Dopo le ripetute segnalazioni dei residenti, ieri finalmente sono arrivati gli operai ed è stato posto rimedio alla situazione di degrado della casa fatiscente di via Gondola, a due passi dal Donoma.
Forse erano stati proprio dei fruitori della discoteca con un pò troppo alcol in corpo, come denunciato da una residente e come avevamo riportato nel precedente articolo, a sfondare la porta e a portare alla luce la sporcizia contenuta all'interno.
L'intervento è consistito nel murare porta e finestra, con buona pace dei residenti che almeno questo problema lo hanno risolto. Restano sempre in piedi invece le lamentele contro i maleducati, nella migliore delle ipotesi, e spesso vandali che anche se con meno frequenza grazie ai controlli, si palesano ancora dopo le serate in discoteca.
Erano specializzati in furti negli appartamenti tre albanesi con base a Porto Sant'Elpidio arrestati dai carabinieri di Fermo la notte scorsa, dopo lunghe indagini e l'inutile tentativo di fuga di uno dei tre. I militari li hanno sorpresi in flagranza dopo che si erano introdotti in un'abitazione di Massa Fermana, forzando una porta finestra. Avevano rubato alcuni gioielli e si erano dati alla fuga a bordo di un'auto risultata rubata a Montegiberto.
Hanno cercato di sottrarsi con violenza all'arresto (un militare è rimasto contuso) e uno dei tre è scappato a piedi, ma è stato riacciuffato poco lontano. Nelle loro abitazioni i tre albanesi nascondevano 58 monili in oro, sei diamanti, quattro orologi di valore e mille euro in contanti, per una somma complessiva di circa 50 mila euro. Si sospetta che la refurtiva provenga da precedenti furti commessi nelle province di Fermo e Macerata. (Ansa)
Ad appena undici anni, un ragazzino che frequenta la prima media si presenta a scuola con un sacchettino di "erba" e lo mostra orgoglioso ai compagni. Qualcuno lo dice a un'insegnante che si tramuta in investigatore, scopre che è tutto vero e a scuola arrivano i carabinieri.
Un episodio quasi incredibile quello che si è verificato lunedì mattina in una scuola dell'entroterra maceratese, destinato a far discutere a lungo. Il ragazzino durante la ricreazione è andato in giro a far bella mostra di un piccolo involucro, affermando con orgoglio che dentro c'era della droga. Si parla di bambini di 11-12 anni e qualcuno di loro, forse anche impaurito, si è rivolto agli insegnanti raccontando quello che stava succedendo.
C'è voluto poco per scoprire che effettivamente il ragazzino aveva con sè un po' di "erba". A quel punto, con estrema diligenza e coscienza (si sarebbe potuta insabbiare la cosa in modo da evitare che trapelasse all'esterno) la scuola ha fatto intervenire i carabinieri. I militari hanno provato a far sbottonare il ragazzo, soprattutto per scoprire come fosse entrato in possesso dello stupefacente, ma non c'è stato niente da fare: "l'ho trovata per terra" è stata l'unica risposta che hanno ricevuto.
Inutile dire che sono in corso tutti gli accertamenti del caso e che la scuola, che si è comportata in maniera ineccepibile, nei limiti delle sue possibilità, cercherà di controllare ancora di più i giovani studenti, nella convinzione che si sia trattato di un unico episodio isolato riconducibile a una bravata ma non per questo meno inquietante.
Una serata finita nel peggiore dei modi per un uomo residente nella provincia di Ancona che dopo essere stato in un paio di locali di Macerata, sulla strada di ritorno, mentre tornava a prendere la macchina, si è ritrovato di fronte ad un uomo e ad una brutta storia da raccontare.
Il malcapitato, non essendo pratico della zona, nella notte fra sabato e domenica scorsi si è perso tra le vie di Borgo San Giuliano e quindi si è avvicinato alla prima persona che ha incontrato lungo la via per chiedere informazioni.
Secondo il suo racconto, non ha fatto neanche in tempo a porre la domanda “qual è la strada per…” che è stato apparentemente senza motivo preso a pugni. Ha provato, a reagire ma l’aggressore ha avuto la meglio ed è caduto a terra. Nonostante non fosse più in grado di reagire, i pugni e i calci sono continuati ad arrivare anche sul collo e sulla testa,insieme a morsi sul viso e sulle mani.
