Questa mattina si sono svolte, nella sede della Provincia di Macerata, due conferenze di servizi per esaminare i progetti predisposti dall'Anas per la riapertura della Valnerina.
Sono stati valutati gli interventi necessari per ripristinare, seppure in via provvisoria, il principale collegamento di quel comprensorio, epicentro del sisma. Previsti due specifici progetti: uno per la rimozione della frana e l'altro per la messa in sicurezza della parete rocciosa in tre diversi tratti dell'arteria.
I progetti erano stati già illustrati dall'ingegnere Fulvio Soccodato, soggetto attuatore nominato da Curcio, martedì scorso in un incontro tenutosi sempre in Provincia. In quella occasione con la presenza anche del sindaco di Castelsantangelo sul Nera e il sindaco di Visso in collegamento telefonico, erano stati esaminati altri interventi e la loro tempistica per la riapertura delle altre strade di quel territorio:Visso-Ussita, Visso-Castelsantangelo, Ussita-Frontignano-Castesantangelo, Ussita-Casali e Ussita-Macereto.
Alle due conferenze di servizi di oggi , presiedute dall'ingegnere Antonio Marsella, hanno partecipato l'ingegnere Mancina per l'Anas, Marcozzi e Marzialetti per la Regione Marche, Serenella Sciarra per la Provincia di Macerata e Daniele Moretti per l'Enel. Gli altri Enti invitati hanno inviato rispettivi pareri. “Si tratta di un passo avanti importante dice Pettinari per un obiettivo molto atteso dall'intera popolazione e per questo sollecitato ripetutamente dai Comuni di Visso, Ussita e C.S Angelo sul Nera, dalla Regione Marche e dalla Provincia”.
Nei prossimi giorni finalmente l'Anas procederà alla scelta delle ditte appaltatrici in modo da iniziare subito i lavori e rispettare il cronoprogramma per la riapertura della Valnerina entro settembre. A tale scopo l'Anas aprirà contemporaneamente i diversi cantieri necessari, sia per la rimozione della frana che per la messa in sicurezza della parete rocciosa.
Il mondo con gli occhi di un bambino dentro una pagina bianca. Per raccontarne luci e ombre, quelle proietatte sul futuro dai cumuli di macerie.
Si intitola "Riferiti" ed è la poesia composta da uno degli alunni della Scuola Media di Visso. Come i suoi compagni, a causa del terremoto, il piccolo autore segue le lezioni nelle stanze della Villa Scalabrini, a Loreto. Tra i corsi, anche quello del regista e interprete, docente teatrale, direttore della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e della Prima Scuola di Ingegneria Umanistica del Minimo Teatro, Maurizio Boldrini, che a circa trenta ragazzi tiene un breve laboratorio di scrittura e traduzione vocale nell'ambito del progetto "Il respiro del territorio".
È stato proprio Maurizio Boldrini a pubblicare il pensiero in versi del suo giovane scolaro in un post sul suo profilo Facebook.
La poesia recita così:
"Riferiti"Persone d’albergo fumano all’uscitain calce al mattone.La tragedia si riavvolge, mentedove è ancora invernomentre adesso c’è il mare davantialla visione distrutta riflesso in mostraalla conoscenza scivolata ai pesci.(Sembrano tutte uguali queste località di mare)Magia monotona di uno scarabocchioche sarà risolto con una merenda al cesto.Corrono pensieri e lepri nel libro della storia scaduta,spostano la nostalgia nella cassa delle stelle.Stemperata la matita ci ritroveremo quicon l’autostrada alle spalle e gli occhi spenti.Un cavallo fermo sul palmo della valletra l’erba alta e bassaposa alle nuvole.
Parlare del sisma e mettere la prima pietra progettuale della ricostruzione esattamente nei luoghi dove tutto è accaduto. È così che l’Ordine degli Architetti della Provincia di Macerata, venerdì (19 maggio) a partire dalle 9 del mattino e sino alle 18 apre, presso la sala riunioni provvisoria del Comune di Visso, un tavolo di lavoro, discussione e formazione.
Il seminario, voluto fortemente dall’ordine, affronterà le tematiche del rilievo critico, dell’analisi strutturale e del miglioramento sismico degli edifici storici attraversando lo studio di alcuni casi e prendendo ad esempio alcuni modelli di intervento.
A condurre la giornata il Prof. Giovanni Cangi, docente presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e quella dell’ateneo di Perugia. Nell’arco della sua carriera ha sviluppato indagini sul comportamento sismico degli edifici storici, analizzando anche le strutture murarie danneggiate dalla crisi sismica del 1997 in Umbria-Marche.
Tanti i temi che verranno affrontati durante il seminario. Dallo studio degli edifici in muratura in riferimento al quadro normativo esistente al rilievo critico e all’analisi del comportamento strutturale. Dagli elementi di meccanica delle murature all’analisi degli elementi costruittivi dell’organismo edilizio sino alle tecniche di consolidamento antisismico, al rinforzo di volte, archi e architravi e alla presentazione di casi studio.
