Trovano un cellulare, ma invece di restituirlo lo usano. E finiscono nei guai.Tutto parte da un uomo di Pollenza che non riuscendo più a trovare il suo telefono, ne ha denunciato lo smarrimento ai carabinieri del posto.I militari svolgono le ricerche e, potendo immaginare che qualcuno l’abbia trovato e se ne sia impossessato, controllano il traffico dell’apparecchio.E, infatti, era andata proprio così: il telefono era attivo e ben funzionante, solo che ad usarlo non era il proprietario.I militari hanno verificato le chiamate e una volta avuta la certezza si sono presentati a casa della persona che potenzialmente stava usando l'apparecchio e si sono trovati davanti un diciassettenne. Le indagini hanno portato a scoprire che questi lo aveva ricevuto a sua volta da un coetaneo che lo aveva trovato casualmente.Invece di restituirlo, i due hanno deciso di tenerlo per loro, ma ora dovranno giustificarsi di fronte alla magistratura minorile alla quale è stata fatta la segnalazione.
Un cittadino extracomunitario di 43 anni residente a Caldarola è stato denunciato dai Carabinieri della locale Stazione per truffa aggravata.La sorella dell’uomo, di appena 51 anni, era gravemente malata e per questo l’INPS le aveva riconosciuto oltre alla pensione di invalidità, anche l’assegno di accompagnamento.Siccome la poveretta viveva con il fratello, ha acceso un conto corrente cointestato con il medesimo, cosicché quest’ultimo aveva pieno titolo a prelevare la pensione una volta accreditata. Per via della malattia, nel mese di aprile 2015, la donna è rientrata nel paese di origine, dove pochi giorni dopo è deceduta.L’uomo, approfittando del fatto che le autorità del paese di origine non hanno comunicato l’evento al comune di ultima residenza (Caldarola), per dieci mesi ha continuato a prelevare le somme accreditate dall’INPS sul conto corrente, fino a quando i Carabinieri, nell’ambito dell’attività informativa costantemente svolta sul territorio, non sono venuti a conoscenza che la donna non era più convivente con il fratello. Attraverso una serie di accertamenti piuttosto complessi, i militari hanno scoperto la truffa. Così oltre a denunciare l’uomo alla Procura della Repubblica di Macerata, hanno immediatamente fatto sospendere l’erogazione della pensione da parte dell’INPS. L’ammontare complessivo intascato dall’uomo si aggira sui 9000 euro.
Ampia partecipazione dei cittadini presso la Sala Consiliare del Comune di Treia all’Assemblea Pubblica svoltasi sul tema della sicurezza, in cui è stato presentato il progetto “Controllo di Vicinato – Treia Città Sicura”, promosso dalla Prefettura di Macerata e largamente condiviso dall’Amministrazione Comunale, incentivandosi un sistema integrato di sicurezza urbana, a partecipazione qualificata e selezionata, per il contrasto dei fenomeni di microcriminalità territoriale. Presenze autorevoli in sala, il Sindaco di Treia Franco Capponi, il Capo di Gabinetto della Prefettura di Macerata, dott. Marco Cacciaguerra, il Dirigente della divisione anticrimine della Questura di Macerata, dott. Andrea Innocenzi ed il Magg. Luigi Ingrosso, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Macerata.Il tema della sicurezza è argomento di primaria importanza, che ha reso necessario rinvenire strategie ed azioni utili al contrasto dei fenomeni di devianza sociale, ponendo l’attenzione sulla necessità di promuovere modalità di reciproca attenzione e di vicinato solidale, attuando modelli informativi tra i cittadini che costituiranno un valido supporto agli organi istituzionali ed alle forze dell’ordine operanti sul territorio.Con l’attivazione del “controllo del vicinato” i cittadini presidiano il proprio ambiente naturale, continuando a vivere la quotidianità con una maggiore consapevolezza di quello che accade intorno, con maggior senso di vicinanza, divenendo vere sentinelle sul territorio ed impegnandosi a segnalare comportamenti e presenze non abituali, anomale e sospette.L’obiettivo strategico dell’ Amministrazione comunale è creare un gruppo WhatsApp di volontari scelti, denominato “Treia Città Sicura”, al cui interno condividere la presenza anomala o il comportamento sospetto con gli altri componenti e i rappresentanti delle Autorità locali che ne faranno parte (Sindaco, Comandante della locale Stazione Carabinieri e Comandante della Polizia Locale) per segnalare tempestivamente situazioni degne di nota attraverso una catena informativa diffusa e capillare sul territorio L’implementazione delle strategie di controllo territoriale avverrà attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche e comunicative di messaggistica istantanea, quale strumento idoneo a sperimentare un sistema a partecipazione selezionata e qualificata di interscambio immediato, tra i cittadini, di informazioni utili a prevenire e/o allertare le Autorità di Pubblica Sicurezza in caso di situazioni di criticità sociale. L’estensione delle tecnologie informatiche e telematiche ha richiesto lo sviluppo di una cultura della sicurezza del patrimonio informativo a tutela della privacy, risultando doveroso per gli organi istituzionali individuare le misure tecniche, informative, organizzative e procedurali a garanzia del trattamento dei dati personali, prevenendo utilizzi indebiti che possono essere fonte di responsabilità. La grande affluenza registrata è sintomo di uno spirito comunitario nuovo e della piena condivisione delle problematiche incentrate sulla sicurezza che accrescono il senso civico di appartenenza alla Comunità.
