È stata emessa ieri dal tribunale di Pesaro la sentenza di condanna ad un anno e 6 mesi per stalking nei confronti di un 44enne, piccolo imprenditore del posto, accusato di atti persecutori nei confronti dell'ex compagna.Pedinamenti, controlli, messaggi, chiamate, l'uomo è giunto a fare 107 telefonate in un giorno solo alla sua vittima, per verificare i suoi spostamenti.Ossessionato, secondo l'accusa, dall'eventuale presenza di figure maschili accanto all'ex compagna, la pedinava quotidianamente nonostante l'ammonimento del questore. Oltre all'accusa per atti persecutori, pendeva sull'uomo anche quella di maltrattamenti, poiché in passato avrebbe picchiato la donna, anche in presenza della figlia di lei. Ieri il collegio ha assolto il 44enne per i maltrattamenti ma lo ha condannato a un anno e sei mesi per stalking. L’uomo era già stato condannato in passato a un anno per atti persecutori nei confronti della precedente compagna.
I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, in collaborazione con i colleghi della locale stazione di Corridonia, hanno arrestato e disposto i domiciliari per un 73enne di Ancona, indagato per i reati di furto di beni culturali e autoriciclaggio.
Secondo l'accusa l’uomo, già noto alle forze dell'ordine, sarebbe il responsabile del furto commesso nel febbraio scorso all’interno della Chiesa di San Pietro Paolo e Donato, da dove sparirono 3 calici in argento.Il 73enne avrebbe quindi venduto la refurtiva ad un commerciante di preziosi di Ancona, presentando documenti falsi che ne attestavano la provenienza lecita.
L'operazione, condotta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona, si chiama "Fast and Clean", veloce e pulito: così come l'organizzazione criminale riusciva a riciclare un fiume di soldi illeciti.
La guardia di finanza ha condotto un'operazione, coordinata dalla Procura, su una rete di imprese, gestite da un'organizzazione criminale che ha emesso fatture false da gennaio 2022 a febbraio 2023, per 150 milioni di euro, utilizzate da oltre 600 imprese in territorio italiano (alcune del settore costruzioni concessionarie di crediti di imposta derivanti dai bonus edilizi) con una evasione di Iva di 33 milioni di euro, un potenziale risparmio illecito sulle imposte dirette superiore a 28 milioni di euro con riciclaggio verso la Cina dei proventi illeciti.
Nel corso delle indagini, condotte dalla tenenza della Guardia di finanza di Senigallia, sono state denunciate 18 persone per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, infedele e omessa dichiarazione, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio: si tratta di 3 italiani e 15 cinesi.
Ai domiciliari una donna cinese, ritenuta tra i principali responsabili. Eseguite 10 perquisizioni e un sequestro preventivo per equivalente dell'importo di 33 milioni di euro di conti correnti bancari, autovetture di pregio, uno stabilimento tessile da 150mila euro, denaro contante per circa 30mila euro, orologi, gioielli, 9 immobili del valore complessivo di oltre un milione di euro.
Sono state sottoposte a sequestro preventivo anche 15 imprese, di cui è stata disposta la cancellazione per evitare la prosecuzione dell'attività illecita.
I finanzieri del comando provinciale di Trieste hanno eseguito un sequestro preventivo di oltre 212 mila euro emesso d'urgenza dal Gip di Trieste su richiesta della Procura, finalizzato alla confisca dei crediti fiscali ottenuti in modo fraudolento da una società edile di Pesaro.
Il titolare di questa è stato denunciato con l'amministratore di fatto di una società edile triestina che in qualità di subappaltatrice aveva fatturato opere mai eseguite, e un ingegnere iscritto all'Albo di Milano che ha rilasciato false asseverazioni sullo stato di avanzamento di tali lavori.
Ai tre viene cointestato il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. La società edile di Pesaro avrebbe documentato il completo rifacimento delle facciate di due immobili residenziali di pregio a Trieste, intervento in realtà mai neppure iniziato. Contestualmente al sequestro sono state eseguite numerose perquisizioni dai militari a Trieste, Pesaro-Urbino e Milano.
(Fonte Ansa)
Sono gravissime le condizioni di salute di un uomo di 64 anni ferito in un incidente sul lavoro avvenuto nel pomeriggio di ieri a Montemonaco, in provincia di Ascoli Piceno
Il 64enne stava lavorando con un trattore quando, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri della locale stazione, è finito con le gambe sotto i cingoli del mezzo.
