"Ci siamo. E nessuno potrà portarci via. Entriamo nella piazza di Visso. I politici sono entrati, entriamo anche noi. È casa nostra. Non ce lo potete impedire". Sono volati insulti e spintoni alla manifestazione stamattina a Visso dei cittadini dei Comuni che hanno sottoscritto il 'Patto della montagna (Castelsantangelo sul Nera, Preci, Ussita e Visso): circa 150 manifestanti hanno tentato di entrare nella zona rossa sfondando la barriera di carabinieri, finanza e polizia davanti l'arco d'accesso alla piazza. Alla fine una decina di manifestanti sono entrati in piazza e hanno gridato, tenendosi per mano: "Viva Visso. Viva Ussita. Viva Castello".
Durante la manifestazione, che si è tenuta subito prima sulla piazzetta delle Poste, hanno lanciato idee di proteste eclatanti: "Ci sdraiamo sull'autostrada" e ancora: "Seghiamo l'acquedotto, così la Regione si sveglia". Presente il sindaco dimissionario di Ussita Marco Rinaldi, mentre non c'erano i sindaci degli altri Comuni. (Ansa)
Non sono un comitato. Sono semplici cittadini, esasperati dalla palude di immobilismo dalla quale non sembra esserci via d'uscita, sebbene siano trascorsi quasi nove mesi dal terremoto del 24 agosto scorso.
Così, i cittadini di Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Visso e Preci hanno deciso di manifestare sabato 13 maggio a Visso. E tengono a sottolineare che si tratterà di una manifestazione spontanea.
"A nove mesi dal sisma" spiegano "siamo ancora nella fase dell'emergenza, non è stata mossa nemmeno una pietra e nessuna ricostruzione è iniziata né ci sono i presupposti perché questo accada.Manifestiamo a sostegno dell'operato dei nostri Sindaci, perchè sia dato loto più potere reale, e non solo a parole, in quanto sono gli unici in grado di gestire la ricostruzione.
Questo concetto sembra sia stato recepito, con colpevole ritardo, anche dalle Autorità superiori ma rimane, al momento solo un auspicio. Chiacchiere insomma, che, ormai abbiamo imparato, possono durare mesi prima di tradursi in qualcosa di concreto. E soprattutto di reale.Questa manifestazione sarà anche l'occasione per dare un seguito al Patto della Montagna, promuovendo l'incontro tra la gente necessario a costruire una comunità unita e coesa , unica speranza per il futuro di queste valli e sarà la prima sul territorio, lontana dai luoghi del potere ma nel cuore vero della tragedia.Alla manifestazione sono stati ufficialmente invitati i Sindaci in quanto primi cittadini in mezzo, o davanti, alla loro gente".
È tutto pronto per "In moto per ricostruire" evento presentato oggi 10 maggio presso la concessionaria Moto Nardi di Macerata. Gli amanti delle due ruote si riuniranno domenica 14 maggio mettendo la loro passione al servizio della ricostruzione di Visso, uno dei paesi più colpiti dal sisma.
Una giornata di solidarietà finalizzata alla raccolta di fondi che andranno alla popolazione e ai commercianti della zona, organizzata da Paolo Nardo titolare della concessionaria Moto Nardi insieme al sindato di Visso, Giuliano Pazzaglini con la collaborazione del Motoclub Amici di strada di Civitanova e del Motoclub New Rider di Porto Recanati. "Ho notato grande sensibilità da parte dei motociclisti che verranno dal centro, ma anche dal sud Italia" ha detto Nardi.
Per partecipare sarà necessario versare una quota di iscrizione: 10 euro che verranno devoluti in beneficienza ai vissani. Sarà possibile iscriversi presso la concessionaria Nardi, presso le sedi dei Motoclub aderenti oppure direttamente a Visso dove saranno allestiti dei banchetti.
Tra i promotori anche Vincenzo Cittadini di Moto Nardi: "Quando ero bambino vivevo a Visso con la mia famiglia. Sembra una città bombardata ora, mi piange il cuore". Chi è motociclista sa cosa vuol dire viaggiare per scoprire posti come Visso, è "un modo per far tornare il turismo" continua Cittadini.
Alla presentazione c'era anche Giuseppe Gatti, commerciante di Visso: "Dobbiamo ringraziare tutti, perché per noi è un modo per farci ricordare. Abbiamo paura che Visso scompaia anche dalla cartina geografica, altrimenti".
Si è tenuta ieri ad Aschio, frazione di Visso, la cerimonia di "cessione" di una casetta di legno ad una famiglia di allevatori.
