Circa 15 pecore sono state sgozzate da un branco di lupi. È successo nel tardo pomeriggio di ieri, nel comune di Serravalle. Il grave danno subito dall'azienda agraria Alessandri ammonta a circa 45 pecore."Intorno alle 16 di ieri pomeriggio, martedì 15 novembre - mi racconta Giuseppe Alessandri, padre del proprietario dell'azienda Domenico - dopo aver alimentato gli animali, ci siamo allontanati dall'ovile di circa 100 metri. Quando siamo tornati abbiamo trovato il cancello forzato e aperto e le pecore sparite".Gli animali sono stati trovati a circa quattro chilometri di distanza."Abbiamo iniziato a cercare - continua Giuseppe - e abbiamo trovato le pecore, alcune morte, altre gravemente ferite a circa 4 chilometri dall'ovile. Quindici pecore sono ancora disperse".L'ovile sorge nei pressi dell'abitazione e la tragedia sarebbe stata di portata enorme se nei paraggi si fosse trovato qualche essere umano."Abbiamo subito pensato ad un branco di lupi - conclude Giuseppe - e la nostra preoccupazione si è subito rivolta ai bambini che abitano vicino all'ovile. Difficile evitare questo tipo di disgrazia perché, in questo caso, non è stato possibile prevedere il fatto che le pecore, spaventate dall'avvicinarsi del branco, abbiano forzato il cancello e siano fuggite, diventato una preda facile per i lupi"
Anche a San Ginesio è iniziato il recupero dei beni culturali ospitati in strutture a rischio di crolli. I carabinieri del Nucleo Tpc sono all'opera, con gli altri 'salvatori' d'arte, nella Chiesa di S.Francesco, dov'è crollata parte della facciata, nella Collegiata, dove dovrà essere attuato un intervento importante (200mila euro) sempre sulla facciata e nella Pinacoteca della cittadina 'balcone dei Sibillini', Bandiera arancione e tra i Borghi più belli d'Italia.Nel museo-pinacoteca sono conservate, tra l'altro, due tavole di Stefano Folchetti (1440-1514), una Pietà di Simone De Magistris, il Quadro di Sant'Andrea, conosciuto come Battaglia fra Ginesini e Fermani attribuito a Nicola da Siena. Cresce intanto il numero degli sfollati: "Sono 450 quelli gestiti nelle strutture d'accoglienza - dice il sindaco Mario Scagnetti -, il doppio quelli ospitati negli alberghi o che hanno trovato autonoma sistemazione". In pratica, quasi la metà della popolazione, che conta 3.500 abitanti circa (ANSA).
È morta uccisa da un colpo di fucile all'addome Cristina Cappellacci, la donna di 46 anni trovata agonizzante in casa dei genitori due giorni fa a Montefiore di Recanati, e deceduta poi in ospedale. Lo avrebbe stabilito l'autopsia effettuata questa mattina che ha quindi smentito l'ipotesi fatta in un primo momento di una ferita mortale da arma da taglio. Il fucile è l'arma da caccia di proprietà del padre di Cristina, che i carabinieri avevano trovato vicino al letto sul quale la donna era distesa in una pozza di sangue. Poco distante c'era anche una cartuccia. L'autopsia ha permesso di rinvenire alcuni pallini da caccia nel ventre della donna. L'ipotesi più probabile resta quella del un suicidio. Al momento della tragedia, nell'abitazione c'erano soltanto Cristina e la madre, il padre era uscito. Ascoltate dai carabinieri, la madre della donna morta e una vicina di casa hanno detto di non aver udito colpi di arma da fuoco.
“Siamo vicini alla popolazione in questo momento così difficile”.Le responsabili dei Centri Santo Stefano di Camerino, Roberta Ferranti, e Tolentino, Mariella Grassettini, esprimono parole di vicinanza alla cittadinanza, colpita così duramente dal sisma.“Gli effetti li stiamo vivendo direttamente anche noi. Alcune nostre fisioterapiste hanno dovuto abbandonare la loro abitazione. Noi stessi abbiamo dovuto lasciare il Centro Ambulatoriale e siamo attualmente ospiti presso la sede ambulatoriale di Matelica (in viale Europa 1, nell’Ospedale Civile E. Mattei) e presso quella di San Severino (in via Taccoli). I nostri servizi sono rimasti invariati”.“Per quanto riguarda i nostri pazienti che hanno dovuto lasciare le proprie case, possiamo raggiungerli nelle loro nuove sistemazioni. Oppure, se si sono trasferiti come molti lungo la costa, possiamo accoglierli presso le nostre sedi ambulatoriali di San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Porto Potenza Picena”.“Appena le condizioni logistiche lo consentiranno – concludono la Ferranti e la Grassettini - torneremo nelle nostre sedi di Camerino e Tolentino. È un impegno, oltre che una promessa”.Un segnale di speranza. Anche questo può servire.