Scattato l'allarme, sul posto sono giunti i vigili del fuoco che con non poche difficoltà sono riusciti ad estrarlo e consegnarlo ai sanitari del 118. Alla luce della gravità delle lesioni riportate alle gambe i medici hanno chiesto l'intervento dell'eliambulanza per trasferire il paziente all'ospedale regionale di Torrette ad Ancona. L'uomo rischia l’amputazione di una gamba.
Un grave incidente si è verificato, intorno alle 18:30 di oggi, in una pista da cross privata di Morrovalle e ha coinvolto due piloti che stavano provando.
Ad avere la peggio uno dei motociclisti, trasportato in codice rosso con l'eliambulanza presso il pronto soccorso dell'ospedale di Torrette, a causa dei traumi riportati.
L’altro pilota coinvolto, invece, è stato trasferito al nosocomio di Civitanova Marche con un codice di media gravità.
Moto contro auto: centauro trasportato a Torrette. È il bilancio di un incidente avvenuto, intorno alle 17, lungo la Statale 77 nel territorio comunale di Muccia. Ad avere la peggio il giovane in sella alla due ruote che è finito a terra nel tamponamento.
Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e i vigili del fuoco. Gli operatori dell’emergenza, prestate le prime cure del caso, hanno poi trasportato il ferito in ambulanza nel vicino campo sportivo di Muccia, dove nel frattempo era atterrato l’elicottero del soccorso regionale, che lo ha trasferito per ulteriori accertamenti all’ospedale dorico di Torrette.
Le condizioni del centauro non desterebbero, comunque, particolari preoccupazioni. Ai carabinieri è spettato il compito di ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto.
È di 20 giorni di sospensione con riduzione dello stipendio la pena inflitta dall'ufficio scolastico provinciale di Oristano alla maestra Marisa Francescangeli, classe 1965.
Tutto ha inizio il 22 dicembre del 2022 quando la maestra viene chiamata a sostituire un collega assente. Il Natale è alle porte e l'insegnante ha l'idea di far costruire agli alunni un bracciale con le perline che rappresentasse il rosario e, poco prima dell'uscita, fa recitare loro tutti insieme il Padre Nostro e l'Ave Maria.
Un'idea che non è piaciuta ad alcune mamme che hanno segnalato la cosa al dirigente scolastico di un istituto di San Vero Milis - comune in provincia di Oristano - che, di lì a poco, ha convocato la maestra e i genitori per un confronto nel suo ufficio. Alle rimostranze dei genitori la maestra ha fatto le sue scuse ai genitori intervenuti e al dirigente, ma la situazione non si è comunque risolta così.
Lo scorso 2 marzo la maestra è stata convocata dalla direzione dove le è stato notificato il provvedimento: venti giorni di sospensione dall'insegnamento a decorrere dal giorno di rientro (la maestra è attualmente in malattia) con decurtazione di una parte dello stipendio. Per l'insegnante, quindi, porte chiuse sino al 16 aprile.
Una situazione che riporta inevitabilmente alla luce le vicende della professoressa Clara Ferranti nell'Università di Macerata., vicenda della quale si era addirittura interessato il ministero attraverso l'interrogazione dell'onorevole Giovanni Paglia invocante una lesione del principio di laicità dello Stato Italiano
Tornando alla maestra Francescangeli, l'insegnante non ci sta e chiede l'accesso agli atti dove legge che gli vengono contestati più episodi: l'aver fatto pregare i bambini, l'aver fatto loro costruire un rosario e l'averli "spaventati" quando, in altra occasione, aveva spiegato agli stessi alunni la grave pericolosità del fumo. Una risoluzione ritenuta inaccettabile dall'insegnante che annuncia ricorso al dispositivo, ritenendo immeritato il biasimo e ancor di più il provvedimento, considerato umiliante, che è stato preso nei suoi confronti.
Trenta giorni di prognosi alla segretaria dell'accettazione, sette a un medico radiologo e una denuncia per lesioni personali. Questo il bilancio dell'aggressione avvenuta nel pomeriggio di mercoledì ai danni del personale in servizio presso l'ospedale di Civitanova Marche.
I fatti sono accaduti intorno alle 17.30. Un paziente si è presentato in accettazione del reparto di radiologia per ritirare un referto. Alla richiesta dell'impiegata del pagamento del ticket per poter ritirare la documentazione richiesta, l'uomo ha iniziato a protestare.
