Guerriglia sulla A1: "Criminali travestiti da tifosi", sindacati di Polizia chiedono provvedimenti
"I gravissimi scontri avvenuti ieri sull’ autostrada A1 confermano che questi criminali travestiti da tifosi rappresentano un rischio grave e concreto per i cittadini e per le forze dell’ordine. I poliziotti che hanno agito ieri con professionalità e sangue freddo, a Badia al Pino, sono stati costretti, infatti, a intervenire nelle corsie autostradali aperte alla circolazione e a fare i conti con persone armate di tutto punto, con bastoni e bombe carta, nonché abbigliate in modo da rendere difficile la loro identificazione".
La dichiarazione giunge dal segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese, che ha proseguito con la richiesta al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di "valutare la sospensione delle trasferte fino alla fine del campionato per le tifoserie che si macchiano di episodi di violenza.
E per coloro che saranno identificati quali autori degli scontri di ieri, auspichiamo l’applicazione del Daspo a vita. Di fronte a vicende del genere, infatti, l’unica via da applicare è quella dell’assoluta severità".
Sulla stessa linea il sindacato di Polizia Siulp, con la richiesta al ministro Piantedosi di valutare urgentemente "la reintroduzione di tutti gli strumenti già sperimentati per prevenire queste forme di violenza. A partire dalla tessera del tifoso sino alle partite a porte chiuse per quelle squadre le cui tifoserie si evidenziano per violenza e intolleranza".
Gli scontri in autostrada avvenuti ieri tra gli ultras del Napoli, diretti a Genova per la sfida contro la Sampdoria, ed i tifosi della Roma, in viaggio per Milano per l’incontro a San Siro tra il Milan e i giallorossi, si sono verificati sull’autostrada A1 ed all’interno dell’area di servizio Badia al Pino est, vicino ad Arezzo.
La Digos di Arezzo, insieme a quella di Napoli e di Roma, stanno lavorando incessantemente cercando di fare chiarezza su quella che sembra sia stata una guerriglia organizzata: secondo la ricostruzione delle forze dell’ ordine: “circa 350 tifosi del Napoli diretti a Genova, si sono fermati nell’area di servizio Badia al Pino direzione nord".
Dopo la morte, nel 2014, del tifoso napoletano Ciro Esposito, raggiunto da un colpo di pistola esploso da un tifoso della Roma al termine della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, si è cercato di tenere le tifoserie a distanza per evitare possibili incidenti: ai romanisti era impedito di andare in trasferta a Napoli, così come ai napoletani di vedere la propria squadra allo stadio Olimpico.
Ieri è stato impossibile evitare l'incontro: sembrerebbe che i romanisti potessero contare su alcuni ultrà in avanscoperta con il compito di informarli sulla presenza dei rivali negli autogrill toscani: avrebbero deciso di fermarsi all’altezza dell’area di sosta proprio per la presenza della tifoseria partenopea. L'autostrada A1 si è trasformata così in un campo di battaglia.
Gli investigatori stanno conducendo le indagini per ricostruire la dinamica, sulla base dell’analisi delle telecamere di sorveglianza dell’autogrill ed anche delle chat e delle comunicazioni telefoniche dalle quali emergerebbe che gli ultras abbiano iniziato a minacciarsi proprio in chat.
Lo scontro sulla carreggiata nord della A, che li ha visti tutti vestiti di nero ed incappucciati, coinvolti nel lancio di sassi, bottiglie, coltelli, bastoni, fumogeni, non sarebbe stato quindi casuale.
A oggi sono oltre 200 i tifosi identificati dalla polizia, tra quelli che per almeno 15 minuti hanno messo a ferro e fuoco la carreggiata della A1 attentando alla sicurezza dei trasporti, oltre che delle forze dell’ordine e dei cittadini.
Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi è intervenuto sui gravi fatti: “C'è una differenza abissale tra i tifosi che vanno allo stadio, in casa o in trasferta, per cantare, abbracciarsi, gioire o soffrire per la propria squadra e i delinquenti che si scontrano in una stazione di servizio autostradale, creando problemi alle persone perbene. Non c'è cosa peggiore che definire tifosi quest'ultimi, non c'è errore più grande del fare di tutta l'erba un fascio”.
Foto Adnkronos
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