"Avremmo voluto ritrovarci a comunicarvi altro, ma il Disegno di Dio per zio Don Peppe è stato differente da ciò che tutti auspicavamo". La famiglia di Don Giuseppe Branchesi ha inviato alla nostra redazione una commovente lettera per ricordarne la memoria, scritta a mente fredda ma con ancora il dolore nel cuore, dopo la scomparsa avvenuta la scorsa domenica 19 aprile a causa del coronavirus.
Grazie da parte nostra e da parte di zio Don Giuseppe.
Ecco la lettera integrale inviataci dalla famiglia di Don Giuseppe Branchesi:
"AGLI AMICI DI OGNI DOVE CARISSIMO/A,
così si aprivano le tue lettere con cui eri solito accompagnarci in occasione delle festività religiose o, più semplicemente, negli innumerevoli momenti conviviali nei quali la tua presenza non è mai mancata.
“Fratelli”, questa non è una parola con cui dare inizio ad una formula talvolta riecheggiante in maniera vuota e lontana. Oggi più che mai, in questo silenzio eloquente ed assordante, irrompi nello smarrimento e nella fragilità esistenziale delle nostre vite, mai come ora tanto evidente, continuando a testimoniare con la tua ineguagliabile originalità e profonda bontà di cuore che l’esser fratelli non è altro che la nostra condizione di Figli di un unico Dio che è Padre.
Non avremmo mai voluto trovarci nella condizione di scrivere questa lettera, ma ci hai sorpresi con un altro dei tuoi “scherzi a prete”. Questa volta ti sei superato. Ed eccoci qua a tentare di formulare alcune frasi di senso compiuto, non con la tua stessa penna, artistica e sapiente, ma supportati da un cuore tanto addolorato quanto grato per i prodigi della tua presenza.
Quattro anni fa la nostra famiglia si è ritrovata orfana di un padre del quale tu ammiravi l’operare ispirato e silenzioso. Ora è un’intera comunità ad essere orfana di un padre, ma anche sacerdote, fratello, amico e… Ciascuno di noi si ritrova solo, disorientato, privato della granitica certezza che tu saresti stato “per sempre”. Tentiamo ardentemente di trovare nella nostra logica un pretesto razionale che sazi la nostra necessità di dare un senso a tutto questo e dia pace ai nostri cuori, ma è cosa vana.
Ed ecco, allora, che oltre la voracità della mente riusciamo a percepire quella fastidiosa sensazione di pace e di serenità di cui vorremmo tanto negarne la presenza in questo momento, ma che è così delicata, così dolce, così amorevole da aprirci le porte della Gratitudine, della Misericordia e del Perdono. Lì c’è Dio.
Non sarebbe bastato uno stadio intero per accogliere la moltitudine di “fratellini” e “sorelline” che avrebbero voluto esserti vicino per un ultimo saluto, un CIAO, a presto. E invece anche questa volta ci hai spiazzato, sei stato ancora una volta un passo avanti a tutti, ci hai preceduto. Te ne sei andato in punta di piedi, non nel clamore dell’evento che sarebbe stato ricordato nei libri di storia come “Il funerale alla Woodstock”. Straordinariamente costretti nelle nostre case, ci hai donato un’occasione unica di esserti accanto in una dimensione più profonda ed intima.
In fondo sei anche riuscito a raggiungere la tua “immortalità terrena”, nessuno di noi ha potuto piangere il tuo corpo esanime. Viene da pensare che, con la complicità del buon Dio, ancora una volta sei stato capace di rinnovare in maniera del tutto originale, come tuo solito, il tuo esser portatore dell’annuncio pasquale: “Cristo è Risorto, Alleluja”. Ci hai lasciati in sospeso… ed ora? Ora è il tempo di accogliere questo dolore, di condividerlo con chi ci è accanto, di continuare con la certezza di non esser soli.
Il sentimento è comune: sono tanti i tuoi fratelli che in questi giorni stanno scrivendo di te, rimettendo insieme tante piccole pagine della tua storia. Non basterebbe davvero una biblioteca intera per raccontare la tua indomita volontà di esser fratello del Mondo.
Forse, anche questa volta, è nelle piccole cose che si ritrova l’essenza di tutto: in un semplice, fermo, fraterno GRAZIE.
Grazie a te caro Fratello per esserti lasciato guidare dalla Luce di Verità, per esserti fatto strumento di Bene, per aver compiuto meraviglie.
Grazie (a denti stretti) a questo virus che ci sta dando l’opportunità di riscoprire il senso profondo della Vita.
Grazie a tutti i tuoi fratellini sparsi nel Mondo che ti vogliono bene e ti hanno accompagnato nel compimento della tua Missione e Vocazione. Grazie a chi in quest’ultimo periodo di prova ha pregato, sperato e affidato la tua guarigione. Siamo certi che le nostre preghiere non sono state vane.
Grazie a te Claudio, altre parole non servono.
Grazie anche a chi in questi anni non ha compreso il tuo essere fuori dagli schemi e talvolta ha osteggiato questa tua unicità. Non è mai troppo tardi per perdonare ed esser perdonati.
Grazie a tutto il personale sanitario che si è preso cura di te. Eccellenti professionisti ed ancor più uomini e fratelli dal grande cuore. Grazie per esser entrati a far parte della nostra grande famiglia. Che il vostro servizio sia sempre sorretto e guidato dall’Alto.
Grazie a Dio per averci donato un Fratello così prezioso.
La promessa con cui ci congediamo, per il momento, è che ripartiremo anzi continueremo, consapevoli, oggi più che mai, di essere tutti Fratelli del Mondo. La tua presenza saprà farsi sentire sempre, ovunque e comunque. Salutaci babbo Giovanni e tutti gli altri fratelli che ti hanno preceduto in Cielo, vegliate su di noi".
“IN MISSIONE NEL MONDO CON DON PEPPE” – campagna crowdfunding
Facendo nostra la volontà del Fratellino Don Peppe di essere Fratello del Mondo, parte della Chiesa in uscita verso gli ultimi e i più piccoli che sempre si rivelano essere i grandi della storia, abbiamo pensato di continuare il suo progetto di vicinanza al mondo missionario a cui sempre ha riservato la sua energia.
Non essendo possibile ritrovarsi, abbiamo pensato a questo canale che va oltre gli strumenti ordinari a cui siamo abituati in queste occasioni. D'altronde tutto ciò che è legato a lui non può che essere originale. Anche questi strumenti moderni di socialità possono essere un mezzo di Amore e di Bene.
Pertanto, è nostra intenzione continuare a sostenere le realtà missionarie a lui vicine utilizzando questa raccolta fondi “IN MISSIONE NEL MONDO CON DON PEPPE” appositamente creata dalla sua famiglia per questa occasione. Chiunque voglia sostenere questa iniziativa può dare un proprio contributo accedendo al link https://www.gofundme.com/f/in-missione-nel-mondo-con-don-peppe .