Dopo essersi momentaneamente allontanato, è tornato indietro e, entrato nella segreteria dell'accettazione, ha scaraventato a terra l'impiegata che ha riportato fratture al costato.
Un medico radiologo intervenuto in suo soccorso è stato aggredito, mentre nel frattempo il personale ha allertato la polizia: gli agenti giunti in ospedale hanno fermato ed identificato l'autore dell'aggressione che è stato denunciato.
Stroncato un trasporto abusivo di merci. La polizia stradale di Macerata, in stretta sinergia con il Comando Ancona, il 5 aprile scorso ha svolto un servizio operativo lungo la fascia costiera del territorio di Civitanova Marche, portando alla luce un'attività illecita dedita al trasporto di merce irregolare in ambito nazionale per conto di terzi (cosiddetto "cabotaggio") da parte di un autotrasportatore di nazionalità extracomunitaria.Tale attività ha determinato una sleale concorrenza nei confronti degli autotrasportatori in regola con la normativa nazionale.
Al conducente straniero è stata elevata una sanzione amministrativa di oltre 6.000 Euro e il conseguente fermo amministrativo del mezzo per 3 mesi. Nel corso del servizio specifico e mirato a tali controlli sono state altresì contestate dalla polstrada altre 8 infrazioni al Codice della Strada e alle leggi complementari.
Ricatto “a luci rosse” per un pensionato del Fabrianese che ha ricevuto richieste di soldi per evitare ritorsioni. L'uomo, recentemente, ha iniziato a navigare in un sito internet di incontri piccanti.
A un certo momento ha fornito anche il proprio numero di cellulare all'estorsore. Poco dopo, sia via cellulare che Whatsapp, ha iniziato a ricevere pressanti richieste di denaro e minacce di rendere pubbliche le conversioni e le immagini scambiate. Ha ceduto, inviando circa mille euro, ricaricando una carta ricaricabile. Le richieste di denaro,però, sono proseguite.
Il pensionato, a quel punto, ha deciso di reagire non effettuando più alcun versamento di denaro e manifestando l'intenzione di denunciare quanto stava accadendo ai carabinieri di Fabriano.
I militari, dopo lunghe indagini, hanno identificato e denunciato per estorsione un 30enne, incensurato, residente in Piemonte. I carabinieri invitano a "denunciare sempre, senza vergognarsi".
A processo per violenza sessuale aggravata, un operaio di 47 anni originario di un comune dell'entroterra maceratese dovrà rispondere dell’accusa di aver abusato delle figlie minori. Per l’accusa i presunti abusi si sarebbero verificati dal 2018 al 2021, sarebbero quindi iniziati quando le bambine avevano rispettivamente 9 e 10 anni.
La denuncia è partita a seguito del racconto che la maggiore delle sorelline avrebbe fatto agli insegnanti lo scorso anno: quando la madre e la nonna non c’erano o dormivano, lei e la sua sorellina minore sarebbero state costrette a subire le violenze sessuali dal padre, mai raccontate prima per il timore che la situazione peggiorasse. La scuola aveva attivato i servizi sociali, che a loro volta avevano segnalato la situazione alla Procura.
Durante l’udienza preliminare celebrata ieri mattina, il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero, ed ha rinviato a giudizio l’imputato: il processo si aprirà il prossimo 10 ottobre dinanzi ai giudici del collegio I del Tribunale di Macerata. L’imputato ha sempre respinto le accuse e tramite il suo avvocato si è detto pronto a dimostrare in giudizio la sua innocenza.
Scontro tra auto e scooter: una ragazzina di 14 anni trasferita a Torrette con l’elisoccorso, è grave. È il bilancio di un incidente avvenuto questa notte, in via Silvio Pellico a Civitanova Marche.
Per cause in fase di accertamento, una vettura in transito e un motociclo - con in sella due giovanissime - sono entrati in collisione all'altezza del bowling. Ai rilievi procedono i carabinieri della Compagnia di Civitanova. L'impatto è stato violento, tanto che le due ragazze sono state sbalzate sull'asfalto facendo un volo di diversi metri rispetto al punto in cui è avvenuto l'incidente.
Ad avere la peggio una delle due adolescenti, una quattordicenne. Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118, della Croce Verde e della Croce Rossa. I sanitari hanno deciso per il trasferimento a Torrette in eliambulanza della giovane, che si trova ricoverata in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell'ospedale dorico. Meno preoccupanti le condizioni dell'altra ragazzina, traferita in codice giallo all'ospedale cittadino per un sospetto trauma cranico.