Il gesto di solidarietà proviene da un'associazione di volontari del Trentino che ha donato la casetta al comune di Visso. Il sindaco e l'amministrazione comunale ha deciso di destinarla ad una famiglia di allevatori di Aschio, frazione duramente colpita dal sisma e dai successivi eventi legati al maltempo.
Alla cerimonia di ieri presente anche il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini e Don Gilberto che ha benedetto la struttura.
Poco meno di trenta moto partite dalla provincia di Macerata, Ancona e Pesaro hanno portato pacchi di generi alimentari ad alcune famiglie terremotate di Camerino, guidando i loro "destrieri" a Visso per un aperitivo.
Tappa finale a Monte Cavallo, dove i motociclisti del gruppo fb "Eliche Marchigiane", amministrato da Aimone Maggi, Alessandro Tinti, Fausto Carsetti e Paolo Scarselletta, hanno sostato per un lauto e gustosissimo pranzo presso il ristorante "Il Nido dell'Aquila".
Un aiuto non solo alle famiglie quindi, ma anche ai commercianti di questi territori devastati che, con l'arrivo della buona stagione, tutti ci auguriamo che non vengano dimenticati.
A sei mesi dal grave sisma che ha colpito il centro Italia, in particolare Umbria – Marche – Lazio e Abruzzo, e che ha sconvolto non solo materialmente il territorio ma ha causato anche danni morali e psicologici, la distanza dalla Valnerina a Visso diventa un’odissea: per i lavoratori Svila andare ogni giorno al lavoro significa affrontare quotidianamente 4 ore di viaggio per 8 ore di lavoro, in km si passa da 30 km di prima ai 160 km di oggi. In attesa che si possa riaprire la strada Valnerina per Visso, unica via possibile per raggiungere le Marche dall’Umbria, è stato da tempo richiesto un servizio "Navetta" che possa servire non solo a questi lavoratori ma anche ad altri cittadini che ne abbiano necessità.
Grazie all’impegno delle istituzioni regionali dell’Umbria e delle Marche, e alla disponibilità dell’Azienda Svila ad alleviare i disagi dei lavoratori riunendoli in un solo turno, si è finalmente conclusa la vicenda che darà il via a partire dal 2 maggio al servizio “Navetta”. Questa è la dimostrazione che quando ci sono le volontà si possono risolvere i problemi, anche quelli apparentemente insormontabili. La CGIL dell’ Umbria e delle Marche esprimono piena soddisfazione per il risultato ottenuto, anche grazie al nostro costante impegno, evitando una possibile fuoriuscita volontaria di questi lavoratori da una Azienda importante e indispensabile sia per il territorio marchigiano che umbro. Auspichiamo che le condizioni per il superamento dei disagi dei lavoratori e di tutta la popolazione colpiti sisma, possano verificarsi nei tempi più solleciti, mirando efficacemente nel luogo, al rilancio economico produttivo che merita ed alla ricostruzione del tessuto delle relazioni sociali, trasformando i territori del cratere in punti di eccellenza delle quattro regioni nelle quali sono situati.
Sono oltre 10 mila le tonnellate di macerie del terremoto trattate finora presso il Consorzio Cosmari di Tolentino, individuato come Sito di Temporaneo delle macerie provenienti dalle demolizioni di edifici a Tolentino, Pioraco, Castelsantangelo sul Nera, Visso, San Ginesio, San Severino Marche, Pieve Torina. I dati sono stati resi noti durante una visita nell'impianto della relatrice del terzo decreto sul sisma e responsabile nazionale Ambiente del Pd Chiara Braga, che era accompagnata dai parlamentari Piergiorgio Carrescia e Mario Morgoni e dall'assessore regionale all'Ambiente e Protezione Civile Angelo Sciapichetti.
La selezione delle macerie consente di recuperare materiali che vengono avviati al riciclo, compresi gli inerti. Un'attività affidata al Cosmari in virtù dell'impiantistica e dell'esperienza maturata nel settore. Sciapichetti ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per un'area di stoccaggio delle macerie anche nel comune di San Ginesio (ANSA).
Dopo le ultime scosse avvertite nella tarda serata di ieri, l’alto maceratese ha passato un’altra notte con la paura di ciò che poteva accadere. Nonostante sismologi e geologi parlano di aftershocks gli abitanti rimasti di queste zone continuano a vivere con l’ansia di ciò che può accadere.
"La scorsa notte abbiamo avuto compagnia..." ironizza il sindaco di Visso Pazzaglini ai microfoni dell’Ansa “Non ho completato ancora tutte le verifiche ma credo di potere escludere che ci siano stati ulteriori danni”
Anche il sindaco di Pieve Torina Gentilucci rassicura “"Le scosse della scorsa notte? Altroché se le abbiamo sentite. Ho fatto un paio di giri in paese e non mi sembra che ci siano altri gravi danni" poi aggiunge “Qui il problema vero è che su circa 1500 abitanti, ne ho 300 che vivono in roulotte, container, camper o in abitazioni di fortuna, gli altri sono sfollati lungo la costa”.
