Sarebbero 46 i comuni maceratesi inseriti nel cratere del terremoto: restano fuori undici comuni della fascia costiera, mentre entrano città come Macerata, Tolentino, San Severino e Camerino. Sono queste le disposizioni della nuova geografia del cratere sismico disegnato dal commissario straordinario Vasco Errani nella relazione tecnica che accompagna il decreto per la ricostruzione post terremoto. L’elenco sarà ufficializzato in giornata (ma potrebbe slittare a mercoledì): la bozza conferma quanto assicurato nei giorni scorsi dallo stesso Errani, che ha sostanzialmente raddoppiato il cratere disegnato dopo la scossa del 24 agosto. Il decreto originario, infatti, prevedeva sessanta comuni, quindici dei quali nel Maceratese.Questi i 31 comuni aggiunti da Errani: Apiro, Belforte, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Loro Piceno, Macerata, Matelica, Mogliano, Monte San Martino, Montecavallo, Muccia, Petriolo, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Ripe San Ginesio, San Severino, Sefro, Serrapetrona, Serravalle, Tolentino, Treia, Urbisaglia. Nel cratere iniziale figuravano: Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso.Restano fuori soltanto Appignano, Civitanova, Montecassiano, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena, Porto Recanati, Recanati.Un discorso a parte merita Macerata per la quale Errani precisa che «le misure di sostegno al reddito dei lavoratori e quelle in materia fiscale saranno riconosciute soltanto a soggetti effettivamente danneggiati, che comprovino il danno subito». Questo perché – spiega il commissario – i danni di Macerata (ma anche di Teramo, Rieti, Ascoli e Spoleto) sono di «portata minima rispetto al numero della popolazione e risulta che sostanzialmente il tessuto economico-sociale è rimasto inalterato». Nei comuni del cratere sarà concentrato il grosso dei finanziamenti per la ricostruzione e qui verranno applicate le norme introdotte dal decreto.Il decreto prevede poi fondi per 1,1 miliardi di euro, da spalmare nei prossimi sei anni. Il provvedimento rafforza i poteri dei sindaci, i quali potranno portare avanti in tempi celeri le opere di messa in sicurezza. I Comuni, poi, potranno sfondare i tetti di spesa per il personale, assumendo fino a 350 persone a tempo determinato. Sul fronte scuole, i presidi potranno derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe. Per quanto riguarda le case, nel cratere saranno risarciti al 100% i danni ad attività produttive, prime e seconde case. Fuori dal primo cerchio, il 100% resta per le attività produttive, le prime case e le seconde abitazioni nei centri storici, mentre per il resto delle seconde case la copertura è al 50%. Previsto il prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle attività produttive coinvolte e rinvio di imposte e tasse.
Venerdì architetti, ingegneri, geometri e geologi si sono incontrati a Tolentino al bar Pistacchi per un confronto sulla ripresa e sulla ricostruzione post terremoto. Dall'iniziativa, partita dall'architetto tolentinate Alessia Scarpeccio, è nata subito una proposta importante, sicuramente utile per chi è ancora alla ricerca di una casa dopo essere stato costretto a lasciare quella dove viveva a causa del sisma."Abbiamo organizzato insieme ad altri colleghi una rete di proprietari di immobili agibili ed agenzie immobiliari sia sulla costa che nell'entroterra" spiega Alessia Scarpeccio "che hanno disponibilità di appartamenti in affitto! Chi fosse interessato può inviare una mail a: casapertutti2016@gmail.com, specificando Comune di residenza, dove si cerca l'immobile e particolari esigenze! Ovviamente l'attività da parte nostra è completamente gratuita. Possono inviarci le proprie disponibilità anche agenzie e privati che ancora non sono in rete! Sarà nostra cura inviare le numerose richieste arrivate. Speriamo di essere utili in questo momento! casapertutti2016@gmail.com
Sono 130 in totale i Comuni di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo che figurano nel cratere sismico: il commissario per la ricostruzione Vasco Errani firmerà la nuova ordinanza lunedì 14 novembre.Lo ha annunciato lo stesso Errani negli incontri avuti con il presidente delle Marche Luca Ceriscioli e i sindaci del Fermano, dell'Ascolano e della provincia di Ancona. Oltre ai 62 Comuni già inseriti nell'ordinanza emessa dopo il sisma del 24 agosto, ce ne sono altri 68 che hanno subito danni con le scosse di ottobre.
Prima spruzzata di neve a Ussita, Visso, Sarnano e Bolognola, i comuni della montagna maceratese colpiti dal sisma, anche se per ora le precipitazioni non sono scese sotto gli 800 metri. ''Stamani avevo due centimetri di neve sul tetto dell'auto - dice il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini -, ma poi per fortuna si è sciolta''.''Fa freddissimo - spiega il sindaco di Sarnano Franco Ceregioli -, siamo sui 3 gradi''. Paesaggio prenatalizio anche a Ussita, conferma il sindaco Marco Rinaldi (ANSA).
