Manzi, Curcio, Errani in visita a San Ginesio per pensare alla ricostruzione di una comunità
La difficile ripartenza dopo il terremoto. San Ginesio, come tutti i comuni maggiormente colpiti dal sisma di ottobre, si trova ad affrontare una realtà emergenziale molto complessa. Oltre 500 sfollati, danni e crolli di molti edifici pubblici e privati, inagibilità di alcune scuole, la necessità di salvare beni culturali come la Chiesa Collegiata, monumento di rara bellezza che presenta una facciata romanica nella parte inferiore e esempio di gotico fiorito nella parte superiore, e la chiesa di San Francesco, al cui interno è custodito un ciclo di affreschi di scuola giottesco-riminese del Trecento. Lo scorso fine settimana le istituzioni statali hanno dimostrato all'amministrazione e al paese un'attenzione forte. A San Ginesio, infatti, sono arrivati prima l'on. Irene Manzi, segretario della Commissione Cultura alla Camera, poi il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, invitati dal sindaco Mario Scagnetti, e dagli amministratori Eraldo Riccucci, Simone Tardella e Marco Taccari, ai quali si è unito l’assessore regionale Angelo SCiapichetti.
Sono stati accompagnati, scortati da vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri, all’interno del centro storico, ancora zona rossa. Tutti hanno così potuto ammirare la bellezza e, al contempo, le gravi ferite del paese, sia dal punto di vista umano che da quello dei beni architettonici e culturali. Curcio ed Errani hanno poi discusso dei tanti problemi da affrontare, dalle abitazioni alle scuole, alla ricostruzione della vita dia testa comunità in una seduta a porte chiuse nel centro operativo comunale.
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