"Raccontare trent'anni di Parco in una sola serata non sarà facile, ma grazie agli ospiti che si succederanno sul palco, cercheremo di restituire il senso profondo di cosa abbia significato, per questi territori, la sua istituzione". Andrea Spaterna introduce, con queste parole, il compleanno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, di cui è presidente dall'ottobre del 2019, che si terrà, con una festa speciale, domenica 6 agosto a Visso, in piazza Maria Cappa.
"Trent'anni sono un traguardo importante per un Ente chiamato a svolgere un compito delicato e fondamentale, quello della salvaguardia e valorizzazione del contesto naturale dei Sibillini. Furono lungimiranti, nonché coraggiosi, coloro che allora ebbero l'intuizione di immaginare questi territori come aree da proteggere, superando le perplessità di molti, ma realizzando, oggi lo possiamo affermare con serenità, un modello riuscito di integrazione tra politiche di tutela e quelle di sviluppo sostenibile", sottolinea Spaterna.
"Il Parco si è sempre mosso in questa ottica e se in questi giorni siamo ancora qui a celebrarne l’anniversario insieme ai sindaci, agli altri amministratori pubblici, alle altre autorità, alle comunità locali, agli operatori economici, alle guide, ai tanti amici che l’Ente ha saputo trovare in questi anni, vuol dire che quella intuizione era fondata ed è giusto celebrarla", aggiunge il presidente Spaterna.
Tre gli step previsti: si comincia con i libri, alle ore 18, con una tavola rotonda dal titolo "Raccontare i Sibillini", alla quale interverranno diversi autori che hanno narrato le terre leggendarie e che dialogheranno con il giornalista Carlo Pagliacci. A seguire, dalle ore 19.30, "Gustosi di natura", un percorso di gusto interpretato dallo chef stellato Enrico Mazzaroni e raccontato dal presentatore attore Beppe Convertini. Dopo la degustazione, alle ore 21.15, un vero e proprio show dal titolo "Sibillini, che spettacolo!", condotto da Paolo Notari, giornalista e inviato Rai, con intermezzi musicali e testimonianze varie.
"Non era scontato riuscire a organizzare questo compleanno proprio qui, a Visso, dove il Parco ha da sempre la sua sede, dopo quel che è successo in questi ultimi, difficili, anni" prosegue Spaterna. "Spostati, dopo il terremoto del 2016, da una sede di fortuna all'altra e dal 2018 ospitati presso dei container, oggi siamo allocati in una struttura temporanea, comunque confortevole e razionale, essendo stata la sede storica resa inagibile dal sisma; eppure, il nostro lavoro è sempre proseguito con determinazione e impegno, grazie in primis ai funzionari, ma anche al Consiglio Direttivo, alla Comunità del Parco e a tutti coloro che ci hanno dato una mano, nella convinzione che fosse importante continuare a tutelare l’ambiente e la biodiversità, a garantire la fruibilità dei sentieri, a sviluppare una sensibilità per un turismo sempre più responsabile e sostenibile, a creare sinergie e mantenere aperto un dialogo costruttivo con i comuni, le comunità, gli operatori economici".
"Sono certo - conclude Spaterna - che se questo modus operandi verrà mantenuto e anzi implementato, il Parco potrà sempre più configurarsi come un riferimento per i vari attori che operano su un territorio straordinariamente bello, ma altrettanto fragile". L’evento, organizzato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata e del Comune di Visso, nonché grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Agricoltura finalizzato alla promozione dell’agricoltura e della zootecnia.
Dall'alto del Castel San Giovanni di Visso, torre che ha resistito al terremoto rimanendo intatta, vola alta la voce di un immenso Giacomo Leopardi attraverso l'arte di Maurizio Boldrini e Lucio Matricardi.
La cosa di cui si dovrà prendere atto per un avveduto studio dell'estetica contemporanea è che, dopo Carmelo Bene, quella di Boldrini è l'unica pratica che comporta una attenta rimodulazione del processo creativo.
Ciò che prima era fine, il corpo poetico redivivo, ora è strumento di una sorta di reazione a catena che destabilizza totalmente non solo i consueti criteri di identificazione autoriale, ma anche, semplicemente, il dove posare occhio e orecchio per visione e ascolto.
Leopardi surclassa il suo cosiddetto pessimismo cosmico con un minuto infinito di tango con l'universo, ironizza la luna, finalmente, con la modestia visionaria del pastore errante, raggiunge Silvia e Nerina nelle stanze sospese del pensiero fatte di musica e voce, e le rende vive, carezzate di grazia inaudita. Insomma, mai ascoltato un Leopardi così vivo, così semplice, così contemporaneo e quindi finalmente onorato nell'essere classico.
L'acustica è stata curata perfettamente dal fonico Euro Morresi. Il merito per la realizzazione di questo dono va principalmente a Antonio Perticarini, Venanzina Capuzi, Maura Antonini, responsabili delle Associazioni Spazio Cultura e Visso d'Arte, enti organizzatori con il patrocinio del Comune.