Anche gli abitanti di Visso, dai 1100 che erano prima del terremoto, sono rimasti in circa 200 e vivono in camper, roulotte e sistemazioni di fortuna.
"Hanno sentito il terremoto tutti gli 11 abitanti rimasti a Ussita", per lo più nelle frazioni, racconta il sindaco Rinaldi "Paura? Qui la terra trema ancora, ma il problema è che la pazienza è agli sgoccioli". Come altri primi cittadini, Rinaldi lamenta ritardi, soprattutto per quello che riguarda le Sae (casette). "E poi - aggiunge - abbiamo anche il problema degli sfollati", alcuni dei quali dovranno essere riallocati per liberare le strutture ricettive dove sono ospitati con l'arrivo dell'estate".
Una situazione che non può più essere sostenuta. Non solo per le continue scosse ma soprattutto per la mancanza di progettazione per un futuro sicuro nel proprio paese.
Un incubo che sembra infinito. Nella serata di giovedì, diverse scosse di terremoto sono state distintamente avvertite dalla popolazione.
Secondo i dati dell’INGV tra le numerose scosse rilevate in poco più di venti minuti spiccano tre movimenti tellurici relativamente intensi e con magnitudo crescente :– alle 23.10 scossa di magnitudo 3.5 – alle 23.17 scossa di magnitudo 4.0 – alle 23.20 scossa di magnitudo 4.1
Ipocentro delle scosse a circa 8 km di profondità, mentre l’epicentro è stato individuato esattamente tra Pieve Torina e Visso, sull’Appennino maceratese. Le scosse sono state nettamente avvertite, in particolare le ultime due, in un raggio di oltre 100 km. Nel raggio di 20 km le due scosse di M4.0 e M4.1 sono state avvertite per alcuni secondi con netti tremori e boati, senza provocare danni.
Puntuale il commento del geologo di Unicam Emanuele Tondi secondo il quale "Gli eventi sismici di ieri sera si sono verificati nella zona destabilizzata dai forti eventi di fine ottobre 2016 e quindi sono considerati aftershocks (o terremoti di assestamento). Ricordiamoci comunque che, anche se oramai poco probabili, gli aftershocks più forti possono arrivare fino ad un grado meno dell’evento principale.
La sequenza sismica nel suo complesso tende a diminuire, con riprese temporanee e fisiologiche in particolare a nord e a sud della zona colpita dai forti eventi sismici dei mesi scorsi. Nelle mappe sono riportati i terremoti degli ultimi 90 giorni avvenuti nella zona settentrionale e meridionale della sequenza, come si può vedere sono localizzati in aree specifiche, evidentemente particolarmente fratturate, dove la deformazione delle rocce (e quindi i terremoti) tende a localizzarsi nello spazio e nel tempo".
Ormai parlare di emozione e commozione, quando si raccontano storie di vite oltre il terremoto appare quasi scontato. Ma non è scontato per niente. Non è scontato che famiglie intere dalla Romagna decidano di trascorrere la Pasqua insieme a famiglie terremotate sfollate lungo la costa.
E il racconto che esce al termine della giornata fa salire il magone, ma anche la speranza. Da un lato, storie intime e nascoste, rivelate solo dalla semplicità con cui i protagonisti le raccontano. Dall'altro, la consapevolezza che al termine di una giornata speciale, tutto tornerà inesorabilmente come prima. Solitudine e nostalgia comprese. E leggere le parole che seguono, fa trattenere a stento le lacrime.
Grazie al gruppo "Aiutiamo e non crolliamo", sempre particolarmente attivo nell'aiuto verso le popolazioni terremotate, le famiglie dell'oratorio di Cerasolo Ausa, in provincia di Rimini, hanno realizzato insieme ai loro figli un gemellaggio con le famiglie sfollate all'hotel Charlie a Porto San Giorgio. I loro bambini hanno consegnato le uova di Pasqua ai loro coetanei sfollati, e tutti insieme hanno trascorso il pomeriggio in affettuoso ascolto sulle loro vicissitudini anche anteriori al sisma. Un pomeriggio ricco di esplosioni di lacrime ed abbracci sinceri. Dopo aver cenato tutti insieme, le famiglie riminesi sono ripartite per tornare a casa.