La giornata sarà poi occasione per i professionisti che interverranno di visitare il centro storico di Visso e discutere ancora più concretamente delle problematiche strutturali aperte dal sisma e dell’intervento richiesto che, come ribadito spesso dall’ordine, deve fare della ricostruzione un momento sano, ponderato e consapevole al fine di restituire un patrimonio edilizio che possa affrontare con successo gli eventi futuri che caratterizzano inevitabilmente una zona sismica.
La misura è colma. E iniziano a prospettarsi forme di protesta clamorose. Con le fasce tricolori (alcune...) in prima fila. "Visto che ci stanno deportando, andiamo tutti a dormire in tenda sotto la Regione": parole e musica del primo cittadino di Visso, Giuliano Pazzaglini, per il quale la misura ormai è colma.
"Settimane per aprire le buste per le offerte... Mesi per la validazione dei progetti... Mesi per istruttorie ridicole per la valutazione della idoneità delle aree...
Si tratta di incapacità? Di malafede? Di entrambe? Non lo so" dice Pazzaglini che aggiunge "A questo punto però è ora di dimostrare con incisività che siamo stufi di questa situazione.
L'idea che mi piace di più non è mia ma di un allevatore di Visso che questa mattina mi ha chiesto se poteva andare a scaricare un camion di letame sotto la sede della regione. Mi piace molto ma temo che non sia realizzabile senza conseguenze per chi lo dovesse fare quindi preferisco l'alternativa...
Visto che ci stanno deportando andiamo tutti a dormire sotto la regione. Mettiamo delle tende in tutti gli spazi che riusciamo a trovare e mettiamoci li. Ci stanno uccidendo, tanto vale dimostrargli che ci rimettono anche loro...". E su Facebook il primo cittadino di Visso invita ad aderire: "Chiunque ha una tenda ed è disponibile lo scriva qui sotto...".
Avevamo pensato di stare su Scherzi a Parte dopo che due parlamentari del Partito Democratico hanno promosso l'emendamento per inserire la provincia di Pesaro fra quelle destinatare di contributi per "danni indiretti" dal terremoto.
Non eravamo su Scherzi a Parte. E non lo siamo neanche stavolta. L'ex premier Matteo Renzi, infatti, ha chiamato a raccolta i suoi e le magliette gialle si preparano ad "invadere" domenica prossima le zone colpite dal terremoto. Leggiamo il post su Facebook di Renzi:
"Vorrei ringraziare i volontari del PD romano che ieri hanno indossato una maglietta gialla e si sono messi a pulire Roma.Il PD continuerà a fare iniziative come questa. Del resto ricordo che la prima volta in cui abbiamo “sperimentato” le magliette gialle è stato due anni fa a Milano. Ma adesso lo faremo più spesso, non solo a Roma. Anche per questo domenica prossima, 21 maggio, le magliette gialle torneranno in azione.Sto chiedendo a tutti i parlamentari di utilizzare questa domenica per andare – insieme ai volontari dei circoli, ai consiglieri regionali di tutta Italia, agli amministratori locali, ai cittadini che vogliono darci una mano – nelle zone del terremoto. Abbiamo oltre trecento parlamentari, centinaia di consiglieri regionali, migliaia di circoli. La giornata di domenica la passeremo ciascuno in un comune diverso di quelli colpiti dal sisma. Il PD sarà in tutti i comuni. Ad ascoltare, a fare il punto, a portare la testimonianza di un impegno concreto.Non si tratta in questo caso di pulire, come abbiamo fatto a Roma, ma di ascoltare, di capire, di condividere. E ciascuno da lunedì riporterà a Roma lo stato dell'arte. Il Governo ha fatto moltissimo per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto ad agosto, a ottobre, a gennaio. Ma la burocrazia è sempre in agguato per bloccare, fermare, rimandare, rallentare. Questa delle magliette gialle di domenica prossima, nelle zone del terremoto, è una buona opportunità. Chi vuole darci una mano lo faccia anche se non è parlamentare: magliettegialle@partitodemocratico.it Non dobbiamo lasciare nessun comune da solo. Dobbiamo andare ovunque, anche nei territori più piccoli che giustamente temono l'abbandono. Se ce la mettiamo tutta riusciamo a coprire ciascun comune. Avanti, insieme".
Non dobbiamo lasciare nessun Comune da solo. La burocrazia è sempre in agguato. Ma veramente? Ma, ci scusi Renzi, chi governa l'Italia? Chi governa le Marche? Non è il suo partito? In casi come questo, francamente, servirebbe solo un po' di buon senso. E a quello del segretario regionale Francesco Comi e dell'assessore regionale Angelo Sciapichetti ci appelliamo: se può, si adoperino per evitare un gesto di cattivo gusto. Anche perchè gli animi da quelle parti sono già sufficientemente esasperati. Delle magliette gialle proprio non se ne sente il bisogno: non è una questione politica. Le difficoltà sono innegabili, ma ritardi e stop dati da rigide norme burocratiche arrivano solo dalla politica. Non andate nelle zone terremotate: è solo buon senso.
In sella a una due ruote per portare speranza a chi si è visto crollare tutto addosso. Una spinta sull’acceleratore per agganciare il futuro di chi non ha più nulla.