C'è comprensibile grande interesse intorno al decreto legge firmato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la ricostruzione post terremoto. Il decreto non contiene ancora l'elenco dei Comuni inseriti nel cosiddetto "cratere", per il quale è stato incaricato il commissario straordinario Vasco Errani. Per questo decreto legge sono già stato depositati ieri gli emendamenti "per gli interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del Centro Italia". A spiegare le richieste fatte al governo sono i parlamentari marchigiani del Partito Democratico. "Intenso è stato il lavoro dei parlamentari marchigiani PD" spiega Lodolini "per migliorare il provvedimento.Il decreto è in discussione al Senato e per evitare ulteriori modifiche quando approderà alla Camera con la necessità di restituirlo ai senatori per una seconda votazione i deputati del Partito Democratico hanno ritenuto bene di fornire da subito utili indicazioni.I senatori del PD hanno presentato una ventina di emendamenti.Fra le proposte più significative si segnalano:1. possibilità per il Commissario Straordinario di estendere l’elenco dei Comuni del c.d. “cratere” sulla base di parametri prefissati, riferiti a dati oggettivi di entità del danno rilevato e del numero dei residenti evacuati al termine della fase di redazione delle schede di rilevamento;2. possibilità di cumulare il contributo del 50 per cento (previsto per le seconde case fuori dal cratere e dai Centri storici) della parte restante della spesa con le misure di detrazione fiscale concesse per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici (per le seconde case dei Comuni del cratere e nei Centri storici di tutti gli altri il risarcimento è già previsto al 100%);3. innalzamento dei limiti della S.O.A. da 150.000 a 300.000 euro per favorire la partecipazione agli appalti delle piccole e medie imprese locali;4. riconoscimento ai Sindaci dei Comuni che sono ormai impegnati a tempo pieno di una indennità speciale di funzione, per la durata delle gestione Commissariale, pari a quella percepita per la carica alla data del 24 agosto 2016;5. possibilità di utilizzo dei fondi per le scuole anche alla riprogrammazione del Piano triennale di edilizia scolastica 2017-2019;6. estensione fino al soddisfacimento dell’intero fabbisogno delle forniture per l’acquisizione di moduli abitativi per gli allevatori;7. deroghe alle imprese agricole colpite dagli eventi sismici per la conclusione dei procedimenti amministrativi autorizzatori e di accesso agli aiuti, con particolare riferimento ai tempi di presentazione della documentazione;8. accesso anche ai titolari di reddito di impresa industriale, commerciale, del turismo, agli esercenti attività agricole e ai titolari di reddito di lavoro autonomo, che hanno sede operativa o domicilio fiscale nonché il proprio mercato di riferimento nei comuni del “cratere”, ai contributi già previsti dal decreto purchè dimostrino di aver subito un danno economico diretto dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi;9. messa a carico della gestione Commissariale delle spese degli ERSU per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi relativi al diritto allo studio universitario e di quelle relative agli interventi di adeguamento sismico e messa in sicurezza delle residenze studentesche universitarie;10. interventi specifici per l’Università di Camerino: a) spese di trasporto degli studenti a carico dello Stato; b) contributo straordinario per la fruizione dello streaming audio-video a supporto dell’attività didattica; c) la cessione a titolo non oneroso all’Università del presidio militare delle “Casermette” di Torre del Parco di Camerino e di proprietà del Demanio dello Stato per la creazione di un Polo scientifico-tecnologico a supporto delle attività di formazione e ricerca finalizzate all’innovazione delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni; d) contributo straordinario di 5 milioni per alloggi per universitari; e) bonus annuo fino a 1.000 euro per studente per la locazione di alloggi nel Comune di Camerino o in altro dell’Unione dei Comuni Montana della Marca di Camerino;11. esonero per i Comuni dall'obbligo di alimentare il Fondo di solidarietà comunale per il triennio 2017-2019;12. riconoscimento delle perdite ai Comuni proprietari di centrali idroelettriche o di impianti sportivi in concessione dichiarati inagibili totalmente o parzialmente e proroga di un anno dei termini per la manutenzione tecnica ordinaria e straordinaria.13. possibilità per i Comuni, ricorrendo prioritariamente alle graduatorie a tempo indeterminato e poi a quelle a tempo determinato dei Comuni e delle Province-Enti di Area Vasta della stessa regione, di assumere personale a tempo determinato;14. sostegno economico fino a 50.000 euro al coniuge e ai familiari delle vittime degli eventi sismici;15. rateizzazione dei tributi e dei mutui, ora sospesi, per 36 mesi (attualmente 18); 16. estensione dei termini di sospensione dei procedimenti giudiziari a tutti i Comuni dei Circondari di Macerata, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Spoleto.La proficua collaborazione che ha visto impegnati i parlamentari marchigiani del PD per elaborare le proposte ha cercato di cogliere le istanze dei tanti amministratori locali, delle Categorie produttive, delle OO.SS., del mondo delle professioni e delle Università per migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi del decreto-legge che, ovviamente dovrà essere coordinato con quello di imminente pubblicazione.L’auspicio, ovviamente" concludono i parlamentari del Pd "è che le tante proposte trovino ora accoglimento e che si giunga ad una rapida approvazione del provvedimento".
