Cronaca

La macchina si ribalta: grave una famiglia di tre persone

La macchina si ribalta: grave una famiglia di tre persone

Pauroso incidente intorno alle 18:20 di oggi lungo la strada che collega Loreto a Porto Recanati, ad un chilometro circa dall'Hotel Brigantino.Un uomo alla guida di una Seat grigia ha perso improvvisamente il controllo della sua auto. Il mezzo si è capottato ed ha terminato la propria corsa, prima contro un palo della pubblica illuminazione, e poi urtando un cordolo in cemento posto al ciglio della strada. L'impatto è stato violentissimo tanto da aver divelto parte del tettino dell'auto, lato guidatore. Le condizioni del guidatore e di suo figlio di circa due anni sono apparse immediatamente gravi agli occhi dei soccorritori accorsi sul luogo dell'incidente: tre ambulanze e una squadra dei vigili del fuoco. All'interno dell'auto c'era anche la moglie dell'uomo al volante: anche lei ha riportato seri traumi. Si è, quindi, subito chiesto l'intervento di entrambe le eliambulanze: Icaro di stazza ad Ancona ed Icaro 2 di stazza a Fabriano. Code e rallentamenti lungo l'arteria stradale. La dinamica dell'incidente è al vaglio delle Forze dell'ordine intervenute sul posto.

09/07/2016 16:45
Espulsa una 19enne nigeriana priva del permesso di soggiorno

Espulsa una 19enne nigeriana priva del permesso di soggiorno

Priva del permesso di soggiorno, espulsa una cittadina nigeriana di 19 anni risultata clandestina a seguito di un controllo effettuato dai carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, coordinati dal capitano Enzo Marinelli.La giovane donna, questa mattina, è stata prima accompagnata in Questura e, successivamente, al CIE di Roma per la sua espulsione dal territorio nazionale.

09/07/2016 14:02
Alla guida dopo aver alzato il gomito: nei guai una 25enne

Alla guida dopo aver alzato il gomito: nei guai una 25enne

Sorpresa alla guida con un tasso alcolemico superiore al consentito dalla legge. Si tratta di una 25enne italiana che è stata denunciata in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza.La donna è stata fermata dai carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche nell’ambito di una serie di controlli sulle strade della Provincia. La 25enne è stata sottoposta ad accertamenti con l’etilometro, risultando positiva, con un livello di alcol nel sangue pari a 1,05 g/l. Scattato anche il provvedimento del ritiro della patente di guida.

09/07/2016 13:58
Domani al Duomo di Fermo i funerali di Emmanuel

Domani al Duomo di Fermo i funerali di Emmanuel

Si terranno domenica alle 18 nel Duomo di Fermo i funerali di Emmanuel Chidi Namdi, il profugo nigeriano di 36 anni ucciso con un pugno da un ultrà di destra, Amedeo Mancini. Alle esequie, che saranno celebrate dall'arcivescovo di Fermo mons. Luigi Conti, con don Vinicio Albanesi, sarà presente la presidente della Camera Laura Boldrini, a testimoniare la vicinanza dell'Italia alla vedova di Emmanuel, Chinyery, e ai profughi ospiti del seminario vescovile. ''Sarò in Duomo con il Gonfalone del Comune'', fa sapere il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, ''perché questa è una tragedia che riguarda tutta la comunità''. Annunciata la presenza del presidente del Consiglio regionale delle Marche Antonio Mastrovincenzo, di altre autorità e di rappresentanti di movimenti e associazioni laiche e religiose.''Emmanuel è stato ucciso dalle botte. L'emorragia interna devastante che l'ha ammazzato non è stata provocata dalla caduta all'indietro ma dal pugno che ha ricevuto in faccia. Se chi difende l'assalitore dice parte della verità sull'autopsia, questa mezza verità diventa una bugia''. Lo afferma parlando con l'ANSA don Vinicio Albanesi, che intende costituirsi parte civile nel processo all'ultrà Amedeo Mancini. ''La verità - sottolinea - bisogna sempre dirla tutta''.''Voglio esserci, voglio dare a Emmanuel l'ultimo addio''. Chinyery, la compagna del profugo nigeriano ucciso, intende ''assolutamente'' essere presente domani pomeriggio nel Duomo di Fermo ai funerali del suo amore. L'ha ripetuto anche oggi alle suore della Jesus Caritas che si prendono cura di lei. ''E' molto provata, mangia pochissimo, e dorme solo grazie alle gocce - spiega suor Rita Pinpinicchi - ma desidera venire in Chiesa con tutti gli altri ragazzi ospiti del seminario''. Un centinaio di richiedenti asilo, fra cui numerosi nigeriani, che si preparano anche loro a salutare Emmanuel nell'ultimo viaggio. In città c'era qualche timore di possibili reazioni esasperate all'omicidio, ma, dice suor Rita, ''il gruppo dei nigeriani e tutti gli altri stanno affrontando con molta dignità una prova così grande. Vengono a portarci dei disegni da esporre in Chiesa: sono ricordi di Emmanuel, simboli del loro lutto condiviso''. (Ansa)