Si sono svegliati di buon mattino. Hanno infilato il casco e sono partiti. Chilometri di strada macinati per raggiungere, da ogni dove, uno dei borghi più provati dal sisma, Visso. Un motoraduno come un’invasione pacifica. Arrivati con la comitiva di sempre o alla spicciolata, uno dopo l’altro hanno fatto il loro ingresso in quel che resta del paese. Il rombo dei motori a squarciare il silenzio delle rovine.
Sono le centinaia di motociclisti che ieri, domenica 14 maggio, hanno aderito all’evento “In moto per ricostruire”, iniziativa organizzata dal titolare della concessionaria Moto Nardi di Macerata, Paolo Nardi, insieme al sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, e con la collaborazione del Motoclub Amici di strada di Civitanova Marche e del Motoclub New Rider di Porto Recanati. Una giornata di festa tra appassionati di moto, che si sono dati appuntamento al Giardino del laghetto, a Visso, per raccogliere fondi da destinare alla popolazione terremotata.
Dieci euro ciascuno. “Un gesto simbolico – lo ha definito Andrea, di Iesi – per far sentire che ci siamo”. Una piccola somma che moltiplicata per i motociclisti presenti ha permesso di tagliare un traguardo importante: “Stando ai primi numeri, siamo – ha affermato Vincenzo Cittadini, tra gli organizzatori, salito sul palco al termine dell’omelia di padre Gianni Pioli dei Frati Cappuccini di Camerino e della benedizione ai partecipanti – circa 1.200 persone. Abbiamo raccolto quasi 12mila euro. Per la precisione, 11.800 che verranno completamente devoluti alla popolazione, in particolare ai commercianti, di Visso. Dettaglieremo centesimo per centesimo il modo in cui questi soldi verranno investiti” ha assicurato. E ha aggiunto: “Abbiamo portato un segnale importante a un territorio che ha bisogno dell’aiuto di tutti”.
“Per venire quassù – ha confessato Fernando, di Treia – ci è voluto coraggio. Dormo ancora vestito, ho paura del terremoto. Per noi motociclisti Visso era l’itinerario della domenica. Saperla in queste condizioni è un colpo al cuore. Speriamo che i soldi raccolti servano a far del bene”. “Siamo venuti da Ancona – ha detto Sara, sorpresa a spizzicare un panino – per partecipare a un evento che serve a tenere i riflettori accesi su questa realtà, nella speranza che la burocrazia si smuova perché, a tanti mesi dal sisma, non è possibile che la gente ancora non sappia dove starà. Per dare il nostro contributo, per quel poco che possiamo fare”. “Il minimo” ha commentato Salvatore, che con una decina di amici è arrivato da Rieti. “Vengo qui in campeggio da quando avevo 14 anni, adoro questi luoghi e questa gente genuina. Luoghi – ha raccontato Michele, a Visso insieme a un gruppo di motociclisti di Rimini, Riccione e Cesenatico – che devono ripartire. Gli amici del posto mi raccontano che si sentono abbandonati. Mi auguro che chi abita qui venga aiutato. Noi siamo venuti apposta per dare il nostro contributo, seppure piccolo”. “Un raduno pieno di significato. Per capirne il senso – ha spiegato Fabio, alla manifestazione con i suoi giovanissimi amici di Montelupone – basta pensare ai sorrisi che ci hanno fatto appena ci hanno visti arrivare”.
La signora Emanuela di Castelsantangelo sul Nera vive in una roulotte sistemata di fronte alla sua casa, inagibile. “I dieci anni di cui tutti parlano, necessari a ricostruire, per queste zone significherebbero – ha detto preoccupata – la desertificazione. Ben vengano le iniziative come questa, davvero straordinarie. Utili a richiamare l’attenzione dello Stato, a far muovere il governo”.
Stefano prima del terremoto vendeva frutta e verdura. La sua è una delle 13 realtà commerciali sulle 25 che c’erano in città che sono riuscite a partecipare alla manifestazione con i loro prodotti. “Con oggi inizia un percorso di ripresa che se non porterà subito i suoi frutti sicuramente nel lungo periodo ci restituirà la normalità”.
Abitava a Visso anche Letizia, impegnata ieri a dare una mano nella vendita dei gadget dell’associazione Sibillini Lab i cui proventi sono destinati alla realizzazione di nuovi spazi per i più piccoli, a cominciare da una ludoteca. “Non avremmo mai pensato a una simile partecipazione. Una giornata che significa tornare a sperare, forti dell’aiuto che tutte queste persone ci hanno dato”.
(Foto di Guido Picchio)
"Ci siamo. E nessuno potrà portarci via. Entriamo nella piazza di Visso. I politici sono entrati, entriamo anche noi. È casa nostra. Non ce lo potete impedire". Sono volati insulti e spintoni alla manifestazione stamattina a Visso dei cittadini dei Comuni che hanno sottoscritto il 'Patto della montagna (Castelsantangelo sul Nera, Preci, Ussita e Visso): circa 150 manifestanti hanno tentato di entrare nella zona rossa sfondando la barriera di carabinieri, finanza e polizia davanti l'arco d'accesso alla piazza. Alla fine una decina di manifestanti sono entrati in piazza e hanno gridato, tenendosi per mano: "Viva Visso. Viva Ussita. Viva Castello".
