, Napoli, Milano, Roma, Cremona, Pisa, Venezia, Matera, Pescara, Prato... E, ovviamente, da varie città marchigiane, come ad esempio il tris di Genga formato da Alessia, Erika e Chiara Dominici, che rappresentano ormai una presenza costante. Fra i “debuttanti” c'erano invece Fabrizio e Valerio Salvatori, 22 anni, di Porto San Giorgio: con i loro capelli lunghi e la barba rossiccia, hanno un viso piuttosto conosciuto, perché stiamo parlando dei “Two Twins”, i due gemelli che sono diventati i beniamini del pubblico dello show televisivo “Avanti un altro” di Paolo Bonolis. Si sono appena laureati in Economia (indirizzo Mercati e sviluppo) all'università di Pescara e stanno trascorrendo a casa qualche giorno di riposo. “Sì, abbiamo finito la 'triennale' lo stesso giorno, venerdì scorso, e adesso abbiamo un po' di tempo libero – dicono Fabrizio e Valerio – così, avendo sentito parlare di questo raduno, abbiamo voluto partecipare anche noi all'iniziativa. L'essere gemelli è un punto a favore che mamma e papà ci hanno regalato. Sai di avere un amico al 100 per cento e, se capisci che il gioco di squadra funziona, puoi avere davvero tante soddisfazioni dalla vita per questa tua condizione”. I twins Salvatori, abituati alle telecamere, scherzano e sorridono davanti ai cronisti: “Seguiteci sui social – dicono – perché abbiamo in serbo molte novità per la prossima stagione...”. Il loro principale campo d'azione è il settore moda; vedremo cosa ci riserveranno dopo l'estate. Intanto, sotto col Raduno di Portorecanati, dove la manifestazione prosegue oggi (sabato) e domani (domenica 23 luglio) con tanti giochi in spiaggia, animazione per i più piccoli, musica, karaoke e balli di gruppo. Grande curiosità ha destato pure il “Camper tour” della Corìma Produzioni che sta girando l'Italia per le selezioni di “Forum”, il noto programma televisivo in onda sulle reti Mediaset. E' un casting che cerca persone dai 13 ai 90 anni (i minorenni devono essere accompagnati dai genitori) desiderose di essere protagoniste in tv. La partecipazione alla selezione è gratuita. Per domani, invece, è attesa la novità del Gran premio di Formula Race, grazie al quale sarà possibile guidare un vero “simulatore” di Formula 1. Il Raduno si chiuderà domani sera (domenica) con la cena di saluto con tutti i gemelli partecipanti.    

22/07/2017 15:50
Castelraimondo, cittadinanza onoraria Mannoia: il consiglio approva all'unanimità

Castelraimondo, cittadinanza onoraria Mannoia: il consiglio approva all'unanimità

Approvato all'unanimità questa mattina dal consiglio comunale il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Castelraimondo a Fiorella Mannoia, grande interprete della musica italiana originaria della frazione di Castel Santa Maria, da sempre impegnata nel sociale e voce dei più deboli, solidale e vicina ai territori colpiti dal terremoto. Questa la motivazione con la quale il consiglio le ha conferito la cittadinanza onoraria, che verrà consegnata alla cantante domenica 30 luglio alle ore 12 in Piazza della Repubblica. “Per l'affetto e l'attaccamento dimostrati, nei confronti della nostra terra, da Fiorella Mannoia, artista, cantante, cantautrice, compositrice e personaggio pubblico che, nella propria vita, ha saputo essere sempre esempio di dedizione, impegno civile e sociale, passione, professionalità, umanità ed umiltà e che, con la Sua partecipazione agli eventi solidali in favore delle popolazioni terremotate delle Marche, ha manifestato ancora una volta il piacere e l’orgoglio di sentirsi originaria del Comune di Castelraimondo e parte della nostra gente, al pari di ogni concittadino”. “Sono estremamente soddisfatto che il consiglio comunale abbia votato all'unanimità questa proposta – ha affermato il sindaco, Renzo Marinelli – alla quale lavoriamo da molto prima dei drammatici eventi sismici. Sempre forte è stata in noi la volontà di conferire a Fiorella Mannoia la cittadinanza del paese della quale è originaria e che mai dimentica di citare, soprattutto in occasione dei suoi concerti nelle Marche. Perciò l'occasione del concerto a Camerino, nell'ambito del festival RisorgiMarche, è sembrata a tutti perfetta per conciliare questo momento. La sua presenza sarà l’ennesima dimostrazione dell’attaccamento, dell’affetto e della sensibilità di questa grande artista nei confronti della nostra terra e della nostra gente, verso la quale ha manifestato e sta manifestando il proprio sostegno e la propria solidarietà. Certamente, la descritta vicinanza ideale e materiale, sempre espressa da Fiorella Mannoia nei confronti del nostro territorio, è il segnale chiaro ed inequivocabile che la stessa abbia sempre voluto mantenere viva la consapevolezza delle proprie origini, indissolubilmente legate al nostro Comune, in quanto sua madre, la Sig.ra Maria Gabrielli, nata nella frazione Castel S. Angelo, ha trascorso a Castelraimondo i primi venticinque anni della sua vita. Un momento che sarà quindi doppiamente significativo e di grande rilevanza per tutto il territorio ferito dal sisma. ”. La cittadinanza tutta è quindi invitata ad essere presente alla cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria a Fiorella Mannoia, che si svolgerà appunto domenica 30 luglio alle ore 12 in Piazza della Repubblica.  