Presentati questa mattina dalla Guardia di Finanza di Macerata i dati dell'attività dell'anno 2015, alla presenza del Comandante Provinciale Amedeo Gravina e dei Comandanti dei reparti della Provincia.In particolare il Comandante ha descritto la strategia messa in atto su tre settori principali quali l’attività investigativa, ossia lo sviluppo in tutto il territorio provinciale delle oltre 1.146 deleghe d’indagine pervenute nell’anno dalla magistratura ordinaria e dalla Corte dei Conti, di cui circa 1.081 portate a conclusione, l’esecuzione di 41 piani operativi, per l’aggressione sistematica e organizzata ai più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria nelle diverse aree del Paese, attraverso l’esercizio degli autonomi poteri d’intervento attribuiti al Corpo dalla legge e l’azione di contrasto ai grandi traffici illeciti, via terra o per mare e il concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica nazionale.Per quanto riguarda il primo settore sono stati scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 783.000 euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 44 soggetti. Individuate truffe nel settore previdenziale e al Sistema Sanitario Nazionale, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 5 soggetti. Nell’ambito di 6 accertamenti svolti su delega della Corte dei Conti, segnalati alla magistratura contabile 4 soggetti per connesse ipotesi di responsabilità erariale derivanti da sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici. A seguito delle 15 indagini concluse nel 2015 per reati ed altri illeciti contro la Pubblica Amministrazione, sono stati denunciati 19 soggetti. Sottoposti a controllo appalti pubblici per un ammontare complessivo di oltre 11 milioni di euro, riscontrando irregolarità che hanno portato alla denuncia di 11 soggetti. Effettuati 36 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione ticket sanitario, con percentuali di irregolarità pari al 70% dei casi.Contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato, sono state concluse oltre 604 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 748 fra verifiche, controlli ed altri interventi a tutela del complesso degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali. Questi servizi si sono basati su un’attenta selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle oltre 40 banche dati e applicativi disponibili, dall’intelligence e dal controllo economico del territorio. Denunciati 154 soggetti responsabili di 158 reati fiscali, di cui il 51% riguarda gli illeciti più gravi di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile e indebita compensazione. In tale ambito, sono stati individuati 8 fra casi di “frodi carosello”, creazione di società "cartiere” o fantasma, costituzione di crediti IVA fittizi ed indebita compensazione, nonché 2 casi di evasione internazionale, per la maggior parte riconducibili a fenomeni di fittizio trasferimento all’estero della residenza di persone fisiche e società, 145 soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco e 315 datori di lavoro che hanno impiegato 63 lavoratori in “nero” e 252 lavoratori irregolari. Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per oltre 9 milioni di euro ed avanzate proposte di sequestro per altri 136 milioni di euro. Scoperti infine 13 violazioni nel campo delle imposte sulla produzione e sui consumi, con la denuncia di 1 soggetto responsabile di reati in materia di prodotti energetici; 20 gli interventi eseguiti presso gli impianti di distribuzione stradale di carburanti.Per contrastare la criminalità organizzata sono stati eseguiti 128 accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose e loro prestanome, che hanno riguardato complessivamente 128 persone fisiche. In materia di riciclaggio sono state svolte 18 indagini e attività di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di 13 soggetti. Nell’azione di contrasto all’usura, denunciati 2 soggetti. Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari, finanziari e di borsa sono stati denunciati 14 soggetti. Per quanto riguarda la lotta alla contraffazione ed alla pirateria audiovisiva e informatica sono stati eseguiti 88 interventi e denunciate all’Autorità Giudiziaria 72 persone. Sequestrati più di 127 milioni di prodotti illegali, perché contraffatti, piratati, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza. Per contrastare il gioco illegale su 35 interventi effettuati presso sale giochi e centri di scommesse, riscontrate irregolarità nel 45% dei casi. Sequestrati 8 apparecchi automatici da gioco e 1 postazione di raccolta di scommesse clandestine.In ultimo sono stati sequestrati 4,7 Kg. di droga a carico di 63 soggetti denunciati, di cui 7 arrestati. Nell’attività di contrasto al falso monetario sono state sequestrate 2.058 banconote false per un valore complessivo di oltre 70.000 euro. Denunciati 5 soggetti. Nel settore del contrasto all’immigrazione clandestina, sono stati individuati 9 soggetti non in regola con le relative norme, di cui 2 espulsi.Gravina ha sottolineato che la loro attività parte da un'acquisizione precisa di informazioni per operare a colpo sicuro ed intervenire correttamente. Sono stati poi esposti dai Tenenti e Colonelli i servizi più importanti dell'anno 2015 che descrivono uno spaccato dell'attività tipica della Finanza.
C'era anche un vero e proprio bunker all'interno dell'ex ente fiera di Civitanova, dove soprattutto gli spacciatori potevano trovare riparo nell'eventualità di indesiderati controlli da parte delle forze di polizia.E proprio lì dentro hanno provato a nascondersi ieri pomeriggio i tre tunisini, poi arrestati dai carabinieri, che stavano preparando sedici dosi di eroina che poi sarebbero state diffuse sul mercato sempre verde dello stupefacente. Al momento dell'irruzione, alcune delle decine di persone che erano dentro si sono date precipitosamente alla fuga, mentre gli altri sono stati sgomberati.I tre tunisini, sono stati rintracciati dai militari (uno dei quali nel tentativo di tirarli fuori dal bunker è rimasto ferito) e fermati. Oltre alla droga, al terzetto sono stati sequestrati anche i circa tremila euro che avevano addosso, quasi certamente provento dell'attività di spaccio.L'operazione dei carabinieri è arrivata al culmine di una serie di segnalazioni relative a scene di spaccio in pieno giorno nei pressi della struttura, per la quale ora si chiede a gran voce quale fine possa fare, dopo essere diventata una sorta di dormitorio per tossici, prostitute, senza tetto, clandestini e quant'altro.(Foto Si.Sa.)
E’ in via di conclusione l’operazione “Jhelum”, che, per alcuni mesi, ha visto impegnati tutti i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata in un’azione coordinata contro l’illecita penetrazione di aziende straniere nel tessuto economico locale.L’attenzione dei finanzieri è partita da un’analisi del contesto produttivo con la finalità di individuare ed aggredire fenomeni pericolosi per l’economia legale. In questa provincia, il sistema industriale è ad elevata vocazione manifatturiera, decisa specializzazione produttiva territoriale e fortissima concentrazione delle attività, con la presenza di ben quattro distretti industriali nei tradizionali comparti del “Made in Italy” (soprattutto Pelle, Cuoio e Calzature). La presenza di distretti particolarmente importanti e la sussistenza di una vivace geografia commerciale lungo la costa, hanno portato, nel tempo, allo sviluppo di forme di illecita penetrazione di aziende straniere, sia manifatturiere che commerciali, che hanno prodotto ingenti danni all’economia ed alle entrate erariali, in quanto operanti in concorrenza sleale ed in sistematica evasione fiscale e contributiva. Già il fenomeno delle aziende cinesi, presenti da tempo in questa provincia, era stato affrontato con decisione, e con particolare attenzione al settore del