In presentazione Perticarini ha detto che lo spettacolo è un evento unico pensato dal Minimo Teatro per L'Infinito Festival. É necessario fare in modo ci sia un seguito, non solo per la bellezza autentica dello spettacolo, ma specialmente perché è un saggio scritto a voce e a musica.
Visso ospita anche quest’anno "L'Infinito Festival", un evento che dal 2012 ha visto il piccolo borgo animarsi di poesia, recitazione, musica in un palcoscenico che ha avuto come sfondo le bellezze naturali e come quinte quelle della sua storia politica e religiosa. Sì perché Visso, pur piccola realtà dell’entroterra, può vantare una storia molto interessante testimoniata dagli statuti comunali e dal grande affare della transumanza che fece del Comune uno dei maggiori interlocutori dei Papi fino al XIX secolo.
Dallo scorso anno, dopo la forzata interruzione dovuta al terremoto del 2016, la manifestazione è ripartita col suo forte significato: la rinascita della cultura di cui Visso può vantare una lunga tradizione. Come dimenticare il sindaco G. B. Gaola Antinori che non si tirò indietro nell’acquistare di tasca sua i manoscritti leopardiani per poi regalarli al Comune e quindi ai cittadini vissani che sapeva capaci di custodirli e di apprezzarne il grande valore?
Grazie alle associazioni "Visso d'arte" e "Spazio cultura", con il patrocinio del comune di Visso e del Parco nazionale dei Monti Sibillini, dal 28 al 30 luglio si rinnova sotto l’antica Torre del Castello di San Giovanni, simbolo della resistenza di un popolo caparbio, "l'Infinito Festival" con due opere prime e con protagonisti di qualità.
Sabato 29 luglio accoglierà, nel suggestivo scenario, il maestro Maurizio Boldrini, interprete, regista, docente teatrale, direttore della scuola di Dizione, Lettura e Recitazione del Minimo Teatro, con "La voce di Giacomo Leopardi".
In quel luogo "suonerà tutta l'acrobazia musicale di dieci Canti leopardiani introdotti ciascuno da altrettanti pensieri tratti dallo Zibaldone. I testi del 'Sabato del villaggio' e delle 'Ricordanze', saranno proposti con brevi rivisitazioni del poeta Giovanni Prosperi, esempi di drammaturgia a scalare". La recitazione di alto pregio di Maurizio Boldrini sarà accompagnata dalla musica di Lucio Matricardi, cantautore, pianista compositore di musiche per cinema e pièces teatrali.
Domenica 30 luglio si esibirà Marco Santini in "Musiche dall’Infinito", violinista e compositore di una musica contaminata dalla classica, alla world music, al jazz e all’improvvisazione. Venerdì 28 luglio presso i giardini del Laghetto a Visso si svolgerà un incontro con Hacca edizioni e la Sibillini Summer School con la presentazione di studi realizzati durante le giornate di lavoro dei giovani studenti che hanno a cuore il territorio dei Sibillini e che, affiancati da professionisti esperti e qualificati, hanno approfondito tematiche legate a servizi, cultura e innovazione, la “nuova frontiera” dell’occupazione giovanile.
La mattina di domenica 30 luglio l'Associazione Visso d’arte e Lottava Rima, associazione culturale con finalità di promozione della poesia e canto tradizionale, tornano nei luoghi della Battaglia del Pian Perduto, combattuta tra Visso e Norcia il 20 luglio del 1522 nei pressi di Castelluccio, con le parole di un antico poemetto epico-popolare. Un componimento eroicomico straordinario, scritto in un antico dialetto vissano. La location delle montagne di Castelluccio su cui troneggia il Monte Vettore farà da corollario all’evento.
"È bastata una norma contenuta nel regolamento di Polizia Rurale Comunale ad autorizzare i carabinieri forestali a dar vita serie di multe contro gli allevatori della zona che per proteggere il bestiame dal lupo usano strumenti di prevenzione".
È quanto si legge in una nota di protesta da parte di quegli allevatori che pascolano l'altopiano di Macereto nel versante ussitano. ''E' una situazione grottesca - scrivono - perche' mentre i nostri colleghi del confinante pascolo di Visso subiscono pesanti perdite da parte del lupo alle aziende con vitelli e puledri, difficili da proteggere con le attuali strumentazioni disponibili. Viceversa gli allevatori di Ussita con altra tipologia di bestiame, in particolare ovino, attraverso un buon uso delle misure di prevenzione - quali recinzioni elettrificate e cani da guardiania - hanno quasi azzerato le perdite''.
Tutto bene quindi? ''Certo, non fosse per una inedita e inusuale interpretazione di una norma contenuta nel Regolamento di Polizia Rurale Comunale da parte dei locali carabinieri forestali, che ha scaturito un pesante flusso di sanzioni e controlli - prosegue la nota di protesta - a danno degli stessi allevatori, tutti tacciati della medesima violazione. Sanzioni ripetute con una spaventosa frequenza, nonostante gli scritti difensivi regolarmente presentati".
"Una situazione paradossale quindi, grottesca, che rischia di disincentivare l'utilizzo degli strumenti di prevenzione come buona misura di mitigazione del conflitto tra grandi carnivori e attività zootecniche, esacerbando animi già esasperati da ben altre difficoltà, come la mancanza di acqua sui pascoli che si protrae dal sisma dell' ottobre del 2016. Gli allevatori - si precisa nel documento - sono irremovibili nel mettere in pratica tutti i sistemi consentiti per Legge per prevenire gli attacchi''.
Chiedono però risposte definitive sul come proseguire il loro lavoro alle amministrazioni, agli Enti preposti, al Comando Carabinieri Forestali, all Assessore all'agricoltura della Regione Marche, al Ministro dell'agricoltura e al Ministro dell'ambiente. ''La vita dei nostri animali vale più di una 'licenza poetica', che - si conclude la nota degli allevatori ussitani - ci sta costando molto sia in termini economici che psicologici, in un contesto come quello dell'Appennino terremotato, in cui non si sente davvero alcun bisogno di ulteriori difficoltà''.
Torna in grande stile, a Visso, il Torneo delle Guaite. Dopo il preludio avvenuto con la creazione dell'acqua di San Giovanni (patrono vissano) e con la cena solidale alla quale hanno partecipato più di cento persone, l'inizio del torneo è fissato per giovedì 20 luglio, in Piazza Maria Cappa, con una piacevole e interessante escursione naturalistica a cura della Guida Aigae Loredana Milani.
Un anello di 7,5 km che partirà dalla piazza per poi passare da Rocca Castel San Giovanni, al convento dei cappuccini di Villa Sant'Antonio. Ogni luogo storico della passeggiata verrà introdotto e spiegato da un personaggio in abiti del tempo che ne racconterà storia e leggende.
"Quest'anno poi abbiamo deciso di ricominciare a piccoli passi i tradizionali appuntamenti in tutte le altre Guaite", spiegano gli organizzatori. Una serata speciale sarà la "Notte medievale" al Rifugio Casali di Ussita.
Previsto un accampamento degli arcieri dell'Aspidum Sagittas che mostreranno arti e mestieri e soprattutto giochi medievali in cui tutti, grandi e piccini, potranno cimentarsi. A seguire - cullati dal caldo abbraccio del Monte Bove e della notte più profonda - il Duo Verba et Soni con canti medievali e alcuni passi della commedia di Dante che alludono al cammino iniziatico verso le stelle faranno da preludio all'osservazione astronomica a cura dello studioso Matteo Sabbatini.
Il 22 luglio gli incessanti e tonanti tamburini provenienti da ogni parte d'Italia daranno il ritmo alla festa Vissana. L'appuntamento è, infatti, con una disfida fra gruppi di Tamburini che si contenderanno un ricco premio. Il tutto sarà reso ancora più nobile e elegante dalle danze, aperte al pubblico, del gruppo "Le Soavi Allegrezze" dei Da Varano, gruppo di rievocazione storica attento e scrupoloso in ogni dettaglio delle sue esibizioni.
I musici e sbandieratori di Fabriano poi arricchiranno il cielo con un sorprendente spettacolo dalle tinte bianche e rosse, come i colori delle loro stupende bandiere. La giornata si concluderà con la conferenza dell'avvocato Luciano Birocco e del dottor Ulisse Costantini che, con la loro innata maestria e capacità, illumineranno i presenti sul "Vestire nel Medioevo".
Domenica 23 luglio, sempre in Piazza Maria Cappa a Visso, dalle 17 inizierà il vero e proprio torneo delle guaite. Il Gran Corteo si riunirà nella piazza provenendo simbolicamente dalle porte di ogni Guaita e a capo del corteo saranno i Magnifici Priori.
Le leggiadre donzelle delle "Quam Pulcra es" e le ancelle del liceo Coreutico di Tolentino riempiranno la piazza con danze e balletti medievali seguendo le melodie degli Errabundi Musici. Inizierà poi la vera gara di tiro con l'arco in cui si sfideranno due arcieri per ogni Guaita.
Nell'attesa della premiazione della Disfida degli Arcieri, la Compagnia del Grifoncello di Perugia inscenerà un vero duello di scherma medievale."Sarà magico, una festa ricca di emozioni e sorprese - promettono gli organizzatori -. Per tutta la durata della manifestazione si potrà partecipare ad un contest fotografico e in palio ci sarà un cesto di prodotti tipici o un soggiorno al B&b il Borgo di Visso".
(Credit foto: Emanuele Persiani)
Avviati i lavori di ristrutturazione degli edifici accessori al santuario di Macereto, in provincia di Macerata, fortemente lesionato dal sisma del 2016. A darne notizia sulla propria pagina Facebook è il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli.
"Si tratta di un cantiere economicamente rilevante al quale, entro l'estate, se ne dovrebbe aggiungere un altro davvero importante e atteso: quello per i lavori della chiesa", riferisce il commissario. "In tanti attendono di tornare al Macereto, il cui valore è non solo di natura spirituale e culturale, ma anche turistico ed economico", conclude Castelli.