Venerdì 24 aprile, alle ore 11,30, conferenza stampa su Zoom per presentare Aipas Marche, una comunità interprofessionale del mondo sociale e socio-sanitario che, in collaborazione con le quattro Università delle Marche, promuove la partecipazione attiva alla realizzazione del welfare territoriale.
Dotata di una piattaforma online che contiene approfondimenti, studi, ricerche sul mondo sociale e socio-sanitario delle Marche prodotti da esperti e protagonisti diretti, Aipas Marche vuole offrire un contributo per far fronte all'emergenza Covid-19 mettendo a disposizione di tutta la comunità, e in particolare del mondo del sociale e del socio-sanitario, i propri strumenti.
La piattaforma, nata con il contributo di Halley Informatica, rappresenta uno strumento pratico di lavoro e di condivisione dove poter reperire i contributi e le buone prassi di tutti gli Ambiti Territoriali Sociali delle Marche (www.aipasmarche.it). Della stessa fa parte anche l’Ats dell’Unione Montana Potenza Esino Musone che riunisce i Comuni di Apiro, Castelraimondo, Cingoli, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Pioraco, Poggio San Vicino, San Severino Marche, Sefro e Treia.
** Link alla Conferenza Stampa: https://us04web.zoom.us/j/8232068084 **
Dopo quasi due mesi dallo stop della produzione e dalla chiusura degli store su tutto il territorio nazionale, Gruppo LUBE si prepara alla fase 2 programmando la ripartenza dell’azienda in ottemperanza alle linee guida suggerite dal Governo e dal Ministero della Sanità per salvaguardare la salute dei propri dipendenti nei luoghi di lavoro.
LUBE pensa alla fase 2, con non poche difficoltà e preoccupazioni sul futuro economico e sociale del nostro Paese, come espresso da Fabio Giulianelli, AD del Gruppo LUBE: “Nel breve periodo sono state prese le decisioni più naturali per fronteggiare il Covid-19, quello che ci fa più paura è la ripartenza. Sarà quello il momento più duro, siamo parte di un’economia globalizzata dove la concorrenza è fortissima”.
“Va benissimo l’iniezione di liquidità - continua Giulianelli -, ma i finanziamenti stanziati sono solo dei prestiti che, prima o poi, dovranno essere restituiti; se le aziende non riaprono, se non si torna a produrre reddito e il problema rimane. Vedo tanti elementi di criticità se non si riapre al più presto, ogni settimana in più di chiusura è per noi un macigno; ma insieme alle aziende devono riaprire anche i negozi, garantendo ovviamente la sicurezza dei lavoratori e dei clienti, altrimenti non serve e a nulla riaprire le fabbriche. Se non si vende non si produce e di conseguenza non si possono pagare gli stipendi; è un circolo vizioso”.
Nel futuro del Gruppo LUBE, da sempre attenta ai propri dipendenti, c’è la voglia di tornare il prima possibile a fare bene il proprio lavoro e a produrre per risollevare l’Italia anche se nulla sarà mai più come prima. La dirigenza LUBE ha infatti fin da subito integrato la cassa integrazione affinchè gli stipendi dei propri collaboratori rimanessero inalterati, prova tangibile volontà, del rispetto e della gratitudine che il Gruppo ha nei confronti della grande famiglia LUBE.
L’azienda è pronta a riaprire le porte ai propri dipendenti, sia in fabbrica che negli uffici, fornendo tutto l’occorrente per garantire gli standard di sicurezza richiesti: dalle mascherine, i guanti e gli igienizzanti, fino ai termoscanner per la rilevazione della temperatura e ristrettissime misure di sicurezza sia in entrata che in uscita e la doppia turnazione necessaria per garantire il distanziamento sociale: il lavoro infatti sarà organizzato in due turni, metà dipendenti faranno il primo turno dalle ore 6.00 fino alle 13.00 e l’altra metà il secondo turno, che partirà alle ore 13:15 per terminare alle ore 20:15, questo sia negli uffici che nella produzione in modo che non ci sia alcun pericolo per tutta la forza lavoro.
“Credo che tutti dovremmo reiventarci il lavoro” spiega Fabio Giulianelli. “I negozi in primis dovranno essere in grado di fornire ai clienti una garanzia di sicurezza e di fiducia che va oltre la salute dei dipendenti e dei clienti. Questi elementi, uniti a professionalità e qualità che dovrà gratificare ogni acquisto, saranno indispensabili per richiamare l’attenzione del consumatore; nel dopo-Covid il prezzo non sarà più l’unica determinate di scelta ma il valore reale di un prodotto che di distingue dalla massa per qualità e durevolezza. Dove possibile l’acquisto diventerà ancora più consapevole”.
Per questo motivo, nei mesi scorsi, tutti gli store e i centri cucina LUBE e CREO Kitchens hanno mantenuto attivo il servizio clienti online, per garantire la presenza, la vicinanza e mettendo al servizio dei propri clienti la sicurezza e la professionalità di un Gruppo solido con oltre 50 anni di storia alle spalle, fornendo consulenze e progettazioni online.
Sono due le parole chiave indispensabili per la riapertura e che contraddistingueranno tutti gli STORE del Gruppo: Sicurezza e Servizio. Sicurezza, attraverso la sanificazione dei negozi con l’ozono che ha reso gli ambienti completamente puliti e igienizzati.
Servizio, una delle caratteristiche che distingue Gruppo LUBE da sempre e che si concretizza nella cura del cliente e dei servizi pre e post-vendita molto efficienti. Verrà prolungato l’orario di apertura fino alle 22:00 con ingressi solo su appuntamento per evitare affollamenti.
Ogni cliente avrà a disposizione un intero negozio solo per lui, per un’esperienza d’acquisto sicura e dedicata.
"E’ un momento difficile e delicato per tutti ci rialzeremo e ci reinventeremo senza paura perché LUBE è sinonimo di determinazione, sicurezza e fiducia" conclude Giulianelli.
Loris Marini, giovane di Chiesanuova da Treia, si è laureato alla facoltà di Economia, indirizzo "Banche, Aziende e Mercati" dell’Università degli Studi di Macerata, con una tesi dal titolo “Crescita economica e crescita sostenibile: un binomio possibile?”.
Dai genitori Marco e Stefania, dalla sorella Asja e dagli amici i migliori complimenti per il traguardo raggiunto lo scorso 14 aprile.
Anche l’Amministrazione Comunale di Treia si congratula con il neo laureato e gli augura le migliori prospettive per il futuro.
Laurearsi ai tempi del covid 19, non è il nome della tesi di laurea ma il traguardo raggiunto dalla treiese Agnese Gigli,: laureata in scienze infermieristiche all'università Politecnica delle Marche di Ancona, Facoltà di Medicina e Chirurgia, corso di laurea in infermieristica (sede distaccata di Macerata) con un ottimo 108/110.
Dall'amministrazione comunale di Treia le più vive congratulazioni! Dopo Gloria Astolfi e Vittorio Farabollini abbiamo la nostra terza laureata in modalità telematica! A lei complimenti dei genitori, dei fratelli Giacomo e Filippo e degli amici!
