Nel contesto dei servizi straordinari denominati “Vento della Libertà” nel pomeriggio di oggi nei pressi dei complessi residenziali Hotel House e River Village sono stati impiegati numerose poliziotti nel contrasto al fenomeno dello spaccio.
Tra questi vi erano reparti di rinforzo provenienti da Perugia e l’elicottero del Reparto volo di Pescara. Sono state controllate un centinaio di persone ed altrettanti veicoli.
Complessivamente sono stati controllati 16 alloggi del condominio Hotel House. La posizione di 5 soggetti, trovati al 15° piano con materiale sospetto, è al vaglio delle attività investigative della Squadra Mobile della Questura.
Già nelle prime ore della mattinata anche a Macerata una vasta operazione di Polizia ha interessato le aree verdi della città, dove spesso le pattuglie delle Forze di Polizia hanno realizzato un importante attività preventiva. In particolare i controlli si sono concentrati nei Giardini Diaz, presso il parco Fontescodella e nelle zone periferiche della città.
Ennesimo furto all'Autogrill di Tolentino e questa volta ad essere colpiti sono stati proprio i dipendenti dell'attività commerciale. Il ladro, infatti, pensando di agire non visto, ha rubato i portafogli dei lavoratori di turno in quel momento, ma non ha fatto i conti con le telecamere del circuito di videosorveglianza che lo hanno immortalato.
Da quanto ricostruito dalla titolare il ladro, stamattina intorno alle 10, si sarebbe introdotto negli spogliatoi delle ragazze e da lì avrebbe prelavato due portafogli con al loro interno soldi e documenti. L'uomo, entrato in Autogrill in un momento di particolare affluenza, non ha consumato nulla ma si è diretto subito verso gli spogliatoi dove ha forzato la porta di ingresso per poi risalire e uscire.
Era a volto scoperto e perciò riconoscibile dai frame del video. Viaggia a bordo di una Panda bianca.
Dopo varie riunioni nell'ultimo periodo, per cercare di definire con precisione la questione, a seguito della richiesta di concordato liquidatorio presentata dall'azienda al Tirbunale di Macerata, in settimana le rappresentanze sindacali hanno comunicato ufficialmente ai dipendenti che i licenziamenti che erano nell'aria, scatteranno per tutti in data 30 giugno 2018.Giunge quindi al capolinea, dopo 62 anni di storia, una realtà aziendale iniziata nel lontano 1956, che riepiloghiamo di seguito, quando a Montecosaro Giuseppe Sagripanti avviò un piccolo laboratorio artigianale ed iniziò a produrre le prime pantofole "Conchita"."L'ingresso di nuove tecnologie - si legge sul sito aziendale - e un generale perfezionamento qualitativo, fecero da volano per la crescita e lo sviluppo dell'attività negli anni 60, quando iniziò l'internazionalizzazione, con i primi ordini dal nord Europa ed entrarono a far parte dell'attività i figli di Giuseppe. E' negli anni 70 che nasce ufficialmente Manas, dall'acronimo delle iniziali dei nomi dei tre figli del fondatore: Marino, Nazzareno e Angelo Sagripanti, con lo stabilimento tutt'ora presente in via Tangenziale, che diventa Società per Azioni nel decennio successivo, quando entrano a far parte della grande famiglia Sagripanti cinque nuovi soci-collaboratori con una piccola quota pro-capite. Proprio in quegli anni, viene avviato un forte processo di managerializzazione che consentì all'azienda di crescere e affermarsi ulteriormente. Negli anni Manas 90 sposa una linea vincente, quella della diversificazione dei marchi è nascono prodotti di stili diversi, capaci di attrarre una platea sempre più vasta di clienti. E' in quegli anni che la terza generazione dei Sagripanti si inserisce nell'attività di famiglia e che nasce la seconda società del gruppo, la ditta Alfiere.Negli anni che segnano l'inizio del nuovo secolo, Manas raggiunge il prestigioso traguardo del mezzo secolo di età e gli affari vanno a gonfie vele, in particolare per la nuova nata, la ditta Alfiere, che ha incrementi di fatturato a due cifre anno su anno. Gli anni 2010, per concludere, sono quelli purtroppo segnati dall'inizio della crisi, che portano alla fusione di Manas e Alfiere, con la creazione della Alma spa, per cercare di ottimizzare le risorse e contenere i costi ed il resto è storia recente".
