Domenica 11 giugno, gli elettori di 1.021 comuni italiani saranno chiamati a votare per l'elezione diretta dei sindaci e dei Consigli comunali. A stabilirlo il decreto del ministro dell'Interno Marco Minniti firmato lo scorso 29 marzo.
Nelle Marche i comuni interessati sono 19, di cui cinque nel maceratese: Civitanova, Tolentino, Penna San Giovanni, Corridonia e Valfornace. Gli altri comuni della regione in cui i cittadini saranno chiamati a votare sono: Corinaldo, Fabriano, Jesi, Offagna e Rosora in provincia di Ancona; Acquaviva Picena e Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno; Pedaso, Porto San Giorgio e Sant'Elpidio a Mare nel Fermano; Terre Roveresche, Tavoleto, Frontino e Colli al Metauro in provincia di Pesaro Urbino.
Per i comuni della provincia con più di 15mila abitanti (Civitanova, Corridonia e Tolentino) sarà eletto sindaco il candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti (50% + 1). Se nessuno riuscirà a superare tale maggioranza, il 25 giugno si andrà nuovamente alle urne per il ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti nella prima tornata.
Per i comuni con meno di 15mila abitanti (Penna San Giovanni e Valfornace) sarà, invece, eletto primo cittadino il candidato che ha ottenuto - semplicemente - più voti.
Ogni candidato sindaco è collegato a una lista o a un gruppo di liste di candidati consiglieri che dovranno essere consegnata a partire da venerdì 12 maggio entro due giorni. Se le liste collegate al candidato eletto primo cittadino raggiungeranno il 40% dei voti validi, andrà attribuito loro un premio di maggioranza che consentirà di arrivare al 60% dei seggi.
La competizione elettorale comunale permette il voto disgiunto: l'elettore è libero di scegliere il candidato sindaco e di fare una croce su una lista di consiglieri non collegata ad esso.
Dal 27 aprile scorso è iniziata la par condicio. I mass media dovranno garantire la medesima visibilità a tutti i partiti e movimenti. Sarà, inoltre, vietato diffondere i sondaggi da sabato 27 maggio.
C'è anche un prezioso affresco del XV secolo raffigurante la Madonna benedicente, ritrovato tra le macerie della Chiesa del Santissimo Crocifisso di Colle San Benedetto in Pievebovigliana (oggi Comune di Valfornace), fra le opere d'arte recuperate e messe in sicurezza in questi giorni nei luoghi terremotati delle Marche.
L'affresco è stato preso in consegna dai restauratori dell'Istituto centrale per il restauro del ministero dei Beni culturali per essere ricomposto, evitando ulteriori cadute di colore. Complessivamente, nel corso dell'ultima settimana l'Unità di crisi regionale per i beni culturali ha coordinato il recupero di circa 300 beni storico-artistici e libri antichi. Le squadre, dirette dagli storici dell'arte della Soprintendenza di Ancona Pierluigi Moriconi e Claudio Maggini, e composte da carabinieri, vigili del fuoco e funzionari delle Diocesi interessate, hanno operato in provincia di Macerata e Fermo (ANSA).
Riceviamo e pubblichiamo un comunocato stampa a firma del comitato consultivo degli ex Sindaci dei Comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte.
"Gli ex Sindaci dei comuni fusi di ,Pievebovigliana e Fiordimonte, oggi Valfornace, ringraziano il Commissario Governativo per l’impegno profuso nella gestione della post emergenza. In particolare danno atto che sono stati appaltati i lavori inerenti le opere di urbanizzazione primaria con la consegna dei lavori alla ditta appaltatrice, in data 29 aprile 2017, finalizzati al posizionamento della futura scuola temporanea donata dalla società Salini Impregilo S.p.A. che ospiterà le scuole materna, primaria e secondaria. In adiacenza alla scuola verrà posizionato un modulo ad uso cucina completo di tutte le attrezzature interne donato dall’organizzazione di Volontariato "Mondo in cammino Onlus".
Sono state, altresi, consegnate alla Regione Marche le Aree per il posizionamento delle SAE, precisamente per la realizzazione nel territorio di Pievebovigliana di numero 128 strutture abitative e nel territorio di Fiordimonte di numero 38 strutture abitative, con l'approvazione del RUP della Regione Marche della progettazione definitiva per l’insediamento delle 38 SAE da realizzare in loc. Piani Campi, nell’ex comune di Fiordirnonte.
La progettazione definitiva delle SAE nei territorio dell’ex comune di Pievebovigliana è, ad oggi, in corso di valutazione da parte della stessa Regione Marche. Solo dopo l'approvazione della progettazione definitiva la ditta fornitrice, come individuata dalla Regione Marche, presenterà il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione delle aree.
Non è, quindi, ad oggi possibile definire il termine per la ultimazione dei lavori per la realizzazione delle SAE. Infine con procedura negoziata sono stati appaltati e consegnati i lavori per la realizzazione delle opere di urbanizzazione dell’area Commerciale adiacente alle palestra polivalente che prevedono il posizionamento di 9 moduli da destinare aile attività artiginali, commerciali e professionali. Nell'area comerciale adiacente all‘ex scuola di Fiordirnonte le previste 2 strutture temporanee saranno posizionate nei prossimi giorni".
Sono cominciati i lavori per la sistemazione della nuova scuola (infanzia, elementari e medie) di Valfornace, il nuovo Comune nato dalla fusione di Pievebovigliana e Fiordimonte e per l'area per il primo lotto delle 129 casette totali per Pievebovigliana. "La scuola, donata da Impregilo, dovrebbe essere pronta entro il mese corrente, le Sae, chiavi in mano, speriamo ad agosto" dice all'ANSA il 'sindaco' Sandro Luciani. 'Sindaco' perché, anche se Valfornace è guidata da un commissario prefettizio, lui e il collega di Fiordimonte Massimo Citracca seguono la partita del terremoto e della ricostruzione, tenendo i contatti con gli sfollati della costa.
"Il nuovo plesso scolastico e l'area per le Sae sono vicine - spiega - in una zona centralissima, dietro la Varnelli". Luciani ha circa 300 concittadini ospitati presso strutture ricettive: con le casette "tra Pievebovigliana e Fiordimonte, che ne ha ordinate 38, dovrebbero tornare qui oltre 400 persone" (ANSA).
Recuperati tre archivi parrocchiali in chiese danneggiate dal sisma nel Maceratese.
L'attività è stata coordinata dai funzionari della Soprintendenza archivistica per l'Umbria e le Marche e condotta da carabinieri, vigili del fuoco e funzionari della diocesi di Camerino. Nella chiesa Santa Maria Assunta di Pievebovigliana sono stati recuperati oltre 10 metri lineari di manoscritti, registri e documenti a cavallo tra 1600 e primi del 1900, tra cui un cabreo del 1745, illustrato con acquarelli che, oltre a delimitare i possedimenti della Chiesa di Pievebovigliana, riproducono i vari tipi di colture e gli animali allevati nel territorio, un vero e proprio spaccato dell'economia rurale dell'epoca. Altro recupero a Pievebovigliana, in frazione Isola, nella Chiesa di San Giovanni, dov'erano conservati manoscritti risalenti al 1570 e volumi del 1700. A Castelsantangelo sul Nera, frazione Nocria, nella Chiesa di San Vittorino, sono stati portati in salvo manoscritti e documenti che vanno dal 1606 al 1914.
(ANSA)
Ormai parlare di emozione e commozione, quando si raccontano storie di vite oltre il terremoto appare quasi scontato. Ma non è scontato per niente. Non è scontato che famiglie intere dalla Romagna decidano di trascorrere la Pasqua insieme a famiglie terremotate sfollate lungo la costa.
E il racconto che esce al termine della giornata fa salire il magone, ma anche la speranza. Da un lato, storie intime e nascoste, rivelate solo dalla semplicità con cui i protagonisti le raccontano. Dall'altro, la consapevolezza che al termine di una giornata speciale, tutto tornerà inesorabilmente come prima. Solitudine e nostalgia comprese. E leggere le parole che seguono, fa trattenere a stento le lacrime.
Grazie al gruppo "Aiutiamo e non crolliamo", sempre particolarmente attivo nell'aiuto verso le popolazioni terremotate, le famiglie dell'oratorio di Cerasolo Ausa, in provincia di Rimini, hanno realizzato insieme ai loro figli un gemellaggio con le famiglie sfollate all'hotel Charlie a Porto San Giorgio. I loro bambini hanno consegnato le uova di Pasqua ai loro coetanei sfollati, e tutti insieme hanno trascorso il pomeriggio in affettuoso ascolto sulle loro vicissitudini anche anteriori al sisma. Un pomeriggio ricco di esplosioni di lacrime ed abbracci sinceri. Dopo aver cenato tutti insieme, le famiglie riminesi sono ripartite per tornare a casa.
"E' stato un incontro che ha lasciato il segno nel vero senso della parola" racconta il portavoce della comitivi riminese "Abbiamo trovato diverse famiglie, soprattutto formate da persone anziane provenienti da Camerino, Visso, Pievebovigliana e Pieve Torina, persone che appena ci hanno visti hanno cercato di capire cosa succedeva, vedendo anche tanti ragazzini. Tutta questa perplessità è svanita in un secondo: dopo esserci presentati, sono stati quasi travolti da tanta vitalità dei ragazzi di Cerasolo, in primis i giovani che si sono fiondati sui loro 'nonnini adottati'. Tanta emozione, tanta condivisione e comprensione mentre queste famiglie ci raccontavano il loro vissuto".
Poi inizia il racconto, toccante, dell'incontro. "Appena arrivato, sono entrato nell'hotel recandomi nella sala dove le famiglie ci aspettavano. Erano tutti seduti, composti. Ho visto i loro occhi nei miei e quegli sguardi curiosi sono diventati pieni di luce, sorridenti, familiari. Quando mi muovo per tornare indietro, in modo da chiamare la truppa, vedo gli sguardi di prima richiudersi e allora ritorno subito indietro dicendo 'aspettate che arriviamo!', e in un secondo è tornata la luce in quegli occhi pieni di dolcezza e di dolore...
Faccio entrare 27 persone tra adulti e ragazzini di tutte le età in una sala piena di persone, persone pronte a dare e a ricevere. Entriamo con un mare di uova di Pasqua e di dolci, do un'occhiata veloce e in un secondo vedo diverse generazioni: una nonnina di 97 anni e un bimbo di 16 mesi. Cacchio, dove vado ora? E niente... corro a prendere in braccio il bimbo per andare a baciare la nonnina... Siamo lì tutti zitti e allora prendo in mano la situazione e presento il gruppo, riuscendo a non crollare dato che una signora di Visso già piangeva. I ragazzi dell'oratorio si muovono prendendo le uova ed iniziano a distribuirle. Vedere ragazzine di 12 anni andare da nonnine di 70 con il cuore nel viso, con un sorriso che scioglierebbe anche un iceberg, mi ha riempito il cuore... in un battibaleno si formano gruppetti di persone dove i protagonisti erano loro, le famiglie sfollate. Vedo ragazzini attentissimi nell'ascoltare i loro racconti su quella bruttissima sera del 26 ottobre...Vi giuro, sembrava un film: non lo avrei mai pensato.
Ognuno di noi si è dedicato a qualcuno di loro, da Luana a Paolo a Micaela a Elena e tutti gli altri... Ed io? Beh io stavo aspettando il mio Angelo che è arrivato dopo un'oretta e che nemmeno conoscevo. Ero al bar a parlare con la direttrice e lo vedo lì fuori mentre arriva con la moglie, quella moglie che da qualche anno ha rinunciato a se stessa dopo la perdita di un figlio. Lo vedo arrivare verso la porta ,con il suo cappellino alla pescatora un po' rovinato, con i suoi vestiti da lavoro, lui che quando gli apro la porta e gli dico 'Ti aspettavo', mi risponde con un sorriso pieno di gioia ' Sò arrivato!'
Li porto nel salone e tutti li salutano. Fa sedere la moglie come un vero gentiluomo. Lei non parla e non sente da anni, oltre a non mangiare se non per sopravvivere... si siede anche lui, gli portano l'uovo di Pasqua mentre io giravo per la sala ma niente... Ci siamo guardati, lui a testa bassa ma con lo sguardo verso di me, occhi lucidi e io che mi dicevo, ok vado... mi avvicino, parliamo un attimo e in men che non si dica sale in camera a prendere le foto della sua casa per farmele vedere. Le abbiamo commentate tra un mezzo pianto e l'altro... Aveva già vinto ma ha voluto stravincere dicendomi: 'Vuoi salire su a casa mia (casa sua,la camera, ndr)? Ne ho tante altre da farti vedere'. Saliamo, tira fuori un bottiglia di aranciata sanguinella e sul terrazzo parte la rassegna delle foto. Belle, piene di vita, da quelle in bianco e nero a quelle a colori in gita con la moglie bellissima, cosa che lui ha sottolineato sempre, un uomo che ha lavorato come un mulo quella terra che a suo dire lo ha tradito ma che ama più di se stesso...Questo è Antonio, 74 anni con la mente ed il cuore a Pievetorina, il 'Mazzarino' della Valnerina.
Siamo sul terrazzo e due finestroni più in là sento parlare. Mi giro e vedo una donna di 90 anni che fa fatica a camminare, dimessa, con un affanno che toglie il fiato al solo vederla, demotivata, diventata asociale... la prendo in braccio e la porto su una sedia, ci parlo e la invito a cena con noi di sotto ma lei: 'No, non scendo mai di sotto io', detto con l'affanno dettato dalla paura e dall'ansia, quel peso sul cuore. Ma scherziamo? le dico 'Stasera ti invito a cena io'. Vado a prendere la sedia a rotelle che ha li sul terrazzo, la carico, la porto nella sua camera e mentre lei mi parla per farmi desistere inizio a pettinarla, parlandole come fosse mia madre. Mi scendono le lacrime ma lei non mi vede, le sono dietro per pettinarla e sento che l'affanno si calma. Dopo 20 minuti siamo pronti per scendere. Prendiamo l'ascensore e il suo affanno riprende un po' quando mi chiede 'Adesso cosa dico di sotto?'. E io le rispondo 'Nulla, lascia che siano gli altri a dire qualcosa'. Si apre l'ascensore e sfiliamo belli, decisi, lei con un sorriso raggiante, felice come una bambina mentre il solo personale dell hotel guarda lei e guarda me con occhi spalancati, pieni di stupore e felicità, vedendola di sotto come mai era successo fino ad allora. Entriamo nella sala dove gli altri cantano e io con il mio modo la presento. Mi hanno riferito che il suo viso era come un sole raggiante: purtroppo me lo sono perso perché spingevo la carrozzina. Questa è Liliana, 90 anni, la mia mamma adottata e fidanzata per una sera. Ha anche mangiato come ha mangiato tutta la cena la moglie di Antonio. Mi fermo qui... ho il cuore che mi scoppia!".
E' proseguita anche nella notte e in mattinata la sequenza sismica che sta interessando l'area epicentrale di Fiastra e Fiordimonte. Una decina gli eventi registrati dai sismografi, uno soltanto dei quali con magnitudo superiore a 3: alle 3.37 è stato infatti avvertito un terremoto di magnitudo 3.1 con profondità di 10 chilometri. Gli altri eventi hanno avuto tutti una magnitudo inferiore compresa fra 2.1 e 2.9.
E sull'argomento è tornato questa mattina il sismologo di Ingv Alessandro Amato che ha confermato quanto già affermato nei giorni scorsi: si tratta di aftershocks e non ci sono elementi per pensare all'attivazione di nuove faglie.
"Nella zona di Fiastra e Fiordimonte" spiega Amato "ci sono stati un centinaio di piccoli terremoti negli ultimi due giorni (intorno a Lat.43.02-Long.13.11), compresi alcuni di magnitudo superiore a 3. Il massimo ieri alle 16:35 e 19:04 (M3.6). Alcune considerazioni: vista la localizzazione, questi terremoti sono tecnicamente degli "aftershocks", ossia eventi appartenenti alla sequenza iniziata ad agosto 2016, in particolare nel settore settentrionale attivo da ottobre.
Dopo un certo tempo dall'inizio di una sequenza, spesso si osservano aftershocks più forti nelle zone marginali del sistema di faglie (e meno nelle parti centrali). Non ci sono elementi particolari che fanno pensare all'attivazione di nuove faglie. Nessuno è in grado oggi di dire se potrà arrivarne uno più forte, né di escludere che questo accada (se qualcuno lo fa, diffidate).
La probabilità di avere un evento più forte nella zona è difficile da calcolare, ma con i metodi sperimentali a disposizione, questa è comunque bassa (ma non nulla)".
Una sequenza sismica che arriva dopo un periodo di calma apparente sta riportando forte apprensione nel cratere. Oltre dodici eventi di magnitudo superiore a 2 in meno di tre ore, tra le tutti con epicentro nella zona di Fiastra e Fiordimonte, con eventi chiaramente avvertiti dalla popolazione come quello delle 16.35 di magnitudo 3.6, delle 16.45 di magnitudo 3.4, delle 17.02 di magnitudo 3.1, un altro 3.6 alle 19.04, hanno creato inevitabile preoccupazione. E inevitabilmente, si cerca di saperne di più dagli esperti. Tante le domande rivolte al geologo Emanuele Tondi e al sismologo Alessandro Amato, forse i due maggiori esperti in Italia di terremoto, che hanno spiegato all'unisono il loro punto di vista su quanto sta accadendo.
Il professor Tondi ha detto di "leggere con attenzione quanto ha scritto Alessandro Amato dell'INGV per la zona di Barrete (Aq) due giorni fa, perché vale anche per Visso e Fiastra. La zona è sempre quella destabilizzata dai forti eventi di fine ottobre 2016, quindi sono da considerarsi aftershocks. La sequenza nel suo complesso è in diminuzione e piccole, temporanee riprese sono possibili. L´importante è che siano piccole e temporanee, perché non se ne può più...".
Alessandro Amato, infatti, il 9 aprile aveva affermato "c'è stata una piccola (fisiologica) ripresa di attività nell'aquilano, intorno a Barete, con un evento di magnitudo 3.5 (alle 3:52) e altri minori. L'area interessata rientra in quella più ampia attiva da agosto 2016, in particolare nel settore meridionale, quello che ha avuto i quattro eventi di M5-5.5 il 18 gennaio. Si tratta quindi tecnicamente di "aftershocks", in uno dei picchi di attività che ci sono sempre in queste lunghe sequenze. Come detto in altre occasioni, la sequenza è ancora in corso e durerà a lungo, con un andamento generale di diminuzione del numero degli eventi e oscillazioni in più e in meno. La probabilità di altri eventi forti diminuisce ma non sarà mai zero, neanche tra dieci anni quando la sequenza sarà finita".
Quindi, niente panico perchè la sequenza rientra nella normalità, ma sempre attenzione perchè la sequenza stessa sembra ben lontana dall'essere terminata.
Prosegue la serie di aftershocks nei territori già duramente colpiti dal terremoto nei mesi scorsi.
Nelle ultime ore si sono registrati 4 eventi sismici di magnitudo compresa fra 2.8 e 3.3, segnalando una intensificazione del fenomeno nelle estremità nord della faglia, tra Fiastra, Fiordimonte e Pieve Torina. L'evento più significativo è stato quello delle 11.48 di magnitudo 3.3 con epicentro a Fiordimonte e una profondità di appena cinque chilometri.
Non si registrano danni a cose e persone.
Non c'è nulla di preoccupante, in quanto la sequenza è assolutamente normale, ma queste scosse sono percepite distintamente dagli abitanti della zona che si trovano a vivere una situazione di continuo stress psicologico e di esasperazione emotiva. Nonostante le scosse siano all'ordine del giorno, per chi ha subito un trauma con il sisma di ottobre è difficile poter tornare alla normalità.
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota da un gruppo di cittadini di Valfornace
“Come noto l’11 giugno si voterà per la nuova amministrazione di Valfornace. Non sarà inutile ricordare che i nuovi amministratori gestiranno l’auspicata fase della ricostruzione post terremoto, una fase decisiva per la rinascita del nostro territorio che comporterà anche il controllo delle tante implicazioni economiche di questo delicatissimo momento.
Saranno quindi necessarie doti di grande onestà, equilibrio, esperienza e conoscenza dei meccanismi amministrativo/ burocratici che certamente non faciliteranno gli sforzi per ridare sviluppo ad un’area oggi davvero a terra !
In questo senso era circolata la voce circa la possibile presentazione di una lista unica che mettesse insieme i migliori cittadini disponibili a rappresentare questa nuova realtà amministrativa con l’obiettivo di remare tutti insieme verso quell’unico obiettivo che è il bene di Valfornace.
Niente quindi divisioni, ma unione per avere la forza e la credibilità nei confronti delle Istituzioni regionali ,e non solo, allo scopo di ottenere il massimo per i nostri cittadini.
Purtroppo in questi ultimi giorni le voci di corridoio affermano che le liste stanno proliferando e potrebbero essere due se non tre !!
Se verranno confermate queste che oggi sono solo illazioni dovremmo registrare ancora una volta il prevalere di piccole beghe di paese, di antichi odii personali mascherati da politici e l’utilizzo del bene pubblico per la soddisfazione di “smanie di potere”.
Tutto il contrario di quello che serve a Valfornace con buona pace dei tanti programmi impostati che non saranno ovviamente realizzati per i soliti maledetti campanilismi, vera malattia della politica locale!
Ci auguriamo la riscoperta dei valori della buona politica anche se è davvero difficile essere ottimisti! "
I consiglieri nazionali del Psi delle Marche hanno presentato al consiglio nazionale del partito un ordine del giorno, approvato all'unanimità, sul terremoto. Nel documento si impegna il segretario e vice ministro Riccardo Nencini a intervenire in particolare sul Governo per "sollecitare i commissari a riscrivere decreti e ordinanze più chiare e di semplice lettura e superare le difficoltà burocratiche causate anche da ordinanze complicate e di difficile interpretazione", rendere "più rapidi i provvedimenti e superare gli attuali ritardi per istallare le circa 2.500 casette e le 1.400 stalle programmate" e "emanare subito provvedimenti in favore delle finanze comunali per non fare andare i Comuni in dissesto finanziario causa il mancato introito di tributi sospesi per il terremoto". L'odg, presentato tra gli altri dall'assessore regionale al Turismo e Cultura Moreno Pieroni e dal segretario regionale del partito Maurizio Cionfrini, è stato illustrato da Dario Conti, ex sindaco di Camerino (ANSA).
Una scossa di magnitudo 2.9 è stata distintamente avvertita dalle popolazioni colpite duramente dal terremoto nei mesi scorsi.
I sismografi hanno registrato la scossa alle 19.18 con una profondità di appena otto chilometri. L'epicentro è stato localizzato fra Pieve Torina, Pievebovigliana e Muccia. Non si registrano danni a cose o persone.
Ieri 31 marzo ha compiuto 103 anni Raul Lucarini, una quercia pieveboviglianese doc, con spirito ancora giovane e pieno di voglia di tornare a passeggiare per viale Filippo Marchetti.
Il longevo figlio de “Lo Bello”, o se preferite, del “suonatore di Bidello” come Ottavio Lucarini disse in una famosa occasione, ci dà speranza che non tutto è finito. Ci piace ricordarlo nella sua bottega artigiana seduto dietro il suo banchetto da ciabattino , dove sempre accompagnato dal canto dei suoi cardellini e canarini, dispensava suggerimenti e consigli su come mantenere le preziose calzature da lui riparate e rimesse a nuovo. Oggi il mestiere di "ciabattino" non è più di moda,ma Raul gli ha dato la dignità di una vera e propria professione nell'arco di più generazioni.
Il suo anno di nascita registra lo scoppio della Grande Guerra (!) ed ha attraversato un secolo di rivoluzionari cambiamenti restando legato a principi e valori purtroppo in dissoluzione nella odierna dissennata società.
In questa occasione non possiamo non ricordare la sua dolce ed amata compagna Silvana ,figlia di un’altra storica figura di Pieve, Lucio Copponi, un caleidoscopio di personaggi che al solo nominarli fanno calare su di noi una nuvola di nostalgia infinita…….
La Fondazione Carima fa ritorno “Sulle strade della Solidarietà”, che stavolta la conducono verso l’entroterra maceratese duramente colpito dai recenti eventi sismici.
Stamattina, all’Abbadia di Fiastra, ha infatti donato dieci automezzi ad altrettanti Comuni del cratere, che sono: Bolognola, Caldarola, Camerino, Matelica, Monte Cavallo, Muccia, Penna San Giovanni, Sefro, Treia e Valfornace.
“Dopo il contributo per la ripartenza di UNICAM – ha spiegato la Presidente Del Balzo – o la Fondazione Carima risponde concretamente ad un’altra esigenza ritenuta prioritaria, con un investimento significativo di circa 150.000 euro. Abbiamo deciso di riunirci qui, perché anche questo luogo tanto caro a tutti noi porta le ferite del terremoto, ma sta gradualmente tornando a vivere, dandoci la speranza nella futura ripresa dell’intera area colpita”.
Il Presidente della Provincia Pettinari ha ringraziato i Sindaci, che stanno affrontando con il coraggio e la tenacia propri di questa terra una situazione difficilissima, e la Fondazione Carima, che continua a dimostrare vicinanza e sostegno al territorio, ricordando quanto sia determinante nella fase attuale l’unità tra le istituzioni.
L’Assessore Sciapichetti ha ricordato come i Sindaci siano i primi volontari che dal 24 agosto combattono senza sosta contro gli effetti devastanti del terremoto, ribadendo poi che solo lavorando senza divisioni e polemiche sarà possibile dare un futuro alla comunità maceratese, la quale ha bisogno di essere ricostruita nei luoghi, a livello economico, ma anche di persone che si sentono smarrite perche hanno perso tutto.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione solenne del Vescovo di Macerata, il quale ha riconosciuto alla Fondazione il merito di essersi relazionata direttamente con i Sindaci per capire cosa di semplice e concreto servisse loro.
La Fondazione Carima proseguirà quindi il percorso intrapreso destinando i fondi per il 2017 agli interventi post sisma più urgenti da realizzare, che sono oggetto di un’accurata valutazione da parte degli organi istituzionali, nella consapevolezza di costituire un punto di riferimento per la comunità locale nella fase di grave difficoltà che sta attraversando il nostro territorio.
“Sulle strade della solidarietà” è una delle principali iniziative promosse dalla Fondazione Carima in favore delle categorie sociali deboli, con l’obiettivo di supportare il periodico rinnovo del parco macchine di enti pubblici e privati non profit che prestano assistenza ai soggetti più fragili del proprio territorio di riferimento.
C'è un'ordinanza, quella del 17 marzo 2017, con la quale il comune di Valfornace motiva la necessità di occupare una superficie di 20.000 mq. per l’installazione delle strutture abitative di emergenza. La zona interessata sarebbe quella di Pontelatrave dove c'è la Chiesa di San Francesco che, a detta di alcuni cittadini: "sembra ancora di più reclamare il restauro visto che sarà il simbolo del nuovo centro abitativo".
Le motivazioni che il Comune di Valfornace ha inserito nell’Ordinanza riguardano l'urgenza con la quale si vuole ricondurre gli abitanti ad una condizione di vita normale, rilevato il fatto che molti cittadini non sono più in possesso di un'abitazione dopo gli eventi sismici e che per loro si è determinata una situazione di grave pericolo a causa delle lesioni delle strutture.
Motivazioni che non convincono del tutto alcuni residenti che scrivono: "Sembrerebbe sia una decisione presa “in alto” quella di stabilire dove aggregare la popolazione o meglio ciò che della popolazione resta e resterà dopo il tempo necessario per concretizzare le operazioni. Tra tutte le aree che potevano essere scelte certamente non è la più condivisa dalla popolazione che purtroppo ancora una volta subisce logiche e scelte dettate e suggerite da tecnici che non hanno come priorità quella di soddisfare le esigenze della cittadinanza. La lontananza dal centro abitato originario (tuttora in attesa dei primi barlumi della ricostruzione…) non è marginale e destinata a modificare la vita quotidiana!"
"A proposito di Pontelatrave - si scrive ancora - il pensiero fa tornare alla mente a quando “quattro gatti illusi” fecero per far variare il tracciato della superstrada che proprio in questi luoghi scelti per le SAE doveva passare e che avrebbe distrutto un paesaggio assolutamente da preservare! In ogni caso questa localizzazione potrebbe rappresentare un primo accenno verso la scelta futura di concentrazione in un’area il cui centro potrebbe essere Maddalena ciò che rappresenterebbe un primo abbozzo di quella auspicata sede di strutture amministrative di un moderno aggregato al servizio di un territorio con respiro più allargato rispetto ai ristretti spazi dei nostri attuali piccoli Comuni. Sempre sperando che i sempre presenti campanilismi e gelosie e i protagonismi di alcune “prime donne” non impediscano la modernizzazione ed un nuovo sviluppo di queste zone! Condizione essenziale sarà una rafforzata rete di collegamenti del trasporto pubblico che dovrà garantire l’unità di un territorio amministrativamente più consono alle necessità e di crescente rilevanza sia politica che amministrativa nel panorama regionale e nazionale!"
"La tanto ipocritamente promessa ricostruzione - concludono i cittadini - infatti, non deve essere rivolta alla ricostruzione dei soli manufatti bensì proprio al territorio affinchè esso non rappresenti il semplice sito di case più o meno abitate, ma spazio vivo e ricco di emergenze e di servizi che aggreghino le comunità e siano l’autentico motore della vita sociale. Certamente il concetto di territorio così come appena definito, può a molti apparire una nozione complessa che richiede predisposizione culturale e capacità di pianificare e programmare, concetti quasi mai applicati dalla politica nell’alto maceratese".
"Vedere queste immagini, riferite alla cosiddetta messa in sicurezza dei beni artistici presenti nella Chiesa di S.Maria Assunta è, per chi a Pievebovigliana è nato o ha vissuto o più semplicemente ad essa è affezionato, una vera e propria sofferenza emotiva. Vogliamo essere fiduciosi nel restauro della chiesa e nel ritorno dei beni dove li abbiamo sempre ammirati e dove li sentiamo nostri! Quel giorno sarà davvero un gran bel giorno!!".
Commozione e trasporto per la sorte delle opere d'arte del comune colpito dal sisma, delle quali con riportiamo le immagini delle operazioni di messa in sicurezza ai fini del recupero e della futura ricollocazione nel cuore del paese.
Il 22 Marzo ricorre la Giornata Mondiale dell'Acqua, istituita dall'Onu per ricordare l'importanza e la necessità di preservala e renderla accessibile a tutti.
Per l'occasione l'Associazione Amma Italia che ha proposto vari eventi, ne ha organizzati tre nelle Marche aventi ad oggetto la pulizia delle sponde lungo il fiume Tronto ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), lungo il lago di Polverina a Pievebovigliana-Valfornace (Macerata) e lungo il fiume Potenza a Montelupone (Macerata). I siti di Arquata e Valfornace sono due dei Comuni più colpiti dal terremoto.
La giornata si svolgerà non il 22 bensì il 19 marzo, dalle 9:30 alle 13 e rappresenterà anche l'occasione di conoscere di persona la situazione di questi territori a chiunque voglia partecipare. I volontari lavoreranno insieme con la popolazione locale, che per l'evento tornerà almeno per un giorno a casa.
(FONTE ANSA)
Fa sorridere, ma amareggia anche, la notizia che a distanza di ben tre mesi dal terremoto nella casa parrocchiale annessa alla chiesa di Santa Maria Assunta di Pievebovigliana (Comune ora fuso con Fiordimonte in Valfornace) sono stati ritrovati vivi i due pesciolini dimenticati dal parrocco don Roberto Rafaiani.
Il religioso è stato costretto a lasciare la canonica dalle scosse di fine ottobre. Certo però che due creature di Dio sono sempre creature di Dio...considerato che i vigili del fuoco, laddove avvertiti, avrebbero potuto recuperare gli animali..
E non diverte certo l'affermazione del parroco che ha detto all'ANSA di pensare che avrebbe trovato delle lische, "invece i pesci erano vivi e guizzanti nei pochi centimetri d'acqua rimasti nella vaschetta".
Il sacerdote infatti qualche giorno fa, approfittando di un intervento dei Vvf e dei Cc per il recupero di beni culturali, è andato a prendere alcuni effetti personali.
E ha aggiunto che se nonsi è trattato di un miracolo, è stato "certo un segno di speranza, di ottimismo. E' la vita che va avanti, nonostante le avversità. Bisogna avere coraggio".
Portati in salvo in un barattolo, i due pesci hanno ora il posto d'onore nel container-chiesa: i bambini del catechismo li hanno chiamati Pievebovigliana e Fiordimonte.
Speriamo che ora nessuno dimentichi più le due povere ma fortunate bestiole, che sarebbero a breve morte di stenti e nel più atroce dei modi.
(FONTE ANSA)
La Bcc Agrobresciano donerà un contributo di circa 20 mila euro a Pievebovigliana, paesino di circa 800 abitanti delle Marche fortemente colpito dal terremoto, con l'80% degli edifici lesionati e molti sfollati.
Lo rende noto Sandro Luciani, che svolge le funzioni di sindaco dato che il Comune si è fuso con quello più piccolo di Fiordimonte in un nuovo ente: Valfornace. Luciani riceverà la donazione il 26 marzo a Brescia, in occasione di un concerto di solidarietà, organizzato dalla Bcc Agrobresciano che sostiene l'Orchestra di Fiati Brixiæ Harmoniæ. "Maggiore sarà la partecipazione, maggiore sarà la vicinanza dei bresciani che il il Sindaco di Pievebovigliana riporterà ai suoi! #musica #vicinanza" si legge sulla pagina Facebook dell'Orchestra.
(Fonte Ansa)
Quando Don Roberto Rafaiani è riuscito a rientrare, dopo oltre tre mesi, nella casa parrocchiale annessa alla chiesa di S. Maria Assunta di Pievebovigliana , gravemente danneggiata dal terremoto, ha avuto una sorpresa davvero unica. Nella fretta di lasciare l’abitazione aveva dimenticato una piccola vaschetta con due pesciolini rossi ed era preparato constatare l’inevitabile…….invece i due pesciolini nella poca acqua rimasta e senza alcun nutrimento erano più vivi e guizzanti che mai ! Un miracolo? Un concetto abusato di questi tempi, ma un “segno” questo sì, un segno della vita che continua malgrado tutto!
Da qui una riflessione sulla situazione di Pievebovigliana e del territorio circostante alla luce delle tantissime difficoltà che il terremoto ha riversato sulla natura, ma soprattutto sulle persone.
Essere lontani dalle proprie case, dall’ambiente nel quale si è nati e dalla quotidianità è stato e continua ad essere un vero e proprio dramma psicologico oltre che fisico.
Molti in questa situazione hanno avvertito fin dal primo momento la mancanza di un polo di aggregazione di cui la chiesa, intesa anche come luogo fisico dove seguire le cerimonie religiose ma non solo, è il centro naturale.
Oggi le chiese di tutto il territorio sono inagibili senza eccezioni e nessun altro luogo supplisce al bisogno di aggregazione per contribuire a ridurre il rischio di sfaldamento morale della popolazione.
Tra l’altro Pievebovigliana e Fiordimonte, anzi Valfornace in quanto territorio allargato, non hanno visto nascere tra i giovani locali quella reazione che in altre località ha costituito gruppi che organizzano assistenza a chi ne ha bisogno, o iniziative anche culturali per ridare fiducia alla gente. La speranza è che anche tra questi giovani ci sia quel risveglio che non può che avvenire nei ragazzi, unici ad avere freschezza di idee ed energia per applicarle.
L’appello che la comunità di Vlafornace vuol lanciare qui è il restauro veloce (un concetto che temiamo essere incompreso…) della Chiesa di San Francesco a Pontelatrave che, oltre a rivestire una notorietà internazionale, sembra quasi casualmente trovarsi in un crocevia ideale per essere un simbolo per tutto il territorio.
Accanto al restauro, che ridarebbe a molti il senso che lo Stato e la Chiesa sono davvero vicini alla gente, sarebbe auspicabile installare una struttura che consenta il minimo indispensabile per assolvere all’opera pastorale e permetta l’organizzazione di riunioni, spettacoli e in genere di quelle iniziative che riescono a rigenerare le persone curandone la solitudine.
Questo sì che sarebbe un miracolo e i pesciolini potrebbero diventare un simbolo di questa rinascita !!