"Ciao Don Peppe", "Ciao Fratello", "Grazie Don Peppe" sono questi i messaggi che nel piovoso pomeriggio di oggi erano presenti lungo la strada che dalla frazione di Santa Maria in Selva conduce a Treia.
L'ultimo viaggio di Don Giuseppe Branchesi, deceduto ieri all'età di 82 anni dopo una lunga battaglia iniziata a metà marzo contro il Coronavirus, ha visto la partecipazione di tanta gente che nonostante le limitazioni anti-Covid e la pioggia battente, è stata presente lungo le strade dove è passato il feretro con la salma del parroco della Chiesa di Santa Maria in Selva che ha poi raggiunto il cimitero di Treia per la tumulazione.
Una cerimonia funebre in forma ristretta ma nella quale non è mancato il calore e l'amore della gente, che attraverso i loro applausi hanno voluto rendere omaggio ad un uomo e un sacerdote la cui scomparsa ha gettato nel lutto l'intera provincia di Macerata.
La salma ha terminato il suo percorso al Cimitero di Treia dove erano presenti solo i parenti più stretti e il Vescovo della Diocesi di Macerata Monsignor Nazzareno Marconi, che insieme ad altri rappresentanti della Curia hanno dato l'ultimo saluto a Don Peppe.
(Foto di Giammario Scodanibbio)
La scomparsa di Don Giuseppe Branchesi ha gettato nel lutto l'intera provincia di Macerata. Il parroco di Santa Maria in Selva, frazione di Treia, si è dovuto arrendere al coronavirus a 82 anni, dopo una lunga battaglia iniziata a metà marzo.
La tumulazione della salma avverrà domani alle ore 16 presso il cimitero del Comuni di Treia.
In queste ore sono tantissimi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando alla nostra redazione, ognuno dei quali offre un ricordo personale e sincero di una figura che ha lasciato il segno in tantissimi fedeli, e non solo.
Nella sua attività di insegnante di religione, Don Peppe ha educato generazioni di maceratesi, così come indelebile è stato il suo coordinamento del Comitato Parrocchiale di Santa Maria in Selva, grazie al quale ha fatto divenire una tradizione immancabile quella della Sagra della Polenta.
Di seguito, proponiamo ai nostri lettori un video-ricordo di Don Peppe. È il nostro modo per salutarlo un'ultima volta, rievocando le sue parole:
Di seguito, abbiamo scelto di raccogliere tutti i messaggi d'addio pervenuti in queste ore.
Il ricordo di don Felice Riva
Carissimo don Peppe Branchesi, ci hai lasciato nella domenica della Divina Misericordia.
Mi è difficile salutarti con questo mio scritto, sono rattristato per non esserti stato vicino in questi due mesi di isolamento e so che hai lottato contro il Covid, e in questa lotta ti sono stato vicino nella celebrazione eucaristica, offrivo al Signore misericordioso le tue sofferenze, le tue speranze di poter riabbracciare tutti i tuoi cari, parrocchiani e amici sparsi ovunque.
Tu parroco delle parrocchie Santa Maria in Selva in Santa Maria in Selva-Treia (MC) e Santa Lucia in Camporota-Treia (MC)hai sperimentato la sofferenza della tua gente in un momento di tristezza dovuta al terremoto.
Sei stato la voce di tanti sofferenti, hai portato la tua testimonianza producendo serenità nei momenti della grande tempesta.
Non posso dimenticare la tua allegria, la gioiosa serenità del Sacerdote, gioia, forza, coraggio e serenità trasfusa nei tuoi parrocchiani e in tutto il territorio, tutti hanno corrisposto al tuo vivere nella carità e per la carità.
Ottimo docente e sacerdote vicino agli ammalati, ai bisognosi, alla tua comunità anche quella politica, specialmente nel momento del grande bisogno.
Quante volte hai donato giocattoli ed alimenti ai ragazzi della comunità di don Antonio Mazzi, ai diversamente abili dell’Opera Don Guanella, ai genitori dei bambini ricoverati all’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù di Palidoro-Fiumicino (RM).
Grazie Don Peppe, mi hai conosciuto e mi seguivi sul palinsesto Rai Notte dagli anni 90, mi chiamavi a stare con la tua gente, dalla celebrazione all’adorazione eucaristica, l’ottavario dei morti, alla festa patronale … a raccontare ai tuoi parrocchiani, ai tuoi bambini, giovani, anziani,ammalati, il mio vivere quotidiano da prete accanto agli ultimi.
Ha educato a non mollare, a combattere assieme: parroco, famiglia, scuola, società …
Mi hai insegnato che in qualsiasi luogo è necessario entrare in punta di piedi, perché il tempo è rivelatore, se camminassimo solo nelle giornate di sole non raggiungeremmo mai la nostra destinazione; mi hai insegnato a ballare sotto la pioggia, ad amare il Signore attraverso gli altri, specialmente a saper stare vicino al sofferente, agli ultimi, questo è l'amore vero.
Grazie Don Peppe che ci hai insegnato l’amore infinito.
Il ricordo della Lube
Tutta la Lube Volley esprime le più sentite condoglianze per la scomparsa di Don Peppe Branchesi, grande tifoso del volley biancorosso, che non è riuscito a vincere una lunga battaglia contro il Covid
Il parroco di Santa Maria in Selva, frazione di Treia, a gennaio aveva ricevuto squadra e staff al completo con la tradizionale cena a base di polenta, altra sua grande passione, per festeggiare il titolo di campioni del Mondo
RIP Don Peppe!
Il ricordo della Parrocchia San Vito e Patrizio
Grazie Don Peppe
Dal profondo del cuore anche noi della parrocchia di Chiesanuova ti siamo grati per averci traghettato in un momento non facile dalla guida del nostro Don Guido a don Peter giovane sacerdote
In questo frangente hai preso in mano una parrocchia che sembrava smarrita e l'hai aiutata anche sul fronte del comitato feste, che sembrava destinato a mollare.
Con la tua esperienza e il tuo affetto hai rimotivato tutti!
Ora, non hai ancora finito, intercedi presso il Signore per noi che ti abbiamo voluto bene. Nel giorno della Divina Misericordia prega anche per chi ti ha criticato. Addio don Peppe già ci manchi tantissimo
Il ricordo del Comune di Appignano
L'Amministrazione Comunale e tutta la comunità di Appignano partecipano al dolore per la perdita del caro don Giuseppe Branchesi. Don Peppe, come tutti lo chiamavamo, è sempre stato molto attivo e presente nella nostra realtà parrocchiale e in tante manifestazioni del paese. Con la sua bonaria allegria e le sue profonde riflessioni ci ha trasmesso la forza e la grandezza di valori universali come la fratellanza e il rispetto reciproco. Ci stringiamo, con affetto, ai familiari, in particolar modo al nostro don Natale, cugino del caro don Peppe, certi che la sua presenza rimarrà per sempre, nei nostri ricordi e nei nostri pensieri. Ciao don Peppe!