09/07/2016 13:15
Un bambino cade dal seggiolino, trasportato d'urgenza al Salesi

Un bambino cade dal seggiolino, trasportato d'urgenza al Salesi

Un bambino è caduto accidentalmente dal seggiolino, battendo violentemente a terra con il volto, a Casette Verdini frazione di Pollenza. I genitori hanno dato immediatamente l'allarme.Sul posto si sono precipitati il personale della Croce Rossa e la Polizia municipale. Per maggiore sicurezza è stato chiesto l'ausilio dell'eliambulanza Icaro che ha trasportato il bambino d'urgenza all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona. I sanitari del capoluogo dorico hanno sottoposto il piccolo ferito a tutti gli accertamenti del caso. Un forte trauma facciale, questa la diagnosi. Dopo poche ore in osservazione, dovrebbe essere dimesso in giornata.(Foto Si.Sa) 

09/07/2016 10:52
Maxi incidente stradale lungo la Strada Statale16 all'altezza di Porto Recanati

Maxi incidente stradale lungo la Strada Statale16 all'altezza di Porto Recanati

Tre auto coinvolte in un maxi incidente stradale che si è verificato intorno alle 12 di questa mattina lungo la Strada statale 16 Adriatica all’altezza di Porto Recanati. Quattro i feriti. Sul posto sono intervenute quattro ambulanze, i vigili del fuoco e la polizia municipale del comune costiero. La strada è stata chiusa al traffico per oltre un'ora per permettere ai soccorsi di poter operare al meglio. Gli agenti della Polizia municipale stanno ricostruendo la dinamica dell'incidente. I vigili del fuoco, non senza difficoltà, sono riusciti ad estrarre i feriti, 4 persone, dalle lamiere delle auto coinvolte nell'incidente. Due automobili sono finite fuori dalla sede stradale. Mentre una terza, dopo lo scontro, si trova ancora intraversata sulla carreggiata. I feriti, tutti di media gravità, sono stati trasportati nell'ospedale di Civitanova Marche.

09/07/2016 10:25
Dipendenti non assunti e carenze igienico-sanitarie, sospesa l'attività di uno stabilimento balneare a Porto Recanati

Dipendenti non assunti e carenze igienico-sanitarie, sospesa l'attività di uno stabilimento balneare a Porto Recanati

Quattro impiegati non regolarmente assunti e carenze igienico-sanitarie in cucina, sospesa l’attività imprenditoriale di uno stabilimento balneare che svolge anche attività di ristorante a Porto Recanati.Il provvedimento di sospensione è stato comminato nella giornata di ieri 8 luglio, a seguito di un servizio coordinato finalizzato al controllo del territorio – già avviato nei giorni scorsi – condotto dai carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, in collaborazione con il Nucleo ispettorato del Lavoro di Macerata, insieme al personale della Direzione territoriale del Lavoro di Macerata  e al Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri di Ancona. Controlli che hanno riguardato numerose attività imprenditoriali della zona. In particolare, in uno stabilimento balneare, che svolge anche attività di ristorante,  sono state elevate quattro violazioni amministrative. La più importante riguarda l’aver impiegato manodopera non regolarmente assunta, per la precisione quattro lavoratori. È stata, quindi, comminata una multa pari a 8mila euro ed emesso un provvedimento per la sospensione dell’attività. Rischio raddoppio della multa se non si provvederà per tempo con la regolarizzazione dei lavoratori. Per poter riprendere l'attività, occorrerà per l'appunto regolarizzare i dipendenti e pagare un'ulteriore sanzione pari a 2mila euro.Le violazioni contestate allo stabilimento balneare con annessa attività di ristorante non finiscono qui. La task force messa in piedi dai carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche e dalla direzione territoriale del Lavoro di Macerata, coordinati rispettivamente dal capitano Enzo Marinelli e dal direttore Pierluigi Rausei, ha elevato anche una multa da mille euro per carenze igienico sanitarie riscontrate all’interno della cucina. Scattata, inoltre, anche un’apposita segnalazione agli uffici dell’Asur competente per i provvedimenti necessari al ripristino della salubrità dei locali. Infine, sono state riscontrare altre irregolarità che dovranno essere ulteriormente verificate a causa della mancata esibizione della documentazione da parte del titolare dell’attività imprenditoriale sottoposta ad ispezione.