Durante la manifestazione, che si è tenuta subito prima sulla piazzetta delle Poste, hanno lanciato idee di proteste eclatanti: "Ci sdraiamo sull'autostrada" e ancora: "Seghiamo l'acquedotto, così la Regione si sveglia". Presente il sindaco dimissionario di Ussita Marco Rinaldi, mentre non c'erano i sindaci degli altri Comuni. (Ansa)
Non sono un comitato. Sono semplici cittadini, esasperati dalla palude di immobilismo dalla quale non sembra esserci via d'uscita, sebbene siano trascorsi quasi nove mesi dal terremoto del 24 agosto scorso.
Così, i cittadini di Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Visso e Preci hanno deciso di manifestare sabato 13 maggio a Visso. E tengono a sottolineare che si tratterà di una manifestazione spontanea.
"A nove mesi dal sisma" spiegano "siamo ancora nella fase dell'emergenza, non è stata mossa nemmeno una pietra e nessuna ricostruzione è iniziata né ci sono i presupposti perché questo accada.Manifestiamo a sostegno dell'operato dei nostri Sindaci, perchè sia dato loto più potere reale, e non solo a parole, in quanto sono gli unici in grado di gestire la ricostruzione.
Questo concetto sembra sia stato recepito, con colpevole ritardo, anche dalle Autorità superiori ma rimane, al momento solo un auspicio. Chiacchiere insomma, che, ormai abbiamo imparato, possono durare mesi prima di tradursi in qualcosa di concreto. E soprattutto di reale.Questa manifestazione sarà anche l'occasione per dare un seguito al Patto della Montagna, promuovendo l'incontro tra la gente necessario a costruire una comunità unita e coesa , unica speranza per il futuro di queste valli e sarà la prima sul territorio, lontana dai luoghi del potere ma nel cuore vero della tragedia.Alla manifestazione sono stati ufficialmente invitati i Sindaci in quanto primi cittadini in mezzo, o davanti, alla loro gente".
È tutto pronto per "In moto per ricostruire" evento presentato oggi 10 maggio presso la concessionaria Moto Nardi di Macerata. Gli amanti delle due ruote si riuniranno domenica 14 maggio mettendo la loro passione al servizio della ricostruzione di Visso, uno dei paesi più colpiti dal sisma.
Una giornata di solidarietà finalizzata alla raccolta di fondi che andranno alla popolazione e ai commercianti della zona, organizzata da Paolo Nardo titolare della concessionaria Moto Nardi insieme al sindato di Visso, Giuliano Pazzaglini con la collaborazione del Motoclub Amici di strada di Civitanova e del Motoclub New Rider di Porto Recanati. "Ho notato grande sensibilità da parte dei motociclisti che verranno dal centro, ma anche dal sud Italia" ha detto Nardi.
Per partecipare sarà necessario versare una quota di iscrizione: 10 euro che verranno devoluti in beneficienza ai vissani. Sarà possibile iscriversi presso la concessionaria Nardi, presso le sedi dei Motoclub aderenti oppure direttamente a Visso dove saranno allestiti dei banchetti.
Tra i promotori anche Vincenzo Cittadini di Moto Nardi: "Quando ero bambino vivevo a Visso con la mia famiglia. Sembra una città bombardata ora, mi piange il cuore". Chi è motociclista sa cosa vuol dire viaggiare per scoprire posti come Visso, è "un modo per far tornare il turismo" continua Cittadini.
Alla presentazione c'era anche Giuseppe Gatti, commerciante di Visso: "Dobbiamo ringraziare tutti, perché per noi è un modo per farci ricordare. Abbiamo paura che Visso scompaia anche dalla cartina geografica, altrimenti".
Si è tenuta ieri ad Aschio, frazione di Visso, la cerimonia di "cessione" di una casetta di legno ad una famiglia di allevatori.
Il gesto di solidarietà proviene da un'associazione di volontari del Trentino che ha donato la casetta al comune di Visso. Il sindaco e l'amministrazione comunale ha deciso di destinarla ad una famiglia di allevatori di Aschio, frazione duramente colpita dal sisma e dai successivi eventi legati al maltempo.
Alla cerimonia di ieri presente anche il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini e Don Gilberto che ha benedetto la struttura.
Poco meno di trenta moto partite dalla provincia di Macerata, Ancona e Pesaro hanno portato pacchi di generi alimentari ad alcune famiglie terremotate di Camerino, guidando i loro "destrieri" a Visso per un aperitivo.
Tappa finale a Monte Cavallo, dove i motociclisti del gruppo fb "Eliche Marchigiane", amministrato da Aimone Maggi, Alessandro Tinti, Fausto Carsetti e Paolo Scarselletta, hanno sostato per un lauto e gustosissimo pranzo presso il ristorante "Il Nido dell'Aquila".
Un aiuto non solo alle famiglie quindi, ma anche ai commercianti di questi territori devastati che, con l'arrivo della buona stagione, tutti ci auguriamo che non vengano dimenticati.