Il messaggio del consigliere provinciale Deborah Pantana
Ciao Don Peppe, mi mancherai tanto, da quando sei stato il mio primo prof. di Religione mi hai sempre accompagnato.. dicevi sempre di SI, non lasciavi indietro nessuno, non giudicavi, accoglievi come fa un padre..l’ultima volta che ci siamo visti mi hai detto:” Daje Deborah co sa politica, non molla!!!” .. so che ci starai più vicino di prima , veglia su di noi
Il ricordo del sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli
Mi dispiace molto caro Don Peppe, gli angeli ti portino dal nostro Padre...Sei stata una persona encomiabile, sempre al servizio di chi aveva bisogno.Ti prometto che in tuo onore quando si riaprirà la quarantena farò venire i tuoi polentari a Monte Cavallo. R. I.P.
Il ricordo dell'onorevole Tullio Patassini
Fratello Don Peppe, l'energia, il cuore e la testa non ti sono mai mancati e li hai donati a generazioni di ragazzetti che oggi ti piangono come si fa con un padre. Giovanni all'arrivo ti avrà preso di certo per mano con il suo sorriso rassicurante. Un abbraccio ai tuoi amati Francesco Soldini e Anna Soldini e più grande a Maria Pia che ha spalle e cuore immensi che l'aiuteranno a sopportare anche questo. Prega per noi
Il ricordo del vice-sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini
Condoglianze alla famiglia Branchesi. Don Giuseppe era di Avenale di Cingoli, nostro concittadino. Perdiamo un uomo di valore per l'impegno sociale oltrechè stimatissimo parroco. Era stato con noi, l'ultima volta, al tradizionale appuntamento della benedizione dei Panini di S.Antonio a Villa Torre a febbraio e nella preghiera prima del pranzo aveva detto di rivolgerci alla Madonna capace di lenire le angosce umane e del nostro tempo. Addio a uno dei sacerdoti simbolo del nostro territorio
I giovani degli anni '70 del Circolo Giovanni XXXIII di Treia salutano Don Peppe
Caro Don Peppe speravamo che la tua tenacia ti avrebbe riportato a noi. Dopo le prime preoccupazione sembrava certa una tua ripresa. Condoglianze affettuose ai tuoi cari.
Per noi, giovani di allora sei stato il sacerdote, il complice, ma, soprattutto, il fratello maggiore.
Ti conoscevamo già da seminarista, alcuni di noi sono stati i tuoi chierichetti nella tua prima messa e per molti altri sei stato il celebrante del loro matrimonio. Con te abbiamo condiviso i migliori anni della nostra giovinezza. La tua simpatica e buona “spregiudicatezza” rimarrà sempre nei nostri ricordi.
La fondazione tra fine anni 60 e inizio 70 del Circolo Giovanni XXIII ha costituito per tanto tempo momenti gioiosi di aggregazione non solo dei giovani di allora ma di soggetti adulti: veramente una famiglia composita.
Chi non ricorda le simpatiche partite del dopo cena a sette e mezzo che coinvolgeva sia noi giovani che gli adulti dell’epoca dove spesso uscivano più “matte” e quindi diversi “sette e mezzo legittimo” causa di immense ma simpatiche discussioni che riempivano la serata.
I due biliardi che sono stati la scuola di noi giovani. Il ping pong, la televisione in bianco e nero che ha garantito diverse serate, compreso lo sbarco sulla luna. Il recupero di una saletta nella cantina del palazzo vescovile comunicante con il giardino. Un recupero fatto con il lavoro gratuito di tanti soggetti anche adulti nelle ore notturne e con materiale regalato, se non comperato a debito. Quella salett ache è stata la nostra complice, con la complicità del jukebox nelle prime cotte giovanili.
Il circolo, se ricordiamo bene, costò circa 4.000.000 di Lire, un debito da te miracolosamente estinto anche grazie ai proventi dei carri allegorici da te promossi e allestiti sempre nelle ore notturne; carri che hanno gloriosament partecipato ai vari carnevali o manifestazioni a carattere provinciale: dal carnevale passo Treiese alla festa dei fiori di Macerata; dalla sagra delle ginestre di Recanati alla sagra del carciofo di Montelupone.
Ricordiamo anche il piccolo, ma meraviglioso e rifornito bar del circolo gestito gratuitamente dalla tua mamma Annetta, che ricordiamo con affetto.
Ora che anche noi che non siamo più giovani, ripensando a quelle avventure non possiamo fare a meno di non ricordarti: un piccolo grande prete che anche da maturo non ha perso mai lo spirito intraprendente e cocciuto.
Nostro signore ti accolga non solo come pastore generoso e buono ma come soggetto operoso che ha accompagnato la nostra giovinezza arricchendola di valori.
Grazie Don Peppe, ti porteremo sempre nel cuore
Il messaggio di cordoglio dalla Chiesa Cristiana Battista delle Marche
Apprendiamo con tristezza la notizia della dipartita di Don Giuseppe Branchesi. Don Peppe, nel corso della sua vita terrena, è stato un esempio per tutti coloro che hanno avuto il piacere e il privilegio di conoscerlo. Ha saputo portare il Vangelo attraverso mezzi come il gioco, lo sport, e l'aggregazione. Ogni suo gesto di amicizia ha rappresentato una testimonianza sincera di una vita di fede vissuta in Cristo Gesù. A nome della Chiesa Cristiana Battista delle Marche vogliamo esprimere le più sentite condoglianze alla sorella Maria Pia, ai familiari tutti e alla comunità di Treia.
Benedetto sia Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre che ha compassione di noi, che ci consola e ci rende forti nei dispiaceri, perché anche noi possiamo consolare tutti quelli che soffrono e dar loro lo stesso aiuto e lo stesso conforto che Dio ha dato a noi. Possiamo essere certi che più soffriamo per Cristo, più riceveremo da lui conforto e incoraggiamento. II Corinzi 1: 3-5
Il messaggio di cordoglio della Diocesi di Macerata
È tornato oggi alla Casa del Padre dopo un vita intera spesa nel ministero sacerdotale don Giuseppe Branchesi, parroco della nostra diocesi a S.Maria in Selva.
Da sempre figura di riferimento per tutta la comunità diocesana, si era particolarmente impegnato nella pastorale della scuola, in quella dei coltivatori diretti e nell’apostolato di evangelizzazione attraverso il metodo dei Cursillos de Cristianitad. Dai Cursillos don Peppe, come amava essere chiamato, ha diffuso lo stile sereno di una fede che è allegria e lode a Dio per il dono della vita.
Sempre positivo e coraggioso don Branchesi ha affrontato anche la prova del coronavirus con la forza della fede ed il sostegno della famiglia, di tanti amici e di tutta la comunità diocesana che in questi giorni non ha mai mancato di ricordarlo al Signore nella preghiera, insieme con tante vittime di questa epidemia.