09/07/2016 10:15
Droga: carabinieri di Camerino in borghese alla festa universitaria, 8 segnalazioni e 1 denuncia

Droga: carabinieri di Camerino in borghese alla festa universitaria, 8 segnalazioni e 1 denuncia

Carabinieri in borghese si infiltrano alla festa universitaria di questa notte a Camerino. Decine i giovani controllati, molte segnalazioni per consumo di sostanze stupefacenti. Una denuncia per detenzione ai fini di spaccio. Trovata droga abbandonata in un campo. L’attività investigativa continua per risalire a chi ha abbandonato le sostanze stupefacenti.Notte di super lavoro per i carabinieri della Compagnia di Camerino, diretta dal capitano Vincenzo Orlando. Partendo da un attento controllo dei social network, in particolare Facebook, i militari hanno tenuto costantemente sotto controllo le pagine relative alla pubblicità di una festa universitaria che si è svolta questa notte in un locale alla periferia di Camerino. Centinaia i giovani partecipanti e, fra questi, alcuni carabinieri in borghese che sono riusciti a svolgere brillantemente il proprio lavoro infiltrandosi tra gli universitari e, quindi, potendo segnalare situazioni anomale e strani movimenti ai colleghi che si erano organizzati con controlli all’esterno del locale. Decine sono stati infatti i giovani individuati dai militari quali possibili detentori  di droga e, successivamente, controllati e sottoposti a perquisizione personale. Per otto di questi, tutti studenti di età compresa tra i 22 ed i 28 anni, è scattata la segnalazione al Prefetto di Macerata poiché sorpresi mentre si appartavano all’esterno dell’area in cui si stava svolgendo la festa con piccole dosi di cocaina e  hashish destinata al consumo personale.I controlli dei carabinieri si sono concentrati, inoltre, anche sulle navette, appositamente noleggiate per l’evento  ed utilizzate da moltissimi  ragazzi per raggiungere e per lasciare la festa, non rischiando infrazioni perché messisi alla guida ubriachi. Una volta intimato l’alt alla navetta, i militari hanno controllato tutti i passeggeri, sottoponendoli a perquisizione personale. Ed i frutti di questo ulteriore lavoro non sono tardati ad arrivare. Una studentessa napoletana è stata, infatti, trovata in possesso di  3  grammi di cocaina occultati all’interno del reggiseno. La ragazza è stata denunciata per detenzione ai fini di spaccio.Nel corso dell’attività ispettiva, proseguita fino alle cinque di questa mattina, i carabinieri, infine, hanno rinvenuto ulteriori 5 grammi di cocaina e 10 grammi di hashish abbandonati da ignoti nel terreno adiacente alla festa. È molto probabile che i possessori della sostanza stupefacente - prontamente sequestrata - abbiano deciso di sbarazzarsene perché informati dei controlli in atto e, quindi, non rischiare di incorrere in segnalazioni e/o denunce. Sono in corso da parte dei carabinieri di Camerino specifici accertamenti, anche attraverso l’analisi dei social network,  per acquisire le generalità di tutti i partecipanti al party in modo tale da poter risalire all’identità del o dei possessori della sostanza stupefacente abbandonata e rinvenuta dai militari.