A sei mesi dal grave sisma che ha colpito il centro Italia, in particolare Umbria – Marche – Lazio e Abruzzo, e che ha sconvolto non solo materialmente il territorio ma ha causato anche danni morali e psicologici, la distanza dalla Valnerina a Visso diventa un’odissea: per i lavoratori Svila andare ogni giorno al lavoro significa affrontare quotidianamente 4 ore di viaggio per 8 ore di lavoro, in km si passa da 30 km di prima ai 160 km di oggi. In attesa che si possa riaprire la strada Valnerina per Visso, unica via possibile per raggiungere le Marche dall’Umbria, è stato da tempo richiesto un servizio "Navetta" che possa servire non solo a questi lavoratori ma anche ad altri cittadini che ne abbiano necessità.
Grazie all’impegno delle istituzioni regionali dell’Umbria e delle Marche, e alla disponibilità dell’Azienda Svila ad alleviare i disagi dei lavoratori riunendoli in un solo turno, si è finalmente conclusa la vicenda che darà il via a partire dal 2 maggio al servizio “Navetta”. Questa è la dimostrazione che quando ci sono le volontà si possono risolvere i problemi, anche quelli apparentemente insormontabili. La CGIL dell’ Umbria e delle Marche esprimono piena soddisfazione per il risultato ottenuto, anche grazie al nostro costante impegno, evitando una possibile fuoriuscita volontaria di questi lavoratori da una Azienda importante e indispensabile sia per il territorio marchigiano che umbro. Auspichiamo che le condizioni per il superamento dei disagi dei lavoratori e di tutta la popolazione colpiti sisma, possano verificarsi nei tempi più solleciti, mirando efficacemente nel luogo, al rilancio economico produttivo che merita ed alla ricostruzione del tessuto delle relazioni sociali, trasformando i territori del cratere in punti di eccellenza delle quattro regioni nelle quali sono situati.
Sono oltre 10 mila le tonnellate di macerie del terremoto trattate finora presso il Consorzio Cosmari di Tolentino, individuato come Sito di Temporaneo delle macerie provenienti dalle demolizioni di edifici a Tolentino, Pioraco, Castelsantangelo sul Nera, Visso, San Ginesio, San Severino Marche, Pieve Torina. I dati sono stati resi noti durante una visita nell'impianto della relatrice del terzo decreto sul sisma e responsabile nazionale Ambiente del Pd Chiara Braga, che era accompagnata dai parlamentari Piergiorgio Carrescia e Mario Morgoni e dall'assessore regionale all'Ambiente e Protezione Civile Angelo Sciapichetti.
La selezione delle macerie consente di recuperare materiali che vengono avviati al riciclo, compresi gli inerti. Un'attività affidata al Cosmari in virtù dell'impiantistica e dell'esperienza maturata nel settore. Sciapichetti ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per un'area di stoccaggio delle macerie anche nel comune di San Ginesio (ANSA).
Dopo le ultime scosse avvertite nella tarda serata di ieri, l’alto maceratese ha passato un’altra notte con la paura di ciò che poteva accadere. Nonostante sismologi e geologi parlano di aftershocks gli abitanti rimasti di queste zone continuano a vivere con l’ansia di ciò che può accadere.
"La scorsa notte abbiamo avuto compagnia..." ironizza il sindaco di Visso Pazzaglini ai microfoni dell’Ansa “Non ho completato ancora tutte le verifiche ma credo di potere escludere che ci siano stati ulteriori danni”
Anche il sindaco di Pieve Torina Gentilucci rassicura “"Le scosse della scorsa notte? Altroché se le abbiamo sentite. Ho fatto un paio di giri in paese e non mi sembra che ci siano altri gravi danni" poi aggiunge “Qui il problema vero è che su circa 1500 abitanti, ne ho 300 che vivono in roulotte, container, camper o in abitazioni di fortuna, gli altri sono sfollati lungo la costa”.
Anche gli abitanti di Visso, dai 1100 che erano prima del terremoto, sono rimasti in circa 200 e vivono in camper, roulotte e sistemazioni di fortuna.
"Hanno sentito il terremoto tutti gli 11 abitanti rimasti a Ussita", per lo più nelle frazioni, racconta il sindaco Rinaldi "Paura? Qui la terra trema ancora, ma il problema è che la pazienza è agli sgoccioli". Come altri primi cittadini, Rinaldi lamenta ritardi, soprattutto per quello che riguarda le Sae (casette). "E poi - aggiunge - abbiamo anche il problema degli sfollati", alcuni dei quali dovranno essere riallocati per liberare le strutture ricettive dove sono ospitati con l'arrivo dell'estate".
Una situazione che non può più essere sostenuta. Non solo per le continue scosse ma soprattutto per la mancanza di progettazione per un futuro sicuro nel proprio paese.
Un incubo che sembra infinito. Nella serata di giovedì, diverse scosse di terremoto sono state distintamente avvertite dalla popolazione.