Per suo e nostro desiderio, ha comunicato il Vescovo, verrà tumulato nella cappella dei sacerdoti defunti del cimitero di Treia. Per lui come per tutti, quando questa pandemia lo permetterà, ci ritroveremo a pregare solennemente in tanti. I familiari hanno comunicato: «Zio Don Giuseppe è tornato dal Padre. Vi ringraziamo per averlo accompagnato in questi 81 anni di vita terrena. Ora continuerà a guidare tutti i suoi "fratellini" dal Cielo e più che mai ci sarà vicino. Un abbraccio a tutti. Anche se vorremmo essere tutti vicini dobbiamo rispettare le norme che ci sono in questo particolare momento restando ognuno nelle proprie abitazioni. Grazie».
Il messaggio di cordoglio dal Sindaco di Macerata Romano Carancini
Il sindaco di Macerata Romano Carancini ha espresso cordoglio per la scomparsa, a causa del coronavirus, di don Giuseppe Branchesi, parroco della parrocchia di Santa Maria in Selva.
Carancini ha inviato un messaggio di vicinanza dell’intera città alle sorelle Adele e Maria Pia e alle loro famiglie, ricordando don Peppe, come amava essere chiamato, per il suo impegno, la dedizione e l’amore verso la comunità, cui lascia un prezioso patrimonio di umanità e saggezza.
“Don Peppe Branchesi lascia un vuoto profondo nella nostra comunità cittadina – afferma il sindaco - È stato un prete del popolo, di questa terra: semplice, schietto, gioioso, mai banale in ogni presenza. Ha formato tanti giovani nelle scuole e soprattutto continuava a tenere insieme l'esperienza umana degli studenti anche dopo l'uscita dalle scuole con incontri, messaggi, cene. Segno profondo dello spirito di comunità. Macerata lo ricorda con infinito affetto.
IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI TOLENTINO: "UOMO E SACERDOTE STRAORDINARIO"
IL RICORDO DEL VICE-SINDACO DI TREIA: "ERA UN ESEMPIO PER TUTTI"
LO SPECIALE LEGAME TRA DON PEPPE E LA COMUNITA' DI MUCCIA: IL RICORDO DEL SINDACO MARIO BARONI (FOTO)
IL RICORDO DELL'ARCIVESCOVO DI CAMERINO-SAN SEVERINO FRANCESCO MASSARA
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MACERATA ANTONIO PETTINARI
Lo scorso 13 gennaio l’ultima apparizione ufficiale: nella “sua” Santa Maria in Selva con la squadra della Lube laddove la leggenda del volley treiese era nata. Tutti i giocatori della rosa avevano incontrato in una cena conviviale, il tifo storico della squadra godendo della prelibata polenta preparata dal Comitato Parrocchiale capitanato proprio da Don Giuseppe Branchesi.
Era stata l'occasione giusta per festeggiare lo straordinario triplete conquistato lo scorso anno e culminato con la vittoria del titolo mondiale nella città del bracciale.
Il 22 maggio 2011 aveva ricevuto il premio “treiese dell’anno” dalle mani del presidente della Pro Treia Francesco Pucciarelli e dall’allora sindaco Luigi Santalucia in una stupenda cerimonia al teatro comunale di Treia: in qualità di presidente onorario del comitato nazionale “Polentari d’Italia” era stato insignito di questo prestigioso riconoscimento, conferito ai cittadini di treiesi che hanno contribuito a diffondere il nome della città del bracciale al di fuori dei confini cittadini.
“Don Peppe è stato in questi anni un esempio per tutti – dice il vice sindaco di Treia David Buschittari - : dai corsi di cristianità, alla fondazione del circolo “Giovanni XXIII” al Duomo di Treia, dal giornale “Orizzonti treiesi” ai campi scuola per i giovani della parrocchia e a quelli della caritas a San Lorenzo di Treia, fino ai gemellaggi del comune con Irlanda, Germania, Bulgaria, Repubblica Ceca e Polonia (portati avanti dal cognato Prof. Giovanni Soldini, assessore ai servizi sociali del comune dal 1995 al 2012, purtroppo scomparso nel 2016); una rete di relazioni da nord a sud con i Polentari d’Italia, il vero modo per essere un prete tra la gente”.
“Ha sempre perseguito l’obiettivo di comunicare anche con chi era lontano dalla chiesa: con il gioco, lo sport e la polenta, offrendo amicizia che era anche esperienza di fede. Con l’opera “I Polentari d’Italia” ha fatto conoscere Treia in tutta la penisola; 44 sono state le edizioni della celebre sagra della polenta di settembre, ormai evento clou dell’inizio d’autunno per l’intera provincia”
“Consulente regionale della Coldiretti, fondò la squadra di volley a Treia a metà degli anni 60 all’oratorio, insegnante di religione a Ragioneria a Macerata, l’amicizia storica con il Cardinal Ersilio Tonini, sacerdote da 58 anni, 81 d’età con lo spirito di un teenager: con Don Peppe se ne va una figura insostituibile per Santa Maria in Selva, Treia e una intera provincia”.
“Un abbraccio – a nome dell’amministrazione comunale - alla sorella Maria Pia, a tutti familari, ai parrocchiani di Santa Maria in Selva e Camporota e ai suoi polentari di Santa Maria in Selva, Treia e di tutta Italia”.
Don Giuseppe Branchesi, parroco della chiesa di Santa Maria in Selva di Treia, non ce l'ha fatta. Il sacerdote, che dal 27 marzo era ricoverato al Covid-Hospital di Civitanova Marche, è stato piegato dal coronavirus. L'intera comunità treiese viene colpita dal lutto per una perdita che apre un vuoto incolmabile tra i tanti fedeli.
Nelle ultime ore erano sopraggiunti problemi al cuore e ai reni, che ne hanno fiaccato la resistenza.
"Don Peppe" era conosciutissimo in tutta la provincia maceratese, anche grazie all'attività portata avanti con il proprio Comitato Parrocchiale, assieme al quale organizzava la celebre "Sagra della Polenta".
L'ULTIMO SALUTO A DON PEPPE
A partire da lunedì 20 aprile vengono riaperti 15 Uffici Postali della provincia di Macerata, indicati nell’elenco allegato, il cui orario di apertura al pubblico era stato temporaneamente rimodulato in ottemperanza ai provvedimenti governativi in materia di contenimento del virus e distanziamento interpersonale.
In virtù di queste riaperture, la rete capillare degli Uffici Postali su tutto il territorio provinciale torna ad essere operativa e a disposizione dei cittadini.
La riapertura degli Uffici Postali della provincia di Macerata è stata possibile anche grazie all’adozione di idonee misure di sicurezza come, ad esempio, l’installazione di pannelli schermanti in plexiglass e il posizionamento di strisce di sicurezza che garantiscano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro, nonché di accurate procedure di sanificazione delle sedi realizzate a tutela della salute di dipendenti e cittadini.
Poste Italiane invita i cittadini ad entrare negli uffici postali esclusivamente per compiere operazioni essenziali e indifferibili e ove possibile, dotati di misure di protezione personale come guanti e mascherina mantenendo obbligatoriamente le distanze di sicurezza, all’esterno e all’interno dei locali.