"Esenzione fiscale totale, bollette comprese, per almeno tre anni per tutte le persone che hanno perso tutto col sisma. Non vogliamo una semplice sospensione per tre, quattro mesi".A chiederlo è Matteo Salvini che questa mattina è in visita a Norcia e agli altri centri dell'Umbria, delle Marche e del Lazio colpiti dai terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre scorso. "Il commissario alla ricostruzione Errani ha detto che l'Europa non permetterà l'esenzione dei tributi? E chi se ne frega, noi siamo noi, noi siamo l'Italia" ha detto il leader della Lega Nord, secondo il quale "se Renzi è in guerra con l'Ue, allora si faccia carico anche di questa battaglia. Noi lo sosterremo". (Ansa)
Dall'ex presidente del consiglio comunale di Tolentino, Mauro Sclavi, arriva una proposta destinata a sollevare inevitabili discussioni.Sclavi, infatti, ha scritto una lettera aperta al ministro dell'Interno Angelino Alfano, al prefetto di Macerata Roberta Preziotti e al sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, nella quale invita le istituzioni a spostare lungo la costa i migranti alloggiati in abitazioni agibili delle zone colpite dal sisma, per lasciare le case alla gente del posto rimasta senza casa e consentirle di raggiungere più agevolmente i luoghi di lavoro."Dopo le prime fasi dell’emergenza" scrive Sclavi "sarà necessario prestare attenzione alle famiglie ed ai lavoratori sfollati, perché l’attuale sconvolgimento dovuto al sisma sta mettendo a dura prova la nostra proverbiale forza e laboriosità.Considerando che molti concittadini sono stati costretti a mettersi in salvo sulla costa ed in altri luoghi molto lontani dalle abitazioni e dal posto di lavoro, ". Spostando i rifugiati sulla costa, le strutture da loro occupate, che risulteranno agibili potrebbero essere destinate a coloro che garantiscono una normale attività lavorativa e che al momento compiono centinaia di chilometri. Le nostre aziende vivono del lavoro degli operai che se pur spauriti e senza casa continuano a lavorare con la caparbietà e l’abnegazione che caratterizza da sempre la gente delle Marche".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa da TENNACOLA SpA"TENNACOLA SpA, gestore del SII dell’ATO n. 4 - Marche Centro-Sud, in ottemperanza a quanto previsto dal Decreto-Legge 17 ottobre 2016, n. 189 e dalla Deliberazione AEEGSI 27 ottobre 2016, n. 618/2016/R/com, ha disposto la sospensione dei termini di pagamento delle fatture per la fornitura del SII emesse o da emettere a partire dal 26 ottobre 2016 per tutte le utenze ubicate nel territorio dei comuni colpiti dal sisma, come individuati dal suddetto Decreto-Legge e dai successivi provvedimenti governativi.Allo stato attuale, i comuni elencati nel citato provvedimento e serviti da Tennacola SpA sono i seguenti: Gualdo, Penna San Giovanni, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano e Sarnano. Contestualmente, Tennacola SpA ha sospeso le azioni di recupero crediti per le fatture emesse per le utenze in discorso in data antecedente il 26 ottobre 2016 e non pagate. Per ogni ulteriore chiarimento è possibile rivolgersi al Numero Verde 800.125.121".
Prende avvio, nelle Marche, la campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2016-2017. Nel corso della settimana i vaccini antinfluenzali, inizieranno a essere somministrati dai medici di Medicina generale e dai Servizi vaccinali dell'Asur.La Regione Marche garantirà l'offerta gratuita della vaccinazione antinfluenzale a tutti coloro che si trovano nelle strutture di accoglienza e quanti altri, nelle zone terremotate, ne faranno richiesta, rivolgendosi agli operatori sanitari presenti sul posto.A seguito degli ultimi eventi sismici, il sistema sanitario regionale ha ulteriormente potenziato l'assistenza sanitaria per raggiungere, in modo capillare, tutta la popolazione ospitata nelle strutture alberghiere del litorale e nelle strutture emergenziali allestite localmente dai Comuni.Molti medici volontari si sono già resi disponibili per agevolare la vaccinazione dei cittadini anche nel caso si trovino al di fuori del comune di provenienza.(ANSA)
Proseguono i servizi antisciacallaggio disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Macerata, a seguito dei recenti eventi sismici, nei centri più colpiti della provincia, specialmente nelle ore serali e notturne.Nel corso dei controlli, i Carabinieri della Stazione di Sarnano hanno identificato 4 pregiudicati per reati contro il patrimonio, di cui 3 foggiani (di 42, 49 e 50 anni) e un albanese di 35 anni residente a Roma, che si aggiravano con fare sospetto presso alcune abitazioni nelle vie cittadine di Sarnano. Gli stessi sono stati segnalati alla Questura di Macerata per l’applicazione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune di Sarnano.
Si è svolto oggi presso il Multiplex di Piediripa l’incontro tra i rappresentanti de la protezione Civile regionale e nazionale ed i Sindaci dei comuni della Regione Marche per l'illustrazione della scheda "Sisma Fast".
Si tratta della scheda tecnica per il rilevamento sui fabbricati per l’agibilità sintetica post-terremoto. "Fast" sta infatti per "Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto".
In merito alla richiesta dei moduli abitativi per i piccoli comuni è stata evidenziata l'esigenza di procedere al censimento dei fabbricati danneggiati nel minor tempo possibile e d'ausilio è appunto la scheda Fast.
Legata alla compilazione della scheda è la relativa procedura che è stata attivata in conseguenza della pubblicazione del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di protezione Civile del 4 novembre 2016 (prot. n. CENS/TERAG 16/0059235) e che si concretizza in una rapida ricognizione o su singoli edifici o indifferentemente su tutti i fabbricati che si trovano in aree perimetrate che sono preventivamente indicate dai Sindaci.
Erano presenti il Capo della Protezione civile Regionale di Cesare Spuri e l''ingegnere Dolce del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.
E' stato innanzitutto chiarito che la compilazione della scheda FAST non sostituisce la scheda Aedes. Anzi, laddove l'edificio
La scheda FAST (nella versione 01/2016) ha un’unica facciata che ricalca la prima facciata della scheda Aedes ed in cui vanno inserite le seguenti informazioni sull'edificio che si è verificato:
Identificativo dell’edificio Mappa dell’aggregato strutturale Caratteristiche geometriche Destinazione d’uso Struttura portante Giudizio/Esito FAST
In quest ultimo caso le opzioni possibili sono:
◦ AGIBILE ◦ NON UTILIZZABILE ◦ NON UTILIZZABILE SOLO PER RISCHIO ESTERNO ◦ SOPRALLUOGO NON ESEGUITO, in questo caso occorre specificare il motivo per cui non è stato possibile condurre il sopralluogo.
La scheda non serve nel caso in cui i sindaci abbiano già provveduto al censimento ed alla dichiarazione di inagibilità a mezzo ordinanze.