Secondo i dati dell’INGV tra le numerose scosse rilevate in poco più di venti minuti spiccano tre movimenti tellurici relativamente intensi e con magnitudo crescente :– alle 23.10 scossa di magnitudo 3.5 – alle 23.17 scossa di magnitudo 4.0 – alle 23.20 scossa di magnitudo 4.1
Ipocentro delle scosse a circa 8 km di profondità, mentre l’epicentro è stato individuato esattamente tra Pieve Torina e Visso, sull’Appennino maceratese. Le scosse sono state nettamente avvertite, in particolare le ultime due, in un raggio di oltre 100 km. Nel raggio di 20 km le due scosse di M4.0 e M4.1 sono state avvertite per alcuni secondi con netti tremori e boati, senza provocare danni.
Puntuale il commento del geologo di Unicam Emanuele Tondi secondo il quale "Gli eventi sismici di ieri sera si sono verificati nella zona destabilizzata dai forti eventi di fine ottobre 2016 e quindi sono considerati aftershocks (o terremoti di assestamento). Ricordiamoci comunque che, anche se oramai poco probabili, gli aftershocks più forti possono arrivare fino ad un grado meno dell’evento principale.
La sequenza sismica nel suo complesso tende a diminuire, con riprese temporanee e fisiologiche in particolare a nord e a sud della zona colpita dai forti eventi sismici dei mesi scorsi. Nelle mappe sono riportati i terremoti degli ultimi 90 giorni avvenuti nella zona settentrionale e meridionale della sequenza, come si può vedere sono localizzati in aree specifiche, evidentemente particolarmente fratturate, dove la deformazione delle rocce (e quindi i terremoti) tende a localizzarsi nello spazio e nel tempo".
Ormai parlare di emozione e commozione, quando si raccontano storie di vite oltre il terremoto appare quasi scontato. Ma non è scontato per niente. Non è scontato che famiglie intere dalla Romagna decidano di trascorrere la Pasqua insieme a famiglie terremotate sfollate lungo la costa.
E il racconto che esce al termine della giornata fa salire il magone, ma anche la speranza. Da un lato, storie intime e nascoste, rivelate solo dalla semplicità con cui i protagonisti le raccontano. Dall'altro, la consapevolezza che al termine di una giornata speciale, tutto tornerà inesorabilmente come prima. Solitudine e nostalgia comprese. E leggere le parole che seguono, fa trattenere a stento le lacrime.
Grazie al gruppo "Aiutiamo e non crolliamo", sempre particolarmente attivo nell'aiuto verso le popolazioni terremotate, le famiglie dell'oratorio di Cerasolo Ausa, in provincia di Rimini, hanno realizzato insieme ai loro figli un gemellaggio con le famiglie sfollate all'hotel Charlie a Porto San Giorgio. I loro bambini hanno consegnato le uova di Pasqua ai loro coetanei sfollati, e tutti insieme hanno trascorso il pomeriggio in affettuoso ascolto sulle loro vicissitudini anche anteriori al sisma. Un pomeriggio ricco di esplosioni di lacrime ed abbracci sinceri. Dopo aver cenato tutti insieme, le famiglie riminesi sono ripartite per tornare a casa.
"E' stato un incontro che ha lasciato il segno nel vero senso della parola" racconta il portavoce della comitivi riminese "Abbiamo trovato diverse famiglie, soprattutto formate da persone anziane provenienti da Camerino, Visso, Pievebovigliana e Pieve Torina, persone che appena ci hanno visti hanno cercato di capire cosa succedeva, vedendo anche tanti ragazzini. Tutta questa perplessità è svanita in un secondo: dopo esserci presentati, sono stati quasi travolti da tanta vitalità dei ragazzi di Cerasolo, in primis i giovani che si sono fiondati sui loro 'nonnini adottati'. Tanta emozione, tanta condivisione e comprensione mentre queste famiglie ci raccontavano il loro vissuto".
Poi inizia il racconto, toccante, dell'incontro. "Appena arrivato, sono entrato nell'hotel recandomi nella sala dove le famiglie ci aspettavano. Erano tutti seduti, composti. Ho visto i loro occhi nei miei e quegli sguardi curiosi sono diventati pieni di luce, sorridenti, familiari. Quando mi muovo per tornare indietro, in modo da chiamare la truppa, vedo gli sguardi di prima richiudersi e allora ritorno subito indietro dicendo 'aspettate che arriviamo!', e in un secondo è tornata la luce in quegli occhi pieni di dolcezza e di dolore...
Faccio entrare 27 persone tra adulti e ragazzini di tutte le età in una sala piena di persone, persone pronte a dare e a ricevere. Entriamo con un mare di uova di Pasqua e di dolci, do un'occhiata veloce e in un secondo vedo diverse generazioni: una nonnina di 97 anni e un bimbo di 16 mesi. Cacchio, dove vado ora? E niente... corro a prendere in braccio il bimbo per andare a baciare la nonnina... Siamo lì tutti zitti e allora prendo in mano la situazione e presento il gruppo, riuscendo a non crollare dato che una signora di Visso già piangeva. I ragazzi dell'oratorio si muovono prendendo le uova ed iniziano a distribuirle. Vedere ragazzine di 12 anni andare da nonnine di 70 con il cuore nel viso, con un sorriso che scioglierebbe anche un iceberg, mi ha riempito il cuore... in un battibaleno si formano gruppetti di persone dove i protagonisti erano loro, le famiglie sfollate. Vedo ragazzini attentissimi nell'ascoltare i loro racconti su quella bruttissima sera del 26 ottobre...Vi giuro, sembrava un film: non lo avrei mai pensato.
Ognuno di noi si è dedicato a qualcuno di loro, da Luana a Paolo a Micaela a Elena e tutti gli altri... Ed io? Beh io stavo aspettando il mio Angelo che è arrivato dopo un'oretta e che nemmeno conoscevo. Ero al bar a parlare con la direttrice e lo vedo lì fuori mentre arriva con la moglie, quella moglie che da qualche anno ha rinunciato a se stessa dopo la perdita di un figlio. Lo vedo arrivare verso la porta ,con il suo cappellino alla pescatora un po' rovinato, con i suoi vestiti da lavoro, lui che quando gli apro la porta e gli dico 'Ti aspettavo', mi risponde con un sorriso pieno di gioia ' Sò arrivato!'
Li porto nel salone e tutti li salutano. Fa sedere la moglie come un vero gentiluomo. Lei non parla e non sente da anni, oltre a non mangiare se non per sopravvivere... si siede anche lui, gli portano l'uovo di Pasqua mentre io giravo per la sala ma niente... Ci siamo guardati, lui a testa bassa ma con lo sguardo verso di me, occhi lucidi e io che mi dicevo, ok vado... mi avvicino, parliamo un attimo e in men che non si dica sale in camera a prendere le foto della sua casa per farmele vedere. Le abbiamo commentate tra un mezzo pianto e l'altro... Aveva già vinto ma ha voluto stravincere dicendomi: 'Vuoi salire su a casa mia (casa sua,la camera, ndr)? Ne ho tante altre da farti vedere'. Saliamo, tira fuori un bottiglia di aranciata sanguinella e sul terrazzo parte la rassegna delle foto. Belle, piene di vita, da quelle in bianco e nero a quelle a colori in gita con la moglie bellissima, cosa che lui ha sottolineato sempre, un uomo che ha lavorato come un mulo quella terra che a suo dire lo ha tradito ma che ama più di se stesso...Questo è Antonio, 74 anni con la mente ed il cuore a Pievetorina, il 'Mazzarino' della Valnerina.
Siamo sul terrazzo e due finestroni più in là sento parlare. Mi giro e vedo una donna di 90 anni che fa fatica a camminare, dimessa, con un affanno che toglie il fiato al solo vederla, demotivata, diventata asociale... la prendo in braccio e la porto su una sedia, ci parlo e la invito a cena con noi di sotto ma lei: 'No, non scendo mai di sotto io', detto con l'affanno dettato dalla paura e dall'ansia, quel peso sul cuore. Ma scherziamo? le dico 'Stasera ti invito a cena io'. Vado a prendere la sedia a rotelle che ha li sul terrazzo, la carico, la porto nella sua camera e mentre lei mi parla per farmi desistere inizio a pettinarla, parlandole come fosse mia madre. Mi scendono le lacrime ma lei non mi vede, le sono dietro per pettinarla e sento che l'affanno si calma. Dopo 20 minuti siamo pronti per scendere. Prendiamo l'ascensore e il suo affanno riprende un po' quando mi chiede 'Adesso cosa dico di sotto?'. E io le rispondo 'Nulla, lascia che siano gli altri a dire qualcosa'. Si apre l'ascensore e sfiliamo belli, decisi, lei con un sorriso raggiante, felice come una bambina mentre il solo personale dell hotel guarda lei e guarda me con occhi spalancati, pieni di stupore e felicità, vedendola di sotto come mai era successo fino ad allora. Entriamo nella sala dove gli altri cantano e io con il mio modo la presento. Mi hanno riferito che il suo viso era come un sole raggiante: purtroppo me lo sono perso perché spingevo la carrozzina. Questa è Liliana, 90 anni, la mia mamma adottata e fidanzata per una sera. Ha anche mangiato come ha mangiato tutta la cena la moglie di Antonio. Mi fermo qui... ho il cuore che mi scoppia!".
E' sempre stato uno dei sindaci maggiormente in prima linea e ha spesso fatto sentire la sua voce, talvolta anche critica nella gestione post terremoto. Giuliano Pazzaglini, primo cittadino di Visso, ha cercato e cerca di tenere l'attenzione alta sulla questione della ricostruzione e sui tanti, troppi ostacoli che la stessa sta trovando.
Pazzaglini, nel giorno di Pasquetta, ha affidato le sue riflessioni a un post sulla sua pagina facebook dove sottolinea come per ripartire veramente manchi il coraggio. In Tante situazioni.
"Terremoto: spesso mi chiedono cosa manca a questa ricostruzione. Secondo me manca il coraggio...
Il coraggio di fare la cosa giusta... La priorità" dice Pazzaglini "non è aiutare le persone... la priorità è la legalità (come se fosse stato un problema nelle nostre zone)... quindi non conta fare le stalle, le case, i negozi, le messe in sicurezza in tempi brevi... conta solo seguire le procedure corrette...
Il coraggio di prendere atto degli errori e se serve ricominciare... visto lo scenario creatosi dopo le scosse di ottobre bisognava resettare tutto e cambiare radicalmente impostazione... non provare a riadattare un modello troppo macchinoso per lo scenario di devastazione a cui doveva rimediare...