Dopo sette anni e mezzo dalle grandi scosse sismiche che sconquassarono le Marche e il Centro Italia, a Villa Sant'Antonio - frazione di Visso, in provincia di Macerata - sono stati avviati i lavori di demolizione e messa in sicurezza di circa quindici edifici danneggiati.
I lavori alle palazzine private contemplano anche la rimozione delle macerie, e dovrebbero concludersi entro la fine del mese di giugno. Villa Sant'Antonio era stata una delle frazioni maggiormente colpite dai terremoti, una sorta di porta di ingresso a Visso che nei giorni immediatamente a ridosso del sisma, era difficile anche percorrere per le tante macerie cadute.
Un momento di confronto tra passato, presente e futuro che è riuscito a coinvolgere e unire diverse generazioni all’apparenza, ma solo all’apparenza, distanti tra loro e ad avvicinare al mondo della scuola anche istituzioni e famiglie. E, ancora, un’occasione unica che ha ridato un senso di appartenenza a una splendida comunità rimasta sempre unita, nonostante le difficoltà dettate dall’emergenza terremoto.
Si è svolta la prima edizione del Premio Salvi, concorso destinato agli alunni dell’Istituto comprensivo “Mons. Luigi Paoletti”, di cui fanno parte le scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie di primo grado dei Comuni di Valfornace, Pieve Torina, Fiastra, Visso e Muccia.
L’iniziativa, ideata dalla dottoressa Laura Salvi e subito accolta con entusiasmo dai docenti e dagli alunni del Comprensivo, aveva come titolo il tema: “Raccontiamo il nostro paese: nuove prospettive di comunità”. Agli alunni è stato chiesto di sviluppare, attraverso diverse tipologie di elaborati, la loro idea di territorio.
Gli alunni dell’Infanzia di Pieve Torina hanno così voluto ricreare, attraverso un plastico, uno spazio all’aperto dove sentirsi liberi, in cui divertirsi con i genitori e i nonni, uno spazio pieno di colori che esclude lo sguardo a tutta la distruzione che ci circonda, uno spazio di vero benessere e spensieratezza.
I bambini dell’Infanzia di Valfornace, invece, attraverso la narrazione e le memorie dei nonni e delle nonne, il lavoro di ricerca e consultazione delle fonti, le uscite sul territorio, il cooperative learning, le relazioni sociali, gli incontri di comunità, hanno realizzato un maxi depliant illustrativo per rappresentare una sorta di mappa di comunità attraverso cui dare significato proprio al territorio vissuto nel quotidiano, con le sue caratteristiche e le sue tradizioni, ma anche le sue trasformazioni e un’idea del futuro che verrà.
La Primaria di Fiastra è partita dalla storia del lago di Fiastra e ha ricostruito, dopo aver ricercato foto e fonti storiche, il prima della diga e il dopo per rispondere così alla domanda: se tu fossi il sindaco cosa vorresti? Da qui la successiva descrizione delle nuove prospettive di comunità.
La Secondaria di Fiastra ha valorizzato il proprio territorio realizzando una mappa immaginaria con i loro luoghi “del cuore” che sono divenuti lo sfondo di un racconto fantastico. Infine, gli alunni hanno ricreato, con materiali di scarto, i personaggi protagonisti della loro storia.
Per la Secondaria di Valfornace i ragazzi si sono divisi in tre gruppi: il primo ha prodotto un documenta-video sul laghetto di Boccafornace mentre gli altri due gruppi hanno reinventato alcuni giochi da tavola ambientandoli presso i luoghi più rappresentativi del proprio paese: il Gioco dell’oca è diventato il Gioco dei cigni, il Monopoly è divenuto Pievopoly. I lavori sono stati realizzati anche con metodologie innovative, come QR code e spazi virtuali.
Infine gli alunni della Secondaria di Visso hanno partecipato al concorso raccontando il territorio attraverso la metodologia dello storytelling e del digital storytellig. Si sono svolte diverse attività laboratoriali, dalla ricerca delle fonti storiche, laboratori di arte con elaborati creativi inerenti il patrimonio culturale, una parte tecnologica sulla progettazione di spazi in chiave sostenibile con utilizzo di energie rinnovabili e materiali di riciclo in vista della ricostruzione post sisma. L’occasione è servita anche per sviluppare competenze linguistiche e digitali con la creazione di un sito web di promozione territoriale.
lla fine la commissione esaminatrice composta dalla dirigente dell’Istituto comprensivo “Mons. Paoletti” e dell’Istituto comprensivo “De Magistris” di Caldarola, Fabiola Scagnetti, dal giornalista Mario Sensini, dalla psicologa e psicoterapeuta Gerardina Santosuosso e dalla psicologa Laura Salvi, in qualità di presidente, ha deciso di premiare tutti i lavori presentati complimentandosi con gli alunni e con le insegnanti Paola Gerini e Silvana Nicolini (Infanzia di Valfornace), Monica Caddeo e Daniela Mazzanti (Infanzia di Pieve Torina), Laura Breccia (Primaria di Fiastra), Savio Doronzo, Santori Patrizia e Maria Cristina Mancinelli (Secondaria di Visso), Michela Gentili, Cecilia Paciaroni e Patrizia Santori (Secondaria di Fiastra), Cecilia Paciaroni, Patrizia Santori, Lucia Bravetti, Monica Raponi e Samuela Massi (Secondaria di Valfornace).
