"L'accertamento tributario è stata una ingiustificata violenza": lo sfogo della moglie di Lorenzo Manuali
Rabbia, emozione, voglia di averlo ancora tra tutti noi. Sono questi i sentimenti che hanno segnato i volti della Sportware, venerdì scorso, durante la conferenza stampa tenutasi agli impianti Vescovara ad Osimo, centro sportivo che Lorenzo Manuali – il 43enne di Campocavallo di Osimo che si è gettato dal ponte autostradale Salinello, nel Teramano, alto circa cento metri, nel giugno scorso (qui) - con altri amici tenne a battesimo quasi vent’anni fa. Moderatore dell’incontro Emanuele Trementozzi, collaboratore da un anno del sodalizio osimano, in rappresentanza della Trementozzi Eventi Comunicazione.
“Vogliamo fare chiarezza una volta per tutte sulla prematura scomparsa di Lorenzo”, le parole della famiglia e dalla stessa Sportware, davanti ad oltre cento tra amici e parenti del 43enne che hanno partecipato all’appuntamento per ricordare un uomo di valori e uno sportivo con la “S” maiuscola. Sulle tribune affollate del centro osimano, anche la moglie Barbara, che visibilmente commossa, ha ricevuto il caloroso abbraccio di chi ha conosciuto suo marito: una persona solare, disponibile e guidato da quei valori che solo lo sport sa donare come rispetto, passione e determinazione. Seduti al tavolo degli oratori Luca Brachini, membro del consiglio direttivo Sportware, Fabrizio Farinelli, socio dal 2003, e la dottoressa Orietta Zagaglia dello Studio associato Franquelli di Diego Zagaglia, che ha raccontato la “verità” sul contenzioso in corso con l’Agenzia delle Entrate, smentendo categoricamente come Lorenzo, all’atto della sua morte, “abbia lasciato dietro di sé debiti e debitori in capo alla Sportware e alla sua stessa famiglia”. Parole che la moglie Barbara ha rafforzato con le sue dichiarazioni. “Vivere nello sport, una frase in cui riconosco il mio Lorenzo, il nostro Lorenzo: sì perché lui è un po’ di tutti, lo è sempre stato. La modalità con cui è stato condotto l'accertamento tributario, negando addirittura la sportività a chi ha fatto di quel valore la propria vita, è a mio parere di una ingiustificata violenza, in particolare lo è stato per un uomo di principi come Lorenzo. Naturalmente nessuno deve sentirsi responsabile per questa morte, ma penso anche che nessuno debba sentirsi non coinvolto in questa vicenda. Vorrei che la morte di Lorenzo non fosse stata vana e che venisse scritta la parola fine alle incertezze normative, ai controlli capestro alle associazioni sportive, per permettere una volta per tutte alle realtà sane e propositive come Sportware di portare avanti con coraggio e passione la promozione dello sport in tutte le sue forme. Ciò che è accaduto spero che sia lo spunto, lo dico a me innanzitutto, per fermarsi un momento a pensare che non possiamo cambiare l'ordine delle cose, certo, ma possiamo contribuire ognuno a modo nostro, ognuno per il ruolo che riveste nella vita privata e in quella professionale, a riconoscere nell'altro sé stessi rispettandolo nei suoi principi, passioni e ideali e, soprattutto, seguendo, nell'occasione del confronto, il rispetto di quelle regole di onestà e di correttezza che non sono scritte da nessuna parte, ma che sono certa siano dentro ognuno di noi”.
Un incontro dunque esaustivo, ricco di significati, teso a ricordare lo sforzo profuso da Lorenzo negli anni, proiettando l’organizzazione sportiva osimana verso un futuro solido e ricco di novità. “Perché Lorenzo ci ha lasciato un’enorme eredità e noi non possiamo tradirlo” ha rimarcato Fabrizio Farinelli. “Il gusto della competizione, il rispetto per l'avversario e anche l'accettazione della sconfitta: questi elementi lo hanno sempre contraddistinto sia nel campo di gioco che in quello della vita”. Due ore di passione che hanno smentito ogni illazione e rilanciato l’attività della Sportware, oggi più che mai. Perché, come hanno concluso gli oratori, “ci salutiamo nella profonda consapevolezza che la Sportware c’è stata, c’è, ma, soprattutto, ci sarà nel nome e in memoria di Lorenzo Manuali”.
E la storia non finisce di certo qui, come sottolineato dalla dottoressa Zagaglia: “Il nostro studio segue la Sportware da molti anni e, insieme, abbiamo deciso di avviare un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate, nella convinzione che quanto verbalizzato non corrisponda al vero. La Sportware ha sempre promosso i valori di amicizia e rispetto delle regole, non possiamo accettare che venga disconosciuto lo status di sportività a questa associazione. Ci sono troppe regole incerte e di dubbia interpretazione, norme che hanno colpito nell’animo una persona sensibile come Lorenzo e che noi combatteremo davanti ad un giudice. Di certo, questo lo gridiamo con fierezza, Lorenzo Manuali non ha lasciato debiti a nessuno, tanto meno la Sportware è debitore di qualcuno. E questo, amici, è un dato di fatto incontrovertibile”.
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