"Sono stata costretta a fare il test di paternità per mio figlio di soli tre mesi. E il padre è proprio Fabio, il mio compagno. Naturalmente, non avevo dubbi. Perché, quindi, l'ho fatto?. E, soprattutto, perché chiedo che venga riportata la notizia sui giornali? Se la fantasia (o la curiosità) vi sta portando chissà dove, leggete, e poi, mi auguro, vi indignerete insieme a me. Perché, delle volte, la becera realtà arriva a superare anche la più fervida fantasia" Con queste parole e molta amarezza, la deputata marchigiana Rachele Silvestri ha scelto di rendere pubblica la sua storia, inviando una lettera al Corriere della Sera.Nel 2018 lei, a quel tempo commessa da Penny Market, giovanissima grillina sin dal 2009, conquistò il primo posto in lista nel collegio Marche Sud con i 5 Stelle. "Nel 2019 sono uscita dal Movimento e, dopo un periodo nel gruppo Misto, ho aderito a Fratelli d'Italia. È stata una scelta di cuore e di ragione, perché col partito di Giorgia Meloni condividevo da tempo le idee e il coraggio. Circa un mese fa, una persona amica mi racconta che gira la voce che il mio bambino non sarebbe figlio del mio compagno, ma di un politico molto influente di Fratelli d'Italia, a sua volta sposato. Mio figlio sarebbe, quindi, nato da una relazione clandestina, grazie alla quale io avrei anche ottenuto la mia candidatura"Prosegue: "Mi chiedo: ma in quanti modi il corpo di una donna può essere violato, calpestato, abusato? Quante volte il dono della procreazione può essere strumentalizzato e degradato? In nome di cosa è giustificabile la violenza su un bambino appena nato? Non so chi sia stato. Molti, però, hanno scelto di condividere una evidente calunnia, di telefono in telefono, di chat in chat, rendendosi complici di questo schifo - afferma -. E anche chi sa ma ha deciso di non parlare lo è" La deputata ha scelto di condividere la sua storia "per tutelare mio figlio e Fabio, legittimo papà e mio amato compagno", mettendo così a tacere i pettegolezzi dilagati sulla sua vita privata.
Trentacinque mense e punti di cottura, controllati ai carabinieri del Nas nelle Marche, presso le strutture ospedaliere, case di cura e residenze protette: 12 nella provincia di Ancona, 8 in quella di Macerata ed altrettante a Pesaro, 6 in provincia di Ascoli Piceno ed una in quella di Fermo.
Nell'ambito delle verifiche effettuate in tutta Italia dai carabinieri della sanità, in 18 casi sono state riscontrate carenze strutturali consistenti nel distacco di parti di intonaco, dissoluzione di continuità nella pavimentazione, annerimento e presenza di fessurazioni nelle pareti.
In pochissimi casi sono state rilevate carenze igienico sanitarie dovute alla presenza di umidità. Al gestore di una mensa della provincia di Macerata è stata contestata una sanzione amministrativa di 1.000 euro per non aver provveduto ad effettuare le pulizie ordinarie.
Nella circostanza veniva rilevata la presenza di sporcizia diffusa sul pavimento relativa a residui di lavorazioni pregresse. I gestori delle mense non risultate in regola sono stati segnalati all'Autorità Sanitaria che provvederà ad emanare le relative prescrizioni per il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie.
Investono un ciclista e poi fuggono. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di San Benedetto del Tronto, insieme ai colleghi di Monteprandone, sono intervenuti per un incidente stradale nel corso del quale un'autovettura guidata da una donna aveva appena investito un ciclista 44enne del luogo, che fortunatamente non ha riportato gravi conseguenze, allontanandosi senza prestare soccorso.
Le testimonianze raccolte sul posto e la predisposizione di un accurato piano di ricerca attivato attraverso la Centrale Operativa, hanno permesso, dopo un inseguimento di circa un quarto d'ora, di intercettare il veicolo investitore, che nel frattempo si era dato alla fuga, bloccandolo in prossimità del centro cittadino.
Alla guida del mezzo c'era una donna 45enne e al posto passeggero il suo compagno 41enne, entrambi di San Benedetto del Tronto e in evidente stato di alterazione psicofisica. Durante il controllo, l'uomo ha rifiutato di fornire le proprie generalità e di sottoporsi all'accertamento etilometrico, aggredendo con calci e pugni i carabinieri, che con non poca fatica, sono comunque riusciti ad immobilizzarlo.