22/07/2017 15:35
Bollani orientale tra opera e vino, un concerto realizzato con IMT

Bollani orientale tra opera e vino, un concerto realizzato con IMT

Il primo weekend di recite si conclude con l’esibizione del pianista Stefano Bollani, dedicato al tema dell’edizione 2017 e ai 50 anni di due DOC marchigiane: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero Domenica 23 luglio arriva allo Sferisterio il pianista Stefano Bollani con uno spettacolo pensato per la stagione lirica maceratese. Alle ore 21, il concerto Piano Solo, organizzato in collaborazione con IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini), che unisce il pianoforte tradizionale all’arte dell’improvvisazione, declinato nel tema della 53° edizione del Macerata Opera Festival: Oriente. Il concerto di domani 23 luglio costituisce il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati dall’Associazione Arena Sferisterio con IMT per i 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche è intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa. La musica è come un enorme gioco da re-inventare in continuazione: questo è il messaggio di Stefano Bollani, pianista eclettico e versatile, che trova la sua ispirazione dalle più diverse fonti, attraversando i generi musicali, dal repertorio classico al jazz. Gli stimoli provengono dalla musica del passato come anche (e soprattutto) dal presente. Il palcoscenico, per il pianista, diventa un luogo terapeutico e di apprendimento, dove tutto può succedere. Per Bollani, l’importante non è seguire la scaletta, ma trascinare lo spettatore in un’avventura nuova ogni sera che attraversa i più svariati orizzonti musicali: si può passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta. Nel concerto di Bollani, il riso e l’emozione si mescolano in un flusso di coscienza musicale. Alla fine del concerto, è il pubblico a decidere il bis, e Bollani diligentemente segna ed esegue sul momento i pezzi richiesti in un medley imprevedibile, dove il virtuosismo si unisce all’irriverenza. Prima dell’esibizione di Bollani, due attività animano lo Sferisterio nel tardo pomeriggio. Alle ore 18, l’Associazione Amici dello Sferisterio guida i visitatori nel backstage dell’Arena, in una visita attraverso le zone “segrete”, condividendone curiosi aneddoti e rievocando i grandi personaggi del mondo operistico e musicale che vi si sono esibiti. A seguire, alle ore 19, per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC marchigiane, IMT organizza un aperitivo sul loggione dello Sferisterio per poter godere di buon vino davanti al panorama maceratese, dai Monti Sibillini fino al Mar Adriatico, con un sommelier dell’AIS che racconta i vini delle Marche, sia in italiano che in inglese.    