Questi gli uffici che riapriranno: Avenale; Cesi di Macerata; Chiesanuova di Treia; Civitanova Marche 1; Colferraio; Corridonia 1; Crispiero; Fiordimonte; Frontale; Macerata 1, 3, 5; Mergnano: Montecassiano; Piediripa.
Non si ferma la solidarietà a Treia. Nella “città del bracciale” sono scese in campo l’Usd Treiese del presidente Rodolfo Micucci (donazione alla casa di riposo comunale), l’Asd Carlo Didimi guidata da Marco Sparapani, Adesso Yoga di Barbara Rossetti e il Foto Club Il Mulino presieduto da Mauro Salvatori.
Prosegue anche l'erogazione dei buoni spesa alimentari grazie al lavoro del settore servizi sociali, del responsabile Orazio Coppe e dell'Assessore Luana Moretti. Dal 2 aprile al 16 aprile sono stati 1054 i buoni erogati per 248 nuclei familiari richiedenti (somma totale erogata 52700 euro sui 59000 disponibili).
Sul fronte mascherine, fino a mercoledì 15 aprile, le consegne sono state 10.000 sotto il coordinamento del consigliere delegato alla protezione civile Tommaso Sileoni e l'impegno del gruppo comunale di protezione civile comunale guidato dal Cav. Francesco Fortuna (già maresciallo della locale stazione dei carabinieri di Treia). La metà delle somme utilizzate per l’acquisto sono state il frutto di donazioni ricevute.
La distribuzione prosegue, anche nei prossimi giorni, in tutte le tabaccherie del territorio (2 a Treia centro storico, 2 a Treia zona Borgo, 2 a Passo di Treia e 1 a Chiesanuova).
Novità giungono dalla frazione di Santa Maria in Selva. L'associazione SMS farà una donazione di mascherine (acquistate con il fondo cassa rimanente) a tutti i residenti, 5 per famiglia, sabato pomeriggio (18 aprile) dalle 15 alle 16 presso il circolo.
“Abbiamo preso insieme questa decisione – dichiarano i componenti dell’associazione - per dare un piccolo contributo alla nostra comunità. Per chi non potrà venire a ritirarle, basterà comunicarcelo e ci organizzeremo per fargliele avere; la richiesta è di rispettare le misure di contenimento del contagio al momento del ritiro delle mascherine: distanza di due metri, mascherina, guanti”.
Ad oggi, l'aggiornamento dei contagi vede 40 persone in isolamento domiciliare. Tra queste 23 sono positive al Covid-19.
Il Dpcm 10 aprile 2020 - prorogando le misure di contenimento del covid 19 fino a domenica 3 maggio (compresa) - ha reso obbligatoria, anche nel territorio comunale di Treia, lo stop ai mercati settimanali, la chiusura del cimitero comunale, la chiusura di parchi e giardini, degli uffici comunali (salvo richiesta appuntamento per valide ragioni), della casa di riposo, delle scuole, delle palestre e degli impianti sportivi.
Obbligatorio anche l’annullamento di tutti gli eventi presenti nel calendario delle manifestazioni del comune fino alla data del 3 maggio (tra cui la nona magnalonga della Pro Treia). Il vice sindaco Buschittari, sentendo gli organizzatori, ha anche disposto con ordinanza, l’annullamento della fiera delle primizie di Santa Maria in Piana e di quella di Sant’Ubaldo (previste rispettivamente per il 10 e per 17 maggio).
Laurearsi ai tempi dell’emergenza del covid 19. Potrebbe essere il titolo di una tesi di laurea e invece è la realtà: Vittorio Farabollini si è laureto oggi direttamente dalla “città del bracciale” in questa straordinaria sessione digitale in scienze politiche indirizzo relazioni internazionali all’università degli studi di Macerata.
Dai genitori Antonio Farabollini, pensionato e volontario del gruppo comunale di protezione civile e Daniela Cammertoni, comandante dei vigili urbani di Civitanova Marche dal 1 luglio 1994 - già consigliere comunale di Treia durante la scorsa legislatura - e dagli amici complimenti a Vittorio per il traguardo raggiunto “da remoto” in questa straordinaria sessione digitale.
Anche dall’amministrazione comunale di Treia i migliori complimenti a nome dell’intera comunità treiese al giovane Vittorio, giovane impegnato nell’associazionismo locale, componente consigliere del direttivo dell’associazione Nuova Santa Maria in Piana, ideatore della nuova sagra del bollito “telematica” domenica 26 aprile.
Si è svolto il 15 aprile il consiglio comunale di Treia; tra i punti approvati, oltre alla ratifica delle due variazioni di bilancio di giunta di febbraio e marzo e alla variazione di bilancio di giunta, il regolamento per la disciplina del trattamento dei dati personali acquisiti mediante impianto di videosorveglianza di contesto, rilevazione transiti e lettura targhe attivato nel territorio urbano del comune di Treia.
Una continuazione, quindi, dell’impegno in materia di sicurezza da parte dell’amministrazione con lo scopo di accrescere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche e di dare risposte concrete alla costante richiesta di sicurezza con interventi finalizzati a garantire una sempre più incisiva attività di prevenzione e di contrasto ai fenomeni di illegalità.
Approvata anche la variazione del programma triennale opere pubbliche con l’inserimento della “casa del custode” di Villa Spada.
Il “casus belli” che portò alla caduta della giunta Castellani nell’ottobre 2018 in seguito alle dimissioni davanti al notaio dei 7 consiglieri di maggioranza di Treia 2020 ritorna dopo un anno e mezzo al centro della cronaca politica locale.
La giunta comunale aveva riavviato lo scorso 31 marzo il procedimento per la realizzazione dei lavori necessari per consentire la destinazione a struttura abitativa di emergenza.
L’Amministrazione riprende così il programma di riqualificazione di Villa Spada che diventerà il parco della città, il fulcro dei cammini lauretani, il caposaldo del progetto del pil gall (già presentato a novembre 2019) e la “seconda casa di tutti i treiesi”.
Un ringraziamento agli uffici comunali e al Commissario alla Ricostruzione per aver con l’ordinanza n.86 del 24 gennaio 2020 riapprovato il finanziamento dell’opera “casa del custode” tra quelle da riparare all’interno del patrimonio edilizio pubblico suscettibili di destinazione abitativa.
“La Lega ha ragione a non abbassare la guardia sulla pandemia in Area Vasta 3 e la conferma arriva dalle maldestre e tardive giustificazioni del direttore Maccioni”. Lo afferma, in una nota, l’onorevole leghista Tullio Patassini rispondendo al direttore Alessandro Maccioni, il quale aveva parlato di illazioni riguardo alle parole del leghista sulla gestione dell’ospedale di Treia. (Leggi qui)
“Ti pare normale, Maccioni – continua Patassini - rispondere solo il 10 aprile all’appello lanciato dalla Lega il 5 aprile per bocca del segretario provinciale Merlini e del consigliere comunale Sampaolo e da me reiterato il 7 aprile? Se davvero hai attivato il 6 aprile le procedure di tutela, perché non hai tranquillizzato subito i cittadini? Dove stavate mentre il reparto di cure intermedie (lungodegenza) veniva stato chiuso alle visite il 15 marzo e un medico di base negli stessi giorni ha chiesto un tampone che gli avete fatto solo il 30 e che è risultato positivo?