Di seguito il link per scaricare la scheda
http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Scheda_FAST.pdf
Da Legnano a Sarnano: l'ambulatorio mobile della Croce Rossa è arrivato ieri a destinazione, un grande aiuto per il paese colpito dal terremoto.Si tratta di un veicolo d'emergenza, che non possiedono in molti nel suo parco mezzi.La speciale unità mobile è stata richiesta ieri mattina, dalla Cri nazionale al comitato di Legnano e verrà installata nel campo attrezzato di Croce Rossa presente nel Comune maceratese.A trasportare a Sarnano l'infermeria-ambulatorio sono stati i dipendenti della Croce Rossa Andrea Ciocia e Luciano Guerra che ieri hanno intrapreso il lungo viaggio, dalla Lombardia alle Marche, per consegnare il mezzo e questa mattina sono ripartiti per tornare a casa.
Fermateli! Subito. Con pene esemplari.In questo momento di emergenza totale, dove migliaia di persone non hanno più casa e cercano una sistemazione che, purtroppo, molto probabilmente si protrarrà per mesi e mesi, ci troviamo di fronte a uno scenario condito da un continuo pericolo di sciacallaggio e proprietari di immobili che vorrebbero affittare o vendere ad un prezzo molto superiore al canone di mercato, approfittando dell’esigenza abitativa di migliaia di persone.L’allarme sciacallaggio arriva anche dal sindaco di Belforte, Roberto Paoloni, che scrive "Considero sciacalli anche chi chiede cifre indecenti per affittare casa a chi ha perso la propria ed è in mezzo la strada".Si vocifera di rincari consistenti, percentuali importanti. In un momento come questo, invece, sarebbe opportuno mantenere un livello normale di prezzo per non mettere in difficoltà chi soffre per un disagio grave come il terremoto. Ci sarebbe addirittura chi, per liberarsi degli inquilini e rimettere sul mercato gli immobili a prezzi più alti, ha “stracciato” contratti di locazione regolari. Fortunatamente, accanto al rialzo dei prezzi, ci sono anche proprietari che si sono messi una mano sul cuore e hanno addirittura abbassato il canone richiesto. Segnalazioni arrivano anche per rialzi improvvisi del prezzo di noleggio di camper e roulottes.Insomma, dopo gli enormi danni all’economia locale causati dal sisma, il mattone è diventato inevitabilmente il bene più pregiato. Per chi ha pensato di speculare sui drammi anche dei suoi stessi concittadini il sindaco di Belforte non trova altra definizione che “sciacalli”.
Ora siamo di fronte a una scelta di campo. Assodato che (con tutto il doveroso rispetto) due morti per una tromba d'aria a Roma occupano più spazio nei media di 30mila persone sfollate, dobbiamo decidere se piangerci addosso e commiserarci con le vite da ricostruire o se capire una volta per tutte che viviamo in un territorio dove il terremoto è di casa e può manifestarsi in qualsiasi momento e imparare a conviverci. Che significa provare anche ad esorcizzare la paura, comprensibile ed umana, ma spesso alimentata da link, articoli, post sui social che non fanno altro che aumentare l'ansia in una popolazione colpita come non mai nella storia da un evento, comunque, naturale.Dall'inizio della sequenza sismica, dal 24 agosto, si sono susseguite qualcosa come 24mila scosse di terremoto. E dal 24 agosto sono tornati in auge "santoni" e "veggenti" che ogni giorno, in piena sequenza, pontificano: "Presto sicuramente ci sarà una scossa...". Ma va? Veramente? Roba da non credere. Così come è roba da non credere che ad ogni scossa superiore allo spostamento di un divano da parte dell'inquilino del piano superiore, parta la corsa all'articoletto acchiappaclick che solitamente finisce con "... torna la paura". No, la paura non torna. La paura c'è ed è il sentimento più naturale e umano che si possa avere in queste situazioni. Però dobbiamo evitare di tornare al medioevo e alla superstizione. Siamo piombati in una situazione dove si crea allarme se si sentono due cani abbaiare o se le temperature sono sopra la media stagionale. Ogni tuono durante un temporale diventa un allarme catastrofe. E' ora di finirla: e qui anche noi media dobbiamo giocare la nostra parte, per quanto ci è possibile. A noi spetta il compito di amplificare la nostra richiesta di aiuto alle istituzioni, di non spegnere i riflettori sul dramma che stiamo passando, di metterci a disposizione tutte le risorse che saranno necessarie per (provare a) ripartire. Non forniamo aiuto a nessuno scrivendo due righe su "nuova scossa 3.5 a Preci". Anzi, continuando a scrivere queste cose, rischiamo di allontanare ancora di più le persone che invece dobbiamo tornare ad attrarre con le nostre bellezze storico-architettoniche (le poche che si sono salvate, dopo i colpevoli ritardi seguiti alla scossa del 24 agosto), con i nostri paesaggi unici e con le specialità eno-gastronomiche che ci hanno resi famosi nel mondo. La scossetta l'abbiamo sentita tutti qui e più o meno tutti abbiamo l'app che ci dice in tempo quasi reale magnitudo ed epicentro. Non amplifichiamola.La crisi sismica che stiamo attraversando è la più importante dal 1703: è evidente che si è trattato di qualcosa di epocale. Ma proprio per questo dobbiamo renderci conto che le scosse che si stanno susseguendo rientrano nella normalità. Non sono ovviamente un tecnico, ma ho acquisito in questi giorni dialogando a lungo con studiosi decisamente ferrati in materia, elementi sufficienti per poter affermare che dopo un evento talmente forte come quello di domenica scorsa, le repliche, i cosiddetti aftershocks, si