Domani, giovedì 17 novembre, il Presidente del Senato, Pietro Grasso si recherà in visita presso le aree del centro Italia colpite dai recenti eventi sismici.Dopo la visita ad Amatrice e a Norcia insieme al Commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, arriverà a Visso, con arrivo alle 14, e a Camerino, dove il Presidente del Senato è atteso dopo le 16.Il Presidente arriverà a Camerino in elicottero intorno alle ore 15, insieme al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani e al capo della Protezione Civile ingegner Fabrizio Curcio. Ad accoglierli insieme al sindaco Gianluca Pasqui ci sarà il rettore di Unicam Flavio Corradini, con la delegazione che effettuerà una visita nel centro storico della città grazie alla sempre preziosa disponibilità dei Vigili del Fuoco. Dopo aver toccato con mano le gravi ferite di Camerino il presidente Grasso raggiungerà la sede di Contram s.p.a., che ormai da settimane ospita anche il comune, per un incontro operativo con l'amministrazione comunale e per incontrare gli operatori dell'informazione.
La città di San Severino Marche chiama, il servizio nazionale di Protezione Civile attraverso la Regione Emilia Romagna risponde. Da questa mattina, per fornire un supporto all’amministrazione comunale e dare assistenza alla popolazione, sono arrivati nella sede provvisoria del Municipio dodici funzionari: otto dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile, la maggior parte dei quali in servizio nella sede di Modena, gli altri dai Comuni di San Possidonio e Concordia sulla Secchia e dal Gruppo Hera. La richiesta di personale era stata presentata direttamente dal sindaco, Rosa Piermattei, attraverso la Direzione di comando e controllo di Rieti.“L’aiuto di uomini e mezzi servirà – spiega il primo cittadino settempedano – per fornire una grossa mano alla nostra struttura comunale e dare risposta alle domande che provengono direttamente dal territorio. Oltre a diverse figure che saranno di supporto alla Protezione Civile già presente da settimane in città con funzionari e tecnici inviati sia dal Dipartimento nazionale che da quello regionale, è arrivato anche personale tecnico e amministrativo perché ho segnalato come una delle necessità maggiori sia quella di collaborare con i nostri uffici che devono anche affrontare il quotidiano oltre all’emergenza”.A San Severino Marche il personale inviato dalla Regione Emilia Romagna avrà una rotazione ma resterà comunque a prestare aiuto in questa fase d’emergenza.
Furti alla catena Primo Piatto nella sede di Civitanova e in quello di Macerata, tutto in una sola notte.Nella notte tra domenica e lunedì dei malviventi si sono intrufolati nel ristorante di Civitanova, in viale Matteotti, e hanno rubato 1210 euro che erano stati lasciati dal proprietario, Paolo Bedetta, in un armadietto. Tutto fa pensare ad un colpo “sicuro”, i ladri sono entrati da una porta laterale forzandola e hanno aperto solo l’armadietto di ferro che conteneva il denaro. Verso le 3.15 della mattina, quando è arrivata una dipendente per iniziare a lavorare all’impasto ha trovato la porta aperta e l’armadietto scassinato così a lanciato l’allarme.Successivamente l’amara scoperta del furto anche nella sede di Macerata, a Piediripa in via Bramante. In questo caso i malviventi hanno messo a soqquadro il locale nella ricerca di contanti e hanno rubato circa 400 euro dalla cassa.Purtroppo Primo Piatto era già stato oggetto di furto, lo scorso anno i ladri avevano rubato 700 euro nel locale di Civitanova.Ad indagare il commissariato di polizia di Civitanova.
Un immenso patrimonio di arte e di fede danneggiato dalle scosse di terremoto di queste settimane. Le chiese di San Severino Marche fanno i conti con il sisma. Gran parte di esse risulta inagibile. Difficilissima la conta dei danni perché al momento l’emergenza, che è ancora in atto, consiglia anzitutto di tentare di salvare il salvabile e cioè le tele, i polittici e le tante opere custodite in edifici scampati per miracolo alla furia devastatrice del 1997.
La minaccia di crolli è ovunque evidente e se le strutture, di cui è disseminato il territorio settempedano, dovessero collassare il rischio è che nel cumulo di macerie possano finire anche opere d’arte e arredi di valore inestimabile. Piccoli crolli proprio in questi giorni hanno interessato, miracolosamente sfiorandolo, il prezioso coro ligneo intarsiano da Domenico Indivini e custodito all’interno del Duomo antico di Castello al Monte. Il distacco di parte dell’intonaco dalla navata centrale, proprio dietro l’altare, è però assai evidente.
Riaperto nel giugno del 2010, dopo un lungo restauro durato praticamente vent’anni, il Duomo è stato subito chiuso al culto in via precauzionale e il coro verrà presto messo in sicurezza. Altissimo è il suo valore visto che è considerato dagli esperti un manufatto di riferimento per la comprensione dell’evolversi dell’arte dell’intarsio in area umbro marchigiana al passaggio fra Quattrocento e Cinquecento.
“Il primo documento d’archivio in cui compare il nome di Domenico Indivini quale artefice del coro della chiesa di San Severino - come racconta lo storico settempedano Raoul Paciaroni in una pubblicazione dedicata proprio all’antico manufatto - risale 1483. Il maestro a quella data aveva alle spalle un’affermata attività di intagliatore e gestiva un’avviata bottega”.