Motocicli di grossa cilindrata ma anche rimorchi in sosta al porto di Ancona e materiale vario all'interno di ditte. Erano i bersagli preferiti di una banda di pregiudicati del Foggiano che, con l'appoggio di un autotrasportatore residente a Jesi, aveva compiuto dieci furti, tra agosto e gennaio scorsi in provincia di Ancona e Macerata, con un bottino del valore di oltre 500 mila euro. E' stata sgominata con l'operazione "Fovea - Last travel" dai carabinieri di Osimo, guidati dal magg. Raffaele Conforti e dal luogotenente Luciano Almiento, che hanno eseguito quattro ordinanze di custodia in carcere, emesse dal gip di Ancona Antonella Marrone su richiesta del pm Ruggiero Dicuonzo, per associazione per delinquere finalizzata ai furti. Altri tre foggiani, presunti componenti della gang, sono stati denunciati.
In manette il presunto capo della banda, un 45enne residente a Orta Nova, i due autori materiali dei colpi di 45 e 35 anni, e il basista 34 enne di origine serba ma residente a Jesi.
(Fonte Ansa)
Finisce all'ospedale in coma etilico. È quanto è accaduto questa notte ad un ragazzo minorenne, di sedici anni, che dopo aver passato la serata in un locale del Lungomare Sud a Civitanova si è sentito male e per questo è stato condotto all'ospedale.
Nel nosocomio della città si è appurato l'alto tasso alcolico che aveva il giovane e sono stati avvertiti i Carabinieri che hanno avuto il compito di individuare e avvertire i famigliari del ragazzo.
Si sente male alla guida del tir e sbandando colpisce diverse auto parcheggiate. L'incidente lungo la state 16 a Porto Potenza è avvenuto poco prima di mezzogiorno.
L'autista del camion di una ditta di mangimi ha avuto un malore, forse uno svenimento, e ha danneggiato 4, 5 auto che erano in sosta. Sul posto i vigili del fuoco e i Carabinieri.
L'autista è stato condotto all'ospedale ma non sembra essere in gravi condizioni.
Assalto al distributore di benzina nel cuore della notte. Il colpo è stato messo a punto a Montecosaro, al distributore di via della Maggiola. Per sradicare la colonnina del self service i ladri hanno utilizzato una ruspa rubata poco prima da una ditta della zona, che si trova poco lontana dal distributore.
I malviventi sono arrivati sul luogo del blitz intorno alle 4, dopo aver bloccato la strada ai carabinieri con bacali e sterpaglie a cui hanno dato fuoco. L'azione è durata circa una decina di minuti e dopo aver sventrato la colonnina i ladri sono fuggiti con il contante. Non si sa ancora quanti soldi contenesse la colonnina.
I carabinieri arrivati sul luogo del furto non appena è scattato l'allarme si sono trovati davanti le fiamme provenienti dalle sterpaglie bruciate: per spegnerle è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco.
In corso le indagini per risalire all'identità dei malfattori.
Confermata la condanna per diffamazione a carico del consulente del lavoro di Porto Recanati Stefano Santoni, ai danni del presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Macerata Riccardo Russo. La sentenza è arrivata ieri ed è stata emessa dal giudice Simonelli del tribunale di Macerata.
I fatti risalgono al 2012 quando Santoni, secondo l'accusa, avrebbe scritto una lettera dai contenuti diffamatori contro Russo, che dal 2008 ricopre la carica di presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Macerata. Nella lettera Santoni avrebbe fatto allusioni su appropriazioni indebite di Russo e su una serie di atteggiamenti scorretti tenuti dallo stesso.
Santoni era stato condannato a pagare una multa di 400 euro e al risarcimento a Russo di 4mila euro. Ieri, a distanza di due anni dalla condanna, è arrivata la conferma della sentenza. Confermate anche le somme già inflitte oltre spese del nuovo procedimento.
"A distanza di anni - il commento di Riccardo Russo - una grande soddisfazione personale a conferma della mia onestà e lealtà. Ho atteso questa risposta anche a nome dell’intera Categoria che territorialmente ha scelto di nominarmi quale rappresentante. Un pensiero doveroso e sentito ai miei familiari ed amici più stretti, al loro composto silenzio nella certezza della mia serietà ed estraneità ai fatti. Ho dedicato questi ultimi 10 anni all’accrescimento dell’immagine del Consulente del Lavoro e non permetterò a nessuno di infangare il mio lavoro e quello dei miei Consiglieri".
Il Ministero della salute ha diffuso l’avviso di richiamo di un lotto di Ciauscolo di Visso IGP per la presenza di Listeria monocytogenes in 25 g. Il prodotto interessato è distribuito con il numero di lotto 18 04 03 e scadenza 03/08/2018. Il salame richiamato è stato prodotto da Vissana Salumi SRL nello stabilimento di via Cesare Battisti 57, Visso – Sede Operativa: via Sandro Pertini 25, Tolentino.
A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto medesimo lotto di appartenenza, di non consumarlo! Nel caso il prodotto sia stato consumato da donne in gravidanza si consiglia di consultare immediatamente un medico.
È stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per estrarre dalle lamiere dell'auto una donna rimasta intrappolata nell'abitacolo dopo che la vettura si è ribaltata, questa sera intorno alle 21.30, lungo la strada provinciale 256 in località Strada di Camerino. In fase di accertamento le cause dell'incidente. I vigili hanno provveduto a rimuovere la portiera dell'auto per poter recuperare la conducente e affidarla al personale del 118 che l'ha poi trasportata in ospedale per le cure del caso.
Ancora controlli a Porto Recanati, nella zona dell'Hotel House e del River Village. In campo i carabinieri della compagnia di Civitanova e quelli della stazione di Porto Recanati con i rinforzi del comando provinciale, personale del gruppo carabinieri forestale di macerata, del Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro, del 5° elinucleo carabinieri di Pescara nonché della compagnia Cio dell'11° reggimento carabinieri “Puglia”. Nel corso del servizio coordinato, finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, immigrazione clandestina, reati in genere e controllo della circolazione stradale, sono state denunciate 3 persone ed elevate sanzioni per violazioni amministrative.
Tra i denunciati, un pakistano di 37 anni, residente Porto Recanati, che al parcheggio dell'Hotel House aggiustava automobili in una improvvisata officina per la quale non aveva alcun tipo di autirzzazione.Oltre alla denuncia per l'attività abusiva, è stato multato pero 5.164 euro, sequestrate tutte le attrezzature.
Denunciata anche una donna marocchina del 1980, residente all'Hotel House. E' accusata di ricettazione, in particolare di un cellulare che le è stato ritrovato dai carabinieri durante una perquisizione. Il cellulare, del valore di 150 euro, appartiene a una donna che il 28 gennaio era stata scippata a Porto Recanati. Il cellulare, è stato accertato, era stato dato alla donna da un uomo sempre marocchino, ance lui deferito per ricettazione.
Un italiano di 32 anni, residente a Osimo, è stato denunciato dopo essere stato sorpreso al volante pur essendo stata revocata, con recidiva, la sua patente di guida. L'uomo, inoltre, per eludere i controlli ha fornito false generalità ai militari. A suo carico anche un foglio di via obbligatorio da Porto Recanati che aveva violato.
Cinquemila euro di multa per un ambulante pakistano di 40 anni, residente a Filottrano, perché stava impiegando due persone senza regolare assunzione.
I carabinieri forestali del Nucleo Cites di Ancona (Nipaaf di Ancona) hanno sequestrato due giovani esemplari di caimano, trasportati illegalmente da un veicolo con targa della Repubblica Ceca fermato all'uscita della autostrada A14 di Porto Recanati.
Con i caimani trovati anche mille pesci di acqua dolce senza documentazione sanitaria. I caimani sono tutelati dalla convenzione Cites e considerati animali pericolosi per la salute pubblica e per l'uomo, dato che le specie più piccole raggiungono e superano a maturità la lunghezza di un metro e mezzo. Sul posto anche il personale del Servizio Veterinario.
Il proprietario del veicolo e l'autista sono stati denunciati alla Procura di Ancona per detenzione illecita di specie pericolose e di esemplari Cites senza la documentazione.Rischiano pene di un anno di arresto ed ammenda fino a 200 mila.I caimani verranno affidati al rettilario di Perugia autorizzato per la detenzione di animali pericolosi. (Ansa)
Apre la porta e trova la finanza ad aspettarlo. È accaduto a Civitanova all'interno di un'operazione a contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti condotta dalla guardia di finanza. I militari della Compagnia di Civitanova Marche hanno individuato una abitazione all’interno della quale è stato rinvenuto e sequestrato quasi mezzo chilo di marijuana oltre a piante e semi di canapa e tutto l’occorrente per la coltivazione delle piante di marijuana.
Quando i finanzieri hanno bussato alla porta di casa, si sentiva già l’odore inconfondibile della marijuana per cui il giovane, presente in casa, non ha potuto far altro che consegnare ai militari un barattolo con all’interno alcuni grammi di stupefacente. Ma i finanzieri hanno voluto vederci chiaro e su una parete, celata dietro un pannello di legno hanno trovato una apertura che conduceva alla soffitta dove i militari hanno rinvenuto due involucri con all’interno quasi mezzo chilo di marijuana, oltre a 11 vasi con piante di canapa già recise, 18 semi di canapa e tutta l’attrezzatura e fertilizzanti per la coltivazione “indoor” dello stupefacente, e vario materiale per il confezionamento dello stupefacente.
Il 26enne, incensurato, è stato arrestato e su disposizione dell’autorità giudiziaria inquirente è stato posto agli arresti domiciliari.
Rubano mobili antichi ma vengono sorpresi dai carabinieri. È accaduto nel pomeriggio di ieri a Cingoli.
I carabinieri hanno arrestato due soggetti napoletani, un 52enne ed un 59enne, entrambi con alle spalle un curriculum giudiziario, per furto aggravato di oggetti d’antiquariato. I militari hanno infatti notati in zona periferica un furgone fermo vicino ad una casa nobiliare peraltro disabitata. Insospettiti hanno approfondito e la scelta si è dimostrata vincente.
Infatti, dopo aver notato effrazione alla porta, i militari hanno sorpreso all’interno dell’immobile i due soggetti napoletani. Nel furgone sono stati rinvenuti due candelabri del 1800 che avevano già asportato nonchè due plafoniere da giardino, pure queste già smontate. I due ladri avevano abilmente accatastato nell’atrio dell’abitazione molti mobili e suppellettili antiche, risalenti al 1800, che arredavano ed adornavano le stanze della casa, pronti per essere caricati sul mezzo ed asportati. Si tratta di consolle, tavoli, anfore, un dipinto ed acquasantiere.
Il provvidenziale intervento dei carabinieri ha evitato di certo un furto di oggetti antichi e di ingente valore. Gli arrestati saranno condotti stamane davanti alla magistratura maceratese per il rito direttissimo.
Saranno celebrati domani, venerdì 25 maggio, i funerali di Enzo Bagalini, vittima di un tremendo incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere in via Vela (qui il nostro articolo).
La camera ardente è stata aperta oggi ad Ancona dove si trova la salma. Domani alle 13, il feretro arriverà nella chiesa di San Giuseppe dove alle 16 è prevista la funzione religiosa.
Sono tutte umane le ossa trovate nel "pozzo degli orrori" a Porto Recanati. Stanno proseguendo, infatti, le analisi sui 60 reperti ossei ritrovati nel terreno adiacente all'Hotel House, svolte dal medico legale Adriano Tagliabracci insieme al reparto di medicina legale di Ancona.
Mancano ancora i risultati su piccoli frammenti ossei che potrebbero appartenere ad un neonato e restano aperte tutte le piste, comprese quelle che portano a Camey, la 15enne bengalese scomparsa nel 2010 ad Ancona.
Gli agenti della Squadra Mobile di Macerata, al termine di una complessa attività investigativa, su ordine della Procura della Repubblica di Macerata, hanno effettuato una perquisizione ad un casolare nel comune di Treia di un 32enne attivo nella zona nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso delle operazioni è stato rinvenuto un discreto quantitativo di marijuana, tre bilancini di precisione utilizzati dal giovane per il confezionamento delle dosi ed altro materiale utilizzato per il taglio e la preparazione della droga. L’uomo è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente
Nel contesto dei servizi straordinari denominati “Vento della Liberta’” nel pomeriggio di ieri nei pressi dei complessi residenziali Hotel House e River Village sono state sottoposte a controllo 45 persone e 34 veicoli.
Nel corso delle operazioni, un cittadino di 35 anni residente ad Ancona, è stato trovato in possesso di eroina suddivisa in dosi motivo per cui è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio.
Una donna originaria del napoletano, anch’essa di 34 anni, è stata denunciata per aver violato il foglio di via obbligatorio con divieto di fare ritorno nel comune di Porto Recanati emesso poco tempo fa dal Questore di Macerata dopo che era stata rintracciata nei pressi dell’Hotel House dove di era recata in cerca di droga. Ieri la donna è stata rintracciata nei pressi del River Village mentre all’interno di un bar e tentava la fortuna giocando con un videopoker. Stessa sorte per una anconetana di 32 anni rintracciata all’interno dello stesso locale.
Due persone sono state trovate in possesso di piccoli quantitativi di droga che avevano acquistato mentre sono ben 8 le persone, di età compresa tra 21 e 47 anni, per la quasi totalità gravati da precedenti penali per reati in materia di stupefacenti, rintracciate nei pressi dei due complessi residenziali dove si erano recate per acquistare droga. Tutti sono stati muniti di foglio di via obbligatorio con divieto di ritornare nel comune di Porto Recanati per un periodo di tre anni e segnalati alla Prefettura per la revisione della patente di guida in quanto assuntori di sostanze stupefacenti.
Tre di queste persone addirittura dopo aver acquistato l'eroina, se l'erano iniettata direttamente all'interno dello stesso Hotel House.
Altri tre, dopo aver acquistato circa 3 grammi di cocaina al "River Village", nel loro tour "da sballo" (due ore prima a carico degli stessi, ad Ancona, era stata posta in sequestro altra sostanza stupefacente), si erano spostati a ridosso dell'Hotel House, dove sono stati rintracciati e sottoposti a perquisizione anche con l'ausilio del personale della polizia locale del luogo.
Al termine delle operazioni sono state complessivamente eseguite 18 perquisizioni personali e 4 all’interno di locali in uso a pregiudicati.
Sono stati fissati per domani, venerdì 25 maggio, i funerali di Ilaria Raggi, la mamma di 44 anni morta a seguito di un drammatico incidente stradale lungo la strada "murattiana" a Tolentino.
La cerimonia funebre è stata fissata per le ore 15.30, nella chiesa di Santa Maria della Pieve, al rione Settempeda.
C'è Porto Recanati al centro dello sconvolgente servizio mandato in onda mercoledì sera dalle Iene sulla truffa dei diamanti venduti a prezzo gonfiato (qui).
Decine di migliaia di italiani, negli anni, hanno dato fiducia alle società che intermediano diamanti da investimento e alle banche che li propongono. Le somme allocate si collocano in prevalenza fra i 15mila e i 40mila euro per investitore, ma non mancano importi maggiori.
Dopo la morte per presunto suicidio di Claudio Giacobazzi, presidente e amministratore delegato di Intermarket Diamond Business trovato senza vita il 14 maggio in un albergo vicino a Reggio Emilia, la vicenda assume contorni sempre più inquietanti.
Ripercorriamola. Come raccontano Le Iene, l'inviato Luigi Pelazza, in un servizio del 22 aprile scorso, aveva intervistato Giacobazzi in merito a uno scandalo che riguardava, assieme ad altre, anche la sua società. "La Intermarket Diamond Business e la Diamond Private Investment, che controllano il 70% delle compravendite, avrebbero, in accordo con alcune banche, convinto moltissimi risparmiatori a investire in diamanti utilizzando tecniche scorrette.
I prezzi delle pietre infatti erano tre volte più alti del loro valore reale, ma i risparmiatori, fidandosi dei loro consulenti bancari, avevano speso cifre fino ai 130 mila euro per un valore effettivo di 40 mila. Cadendo in questo inganno è stata investita una cifra complessiva vicina al miliardo di euro. Le banche inoltre, per convincere i clienti a comprare, avrebbero mostrato alcuni grafici e delle tabelle di prezzi provenienti da pubblicità della stessa Intermarket Diamond Business, che non rispettavano i veri valori del mercato".
Lo scorso 30 ottobre l’Antitrust, l’ente a tutela della concorrenza sui mercati economici, aveva multato quattro banche e due società compravendita per una cifra complessiva di 15 milioni di euro. Multa motivata così: “Hanno usato informazioni omissive e ingannevoli sui prezzi, sull’andamento del mercato, sulla redditività dell’acquisto, e sulla certezza del disinvestimento”. Migliaia di risparmiatori hanno perso tutti i risparmi di una vita. I risparmiatori così ricorrono alle associazioni dei consumatori: da luglio le richieste di aiuto di acquirenti di diamanti si sono impennate. Solo quelle pervenute all’associazione Aduc superano le 200.
Nel servizio di ieri sera, Pelazza è andato a caccia di Maurizio Sacchi, presidente di Diamond Private Investment, che vive a Porto Recanati. Non è riuscito a parlare con Sacchi, ma soltanto ad intercettare la moglie che stava uscendo dalla megavilla in cui vivono a bordo di un'auto con targa tedesca.
La Diamond Private Investment, fra l'altro, è molto nota per la "magnanimità" con cui finanzia diversi eventi anche nelle Marche. Su tutti, il Premio Ravera ospitato a Tolentino che ha visto proprio la partecipazione attiva della "prestigiosa Diamond Private Investment" (così recitano trionfalmente i comunicati stampa) nel contributo economico a realizzare l'evento. Insomma, mecenati coi soldi dei risparmiatori che hanno perso tutto.
Comunque, chi ha acquistato diamanti non deve perdere tempo se vuole recuperare i suoi soldi o almeno parte di essi. A oggi l’unica strada è agire, in forma scritta, nei confronti dei broker Idb e Dpi e delle banche che hanno “tramitato” gli ordini.