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Amministrative 2017: si vota l'11 giugno. Ecco i comuni interessati

Amministrative 2017: si vota l'11 giugno. Ecco i comuni interessati

Domenica 11 giugno, gli elettori di 1.021 comuni italiani saranno chiamati a votare per l'elezione diretta dei sindaci e dei Consigli comunali. A stabilirlo il decreto del ministro dell'Interno Marco Minniti firmato lo scorso 29 marzo.

Nelle Marche i comuni interessati sono 19, di cui cinque nel maceratese: Civitanova, Tolentino, Penna San Giovanni, Corridonia e Valfornace. Gli altri comuni della regione in cui i cittadini saranno chiamati a votare sono: Corinaldo, Fabriano, Jesi, Offagna e Rosora in provincia di Ancona;  Acquaviva Picena e Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno;  Pedaso, Porto San Giorgio e Sant'Elpidio a Mare nel Fermano; Terre Roveresche, Tavoleto, Frontino e Colli al Metauro in provincia di Pesaro Urbino. 

Per i comuni della provincia con più di 15mila abitanti (Civitanova, Corridonia e Tolentino) sarà eletto sindaco il candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti (50% + 1). Se nessuno riuscirà a superare tale maggioranza, il 25 giugno si andrà nuovamente alle urne per il ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti nella prima tornata. 

Per i comuni con meno di 15mila abitanti (Penna San Giovanni e Valfornace) sarà, invece, eletto primo cittadino il candidato che ha ottenuto - semplicemente - più voti. 

Ogni candidato sindaco è collegato a una lista o a un gruppo di liste di candidati consiglieri che dovranno essere consegnata a partire da venerdì 12 maggio entro due giorni. Se le liste collegate al candidato eletto primo cittadino raggiungeranno il 40% dei voti validi, andrà attribuito loro un premio di maggioranza che consentirà di arrivare al 60% dei seggi. 

La competizione elettorale comunale permette il voto disgiunto: l'elettore è libero di scegliere il candidato sindaco e di fare una croce su una lista di consiglieri non collegata ad esso. 

Dal 27 aprile scorso è iniziata la par condicio. I mass media dovranno garantire la medesima visibilità a tutti i partiti e movimenti. Sarà, inoltre, vietato diffondere i sondaggi da sabato 27 maggio.

 

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