manifesteranno anche con magnitudo superiore al 4 di questa sera e potranno farlo per diverse settimane, forse mesi. Nel 1997 la crisi sisma durò quasi un anno. Si tratta di eventi che rientrano nella assoluta normalità dopo quanto si è verificato. Nessuna faglia nuova si è attivata, niente cavalieri dell'apocalisse in arrivo. Non possiamo conoscere ovviamente l'imponderabile ma dobbiamo affidarci alla scienza e a chi questi fenomeni li studia per mestiere da anni. Gli stessi che dopo L'Aquila ci avevano avvertito con precisione millimetrica che il terremoto avrebbe colpito poi a Norcia - Preci. Ci sono studi precisi (dei quali disponiamo e sui quali sta lavorando Francesca Testella) che pubblicheremo nelle prossime ore e che indicano come l'allerta era stata data con ampio preavviso. Sono studi scientifici. Non allarmismi probabilistici che chiunque di noi oggi come oggi potrebbe lanciare. Chiunque può scrivere un bel post su facebook "siamo convinti che nell'arco di 24-48 ore ci sarà un evento di magnitudo superiore a 3" e poi dire di averlo previsto. Viviamo in zona sismica e vi ripropongo la mappa completa della classificazione sismica dei Comuni marchigiani.Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 – “Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 – E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 – E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Dei Comuni in provincia di Macerata, sei sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2.E' chiaro e evidente che con questa "bestia" dobbiamo imparare a convivere: viviamo in una zona altamente sismica. Che si "balli" spesso è non solo normale ma anche probabile. La paura è naturale ma per provare a tornare alla normalità dobbiamo esorcizzarla. E soprattutto dobbiamo pretendere che le nostre case siano ricostruite con severi criteri antisismici ed evitare che il sisma possa diventare una scusa per spogliare il territorio di servizi essenziali. Basta col terrorismo mediatico, non continuiamo a farci del male.P.S.: firmato uno sfollato
Quella di non mollare è una prerogativa di molti comuni duramente colpiti dal terremoto di questi ultimi giorni. Anche Sarnano, dalla pagina sarnanoturismo.it, lancia un appello carico di speranza e coraggio. "Il terremoto ci ha colpito per tre volte in due mesi - si legge - e la mattina di domenica 30 ottobre ci ha ferito profondamente. Molto profondamente, ma non abbastanza da distruggerci. Gran parte delle frazioni sono devastate, tantissime persone hanno perso la propria casa e la propria attività, le scuole sono inagibili, i palazzi storici sono fortemente lesionati, la splendida Abbazia di Piobbico è parzialmente distrutta. Ma nonostante tutto, qui c’è ancora vita. E coraggio, tanto coraggio. A dimostrarlo ci sono i tantissimi volontari che assistono gli sfollati al Palasport, i commercianti che hanno perso la casa ma fanno di tutto per tenere aperti i negozi, c’è una gran voglia di rendersi utili e, soprattutto, c’è il desiderio fortissimo di dire a tutti che Sarnano resiste. Tutti noi, di tanto in tanto, alziamo gli occhi verso quelle tre torri, che seppur danneggiate sono ancora in piedi. Per noi sarnanesi quelle tre torri sono il segno che possiamo rinascere, che possiamo ricominciare, che la nostra identità non crolla. Devastati nel cuore e nell’anima, privati delle nostre case, ma vivi e combattivi, fermamente convinti che ce la possiamo fare, perché l’amore per questo luogo e il desiderio di costruire un futuro qui sono più forti delle difficoltà. La cosa meravigliosa è che in mezzo a tutto questo dolore non ci siamo sentiti abbandonati. Abbiamo ricevuto tante dimostrazioni di solidarietà da parte di coloro che, pur vivendo altrove, hanno lasciato il cuore tra questi vicoli: parole di conforto, di sostegno, d’affetto, ma anche aiuti concreti. Abbiamo aperto un conto corrente per raccogliere le donazioni: il codice Iban è IT90F0605569170000000003658, la causale da utilizzare è “EMERGENZA SISMA 2016”. Per i bonifici dall’estero il codice SWIFT è: BAMAIT3AXXX. Vi saremo grati per ogni piccolo aiuto ricevuto e rendiconteremo con cura tutte le spese che effettueremo con questo denaro. Ma non è soltanto questo il motivo per cui ora ci rivolgiamo a voi. Voi che siete passati di qui per caso e siete rimasti affascinati da ogni piccolo dettaglio, voi che avete calpestato queste pietre millenarie, che avete camminato su queste montagne incantate, che avete mangiato nei nostri ristoranti, dormito nei nostri alberghi, comprato i nostri prodotti, voi che passate qui tutte le vostre estati, che venite a sciare nelle domeniche d’inverno o a volare nelle mattine d’estate, voi che vi siete rilassati alle nostre terme, voi che avete applaudito sorridenti nel nostro teatro, voi che ad agosto avete mangiato le pinciarelle alla Taverna della Luna e bevuto l’ippocrasso all’Osteria dei Frati, voi che eravate talmente presi da quest’atmosfera magica che durante il Palio del Serafino avete persino scelto una contrada per cui tifare. Voi, non dimenticateci. Parlate di Sarnano, raccontate le sue bellezze a chi non c’è mai stato, raccontategli di quel modo di dire che vi ha fatto ridere, di quel centro storico che solo ad entrarci sembra di tornare indietro nel tempo, di quel paesaggio che vi ha lasciato senza fiato, di quei cieli stellati che avete ammirato nelle notti estive. E soprattutto, quando questo brutto colpo sarà superato, tornate a Sarnano. È l’aiuto più grande che potete darci".
A seguito del sisma del 30 ottobre 2016 l’Amministrazione Comunale ha disposto la verifica di agibilità degli edifici scolastici di proprietà comunale da parte dell’Ufficio tecnico affiancato da un tecnico esterno.All’esito della verifica gli edifici della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado e della adiacente palestra sono risultati inagibili.A seguito di tale situazione, il Sindaco di Sarnano Avv. Franco Ceregioli ha emesso l’ordinanza n. 123/2016 con la quale, oltre a dichiarare l’inagibilità dei suddetti immobili, ha ordinato l’inibizione a chiunque all’accesso negli stessi.Il Sindaco: “Gli edifici della materna, delle elementari e delle medie che avevano avuto limitatissimi problemi in occasione delle scosse del 24 agosto e del 26 ottobre, con il fortissimo sisma del 30 ottobre hanno subito danni tali da comprometterne, secondo la verifica effettuata, l’agibilità. Per far riprendere quanto prima le lezioni agli oltre 300 ragazzi, una prima soluzione potrebbe essere quella di utilizzare l’edificio del liceo di Sarnano mediante un doppio turno pomeridiano: per questa ipotesi abbiamo già inoltrato una richiesta in provincia. Ovviamente si tratterebbe di una soluzione tampone assolutamente transitoria, a cui dovrebbe far seguito l’installazione di moduli in un’area che abbiamo già individuato: anche la richiesta di moduli è stata già inoltrata. È del tutto evidente che la soluzione definitiva, anche se ovviamente di più lungo termine, non potrebbe che essere la realizzazione di un nuovo plesso scolastico. La difficoltà, oltre ai costi di realizzazione (per i quali tuttavia contiamo di poter accedere a finanziamenti pubblici legati alla ricostruzione post sisma), è quella del reperimento di un’area idonea: anche questa difficoltà potrebbe comunque essere superata con una ipotesi che è allo studio e che consentirebbe al Comune di poter disporre senza oneri eccessivi di un’area per tale fondamentale opera.”
Questa mattina tutti i pescherecci di Civitanova, al rientro in porto dopo l'ultima pescata della notte, hanno offerto una cassetta di pesce in favore dei terremotati.Immediatamente tutte le cassette sono state trasportate a Sarnano e domani mattina i pescatori raggiungeranno quella cittadina per preparare gustose pietanze a base di ricette tradizionali di mare. (Ansa)
Sono passati pochissimi giorni da quando due violente scosse di terremoto hanno cambiato per sempre la provincia di Macerata. Eppure, c'è la sensazione condivisa che i riflettori su quella che è senza ombra di dubbio una tragedia immane, si stiano già spegnendo. Forse si sono già spenti. Eppure, qui niente sarà più come prima.Il giorno dopo il terremoto di agosto, abbiamo mangiato amatriciane solidali anche per colazione, in ogni posto d'Italia. Dopo L'Aquila tutti i grandi artisti italiani hanno inciso anche una canzone. Oggi i fari sono accesi solo su Norcia e Cascia. Abbiamo visto decine e decine di volte le immagini delle suore che vengono accompagnate fuori. Non abbiamo visto un fotogramma su una Muccia devastata, su una Pieve Torina fantasma, su una San Severino a pezzi. Qualcuno vi ha detto che a Cessapalombo ci sono state intere frazioni isolate per giorni? Niente di tutto questo. E non cominciamo col solito buonismo e con le frasi di circostanza per cui "adesso non è il momento di fare polemiche" e "ora bisogna stare tutti uniti". Sì, tutti uniti ci stiamo. Noi cittadini e solo noi. Perchè altre attenzioni non ne vediamo. Certamente, non vogliamo pensare che Acquacanina o Muccia siano un bacino elettorale troppo esiguo, non sia mai. Francamente, delle visite "private" (che poi che senso abbia definire privata una visita di un capo di Stato) ce ne facciamo poco. Molto poco.E non dimentichiamoci che solo poche settimane fa, questi stessi territori avevano subito un altro durissimo colpo con l'apertura della superstrada fino a Foligno per via della quale paesi interi venivano tagliati fuori dal traffico veicolare, con le comprensibili conseguenze ricadute negative su un tessuto economico già fragile. Però, vuoi mettere... arrivare a Foligno e metterci un quarto d'ora di meno... Oggi la stragrande maggioranza di questi paesi non esiste più.Tutti i media aprono con "una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Roma"... quasi che vien voglia di scusarsi coi romani se il terremoto ci ha devastato e si è avvertito anche nella capitale... Sentiamo dire troppo spesso "Meno male, non ci sono stati morti", quasi fosse una sorta di appagamento, una excusatio non petita, di fronte a un dramma che invece coinvolge migliaia di persone. E più calano le luci dei media, più cresce il numero della gente che per colpa di questo sisma ha perso la casa, la cosa più cara e a cui tutti siamo più legati nella vita. No, non ci sono stati morti. Ma c'è una provincia in ginocchio, devastata nel suo cuore più bello, distrutta non solo nelle macerie dei crolli ma anche nell'anima. Chi scrive è sufficientemente vecchio per ricordarne diversi di terremoti forti, ma, anche questa sensazione comune, come quello di mercoledì sera alle 21.18 non si era mai sentito prima. Siamo provati tutti, dagli anziani ai bambini che hanno visto cadersi addosso qualsiasi cosa nelle loro case: sono cicatrici indelebili nell'anima che non si potranno mai cancellare.E poi, inutile girarci intorno, c'è un entroterra che rischia molto concretamente l'estinzione. Il tempo che sarà necessario per ricostruire quanto è stato devastato, potrebbe essere letale per paesi dove l'età media è alta e di lavoro ce n'è sempre meno. Non solo Castelsantangelo, Ussita e Visso, ma Camerino, Muccia, San Ginesio, Ripe San Ginesio, Pieve Torina, Pievebovigliana, Treia, Serravalle, Matelica, Castelraimondo, Gagliole, Colmurano, Caldarola, Serrapetrona, Loro Piceno, Pollenza, Cessapalombo, Camporotondo, Belforte, Cingoli, Sarnano, Gualdo, Fiastra, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Pioraco, Sefro, Fiuminata, Monte