22/07/2017 15:25
Matelica festeggia i 50 anni di doc e presenta il verdicchio del futuro

Matelica festeggia i 50 anni di doc e presenta il verdicchio del futuro

Entra nel vivo la celebrazione del cinquantennale del Verdicchio di Matelica, il primo vino bianco delle Marche ad acquisire la doc nel 1967. E che oggi sta vivendo grandi cambiamenti grazie al marketing e alle nuove tecnologie pur mantenendo il suo carattere nel rispetto della tradizione. Delle nuove opportunità di sviluppo si è parlato questa mattina a partire dalle 11 nel corso di un talk presso un gremito teatro Piermarini al quale hanno partecipato il prorettore dell’Università di Camerino Spaterna e gli imprenditori Massimo Mancini (Pasta Mancini) e Sandro Perticaroli (Med Store) intervistati dal giornalista ed esperto Carlo Cambi. A portare i saluti sul palco il sindaco di Matelica Alessandro Delpriori e Centocanti, presidente Imt che ha ricordato l’importanza di fare massa critica per valorizzare l’eccellenza del Verdicchio, esortando i produttori locali e le istituzioni a puntare di più sulla promozione e sulle strategie di rete. Tra gli altri in platea erano presenti il presidente del Comitato Produttori Umberto Gagliardi, il direttore Imt Alberto Mazzoni, l’assessore alla Cultura e al Turismo Cinzia Pennesi e l’assessore all’Agricoltura e al Commercio Roberto Potentini. Presenti anche i rappresentanti istituzionali degli otto Comuni ricadenti nell’area di produzione (oltre a Matelica, Cerreto d’Esi, Fabriano, Pioraco, Gagliole, Castel Raimondo, Camerino ed Esanatoglia). Il talk è stato preceduto dall’inaugurazione presso la rotatoria davanti al ponte della Trinità del monumento dedicato al Verdicchio, un ramo di vite proteso verso il cielo e ornato di grappoli dorati realizzato dall’artista Andrea Siicati. “Ripartiamo dalla nostra identità - ha sottolineato il primo cittadino al taglio del nastro dell’imponente scultura, realizzata in acciaio corten e finanziata dall’azienda Belisario- questo prestigioso vitigno che ci accomuna rappresenta anche l’importanza di ritrovarci come comunità e stringerci intorno alla nostra più grande ricchezza: il territorio e quello che ci offre». Presso la rotatoria è stata anche esposta la bandiera della Spiga Verde, il prestigioso riconoscimento assegnato dalla Fee Italia (Fondazione per l'Educazione Ambientale che assegna anche le Bandiere Blu) e dedicato alle località rurali più impegnate nell'educazione ambientale e nelle iniziative di sostenibilità. Impossibile non tornare con la mente alle terribili scosse che hanno messo in ginocchio questi territori, guardando però al futuro per una decisa ripartenza: “Il danno indiretto che porta il terremoto è superiore al danno diretto - ha detto Mazzoni - se non troviamo il coraggio di uscire da questa nebbia la gente non verrà più in questi luoghi. Dobbiamo creare un sistema enoturistico che funzioni, mettendo insieme le eccellenze dell’agroalimentare”. Il programma del Cinquantennale, che il Comune ha messo in campo insieme con l’Associazione Produttori e in collaborazione con Imt, Regione, Macerata Opera Festival e il Grand Tour delle Marche (Tipicità) è proseguito nel pomeriggio nella sede di Halley Informatica, con i laboratori del Gusto sul Verdicchio curati da Slow food; la sera a partire dalle 19 il Centro storico sarà in festa con degustazioni, musica e street food in collaborazione con i ristoratori matelicesi e con Fisar; dalle 20 in piazza Mattei Dario Ballantini live, Samuele Grandoni quartet e dj set a seguire. Mentre domani, domenica 23 luglio allo Sferisterio di Macerata si terrà il concerto di Stefano Bollani dedicato ai 50 anni del Verdicchio di Matelica e del Rosso Conero. Le iniziative proseguiranno il 26 luglio nella Corte del Piersanti con “Bevo il vin cogli occhi poi...”, percorso teatrale ispirato alle opere di Goldoni, a cura di RuvidoTeatro; poi due appuntamenti con “Festival off: concerto in vigna”, a cura di Macerata Opera Festival: il 30 luglio nella Country House Salomone e il 5 agosto alla Cantina Bisci. Il 3 settembre al Teatro Piermarini anche un evento destinato alla stampa internazionale di settore, grazie ad un incoming organizzato con l’associazione Collisioni.  

22/07/2017 14:25
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