Il 41enne è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale ed omissione di soccorso e rinchiuso nella casa circondariale di Marino del Tronto a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. La compagna invece è stata denunciata in stato di libertà e dovrà rispondere di guida in stato di ebbrezza ed omissione di soccorso. L'arresto dell'uomo è stato successivamente convalidato dal gip presso il Tribunale di Ascoli Piceno.
Incendio in una fabbrica dismessa di Macerata, in contrada Mozzavinci. Le fiamme sono divampate all'interno di un locale che era adibito ad attività produttiva, intorno alle 11 di questa mattina. Sul posto sono giunti immediatamente - con due autobotti - i vigili del fuoco del comando centrale, i quali hanno domato le fiamme evitando che si propagassero agli altri locali dello stabile e messo in sicurezza l'area coinvolta. In fase di ricostruzione l'origine dell'incendio, non si esclude la pista dolosa. Sul posto, per i rilievi di rito, anche la polizia di Stato. L'intervento dei vigili del fuoco è stato concluso soltanto nel primo pomeriggio. Non si registrano feriti o intossicati.
Si apre oggi il processo in Corte d'Assise a Macerata a Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, 32 anni, salernitano, che il 29 luglio dello scorso anno uccise a mani nude Alika Ogorchukwu, un ambulante nigeriano di 39 anni, nel corso principale di Civitanova Marche. (Leggi qui)
Alika aveva chiesto l'elemosina a Ferlazzo e alla sua compagna, che avevano rifiutato, l'ambulante aveva insistito toccando il braccio di lei, poi si era allontanato.
A quel punto Ferlazzo lo aveva rincorso e aggredito, prima colpendolo con la stampella che il nigeriano usava per camminare e poi salendo sopra di lui a cavalcioni e schiacciandogli il collo e la testa, per poi allontanarsi dopo aver preso il cellulare della vittima.
La vedova di Alika, Charity Oriakhi, con i figli, assistiti dall'avvocato Francesco Mantella, intende costituirsi parte civile, insieme ad altri parenti. Chiede di essere considerata parte civile anche l'associazione dei migranti nigeriani nelle Marche, rappresentata dall'avvocato Narciso Ricotta.
La difesa di Ferlazzo, che è stata sottoposto a perizia psichiatrica, aveva chiesto il rito abbreviato ritenendo che il reato potesse essere derubricato da omicidio volontario aggravato (per il quale è impossibile richiedere il rito alternativo) a omicidio preterintenzionale. Il primo marzo scorso il gip Claudio Bonifazi ha rigettato l'istanza del difensore: sarà il dibattimento a far emergere eventualmente elementi a sostegno della tesi della difesa.
Tragedia sul lavoro a Fano, dove un operaio è morto schiacciato da una pressa in uno stabilimento produttivo. Il fatto è accaduto questa mattina, in un sito industriale nella zona di via Papiria. La vittima è il 26enne Giacomo Cesaretti, un giovane lavoratore originario della stessa città pesarese.
Lanciato l’sos sono accorsi sul posto i sanitari del 118 e i vigili del fuoco, ma ogni tentativo di soccorso si è rivelato vano. Presente su l luogo dell’incidente la polizia, che sta cercando di stabilire l’esatta dinamica di quanto avvenuto. Un dramma che riporta sotto i riflettori il problema delle morti bianche: secondo stime Inail sono in media tre al giorno le vittime sul lavoro in Italia.
Il mondo del calcio maceratese, e non solo, piange la scomparsa del talent scout Fabrizio Brandelli. L’uomo è deceduto ieri mattina, all’età di 53 anni, all’ospedale di Civitanova Marche dove era ricoverato in seguito a una lunga malattia che non gli ha lasciato scampo.
Fu tra i primi ad ottenere in Italia la qualifica di agente Fifa e, negli ultimi anni, era stato vicino agli ambienti calcistici di Corridonia e Sangiustese.
Persona molto stimata per la sua umanità e la capacità di scovare giovani talenti in giro per i campi di provincia e non solo, fu lo stesso Brandelli, ad esempio, a segnalare il talento di Douglas Costa durante un viaggio in Brasile. Numerosi i messaggi di cordoglio, apparsi via social, da parte delle società con cui aveva collaborato.