"E' stato un incontro che ha lasciato il segno nel vero senso della parola" racconta il portavoce della comitivi riminese "Abbiamo trovato diverse famiglie, soprattutto formate da persone anziane provenienti da Camerino, Visso, Pievebovigliana e Pieve Torina, persone che appena ci hanno visti hanno cercato di capire cosa succedeva, vedendo anche tanti ragazzini. Tutta questa perplessità è svanita in un secondo: dopo esserci presentati, sono stati quasi travolti da tanta vitalità dei ragazzi di Cerasolo, in primis i giovani che si sono fiondati sui loro 'nonnini adottati'. Tanta emozione, tanta condivisione e comprensione mentre queste famiglie ci raccontavano il loro vissuto".
Poi inizia il racconto, toccante, dell'incontro. "Appena arrivato, sono entrato nell'hotel recandomi nella sala dove le famiglie ci aspettavano. Erano tutti seduti, composti. Ho visto i loro occhi nei miei e quegli sguardi curiosi sono diventati pieni di luce, sorridenti, familiari. Quando mi muovo per tornare indietro, in modo da chiamare la truppa, vedo gli sguardi di prima richiudersi e allora ritorno subito indietro dicendo 'aspettate che arriviamo!', e in un secondo è tornata la luce in quegli occhi pieni di dolcezza e di dolore...
Faccio entrare 27 persone tra adulti e ragazzini di tutte le età in una sala piena di persone, persone pronte a dare e a ricevere. Entriamo con un mare di uova di Pasqua e di dolci, do un'occhiata veloce e in un secondo vedo diverse generazioni: una nonnina di 97 anni e un bimbo di 16 mesi. Cacchio, dove vado ora? E niente... corro a prendere in braccio il bimbo per andare a baciare la nonnina... Siamo lì tutti zitti e allora prendo in mano la situazione e presento il gruppo, riuscendo a non crollare dato che una signora di Visso già piangeva. I ragazzi dell'oratorio si muovono prendendo le uova ed iniziano a distribuirle. Vedere ragazzine di 12 anni andare da nonnine di 70 con il cuore nel viso, con un sorriso che scioglierebbe anche un iceberg, mi ha riempito il cuore... in un battibaleno si formano gruppetti di persone dove i protagonisti erano loro, le famiglie sfollate. Vedo ragazzini attentissimi nell'ascoltare i loro racconti su quella bruttissima sera del 26 ottobre...Vi giuro, sembrava un film: non lo avrei mai pensato.
Ognuno di noi si è dedicato a qualcuno di loro, da Luana a Paolo a Micaela a Elena e tutti gli altri... Ed io? Beh io stavo aspettando il mio Angelo che è arrivato dopo un'oretta e che nemmeno conoscevo. Ero al bar a parlare con la direttrice e lo vedo lì fuori mentre arriva con la moglie, quella moglie che da qualche anno ha rinunciato a se stessa dopo la perdita di un figlio. Lo vedo arrivare verso la porta ,con il suo cappellino alla pescatora un po' rovinato, con i suoi vestiti da lavoro, lui che quando gli apro la porta e gli dico 'Ti aspettavo', mi risponde con un sorriso pieno di gioia ' Sò arrivato!'
Li porto nel salone e tutti li salutano. Fa sedere la moglie come un vero gentiluomo. Lei non parla e non sente da anni, oltre a non mangiare se non per sopravvivere... si siede anche lui, gli portano l'uovo di Pasqua mentre io giravo per la sala ma niente... Ci siamo guardati, lui a testa bassa ma con lo sguardo verso di me, occhi lucidi e io che mi dicevo, ok vado... mi avvicino, parliamo un attimo e in men che non si dica sale in camera a prendere le foto della sua casa per farmele vedere. Le abbiamo commentate tra un mezzo pianto e l'altro... Aveva già vinto ma ha voluto stravincere dicendomi: 'Vuoi salire su a casa mia (casa sua,la camera, ndr)? Ne ho tante altre da farti vedere'. Saliamo, tira fuori un bottiglia di aranciata sanguinella e sul terrazzo parte la rassegna delle foto. Belle, piene di vita, da quelle in bianco e nero a quelle a colori in gita con la moglie bellissima, cosa che lui ha sottolineato sempre, un uomo che ha lavorato come un mulo quella terra che a suo dire lo ha tradito ma che ama più di se stesso...Questo è Antonio, 74 anni con la mente ed il cuore a Pievetorina, il 'Mazzarino' della Valnerina.
Siamo sul terrazzo e due finestroni più in là sento parlare. Mi giro e vedo una donna di 90 anni che fa fatica a camminare, dimessa, con un affanno che toglie il fiato al solo vederla, demotivata, diventata asociale... la prendo in braccio e la porto su una sedia, ci parlo e la invito a cena con noi di sotto ma lei: 'No, non scendo mai di sotto io', detto con l'affanno dettato dalla paura e dall'ansia, quel peso sul cuore. Ma scherziamo? le dico 'Stasera ti invito a cena io'. Vado a prendere la sedia a rotelle che ha li sul terrazzo, la carico, la porto nella sua camera e mentre lei mi parla per farmi desistere inizio a pettinarla, parlandole come fosse mia madre. Mi scendono le lacrime ma lei non mi vede, le sono dietro per pettinarla e sento che l'affanno si calma. Dopo 20 minuti siamo pronti per scendere. Prendiamo l'ascensore e il suo affanno riprende un po' quando mi chiede 'Adesso cosa dico di sotto?'. E io le rispondo 'Nulla, lascia che siano gli altri a dire qualcosa'. Si apre l'ascensore e sfiliamo belli, decisi, lei con un sorriso raggiante, felice come una bambina mentre il solo personale dell hotel guarda lei e guarda me con occhi spalancati, pieni di stupore e felicità, vedendola di sotto come mai era successo fino ad allora. Entriamo nella sala dove gli altri cantano e io con il mio modo la presento. Mi hanno riferito che il suo viso era come un sole raggiante: purtroppo me lo sono perso perché spingevo la carrozzina. Questa è Liliana, 90 anni, la mia mamma adottata e fidanzata per una sera. Ha anche mangiato come ha mangiato tutta la cena la moglie di Antonio. Mi fermo qui... ho il cuore che mi scoppia!".
E' sempre stato uno dei sindaci maggiormente in prima linea e ha spesso fatto sentire la sua voce, talvolta anche critica nella gestione post terremoto. Giuliano Pazzaglini, primo cittadino di Visso, ha cercato e cerca di tenere l'attenzione alta sulla questione della ricostruzione e sui tanti, troppi ostacoli che la stessa sta trovando.
Pazzaglini, nel giorno di Pasquetta, ha affidato le sue riflessioni a un post sulla sua pagina facebook dove sottolinea come per ripartire veramente manchi il coraggio. In Tante situazioni.
"Terremoto: spesso mi chiedono cosa manca a questa ricostruzione. Secondo me manca il coraggio...
Il coraggio di fare la cosa giusta... La priorità" dice Pazzaglini "non è aiutare le persone... la priorità è la legalità (come se fosse stato un problema nelle nostre zone)... quindi non conta fare le stalle, le case, i negozi, le messe in sicurezza in tempi brevi... conta solo seguire le procedure corrette...
Il coraggio di prendere atto degli errori e se serve ricominciare... visto lo scenario creatosi dopo le scosse di ottobre bisognava resettare tutto e cambiare radicalmente impostazione... non provare a riadattare un modello troppo macchinoso per lo scenario di devastazione a cui doveva rimediare...
Il coraggio di prendersi le responsabilità... non si può bocciare un'area SAE perché il progetto che ha realizzato la diga che metteva in sicurezza l'area dopo l'alluvione del 2003 si chiama "ripristino"... il nome è dato dall'intervento prevalente ma non significa che non si sia fatto altro... e non significa che l'evento si possa ripetere perché il progetto è di ripristino...
Il coraggio di gettare il cuore oltre l'ostacolo...La Valnerina, le altre strade, le nostre montagne, dovevano essere riaperte subito...
Il coraggio di dire come stanno le cose... Per partito preso, per interesse, per campanilismo, e per altri motivi...
Il coraggio di farsi aiutare... Non si sarebbe trattato di una bocciatura, anzi, consentire di portare un contributo a chi in condizione di farlo sarebbe stato un risultato di cui andare fieri, non un'ammissione di inadeguatezza... nessuno può uscire da una crisi devastante come l'attuale facendo tutto da solo quindi consentire a tutti di aiutare significherebbe dimostrarsi all'altezza del compito... perché come c'è sempre chi fa da zavorra anche in situazioni del genere c'è anche chi vuole aiutare... paradossale è che chi vuole aiutare spesso è di fuori e chi frena è delle nostre zone (fortuna che sono pochi), ma è e sarà sempre così quindi arrivo all'ultimo coraggio...
Il coraggio di andare avanti, con la consapevolezza che molto non sarà uguale al passato ma che ne varrà ugualmente la pena... per quanto sarà faticoso...
Grazie a tutti quelli che questo coraggio lo hanno già o che lo troveranno a breve...".
I paesi del Centro Italia feriti dal terremoto rivivono nelle uova di Pasqua artigianali realizzate da pasticceri di Visso e Tolentino.