Il frastuono provocato dalla rissa ha svegliato alcuni residenti che si sono affacciati alle finestre, hanno chiamato il 118 e la polizia e hanno iniziato ad urlare di smettere di picchiarlo. In un primo momento l’aggressore se ne è andato ma poi è tornato sui suoi passi e, nonostante le diverse persone che stavano assistendo alla scena, ha ricominciato a picchiare l’uomo a terra: “In quel momento non riuscivo a vedere più nulla, ero cosciente ma al limite, non riuscivo neanche ad urlare e dire basta, non avevo più la forza di reagire. Per fortuna sono arrivati i soccorsi e mi hanno salvato. Se fossi stato più gracile, sarei morto sotto per i suoi calci e pugni”.
Entrambi gli uomini sono stati portati al pronto soccorso e refertati con 20 giorni di prognosi. Secondo il referto del 118 l’uomo ha riportato ferite multiple al volto, un trauma facciale con presenza di vari ematomi dei tessuti molli. "La cosa che ancora adesso non mi spiego è perché se l’abbia presa così con me, non ho detto nulla di offensivo e non ho avuto nessuna discussione durante tutta la serata. Nonostante sia un uomo in forze non sono riuscito a contrastare questa furia ingiustificata. Mi sono chiesto cosa poteva accadere se a chiedere informazioni fosse stata una donna o un giovane, o addirittura un bambino o bambina. Ora è la mia parola contro la sua e spero che tutte quelle persone affacciate alla finestra abbiano il coraggio di raccontare ciò che hanno visto, di testimoniare contro questa persona che mi ha massacrato di botte”. Giuridicamente si procederà per querela di parte.
E' iniziata questa mattina la demolizione di una palazzina in via Piave 9 a Tolentino, irreparabilmente devastata dal terremoto. I lavori vengono svolti dai vigili del fuoco, coordinati dall'ingegner Stefano Tasso.
Momenti anche di grande e comprensibile commozione, hanno accompagnato l'inizio dei lavori di abbattimento di quella che per decenni è stata l'abitazione di famiglie tolentinati che oggi non hanno più la loro casa.
La demolizione si è resa necessaria, in quanto, oltre ad essere stato danneggiato, l'immobile creava pericolo sulla pubblica via e sugli edifici adiacenti: non c'erano soluzioni alternative all'abbattimento. .
Le operazioni di demolizione e rimozione delle macerie dureranno per due giorni. Tutte le macerie saranno trasferite al Cosmari per il trattamento di separazione dei vari materiali e il successivo avvio al recupero.
Credits photo Dario Matteucci
Un pomeriggio di tensione e paure quello di oggi al supermercato Tigre di Civitanova Marche, in via della Vela, scatenato da due facinorosi del posto.
All'esterno del supermercato, intorno alle 17.40 di oggi, i due, probabilmente sotto l'effetto dell'alcol, hanno iniziato dapprima ad infastidire un ragazzo di origini africane che è solito sostare per chiedere l'elemosina vicino ai carrelli (senza mai dare fastidio a nessuno, sottolineano i clienti, ndr) per poi, dopo essere stati ripresi più volte dal direttore del supermercato, iniziare ad inveire contro il personale del Tigre.
Le invettive si sono trasformate in urla quando un cliente del supermercato è intervenuto per cercare di calmare i due che, oltre ad alzare la voce, hanno minacciato i presenti con le loro bottiglie beccandosi, a quel punto, un pugno in faccia da parte del ragazzo intervenuto il quale, prima di lasciare andare i due "attaccabrighe", ha atteso l'arrivo delle forze dei carabinieri. Sul pavimento del locale, evidenti tracce di sangue, segno della colluttazione avvenuta poco prima.
Il brutto spettacolo, alla fine si è concluso senza gravi conseguenze fisiche per nessuno, ma avrebbe potuto trasformarsi in qualsiasi momento in una grave minaccia sia per i clienti che per il personale del supermercato.
(Foto dalla rete)
Alla fine si è dovuto arrendere. Dopo tanti anni in cui ha lottato come un leone contro una malattia tremenda, oggi si è spento a 49 anni Luca Stizza, una delle colonne storiche della Polisportiva Morrovallese. Il male lo aveva aggredito ormai 14 anni fa e nel 2006 Luca si era sottoposto ad un intervento nel quale gli era stata inserita una protesi nella colonna vertebrale.
