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Fa recitare l'Ave Maria in classe, maestra sospesa per 20 giorni con stipendio ridotto

Fa recitare l'Ave Maria in classe, maestra sospesa per 20 giorni con stipendio ridotto

È di 20 giorni di sospensione con riduzione dello stipendio la pena inflitta dall'ufficio scolastico provinciale di Oristano  alla maestra Marisa Francescangeli, classe 1965.

Tutto ha inizio il 22 dicembre del 2022 quando la maestra viene chiamata a sostituire un collega assente. Il Natale è alle porte e l'insegnante ha l'idea di far costruire agli alunni un bracciale con le perline che rappresentasse il rosario e, poco prima dell'uscita, fa recitare loro tutti insieme il Padre Nostro e l'Ave Maria.

Un'idea che non è piaciuta ad alcune mamme che hanno segnalato la cosa al dirigente scolastico di un istituto di San Vero Milis - comune in provincia di Oristano - che, di lì a poco, ha convocato la maestra e i genitori per un confronto nel suo ufficio. Alle rimostranze dei genitori la maestra ha fatto le sue scuse ai genitori intervenuti e al dirigente, ma la situazione non si è comunque risolta così. 

Lo scorso 2 marzo la maestra è stata convocata dalla direzione dove le è stato notificato il provvedimento: venti giorni di sospensione dall'insegnamento a decorrere dal giorno di rientro (la maestra è attualmente in malattia) con decurtazione di una parte dello stipendio. Per l'insegnante, quindi, porte chiuse sino al 16 aprile.

Una situazione che riporta inevitabilmente alla luce le vicende della professoressa Clara Ferranti nell'Università di Macerata., vicenda della quale si era addirittura interessato il ministero attraverso l'interrogazione dell'onorevole Giovanni Paglia invocante una lesione del principio di laicità dello Stato Italiano

Tornando alla maestra Francescangeli, l'insegnante non ci sta e chiede l'accesso agli atti dove legge che gli vengono contestati più episodi: l'aver fatto pregare i bambini, l'aver fatto loro costruire un rosario e l'averli "spaventati" quando, in altra occasione, aveva spiegato agli stessi alunni la grave pericolosità del fumo. Una risoluzione ritenuta inaccettabile dall'insegnante che annuncia ricorso al dispositivo, ritenendo immeritato il biasimo e ancor di più il provvedimento, considerato umiliante, che è stato preso nei suoi confronti.

 

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