09/07/2016 08:46
Emmanuel ucciso da un solo pugno al viso

Emmanuel ucciso da un solo pugno al viso

Un solo pugno tra la mandibola e il labbro inferiore, forte ma non fortissimo tanto da lasciare la dentatura intatta, una pesante rima di frattura al cranio. Sono gli elementi emersi dall'autopsia Emmanuel Chibi Namdi, il nigeriano morto dopo essere stato colpito da Amedeo Mancini. L' esame autoptico, in cui sono stati prelevati tessuti a quanto appreso, ha rilevato che il corpo dell'uomo è quasi totalmente integro a parte un'abrasione al polso,un ematoma a un polpaccio, segni di unghiate.Un quadro compatibile con un ventagli di reati dalla legittima difesa all'omicidio preterintenzionaleSi è svolta presso l'obitorio dell'ospedale di Fermo l'autopsia sul corpo di Emmanuel Chidi Namdi, il profugo nigeriano pestato a morte a Fermo mentre difendeva la compagna da insulti razzisti. L'esame è stato condotto dal medico legale Alessia Romanelli e vi ha assistito il perito di parte Elena Mazzeo, nominata dal difensore di Amedeo Mancini, arrestato per omicidio preterintenzionale aggravato. Anche la parte offesa (la compagna di Emmanuel e la fondazione Caritas in veritate che si costituirà parte civile) hanno nominato un loro consulente. Ad abbreviare i tempi del lavoro del medico legale, c'è anche la consultazione degli scan di una tac total body, a cui Emmanuel era stato sottoposto dopo il ricovero in ospedale mentre era in coma.L'omicida "ha un grosso ematoma sul costato che gli provoca forti dolori e un'altra ferita ad un braccio che potrebbe essere un morso o una sprangata, oltre a varie lesioni più lievi in altre parti del corpo". Lo ha detto ai giornalisti l'avvocato Francesco De Minicis.Emmanuel con una maglietta viola seduto sul marciapiede e sorretto da alcuni amici, davanti la moglie Chinyery con un vestito bianco e nero e in primo piano il suo aggressore, Amedeo Mancini, con una canotta rosso scuro con una mano poggiata al braccio sinistro. Una foto, tratta dal fascicolo difensivo del 39/enne fermano sottoposto a fermo per omicidio preterintenzionale aggravato da motivi razziali, documenta i drammatici momenti subito dopo la colluttazione tra i due, che ha portato il giovane migrante nigeriano prima in coma all'ospedale, e poi alla morte. L'immagine della canotta non è chiara ma, secondo alcuni testimoni, riporta il simbolo di una band di estrema destra. "Ma il mio assistito - dice l'avvocato Francesco De Minicis - ha sempre sostenuto di non avere simpatie di destra e di non sapere che quella band avesse quella collocazione politica". (Ansa)

08/07/2016 21:42
In corso a Fermo l'autopsia sul corpo di Emmanuel Chidi Namdi

In corso a Fermo l'autopsia sul corpo di Emmanuel Chidi Namdi

E' cominciata presso l'obitorio dell'ospedale di Fermo l'autopsia sul corpo di Emmanuel Chidi Namdi, il profugo nigeriano pestato a morte a Fermo mentre difendeva la compagna da insulti razzisti. L'esame è condotto dal medico legale Alessia Romanelli e vi assiste il perito di parte Elena Mazzeo, nominata dal difensore di Amedeo Mancini, arrestato per omicidio preterintenzionale aggravato. Anche la parte offesa (la compagna di Emmanuel e la fondazione Caritas in veritate che si costituirà parte civile) hanno nominato un loro consulente. Ad abbreviare i tempi del lavoro del medico legale, c'è anche la consultazione degli scan di una tac total body, a cui Emmanuel era stato sottoposto dopo il ricovero in ospedale mentre era in coma.L'omicida "ha un grosso ematoma sul costato che gli provoca forti dolori e un'altra ferita ad un braccio che potrebbe essere un morso o una sprangata, oltre a varie lesioni più lievi in altre parti del corpo". Lo ha detto ai giornalisti l'avvocato Francesco De Minicis.Amedeo Mancini, il 39enne di Fermo, sottoposto a fermo per omicidio preterintenzionale aggravato da finalità razzista per la morte di Emmanuel Chidi Namdi, ha detto di "non appartenere a nessun movimento politico, di non disprezzare altre razze e di non aver avuto la volontà di uccidere" durante l'interrogatorio "analitico" a cui è stato sottoposto da parte dei sostituti procuratori Mirko Monti e Francesca Perlini. Secondo il suo legale, Mancini è "molto dispiaciuto" e "si è pentito delle parole dette alla moglie di Emmanuel ("scimmia africana" ndr), quando pensava che i due coniugi stessero armeggiando vicino ad un'auto". Tre - nella ricostruzione del difensore - le fasi dell'episodio: la prima di insulti, la seconda di aggressione e la terza finale della reazione del suo assistito. Fatti che dovrebbero emergere nell'esame autoptico fissato domani alle 12 e 30."Chiedo che venga fatta giustizia, giustizia nel modo migliore per mio marito". E' l'accorata richiesta di Chinyery Emmanuel, la vedova di Emmanuel Chidi Namdi. Prostrata dal dolore e dallo choc e sotto sedativi, accetta di incontrare, anzi vuole parlare con i giornalisti, per raccontare la sua versione dei fatti e per invocare che sia fatta giustizia.ll presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  addolorato dal gravissimo episodio di intolleranza razziale che è costato la vita al rifugiato nigeriano Chidi Nnamdi, ha chiesto al prefetto di Fermo di esprimere alla vedova, signora Chinyery, la sua piena solidarietà e di prestarle ogni necessaria forma di assistenza.E' stato fermato con l'accusa di omicidio preterintenzionale,  con l'aggravante della finalità razziale, Amedeo Mancini, l'ultrà della Fermana indagato per l'uccisione di Emmanuel Chidi Namdi, il richiedente asilo nigeriano pestato a morte il 5 luglio a Fermo, mentre difendeva la compagna dagli insulti razzisti di Mancini.L'ultrà aveva aggredito, prima verbalmente parlando di "scimmie africane", poi strattonandola, la compagna di Emmanuel, di 24 anni, nel centro di Fermo. Chinyery ''sta male, è sconvolta, completamente sotto choc e inconsolabile per la perdita di Emmanuel'', riferisce chi assiste la giovane nigeriana. La donna è stata trasferita dal seminario vescovile di Fermo, dove era ospite con lui, in un'altra struttura di accoglienza. ''E' seguita dai medici, e da alcune suore. Cerchiamo di farle coraggio, ma in Italia ormai è completamente sola, non ha parenti, nessuno''. A trovarla sono andati alcuni amici conosciuti nel seminario di Fermo."La commissione competente ha concesso alla compagna del migrante ucciso a Fermo lo status di rifugiata", ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano dopo il comitato per l'ordine e la sicurezza in Prefettura. Alfano ha ricordato che la donna aveva sostenuto l'esame per il riconoscimento dello status lo scorso maggio.Amedeo Mancini si chiara "distrutto dal dolore. Non voleva uccidere, e esprime la sua vicinanza a chi piange Emmanuel'', dice all'ANSA l'avv. Francesco De Minicis, difensore dell'uomo fermato.La ricostruzione: Emmanuel avrebbe reagito impadronendosi di un paletto staccabile della segnaletica stradale con cui avrebbe colpito il tifoso, un 35enne italiano già noto alle forze di polizia e sottoposto a Daspo, facendolo cadere a terra. Rialzatosi, quest'ultimo lo avrebbe raggiunto con un pugno al viso, facendolo stramazzare: nella caduta Emmanuel ha battuto la testa e sarebbe poi stato colpito ancora.Emmanuel e la sua compagna erano stati accolti dalla Fondazione Caritas in veritate, guidata da don Vinicio, lo scorso novembre. Erano in fuga dalla Nigeria, dove avevano perso tutti i loro familiari in uno degli attacchi alle chiese cristiane da parte di Boko Haram e per arrivare in Italia avevano superato altre violenze in Libia. Una traversata che era costata la vita al bimbo che lei portava in grembo, ma che li aveva portati a sperare di un futuro migliore.A gennaio don Vinicio li aveva uniti informalmente, per mancanza di documenti, in matrimonio nella chiesa di San Marco alle Paludi. Ed è stato proprio don Albanesi a chiamare in causa, per l'aggressione, "lo stesso giro delle bombe davanti alle chiese", o quanto meno lo stesso clima culturale: "credono - ha detto il sacerdote - di appartenere alla razza ariana". Don Vinicio ha cointestato anche la ricostruzione dei fatti, sulla scorta del racconto della moglie di Emmanuel, che ha riportato escoriazioni guaribili in 5 giorni, e annunciato che si costituirà parte civile, in quanto presidente della Fondazione Caritas in veritate, che ha accolto 124 profughi, di cui 19 nigeriani. Un episodio che non ha precedenti nella città, dove gli stranieri sono numerosi e ben integrati e dove i richiedenti asilo vengono chiamati a raccontare le loro storie nelle scuole e nei raduni scout. (Ansa)

08/07/2016 16:13
Morte di Emmanuel, ematomi e lesioni sul corpo di Mancini

Morte di Emmanuel, ematomi e lesioni sul corpo di Mancini

Amedeo Mancini, il 39enne fermato per l'omicidio preterintenzionale con l'aggravante razzista di Emmanuel Chibi Namdi, "ha un grosso ematoma sul costato che gli provoca forti dolori e un'altra ferita ad un braccio che potrebbe essere un morso o una sprangata, oltre a varie lesioni più lievi in altre parti del corpo". Lo ha detto ai giornalisti l'avvocato Francesco De Minicis, arrivato all'obitorio di Fermo per l'autopsia sulla salma del nigeriano. Le lesioni sul corpo di Mancini sono state oggetto di un accertamento irripetibile condotto nell'infermeria del carcere di Marino del Tronto dal medico legale Alessia Romanelli, che conduce l'autopsia sul corpo di Emmanuel. De Minicis ha detto di aver trovato il suo assistito "molto provato" anche perchè "a causa del dolore al costato non ha chiuso occhio tutta la notte". A Marino del Tronto l'omicida non è in isolamento e condivide la cella con altri detenuti. (Ansa)

