C'è un'ordinanza, quella del 17 marzo 2017, con la quale il comune di Valfornace motiva la necessità di occupare una superficie di 20.000 mq. per l’installazione delle strutture abitative di emergenza. La zona interessata sarebbe quella di Pontelatrave dove c'è la Chiesa di San Francesco che, a detta di alcuni cittadini: "sembra ancora di più reclamare il restauro visto che sarà il simbolo del nuovo centro abitativo".
Le motivazioni che il Comune di Valfornace ha inserito nell’Ordinanza riguardano l'urgenza con la quale si vuole ricondurre gli abitanti ad una condizione di vita normale, rilevato il fatto che molti cittadini non sono più in possesso di un'abitazione dopo gli eventi sismici e che per loro si è determinata una situazione di grave pericolo a causa delle lesioni delle strutture.
Motivazioni che non convincono del tutto alcuni residenti che scrivono: "Sembrerebbe sia una decisione presa “in alto” quella di stabilire dove aggregare la popolazione o meglio ciò che della popolazione resta e resterà dopo il tempo necessario per concretizzare le operazioni. Tra tutte le aree che potevano essere scelte certamente non è la più condivisa dalla popolazione che purtroppo ancora una volta subisce logiche e scelte dettate e suggerite da tecnici che non hanno come priorità quella di soddisfare le esigenze della cittadinanza. La lontananza dal centro abitato originario (tuttora in attesa dei primi barlumi della ricostruzione…) non è marginale e destinata a modificare la vita quotidiana!"
"A proposito di Pontelatrave - si scrive ancora - il pensiero fa tornare alla mente a quando “quattro gatti illusi” fecero per far variare il tracciato della superstrada che proprio in questi luoghi scelti per le SAE doveva passare e che avrebbe distrutto un paesaggio assolutamente da preservare! In ogni caso questa localizzazione potrebbe rappresentare un primo accenno verso la scelta futura di concentrazione in un’area il cui centro potrebbe essere Maddalena ciò che rappresenterebbe un primo abbozzo di quella auspicata sede di strutture amministrative di un moderno aggregato al servizio di un territorio con respiro più allargato rispetto ai ristretti spazi dei nostri attuali piccoli Comuni. Sempre sperando che i sempre presenti campanilismi e gelosie e i protagonismi di alcune “prime donne” non impediscano la modernizzazione ed un nuovo sviluppo di queste zone! Condizione essenziale sarà una rafforzata rete di collegamenti del trasporto pubblico che dovrà garantire l’unità di un territorio amministrativamente più consono alle necessità e di crescente rilevanza sia politica che amministrativa nel panorama regionale e nazionale!"
"La tanto ipocritamente promessa ricostruzione - concludono i cittadini - infatti, non deve essere rivolta alla ricostruzione dei soli manufatti bensì proprio al territorio affinchè esso non rappresenti il semplice sito di case più o meno abitate, ma spazio vivo e ricco di emergenze e di servizi che aggreghino le comunità e siano l’autentico motore della vita sociale. Certamente il concetto di territorio così come appena definito, può a molti apparire una nozione complessa che richiede predisposizione culturale e capacità di pianificare e programmare, concetti quasi mai applicati dalla politica nell’alto maceratese".
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