Gravi inosservanze in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro nonché gravi violazioni in materia ambientale: scatta la sospensione dell'attività lavorativa per una ditta di verniciature di mobili di Appignano. Nei confronti del titolare comminate, inoltre, ammende pari a 68mila euro complessivi.
È il risultato di un servizio a tutela dell’ambiente e della sicurezza della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro eseguito dai carabinieri della stazione di Appignano unitamente al nucleo carabinieri forestale e al nucleo carabinieri per l'ispettorato del lavoro di Macerata.
Nella ditta sono state riscontrate inadempienze in materia di sicurezza sul lavoro e tutela dei lavoratori nonché per la realizzazione di un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi dove erano accatastati scarti di vernici e solventi.
Il titolare della ditta, un cittadino cingalese di 42 anni, è stato segnalato all'autorità giudiziaria e la struttura dovrà restare chiusa fino a quando non saranno ripristinate tutte le condizioni di sicurezza previste dalla normativa.
Ubriachezza molesta, sanzioni per la sicurezza stradale e uso non terapeutico di sostanza stupefacente: è il risultato degli interventi dei militari del nucleo radiomobile dei carabinieri di Macerata, impegnati nel controllo capillare del territorio, per fronteggiare soggetti che, in preda ai fumi dell’alcool, sono risultati particolarmente molesti.
Tra il weekend scorso e i primi giorni di questa settimana, sono state accertate 5 violazioni per ubriachezza molesta per le quali sono state comminate sanzioni per 510 euro complessivi. Durante uno dei tantissimi controlli alla circolazione stradale, la mattina di domenica 17 dicembre i militari del radiomobile hanno intimato l'alt ad un'autovettura Mercedes il cui conducente teneva una condotta di guida poco rassicurante.
In effetti il giovane, un 26enne di Macerata, sottoposto all'accertamento con l’etilometro in dotazione alla pattuglia, risultava positivo al test con un tasso pari a 0,94, quasi il doppio del limite consentito. Per lui è immediatamente scattato il ritiro della patente, per i conseguenti provvedimenti amministrativi, ed è stato denunciato alla Procura della Repubblica per guida in stato di ebbrezza.
Le segnalazioni alla Prefettura di Macerata per uso non terapeutico di sostanza stupefacente sono, invece, scaturite a seguito dei controlli effettuati, in diverse circostanze, dalle pattuglie della stazione di Mogliano e della sezione radiomobile.
Nel primo caso, durante il pomeriggio di sabato 16 dicembre un operaio di 32 anni di Fermo è stato sorpreso a Mogliano con 1,6 grammi di hashish mentre in un’altra circostanza, a Macerata, nel corso della serata di martedì 19 dicembre, un giovane di 23 anni di Corridonia, è stato trovato in possesso di grammi 4 di marijuana. In quest'ultimo caso, considerato che il giovane è stato trovato in possesso dello stupefacente mentre era alla guida di un'auto, per lui è scattato anche il ritiro della patente di guida.
Due giovanissimi trasferiti in codice rosso all'ospedale Torrette di Ancona. È il bilancio di un terribile incidente avvenuto, intorno alle 7:45, nella frazione di Cesolo, lungo la strada provinciale 502, a San Severino Marche, all'altezza dell'incrocio per la località Barbaro. Per cause in corso di accertamento da parte degli agenti della polizia locale, intervenuti con due pattuglie, il motociclo, un 125, che procedeva da Cesolo verso il centro urbano, è finito in un fossato dopo essere scivolato sull'asfalto. La corsa si è arrestata su di un campo ai margini della carreggiata.
Nel sinistro è rimasta coinvolta anche una Renault Clio condotta da un giovane settempedano, che procedeva nella stessa direzione di marcia. In sella alla moto vi erano un ragazzo di 17 anni e una ragazza di 14 anni, fratello e sorella. Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 partiti dall'ospedale "Bartolomeo Eustachio" di San Severino Marche, i vigili del fuoco e il personale dell’Anas. Gli operatori dell'emergenza, prestate le prime cure del caso, hanno richiesto l'ausilio dell'elisoccorso, visti i gravi traumi riportati da entrambi gli adolescenti.