Cavallo, Acquacanina, Bolognola, le stesse Tolentino e San Severino dove centinaia e centinaia di persone non hanno più una casa. E poi quella splendida Camerino, profondamente provata e ferita dal terremoto del 1997, capace di rialzarsi e ripartire, di creare un polo universitario di eccellenza in tutta Italia e nel mondo. E' quasi commovente lo sforzo immane del rettore Flavio Corradini nel cercare di diffondere tranquillità agli studenti e alle loro famiglie. Corradini, un rettore dinamico e "mediatico" è stato sempre attentissimo a fornire l'immagine più bella di Camerino e della sua Università, riuscendo sotto il suo rettorato a raggiungere probabilmente i migliori picchi di sempre per l'ateneo camerte, sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo. Il rettore è persona profondamente intelligente e colta e sa che questo colpo sarà durissimo da assorbire per quella che è una fabbrica di cultura, ma anche un volano fondamentale e determinante per l'economia di tutto l'entroterra.L'Università di Camerino deve diventare il simbolo della forza della nostra gente, della capacità di rimboccarsi le maniche e di saper offrire qualcosa che non si trova da nessun'altra parte nel nostro Paese. Anche la cultura e la preparazione che offre Unicam non si trovano in nessun'altra Università: lo dicono dati nazionali, non certo noi giornalisti di provincia. E che nessuno pensi di strappare l'Università a Camerino: lì nasce tanti secoli fa e lì deve rimanere, sotto la guida illuminata di Flavio Corradini. Questa è una battaglia che porteremo avanti senza soluzione di continuità, perchè la provincia di Macerata deve continuare ad avere i suoi due poli di eccellenza universitaria, ognuno con le sue specializzazioni, ognuno con le sue peculiarità. La storia non si cancella: neanche un sisma devastante può cancellarla. E da quella storia oggi si deve ripartire, facendo dell'Università di Camerino il traino di una rinascita difficile, ma non impossibile per gente come noi.Stringe il cuore vedere tanti sindaci che lontani dalle luci della ribalta ma con le mani sporche e i capelli impolverati, si affannano per dare una mano ai loro concittadini, per infondere speranza, per provare a dare un pizzico di tranquillità. Sono veri "eroi", costretti ad affrontare un'emergenza imprevista e imprevedibile, senza più un ufficio, senza più nessuna certezza sul futuro della loro terra. Vicino non hanno avuto e non hanno nessuno. Devono combattere contro una burocrazia soffocante, contro un dramma sociale ed economico senza pari. Se dovessimo essere più realisti del re, non possiamo nasconderci dietro le frasi di circostanza e i meme sui social dove "ce la faremo" "ci riprenderemo" "non molliamo". Stavolta rialzarsi sarà dura: da Tolentino in poi c'è il rischio concreto dello spopolamento definitivo, dell'estinzione di perle rare e dal valore inestimabile. Un patrimonio immenso è stato perso per sempre, è sotto gli occhi di tutti. Già dopo le scosse di agosto, superando la burocrazia si sarebbe potuto salvare tanto. Non è stato fatto nulla e oggi non si può più tornare indietro. Per non parlare di edifici pubblici inaugurati non più di tre-quattro anni fa e oggi inagibili: quando saranno aperte le inchieste dalle procure per trovare i responsabili di certi scempi?Oggi dobbiamo urlarlo tutti insieme: nel cratere sismico siano inserite tutte, tutte le città e i paesi colpiti. Si faccia in fretta, si faccia subito. La nostra gente non chiede soldi. Chiede una parvenza di normalità. Siamo marchigiani, maceratesi, tignosi, ignoranti, ma fiaccati nell'anima e nel corpo. Non ci abbandonate.
In queste ore si susseguono notizie ed ipotesi su quanto sta accadendo nel Centro Italia. Dopo il sisma si ipotizza di tutto. Confusione, notizie falsate, bombardamento mediatico sensazionalistico. Questo è quello che non vogliamo. Alimenta il panico ed il senso di incertezza in una popolazione già stremata.
Doveroso ci appare un contributo scientifico serio sulla attuale situazione. E non possiamo non chiederlo al prof. Emanuele Tondi, che a pochi giorni dal terremoto di Amatrice del 24 Agosto aveva indicato la zona tra Norcia e Preci come la possibile area epicentrale di futuri terremoti distruttivi (http://www.picchionews.it/il-geologo-tondi-intervista-choc-sapevamo-dal-2009-che-il-terremoto-avrebbe-colpito-in-quel-punto/ PUNTO 5: “Da una personale valutazione, se si verificasse questa seconda evenienza, la zona che ha la probabilità maggiore di generare un terremoto è quella a nord di Norcia, nell’area di Preci”).
“Innanzitutto l’unica certezza che c’è sempre stata e che resta ferma nel marasma di informazioni è che non può essere previsto quando un terremoto colpirà. Il nostro territorio, come ormai tristemente di conoscenza comune, è ampiamente e fortemente sismico e ciò che sta accadendo si è verificato già nel passato. Purtroppo abbiamo avuto secoli per prepararci ma non l'abbiamo fatto. Stiamo accusando il colpo di anni di ritardo nella messa in sicurezza delle strutture e del territorio.
In secondo luogo, la geologia, giovane scienza in evoluzione, ci ha fornito una base di dati da utilizzare, dati che però devono essere progressivamente aggiornati studiando i fenomeni naturali quali appunto i movimenti delle faglie. I terremoti di Amatrice e Preci non sono stati previsti in termini temporali; sulla base dei concetti scientifici che riguardano la meccanica delle faglie, erano state individuate le faglie candidate a riattivarsi prima di altre, ovviamente sempre in termini probabilistici, perché le variabili, come sappiamo, sono molte. Questo tipo di analisi, permetterebbe di ottimizzare ed indirizzare con criteri tecnico-scientifici (e magari non politico-clientelari) le opere di prevenzione (miglioramento ed adeguamento sismico degli edifici), che ovviamente non possono essere svolte in tutta Italia contemporaneamente.