Tutti i lavori che hanno preso parte al concorso sono stati presentati nel corso della cerimonia finale di assegnazione del premio, concretizzatasi nella consegna di 6 buoni spesa da 100 euro ciascuno, ospitata al palazzetto dello sport di Valfornace alla presenza del sindaco, Massimo Citracca, del primo cittadino di Muccia, Mario Baroni, di quello di Fiastra, Sauro Scaficchia, del vice sindaco di Fiastra, Claudio Rastelletti, del vice sindaco di Pieve Torina, Giancarlo Ciuffetti, del consigliere regionale Pierpaolo Borroni, del presidente dell’associazione Visso d’Arte, Venanzina Capuzi, del presidente dell’associazione Spaziocultura di Recanati, Antonio Perticarini, e di Jorges Quinones della ProPieve Pro Loco di Pievebovigliana. La conclusione della manifestazione è stata affidata alle note musicali suonate dalla Banda Città di Fiastra.
Per l'edilizia cimiteriale delle zone terremotate delle Marche, l'Ufficio speciale ricostruzione ha pubblicato due decreti per le frazioni di Villa Sant'Antonio, nel comune di Visso, e San Marcello di Camerino. Nel primo caso, si tratta della concessione del contributo di 819.525 euro, rideterminato a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime. Il prossimo step amministrativo sarà quello relativo alla gara d'appalto per i lavori.
Il cimitero di Villa Sant'Antonio si sviluppa su una superficie rettangolare di circa 1.830 metri quadrati delimitata da mura, alla quale si aggiungono circa 250 metri quadrati destinati a parcheggio nella zona antistante l'ingresso.
L'intervento riguarderà soprattutto la parte più antica del complesso, risalente al periodo compreso tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, e pesantemente danneggiata dal sisma del 2016. Per il cimitero della frazione di San Marcello, l'Usr ha invece approvato il progetto esecutivo dell'intervento e determinato il contributo di 328mila euro utile a dare il via alle operazioni di consolidamento, restauro e recupero del sito che si estende per circa 500 metri quadrati.
Premiata a Torino la giovanissima imprenditrice di Visso Ginevra Coppacchioli. La sua azienda vinicola, la Cantina Coppacchioli Tatti, ha ricevuto una menzione speciale nell'ambito dell'incontro "Imprese Vincenti", format ideato da Intesa Sanpaolo che premia e valorizza le realtà imprenditoriali in tutta Italia.
L'azienda di Ginevra sorge a Cupi, frazione a circa 1000 metri sul livello del mare, uno dei luoghi più danneggiati dal terremoto del 2016 e prima ancora da quello del 1997. Qui con forza, determinazione, pazienza e una buona dose di coraggio ha preso forma l'idea di recuperare un antico vitigno: il Cupatto.
Si tratta di un Pecorino autoctono della zona la cui produzioni si era perduta ed è stata ripresa per riportare in bottiglia il "vino più alto (inteso come altitudine, ndr) delle Marche". La giovane imprenditrice è stata premiata "per il particolare legame con il territorio, la valorizzazione del made in Italy e l’introduzione di innovazione".
Lavoratori in nero e mancato rispetto delle norme di sicurezza: il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata nelle scorse settimane ha eseguito una serie di controlli presso cantieri edili siti nel cratere della ricostruzione post-sisma, procedendo alla sospensione dell'attività imprenditoriale di 5 unità operative.
Nello specifico sono state controllate 8 aziende ed elevate 27 prescrizioni relative a violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro: l’omessa visita medica dei lavoratori, l’omessa consegna dei dispositivi individuali di protezione, l’omessa informazione dei lavoratori, l’impiego di manodopera irregolare, utilizzo di andatoie destinate al trasporto di materiali con larghezza non conforme, l’omessa redazione del Pimus (piano montaggio uso e smontaggio del ponteggio), l’omessa difesa delle aperture atte ad impedire cadute nel vuoto.
I comuni interessati sono stati Tolentino e Visso. Proprio a Visso, unitamente a personale della locale stazione dei carabinieri, è stato sorpreso al lavoro ed identificato, nonostante un tentativo di fuga, un lavoratore in nero risultato privo del permesso di soggiorno per poter svolgere attività lavorativa.
Tre lupi investiti nella notte scorsa in area Parco dei Sibillini. Due sono deceduti, un altro, una lupa radiocollarata oggetto di studio grazie al progetto Wolfnet 2.0, è stata ferita e dopo un primo ricovero presso l’ospedale veterinario di Matelica, è stata trasferita, tramite il Cras Marche, nel Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone (BO) specializzato nelle cure necessarie per un recupero che potrebbe prospettarsi lungo.
Ad intervenire sul posto, dopo una segnalazione, i carabinieri del reparto Parco, stazione di Fiastra, i tecnici del Parco, Alessandro Rossetti, biologo, e Federico Morandi, medico veterinario che ha provveduto alle prime cure dell’animale ferito, e i volontari del CRAS Fermo.