Ad avere la peggio è stata la giovane di 14 anni, caricata in eliambulanza dopo essere stata intubata e trasferita d'urgenza all'ospedale Torrette di Ancona. La prognosi è riservata. Al nosocomio dorico è finito anche il 17enne, sempre in codice rosso. Praticamente illesa, invece, la persona al volante dell'auto. A causa dell’incidente la viabilità sulla strada provinciale 502 ha subito rallentamenti. Indagini in corso da parte della Polizia Locale.
Dopo l'arresto e la condanna del marito, per l'accusa di maltrattamenti nei suoi confronti, anche la suocera aveva assunto comportamenti minacciosi e diffamatori e, in un'occasione si era presentata a casa della nuora pretendendo che la facesse entrare e colpendo violentemente la porta d'ingresso. Dopo la richiesta di intervento della residente, sono intervenuti gli agenti delle volanti per riportare la calma.
Il questore di Ancona Cesare Capocasa ha emesso a carico della suocera, una 60enne residente fuori delle Marche, un provvedimento di ammonimento, intimandole di cessare qualsiasi condotta persecutoria nei riguardi della nuora e di interrompere ogni tipo di contatto e condotta lesiva.
L'episodio finale si è verificato la sera di lunedì 18 dicembre, quando la 60enne si era presentata a casa della nuora, pretendendo che la facesse entrare, colpendo con violenza la porta di casa e spaventando la vittima. Dal racconto della parte offesa agli agenti, dall'arresto dell'uomo, la suocera aveva assunto nei riguardi della nuora comportamenti minacciosi e diffamatori, apostrofandola con parole volgari e accusandola di aver causato i problemi di giustizia del figlio.
L'ammonimento del questore, ricorda la questura, "costituisce un efficace deterrente volto a contrastare il fenomeno dello stalking, prima che degeneri e si concretizzi in azioni aggressive, sia di tipo fisico che di tipo psicologico. Qualora un soggetto ammonito continui a vessare la parte lesa, la condotta diventa perseguibile dall'ufficio di polizia, senza una specifica querela della vittima".
Condannato a due anni e due mesi l'automobilista che, con una tragica uscita di strada, ha causato la morte di Asif Mahmood, trentanovenne di origini pakistane, residente a Corridonia. Oggi, in tribunale a Macerata, il giudice Daniela Bellesi ha condannato a due anni e due mesi di reclusione, senza la sospensione condizionale, il responsabile dell’incidente, Florin Constantin Racariu, 29 anni, di origini rumene ma residente a Recanati, e gli ha anche inflitto la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per due anni.
I genitori, i fratelli e le sorelle della vittima, per essere assistiti, attraverso l’area manager per le Marche Andrea Polverini, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, si sono costituiti parte civile al processo con l'avvocato Massimo Cesca, del Foro di Macerata, e il giudice ha stabilito di liquidare le provvisionali in loro favore.
Il terribile incidente è avvenuto 13 ottobre 2021, alle 15, a Porto Recanati. L’imputato procedeva in via dell’Industria alla guida di una Fiat Multipla in cui trasportava, sul sedile del passeggero anteriore, Asif Mahmood, quando ha improvvisamente perso il controllo del mezzo.
La macchina ha sbandato sulla destra andando a cozzare con violenza contro il muretto di recinzione dell’abitazione al civico 26. Le condizioni di Mahmood dopo l’impatto sono parse subito gravi, tanto che il medico del 118 accorso con l’ambulanza della Croce Gialla di Recanati (sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Civitanova Marche, ndr), ha allertato l’elisoccorso per trasportarlo il più in fretta possibile all’ospedale Torrette di Ancona, dov’è giunto in stato di coma e in prognosi riservata.
Qui il trentanovenne ha lottato per quasi un mese tra la vita e la morte, ma il 10 novembre 2021 il suo cuore ha cessato di battere. Agli agenti della Polizia locale di Porto Recanati intervenuti per i rilievi il conducente della Multipla, che se l’è invece cavata con ferite non gravi, ha dichiarato di aver sterzato bruscamente a destra per evitare un presunto veicolo proveniente dal lato opposto che avrebbe invaso la sua corsia di pertinenza.
Non è stata rinvenuta dagli inquirenti alcuna prova circa la supposta presenza di questo altro mezzo, e sull’asfalto non vi era alcuna traccia di frenata. Gli agenti, attribuendo il sinistro alla perdita di controllo della vettura, al termine degli accertamenti hanno anche sanzionato il conducente per violazione dell’articolo 141 comma 2 e 11 del Codice della Strada, relativo, appunto, alla perdita di controllo dell’auto.
Il giovane rumeno è stato subito iscritto nel registro degli indagati per il reato di lesioni colpose stradali gravissime, capo d’imputazione diventato poi omicidio stradale dopo la morte di Asif: l’autopsia disposta dal Pm, anche in ragione del lasso di tempo intercorso tra il sinistro e il decesso, affidata al medico legale dottoressa Donatella Fedeli, dell’ospedale di Macerata, ed eseguita il 13 novembre 2021, ha confermato il nesso di causa tra decesso e lesioni riportate nel sinistro.
Alle operazioni peritali ha partecipato anche il dottor Marco Palpacelli quale medico legale di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A. Al termine delle indagini preliminari, il dottor Carusi ha chiesto il processo per Racariu, con l’accusa di aver causato la morte del passeggero "per negligenza, imprudenza e/o imperizia e in violazione degli art. 141 commi 1,2 e 11 Cds, procedendo a una velocità di 74 km/h in luogo dei massimi prescritti 50 km/h e comunque mancando di regolare la velocità di guida alle caratteristiche concrete della strada, perdendo così il controllo della vettura e provocandone l’impatto con il muretto posizionato al di fuori della carreggiata". Con successiva fissazione dell’udienza preliminare per il 7 dicembre 2022.
I familiari però hanno dovuto attendere un altro, lungo anno perché i difensori dell’imputato hanno cercato di mettere in dubbio che la morte della vittima fosse collegata al sinistro, ipotizzando presunte altre patologie subentrate a causa di "malpractice" medica dei sanitari che lo hanno avuto in cura, e hanno avanzato la richiesta, ammessa, del rito abbreviato condizionato all’espletamento di una ulteriore perizia medico legale. Tentativo che non ha però evitato la condanna a due anni e due mesi a Racariu.
Lutto nel mondo dell’imprenditoria e della cultura. Si è spento questa mattina all’età di 59 anni, dopo una lunga malattia che non gli ha lasciato scampo, Gino Giometti. Originario di Montepulciano, ma maceratese di adozione, Giometti era il titolare della libreria in corso Matteotti, al piano terra di Palazzo degli Studi.
È stato anche il fondatore della casa editrice Giometti & Antonello insieme a Danni Antonello, scomparso nel 2017 a soli 39 anni, oltre che filosofo e traduttore. Fino al 2013 Giometti era stato anche co-direttore della casa editrice Quodlibet. Lascia la moglie Milena e un figlio.
È morto il conducente dell'auto che durante la notte, intorno alle 2:30, ha percorso contromano un tratto di strada a quattro corsie nella zona di Spoleto scontrandosi con un furgone Ducato. Lo si è appreso da ambienti giudiziari. La vittima dell'incidente è un ventisettenne residente a Pieve Torina, Yassine Attar: era al volante di una Alfa Romeo Giulietta.
Lo scontro è avvenuto in località Fabbreria. L'autista del furgone è rimasto ferito ma sembra non gravemente. Coinvolta anche un'altra auto, una Nissan Qashqai, che ha sfiorato quella contromano prima dell'urto con l'altro mezzo.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Spoleto e tre ambulanze. Dalle prime ricostruzioni degli agenti è emerso che il giovane aveva imboccato la strada statale Flaminia contromano, percorrendola in direzione nord fino al chilometro 130, dove si è scontrato con un autocarro ed un’altra auto che procedevano in direzione sud. Il ventisettenne è morto poco dopo essere stato trasportato in ospedale.
Fra i 700 enti impattati dall’attacco hacker partito lo scorso 8 dicembre e durato fino al 12 dicembre è stato interessato anche il comune di Macerata.
Si tratta comunque di un attacco diverso da quello registrato lo scorso anno, quando ad essere coinvolti furono il server e le cartelle di rete del comune. Questa volta a essere hackerato è stato il gestore Westpole, la piattaforma che fornisce servizi cloud a Pa Digitale.
"L’attacco hacker ha comportato alcune problematiche", ha spiegato l'assessore ai Servizi amministrativi Marco Caldarelli . "Attualmente sono già state riattivate le sezioni che riguardano il protocollo democratico, la contabilità e le paghe. Si sta poi lavorando per riattivare le sezioni Albo pretorio, Amministrazione trasparente, invio istanze online, Prenotazione appuntamento anagrafe. Seppur con alcuni rallentamenti, è invece disponibile l’invio delle pratiche online (SUAP, SUE)".