La strada principale di Amatrice sormontata dal campanile, la Rocca di Arquata del Tronto, Castelluccio di Norcia con sotto la fioritura, il castello di Caldarola, Tolentino, Visso e San Severino: alcuni scorci non esistono più, ma sono dipinti, belli come prima, su un uovo alto 1,20 metri, esposto nella pasticceria 'Mimosa' di Tolentino e creato dal titolare Roberto Cantolacqua, l'unico appartenente nella provincia di Macerata all'Accademia dei Maestri Pasticceri d'Italia. L'uovo è stato dipinto con colori alimentari da Marisa Rocci. E' invece un uovo-scultura dedicato a Visso quello creato da due giovani pasticceri Francesco Flammini e Stefano Rullo. E' stato realizzato a Tolentino, ma su iniziativa di un imprenditore è è ora esposto nella gioielleria Vhernier a Milano (ANSA).
La Svila continua la sua resistenza sul territorio di Visso. Tra terremoto e neve, negli ultimi mesi è stato difficile portare avanti la produzione di pizze surgelate nonostante la volontà di dirigenti e dipendenti di lavorare
L’azienda multinazionale dopo il sisma del 30 ottobre aveva chiuso le porte per circa tre settimane per sistemare la linea dei macchinari (leggi qui). La rapida ripartenza ha rappresentato la voglia di non arrendersi e di dare stabilità ai tanti terremotati che lavorano nello stabilimento di Visso. I molti sfollati hanno potuto raggiungere il luogo di lavoro grazie a dei pullman messi a disposizione dalla Svila.
Purtroppo l’inverno, soprattutto la neve, ha dato un altro duro colpo all’azienda di Alexander Palermo (leggi qui). Martedì 17 gennaio lo stabilimento ha dovuto fermare di nuovo la produzione e mandare tutti a casa a causa dell’isolamento causato dalla coltre bianca caduta incessantemente sulla strada. Inoltre le scosse di gennaio hanno causato altri danni nei laboratori.
Nonostante questa odissea produttiva, la Svila non ha smesso di progettare il suo futuro a Visso, nel cuore del sisma. Ieri alla presenza di operai, dirigenti, autorità civili e religiose è stato posto il primo mattone per l’ampliamento dello stabilimento con una mensa per gli operai e per continuare a rendere viva questa terra, renderla produttiva. Un gesto forte che dona speranza.
Ricominciare dandosi subito da fare con forze proprie, è quanto stanno facendo tantissime persone nel nostro territorio dopo gli eventi drammatici del sisma e questo è anche il “diktat” informale che accomuna le imprese che hanno subito danni.
E’ quanto ha fatto anche la Vissana Salumi di Visso, una delle aziende del territorio più colpite, con coraggio e grande spirito di iniziativa (elementi fondanti del modello imprenditoriale marchigiano) non solo ha ripreso l’attività produttiva ma ha apertolo scorso sabato 8 aprile un nuovo punto vendita in via Velluti 42 a Piediripa, in cui è possibile acquistare i prodotti tipici alimentari che da sempre contraddistinguono e sono l’espressione di valore del nostro territorio.
Un messaggio proposito che dà speranza e ci invita a “trasformare” l’inevitabile sconforto in energia per guardare avanti e continuare a pensare al futuro partendo dalle nostre tradizioni.
Una sequenza sismica che arriva dopo un periodo di calma apparente sta riportando forte apprensione nel cratere. Oltre dodici eventi di magnitudo superiore a 2 in meno di tre ore, tra le tutti con epicentro nella zona di Fiastra e Fiordimonte, con eventi chiaramente avvertiti dalla popolazione come quello delle 16.35 di magnitudo 3.6, delle 16.45 di magnitudo 3.4, delle 17.02 di magnitudo 3.1, un altro 3.6 alle 19.04, hanno creato inevitabile preoccupazione. E inevitabilmente, si cerca di saperne di più dagli esperti. Tante le domande rivolte al geologo Emanuele Tondi e al sismologo Alessandro Amato, forse i due maggiori esperti in Italia di terremoto, che hanno spiegato all'unisono il loro punto di vista su quanto sta accadendo.
Il professor Tondi ha detto di "leggere con attenzione quanto ha scritto Alessandro Amato dell'INGV per la zona di Barrete (Aq) due giorni fa, perché vale anche per Visso e Fiastra. La zona è sempre quella destabilizzata dai forti eventi di fine ottobre 2016, quindi sono da considerarsi aftershocks. La sequenza nel suo complesso è in diminuzione e piccole, temporanee riprese sono possibili. L´importante è che siano piccole e temporanee, perché non se ne può più...".