Sposato con due figli, aveva un tomaificio insieme ai fratelli. Oltre ad aver ricoperto diversi ruoli nella Polisportiva Morrovallese, è stato anche segretario provinciale della Federazione Ciclistica Italiana. Struggente il ricordo dei tanti amici che hanno voluto lasciare un messaggio e un pensiero di affetto sulla pagina facebook di Luca.
Mercoledì 8 febbraio, a partire dalle ore 9.00, i Vigili del Fuoco, coordinati dall’Ing. Stefano Tasso, provvederanno alla demolizione di un edificio privato in via Piave 9 a Tolentino.
Infatti l’immobile in questione è stato fortemente danneggiato dal sisma e crea pericolo sulla pubblica via e sugli edifici adiacenti. Quindi si è resa necessaria la demolizione, non essendoci altre soluzioni praticabili. Inoltre se non venisse demolito occorrerebbe evacuare gli occupanti delle abitazioni vicine.
Le operazioni di demolizione e rimozione delle macerie dureranno per due giorni.
Tutte le macerie saranno trasferite al Cosmari per il trattamento di separazione dei vari materiali e il successivo avvio al recupero.
Profondo cordoglio nel mondo sanitario maceratese per la prematura scomparsa, ad appena 52 anni dell'infermiere Giuseppe Pinzi.
Originario di Caldarola, Pinzi si è spento all'ospedale di Macerata dove si trovava ricoverato da qualche giorno. Conosciutissimo per aver esercitato per anni la professione a Tolentino, successivamente ha lavorato a Macerata. Era andato in prepensionamento per problemi di salute.
Sono stati i militari della Stazione di Matelica insieme ai colleghi del Battaglione Veneto, in supporto nelle aree del cratere per i servizi antisciacallaggio, a scoprire un appartamento a piano terra nel centro di Matelica usato da un gruppetto di giovanissimi per consumare erba al riparo del freddo invernale.
Qui i Carabinieri sono entrati in azione ieri sera trovando all’interno quattro ragazzi, tutti minorenni. L’odore di erba non ha poi lasciato dubbi agli investigatori hanno quindi proceduto al controllo dei giovani e dei locali in loro uso e di proprietà della famiglia di uno di loro. L’operazione è maturata nell’ambito dei controlli antisicacallaggio, quotidianamente predisposti ed attuati ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Camerino, coordinati dal Capitano Vincenzo Orlando, insieme ai colleghi dei Battaglioni Mobili giunti i supporto alle aree terremotate proprio per rendere maggiormente incisivo il particolare servizio. I militari, in particolare, nell’ambito dell’attività preventiva antisciacallaggio a favore di complessi abitativi ricadenti nella zona di Matelica, hanno notato il movimento di alcuni giovanissimi che si spostavano all’interno di un giardino annesso ad un’abitazione al piano terra di un palazzo ed accorsi per accertare i motivi della loro presenza venivano attratti da un forte odore di fumo speziato che proveniva dall’appartamento. E proprio li dentro che i carabinieri accertavano che il gruppo di giovanissimi aveva messo in piedi una specie di ‘fumeria’.
Indosso ad ognuno di essi sono state rinvenute decine di dosi di marjiuana, opportunamente incartate con del cellophan, mentre la successiva perquisizione dei locali permetteva di trovare altra marjuana, un bilancino di precisione elettronico e vario materiale per il confezionamento delle dosi. Complessivamente sono stati sequestrati 250 grammi di “erba” e pertanto a carico di D.G. e F.F, entrambi appena 16enni di Matelica, e di P.A. e P.V., entrambi 17enni di Cerreto d’Esi , è scattata la denuncia per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti con le aggravanti previste per il coinvolgimento di minorenni. L’attività antidroga costituisce da sempre uno degli obiettivi primari perseguiti dall’Arma di Camerino. L’obiettivo è quello di circoscrivere il più possibile il fenomeno in modo da ridurre al massimo i cosiddetti ‘reati satellite’ dello spaccio, ossia quei fatti criminosi, anche di piccola entità, che derivano dall’uso di sostanze stupefacenti.
Troppi ritardi e ''gravi inadempienze'' della ditta incaricata di allestire le stalle provvisorie per gli animali dopo il sisma che ha devastato le Marche. La Regione, che aveva istituito una commissione d'inchiesta, ha predisposto gli atti per la risoluzione del contratto con la ditta che ha realizzato le tensostrutture fino a questo momento. Lo rende noto un comunicato. I lavori saranno affidati alla seconda ditta classificata nella gara di appalto, che è stata gestita dalla Regione Lazio. E' stato inoltre richiesto l'intervento dell'Arma e dei Carabinieri forestali. Il termine di ultimazione dei lavori per la seconda ditta sarà fissato secondo un cronoprogramma. Nelle settimane scorse molti allevatori e associazioni agricole si erano lamentati per la lentezza nella fornitura delle stalle provvisorie, indispensabili soprattutto con la neve e il freddo dell'inverno. (Ansa)
''La scossa l'abbiamo sentita, come no, forte e chiara. Sembra che il terremoto non voglia finire più. E pensare che venerdì mi tornano in paese gli sfollati della neve e delle scosse del 18 gennaio: hanno le case agibili, non possono più restare negli alberghi''. Il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli era sveglio quando, alle 00:38 di ieri notte, è arrivata la nuova 'botta' di magnitudo 3.7, con epicentro fra il suo paese e Preci, in Umbria.
Un sisma tutto sommato modesto, rispetto ai sismi superiori a 4 delle scorse settimane. Il problema però è il logoramento psicologico delle persone. Su 150 abitanti, Cecoli ne ha diversi in autonoma sistemazione (''me compreso''), alcuni negli hotel della costa, fra cui i 10 che dovrebbero rientrare nel fine settimana, e 14 in attesa delle casette. ''Dicevano che le avremmo avute nell'arco di due o tre mesi, ma mancano le aree attrezzate, che da poco sono diventate di competenza della Regione. Mi sa che dobbiamo aspettare un bel pò''. (Ansa)
Dramma questa sera a Porto Recanati, dove un ragazzo di circa 20 anni è precipitato dal terzo piano di un palazzo in via Mar del Plata.
Il giovane è stato prontamente soccorso: le sue condizioni sono gravissime ed è stato trasportato in ospedale dove si trova ricoverato in prognosi riservata.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118, anche i carabinieri per tutti gli accertamenti di rito: le indagini sono tese a capire se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario.
Sgomento a Macerata per l'improvvisa scomparsa, ad appena 55 anni, di Elisabetta Busilacchi, moglie di Mario Dezi, della Dezi Legnami SPA di Sforzacosta.
Elisabetta Busilacchi era una donna solare, una moglie premurosa e madre di due ragazzi, Riccardo e Cristina. Viveva a Macerata, in una casa vicino al bar Nino. Ad ucciderla, probabilmente, è stata un'embolia. Stamattina verso le 9 il marito l'aveva salutata come ogni giorno per recarsi in azienda. E' stato il figlio Riccardo a trovarla in fondo alle scale, confusa e dolorante. La situazione è apparsa subito molto seria. Malgrado il figlio riuscisse a colloquiare con lei, ha compreso la gravità della situazione e ha chiamato il 118. La situazione è precipitata dopo pochi minuti, quando la signora Elisabetta si è accasciata e ha perso conoscenza. I sanitari accorsi sul posto l'hanno subito trasportata in ospedale, ma qui i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La salma si trova nell'obitorio del nosocomio maceratese dove sarà sottoposta ad autopsia. I funerali si terranno presumibilmente nella giornata di giovedì.
Sconvolti i tantissimi amici, alcuni dei quali soltanto ieri avevano trascorso insieme a lei momenti spensierati per una polentata a Mogliano dove, tra l'altro, si è parlato anche dei continui terremoti. "Il ricordo di lei" racconta il suo carissimo amico Renzo Serrani "è di una bella persona, il cui sorriso accompagnava sempre i momenti trascorsi insieme. Betta e Mario sono persone molto discrete: lei non amava il clamore, ma sapeva attrarre vicino a sè tanti amici a cui donava una amicizia sincera e gradevolissima, fatta di piccole cose e di un affetto infinito. Betta era molto amica di mia moglie e avevamo una frequentazione costante, quindi il dolore è forte. Quello che mi ha colpito è stato trovarla morta con un ECG piatto attaccato.... solo ieri a pranzo scherzava o, al solito, ridevamo e ci si abbracciava in un saluto di una amicizia fatta delle cose più sincere del mondo".