commercio. L’attività di contrasto è stata diretta, soprattutto, nell’ambito della commercializzazione di prodotti non sicuri (non in regola con le disposizioni del Codice del Consumo), massicciamente operata nei numerosi centri commerciali, proliferati negli ultimi anni sempre lungo la costa.Analogamente, nel settore manifatturiero, il fenomeno decisamente più preoccupante è costituito da aziende gestite da soggetti di origine pakistana, che, attraverso la pedissequa evasione fiscale ed il mancato rispetto delle normative giuslavoristiche, operano una concorrenza sleale che distorce le regolari dinamiche di mercato. Va precisato che, di ciò, si avvantaggiano anche imprenditori nazionali, i quali, affidando commesse a queste aziende che operano nell’illegalità, riescono, a loro volta, a praticare prezzi più vantaggiosi, ponendosi sul mercato in maniera più competitiva. Non a caso, infatti, queste aziende non sono diffuse su tutto il territorio provinciale, ma sono concentrate nei comuni del distretto industriale della calzatura: Civitanova Marche, Morrovalle, Corridonia e Monte San Giusto.Per scardinare il fenomeno, tutt’altro che trascurabile, ma in grado di creare grave turbamento all’economia legale, con gravissime ricadute in termini di evasione fiscale, l’operazione messa a punto dal Comando Provinciale ha comportato l’esecuzione di 22 attività ispettive a carico di altrettante aziende gestite da pakistani. Gli interventi eseguiti, avviati autonomamente come attività amministrative tributarie, sono sfociati in indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata. Tra i risultati più rilevanti fino ad oggi conseguiti, si segnalano: la constatazione di violazioni all’IVA (commesse con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti) con il conseguente recupero a tassazione per oltre 21 milioni di euro, la scoperta di 3 evasori totali, l’individuazione di 10 lavoratori completamente “in nero” e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 19 persone. L'operazione è stata diretta dal Tenente Colonnello Andrea Magliozzi, Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata.
Operazione della Guardia di Finanza di Macerata che, al culmine di un’indagine, ha individuato un’organizzazione dedita all’importazione e distribuzione di ingenti quantitativi di articoli di pelletteria recanti marchi contraffatti di note griffe nazionali ed internazionali, tra cui Penny Black, Henry Cotton, Pickwick, Marina Yachting, Coccinelle.Nel sodalizio risultano coinvolti tre soggetti della provincia di Macerata, i quali sono stati denunciati a piede libero per avere organizzato l’importazione da paesi dell’Est Europeo, in particolare dalla Romania, di prodotti recanti marchi contraffatti per poi rivenderli nel territorio nazionale.Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle maceratesi hanno permesso di individuare in un opificio industriale della provincia maceratese, il luogo in cui la merce contraffatta veniva stoccata prima della sua immissione nel mercato nazionale a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quella originale.In tale contesto, i finanzieri, hanno posto in essere una serie di attività di indagini culminate con l’esecuzione di perquisizioni mirate che hanno consentito di sottoporre a sequestro oltre 2.000 articoli contraffatti costituiti da borse, tracolle, portafogli ed altro materiale di pelletteria. La Procura della Repubblica, ne ha convalidato il sequestro.La contraffazione rappresenta uno dei crimini che maggiormente danneggia l’economia legale, perché integra in un contesto unitario una pluralità di condotte illecite.Questa operazione conferma il ruolo della Guardia di Finanza nella tutela del corretto funzionamento dei mercati e nella tutela dei consumatori, la quale, ricostruendone l’intera filiera del falso, è riuscita a risalire agli importatori ed impedire l’ulteriore sopravvivenza dell’attività illecita posta in essere dall’impresa.