Alessandro Amato, infatti, il 9 aprile aveva affermato "c'è stata una piccola (fisiologica) ripresa di attività nell'aquilano, intorno a Barete, con un evento di magnitudo 3.5 (alle 3:52) e altri minori. L'area interessata rientra in quella più ampia attiva da agosto 2016, in particolare nel settore meridionale, quello che ha avuto i quattro eventi di M5-5.5 il 18 gennaio. Si tratta quindi tecnicamente di "aftershocks", in uno dei picchi di attività che ci sono sempre in queste lunghe sequenze. Come detto in altre occasioni, la sequenza è ancora in corso e durerà a lungo, con un andamento generale di diminuzione del numero degli eventi e oscillazioni in più e in meno. La probabilità di altri eventi forti diminuisce ma non sarà mai zero, neanche tra dieci anni quando la sequenza sarà finita".
Quindi, niente panico perchè la sequenza rientra nella normalità, ma sempre attenzione perchè la sequenza stessa sembra ben lontana dall'essere terminata.
I consiglieri nazionali del Psi delle Marche hanno presentato al consiglio nazionale del partito un ordine del giorno, approvato all'unanimità, sul terremoto. Nel documento si impegna il segretario e vice ministro Riccardo Nencini a intervenire in particolare sul Governo per "sollecitare i commissari a riscrivere decreti e ordinanze più chiare e di semplice lettura e superare le difficoltà burocratiche causate anche da ordinanze complicate e di difficile interpretazione", rendere "più rapidi i provvedimenti e superare gli attuali ritardi per istallare le circa 2.500 casette e le 1.400 stalle programmate" e "emanare subito provvedimenti in favore delle finanze comunali per non fare andare i Comuni in dissesto finanziario causa il mancato introito di tributi sospesi per il terremoto". L'odg, presentato tra gli altri dall'assessore regionale al Turismo e Cultura Moreno Pieroni e dal segretario regionale del partito Maurizio Cionfrini, è stato illustrato da Dario Conti, ex sindaco di Camerino (ANSA).
''Ricominciare dandosi subito da fare con forze proprie è quanto stanno facendo tantissime persone nel nostro territorio dopo gli eventi drammatici del sisma e questo è anche il 'diktat' informale che accomuna le imprese che hanno subito danni''. Lo dice la Confindustria di Macerata, che annuncia che una ''una delle aziende più colpite dal terremoto, la Vissana Salumi di Visso, con coraggio e grande spirito di iniziativa non solo ha ripreso l'attività produttiva ma aprirà sabato 8 aprile un nuovo punto vendita a Piediripa''.
Sarà possibile acquistare i prodotti tipici alimentari, come il Ciauscolo di Visso a marchio Igp, ''che da sempre contraddistinguono e sono l'espressione di valore del nostro territorio. Un messaggio che dà speranza e ci invita a 'trasformare' l'inevitabile sconforto in energia per guardare avanti partendo dalle nostre tradizioni''.
Soltanto pochi giorni fa la notizia della visita di Carlo e Camilla di Inghilterra in Italia lasciava sperare in un aiuto (leggi qui) per tutti i territori gravemente colpiti dal sisma. Ma in sette mesi si è radicata una regola che anche questa volta ha dettato legge: il territorio maceratese non è protagonista del terremoto. Così anche in questo caso, sebbene i reali d’Inghilterra abbiano degustato i nostri prodotti e promesso aiuti, la notizia di oggi è che Carlo donerà 3 milioni ad Amatrice.
Sembra che il territorio maceratese soffra di invisibilità. Come se la situazione nei paesini dell’alto maceratese sia migliore di altri posti, dimenticando che l’epicentro del 6.5 del 30 ottobre è stato a Castelsantangelo sul Nera. Insito, probabilmente, nel DNA di queste persone che abitano la zona dei Monti Sibillini è l'evitare polemiche per passare invece subito ai fatti.
Così, il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, ha dato un segnale concreto proprio di questa mentalità, dello spirito di chi non molla nonostante l’indifferenza dei media e di chi ha potere; poche ore fa il primo cittadino di Visso ha pubblicato su Facebook un post per annunciare la collaborazione tra il suo Comune e quelli di Castelsantangelo, Ussita e Preci nata ieri, con un incontro proprio nella cittadina umbra, una piccola galanteria visto che gli altri tre sono marchigiani.