"Fortunatamente l’attacco non ha prodotto alcuna alterazione e compromissione di dati, dal momento in cui non ci sono state intromissioni nel server e nelle cartelle di rete del comune", spiega ancora Caldarelli. "Il pericolo è stato individuato prontamente e si è agito subito in maniera radicale".
Continua l’ondata di furti che sta colpendo i negozi del centro storico di Macerata. Questa volta a essere preso di mira il negozio d’intimo Piangiarelli sito all'inizio di via Don Minzoni a due passi dalla Questura.
In base a un ricostruzione, i ladri hanno agito nella notte di lunedì e con un arnese da scasso. Una vota all’interno hanno asportato circa 50 euro dal fondo cassa, due maglie da donna, due paia di calzini e delle caramelle.
La proprietaria dell'esercizio commerciale, una volta accortasi di quanto accaduto, ha sporto denuncia alle forze dell’ordine che indagano sul fatto: fondamentale per risalire ai responsabili sarà l'ausilio delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Questo furto si pone sulla scia di altri commessi nei giorni scorsi sempre nel centro storico cittadino e per i quali sono già stati denunciati due 40enni.
Un'azienda di Trecastelli, attiva nel settore del confezionamento di abbigliamento, non avrebbe versato le imposte, omettendo di dichiarare redditi complessivi per circa 280mila euro, e avrebbe occultato e distrutto la documentazione contabile.
È quanto emerge da indagini della Tenenza di Senigallia della Guardia di Finanza. Per questo motivo i militari del Comando provinciale delle Fiamme gialle di Ancona hanno proceduto a confiscare oltre 250mila euro, tra conti correnti e crediti, che sono stati acquisiti definitivamente alle casse dello Stato attraverso il Servizio Riscossioni dell'Agenzia delle Entrate per recuperare quanto sottratto all'Erario.
Gli accertamenti sulla ditta, gestita da un imprenditore di origine cinese, sono stati eseguiti nell'ambito della ordinaria attività di contrasto all'evasione fiscale. Nel corso del controllo i finanzieri hanno accertato che l'imprenditore avrebbe occultato e probabilmente distrutto la documentazione contabile in suo possesso senza dichiarare al Fisco i redditi percepiti nel corso dell'attività. In questo modo, secondo gli investigatori, il manager avrebbe voluto impedire all'Amministrazione Finanziaria di ricostruire i propri guadagni. Invece la meticolosa attività ispettiva dei finanzieri ha consentito di ricostruire, almeno in parte, avvalendosi delle indagini bancarie, il reale volume di affari del soggetto controllato: è stata quantificata un'evasione di circa 280mila euro, in relazione al fatturato realizzato e ricostruito.
Inoltre i miliari hanno accertato che lo stesso aveva omesso di presentare le dichiarazioni relative a Iva e Imposte sui redditi. L'imprenditore è stato denunciato all'Autorità giudiziaria e sono state avviate indagini per ricostruire la disponibilità di denaro o di altri beni a lui riconducibili da sottoporre a sequestro. I finanzieri hanno individuato somme di denaro depositate su conti bancari, alcuni dei quali intestati a terzi, e crediti vantati dall'imprenditore nei confronti di committenti italiani che gli avevano affidato dei lavori. Al termine delle verifiche sono stati confiscati oltre 250mila euro.
Investita da un'auto mentre attraversa la strada: donna di 45 anni soccorsa in eliambulanza. È quanto accaduto, intorno alle 11 di oggi lungo la strada provinciale 77, a Sforzacosta, nel comune di Macerata.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118 che, dopo aver prestato alla paziente le prime cure del caso, hanno richiesto il supporto dell'elisoccorso, atterrato nei pressi del tratto in cui è avvenuto il fatto. Per la 45enne, di professione fotografa, è stato disposto il trasferimento d'urgenza all'ospedale Torrette di Ancona per via dei traumi riportati a seguito dell'impatto con il veicolo.
Alla ricostruzione di quanto avvenuto procede la polizia locale. Si registrano rallentamenti al traffico cittadino sino al completamento delle operazioni di rilievo del sinistro.
Grave incidente sul lavoro, nel pomeriggio di oggi, all'interno di un cantiere in contrada Bura, nel comune di Tolentino: un operaio maceratese di 35 anni è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale regionale Torrette di Ancona dopo essere stato colpito e schiacciato dalla pala di un bobcat. La causa sembrerebbe essere stata un cedimento di terreno.
A seguito dell'allarme, arrivato intorno alle 15:30, i sanitari del 118 sono subito accorsi sul posto. Le condizioni dell'uomo, tuttavia, hanno suggerito l'intervento dell'elisoccorso, per il trasferimento nel più attrezzato nosocomio anconetano, dove si trova ricoverato nel reparto di rianimazione, in prognosi riservata. Sul posto è intervenuto anche il personale dello Spsal (Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro) per ricostruire quanto accaduto.
l padre picchia la madre e la figlia, di appena 7 anni, chiama il 112 chiedendo aiuto ai carabinieri. È successo a Falconara Marittima.
Quando i militari del nucleo radiomobile sono arrivati a casa hanno bloccato l'uomo, un 39enne nigeriano, in stato di agitazione: la moglie, 34 anni, era in stato di choc con lividi sul volto.
Secondo i media locali, ai carabinieri la bambina, che frequenta la seconda elementare, avrebbe raccontato di aver sentito alla tv del numero da chiamare in occasione di uno dei tanti servizi sul delitto di Giulia Cecchettin. Il padre è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e l'arresto è stato convalidato oggi. La madre è stata invece trasportata in ospedale per accertamenti.
I carabinieri della Sezione Operativa e della Stazione di Fermo, in collaborazione con il Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno concluso un’accurata attività investigativa che ha portato all’individuazione e denuncia di due individui, responsabili di una rapina aggravata ai danni del distributore di carburante sito in contrada Val d’Ete di Fermo.
Grazie anche all’analisi dei filmati degli impianti di videosorveglianza è stato identificato l’autore materiale della rapina, un 41enne di Prato residente a Monteprandone, già noto alle forze dell’ordine. Inoltre, è emerso che un 53enne campano residente a Porto San Giorgio, in un primo momento individuato come testimone, aveva invece svolto il ruolo di basista, supportando da vicino l’esecuzione del colpo, sfruttando il rapporto di amicizia instaurato con la vittima.
In base a una ricostruzione, il 12 novembre scorso, un dipendente del distributore era stato minacciato da uno sconosciuto armato di pistola, che si era fatto consegnare l’incasso della giornata, pari a circa 11mila euro per poi darsi alla fuga.
I militari erano intervenuti prontamente dopo la segnalazione, avviando le indagini e il sopralluogo tecnico presso il distributore.
Il materiale raccolto ha permesso di ottenere un decreto di perquisizione domiciliare emesso dall’autorità giudiziaria nei confronti dei due complici. La perquisizione ha consentito il rinvenimento dell’arma utilizzata, un revolver scacciacani abilmente modificato, e degli indumenti utilizzati per il colpo. Al momento, non sono state trovate tracce del denaro sottratto.
Cade con la moto da enduro e finisce in un fosso: motociclista soccorso in eliambulanza nella zona di Pian dell'Elmo, nei boschi di Canfaito. L’uomo mentre percorreva un sentiero con la sua moto, questa mattina, ha impattato contro un albero ed è precipitato in un dirupo alla sinistra del sentiero.
Il motociclista è stato recuperato grazie all'intervento dei vigili del fuoco (presenti con una squadra del distaccamento di Apiro e un mezzo del comando provinciale di Macerata) e degli uomini del soccorso alpino e speleologico di Macerata.
Sul posto sono stati verricellati il tecnico di elisoccorso del Cnsas Marche, il medico e l’infermiere del 118 che hanno provveduto a stabilizzare ed imbarellare il paziente per poi trasferirlo all'ospedale Torrette di Ancona in codice rosso.
Gli operatori del soccorso alpino e speleologico Marche hanno anche provveduto a riaccompagnare i compagni del malcapitato verso la strada provinciale.
Nella giornata di sabato stata ritrovata la carcassa di una grande tartaruga marina, della specie una caretta caretta, sulla spiaggia di Porto Recanati. A darne notizia sono gli account social dell'associazione naturalistica "Camoscio Sibillini".
"A segnalarci stamani la presenza della tartaruga priva di vita in riva al mare è stata una nostra follower che si è imbattuta nell'animale spiaggiato durante la passeggiata sulla spiaggia", ha raccontato all'Ansa Simone Gatto, biologo naturalista e guida del Parco del Conero.
"Il ritrovamento lo abbiamo prima segnalato prontamente ai carabinieri forestali e quindi alla Capitaneria di Porto di Civitanova Marche", ha fatto sapere il biologo che della tartaruga ha anche scattato alcune foto poi pubblicate su Facebook e Instagram.
Furti in serie nel centro storico di Macerata, la polizia individua gli autori. Le indagini della sezione reati contro il patrimonio della squadra mobile sono partite a seguito delle numerose segnalazioni e alle denunce di alcuni dei titolari dei locali situati nella zona del centro storico cittadino.
La visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e gli elementi raccolti, hanno permesso di ricostruire il percorso effettuato e individuare i responsabili. Si tratta di un uomo e una donna quarantenni, italiani e con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, senza fissa dimora.
Secondo quanto è emerso, i due soggetti, nelle nottate dell’8 e dell’11 dicembre scorsi, si sono introdotti all’interno di un locale asportando del denaro e hanno tentato il colpo in altre 3 attività, dove non è andato a buon fine (come nel caso del negozio "Tramite Fiorito"). Una volta identificati, gli autori sono stati condotti in Questura e denunciati in stato di libertà per furto e tentato furto aggravati in concorso.
I poliziotti, inoltre, hanno rinvenuto - ai giardini pubblici del rione Marche - lo scooter utilizzato dai due malviventi per trasportare la merce trafugata dai negozi.
Il ciclomotore, di proprietà del titolare di un locale pubblico del centro storico, era stato rubato nella notte dell'8 dicembre scorso insieme ad altra merce.
Si tratta di un mezzo elettrico, utilizzato per recapitare pasti a domicilio, quindi dalla buona capacità di carico, ed è stato immediatamente restituito al proprietario.
Un uomo di circa 50 anni è rimasto ferito non gravemente nel pomeriggio di sabato in un incidente di caccia avvenuto in una frazione di Roccafluvione, in provincia di Ascoli Piceno.
Si è trattato di una battuta di caccia al cinghiale e in una delle fasi l'uomo, intorno alle 18, è stato raggiunto ad un polpaccio da alcuni colpi sparati, probabilmente da un compagno della squadra con la quale stava partecipando alla battuta.
Ma potrebbe anche essere scivolato, facendo partire un colpo fortuitamente dal suo fucile. Il cacciatore è stato raggiunto dai vigili del fuoco in una zona piuttosto impervia: dopo averlo recuperato e trasportato a piedi nel fuoristrada, è stato poi preso in consegna dai sanitari del 118.
Le sue condizioni non sono gravi: verrà comunque ricoverato all'ospedale Mazzoni di Ascoli. Presenti sul posto anche i carabinieri per far luce sull'accaduto.
Poco prima delle 20 di sabato, i vigili del fuoco di Ascoli Piceno sono intervenuti all’interno dell’isola ecologica di Comunanza per recuperare un cane di grossa taglia finito in un container della raccolta indifferenziata.
L’animale era rimasto incastrato tra una parete della struttura e la carcassa di una lavatrice e non riusciva a liberarsi a causa di una corda di nylon che era impigliata attorno al collo limitandone i movimenti.
Dopo averlo liberato, il cane è stato adagiato in un’apposita gabbia, riportato in superficie e consegnato ad un incaricato del servizio veterinario giunto sul posto.
Un ciclista di 63 anni è morto dopo essere stato investito da un'automobile condotta da un 19enne ieri sera a Jesi . La vittima si chiamava Piero Guerriero, ed era il direttore dei un'agenzia di comunicazione.
È stato travolto in via Cartiere Vecchie, nei pressi di un supermercato, da una Renault Megane: nell'urto Guerriero è caduto a terra battendo la testa ed è morto sul colpo. Il 19enne alla guida dell'auto si è fermato subito e ha chiamato i soccorsi.
Sul luogo sono intervenuti i carabinieri, l'automedica del 118 e la Croce Verde di Jesi, ma i tentativi di rianimare il 63enne sono stati inutili. I mezzi coinvolti sono stati posti sotto sequestro dal pm di turno Rosario Lionello.