08/07/2016 16:05
L'ultimo gesto d'amore di Sara: otto persone vivono grazie ai suoi organi

L'ultimo gesto d'amore di Sara: otto persone vivono grazie ai suoi organi

Il giorno dopo il funerale di Sara Menichelli la città di Fabriano stenta ancora a riprendersi. Si evidenzia, da più parti, l’estrema generosità della famiglia della 22enne - deceduta sabato scorso in un terribile incidente stradale avvenuto lungo la A14 – nel dare un senso ad una tragedia immane ed irrazionale dando il consenso all’espianto multi-organi, grazie al quale otto persone, tutte di fuori Regione, ne hanno beneficiato.Un gesto che non può essere sottaciuto, come è stato evidenziato dai tanti presenti alla veglia funebre che si è tenuta mercoledì scorso nella chiesa dei giovani di Fabriano, San Filippo. Ed evidenziato, inoltre, durante il funerale di ieri che, il vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica, mons. Stefano Russo, ha officiato nel duomo cittadino di San Venanzio.Una cerimonia composta, con un sentimento di dolore tangibile, ma anche ricca di speranza nella Risurrezione. “Sara veglierà sulla sua famiglia e su tutti coloro che le hanno voluto bene”, uno dei passaggi dell’omelia di mons. Stefano Russo. “Abbiamo tutti acquistato un angelo splendente che non ci lascerà mai soli”, il ricordo commosso di alcuni amici della 22enne. “Il tuo sorriso non lo scorderemo mai”, il centro della lettera che la nonna di Sara le ha indirizzato. Parole di conforto per i genitori, Giancarlo e Rita, e per i due fratelli più piccoli della 22enne. Una cerimonia funebre animata dalla corale parrocchiale che ha eseguito canti dedicati alla risurrezione. “Questo è il nostro modo – hanno voluto sottolineare – per salutare Sara e stare vicino ai suoi familiari”.Prima che le esequie si concludessero, alcuni amici della 22enne hanno voluto ricordarla. “Non ti dimenticheremo mai – hanno confidato con commozione – veglia su di noi, con il tuo contagioso sorriso, che abbiamo bisogno di te”. Un lungo applauso ha, quindi, salutato l’uscita del feretro che è stato sepolto all’interno del cimitero di Santa Maria.

08/07/2016 15:03
Vuole farsi bella... a scrocco: denunciata donna di 30 anni

Vuole farsi bella... a scrocco: denunciata donna di 30 anni

La cura di bellezza per il proprio corpo, l’ha tradita. Denunciata una romena di 30 anni per tentato furto. La giovane, senza fissa dimora, ieri pomeriggio è entrata all’interno del centro commerciale di Piediripa e si è diretta nel corridoio dei prodotti per la cura del corpo. Una volta individuato ciò che le serviva, con assoluta non curanza del servizio di vigilanza interno, ha occultato – nascondendoli sotto il largo vestito che indossava – svariate confezioni di prodotti di bellezza e profumi. Un’operazione che, però, non è passata inosservata agli attenti operatori del servizio di vigilanza interno del supermercato. Quest’ultimi hanno prontamente allertato i carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Macerata che hanno fermato la 30enne, denunciandola per tentato furto. La merce, del valore di circa 200 euro, è stata restituita al legittimo proprietario.

08/07/2016 11:07
Quindici rotoballe di fieno a fuoco a Cingoli

Quindici rotoballe di fieno a fuoco a Cingoli

A fuoco circa quindici rotoballe di fieno a Cingoli. Indagano i carabinieri.Momenti di apprensione la notte scorsa in un campo in località San Vittore di Cingoli per un incendio che si è sviluppato per cause ancora in via di accertamento da parte dei militari della locale stazione. Sono andate completamente distrutte 15 rotoballe di fieno che erano accatastate una vicina all’altra. È stato lo stesso proprietario del campo, un agricoltore della zona, a lanciare l’allarme. Sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale di Macerata che sono riusciti a spegnere il rogo e mettere in sicurezza la zona. I danni sono stati stimati nell’ordine di alcune centinaia di euro.

08/07/2016 10:58
Vendite porta a porta: Adiconsum lancia l'allarme frodi

Vendite porta a porta: Adiconsum lancia l'allarme frodi

Vendite porta a porta: attenzione alle frodi. L'allarme arriva da Adiconsum."Ancora una volta riceviamo numerose segnalazioni da parte di consumatori della provincia di Macerata che si sono visti richiedere la corresponsione di cifre importanti a seguito di una visita a domicilio e la consegna di un catalogo promozionale.La modalità commerciale è sempre la stessa:  gli utenti vengono contattati telefonicamente da un venditore che comunica  loro la possibilità di acquistare prodotti per la casa a prezzi scontati e successivamente ricevono la  visita di un altro incaricato che rilascia  loro un catalogo pubblicitario. Il venditore fornisce informazioni parziali circa la natura del contratto, specificando che la firma del medesimo non dà vita ad alcun tipo di impegno economico e che il consumatore semplicemente accetta di visionare il catalogo pubblicitario della ditta.  Fate attenzione!Questi contratti sono vincolanti e non garantiscono con certezza risparmi economici, né consegne sicure dei prodotti . Normalmente queste società non sono solide, aprono e chiudono i battenti con facilità.Inoltre, ricordo che i consumatori possono recedere, cioè sottrarsi agli obblighi previsti dal contratto già firmato senza incorrere in alcuna penale o senza dover fornire una motivazione".Ci sono però termini da rispettare.  Il consumatore dispone di 14 giorni solari  per “ripensarci”, una volta effettuato l’acquisto a distanza o fuori dai locali commerciali. I 14 giorni iniziano a decorrere dal giorno della conclusione del contratto, nel caso dei contratti di servizi, o, nel caso di contratti di vendita di beni, dal giorno della consegna delle merce. Il recesso va esplicitamente comunicato per posta (meglio lettera raccomandata a/r), fax o posta elettronica. Il venditore deve rimborsare tutti i pagamenti ricevuti dal consumatore entro 14 giorni dal giorno in cui viene informato della decisione del consumatore di recedere dal contratto. Rimangono, invece, a carico del consumatore i costi di restituzione.Adiconsum ha già assistito e prestato consulenza a molti consumatori che hanno segnalato alla nostra sede le pratiche commerciali scorette descritte ottenendo l’annullamento del contratto e la restituzione della caparra versata.Chi volesse segnalare il proprio caso o avesse necessità di aiuto può contattare la nostra associazione al numero 07334075212.L'associazione dei consumatori Adiconsum di Macerata, invita i cittadini a prestare attenzione a queste proposte che potrebbero vincolare  il consumatore al pagamento di rate mensili per diversi anni.

08/07/2016 10:53
80enne di Appignano intossicato mentre lavora nella vigna

80enne di Appignano intossicato mentre lavora nella vigna

Si sente male mentre sta lavorando nella vigna. Probabile intossicazione per il materiale chimico che stava utilizzando. È accaduto nella mattinata di oggi in località Forano nel comune di Appignano.L’uomo, un 80enne, è stato subito soccorso dal personale del 118 dell’ospedale provinciale di Macerata. Questa mattina, poco dopo le 10, l'anziano ha deciso di trascorrere qualche ora lavorando nella vigna di sua proprietà, spruzzando sostanze chimiche sui tralci. All’improvviso, però, probabilmente anche a causa delle alte temperature che si registrano ormai da giorni, l’uomo ha iniziato ad accusare vertigini. Per sua fortuna, non era solo a lavorare e i colleghi hanno allertato i soccorsi. Sul posto, infatti, si è precipitata un’ambulanza del 118. I sanitari hanno prestato le prime cure sul posto, per poi predisporre l’immediato trasporto al Pronto soccorso del presidio ospedaliero maceratese. I medici hanno sottoposto l’80enne a tutte le cure strumentali del caso, disponendo un ricovero in osservazione per qualche ora, a causa di un’intossicazione provocata, con ogni probabilità, dall’utilizzo delle sostanze chimiche.

08/07/2016 10:21
Civitanova, diciassettenne aggredita e derubata mentre torna a casa

Civitanova, diciassettenne aggredita e derubata mentre torna a casa

Inquietante episodio intorno alle 23 di ieri sera a Civitanova.Una ragazza di diciassette anni è stata aggredita e derubata mentre stava rientrando a casa in bicicletta dal lavoro. Da quanto si è appreso, ad entrare in azione è stato un malvivente solitario che ha atteso la giovane all'inizio della pista ciclabile in via Castellara. La diciassettenne, in stato di comprensibile choc per lo spavento, fortunatamente non ha riportato conseguenze fisiche.Sul fatto stanno indagando le autorità di polizia

08/07/2016 07:59
Insieme in Sicurezza: dialogo con i cittadini a sostegno della prevenzione - VIDEO

Insieme in Sicurezza: dialogo con i cittadini a sostegno della prevenzione - VIDEO