Il concetto a cui mi riferisco è più o meno quello sviluppato dal laboratorio sismologico dell’Università di Berkeley in California: http://seismo.berkeley.edu/blog/2008/10/10/earthquake-probabilities-in-the-bay-area.html. Chiaramente stiamo sempre parlando di probabilità, che non è una certezza, come dimostrato dall’evento del 30 mattino di magnitudo 6,5, considerato improbabile ma che si è invece verificato. Per concludere, quando si afferma che c’è il rischio dell’attivazione di altre faglie (e questo lo dicono tutti), visto che si sa dove sono, si può dire anche quali sono. Bisognerebbe avere un po’ più di coraggio ad utilizzare i risultati delle ricerche scientifiche in questo campo. Valutare la pericolosità sismica con gli stessi criteri per un area in cui il terremoto è avvenuto l'altro ieri o 400 anni fa, ai giorni nostri, è un concetto superato. “
Doveroso appare da parte nostra ringraziare il prof. Tondi per la pazienza con cui ci fa partecipi di concetti scientifici ignoti ai più, facendo crescere in tutti noi la consapevolezza del rischio sismico e quindi la richiesta prioritaria di prevenzione. Questa è l’informazione che dobbiamo richiedere agli studiosi, non miracoli o risposte salvifiche, ma la verità ricavabile dal dato oggettivo. Abbiamo conosciuto il presupposto da cui la geologia muove: non ci sono certezze quanto ai terremoti in termini di previsioni temporali. Le faglie si sanno dove sono, quanta energia massima possono rilasciare, ma non si può stabilire con certezza né quando né con quale frequenza si attiveranno.
In molti si chiedono ora cosa ci si può aspettare. Due sono le risposte che si possono dare. La prima viene dalla scienza e su questo risponde Tondi: “Si sono avuti eventi multipli “mainshocks” sempre lungo la stessa zona di faglia, quella che si estende da Pescara del Tronto fino a nord di Castel Sant’Angelo, nota come il Sistema di Faglie del Monte Vettore-Monte Bove. Con l’evento del 24 Agosto si è attivata la porzione meridionale, poi il 26 Ottobre si è attivata la parte centro-settentrionale e il 30, purtroppo, si è riattivata in tutta la sua lunghezza, con il terremoto di magnitudo 6,5, il più forte degli ultimi 300 anni in questa zona dell’Appennino centrale. Ora occorre studiare al più presto e nella forma più approfondita possibile le caratteristiche della faglia così come si è realmente mostrata ed estendere i risultati di questi studi, laddove possibile, ad altre faglie dormienti che potrebbero riattivarsi. Rendere il dato che la scienza naturale ci offre il più certo e sicuro possibile ai fini della sua utilizzazione in chiave di prevenzione e non, come erroneamente si vuol credere o ci si vuole illudere, in termini di previsione”.
La seconda risposta ve la forniamo noi e deve venire dalle istituzioni e da noi collettività: cominciare a costruire una differenza per il futuro, PRIORITA' NAZIONALE sicurezza in termini di risposta ai sismi ma anche al dissesto idrogeologico. Oggi è un terremoto. Domani sarà un alluvione. E noi stessi rendiamoci protagonisti: investiamo in prevenzione, formiamoci e pretendiamo che l'informazione in funzione di prevenzione continui e diventi un "modello stabile". Tutti: amministrazioni, aziende e cittadini. La prevenzione pretendiamola e facciamola.
Sequenza sismica iniziata il 24 Agosto 2016 ed epicentro dell’ultimo evento di magnitudo 6,5 del 30 Ottobre 2016 (da www.ingv.it)
Nastro scuro alla base della faglia a Nord del Monte Vettore che indica la sua riattivazione di oltre mezzo metro in superficie (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater).
Dettaglio del movimento lungo la faglia (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater)
"Spostamento sulla faglia di oltre un metro" (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater)
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Lega Nord Marche:Il consigliere regionale Marzia Malaigia interviene sulla drammatica situazione post sisma. Nello specifico oggi per quanto concerne la sicurezza dei beni e dei manufatti dei cittadini che hanno visto colpite le loro abitazioni o le loro attività commerciali o artigianali.La Malaigia prende esempio da Sarnano, il comune ha un’ampia zona rossa che dovrebbe essere totalmente presidiata ma la scarsità di personale comunale, impegnato in molte altre attività post-emergenza, e le forze dell’ordine non a pieno regime numerico, mettono in discussione la tutela dei beni stessi.La cittadinanza ha sollecitato la Malaigia ad intervenire su questa situazione, anche perché molte persone si rifiutano di lasciare la zona proprio perché timorosi di potenziali ruberie e furti.Il caso dei falsi tecnici del post-sisma che stanno girando in questi giorni nel è un esempio: personaggi che girano con falsi tesserini cercando di entrare nelle abitazioni private è un esempio di “turismo” di soggetti che provengono da altri luoghi per cercare di rubare nelle case dei terremotati.La Malaigia ha già interessato alcuni rappresentanti politici del suo partito a livello nazionale anche perché nel caso di Sarnano, ad esempio, la caserma dei carabinieri non è, essa stessa, agibile. Un ulteriore appello viene rivolto per tutelare quelle aree costituite da piccoli borghi e da allevamenti che sono il cuore pulsante dell’economia rurale di queste zone. Quindi un elevato dispiegamento è l’unica soluzione per bloccare azioni di becero sciacallaggio e di monitorare “strani movimenti”di soggetti non autorizzati nelle aree colpite da questo ultimo disastroso terremoto.