Il coro dell’Indivini ha subito, attraverso i secoli, trasferimenti, mutilazioni e restauri: “I diversi interventi del passato hanno contribuito a rendere estremamente difficoltosa la lettura del manufatto che nella storia critica è sempre stato considerato come organismo ligneo unitario. Quantunque non possa gareggiare con quello della chiesa superiore di San Francesco in Assisi – conclude comunque Paciaroni nel suo studio – il coro sanseverinate rivela tuttavia il progresso e la maturità spirituale dell’artista e rappresenta uno dei momenti più felici della sua arte, improntata al nuovo spirito del classicismo, ma attaccata ancora per alcuni aspetti all’arte gotica.
Riparte dall'acqua minerale e dalla solidarietà il piccolo centro di Castelsantangelo sul Nera, nell'epicentro del versante marchigiano del terremoto: il centro abitato è devastato, la popolazione è stata trasferita sulla costa, ma lo stabilimento dell'acqua minerale Nerea (70 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, molte esportate all'estero) non ha praticamente mai smesso di funzionare.Dopo le forti scosse sismiche del 26 e del 30 novembre e le verifiche di agibilità, i 22 dipendenti sono tornati al lavoro il 2 novembre e l'11 novembre è ricominciata l'attività di imbottigliamento. Oggi l'azienda ha consegnato 38 mila bottiglie al Banco Alimentare Nazionale, nell'ambito di un progetto che ha già portato alla fornitura di centinaia di migliaia di bottiglie ai terremotati. I dipendenti fanno la spola tra lo stabilimento e gli hotel della costa dove sono sfollati, percorrendo fino 260 km al giorno, tanto che l'azienda ha messo a disposizione due automobili e un pulmino.
Continuano senza sosta a Tolentino i lavori di sistemazione degli edifici scolastici cittadini. Intanto è ripresa l’attività educativa nei due asili nido comunali “N. Green” e “Il Cucciolo”. Le lezioni sono riprese anche all’Istituto Tecnico Economico e il 18 riprenderanno all’IPSIA “R. Frau”. In tutti gli altri edifici che ospitano le scuole si stanno portando a termine i lavori per consentire la riapertura degli edifici scolastici già da lunedì 21 novembre.Grande lavoro in più zone della città dove si continua ad intervenire per la messa in sicurezza degli edifici che presentano pericoli per la pubblica incolumità. Interventi molto complessi quelli che riguardano la Collegiata di San Francesco, Palazzo Sangallo e la facciata della Basilica di San Nicola. Si sta lavorando anche nella con cattedrale di San Catervo per poter riaprire in tempi brevi corso Garibaldi e consentire al traffico e ai pedoni di raggiungere facilmente piazza della Libertà e via Roma.Anche a Tolentino attivati diversi "Centri di Ascolto" per aiutare a superare le paure e le angosce date dal terremoto. I centri sono stati realizzati in collaborazione con il Dipartimento delle dipendenze patologiche dell’Asur Area Vasta 3, l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Tolentino ed il GUS. Una equipe di psicologi coordinati da Massimo Mari e Gianni Giuli è presente nei diversi punti di prima accoglienza; aperto anche un ambulatorio nei container messi a disposizione dalla Protezione Civile della Valle d’Aosta in piazza Ugo La Malfa.Per effettuare la messa in sicurezza del campanile di Santa Teresa fino al completo ripristino della sicurezza stradale è disposto il divieto di transito veicolare e pedonale in Vicolo del Monastero.Fino a giovedì 17 novembre 2016 e comunque fino al termine dei lavori straordinari da effettuare sulla sede stradale e al completo ripristino della sicurezza, la circolazione all'intersezione tra Viale Terme Santa Lucia – Viale B. Buozzi – Via Roma è disciplinata con senso unico alternato con impianto semaforico.Anche se il maltempo rallenta i lavori di messa in sicurezza degli edifici, si continua con gli interventi con lo scopo di ridurre quanto prima le zone rosse e di riaprire le zone ancora interdette al traffico veicolare e pedonale.Queste le tre zone rosse ancora attive:Zona 1: via Ozeri nn. 46-48-50-52-54; vicolo della Carità, da inizio a fine;Via delle Caserme n. 8, da incrocio con via S. Salvatore e fino a incrocio con Largo Fidi;L.go Fidi nn. 1-2-3;Zona 2: Via Filelfo dall'incrocio con Piazza della Libertà fino all'incrocio con Piazza Mauruzi;Zona 3: Via Valporro chiusa nel tratto dei numeri pari dal civico 16 fino al n. 46 compreso e nel tratto dei numeri dispari dal civico 27 al n. 75 compreso.Per festeggiare il cinquantesimo compleanno dello Sci Club Tolentino viene organizzato un pranzo solidale i cui proventi verranno utilizzati per un progetto di ricostruzione. Sarà un'occasione unica e originale per dimostrare la vera natura dei tolentinati che sapranno reagire anche alle incredibili prove cui la natura ci ha sottoposto. Siamo sicuri che i nostri Sibillini torneranno ad essere a breve i nostri amati 'Monti Azzurri'. Lo Sci Club aspetta tutti numerosi, per contribuire tangibilmente alla lenta ma inesorabile ripresa della città. Ospite della Giornata la Campionessa di sci Lara Magoni sempre molto sensibile e presente ad eventi di solidarietà. Per prenotazioni mandare sms 339/8478178 oppure email info@sciclubtolentino.it.
Grazie all’encomiabile, costante ed indispensabile lavoro della Protezione Civile, moltissimi cittadini marchigiani colpiti dal sisma, hanno ricevuto un’adeguata accoglienza nelle strutture ricettive della riviera marchigiana che hanno dato disponibilità, tra cui molti hotel, camping e centri vacanze.Purtroppo il centro turistico Verde Mare, la più grande struttura ricettiva della riviera, che avrebbe la capacità di accogliere più di 2.500 sfollati, non può offrire la necessaria ed auspicata ospitalità in quanto sono stati recentemente apposti i sigilli su richiesta della procura di Fermo per un’ipotesi di reato tutta ancora da dimostrare.Il GIP competente, sulla base del parere negativo della Procura del Tribunale di Fermo ha sorprendentemente rigettato l’istanza di riapertura eccezionale del camping, presentata dai legali del neo costituito Comitato “Salviamo il Verde Mare” a cui hanno aderito più di 200 persone tra campeggiatori e simpatizzanti della storica struttura. La motivazione risiede nel fatto che “in tema di reati edilizi, la facoltà dell’uso residenziale privato di un manufatto sottoposto a sequestro preventivo cosiddetto impeditivo è incompatibile con le finalità della misura cautelare”.“Molti degli aderenti del Comitato risiedono in comuni gravemente colpiti dal terremoto, come Tolentino, Belforte del Chienti, Sarnano, ecc.” sottolinea il Presidente del Comitato Riccio Fulvio. “per questo il Comitato, nel pieno rispetto dell’indagine in corso, ha presentato un’istanza alla Procura di Fermo per permettere alle persone residenti nei comuni colpiti dal terremoto, proprietarie di roulotte all’interno del Verde Mare, di usufruire eccezionalmente delle loro proprietà o delle strutture analoghe messe a disposizione in modo straordinario e gratuito da parte del Verde Mare. Non avrei mai pensato che di fronte ad una tragedia simile che ha così terribilmente e profondamente colpito il territorio fermano, maceratese ed ascolano, si arrivasse al rigetto della nostra istanza. Tutti i membri del Consiglio Direttivo e gli aderenti del Comitato che rappresento, sono rimasti sconcertati nel prendere atto che, per cavilli giudiziari, persone stremate dai disagi e dalla continua paura, non possano usufruire, in via del tutto eccezionale e per drammatiche esigenti contingenti, delle loro roulotte. Ci aspettavamo tutti noi maggiore sensibilità da parte della magistratura.”Peraltro molte di queste persone sono già costrette ad essere accolte in altre strutture ricettive della riviera “rubando” il posto ad altri. Come si suol dire oltre al danno, la beffa. Tra coloro che hanno richiesto di essere accolti nel Verde Mare ci sono bambini, anziani, persone portatrici di handicap, che invece di potersi provvisoriamente trasferire, a causa del terremoto, nella struttura ricettiva e nelle loro roulotte, saranno costretti a subire ancora i disagi del sisma.Conclude il Presidente del Comitato: “Spero ed auspico un rapido intervento del Governo, della Regione Marche e del Comune di Fermo, per sbloccare questa situazione surreale e paradossale. Pur rispettando l’operato della magistratura, mi rimane difficile comprendere come, in una situazione tanto drammatica, si possano negare, per un’ipotesi di reato tutta da dimostrare, necessità inderogabili come garantire un tetto ed un pasto caldo a coloro che, per via degli eventi sismici, hanno perso tutto.”
Alle 13 di oggi è stata superata la quota di 100mila interventi effettuati dai vigili del fuoco per il terremoto che ha colpito il Centro Italia, con una media di oltre 1.200 interventi al giorno. Sono 59.400 i sopralluoghi e le verifiche fatti dai tecnici del Corpo sulle strutture, 1.380 gli interventi di copertura di tetti danneggiati e 364 le opere provvisionali di puntellamento. Dai dati forniti dal Centro operativo nazionale, risultano operare ancora nel cratere 1.322 vigili del fuoco, con 637 mezzi di soccorso, tra cui 4 elicotteri. L'opera dei vigili del fuoco continua a concentrarsi sull'assistenza alla popolazione, con 24.700 operazioni svolte finora per il recupero di beni dalle abitazioni lesionate e dalle attività commerciali. (Ansa)
C'è stata inevitabile apprensione, ma anche curiosità per una delle tante scosse di terremoto che si ripetono ormai da mesi. Alle 2.38 di questa notte, infatti, è stata registrata una scossa 3.1 con epicentro a Serrapetrona e una profondità di 9.3 chilometri. La scossa, seppur di piccola entità, ha aperto diversi interrogativi nella popolazione e in tanti si sono rivolti al professor Emanuele Tondi, chiedendo lumi sulla sua pagina Facebook. Il geologo, con la disponibilità che lo contraddistingue, ha risposto alla domanda che chiedeva se si trattasse dell'attivazione di una nuova faglia in questo modo:"In questa zona non ci sono faglie attive e sismogeniche di notevoli dimensioni come nell’area attualmente interessata dagli eventi sismici (zona assiale appenninica). Quindi non sono previsti terremoti di quelle magnitudo e la pericolosità sismica è minore. Dove le faglie non arrivano in superficie (perché sono piccole) non è possibile individuarle e caratterizzarle e dobbiamo affidarci al dato storico. Purtroppo, o per fortuna (perché ci permette di studiarli e prendere le dovute precauzioni, con la prevenzione), i terremoti avvengono sempre nelle stesse aree e quello che si è verificato in passato si può verificare in futuro. Il terremoto di riferimento per questa zona è quello del 1799 http://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/eq/17990728_2205_000. La crisi sismica fu caratterizzata da una serie di terremoti di magnitudo media che causarono danni diffusi ma poche vittime. Come potete vedere dal catalogo storico, le intensità della Scala Mercalli (MCS) raggiunte in alcuni comuni sono molto elevate (fino a 9), queste però indicano il danno cumulativo di tutte le scosse verificatesi e quindi, a mio avviso, non sono indicative della pericolosità sismica dell’area e della magnitudo stimata per questo evento. Di seguito una descrizione dell’evento sismico estratto da testi storici. Che questo debba succedere ora o fra 100 anni non c’è dato saperlo. “Tra il 28 e il 29 Luglio 1799, tre furono le scosse più forti percepite dalla popolazione con violenza crescente (le fonti hanno come punto di osservazione Camerino). La scossa principale, che causò le maggiori distruzioni avvenne alle 3 di notte. Gli effetti cumulativi delle tre scosse risultarono particolarmente distruttivi in una vasta area comprendente Camerino, San Severino, Tolentino, San Ginesio e Sarnano. Cessapalombo fu completamente distrutto dalle fondamenta. A San Ginesio gravi danni riportarono le abitazioni e le chiese. A Sarnano furono diffusamente danneggiate le abitazioni. A Camerino, per il quale si ha il maggior numero di informazioni, i danni maggiori riguardarono le abitazioni dei privati cittadini. I morti furono complessivamente 104, di cui 43 a Camerino, che all’epoca aveva circa 6.000 abitanti, 13 a Morico, 9 a Cessapalombo, 6 a Sarnano, 5 a San Ginesio, 3 a Caldarola, 2 a Belforte di Chienti. I feriti furono molti: 453 solo a Camerino. Tuttavia fu rilevato che, rispetto alla gravità dei danni causati, i morti e i feriti furono relativamente poco numerosi, perché gli abitanti erano stati allertati dalle scosse precedenti e si trovavano per lo più all’aperto".
Il Sibilla Golf, con sede all'Abbadia di Fiastra, è stato preso di mira la notte scorsa dai ladri che in questo momento si stanno accanendo su quelle proprietà che sono non custodite a causa del terremoto.Tanti i danni provocati, anche se per fortuna, il bottino è stato molto magro: un aspirapolvere, un compressore e qualche monetina. Il video registrato dalle telecamere a circuito chiuso del Sibilla Golf è stato consegnato ai carabinieri per le indagini. "Speriamo che ci siano più controlli e pene più severe" dice il presidente del Sibilla Golf, Emanuele Storani "verso chi compie questi atti di sciacallaggio nei nostri territori colpiti duramente dal terremoto".
“Vorremmo un distaccamento permanente dei Vigili del Fuoco a Visso e, soprattutto, che qui fosse organizzata una scuola di alta formazione, perché la conformità di questo territorio si presta perfettamente a qualsiasi tipo di esercitazione” è la richiesta che il Sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, ha fatto a Giampiero Bocci il sottosegretario del Ministero dell’Interno che ieri ha fatto visita ai tre comuni dell’entroterra maceratese più colpiti dal terremoto.
Ad accompagnarlo c’era anche il Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Gioacchino Giomi. “Si tratta di un’ ipotesi interessante che stavamo già prendendo in considerazione – ha detto il sottosegretario – qui saranno maturate conoscenze importanti che non devono essere disperse”.
Un modo per capitalizzare competenze ma anche per dare sostegno ad un’ intera area messa economicamente in ginocchio dal sisma e che rischia lo spopolamento.
Dopo l’incontro a Visso, Bocci si è recato a Ussita e a Castelsantangelo sul Nera dove ha parlato con i sindaci e i tecnici per fare il puto della situazione sullo stato in cui versa il territorio e sugli interventi che saranno improntati per il futuro.
Potrebbe essersi tolta la vita la donna di 46 anni di Montefano che ieri sera è morta all'ospedale di Macerata dove era stata ricoverata poco prima per una grave ferita da arma da taglio all'addome.La 46 enne, che viveva in una casa di campagna a cavallo fra Montefano e Recanati, lungo la strada che porta a Osimo, era stata soccorsa dai sanitari del 118 dopo essere stata trovata esanime in una pozza di sangue dai genitori. Malgrado i soccorsi, la donna non ce l'ha fatta. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per le indagini di rito per valutare l'ipotesi suicidio e verificare tutte le altre ipotesi.
A me quello che fa più impressione di quanto sta avvenendo con il terremoto sono i rumori. Per esempio del crollo sordo e cupo del capanno davanti casa che usavo come ripostiglio. Oppure quello forte e acuto delle tegole che cadevano sulla veranda, dal tetto sovrastante. Ma più di tutti, mi rimbomba negli orecchi quello degli scarponi dei Vigili del Fuoco. È un toc toc cadenzato ed ininterrotto.Risuona forte, nel silenzio surreale dei paesi fantasma che ho visitato, assieme al suono acciottolante dei pezzi di tegole che, quegli scarponi scansano davanti ai loro passi. Forte e deciso, quando camminano sui detriti sassosi che schiacciano e, andando avanti, riducono in poltiglia. Sono passi pesanti di una via crucis che parte dalla piazzetta di una valle ancora vivibile, ancorché in tende o container e si inerpica, dritto per dritto, su cocuzzoli spettrali, ormai ridotti in cumuli di pietre dove pure le croci delle chiese, in un immaginario calvario, sono rovinate a terra, dalle loro sommità ove l'uomo le aveva amorevolmente piazzate. E lì giacciono abbandonate, alla mercé di un vento freddo e sacrilego che le percuote in un vortice di fogliame e breccia. Li indossano, questi scarponi, uomini speciali che mai smetterò di ringraziare anche a nome dei tanti concittadini, che la sventura del terremoto, ha unito. Ieri mattina ho sentito il dovere di farlo di persona a Visso, al sottosegretario, presso il Ministero degli Interni Giampiero Bocci, un caro e vecchio amico. L'ho fatto anche a nome di tutto il mondo dell'informazione, per sottolineare e metterlo al corrente della disponibilità, la pazienza, e la squisita cortesia che tutti i Vigili del Fuoco, ma in particolare i funzionari di Macerata, mettono quotidianamente a nostra disposizione. Poi sono tornato alla via crucis degli scarponi che camminavano le strade di Ussita. Stavolta per documentare un sopralluogo finalizzato ad effettuare un eventuale, possibile trasloco.Succede, che sin dal mattino presto, la richiedente si mette in fila davanti al gabbiotto dei Vigili del Fuoco, poi procede alla formale richiesta e, giunto il suo turno viene accompagnata (una volta indossato l'elmetto protettivo), da due agenti in piena zona rossa. In questo caso si trattava di una madre con suo figlio. Di mezza età lei, molto giovane lui. Chiediamo ai vigili, ma soprattutto ai due interessati il permesso di poter documentare. Il villino è a due passi dalla piazzetta, in località Pieve. Proprio nella parte di sopra è venuto giù tutto. La chiesa ha un buco enorme sulla facciata principale. Per accedere al villino occorre fare un centinaio di metri di salita. Si entra in un piccolo giardino recintato da noccioli. C'è pure un agrifoglio. Sul vialetto due alti pini incorniciano il panettone del monte Bove appena innevato. Un panorama mozzafiato adesso, figuriamoci con dappertutto il bianco della neve invernale o col tramonto in arancione di mezza estate. Per terra, solitaria, una margherita dal gambo incerto prova a resistere al vento freddo dell'inverno che soffia infido. Dentro il garage hanno ammassato già degli oggetti. Un alpenstock è uno zaino appesi alla parete attirano la mia attenzione. Fabrizio ed Alessandro sono i Vigili del Fuoco di Livorno incaricati per l'operazione. Fanno una breve riunione con tutti per stabilire le modalità: prima andranno da soli al primo e poi al secondo piano, quindi, a seconda delle condizioni che troveranno, si potrà eventualmente procedere al recupero degli oggetti. I militari salgono ai piani e dopo qualche minuto tornano al piano terra. Fabrizio dice che al primo piano il pavimento presenta rilievi e avvallamenti. Può salire una sola persona ed in tutta fretta recuperare il possibile. Al secondo piano invece non può salire nessuno. Il pavimento è completamente distaccato dalle pareti laterali e c'è pericolo che crolli tutto. Sale la signora assieme a Fabrizio. Noi aspettiamo tutti di sotto. La signora riempie ad ogni viaggio tre o quattro sporte di plastica. Suo figlio ha steso dei lenzuoli per terra per raccogliere ogni cosa. Lampade, vasi, qualche quadro. Oggetti di una quotidianità domestica che adesso mi sembra di non rispettare con la mia curiosità. Mi sento fuori posto e mi viene naturale voltarmi dall'altra parte e mettermi a discutere del più e del meno con l'altro Vigile del Fuoco. Una casa distrutta comporta pure una privacy, una intimità - per quanto domestica - violata. I Vigili del Fuoco ci sono abituati e sanno come comportasi, io non ne sono in grado. I lenzuoli si chiudono con dei nodi alle estremità. Diventano sacchi che vengono caricati in macchina. Uno, due viaggi, poi la porta del garage si chiude come un sipario nel suo ultimo spettacolo. La processione di elmetti variopinti riprende la via del ritorno. Nel silenzio del crepuscolo si distingue solo il rumore degli scarponi che scansano pezzi di coppi e spaccano pietruzze bianche riducendole in polvere.
Giacomo "Jack" Bonaventura, Fabrizio Castori, Alberto Giuliani: tre 'figli' di San Severino Marche, tre grandi uomini di sport capaci di conquistare la ribalta nazionale a suon di risultati.Il centrocampista della Nazionale e del Milan, il tecnico del Carpi e l'allenatore del Piacenza Volley hanno voluto prestare la loro immagine per un breve video che sta facendo il giro degli smartphone tramite Whatsapp. "Facciamo squadra contro il terremoto" è il messaggio lanciato a gran voce da Bonaventura, Castori e Giuliani.[video width="480" height="320" mp4="http://picchionews.it/wp-content/uploads/2016/11/IMG_5938.mp4"][/video]
I dati statistici sulla situazione a Tolentino a seguito del sisma aggiornati al 14 novembre 2016 Domande dal 24/08 al 25/10: 2.987 Domande dal 26/10 al 29/10: 450 Domande dal 30/10: 3.046 Totale attività interessate: 210 Totale famiglie interessate: 5.155 (63,1%) Totale popolazione interessata: 12.393 (62,09%) Totale sopralluoghi: 1.300 Edifici Agibili Famiglie: 1.360 Popolazione: 3.348 Edifici Agibili con provvedimento Famiglie: 618 Popolazione: 1.420 Edifici Parzialmente Inagibili Famiglie: 113 Popolazione: 286 Edifici Inagibili Famiglie: 756 Popolazione: 1.830 Edificio da Rivedere Famiglie: 134 Popolazione: 300 Presenze Punti di Prima Accoglienza e Ascolto Palasport 168 Chiesa Sacro Cuore Pollenza 30 ex Dico 105 Santa Famiglia 29 Santo Spirito 39 ex Toyota 38 ex Tigotà 125 Le Grazie 23 Foro Boario 28 totale 585Si comunica che la domanda per il Contributo per l’autonoma sistemazione va presentata nell’ufficio dei Servizi Sociali di piazza Peramezza (ex locali Linea Casa, nelle vicinanze dell’Hotel 77).L’Ufficio è aperto al pubblico, ogni giorno, da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 17 alle 19 e il sabato dalle ore 9 alle ore 13.Si ricorda di allegare copia dell’ordinanza di inagibilità della propria abitazione, codice iban e indirizzo della nuova sistemazione.Per ogni informazione o chiarimento si può contattare il numero 0733.1960101.Si avvisa che dal 14 novembre 2016 è possibile presentare la richiesta di contributo per l’autonoma sistemazione.Chi ha diritto al contributo: Hanno diritto al contributo per l’autonoma sistemazione i nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità, che autonomamente hanno provveduto al reperimento di una sistemazione alloggiativa alternativa temporanea, non avente carattere di stabilità.Per quanto tempo spetta il contributo: Il contributo è concesso esclusivamente per il periodo in cui si è provveduto autonomamente alla sistemazione (anche non onerosa) del proprio nucleo familiare, per cui non spetta per i periodi nei quali si è usufruito di sistemazioni con oneri a carico della pubblica amministrazione (strutture temporanee di accoglienza, strutture ricettive). Il diritto al contributo cessa nel momento in cui la propria abitazione viene dichiarata agibile oppure la sistemazione autonoma assume il carattere della stabilità.A quanto ammonta il contributo: Il contributo mensile per ogni nucleo familiare è pari a €200,00 a persona fino ad un massimo di €600.00. Per i nuclei familiari composti da una sola persona il contributo mensile è pari a € 300,00. Il contributo per singolo individuo è aumentato di €200,00 mensili quando in capo al medesimo ricorra una delle seguenti ipotesi (persone di età superiore ai 65 anni, portatori di handicap, disabili con percentuale di invalidità non inferiore al 67%). In tal caso si può superare il limite di € 600,00 di contributo massimo.Dove si presenta la domanda: La domanda può essere presentata da lunedì 14 novembre 2016 al Comune di Tolentino, presso l’Ufficio Servizi in piazzale Peramezza (vicino Hotel 77).Il modulo può essere scaricato dal sito del Comune di Tolentino: www.comune.tolentino.mc.it e può essere inviato anche via PEC al seguente indirizzo : comune.tolentino.mc@legalmail.itPer consentire i lavori per la riorganizzazione dell'incrocio di Viale Terme Santa Lucia-V.le B. Buozzi-Via Roma di mediante la realizzazione di rotatorie, si è reso necessario procedere con opere straordinarie tali da richiedere la necessità di disciplinare la circolazione con l'installazione temporanea di impianto semaforico, allo scopo di regolamentare le correnti di traffico. Pertanto il comando di Polizia locale ha emesso una ordinanza con la quale da martedì 15 novembre 2016 fino a giovedì 17 novembre 2016 e comunque fino al termine dei lavori straordinari da effettuare sulla sede stradale e al completo ripristino della sicurezza, la circolazione all'intersezione tra Viale Terme Santa Lucia – Viale B. Buozzi – Via Roma è disciplinata con senso unico alternato con impianto semaforico.Anche se il maltempo rallenta i lavori di messa in sicurezza degli edifici, si continua con gli interventi con lo scopo di ridurre quanto prima le zone rosse e di riaprire le zone ancora interdette al traffico veicolare e pedonale.Queste le tre zone rosse ancora attive:Zona 1: via Ozeri nn. 46-48-50-52-54; vicolo della Carità, da inizio a fine;Via delle Caserme n. 8, da incrocio con via S. Salvatore e fino a incrocio con Largo Fidi;L.go Fidi nn. 1-2-3;Zona 2: Via Filelfo dall'incrocio con Piazza della Libertà fino all'incrocio con Piazza Mauruzi;Zona 3: Via Valporro chiusa nel tratto dei numeri pari dal civico 16 fino al n. 46 compreso e nel tratto dei numeri dispari dal civico 27 al n. 75 compreso.Uffici comunali di Tolentino, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine e tanti volontari si prodigano continuamente per rispondere alle più disparate problematiche dei cittadini colpiti dal sisma. Continuano anche i sopralluoghi dei tecnici e gli accessi effettuati dai Vigili del Fuoco per prendere vestiario e medicinali dalle case dichiarate inagibili. Punto di ammassamento di tutti i beni di prima necessità donati a Tolentino nel piazzale della Protezione Civile in zona Sticchi.Questi i punti di prima accoglienza e di ascolto:impianti sportivi di zona Sticchi, di fianco la piscina comunale, accesso da via Weber; palestra della scuola King, piazza Ugo La Malfa; oratorio e locali della chiesa dello Spirito Santo in via Brodolini; Palasport “G. Chierici” viale della Repubblica; ex locali Tigotà nella zona commerciale Oasi, di fronte alla multisala Giometti; locali ex concessionaria Toyota zona commerciale La Rancia nei pressi dello svincolo della superstrada “Tolentino – Zona Industriale”; locali ex Dico in piazza Ugo La Malfa vicino all’asilo comunale Green; parrocchia Santa Famiglia in viale Trento e Trieste; locali “Antonio Cesaroni” in contrada le Grazie. Si consiglia di portare con se coperte e indumenti caldi ed eventualmente brandine e lettini oppure materassini per trascorrere la notte.Gli sfollati sono circa 11.000, più della metà della popolazione.Continua il grande lavoro del personale delle mense della scuole Grandi, Lucatelli e King preparano e servono ogni giorno una media di circa 3000 pasti. In ogni punto di prima accoglienza sono stati anche istituiti dei punti informativi per fornire ogni tipo di ausilio alle persone accolte e ospitate.All’Ufficio della Polizia Locale, in piazza della Libertà possono essere ritirate le ordinanze di inagibilità e di sgombro emesse dai tecnici che stanno effettuando i sopralluoghi. Il Sindaco, data l’espressa richiesta di più cittadini di contribuire con donazioni per gli eventi sismici, ha aperto un conto corrente dedicato “Comune di Tolentino pro sisma” presso la Nuova Banca delle Marche - filiale di Tolentino, Iban: IT55I0605569200000000019300, c/c 19300.Si ricorda che quanti avessero bisogno di segnalare danni o richieste di sopralluoghi possono rivolgersi o al COC il cui ufficio è stato spostato da piazza della Libertà nella nuova sede di piazza Peramezza (ex locali Linea Casa, nelle vicinanze dell’Hotel 77) oppure compilare l’apposita domanda modello IPP scaricabile sul sito del Comune di Tolentino all’indirizzo www.comune.tolentino.mc.it che può essere inviata via mail all’indirizzo info@comune.tolentino.mc.itPer ogni informazione o chiarimento si può contattare il numero 0733.1960101 oppure il numero della Polizia Locale 901263.Si ricorda che per segnalare eventuali problemi, tutte le attività economiche possono rivolgersi al SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) ubicato negli uffici comunali di piazzale Europa.Per segnalazioni inerente i servizi sociali è a disposizione l’apposito Ufficio ubicato al piano terra della Palazzina ex caserma dei Carabinieri in via Roma, telefono 0733,901323.
La difficile ripartenza dopo il terremoto. San Ginesio, come tutti i comuni maggiormente colpiti dal sisma di ottobre, si trova ad affrontare una realtà emergenziale molto complessa. Oltre 500 sfollati, danni e crolli di molti edifici pubblici e privati, inagibilità di alcune scuole, la necessità di salvare beni culturali come la Chiesa Collegiata, monumento di rara bellezza che presenta una facciata romanica nella parte inferiore e esempio di gotico fiorito nella parte superiore, e la chiesa di San Francesco, al cui interno è custodito un ciclo di affreschi di scuola giottesco-riminese del Trecento. Lo scorso fine settimana le istituzioni statali hanno dimostrato all'amministrazione e al paese un'attenzione forte. A San Ginesio, infatti, sono arrivati prima l'on. Irene Manzi, segretario della Commissione Cultura alla Camera, poi il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, invitati dal sindaco Mario Scagnetti, e dagli amministratori Eraldo Riccucci, Simone Tardella e Marco Taccari, ai quali si è unito l’assessore regionale Angelo SCiapichetti.Sono stati accompagnati, scortati da vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri, all’interno del centro storico, ancora zona rossa. Tutti hanno così potuto ammirare la bellezza e, al contempo, le gravi ferite del paese, sia dal punto di vista umano che da quello dei beni architettonici e culturali. Curcio ed Errani hanno poi discusso dei tanti problemi da affrontare, dalle abitazioni alle scuole, alla ricostruzione della vita dia testa comunità in una seduta a porte chiuse nel centro operativo comunale.