Ti pare normale che un alto dirigente della sanità regionale, anche se io non l’ho mai fatto, mi accusi di aver dichiarato che ci sono state vittime da Covid-19 nel complesso ospedaliero di Treia?
Ti pare normale definire l’allarme che ho lanciato sugli ambulatori mancata collaborazione e poi ammettere tu stesso che sono utilizzati quotidianamente dai soggetti più a rischio senza che sia stata attivata una task force specifica in modo che non vi circoli più il personale dei reparti?”
E ancora “Ti pare normale dire che non collaboro quando ho persino comprato personalmente visiere e camici ai medici di base che non li hanno ricevuto dalla sanità regionale?”
L’onorevole Patassini ricorda come lo stesso presidente Ceriscioli nel suo recente report abbia sorvolato sulle criticità dell’Area Vasta 3 per non doverle giustificare.
“Non è colpa della Lega se la promiscuità dei percorsi ospedalieri a Civitanova, Camerino, Macerata ha favorito i contagi – conclude Patassini - Persino gli hospices sono stati a rischio. Ora grande attenzione per l’ospedale di San Severino che, destinato a fungere da no-Covid per tutta la provincia, ha problemi a non finire denunciati anche oggi sulla stampa dal sindaco Piermattei”.
Quest'anno l'associazione Nuova Santa Maria in Piana organizza per la prima volta la "Sagra del Bollito online" domenica 26 aprile 2020, la prima in assoluto in Italia.
Visto che non sarà possibile svolgere dal vivo la Sagra, l'Associazione ha pensato di proporre un nuovo format innovativo, divertente e soprattutto molto originale. L'evento sarà svolto completamente online. Sul sito Facebook "Sagra del Bollito online” sono stati pubblicati tre tipi di piatti da poter preparare per poi essere mostrati, tramite una foto che ritrae la portata con la persona che la presenta. La foto dovrà essere pubblicata direttamente sulla pagina dell'evento. I premi saranno ripartiti tra i primi 3 che riceveranno più "Mi piace" sotto la loro foto, inoltre è possibile condividerle con amici. Alle ore 21,00 ci sarà una diretta streaming musica dagli anni ‘80 fino ai giorni nostri. Lunedì a mezzogiorno tramite la pagina Facebook, l'Associazione proclamerà chi saranno i primi 3 vincitori dell'evento. Per chi partecipasse da lontano e vincesse uno dei tre premi, il valore del premio gli sarà addebitato sul suo Conto Corrente.
L'idea è stata redatta dal Consigliere Vittorio Farabollini, il quale ha affermato:
La Sagra doveva ovviamente essere annullata a causa dell'emergenza Coronavirus, ma pensandoci su, si poteva organizzare in modalità telematica, facendo cosi una sagra in casa con genitori e figli e per di più con musica in diretta streaming. È una prova mai fatta prima,dice il Consigliere Farabollini, è un modo per svagarsi in casa e riscoprire le vere tradizioni culiarie.
Ecco i tre piatti da cucinare:
-Pasta reale e stracciatella
-Bollito misto (Gallina e Vitello)
-Erbe campagnole
"Come è accaduto nella maggior parte delle strutture residenziali nazionali, sette ospiti delle cure intermedie di Treia sono risultati positivi al COVID-19 unitamente a quattro operatori che li assistevano, mentre gli ospiti ricoverati presso la Riabilitazione sono risultati tutti negativi ivi compresi i medici e il personale sanitario assegnato". A sottolinearlo è il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, al fine di chiarire quanto avvenuto presso l’Ospedale di Comunità di Treia.
"I pazienti positivi delle Cure Intermedie sono stati immediatamente trasferiti presso i centri COVID della Provincia e messi in sicurezza mentre i pazienti non interessati al contagio sono rimasti nella struttura di Treia. L’attività - prosegue Maccioni - è regolarmente proseguita, invece, nel reparto di riabilitazione posto al primo piano che, anche a seguito della esecuzione dei tamponi tutti negativi, non ha evidenziato criticità; mentre nelle cure intermedie sta proseguendo la degenza per gli otto pazienti risultati negativi e si sta predisponendo il secondo campionamento di controllo".
Al fine di far fronte alle criticità insorte per la positività di una parte del personale sanitario delle cure intermedie, garantendo comunque il servizio, si è provveduto da lunedì 6 aprile alla seguente riorganizzazione:
- Copertura di pronta disponibilità per le urgenza dei medici del reparto di riabilitazione 8.00-20.00;
- Accordo con i medici della continuità assistenziale che rimangono in servizio dalle 20.00 fino alle ore 10.00 del giorno seguente nei giorni feriali per continuità della gestione clinica quotidiana dei pazienti attualmente degenti;
- assegnazione temporanea di una unità infermieristica del reparto di riabilitazione alla cure intermedie.
"Si tiene a precisare e sottolineare come presso le strutture di Treia non vi siano state, durante la degenza, vittime da Covid-19 - puntualizza Maccioni - e come costituiscano solo delle illazioni le affermazioni di chi in questo momento particolare dovrebbe collaborare per la risoluzione delle criticità. Relativamente alle attività ambulatoriali che vengono ancora garantite si fa presente come le stesse siano state tutte sospese ad esclusione delle prestazioni con priorità breve oppure urgenti. I prelievi vengono garantiti solamente alle persone che necessitano di prestazioni urgenti oppure in stato di fragilità come i malati oncologici, donne in stato di gravidanza, ecc.. Le stesse prestazioni, peraltro, vengono eseguite in locali completamente autonomi e separati dalle stanze degenza".
"L’attività sanitaria presso la struttura di Treia dell’Asur AV3 continua in piena sicurezza con l’impegno di tutto il personale ivi operante, ivi compresi di medici della continuità assistenziale che quando interpellati non hanno esitato a fornire il loro apporto" conclude Maccioni.
L'amministrazione comunale di Treia, alla vigilia delle festività pasquali, ha fatto il punto sulla situazione legata all'emergenza Covid-19 in città. La negatività al virus di tutto il personale e degli ospiti della nostra Casa di Riposo rappresenta un importante spiraglio di ottimismo per l'intera cittadinanza così come le iniziative di solidarietà verso i propri dipendenti messe in campo dalla LUBE e da altre aziende del territorio.
Quella della negatività dei 47 tamponi effettuati su personale e ospiti della casa di riposo è indubbiamente la notizia più lieta di questo difficile periodo. Come arriva l'amministrazione comunale alla Santa Pasqua?
"Occuparci del sostegno alle famiglie in difficoltà e dell’implementazione delle misure di protezione socio-sanitaria della struttura della casa di riposo è uno dei nostri compiti. Il fatto che i 47 tamponi effettuati a tutto il personale e a tutti gli ospiti della struttura siano risultati negativi all’infezione da coronavirus, ci fa vivere con cuore più leggero le festività Pasquali.
