Quando sembrava che la manifestazione fosse saltata, Roberto Fiore e qualche decina di militanti di Forza Nuova sono arrivati a Macerata.
Malgrado la polizia in assetto antisommossa, ci sono stati diversi scontri. Due militanti di Forza Nuova sono stati fermati e portati in Questura per essere identificati. Fiore ha ribadito più volte che il delitto di Pamela Mastropietro richiama pratiche rituali tipiche della mafia nigeriana "conosciute dalle procure di mezza Europa. Macerata è stata sempre una città tranquilla, la conosco da quando ero bambino e venivo con i miei genitori alla Filarmonica: sta succedendo qualcosa che non capisco".
E su quanto accaduto stasera ha aggiunto "questo non è il modo di tenere l'ordine ma di tenere il disordine. Quanto successo stasera è la prova che il potere non vuole accettare che l'opinione pubblica si stia spostando verso di noi".
Incidente sul lavoro nel tardo pomeriggio di oggi a Camporotondo di Fiastrone. Un operaio che stava lavorando su una strada è stato investito accidentalmente da un collega a bordo di un bobcat.
Immediatamente sono scattati i soccorsi e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato il ferito all'ospedale di Macerata. Le sue condizioni sono serie ma non è in pericolo di vita.
Dai primi esami sul corpo di Pamela Mastropietro non sono emersi elementi particolarmente significativi, ma il corpo sarebbe stato sezionato in modo scientifico.
A parlare è il procuratore capo di Macerata, dott. Giovanni Giorgio: "I primi esiti degli espletati accertamenti medico-legali non hanno consentito di raggiungere risultati altamente significativi sul piano probatorio, tanto perchè mancano tracce di sangue e di urina sui resti del cadavere che, a dire dei medici legali, è stato sezionato in modo apparentemente scientifico.
Ulteriori accertamenti di laboratorio saranno effettuati la settimana prossima".
Un importante pezzo della storia di Belforte se ne è andato. Si è spento, infatti, il maestro Mario Ciocchetti, punto di riferimento per intere generazioni cresciute sotto il suo insegnamento.
Profondo cordoglio è stato espresso dal sindaco Roberto Paoloni che ha voluto ricordare così il maestro Ciocchetti: "Un paese è fatto di tante cose ma ciò che conta realmente sono le sue persone e i rapporti tra loro. Tra di noi la vita sceglie sempre una sua guida che si eleva rispetto alle altre per senso di rispetto, credibilità, onore, saggezza, generosità, cultura e soprattutto per la sua voglia di lasciare un segno. Il Maestro Mario Ciocchetti rappresentava tutto questo un esempio di vita e di scuola, un uomo sempre disponibile ad ascoltare i giovani mai per giudicare ma semmai per suggerire o per dire ciò che di buono quel giovane stava facendo sempre in maniera sincera ed entusiasta.
Mario era una parte della nostra comunità belfortese, non lo dimenticheremo mai per i suoi insegnamenti e per la sua voglia di far crescere il nostro paese sul piano culturale ed umano. Con lui mi fermavo spesso a parlare e non me ne vogliano gli altri miei concittadini era un vero consigliere, le sue parole erano per me importanti e mi servivano a capire se stessi facendo bene oppure no. Un maestro e un nonno acquisito per tutti, un uomo che nonostante l'età aveva ancora ambizioni e sogni, uno condiviso insieme la biblioteca comunale e scolastica che stiamo realizzando anche grazie a lui che mi ha sempre esortato a fare questa importante opera. Mario la biblioteca è la tua, e sarai tu ad aiutarci dal cielo a renderla un punto di riferimento e di crescita per la nostra comunità di ogni età. Ci mancherai e a me mancheranno le nostre chiacchierate, il tuo senso di rispetto verso le istituzioni e soprattutto il tuo amore per Belforte del Chienti. A nome di tutta l'amministrazione comunale e posso tranquillamente dire di tutti i cittadini un saluto affettuoso al nostro grande leone che ci lascia ma non ci abbandona. Sentite condoglianze a tutta la sua bella famiglia. Ciao Mario e grazie di tutto sarai un esempio di vita per sempre".
Un nigeriano di 26 anni è stato arrestato dalla polizia per spaccio di droga.
Nel corso di specifici servizi mirati alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, nel pomeriggio di mercoledì personale della Squadra Mobile, a Macerata ha arrestato in flagranza l'uomo: dopo i dovuti accertamenti anche sanitari, a carico dello straniero si è proceduto al sequestro di 15 palline di eroina per un totale di circa 12 grammi, che lo stesso aveva ingoiato al momento del controllo.
Dopo le formalità di rito, su disposizione del Procuratore Capo della Repubblica Giovanni Giorgio, l'arrestato è stato tradotto in carcere ad Ancona a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.
Nel corso dell’operazione sono state sequestrate anche sei sim card telefoniche fittiziamente abilitate e la somma complessiva di circa 400 euro ritenuta provento dell'attività di spaccio.
La compagna dell’uomo, anch’essa di origini nigeriane, è stata denunciata a piede libero, in concorso con il 26enne, per la violazione dello stesso reato. Entrambi gli stranieri sono stati anche segnalati per il reato di sostituzione di persona essendo in possesso di schede telefoniche fittiziamente intestate.
Tremendo incidente intorno alle 13.30 lungo la sp78 in località Macchie di San Ginesio.
Un'auto e un un'Apecar, per cause in corso di accertamento, si sono scontrate frontalmente. Entrambi i conducenti dei mezzi sono rimasti feriti. Ad avere la peggio la persona all'interno dell'Apecar per la quale i sanitari del 118 hanno allertato l'eliambulanza.
Sul posto, oltre al 118, i vigili del fuoco e i carabinieri per i rilievi di rito.
Prendevano di mira tabaccai, li seguivano dopo il ritiro di scatoloni di sigarette in vari depositi dei Monopoli di Stato (Ancona, Bologna, Pescara) e poi, in pochi secondi, rompevano i finestrini delle loro auto per impossessarsi della merce. Era la modalità operativa utilizzata da due pregiudicati campani di 53 e 42 anni, arrestati dai carabinieri della Stazione di Brecce Bianche di Ancona per furto aggravato e danneggiamento.
L'operazione 'Tabacchi, è stata illustrata dal comandante della Compagnia di Ancona, cap. Fabio Ibba, e dal luogotenente Giuseppe Caiazzo. I militari hanno accertato che la batteria di ladri che utilizzava auto noleggiate a Salerno, ha compiuto almeno 25 colpi nelle Marche (15 ad Ancona e poi a Sirolo, Osimo, Castelfidardo, nell'Ascolano, a Macerata, Moresco, Grottammare, Fermo e Sant'Angelo in Vado), in Emilia Romagna e in Abruzzo. L'indagine era partita a fine agosto dal furto di tre scatoloni di sigarette (6.500 euro di valore) appena ritirati dal deposito alla Baraccola. (Ansa)
Il Csa Sisma di Macerata conferma la manifestazione di sabato a Macerata e critica aspramente il ministro Minniti e il sindaco Carancini. In una nota si legge: "Ringrazio Anpi, Cgil, Libera, Arci e le altre associazioni per avere rinviato la manifestazione del 10 febbraio raccogliendo l'appello del sindaco di Macerata. Hanno fatto un atto di amore verso la comunità. Mi auguro che anche le altre organizzazioni che hanno fatto richiesta di svolgimento manifestazioni accolgano la richiesta del sindaco. Se risponderanno positivamente sarà dimostrazione di responsabilità da parte loro, se così non fosse ci penserà il ministero dell'Interno a impedire che si faccia la manifestazione". Queste sono le incredibili e gravissime parole del Ministro dell’Interno. E’ opportuno brevemente riepilogare gli accadimenti delle ultimi folli ore.
Le realtà di movimento delle Marche nel volgere di poche ore, dopo il gravissimo attentato di sabato hanno indetto la manifestazione nazionale che si terrà a Macerata sabato 10 febbraio. Già nel presidio spontaneo tenutosi nel pomeriggio del 4 febbraio la manifestazione è stata annunciata e messa a disposizione di chiunque condividesse la necessità urgente di scendere in piazza dietro lo slogan semplice e chiaro “CONTRO OGNI FASCISMO CONTRO OGNI RAZZISMO”.
Il lancio della manifestazione si è immediatamente diffuso determinando larghissime adesioni in tutta Italia e persino dall'estero. Nonostante questa larghissima e immediata risposta la CGIL, per ragioni di posizionamento e opportunismi puramente interni all’organizzazione non solo ha deciso di non partecipare aderendo all'invito del Sindaco ad annullare ogni manifestazione, ma ha anche avviato una gravissima operazione di boicottaggio facendo circolare la notizia falsa che la manifestazione era stata annullata! Le scelte della CGIL sono state, purtroppo, condivise anche dai vertici di ANPI, LIBERA e ARCI.
Nonostante ciò, tanti attivisti di base, sezioni e circoli territoriali di queste organizzazioni hanno espresso la volontà di non abbandonare la piazza di Macerata e di essere, comunque, presenti.
In questo contesto, cogliendo l'occasione creata ad hoc dal Sindaco di Macerata e dalle organizzazioni non a caso ringraziate da Minniti per la loro collaborazione, si è inserita l’intimidazione del Ministro dell'Interno e la scelta tutta politica di vietare la manifestazione. Si tratta di una evidente sospensione della democrazia nel nostro Paese, della brusca materializzazione di un fascismo che nelle strade si esprime con le pistole e nelle istituzioni con l'imposizione autoritaria del silenzio. Il divieto dopo una tentata strage fascista di esprimere liberamente e pacificamente la propria indignazione, è un atto che non ha precedenti nella storia della Repubblica. Questo divieto è inaccettabile. L'equiparazione fascismo e antifascismo, razzismo e antirazzismo è inaccettabile. Per questo ribadiamo con fermezza che andremo comunque in piazza per ripristinare l’agibilità democratica e riaffermare quanto sarà scritto nello striscione di apertura del corteo "MOVIMENTI CONTRO OGNI FASCISMO OGNI RAZZISMO". Invitiamo tutte e tutti a non farsi intimidire dal clima creato ad arte dal Ministero dell'Interno ed a raggiungere Macerata per una grande manifestazione popolare. Non è il tempo di stare a casa. Non basta esprimersi sui social. Sono in gioco le nostre libertà fondamentali".
Sulla stessa lunghezza d'onda Potere al Popolo che scrive: "Sono giorni terribili. Sono giorni che segnano la città di Macerata e forse il Paese intero. Sono giorni in cui emerge chiaramente un tessuto sociale fragile, un degrado culturale profondo. Sono giorni in cui un attentato terroristico di matrice neofascista spaventa tutta la città. E poi il coprifuoco, l'esercito.
Sono giorni in cui le autorità politiche e giudiziarie permettono che i partiti neofascisti che hanno rivendicato e sostenuto l'attentato di Traini, vengano in piazza senza problemi.
Sono giorni di follia in cui presìdi democratici istituzionalizzati come l'ANPI decidono di tirarsi fuori da una manifestazione larga di cittadinanza, a cui si è lavorato insieme in tanti. Sono giorni di follia in cui il sindaco Carancini per “spirito di pacificazione” consiglia di non manifestare e non andare in piazza, mettendo sullo stesso livello fascismi e antifascismi, in sfregio della nostra Costituzione. Sono giorni, ieri, in cui il Ministro dell'Interno si permette di minacciare cittadini e manifestanti, dicendosi pronto a impedire fisicamente che si faccia la manifestazione. Ancor più nei giorni di campagna elettorale, le nostre istituzioni decidono di normalizzare la situazione strizzando l'occhio all'illegalità, alla violenza, alla discriminazione. Per questo, oggi più che mai, ogni cittadino democratico, antifascista e antirazzista, deve scegliere di scendere in piazza. Una piazza aperta, accogliente, plurale, non violenta. E soprattutto, democratica e antifascista.
Sono giorni in cui siamo costretti a scegliere. Potere al Popolo ci sarà, contro l'emergenza democratica. Ci saremo, senza bandiere ma con i corpi e le menti di cittadini che pensano e vogliono fermare l'onda lunga della paura nera. Per la Costituzione e la democrazia. Siamo antifascisti"
Cordoglio a Tolentino per la scomparsa di Roberto Vichi, conosciutissimo e stimato in tutta la città.
Dopo aver lavorato per anni alla Conceria del Chienti, ha avviato insieme ai figli una apprezzata azienda di giardinaggio. Lascia la moglie, i due figli e i nipoti.
Domani intorno alle 13 il presidente del Senato Pietro Grasso sarà a Macerata.
Grasso, dopo il Ministro della Giustizia Andrea Orlando che è arrivato in visita questa mattina, arriverà all'ospedale di Macerata domani, 8 febbraio, per verificare di persona la situazione a seguito degli eventi della scorsa settimana e visitare i ragazzi rimasti feriti nella sparatoria.
Oltre trecento persone, malgrado la pioggia, hanno partecipato questa sera a Macerata alla fiaccolata "Una luce per Pamela" per ricordare Pamela Mastropietro. Era presente anche la mamma della giovane, Alessandra Verni. Non c'era invece nessuna rappresentanza dell'amministrazione comunale di Macerata.
Il corteo è partito dai giardini Diaz per arrivare fino in piazza della Libertà.
"Ho saputo che Traini ha acceso un cero e di questo lo ringrazio, perchè una preghiera è sempre una buona cosa. Ma con il gesto che ha fatto non siamo d'accordo. Di Pamela ho scritto tutto sui social, non devo dire altro. Grazie comunque" ha detto la signora Verni.
"E' disumano quello che hanno fatto a mia figlia, una violenza assurda. Quella di Pamela era una morte che poteva essere evitata" ha aggiunto. Alessandra Verni ha annunciato l'intenzione di creare un'unica associazione no profit a livello nazionale insieme all'associazione 'L'esistenza ora' che ha organizzato la fiaccolata. "Ne ho già parlato con il sindaco di Roma Virginia Raggi", ha detto.
L'associazione dovrebbe occuparsi di ragazzi in difficoltà, con il supporto di psicologi e di volontari.
Un gruppetto di manifestanti ha raggiunto via Gramsci a Macerata dopo aver attraversato piazza Mazzini. Al grido "Noi i fascisti non li vogliamo" sono arrivati nei pressi del bar Venanzetti dove ci sono stati degli scontri con la polizia.
Alcuni dei manifestanti sono stati fermati e identificati. La loro posizione è al vaglio delle autorità.
Orietta Quarchioni e Deborah Pantana, in rappresentanza dell'associazione L'esistenza ora, hanno depositato questo pomeriggio un mazzo di fiori all'ingresso del palazzo in via Spalato 124 a Macerata dove si sarebbe consumato l'orrore sul corpo di Pamela Mastropietro.
Alla cerimonia era presente anche don Giuseppe Branchesi che ha impartito la benedizione. Nell'abitazione di Innocent Oseghale, intanto, i carabinieri stanno svolgendo ulteriori sopralluoghi.
Intanto questa sera, alla fiaccolata "Una luce per Pamela", organizzata ai Giardini Diaz in memoria della diciottenne romana, parteciperanno anche la mamma di Pamela, Alessandra Verni, e lo zio Marco Valerio Verni che è anche il legale che assiste la famiglia della ragazza.
Uno striscione di solidarietà verso Luca Traini, l'attentatore razzista di Macerata. E' quanto accaduto nella serata di ieri a Roma, in zona Ponte Milvio, dove la grande scritta nera su fondo bianco è stata esposta per alcuni minuti e poi rimossa.
La foto dello striscione è inizialmente circolata sul web in modo virale su gruppi vicini all'estrema destra, per poi essere ripresa sui social da diversi movimenti antifascisti. Tra loro, l'Anpi, che l'ha condivisa su Twitter denunciando l'accaduto.(Adnkronos)
Nel pomeriggio di lunedì 5 febbraio i carabinieri della Compagnia di Civitanova hanno effettuato dei controlli straordinari su Porto Recanati e in particolare all'Hotel House.
Dagli stessi sono conseguite cinque denunce. Un soggetto è stato denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti, una donna per aver violato il foglio di via obbligatorio e tre stranieri per violazione delle norme sull'immigrazione in quanto non in possesso del regolare permesso di soggiorno.
Nella notte appena trascorsa una banda di quattro persone incappucciate ha messo a segno dei furti su due tabaccherie.
La prima a Recanati verso le 2 di notte circa e l'altra a Civitanova Marche mezz'ora più tardi. Il bottino sottratto è stato quantificato in cinquemila euro per il tabaccaio recanatese e quasi il doppio per quello di Civitanova.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno visionando le immagini delle telecamere per cercare di individuare gli autori dei furti.
Occultamento e vilipendio di cadavere. Sono queste le sole accuse per cui il gip di Macerata Giovanni Maria Manzoni ha convalidato il fermo di Innocent Oseghale nell'inchiesta sulla morte di Pamela Mastropietro.
Il giudice, confermano fonti giudiziarie, ha ritenuto non vi fosse fosse prova certa per sostenere l'addebito di omicidio per il quale Oseghale resta indagato. Un altro pusher nigeriano è invece indagato per la cessione di eroina alla 18enne il cui cadavere smembrato è stato trovato in due trolley. (Ansa)
Nei giorni scorsi, dal momento della fuga dalla comunità, al tragico ritrovamento dei resti all'interno dei due trolley, la figura di riferimento nella famiglia di Pamela Mastropietro è stata sempre la mamma, Alessandra Verni, che ha esternato più volte il suo pensiero e soprattutto il suo dolore, tramite i media.
Lo ha fatto anche ieri sera, nell'intervista andata in onda su Canale5, dove è comparso per la prima volta di fronte alle telecamere anche Stefano Mastropietro, il papà della povera ragazza.
Occhi lucidi e accenna un sorriso la signora Alessandra, mentre inizia a parlare della figlia: "Pamela era stupenda, Pamela era solare, dolce". Quando le viene chiesto dello spacciatore che ha fatto scempio del cadavere, la donna si fa seria e afferma che avendolo di fronte, gli farebbe le stesse cose che sono state fatte a Pamela, e continua: "Per lui mi aspetto il carcere ma non può stare in una cella d'isolamento, gli facessero vivere il carcere". Conclude l'intervista la signora Alessandra, parlando del gesto di Luca Traini, condannandolo ed affermando di essere contro la violenza, ma di essere stanca ed arrabbiata, in quanto italiana, della situazione di immigrazione incontrollata che stiamo vivendo.
Quasi non riesce a parlare invece il papà di Pamela e proferisce solo poche parole, rotte dall'emozione. "Avevamo un rapporto speciale io e mia figlia - inizia a dire, poi si interrompe, fa un lungo sospiro e continua - spero solo che la giustizia faccia il suo corso. Non si può morire a 18 anni in quel modo", poi ancora una pausa e faticosamente riesce a dire le ultime parole, esortando le forze dell'ordine ad intervenire contro il fenomeno della droga.
Profondo cordoglio nel mondo forense maceratese per la prematura scomparsa dell'avvocato Donatella Strappa.
L'avvocato Strappa aveva 54 anni e si è spenta ieri a seguito di una inesorabile malattia. Titolare di uno studio legale in via Mozzi a Macerata, era molto conosciuta e stimata. Aveva collaborato con la CGIL della Provincia di Macerata, con la FederConsumatori e la Sunia Provinciale di Macerata.
Ha insegnato anche materie giuridico-economiche in diverse scuole superiori della provincia.
L'Italia "ha bisogno di sentirsi comunità, senza diffidenza. La mancanza di senso di comunità porta a diffidenza, intolleranza e a volte alla violenza". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale con quello che è parso un chiaro riferimento alle vicende di Macerata.
(Fonte Ansa)