Con l'illusione di non pagare le tasse investendo in un "paradiso fiscale", ora rischiano di vedere sfumare il loro capitale.Le Fiamme Gialle di Porto Recanati hanno smascherato un’organizzazione di carattere transnazionale priva delle necessarie autorizzazioni dell’Autorità di Vigilanza. Evasi circa 6 milioni di euro e denunciata una persona. Coinvolti decine di risparmiatori.La Guardia di Finanza di Porto Recanati ha eseguito una mirata attività di intelligence ed articolate investigazioni nel campo della sicurezza economico-finanziaria, volte al contrasto dei fenomeni di abusivismo nell’esercizio di attività finanziarie nonché di gestione e raccolta del risparmio, da parte di soggetti non provvisti delle prescritte autorizzazioni dell’Autorità di Vigilanza.Il monitoraggio dei flussi finanziari e le analisi di rischio, basate anche sull’incrocio delle informazioni presenti nelle molteplici banche dati disponibili, hanno consentito ai finanzieri di portare alla luce una rete di soggetti, operanti su tutto il territorio nazionale, che proponevano investimenti vantaggiosi e redditizi, da eseguire mediante bonifici diretti a Singapore, noto “paradiso fiscale”.Ma le operazioni finanziarie ed i flussi di denaro non seguivano vie regolari e all’insegna della trasparenza, infatti le transazioni di denaro avvenivano per il tramite di una società con sede a Londra, per poi approdare nel “paradiso fiscale”.Le indagini, che hanno avuto anche una proiezione transnazionale, hanno consentito agli investigatori di individuare e seguire le tracce dei reati che generano profitti illeciti, anche in presenza di sofisticate tecniche fraudolente, nonché gli effettivi mittenti e beneficiari delle somme movimentate.La complementare attività fiscale ha permesso di recuperare a tassazione circa sei milioni di euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di una persona.Decine, i risparmiatori privati coinvolti, per i quali, oltre a scattare pesanti sanzioni amministrative, conseguenti al mancato rispetto degli obblighi dichiarativi per gli investimenti e le attività di natura finanziaria detenute all’estero, c’è anche il rischio non solo di non ricevere gli attesi guadagni ma addirittura la perdita dei capitali investiti, per essersi rivolti, anziché a banche e intermediari abilitati, ad operatori privi dei requisiti di onorabilità e professionalità.
Due night dell'entroterra nel mirino della Guardia di Finanza. Gli uomini della Tenenza di Camerino hanno svolto accertamenti nei due locali notturni, identificando un consistente numero di lavoratori, fra figuranti di sala, baristi e camerieri. Gli approfondimenti investigativi hanno portato a riscontrare che dieci lavoratrici erano totalmente "in nero", mentre altri quattordici erano "irregolari".Impiegate con mansione di figuranti di sala, la maggior parte di esse sono risultate provenienti dall'Est Europa e dal Sud America.Pesanti le ripercussioni nei confronti dei datori di lavoro per l’inosservanza alla normativa in materia di lavoro, i quali rischiano, complessivamente, una sanzione amministrativa di circa 50.000 euro, oltre alla sospensione dell’attività commerciale. In un caso, è stata richiesta dalla Finanza la chiusura del locale.L'azione del Corpo si inquadra in un più ampio dispositivo di contrasto mirato non soltanto al recupero delle imposte evase, ma anche all’individuazione di casi di sfruttamento della manodopera irregolare o “in nero”.
Task force dei carabinieri del Comando provinciale di Macerata che ieri hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio sulla sicurezza.Fra i risultati più significati, quello messo a segno a Civitanova, presso l’ex ente fiera, nella zona del lungomare sud. La struttura, in completo stato di abbandono, è risultato luogo di rifugio per stranieri e non senza dimora. Scene incredibili quelle che si sono trovati davanti i militari: condizioni igienico-sanitarie che definire precarie è più che un eufemismo.Ma oltre a essere diventata un dormitorio, la struttura è risultata anche essere centrale dello spaccio. Infatti, i carabinieri durante l'operazione hanno arrestato tre tunisini clandestini colti in flagranza mentre stava confezionando 16 dosi di eroina. I militari hanno anche sequestrato un bilancino di precisione e sostanze da taglio. Alla vista dei militari, i tre hanno provato a reagire ed è nata una violenta colluttazione che, però, è durata poco: i tunisini sono stati ammanettati e portati in caserma. Il terzetto è stato anche denunciato per inosservanza alle norme sul soggiorno degli stranieri e, ovviamente, per resistenza a pubblico ufficiale.Va anche sottolineato che i tre, in un primo momento, ormai senza via di uscita in quanto i carabinieri avevano circondato l'edificio e bloccato ogni via di fuga, hanno cercato di nascondersi in un vero e proprio bunker ricavato all'interno della enorme struttura e praticamente inaccessibile. Malgrado tutto, i militari, non senza sforzo, sono riusciti a prenderli lo stesso.Complessivamente i carabinieri hanno controllato 30 obiettivi (internet point, money transfer, strutture ricettive, terminal) e 3 autobus. Controllati anche alcuni centri di aggregazione di soggetti potenzialmente vicini all'estremismo islamico. Complessivamente sono state identificate 300 persone, di cui oltre la metà stranieri, controllati 119 veicoli e perquisite dieci persone. Per l'operazione sono stati impiegati 80 carabinieri e 35 mezzi del Comando provinciale dei carabinieri. L'operazione è stata coordinata dal tenente colonnello Leonardo Bertini e dal capitano Enzo Marinelli.
Serio infortunio sul lavoro questa mattina intorno alle 9 a Sant'Egidio di Montecassiano.Un dipendente della falegnameria Dignani è stato accidentalmente colpito alla testa da un cestello, riportando un trauma cranico.Viste le condizioni, i sanitari del 118 ne hanno disposto il trasferimento in eliambulanza a Torrette.
Scoperto in flagranza mentre spaccia eroina nel parcheggio di via Ugo Bassi a Civitanova, se la cava con una denuncia.L'altro giorno, intorno alle 16.30, nel parcheggio di via Ugo Bassi il personale della squadra anticrimine del Commissariato di Civitanova ha notato un’Audi A4 bianca con tre persone in piedi accanto al veicolo, in corrispondenza dello sportello posteriore destro. Gli agenti hanno visto in particolare uno dei tre, mentre cedeva un involucro, successivamente risultato essere una dose di eroina, nelle mani di un altro soggetto, motivo per cui gli agenti sono immediatamente intervenuti.La persona che aveva ricevuto la dose, alla vista dei poliziotti ha aperto l’involucro che teneva in mano, gettando a terra la droga, mentre il pusher, un 30enne di origini tunisine, se l'è data a gambe.Durante la corsa, inseguito da un agente, nel tentativo di ostacolare l'agente che lo inseguiva, si è disfatto del proprio telefono cellulare, poi recuperato e sequestrato. Poi, è stato raggiunto e bloccato dagli agenti. La perquisizione personale ha consentito di rinvenire alcuni grammi di eroina, la somma di 315 euro probabile provento dell'attività di spaccio, materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi oltre ad altri oggetti ritenuti utili ai fini del prosieguo delle indagini.L'uomo è stato denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti.
E' deceduta la donna di 61 anni che ieri mattina si è data fuoco gettandosi addosso della benzina nei pressi dell'orto dove stava lavorando.Troppo gravi le ustioni riportate su circa il 70 per cento del corpo: intorno alle 13 la donna è morta nel reparto di Rianimazione dell'ospedale regionale di Torrette.Alla base del gesto disperato, sembra ci siano difficoltà economiche.
Va a fare la spesa e non trova più la macchina. Gliela riportano i carabinieri dopo averla ritrovata in modo rocambolesco a Pollenza.Un uomo di San Severino, sabato pomeriggio è andato a fare la spesa e ha parcheggiato l'auto con le chiavi inserite, forse pensando di tornare in fretta. Ma quando è uscito con le buste in mano, si è accorto che la macchina non c'era più. Immediata la denuncia ai carabinieri della Stazione di San Severino che hanno diramato subito le ricerche del mezzo a tutta la provincia e oltre.Nello stesso pomeriggio, a breve distanza di tempo dal furto, una pattuglia della Stazione dei carabinieri di Pollenza è stata chiamata ad intervenire a seguito della segnalazione di un giovane che aveva dato in escandescenza in famiglia. Mentre cercavano di riportare la calma, i carabinieri hanno scoperto che il giovane era in possesso di un mazzo di chiavi di una vettura solitamente non utilizzata dalla sua famiglia.A quel punto, dopo un breve sopralluogo nella zona, i militari hanno notato una vettura parcheggiata lungo la strada, non chiusa a chiave. Una volta inserite le chiavi che il giovane aveva addosso, l'auto è partita e ci è voluto ben poco a capire che si tratta di quella rubata poco prima a San Severino.Per il giovane è scattata una denuncia per furto mentre l’auto è stata restituita al legittimo proprietario.
Una scossa di terremoto di magnitudo è stata registrata alle 13.09 in provincia di Macerata con epicentro a Castelsantangelo sul Nera.Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica Ingv di Roma a una profondità di nove chilometri. Il sisma è stato distintamente avvertito dalla popolazione, ma non si registrano danni a cose o persone.
Nelle Marche circa il 60% delle prestazioni sociali statali, regionali o locali agevolate (sevizi socio sanitari domiciliari, contributi per l'affitto, telefono,luce e gas ecc.) è irregolare: ad approfittare dei benefici insomma sono persone che per reddito o condizioni del nucleo familiare non ne avrebbero diritto. E' il dato, sconfortante, che emerge dal bilancio 2015 delle verifiche della Guardia di finanza delle Marche in questo settore. Sui 127 controlli condotti nel comparto nell'arco di un anno, le irregolarità hanno superato il 60% dei casi. (Ansa)
Il tribunale fallimentare di Ancona ha dichiarato lo stato d'insolvenza della vecchia Banca Marche, affondata sotto un 'default' da un miliardo di euro, con 44 mila azionisti e obbligazionisti che hanno visto azzerati i loro investimenti dal decreto salva banche. Ora potrebbe aprirsi la strada in sede penale alla contestazione della bancarotta fraudolenta a carico del vecchio management. All'istanza di insolvenza si erano opposte le Fondazioni Cassa di Risparmio di Jesi e Cassa di Risparmio di Pesaro. (Ansa)
Nel 2015 la Guardia di finanza ha scoperto nelle Marche 395 evasori totali, sconosciuti al fisco, e 102 casi di frodi dell'Iva, più 12 reati connessi alla fiscalità internazionale. Il bilancio di un anno di indagini sulla criminalità economico finanziaria e l'illegalità nella pubblica amministrazione è stato reso noto oggi. In totale, le Fiamme gialle hanno condotto 978 indagini di polizia giudiziaria, 718 verifiche e 1.132 controlli fiscali nel settore delle imposte dirette e dell'Iva, che hanno portato alla denuncia all'autorità giudiziaria di 518 soggetti, di cui 3 in stato di arresto. Oltre 620 i reati di natura tributaria accertati, con l'applicazione di misure cautelari patrimoniali (sequestri anche per equivalente) per un valore di circa 30 milioni di euro. Grazie ai piani coordinati di controllo, sono stati scoperti 897 lavoratori assunti 'in nero' o irregolari, utilizzati in modo improprio da più di 100 datori di lavoro.In materia di appalti pubblici, nel 2015 la Guardia di finanza delle Marche ha sottoposto a controllo importi per oltre 20 milioni di euro, e ha riscontrato irregolarità per più di 5 milioni di euro, con la denuncia di 34 soggetti. Verifiche serrate anche sulle possibili frodi al bilancio nazionale e dell'Unione Europea: nell'arco di un anno i finanzieri hanno accertato 4,6 milioni di euro di contributi indebitamente percepiti e denunciato all'Autorità giudiziaria 136 responsabili. In materia di lotta agli sprechi e controllo della spesa pubblica, i reparti specializzati del Comando Gdf hanno individuato responsabilità amministrative per danni erariali pari a circa 25 milioni di euro, e segnalato 344 persone alla Corte dei Conti. Specifica attenzione è stata riservata anche ai reati contro la Pubblica amministrazione da parte di dipendenti pubblici infedeli, comportamenti che provocano forti distorsioni e ostacolano l'azione amministrativa. Nell'ambito di 45 interventi, sono stati denunciati 80 soggetti, di cui 6 in stato di arresto. (Ansa)
Si sente male mentre è alla guida della sua auto e finisce fuori strada. E' successo intorno a mezzanotte a Macerata, in viale Indipendenza, dove un uomo di 52 anni, M.B. di Macerata, ha improvvisamente perso il controllo della vettura ed è andato a schiantarsi ai margini della carreggiata.Prontamente soccorso, i sanitari del 118 hanno riscontrato che il 52enne era stato vittima di un malore, molto probabilmente una ischemia cerebrale, per via della quale non è più stato in grado di controllare la macchina.Ora si trova ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale del capoluogo.
Allarme polpette avvelenate anche a Macerata.Dopo gli episodi dei giorni scorsi a Matelica e Montelupone, questa mattina anche in viale Carradori a Macerata sono state rinvenute delle esche avvelenate lasciate per terra con il chiaro obiettivo di attrarre i cani e ucciderli.L'allarme si sta rapidamente diffondendo in rete, grazie alle segnalazioni arrivate da diversi cittadini. Chiunque si imbatta in queste crudeli trappole, è invitato a segnalare tutto alle forze di polizia.