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Cronaca Civitanova Marche

Misura cautelare su richiesta della Procura: Cerolini ai domiciliari

Misura cautelare su richiesta della Procura: Cerolini ai domiciliari

Clamorosa svolta nell'ambito dell'inchiesta per una presunta maxi frode fiscale, portata avanti dalla Guardia di Finanza di Macerata.

Questa mattina, sono state emesse due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Macerata, su richiesta della Procura della Repubblica Maceratese, a carico dell'imprenditore civitanovese Giuseppe Cerolini di 49 anni e di un suo stretto collaboratore, Giovanni Mellino di 66 anni.

Dopo l'esecuzione nei mesi scorsi di due provvedimenti che hanno portato al sequestro di beni mobili e immobili per circa 22 milioni di euro nei confronti di dieci indagati per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, il Gip Domenico Potetti, su richiesta del pubblico ministero, ha emesso le due ordinanze di custodia cautelare.

L'esigenza cautelare è scaturita ed attuale pericolo di reiterazione dei reati, in considerazione della personalità delle persone sottoposte alla misura dei domiciliari, della pluralità di violazioni poste in essere ininterrottamente e in modo frenetico da almeno cinque anni, dell'estrema lucidità con cui hanno pianificato, organizzato e portato a termine sistematiche frodi all'Erario, procurandosi cospicui profitti illeciti.

Alle prime ore dell'alba, le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione ai provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti dei due indagati.

L'inchiesta, partita alcuni anni fa con una verifica fiscale nei confronti di una società operante nel commercio all'ingrosso di calzature e accessori, ha visto al centro degli affari illeciti l'imprenditore civitanovese Giuseppe Cerolini, risultato il dominus assoluto di tutta l'organizzazione, cioè colui che ha progettato, organizzato, coordinato ed eseguito, anche per il tramite dei suoi più stretti sodali, ogni operazione illecita. E' a lui che sono risultate far capo, direttamente o indirettamente attraverso "prestanome", tutte le società coinvolte nella frode fiscale.

Le investigazioni di polizia giudiziaria, allargatesi sino ad interessare l’intero “Gruppo Cerolini”, basate anche sull’esecuzione di intercettazioni telefoniche, hanno permesso di disvelare il sistema di frode utilizzato e di delineare compiutamente il quadro complessivo delle responsabilità di ciascun compartecipe al sodalizio criminale, risultato operante sia in ambito nazionale che internazionale.

Determinante, ai fini della ricostruzione del sistema di frode utilizzato, si è rivelata la particolare attenzione rivolta dai finanzieri ai metodi di pagamento utilizzati. Si è accertato, infatti, che il tipico flusso finanziario, di norma necessario per regolarizzare le posizioni debitorie derivanti dalla ricezione di fatture di acquisto, veniva di fatto annullato attraverso cessioni “pro-soluto” di crediti precostituiti con fatture false.

In effetti, attraverso il massiccio ricorso all’emissione e/o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, venivano costituiti falsi crediti, che venivano poi utilizzati sia per ottenere dei rimborsi sia per effettuare illegittime compensazioni con debiti di imposta, permettendo di ottenere illeciti risparmi fiscali di rilevante entità.

Complessivamente, è stata accertata un’evasione di oltre 131 milioni di euro ai fini delle imposte sui redditi e di oltre 48 milioni di euro ai fini dell’imposta sul valore aggiunto. Deferiti all’Autorità Giudiziaria 15 persone per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale.

I sequestri operati nei mesi precedenti hanno riguardato, nel dettaglio, 21 quote societarie, 9 società di capitali e 1 ditta individuale (con le relative unità locali operative in diversi settori: 5 distributori stradali, 6 ristoranti, 5 bar, 1 negozio di calzature, 1 macelleria, 1 pizzeria, 1 centro estetico), 11 beni immobili (8 fabbricati e 3 terreni), 20 autovetture, 3 motoveicoli e disponibilità finanziarie sui conti correnti degli indagati.

La lotta all’evasione fiscale e soprattutto alle grandi frodi costituisce un obiettivo prioritario per la Guardia di Finanza, teso a tutelare non solo le entrate per i bilanci dello Stato e degli Enti locali, ma anche imprese e professionisti che operano nella piena e completa osservanza delle leggi.

(Foto Si. Sa.)

Conferenza-stampa-Finanza arresto cerolini giuseppe domiciliari

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