Si è tenuto all'Hotel Claudiani un incontro dibattito promosso dall'associazione Insieme in Sicurezza aperto alla cittadinanza di Macerata.Ad aprire l'incontro la professoressa Barbara Pojaghi, vice presidentessa dell'associazione, la quale ha ribadito come l'obiettivo di "Insieme in Sicurezza" è quello di creare un legame, una rete di supporto che renda la città più sicura, in cui i cittadini si sentono più sicuri, senza però sostituirsi alle autorità competenti, ma facendo da ponte verso di esse.Sono intervenuti nel dibattito iniziale, portando le loro esperienze e le loro motivazioni al perché contribuisco e credono in questa associazione il dottor Giorgio Iacobone, presidente onorario di Insieme in Sicurezza, dottor Giovanni Giorgio, Procuratore della Repubblica di Macerata e il dottor Gianni Giuli, direttore del dipartimento dipendenze patologiche Area vasta 3, a concludere il dottor Romeo Renis presidente dell'associazione. Accorso a salutare i relatori e cittadini anche il sindaco Carancini.La percezione della sicurezza e i dati sulla reale sicurezza non sempre collimano e iniziative come queste servono a far chiarezza sulla realtà in cui i cittadini vivono, essere informati, essere partecipi il primo passo per acquisire fiducia e allo stesso tempo non cadere vittima di truffe. Non siamo in una situazione peggiore rispetto al passato, a livello di criminalità, ma questo non viene percepito, soprattutto, perchè a livello sociale si è avuta un'involuzione del tessuto comunitario, in tempi passati il legame tra i cittadini era saldo, ora bisogna ricostruire una rete di legami che possa far da scudo all'isolamento sempre più sviluppato. Non è un caso, come ha sostenuto il Procuratore con dati alla mano, che ci sia un aumento significativo di suicidi.Insieme in Sicurezza si propone come ONLUS, attraverso incontri- dibattito, attraverso ricerche sul campo, attraverso il contatto con i cittadini di creare una rete di solidarietà, di far crescere il senso civico e di avvicinare uomini e donne alle istituzioni che sono gli unici organi in grado di difenderci e garantire la giustizia.https://www.youtube.com/watch?v=KE0VyBr1l_Y   

08/07/2016 07:45
Centosessanta episodi di spaccio a Porto Recanati: nei guai due pakistani

Centosessanta episodi di spaccio a Porto Recanati: nei guai due pakistani

Non si interrompono le indagini della Guardia di Finanza, finalizzate alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, che in questo periodo è stato intensificato proprio nei luoghi ad alta vocazione turistica.La specifica attività repressiva è conseguenza di pregressi sequestri di sostanze stupefacenti operati dalle Fiamme Gialle di Porto Recanati, all’interno ed intorno al complesso condominiale “River Village”.La tempestività delle indagini, con le identificazioni delle persone coinvolte, la localizzazione degli appartamenti utilizzati come basi logistiche dagli spacciatori e le conseguenti perquisizioni hanno permesso di sequestrare, oltre agli stupefacenti, anche i telefoni cellulari utilizzati per contattare gli assuntori.Per diversi mesi, i finanzieri hanno eseguito continui monitoraggi nei pressi del summenzionato condominio, raccogliendo elementi e dati, la cui successiva elaborazione, corroborata da una pregnante attività di intelligence, ha permesso di identificare gli spacciatori che offrivano, all’interno del condominio, rendendo pertanto difficile la loro individuazione, sostanze stupefacenti di vario genere, eroina, hashish e cocaina.Due sono stati i soggetti artefici del giro illegale, entrambi di origine pakistana, i quali, come ricostruito minuziosamente dalle Fiamme Gialle di Porto Recanati, si sono resi responsabili di ben 160 episodi di spaccio di sostanze stupefacenti ad altrettanti giovani consumatori, segnalati alle Prefetture competenti, per circa due etti tra eroina, cocaina ed hashish, intascando proventi illeciti per una decina di migliaia di euro.I due pakistani sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria di Macerata e a carico di uno di essi, tale A.I., di anni 26, già detenuto in carcere per altro reato, è stata emessa un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, con il divieto di soggiorno nel Comune di Porto Recanati. Jpeg

08/07/2016 07:39
Gli sfugge di mano il frullino: grave un 63enne di Chiesanuova

Gli sfugge di mano il frullino: grave un 63enne di Chiesanuova

Brutto incidente domestico intorno alle 12 di oggi a Chiesanuova di Treia. Un uomo di 63 anni, C.S., è rimasto gravemente ferito dopo che il frullino con il quale stava lavorando gli è inavvertitamente sfuggito di mano. La lama gli ha provocato un profondo taglio all'altezza del torace. Subito soccorso, sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, viste le gravi condizioni in cui versava il 63enne, ne hanno disposto il trasferimento in eliambulanza all'ospedale di Torrette.

07/07/2016 12:58
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