Il marito della signora Elisabetta, Mario Dezi, è un socio Kiwanis e un industriale come quelli di una volta. Il figlio Riccardo vive in famiglia, mentre la figlia Cristina a Berlino, dove ha avviato una esperienza professionale.
(nella foto, seconda da sinistra Elisabetta Busilacchi)
"Camerino è una città distrutta, ma purtroppo fino ad oggi a livello comunicativo non è emersa completamente la gravità della situazione". A dirlo all'ANSA è il sindaco Gianluca Pasqui, alle prese con l'emergenza post terremoto e impegnato a pensare alla futura ricostruzione. "Abbiamo il centro storico completamente in zona rossa, le poche vie che siamo riusciti a riaprire sono assolutamente marginali rispetto alla complessità dell'emergenza che siamo chiamati a fronteggiare", sottolinea e aggiunge: "la ricostruzione sarà molto difficile, gran parte dei palazzi storici sono sotto il vincolo della Soprintendenza e il loro recupero lo vedo molto complicato". Intanto a Camerino gli sfollati sono oltre 6 mila. La maggior parte hanno optato per autonome sistemazioni, in 160 si trovano, invece, negli alberghi della costa e 105 sono alloggiati nei container collettivi. "I commercianti che non hanno più una sede sono 220", dice Pasqui.
Fra l'altro, ieri sera è crollata anche una palazzina, già lesionata dalle scosse dei mesi scorsi.
Camerino è una città distrutta e fantasma. Il viaggio nel centro storico, per la quasi totalità dichiarato zona rossa, è uno slalom tra le macerie che sono ancora lì dal giorno delle scosse del 26 e 30 ottobre. Vigili del fuoco, uomini della Protezione civile e tecnici comunali e della Regione sono impegnati nei sopralluoghi degli edifici pubblici e privati. La maggior parte dei palazzi storici sono profondamente lesionati e inagibili, così come le chiese con i loro campanili pericolanti non ancora messi in sicurezza. L'intervento più urgente sembrano richiederlo la cattedrale di Santa Maria Maggiore e la chiesa di Santa Maria in Via. Ma l'elenco dei monumenti da tutelare da altre eventuali scosse e successivamente da recuperare è lungo, a cominciare dal Teatro 'Filippo Marchetti'. (Ansa)
I carabinieri della Compagnia di Civitanova e la polizia municipale nell’ambito della lotta contro il commercio ambulante abusivo e alla ricettazione hanno effettuato nel pomeriggio di domenica un ingente sequestro di capi risultati rubati.
I militari, coadiuvati dalla polizia locale hanno fermato sul lungomare sud due uomini di origine senegalese, uno di 43 anni e l’altro di 39, con l’accusa di ricettazione, commercio ambulante senza licenza e, visto che non avevano il permesso di soggiorno, sono stati segnalati alla Questura di Macerata per il reato di clandestinità e per avviare la procedura di espulsione.Tra la merce sequestrata: giubbini , portafogli e scarpe.
I carabinieri e la polizia hanno cercato di fermare anche altri ambulanti che vendevano capi di abbigliamento e accessori lungo la passeggiata del lungomare ma sono fuggiti, alcuni lasciando a terra la merce poi sequestrata dall’Arma.
Un tragico incidente si è consumato poco prima della mezzanotte di ieri sulla strada Carrareccia, tra Sforzacosta e Piediripa a circa 150 metri dal distributore Q8.
Una Matiz con a bordo un uomo di 54 anni di Macerata, Valter De Carlonis, ha sbandato, probabilmente a causa della pioggia, ed è stata scaraventata violentemente contro l'unico albero presente nel campo che affianca la carreggiata. L'uomo, morto sul colpo, è stato sbalzato fuori dalla vettura a causa del violento impatto. La salma è stata recuperata dai vigili del fuoco sopra l'albero.
Sul luogo dell'incidente vigili del fuoco e 118.
Una strage in piena regola. Un gesto tanto vile quanto malvagio, messo a segno da qualcuno che non ha trovato di meglio da fare che sterminare una nutrita famigliola di gatti rimasti "orfani" dopo il terremoto.
A raccontare quanto accaduto è Valentino Lampa, referente per Pievefavera dell'O.I.P.A - Organizzazione Internazionale Protezione Animali. "Un simpatico gruppetto di miagolosi fagotti di pelo animavano in questi ultimi mesi la zona rossa del Castello di Croce nel Comune di Caldarola, altrimenti deserta. Dopo la grande scossa sismica di fine ottobre, la colonia felina di Croce composta da 18 esemplari tra adulti e cuccioli, si è trovata improvvisamente anch'essa terremotata e senza quella che era una vera e propria "mamma umana" che, sfollata, non poteva più provvedere alle necessità dei diciotto gatti.
Trovai un giorno" racconta Lampa "un messaggio della responsabile per la provincia di Macerata dell'O.I.P.A - Organizzazione Internazionale Protezione Animali di verificare la presenza e le condizioni di una colonia felina vicino a quella di cui io sono il referente a Pievefavera, appunto quella di Croce. Da quel giorno, oramai sono trascorsi oltre tre mesi, tutti i giorni salvo eccezioni mi reco ad accudire i mici. In questo tempo, loro hanno imparato a conoscermi ed io a conoscere loro. Al mio arrivo, presso il loro territorio c'e' chi richiede a gran voce e senza preamboli del cibo, chi prima vuole una bella dose di carezze chi un po' più in disparte e timoroso prima osserva un po' e poi si lascia andare.
Naturalmente le gatte fanno le gatte e vengono a strofinarsi, tutti fanno le fusa, un bel concerto, che è il loro modo per ringraziare. In questi mesi ne hanno passate tante: il terremoto, la fame, il gran freddo, la tanta neve. Tante avversità che con l'aiuto di volontari, comprese le varie squadre della Polizia Municipale dell'Emilia Romagna che settimanalmente si sono avvicendate, sono state superate. Fiduciosi della mano amica dell'uomo in questi ultimi giorni da questa stessa mano sono stati traditi. Una mano, non più amica, ha vigliaccamente somministrato loro del veleno. Sì, del veleno che ha colpito i più fiduciosi i piccoli, i mezzi gatti come mi piace chiamarli. Tutti i giovani esemplari sono dispersi, sicuramente morti ad eccezione di uno morente insieme ad un adulto. Un gesto vile, difficilmente giustificabile che, da quanto abbiamo saputo, non è neanche il primo. Tutte le autorità competenti sono state allertate per rintracciare l'autore di questo gesto e sicuramente tutti vigileranno affinchè l'episodio non si ripeta". Alla fine, della colonia restano appena cinque esemplari, due sono moribondi, gli altri morti. E con loro la parvenza di umanità di chi ha compiuto questo gesto atroce.
Un'altra storia di ritardi, di apparente trascuratezza e di potenziali rischi evitabili arriva da Borgiano di Serrapetrona. A raccontarla è Fabrizio Luprano, residente in una casa che si trova di fronte alla chiesa di San Paolo, gravemente lesionata dal sisma del 30 ottobre. Da quel giorno, l'edificio di culto non è mai stato messo in sicurezza e il rischio di crollo sulle case vicine è concreto.
"Sono uno dei pochi fortunati che ha casa agibile con provvedimenti. Dal 30 di ottobre" spiega Luprano "ho consumato treni di gomme per fare avanti e indietro col Comune e spiegare che davanti casa ho una chiesa che sta crollando. Il sindaco di Serrapetrona è stata sempre molto disponibile, ma lei non ha la possibilità di intervenire, perchè di competenza delle Belle Arti. Quindi, da tre mesi e mezzo, le Belle Arti non hanno fatto neanche un sopralluogo: stiamo aspettando che ci crolli la chiesa addosso? Casa mia, che è riparabile con poco, rischia di essere travolta dalla chiesa: cosa si aspetta ad intervenire per la messa in sicurezza? Quando interverrà qualcuno? Io sono pronto ad incatenarmi sotto la chiesa se faranno presto qualcosa".
Secondo le ultime rassicurazioni che gli sono state date, i sopralluoghi dovrebbero esserci la prossima settimana, ma poi bisognerà aspettare comunque la messa in sicurezza. Sperando che non ci siano altre scosse.
Un rocambolesco incidente, fortunatamente senza gravi conseguenze per i protagonisti, si è verificato questa sera intorno alle 22.30 lungo la strada Cingolana.
La carambola di un'auto, infatti, ha provocato inevitabile apprensione e, vista la dinamica, ha fatto temere il peggio per il conducente e il passeggero della macchina che, invece, fortunatamente hanno riportato solo lievi ferite.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e il 118 per soccorrere i feriti.