«È una notizia triste, perché la morte di animali selvatici, ed in particolare, di animali simbolo per il Parco come lo sono i lupi, ci colpisce. Tuttavia, questo episodio, l’ennesimo di una lunga serie che riguarda ovviamente non solo i lupi ma tanti altri animali, deve indurci ad un comportamento, nella guida, particolarmente attento, soprattutto quando ci si muove in area Parco». A parlare è il presidente del Parco, Andrea Spaterna.
«Dovremmo limitare la velocità e prestare attenzione, perché gli attraversamenti imprevisti sono sempre possibili: non possiamo chiedere agli animali di rispettare il codice della strada, dobbiamo essere noi, in primis per salvaguardare la nostra incolumità e per tutelare la fauna dell’area protetta, a tenere una condotta responsabile».
Ricordiamo che la popolazione dei lupi nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si aggira intorno alle 65/70 unità, secondo i monitoraggi più recenti, concorrendo a svolgere una importante funzione come regolatore della presenza dei cinghiali e di altre specie preda.
I lupi appartenevano allo stesso branco. Tra essi, probabilmente, la coppia dominante “alfa”. «Le dinamiche e il comportamento di un branco sono molto delicate e dipendono, soprattutto, dagli individui cosiddetti “alfa”. Questo fatto» conclude Spaterna «ci conferma quanto sia importante la gestione faunistica in area Parco, per cui continueremo a monitorare con grande attenzione gli spostamenti e le abitudini di questa specie protetta».
Riguardo alle circostanze che hanno causato la morte dei due animali e il ferimento di un terzo, i carabinieri del reparto Parco effettueranno i dovuti accertamenti sulla base anche delle risultanze degli esami necroscopici e veterinari.
"Apprendiamo con piacere la notizia dell’avvistamento del camoscio appenninico Vettore comunicata dal Parco naturale regionale Sirente Velino. Il fatto che un camoscio proveniente dal nostro Parco, reintrodotto sul Sirente nell’ottobre 2013, abbia contribuito a sviluppare la popolazione dei camosci in quell’area è un segnale importante perché attesta come questa specie, esclusiva dell’Appennino centrale, abbia saputo reintegrarsi in territori da cui era scomparsa forse da millenni”.
A parlare è il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna. “Un processo analogo a quanto accaduto nel territorio dei Sibillini dove il camoscio appenninico è stato reintrodotto a partire dal 2008 ed oggi conta una popolazione di circa 300individui, a conferma del fatto che l’azione di ripopolamento ha funzionato”.
Vettore, che oggi ha 13 anni, ha dunque trovato una nuova casa contribuendo allo sviluppo della popolazione dei camosci del Sirente Velino che si attesta, secondo gli ultimi rilevamenti, intorno ai 65/70 esemplari.
“Un buon segnale per la biodiversità del sistema faunistico appenninico, reso possibile grazie alla reintroduzione della specie avviata con il Progetto Life Coornata, che vede insieme tutti i Parchi che ospitano camosci appenninici” ha concluso Spaterna.
Giuseppe Melchiorri spegne 90 candeline: è festa a Visso. Il neo 90enne, vissano di nascita ma residente causa sisma a Matelica, ha festeggiato il traguardo raggiunto, in compagnia degli amici più cari, in un agriturismo della zona.
Ex dipendente delle Poste, da sempre impegnato nel sociale e vicino alle problematiche del piccolo centro dell'entroterra maceratese, Melchiorri, per anni, ha rivestito il ruolo di segretario tuttofare della società sportiva Visso e quello di presidente del circolo cittadino.
Alla festa di compleanno ha partecipato, tra gli altri, anche Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, borgo dove Giuseppe ha lavorato come direttore dell’ufficio postale. Per suggellare il momento, gli amici gli hanno regalato una targa celebrativa.
(Articolo promoredazionale)
È stato approvato il "Programma straordinario di ricostruzione" del Comune di Visso. Il vice commissario e presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha firmato il decreto che permetterà un ulteriore snellimento delle procedure per il recupero degli edifici danneggiati dal sisma del 2016.
"Un documento molto importante per la ricostruzione del nostro Comune - scrive l'amministrazione comunale sulla propria pagina Facebook - elaborato dall'Università Politecnica delle Marche in collaborazione con l'ufficio tecnico del Comune di Visso e che ha visto la partecipazione ed il coinvolgimento dell'Usr, della struttura commissariale, degli enti preposti all'approvazione del documento quali la Soprintendenza, la Provincia di Macerata, l'Ente Parco nazionale dei Monti Sibillini, la Regione Marche nonché dei cittadini e dei tecnici impegnati nella ricostruzione privata".
"I principali elementi del Psr approvato - si legge ancora - sono le norme sulla conformità degli interventi di ricostruzione e l'abaco delle finiture applicabili a tutto il territorio comunale, nonché il piano di cantierizzazione di Visso-centro storico, e delle frazioni Borgo San Giovanni e Villa Sant'Antonio".
"Elementi che consentiranno di semplificare ed accelerare l'iter di presentazione e approvazione degli interventi di ricostruzione e consentirne una ordinata e disciplinata cantierizzazione", sottolinea ancora il Comune. Intanto sono state appaltate le opere di demolizione e messa in sicurezza del centro storico e Villa Sant'Antonio. In totale saranno 77 gli immobili da abbattere sull'intero territorio comunale di Visso.
Saranno veri e propri reporter per un giorno gli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore Bonifazi di Civitanova, a Visso, per ricercare e riscoprire la memoria sulla vita e le tradizioni di uno dei borghi più belli d'Italia colpito drammaticamente dal terremoto del 2016.
Il giorno prescelto è quello di domani, mercoledì 14 dicembre. I ragazzi si prodigheranno nell'opera di dare luce ai borghi del maceratese con il supporto della Comunità Patrimoniale di Visso e, in particolare, dell’amministrazione comunale grazie al sindaco Gian Luigi Spiganti, alla vicesindaco Patrizia Serfaustini e all’associazione "Meno Giovani", grazie con il suo presidente Marco Nardini.
"I riflettori saranno puntati su cittadini e testimoni: i trenta ragazzi della scuola di Civitanova diretta dalla profesoressa Annamaria Marcantonelli - si legge in una nota dell'amministrazione comunale - si cimenteranno con interviste, foto e riprese alla riscoperta di quelle che erano le tradizioni e la vita degli abitanti di Visso, prima che il terremoto del 2016 provocasse ferite ancora visibili agli occhi di tutti. Gli alunni, guidati dal loro corpo docente, indagheranno sul 'valore sociale del patrimonio culturale materiale ed immateriale', ispirati dalla Convenzione di Faro del Consiglio di Europa, recepita dalla legge 1 ottobre 2020, numero 133''.
La comunità patrimoniale di Visso è iscritta nella piattaforma nazionale www.fatoitaliaplatform.it e anima la Rete Faro Cratere, assieme alle altre nelle sette provincie, promuovendo l'Archivio della Memoria di tutti i borghi terremotati.
"Gli studenti aiuteranno a saldare la fatale distanza tra la comunità che ha abbandonato il borgo sei anni fa - si legge nella nota - e quella che vi entrerà nel futuro, invitandola a riflettere sul valore del 'capitale umano' che ha generato e animato il borgo di Visso per secoli, incastonato nella 'grande bellezza' raccontata dai testimoni".
Il progetto, realizzato attraverso la collaborazione dell'architetto Francesco Calzolaio, coordinatore della Piattaforma Faro Italia e della Rete Faro Cratere, impegnerà gli studenti degli indirizzi "Turistico", "Grafica" e "Comunicazione" in un percorso che si svilupperà dal mese di dicembre fino a marzo e vedrà la realizzazione di reportage e ‘documenti della memoria’ che parteciperanno alla manifestazione nazionale Faro Film Festival prevista per l’anno prossimo.
"Un progetto, dunque, che porterà i ragazzi a vivere esperienze con intensità e passione, coinvolgimento e bisogno - conclude il comunicato dell'amministrazione Comunale - di agire concretamente, soprattutto dopo due anni di Covid che hanno lasciato tanta incertezza verso il futuro".
Lampade, stufe, ventilatori, un impianto di irrigazione a goccia e una tenda oscurata a coprire e favorire la rapida crescita delle piante di marijuana. È quanto hanno scoperto i carabinieri della stazione di Visso fermando un ventitreenne del posto.
Il giovane, a seguito di una perquisizione personale, era stato trovato in possesso di due grammi di marijuana. I militari, a quel punto, hanno esteso le ricerche alle pertinenze della sua abitazione scoprendo dieci piante già in fase di germogliazione grazie alle sollecitazioni rese dall’impianto. Per il 23enne è scattata la denuncia in stato di libertà per il reato di detenzione e coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Un anno senza Giuseppe. Il prossimo 8 novembre saranno trascorsi 12 mesi dalla scomparsa di Giuseppe Rosati, l'anziano di 83 anni, ipovedente di Cupi, minuscola frazione del Comune di Visso (leggi qui).
"Lo scorso settembre i carabinieri, con l'ausilio di un cane specializzato nella ricerca salme, hanno di nuovo perlustrato la zona a ridosso della nostra abitazione, ma di mio padre non c'è traccia. Non sappiamo più cosa pensare", racconta all'Ansa la figlia Claudia.
Le storie degli scomparsi per alcuni tratti si somigliano un po' tutte, ma questa che ha per protagonista un anziano con problemi piuttosto importanti di vista sembra avvolta da un mistero particolare. "Mio padre - ricorda la figlia - nei giorni precedenti alla sua scomparsa aveva accennato con dei parenti alla volontà di non farsi trovare più, il sospetto che abbia messo in piedi una fuga volontaria non mi sento di scartarlo del tutto, ma non riesco a capacitarmi dove possa essere andato senza documenti e in teoria senza soldi".
Nelle primissime ore dalla scomparsa i familiari di Giuseppe avevano anche avanzato l'ipotesi che l'anziano fosse stato aiutato da qualcuno ad andarsene, tanto che avevano presentato una denuncia contro ignoti. "Anche in tal senso non ci sono stati riscontri da parte delle forze dell'ordine", dice Claudia, che solleva anche un'altra ipotetica ricostruzione: "Quel lunedì mattina papà mi disse di voler fare una passeggiata lungo la strada del borgo, non vorrei che perdendo magari l'orientamento si sia spinto oltre e sia stato vittima di qualche i ncidente e quindi sia stato fatto sparire”.
"Tengo a precisare, però, - aggiunge la donna - che questa è solo una delle tante ipotesi che ci siamo fatti in questo anno, ma non suffragata da alcun elemento oggettivo". "L'unica cosa certa - sottolinea ancora la figlia - è che Giuseppe Rosati è scomparso misteriosamente nel nulla".
"Se lo sento ancora in vita? Nei primi mesi dalla scomparsa sì, lo sentivo vivo, oggi non saprei anche se ovviamente ci spero", dice Claudia, che conclude con un appello: "Chiunque possa darci delle informazioni utili a ritrovarlo non esiti a contattare le forze dell'ordine”.
Serviva fare il punto della situazione sul processo di ricostruzione post sisma legata a tutto il Centro Italia e - più nello specifico - alla provincia di Macerata con i suoi 47 comuni. A fronte di progetti che ancora faticano ad essere redatti e presentati per motivi tecnici (legati in egual misura a cittadini e professionisti) e a tutta una serie di procedure ben definite sulla carta ma puntualmente ostacolate da ciclici fattori (oggi, il caro energia e delle materie prime), l’unico dato fin qui certo è il termine stabilito al prossimo 20 dicembre entro il quale i residenti di SAE e CAS dovranno dichiarare i requisiti per continuare o meno a usufruire dei benefici di assistenza. Altrimenti, scatterà la massima di affitto delle casette per una spesa che ruoterebbe intorno ai 46 euro mensili.
“Le difficoltà sono quelle note - spiega in un’intervista esclusiva per Picchio News il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini - e che ogni giorno ci comunicano i cittadini, i professionisti e i sindaci, legati alle conseguenze di questa esplosione dei prezzi e del caro energia. Abbiamo già adottato provvedimenti importanti e incisivi, ma comunque si richiedono adeguamenti, modifiche progettuali, computi metrici”.
“Tutto questo naturalmente ha portato a un rallentamento - prosegue - a cui si aggiungono in questo momento storico formule come 110 %, gli interventi sulle opere pubbliche, i fondi PNRR. Ci auguriamo che la situazione corrente possa essere invertita il prima possibile”.
E sul nuovo esecutivo targato Giorgia Meloni: “Mi aspetto che il governo continui a sostenere quanto fin qui realizzato all’interno di tutta Italia centrale: di portare avanti il lavoro magari cambiando o integrando ciò che riterrà opportuno nel percorso riguardante il codice della ricostruzione. Bisogna attingere alle migliori conquiste di questi ultimi anni, e puntare al più presto sull’istituzione di un apposito dipartimento in grado di seguire attentamente le operazioni d’intervento”.
Di seguito il servizio completo:
E’ stato pubblicato ufficialmente il bando di gara per l'esecuzione dei lavori di ricostruzione della Scuola Pietro Capuzi con parziale conversione in nuova sede comunale, pubblicato questa mattina sul sito della Provincia di Macerata e sulla Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana n. 117 del 7 ottobre 2022.
Un passaggio molto importante per Visso e per i vicini comuni che consentirà di aumentare gli spazi a disposizione del plesso scolastico e allo stesso tempo di avere una struttura strategica, isolata sismicamente, utilizzabile in caso di emergenza. “La ricostruzione della scuola in questi anni è sempre stata la priorità della nostra attuale Amministrazione e della precedente - spiega la giunta in un comunicato via social - sia per il valore simbolico dell'edificio sia per l'importanza che riveste per la comunità e la permanenza di giovani famiglie nella nostra vallata”.
“A causa dell'aumento dei prezzi dei materiali - continua la nota - l'approvazione definitiva del progetto ha subito un significativo ritardo, a seguire gli ultimi significativi passaggio che hanno portato alla giornata di oggi. Fra questi, la trasmissione del progetto esecutivo all'USR in data 4 marzo 2022 a conclusione di una lungo procedimento di revisione in sede di verifica e validazione del progetto esecutivo. In data 20 giugno 2022 in conseguenza della acquisita efficacia dell'Ord. n. 126/2022 del 24.05.2022, è stato trasmesso all'USR il progetto esecutivo aggiornato con il Prezzario Unico del Cratere 2022”.
Con Decreto USR n. 3636 del 7 settembre 2022 l'importo dell'opera è stato finanziato per €.4.986.632,28 di cui €. 886.632,28 per fare fronte all'aumento dei prezzi causato dalla grave crisi di disponibilità e reperimento di materie prime nel settore delle costruzioni generata dall’evento pandemico e la congiuntura economica dovuta agli eventi bellici in corso.