La motivazione di questa unione sta nel fatto che “per poter sostenere le proprie ragioni occorre mettere insieme più realtà... in questo caso poi parliamo di realtà che hanno in comune molto di più dei danni del terremoto visto che si tratta di un territorio omogeneo per conformazione, densità abitativa, storia, prodotti e ambiente” come dichiara Pazzaglini. “Il primo passo è stato quello di inviare una lettera al Ministero dell’Ambiente per chiedere un incontro. Parliamo una sola lingua, con una sola voce in modo tale da avere più forza”. L’obiettivo è quello di avere una ricostruzione condivisa e il rilancio di questo territorio: i danni subiti in questi Comuni non sono di un livello inferiore rispetto agli altri. "Abbiamo visto raccolte importanti per Norcia e Amatrice e l’essere sempre esclusi da questi benefici non aiuta, anzi, potrebbero far morire le nostre realtà".
Quattro sindaci, oltre a Pazzaglini anche Falcucci, Rinaldi e Bellini, che “ancora una volta hanno dimostrato di non rassegnarsi al destino (e forse anche al disegno di qualcuno) avverso” e che faranno di tutto per ridare nuova vita a queste terre".
"Alla base di tutto ciò c'è un errore" spiega Pazzaglini: “Hanno nominato un commissario per la ricostruzione sei mesi fa in una fase di emergenza ancora alta e prima delle scosse del 26 e del 30 ottobre. Lo scenario è cambiato il sistema no e quindi c’è stato un intasamento, si è creato un circolo vizioso dal quale lo Stato non riesce ad uscire. Anche se a volte c’è la sensazione che ci sia la volontà di lasciarci morire, io voglio essere ancora ottimista, voglio credere che sia il problema a monte di una cattiva gestione ad avere creato tutto questo caos. Non ci sono arrivate le stalle, non abbiamo le casette ma ancora macerie”.
Così la ricostruzione sembra lontana nel tempo e la cosa migliore, secondo il sindaco di Visso, è fare in modo che questa venga gestita dai Comuni e che la Regione e lo Stato vigilino, come in teoria sarebbe più logico che funzionasse.
Non è un’unione per gridare cosa non va, ma voler mettere insieme forze diverse per fare proposte concrete: “Non serve lamentarci, è necessario agire per fronteggiare la mole di lavoro che abbiamo di fronte”.
Gli studenti dell'Ipsia "Ercoli" di Camerino (sezione del Pocognoni di Matelica) grazie al progetto "La Biodiversità degli Appennini" curato dal Professore Augusto Vagnoni, docente di Matematica e grande appassionato delle nostre montagne e dalla Guida AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) e Biologo Simone Gatto del "Camoscio dei Sibillini - Escursioni e Trekking" di Ussita, nonché ex loro docente di Scienze, sono potuti finalmente tornare ad assaporare il sapore delle cime deglii Appennini dopo gli eventi sismici.
Anche se molti di loro provengono da Comuni fortemente colpiti dal sisma come Camerino, Pieve Torina, Fiastra, Bolognola, Visso, Ussita, l'amore che hanno per queste montagne e il valore personale che gli danno non è cambiato.
Gli studenti, complice anche il tempo clemente, hanno passato una splendida giornata scoprendo le vette e le foreste secolari della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e Canfaito.
La storia inizia con Fabio Cerri e la moglie Lina che nel 2005 a Visso hanno aperto la pasticceria - panificio L'Albero del Pane. Un’attività che piano piano ha dato i suoi frutti fino a diventare una solida realtà del tessuto economico con sette dipendenti e l’agenda piena di consegne da effettuare.
Con le scosse del 26 e del 30 ottobre tutto è crollato, tranne l’amore per questo lavoro, per il proprio paese e la voglia di ricominciare. L’albero del Pane è rimasto confinato nella zona rossa, tutto inagibile con arredo e macchinari rimasti sotto le macerie, solo poco si è potuto salvare, quel poco che basta per non perdere le speranze.
Gli aiuti statali sono sempre stati un miraggio più che una realtà, come tutti anche Fabio e Lina hanno dovuto arrangiarsi per ricostruire il proprio futuro, per dar nuova linfa al loro Albero del Pane; così hanno chiesto aiuto al mondo con il crowdfounding, donazioni in cambio di buoni per pizza e pane, aiuti per riaprire la pasticceria panificio e dare un piccolo ma grande segnale che a Visso la vita non è finita, che è possibili rinascere da quel cumolo di macerie che è ancora lì a ricordare a tutti quanto male ha fatto il sisma e quanto male fa l’inesistenza dello Stato.
Il mondo ha risposto. L’Albero del Pane riapre lunedì 10 aprile; l’inaugurazione sarà alle 15.30 nel locale in via Cesare Battisti. Una festa per tornare ad assaporare la freschezza ogni mattina, un profumo familiare che tornerà a percorrere le vie del piccolo borgo di Visso.
Il crowdfounding è ancora aperto e chi volesse può fare la donazione attraverso questo link.