Basta questo dato a rispondere alle sgangherate accuse rivolte all’amministrazione nei giorni scorsi dal segretario provinciale della Lega Merlini che criticava la gestione dell’emergenza al solo fine di buttare discredito sulle strutture comunali.
Le nostre lacrime invece vanno alla memoria delle 4 vittime a ai loro familiari che il virus ha provocato in questa città. Questo aspetto funesto ci consente inoltre di richiamare le nostre famiglie e la nostra popolazione a continuare con assiduità a rispettare le norme di distanziamento sociale con cui convivere per molti mesi ancora, anche quando riprenderanno le attività lavorative, speriamo il prima possibile".
Chi ha avuto il cuore grande in questa emergenza?
"Tutto il personale sanitario ed ausiliare impegnato nelle strutture della Casa di riposo, della Rsa e dell’Inrca. Un grande contributo, anche per i rischi che questo virus comporta, quello dato dai medici di base e dalla protezione civile; un plauso al personale dipendente del Comune che non si e’mai risparmiato in questa brutta vicenda e ai Parroci che hanno fatto sentire la loro vicinanza e celebrato la Pasqua attraverso i social.
L’iniziativa dell’azienda LUBE e’ meritoria conoscendo la sensibilità della proprietà, della Famiglia di Luciano Sileoni e dell’amministratore delegato Fabio Giulianelli, in quanto ha contribuito a creare serenità nelle famiglie di tanti treiesi.
Ringraziamo inoltre le imprese, i privati e le associazioni che in questo periodo hanno fatto e stanno facendo donazioni al Comune nonché fornito mezzi di protezione individuale ai medici di base, al personale della casa di riposo, alla Protezione Civile e a tutti i cittadini treiesi.
In merito alla proposta della lista di opposizione Prima Treia ribadiamo che non ci sono risorse “libere” nel bilancio del comune in quanto l’amministrazione sta proseguendo con l’attuazione delle linee programmatiche e di mandato; la lista Prima Treia quando parla di sostenere le imprese dovrebbe prima convincere alcuni dei suoi componenti, in quanto ricordiamo che gli stessi (che facevano parte della lista di opposizione dell’amministrazione precedente) hanno votato contro le decine di modifiche al prg richieste proprio dalle piccole e medie imprese treiesi, compresa la nuova area di espansione della Lube e che erano determinanti per lo sviluppo delle stesse".
Come risponde l'amministrazione alla polemica innescata dall'onorevole Patassini (leggi qui)?
"Patassini come parlamentare si occupi dei disastri della Sanità Lombarda nella gestione del COVID e non faccia il menagramo!"
Sono arrivati i risultati dei tamponi della casa di riposo di Treia: 47 negativi su 47. A renderlo noto è l'Amministrazione Comunale attraverso una nota ufficiale.
"Dopo la negatività dei tamponi di domenica scorsa, e la positività al covid 19 di una nostra paziente, già ricoverata all'ospedale di Macerata (comunicataci lunedì 6 aprile) abbiamo effettuato di nuovo i tamponi ai pazienti e agli operatori della nostra casa di riposo - si legge nella nota -. Grazie alla tempestività e alla velocità della dottoressa Lucia Isolani, Direttore Uoc Psaal Dipartimento Prevenzione Macerata e di Alessandro Maccioni, Direttore Area Vasta 3, possiamo comunicare il nostro sollievo, nel confermare la negatività di tutto il personale della casa di riposo e dei nostri pazienti".
"L'attività di prevenzione dell'amministrazione - si aggiunge nella nota -, grande merito dell'assessore Luana Moretti e del responsabile del settore Orazio Coppe, prosegue costantemente; un ringraziamento di cuore ai nostri operatori della casa di riposo che stanno dimostrando di essere i vincitori di questa terribile battaglia. Manterremo comunque il massimo livello di attenzione, continuando a gestire la situazione, come fatto finora, con calma e lucidità".
“Per tornare alla normalità dopo l’emergenza Covid, ancora una volta risulta determinante e risolutiva l’azione responsabile del privato rispetto ad uno stato che annuncia liquidità che si incaglia in un mare di carte bollate. Prima Treia, che ha proposto la creazione di un fondo a sostegno delle microimprese cittadine alimentato dalle economie per la mancata attuazione della programmazione comunale, plaude alla determinazione della Cucine Lube grazie alla quale centinaia di famiglie, treiesi e non, vivranno una Pasqua un po’ più serena”.
Lo dichiara il gruppo consiliare Prima Treia a commento della decisione dell’azienda cuciniera treiese di integrare gli stipendi dei propri dipendenti, per la prima volta in cassa integrazione in 53 anni di storia aziendale. Poiché la cassa integrazione eroga solo parte dello stipendio, sarà l’azienda, con propri fondi (che saranno pure tassati dallo Stato) a pagare la differenza consentendo ai propri addetti di percepirlo per intero.
“Sono in tanti ad attendere ancora quel filo di ossigeno promesso dal primo decreto Conte e mai arrivato - continua Prima Treia – A Treia, una sorta di isola felice dal punto di vista dell’economia prima della pandemia, crescono disagio sociale e preoccupazione per un possibile ritardo al ritorno alla normalità per i nuovi contagi. Pesano sul morale fiaccato da 4 morti, alcuni ricoverati gravi i nuovi focolai dell’RSA, dell’Inrca e della Casa di Riposo che rischiano di innescare nuovi focolai domestici. I dati diffusi oggi dall’amministrazione Comunale (che escludono i ricoverati, 4 morti e il personale sanitario non residente) riferiscono di 42 persone in isolamento e 24 positivi dopo che già 80 persone sono uscite dalla quarantena”
Oggi, al Senato, si terrà il voto di fiducia al Governo sul decreto "Cura Italia", che stanzia 25 miliardi per far fronte all'emergenza coronavirus.
Per tutto il corso della mattinata, in aula, si sono susseguiti gli interventi degli esponenti della maggioranza e della minoranza. Questi ultimi hanno annunciato il voto contrario in maniera compatta.
Nel suo discorso di 6 minuti il segretario della Lega Matteo Salvini, nell'annunciare il suo "no" al decreto, ha citato le misure di sostegno messe in campo dal Gruppo Lube per aiutare i propri dipendenti, a produzione ferma.
"Ci sono alcuni imprenditori illuminati che stanno pagando gli stipendi agli operai, pur essendo a casa - afferma Salvini -. Una fra le tante aziende, la Lube, nelle Marche che integrerà - per scelta dei datori di lavoro - ai propri collaboratori la differenza tra cassa integrazione e stipendio pieno. Ebbene lo Stato, chiederà le tasse sulla quota di differenza fra la cassa integrazione e lo stipendio pieno. Detassate almeno quello che gli imprenditori versano ai loro lavoratori in tempo di emergenza. Almeno questo chiediamo".
Ecco il video del discorso integrale di Matteo Salvini al Senato: