Porto Recanati e la Diamond Private Investment al centro della truffa dei diamanti smascherata dalle Iene
C'è Porto Recanati al centro dello sconvolgente servizio mandato in onda mercoledì sera dalle Iene sulla truffa dei diamanti venduti a prezzo gonfiato (qui).
Decine di migliaia di italiani, negli anni, hanno dato fiducia alle società che intermediano diamanti da investimento e alle banche che li propongono. Le somme allocate si collocano in prevalenza fra i 15mila e i 40mila euro per investitore, ma non mancano importi maggiori.
Dopo la morte per presunto suicidio di Claudio Giacobazzi, presidente e amministratore delegato di Intermarket Diamond Business trovato senza vita il 14 maggio in un albergo vicino a Reggio Emilia, la vicenda assume contorni sempre più inquietanti.
Ripercorriamola. Come raccontano Le Iene, l'inviato Luigi Pelazza, in un servizio del 22 aprile scorso, aveva intervistato Giacobazzi in merito a uno scandalo che riguardava, assieme ad altre, anche la sua società. "La Intermarket Diamond Business e la Diamond Private Investment, che controllano il 70% delle compravendite, avrebbero, in accordo con alcune banche, convinto moltissimi risparmiatori a investire in diamanti utilizzando tecniche scorrette.
I prezzi delle pietre infatti erano tre volte più alti del loro valore reale, ma i risparmiatori, fidandosi dei loro consulenti bancari, avevano speso cifre fino ai 130 mila euro per un valore effettivo di 40 mila. Cadendo in questo inganno è stata investita una cifra complessiva vicina al miliardo di euro. Le banche inoltre, per convincere i clienti a comprare, avrebbero mostrato alcuni grafici e delle tabelle di prezzi provenienti da pubblicità della stessa Intermarket Diamond Business, che non rispettavano i veri valori del mercato".
Lo scorso 30 ottobre l’Antitrust, l’ente a tutela della concorrenza sui mercati economici, aveva multato quattro banche e due società compravendita per una cifra complessiva di 15 milioni di euro. Multa motivata così: “Hanno usato informazioni omissive e ingannevoli sui prezzi, sull’andamento del mercato, sulla redditività dell’acquisto, e sulla certezza del disinvestimento”. Migliaia di risparmiatori hanno perso tutti i risparmi di una vita. I risparmiatori così ricorrono alle associazioni dei consumatori: da luglio le richieste di aiuto di acquirenti di diamanti si sono impennate. Solo quelle pervenute all’associazione Aduc superano le 200.
Nel servizio di ieri sera, Pelazza è andato a caccia di Maurizio Sacchi, presidente di Diamond Private Investment, che vive a Porto Recanati. Non è riuscito a parlare con Sacchi, ma soltanto ad intercettare la moglie che stava uscendo dalla megavilla in cui vivono a bordo di un'auto con targa tedesca.
La Diamond Private Investment, fra l'altro, è molto nota per la "magnanimità" con cui finanzia diversi eventi anche nelle Marche. Su tutti, il Premio Ravera ospitato a Tolentino che ha visto proprio la partecipazione attiva della "prestigiosa Diamond Private Investment" (così recitano trionfalmente i comunicati stampa) nel contributo economico a realizzare l'evento. Insomma, mecenati coi soldi dei risparmiatori che hanno perso tutto.
Comunque, chi ha acquistato diamanti non deve perdere tempo se vuole recuperare i suoi soldi o almeno parte di essi. A oggi l’unica strada è agire, in forma scritta, nei confronti dei broker Idb e Dpi e delle banche che hanno “tramitato” gli ordini.
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