Il coraggio di prendersi le responsabilità... non si può bocciare un'area SAE perché il progetto che ha realizzato la diga che metteva in sicurezza l'area dopo l'alluvione del 2003 si chiama "ripristino"... il nome è dato dall'intervento prevalente ma non significa che non si sia fatto altro... e non significa che l'evento si possa ripetere perché il progetto è di ripristino...
Il coraggio di gettare il cuore oltre l'ostacolo...La Valnerina, le altre strade, le nostre montagne, dovevano essere riaperte subito...
Il coraggio di dire come stanno le cose... Per partito preso, per interesse, per campanilismo, e per altri motivi...
Il coraggio di farsi aiutare... Non si sarebbe trattato di una bocciatura, anzi, consentire di portare un contributo a chi in condizione di farlo sarebbe stato un risultato di cui andare fieri, non un'ammissione di inadeguatezza... nessuno può uscire da una crisi devastante come l'attuale facendo tutto da solo quindi consentire a tutti di aiutare significherebbe dimostrarsi all'altezza del compito... perché come c'è sempre chi fa da zavorra anche in situazioni del genere c'è anche chi vuole aiutare... paradossale è che chi vuole aiutare spesso è di fuori e chi frena è delle nostre zone (fortuna che sono pochi), ma è e sarà sempre così quindi arrivo all'ultimo coraggio...
Il coraggio di andare avanti, con la consapevolezza che molto non sarà uguale al passato ma che ne varrà ugualmente la pena... per quanto sarà faticoso...
Grazie a tutti quelli che questo coraggio lo hanno già o che lo troveranno a breve...".
I paesi del Centro Italia feriti dal terremoto rivivono nelle uova di Pasqua artigianali realizzate da pasticceri di Visso e Tolentino.
La strada principale di Amatrice sormontata dal campanile, la Rocca di Arquata del Tronto, Castelluccio di Norcia con sotto la fioritura, il castello di Caldarola, Tolentino, Visso e San Severino: alcuni scorci non esistono più, ma sono dipinti, belli come prima, su un uovo alto 1,20 metri, esposto nella pasticceria 'Mimosa' di Tolentino e creato dal titolare Roberto Cantolacqua, l'unico appartenente nella provincia di Macerata all'Accademia dei Maestri Pasticceri d'Italia. L'uovo è stato dipinto con colori alimentari da Marisa Rocci. E' invece un uovo-scultura dedicato a Visso quello creato da due giovani pasticceri Francesco Flammini e Stefano Rullo. E' stato realizzato a Tolentino, ma su iniziativa di un imprenditore è è ora esposto nella gioielleria Vhernier a Milano (ANSA).
La Svila continua la sua resistenza sul territorio di Visso. Tra terremoto e neve, negli ultimi mesi è stato difficile portare avanti la produzione di pizze surgelate nonostante la volontà di dirigenti e dipendenti di lavorare
L’azienda multinazionale dopo il sisma del 30 ottobre aveva chiuso le porte per circa tre settimane per sistemare la linea dei macchinari (leggi qui). La rapida ripartenza ha rappresentato la voglia di non arrendersi e di dare stabilità ai tanti terremotati che lavorano nello stabilimento di Visso. I molti sfollati hanno potuto raggiungere il luogo di lavoro grazie a dei pullman messi a disposizione dalla Svila.
Purtroppo l’inverno, soprattutto la neve, ha dato un altro duro colpo all’azienda di Alexander Palermo (leggi qui). Martedì 17 gennaio lo stabilimento ha dovuto fermare di nuovo la produzione e mandare tutti a casa a causa dell’isolamento causato dalla coltre bianca caduta incessantemente sulla strada. Inoltre le scosse di gennaio hanno causato altri danni nei laboratori.
Nonostante questa odissea produttiva, la Svila non ha smesso di progettare il suo futuro a Visso, nel cuore del sisma. Ieri alla presenza di operai, dirigenti, autorità civili e religiose è stato posto il primo mattone per l’ampliamento dello stabilimento con una mensa per gli operai e per continuare a rendere viva questa terra, renderla produttiva. Un gesto forte che dona speranza.
Ricominciare dandosi subito da fare con forze proprie, è quanto stanno facendo tantissime persone nel nostro territorio dopo gli eventi drammatici del sisma e questo è anche il “diktat” informale che accomuna le imprese che hanno subito danni.
E’ quanto ha fatto anche la Vissana Salumi di Visso, una delle aziende del territorio più colpite, con coraggio e grande spirito di iniziativa (elementi fondanti del modello imprenditoriale marchigiano) non solo ha ripreso l’attività produttiva ma ha apertolo scorso sabato 8 aprile un nuovo punto vendita in via Velluti 42 a Piediripa, in cui è possibile acquistare i prodotti tipici alimentari che da sempre contraddistinguono e sono l’espressione di valore del nostro territorio.
Un messaggio proposito che dà speranza e ci invita a “trasformare” l’inevitabile sconforto in energia per guardare avanti e continuare a pensare al futuro partendo dalle nostre tradizioni.