Tre mesi a domiciliari inflitti ad un giovane di Corridonia per non aver rispettato alcune prescrizioni a seguito di reati legati al mondo degli stupefacenti.I Carabinieri della locale stazione hanno notificato, in queste ore, il provvedimento di carcerazione ai domiciliari per tre mesi di detenzione domiciliare, emesso dal magistrato di sorveglianza di Ancona. Destinatario del provvedimento un giovane residente a Corridonia, il quale - in passato - era stato riconosciuto colpevole di non aver ottemperato ad alcune prescrizioni imposte a seguito di violazione in materia di stupefacenti. Il ragazzo, non avendo rispettato ulteriori percorsi che la legge prevede, dovrà ora scontare la pena nella sua abitazione ai domiciliari.
I militari della stazione dei Carabinieri di Cingoli hanno denunciato due cittadini stranieri, di origine nordafricana, per aver raccolto materiale ferroso, destinato poi al commercio, senza la relativa autorizzazione.I militari avevano ricevuto alcune segnalazioni in merito a due soggetti che si aggiravano in molte zone del comune del maceratese in cerca di materiale ferroso da raccogliere e, quindi, rivendere. I carabinieri hanno organizzato vari servizi di controllo ed appostamento, per alcuni giorni e sono, dunque, riusciti a cogliere sul fatto i due cittadini extracomunitari, proprio nel momento in cui stavano raccogliendo materiale ferroso. La loro intenzione era certamente quella di monetizzare, vendendolo. Ma i due, naturalmente, non erano in possesso della necessaria autorizzazione per lo svolgimento di questa attività. Ora dovranno rispondere alla magistratura della violazione ad una legge speciale sulla tutela dell’ambiente.
Denunciato un 50enne residente nella provincia di Ancona per un volo radente avvenuto nel comune di Cingoli.I fatti risalgono allo scorso maggio, quando in una mattinata soleggiata, molte persone che avevano deciso di trascorrere la giornata passeggiando nei pressi del campo sportivo di Cingoli, sono stati attirati dal classico rumore di un motore di un aereo. Non hanno fatto in tempo neppure ad alzare lo sguardo verso il cielo perché, in realtà, hanno visto distintamente la sagoma del velivolo passare in modo estremamente radente allo stadio stesso e, quindi, a molti di loro.Sono stati subito allertati i carabinieri della stazione di Cingoli. I militari hanno avviato le indagini, studiando i piani di volo. Da ciò hanno scoperto che un 50enne era regolarmente decollato da un vicino aereoclub della provincia di Ancona ed era poi tranquillamente atterrato a fine mattinata, proprio nel lasso di tempo segnalato dalle persone. Accertata la violazione delle norme che regolano tale attività, il pilota non poteva volare così basso - il 50enne è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per inosservanza di provvedimenti in materia.
Grazie all’intuito di un commerciante di Matelica al quale si erano rivolti gli specialisti della 'truffa dell'asfalto', per sei uomini, un irlandese e cinque polacchi, è scattata la denuncia per tentata truffa in concorso.Negli ultimi anni, specie nel nord Italia, il fenomeno della 'truffa dell’asfalto' si è più volte verificato. I protagonisti, sono sempre gli stessi, ovvero un gruppo di cittadini anglosassoni (per lo più irlandesi) che, vestiti in maniera distinta, si presentano come ditte che hanno terminato di recente dei lavori in appalto ed a cui sarebbe avanzato del bitume disponibile per lavori di asfaltatura proponendo a titolari di attività produttive (piccoli imprenditori, agricoltori, artigiani) che necessitano di lavori di manutenzione in aree di parcheggio oppure stradali, il rifacimento del manto a prezzi stracciati. Spesso le vittime accettano la proposta vantaggiosa che tuttavia non si limita a tappare qualche buca o rifare qualche via d’accesso alla proprietà ma in un vero e proprio lavoro di rimessaggio stradale, giustificato dal fatto che il suolo stranamente è poi apparso peggiore di quello che sembrava.I soggetti, alla fine del lavoro, si rivolgono al proprietario della ditta e avanzano, spesso in malo modo, esose pretese economiche che non sono sicuramente adeguate nè al lavoro nè, tantomeno, agli accordi stabiliti preliminarmente. In altre circostanze, avviene il contrario e a seguito di un accordo per l’asfaltatura di un determinato metraggio, dopo aver riposto una piccola quantità di catrame, asseriscono di averlo terminato e di passare il giorno dopo, falsamente. In entrambi i modus operandi adottati, le vittime vengono truffate di diverse migliaia di euro.Durante la mattinata odierna, un commerciante di Matelica è stato contattato da un uomo di origine anglosassone il quale, esprimendosi in italiano stentato, gli prospettava la possibilità di asfaltare il piazzale antistante la sua ditta asserendo di avere la necessità di smaltire una rimanenza di bitume derivante da un analogo lavoro effettuato in un altro cantiere. L’imprenditore, però, fiutando che potesse trattarsi di un inganno, ha contattato il 112 della Compagnia Carabinieri di Camerino, diretta dal Capitano Vincenzo Orlando, il cui rapido intervento ha permesso di individuare e bloccare un furgone Ford Transit con targa irlandese con a bordo 6 stranieri, un 42enne irlandese e cinque polacchi di età compresa tra i 28 ed i 36 anni, tutti in Italia senza fissa dimora. Tuttavia, all’atto dell’arrivo dei Carabinieri della Stazione di Matelica, l’uomo che aveva dapprima parlato con l’imprenditore e che quindi aveva posto in essere l’iniziale attività truffaldina, è riuscito a dileguarsi a bordo di un’autovettura Renault Clio di colore nero con targa francese. Per tutto il “team” di operai pronto ad effettuare i lavori è scattata la denuncia per tentata truffa aggravata ed il foglio di via obbligatorio per il Comune di Matelica, mentre sono in corso ulteriori accertamenti per individuare il complice che è riuscito a fuggire.L’invito resta, ovviamente, quello di fare attenzione e, nel caso ci si imbattesse in tali proposte, di prendere immediato contatto con il 112.
Si è spento a 82 anni per un infarto, nella notte, Luigi Mattucci, nato a Macerata, vissuto per molti anni a Torino, ma poi richiamato nelle Marche dalla bellezza di Cingoli. Fine conoscitore della comunicazione e una carriera, sempre in ascesa, in Rai, prima di andare in pensione, ha ricoperto - quale ultimo incarico - la poltrona di direttore di RaiSat.Nato, un po' per caso, a Macerata, perché da alcuni anni il padre ricopriva il ruolo di segretario all'università di Macerata. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, cambio di vita per la famiglia Mattucci, quando il Politecnico di Torino decide di assumere il padre di Luigi. Mattucci, socialista da sempre, amico di Bettino Craxi, è stato anche compagno di Liceo del futuro cardinale Tarcisio Bertone. I tecnicismi tipici degli ingegneri, gli stavano decisamente stretti. E, quindi, la vera svolta della sua vita arriva con l'ingresso in Rai nel 1958, prima in Piemonte e poi, una carriera repentina e sempre in ascesa, fino ad arrivare alla Direzione generale fino a chiudere come direttore di RaiSat. Nel frattempo, Luigi Mattucci aveva trovato, comunque, il tempo di rimanere in ambito accademico, insegnando per un paio di anni all'università di Macerata, facoltà di Scienze della comunicazione. <Luigi - racconta Anna Smorlesi, moglie del dottor Paolo Lampa - è sempre rimasto profondamente attaccato alla Regione di nascita, tanto da decidere di acquistare una casa a Cingoli, in località Troviggiano. L'abitazione gliela abbiamo venduta io e mio marito>. Proprio la signora Anna, questa mattina, ha scoperto il corpo esanime dell'amico. "Sono passata intorno alle 8:30 e l'ho trovato morto". Allertati i soccorsi, sul posto è giunta un'ambulanza del 118, insieme ai carabinieri della locale stazione. I sanitari hanno constatato il decesso avvenuto per un arresto cardio-circolatorio in conseguenza di un infarto. "Ieri sera, 26 luglio, intorno alle 19:30 abbiamo parlato per l'ultima volta. Era entusiasta di completare tutti i preparativi per il matrimonio della figlia, Luisa, previsto per sabato 30 luglio, nella chiesa di Troviggiano. Era rimasto solo, da ieri mattina, proprio perché la figlia era andata a Roma ad accogliere i suoceri che stavano atterrando da San Paolo del Brasile". I figli, oltre a Luisa, anche Dino, sono in arrivo a Cingoli. A seguito dell'autorizzazione del magistrato, è stato possibile fissare i funerali dell'82enne che si svolgeranno venerdì 29 luglio alle 10 nella chiesa di Troviggiano. Il feretro sarà, quindi, tumulato nel cimitero della località cingolana, accanto alla tomba della moglie, scomparsa l'anno scorso.
Si è spenta la notte scorsa all'ospedale di Macerata Maria Toni, amministratore unico della ditta Toma di Appignano, azienda produttrice di divise professionali. Maria Toni è stata la fondatrice dell'azienda: il nome Toma è infatti l'acronimo delle prime due sillabe del suo nome.La signora Maria è stata anche la prima maceratese che si iscrisse oltre 40 anni fa a Confindustria Macerata, una pioniera delle quote rosa in un ambiente all'epoca diffidente verso le self made women. Accanto a lei il figlio Gianni Marcone che, nel 1986, ha assunto la direzione commerciale dell'azienda per conquistare i nuovi mercati stranieri che oggi costituiscono una fetta significativa del fatturato. Nel 2009 Maria Toni venne insignita del titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Napolitano.In un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, l'azienda ha espresso il proprio cordoglio: "È con profondo dolore che comunichiamo che la scorsa notte è venuta a mancare la signora Maria Toni, la fondatrice della nostra azienda. Per questo la nostra attività resterà chiusa per lutto, nel pomeriggio di oggi e nell’intera giornata di domani 28 luglio 2016. Ringraziamo tutti coloro che ci stanno manifestando affetto e cordoglio in queste ore".I funerali sono in programma per domani, giovedì 28 luglio, alle ore 10, nella Chiesa di San Giovanni Battista ad Appignano.
Ancora un raid dei ladri ai danni di un'azienda. A colpire, la notte scorsa, i soliti ignoti che hanno preso di mira una ditta di Pollenza, ora parzialmente in disuso e priva di sistemi di allarme. I malviventi hanno avuto gioco piuttosto facile, quindi, nel rubare materiale per la lavorazione di alimenti e attrezzi da lavoro, per un valore di alcune migliaia di euro.Ad accorgersi di quanto accaduto, è stato il proprietario dell'azienda questa mattina quando ha notato segni di effrazione alle porte di ingresso e ha avvertito i carabinieri di Pollenza che hanno dato avvio alle indagini.
Raid sulle auto in sosta nella zona di San Marone intorno alle 15.30 di oggi. Un uomo ha sfondato i finestrini di diversi mezzi parcheggiati per rubare quanto c'era all'interno. Almeno cinque le auto colpite dal malvivente che è stato colto sul fatto da un cittadino. L'uomo ha provato a rincorrerlo, ma ad attendere il ladro, poco distante c'era un complice con una macchina sulla quale i due si sono allontanati facendo perdere le loro tracce. Ingenti i danni subiti alle auto subiti dalle malcapitate vittime, nessuna delle quali aveva lasciato oggetti di valore dentro i mezzi ma che non sono state risparmiate dal raid dei due malviventi.
L'autista di un furgone è finito in ospedale a seguito di un singolare incidente verificatosi intorno alle 16.30 a Civitanova nel sottopasso della Castellara.L'uomo, mentre era alla guida del mezzo, ha cercato di imboccare un sottopasso rivelatosi troppo basso rispetto al furgone che, così, è andato a incastrarsi dopo aver sbattuto contro il bordo inferiore del tunnel. Nel contraccolpo, l'autista è rimasto ferito e per lui si sono rese necessarie le cure in ospedale a Civitanova. Vista la gravità delle sue condizioni, per l'uomo, un 43enne, si è reso necessario il trasferimento a Torrette.Durante le fasi di rimozione del furgone, il traffico veicolare ha subito inevitabili rallentamenti.
A casa faceva decisamente troppo caldo e così, malgrado fosse ristretto agli arresti domiciliari, decide di andarsene al bar con gli amici. Ma i carabinieri lo scoprono e lo arrestano di nuovo. Così come era successo, per lo stesso identico motivo, non più di due settimane fa.L'evasore "seriale" è un 23enne sottoposto al regime dei domiciliari a Corridonia. Il giovane è finito nuovamente in manette ieri sera, quando è stato rintracciato dai carabinieri di Monte San Giusto. Alla centrale del Comando dell'Arma di Macerata ieri sera arriva la segnalazione di una persona evasa dagli arresti domiciliari e subito sono partite le ricerche.I carabinieri di Monte San Giusto, si mettono subito all’opera e, nei pressi di un bar della zona, riconoscono il soggetto segnalato. Il 23enne, ormai abituato a sentirsi scattare le manette ai polsi, non ha opposto alcuna resistenza. Oggi è in programma l'udienza di convalida presso il tribunale di Macerata.Come detto, il giovane era stato già arrestato, sempre dai carabinieri di Monte San Giusto, circa 2 settimane fa per lo stesso reato.
Un giovane è stato salvato mentre stava per annegare questa mattina nelle acque di fronte allo stabilimento balneare Hosvi di Civitanova Marche.Il ragazzo, un 22enne residente a Macerata, si è tuffato per raggiungere a nuoto gli scogli, ma improvvisamente, forse a causa di un attacco di panico, ha rischiato di affogare. Il giovane è stato subito soccorso dai due bagnini dello stabilimento balneare che l'hanno riportato a riva. Poi ha ricevuto le cure dalla Croce Verde accorsa sul luogo. Il ragazzo, di origine egiziana, è stato trasportato all'ospedale di Civitanova per ulteriori accertamenti: le sue condizioni sono serie.
Un maxi colpo da 60 mila euro. E' questo il bottino che una banda di malviventi è riuscito a portarsi a casa domenica scorsa, dopo che i malviventi sono penetrati in una villa di Civitanova Alta e si sono appropriati dei gioielli custoditi nella cassaforte.I banditi, sulle cui tracce si trovano le forze dell'ordine, sono entrati nella casa intorno alle 18, quando non c'era nessuno. Una volta dentro la villa, passando per una finestra del primo piano, hanno concentrato la loro attenzione esclusivamente sulla cassaforte che si trovava in camera da letto, senza cercare soldi o altri oggetti di valore in altre stanza. Tutto farebbe pensare a un piano già studiato e i ladri siano andati, per così dire, "a colpo sicuro". Secondo le indagini sono entrati e usciti dalla villa, sita in contrada San Domenico, in un lasso di tempo molto breve in modo da lasciare il minor numero possibile di tracce.
Incidente stradale questo pomeriggio, intorno alle 18, a Recanati, all'altezza di contrada Chiarino. A scontrarsi frontalmente, una Fiat 500 XL con a bordo un uomo e una Fiat Panda con all'interno due ragazze. Uno scontro violento in cui hanno avuto la peggio le due giovani che sono state trasportate all'ospedale di Civitanova Marche dove i medici hanno riscontrato diversi traumi. Non sono, comunque, in pericolo di vita. Illeso il conducente della Fiat 500 XL.Sul posto, allertati da alcuni automobilisti in transito, sono arrivati i vigili del fuoco e la polizia stradale. Come da prassi, l'uomo al controllo con l'etilometro che ha dato esito negativo.Disagi e rallentamenti alla circolazione inevitabili si sono registrati durante i rilievi per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e per rimuovere i mezzi dalla sede stradale.
Orgogliosamente sottolinea di non aver partecipato alla firma del protocollo d'intesa con il quale stamattina, in Prefettura, alla presenza del sottosegretario con delega alla pubblica sicurezza Bocci, i sindaci della provincia di Macerata hanno sottoscritto l'impegno affinchè banche e associazioni di categoria vengano incontro ai cittadini che decidono di investire nella cosiddetta sicurezza passiva per difendersi dai furti in abitazione (qui). Il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini anche stavolta mette l'accento sulle difficoltà del territorio a respingere un numero sempre maggiore di atti predatori e definisce l'iniziativa di questa mattina "uno spot al renzismo con il sigillo della Prefettura e dei Sindaci"."Nell’ultimo anno c’è stata la triplicazione dei furti nelle abitazioni nelle Marche. Il Procuratore generale" dice Saltamartini "ha lanciato l’allarme di infiltrazioni mafiose nel tessuto economico. L’organico delle Forze dell’Ordine è ridotto all’osso e sempre di più i cittadini ricorrono al fai da te. Aumentano i cittadini che sostengono la modifica dell’articolo 52 del codice penale sulla difesa legittima. Sono in aumento i timori che anche l’Italia possa essere colpita da atti di terrorismo. I Sindacati dei poliziotti lanciano l’allarme sulla scarsità delle risorse esistenti per affrontare i rischi di un attacco terroristico agli obiettivi sensibili e il Ministero dell’Interno dispone l’obbligo di circolare armati anche se liberi dal servizio. C’è n’è quanto basta affinchè il Sottosegretario Bocci con delega della pubblica sicurezza avesse portato nell’incontro con i Sindaci a Macerata quelle risposte che da mesi, invano, abbiamo chiesto: il collegamento delle telecamere dei Comuni con la Banca dati del Ministero dell’Interno per prevenire reati o atti di terrorismo e consentire alle Forze dell’Ordine di intervenire tempestivamente; l’unificazione dei numeri di emergenza soprattutto tra polizia e carabinieri ed evitare la dispersione delle risorse (poche) disponibili; l’impiego della polizia municipale dei Comuni nei controlli coordinati del territorio ed aumentare l’ombrello protettivo sulla sicurezza urbana e non; risposte sul ripianamento organico di polizia e carabinieri che viaggiano con organici non più giovani ma soprattutto depauperati del 20-30%.Nulla di tutto questo.Dopo quello sul "controllo del vicinato", una specie di avanguardia senza mezzi, cultura e preparazione affidata ai cittadini, questo è il secondo protocollo innovativo in materia di "sicurezza fai te": lo sconto sull'interesse dei mutui per l’acquisto dei sistemi di allarme.Alla firma c’erano tutti: associazioni di imprese, banche e soprattutto tutti i Sindaci (meno uno) della Provincia di Macerata. Ma se anche le Istituzioni come la Prefettura praticano il Renzismo, allora per l’Italia e per i cittadini c’è poco da fare.Rileggendo solo i fatti di reato degli ultimi giorni sono assalito da un senso di frustrazione profonda se penso che queste sono le Istituzioni che devono governare fenomeno così complessi come quelli di cui ci occupiamo.Spero vivamente di sbagliare e spero per non abusare di una formula del bar dello sport secondo cui potremmo anche essere "alla frutta". In quel caso" conclude Saltamartini "la responsabilità è solo di chi nelle urne ha scelto la mia, come le altre persone a rappresentarle".
Scatta l'allarme sul telefonino del titolare di un'azienda e due ladri vengono colti sul fatto. E' successo ieri pomeriggio, quando i carabinieri della Stazione di Appignano, in collaborazione con i colleghi del Norm, hanno denunciato per furto due cittadini albanesi, un 43enne già conosciuto e un 45enne incensurato.I due malviventi, entrambi residenti fuori provincia, si erano introdotti all’interno di una fabbrica della zona di Appignano, approfittando di una porta che era rimasta aperta. Nel pomeriggio di ieri il titolare dell’azienda, ha ricevuto il segnale d’allarme e ha subito contattato i carabinieri. Sul posto sono giunte sia la pattuglia di Appignano che quella del Radiomobile che hanno sorpreso i due uomini con diversi attrezzi da lavoro che stavano per portarsi via. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario. Ora i due dovranno rispondere alla magistratura maceratese di furto in concorso.
Attimi di paura si sono vissuti poco prima delle 14 di oggi, 25 luglio, in via Verdi n. 99 a Corridonia. La zona è quella vicina allo stadio. A bruciare, completamente, due automobili. Lievemente danneggiata una terza autovettura.Secondo quanto ricostruito dai vigili del fuoco, tutto sarebbe partito da una vecchia Alfa Romeo 33 bianca, alimentata a gas metano, che era ferma in sosta. L'auto, probabilmente a causa di un corto circuito, ha, improvvisamente preso fuoco. Le fiamme hanno raggiunto l'impianto frenante e l'Alfa - parcheggiata in un tratto in leggera discesa - ha iniziato a muoversi, terminando la sua corsa contro una Fiat Grande Punto che era parcheggiata poco distante. Oltre al forte impatto fra i due mezzi, le fiamme si sono propagate dall'Alfa anche alla Punto, coinvolgendo in modo lieve una terza auto, Fiat Panda Natural Power. Nel giro di pochissimo, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento provinciale di Macerata, dopo aver fatto partire anche una richiesta di rinforzo. I pompieri - complessivamente 7 unità con a disposizione un'autopompa ed un autobotte - sono riusciti a spegnere le fiamme dopo circa un'ora, circoscrivendo l'area e mettendola in sicurezza. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che ricostruiranno l'esatta dinamica dell'accaduto.
"Non chiamatemi eroe". Questa la prima dichiarazione del capogruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale di Tolentino, Bruno Prugni, a poche ore di distanza dall'episodio che lo ha visto protagonista ieri sera, 24 luglio, intorno alle 21.Quando, cioè, un ladro, Silvi Gjoncari di 22 anni, si è introdotto - dopo aver rotto il vetro di una finestra - nell'abitazione del cognato sita al piano terra di un palazzo in via Corridoni. Prugni si è affacciato ed un vicino gli ha confermato ciò che stava accadendo. Grazie alla telefonata tempestiva dell'esponente politico, i carabinieri sono riusciti ad arrestare in flagranza di reato, il 22enne Silvi Gjoncari, mentre dopo aver abbandonato la refurtiva in casa e nel giardino, stava provando a darsi alla fuga. Ma, dopo pochi metri, è stato fermato ed arrestato dai militari tolentinati."Non sono stato protagonista di nessun gesto eroico. Ma, piuttosto, sono stato fortunato a trovarmi nel posto giusto, al momento giusto", prosegue il capogruppo Democrat che, ieri sera stava cenando dalla suocera con la sua famiglia proprio nello stabile dove il malvivente aveva deciso di colpire. "Una volta avvertito il rumore di vetri in frantumi, ho messo al sicuro la mia famiglia in una stanza dell'appartamento al primo piano e, poi, ho immediatamente telefonato ai carabinieri del comando di Tolentino. Sono stati velocissimi e li ringrazio per la loro tempestività e bravura".Prugni ed il cognato, che si trovava in ferie fuori Tolentino, si sono sentiti al cellulare poco dopo il furto ed il conseguente arresto del 22enne di origini albanesi. Insieme, si sono poi recati in caserma. "I militari hanno raccolto la mia testimonianza", conclude Prugni. Domani mattina, alle 10, il capogruppo del Pd sarà chiamato a ripercorrere quei concitati momenti nel corso del processo per direttissima al Tribunale di Macerata.
"Secondo voi è possibile andare nel campo sportivo comunale sotto casa con i propri figli per dare due calci ad un pallone ed essere letteralmente assaliti da decine di zecche?”. Questa la domanda che Alberto Mobili, residente a Civitanova Alta, padre di due bambini di 5 e 11 anni, ha rivolto alle autorità sanitarie effettuando, questa mattina, una segnalazione apposita rispetto a quanto accadutogli poche ore prima.“Ieri sera, domenica 24 luglio, poco dopo le 19, abbiamo deciso con i miei figli di raggiungere il grande campo da calcio di Civitanova Alta per trascorre un po' di tempo in allegria. Dopo neppure dieci minuti, ho iniziato ad avvertire un fastidioso prurito alle gambe. Istintivamente, mi sono grattato per cercare sollievo. Ho, quindi, guardato la mia mano ed ho visto tracce di sangue”. Alberto si è preoccupato ed ha abbassato lo sguardo. Con sua grandissima sorpresa ha visto, su entrambe le gambe, “almeno una quindicina di zecche. Le ho riconosciute subito”, racconta. “Ho chiamato i miei figli ed ho guardato le loro gambe. Anche loro avvertivano un forte prurito per via delle zecche che li avevano assaliti. Per fortuna, a differenza di me, avevano i calzettoni da calcio alti e, quindi, le zecche avevano avuto più difficoltà ad assalirli. Comunque, ne avevano sulle gambe almeno una decina ciascuno”.Il padre di famiglia, insieme ai suoi due bambini, è salito in auto immediatamente. E si è recato al Pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova. “I medici ci hanno visitato, confermato che si trattava di zecche, ed iniziato a togliercele con delle pinzette o, nel mio caso, utilizzando l’ago di una siringa. Il mio istinto, infatti, è stato quello di fare da solo, ma inconsapevolmente ho peggiorato la situazione. I sanitari mi hanno detto, infatti, che se non tolte con le pinzette, si rischia che la testa si possa spezzare ed infettare la ferita”. Alla fine, le operazioni mediche sono durate oltre un’ora. “Dopo siamo andati tutti e tre dalla guardia medica per iniziare la profilassi antibiotica che durerà una settimana”. Questa mattina, intorno alle 12, Alberto Mobili ha fatto la segnalazione all’Asur di Civitanova. “Grazie per aver trascurato la disinfestazione. Il risultato è questo, proprio un bel biglietto da visita turistico”, conclude amaramente il post sulla propria pagina Facebook.
Raid anomalo la notte scorsa al Cafè Servidei in viale Trieste a Macerata. Intorno alle 3, qualcuno è entrato all'interno del locale forzando una finestra che dà proprio su viale Trieste.Una volta dentro, i malviventi hanno messo il locale completamente a soqquadro, rovesciando bottiglie, danneggiando la macchina per il caffè, non risparmiando nulla di quanto hanno trovato sulla loro strada. Forse erano alla ricerca di soldi che, però, non c'erano, visto che il locale la domenica resta chiuso per turno. Non avendo trovato soldi, si sono concentrati sul gratta e vinci e ne hanno rubati un discreto quantitativo. Ma, stranamente, quando se ne sono andati, li hanno disseminati tutti all'esterno del locale. Quindi, alla fine, bottino pari a zero ma tanti danni per il locale. Tutto l'accaduto sarebbe stato ripreso dalla videosorveglianza interna del bar.Sull'episodio indagano gli agenti della Questura di Macerata.(Foto Si.Sa.)
Una rapina in piena regola, a ridosso del centro abitato. È quanto avvenuto nella serata di ieri, 24 luglio, a Visso, ai danni di una signora che si è trovata suo malgrado protagonista di una vicenda raccapricciante.Stava facendo rientro a casa quando un'auto con a bordo due persone l’ha affiancata. Uno è sceso con il volto coperto da un berretto, le ha sferrato un pugno e le ha strappato la borsa. Una scena purtroppo comune in alcune grandi città, ma non certo nella piccola e tranquilla Visso che, in particolare nei mesi estivi, è letteralmente presa d’assalto dai cosiddetti turisti di rientro che sui Sibillini scelgono di godersi proprio la tranquillità di questi luoghi. Invece, ieri sera, è accaduto quello che è accaduto. L’uomo incappucciato è risalito in auto ed è fuggito insieme al complice. La donna non ha potuto far altro che chiedere aiuto. È stata soccorsa e medicata sul posto, mentre i carabinieri si sono messi sulle tracce dei due rapinatori. In queste ore stanno passando al setaccio anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali della zona, nel tentativo di risalire all’auto attraverso i pochi indizi avuti per poter identificare i due malviventi