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Ceregioli, il sindaco "controcorrente" sui soldi degli sms: "La pista ciclabile è fondamentale per il rilancio turistico dell'entroterra"

Ceregioli, il sindaco "controcorrente" sui soldi degli sms: "La pista ciclabile è fondamentale per il rilancio turistico dell'entroterra"

La scelta di destinare oltre 5 milioni di euro provenienti dagli sms solidali che gli italiani hanno destinato a favore delle popolazioni colpite dal terremoto sta facendo discutere animatamente. E sono davvero poche le voci che si sono levate a difesa di questa decisione. 

Una di queste voci "controcorrente", rispetto al comune sentire è quella di un sindaco: Franco Ceregioli, primo cittadino di Sarnano, uno dei paesi più colpiti dal sisma. Lo stesso Ceregioli ha dichiarato apertamente il suo punto di vista affermando "Nella conferenza dei sindaci dei comuni della provincia di Macerata ricadenti nel cratere, abbiamo discusso dell'utilizzo dei fondi derivanti dagli sms solidali.
Considerato che la ricostruzione passerà attraverso risorse pubbliche e che si è deciso che i fondi ricavati dalle donazioni tramite sms fossero utilizzati per iniziative di rilancio economico e turistico dell'area del cratere, sono stati individuati una serie di interventi da realizzare nelle varie parti del territorio.

Per quanto riguarda la nostra area l'assemblea ha approvato uno degli interventi più consistenti, destinando oltre 5 milioni di euro per la realizzazione di una pista ciclabile che parta dalla Abbadia di Fiastra e arrivi fino a Sarnano, coinvolgendo il territorio di sette comuni del cratere.
Questo investimento (che fa parte di un più ampio progetto di un anello ciclabile che parte da Civitanova Marche per arrivare a Sarnano e quindi ad Amandola ed infine a Porto San Giorgio) sarà di fondamentale importanza per il rilancio turistico del nostro entroterra, in quanto il turismo legato al vasto mondo delle biciclette è in continua espansione e il nostro territorio offre da questo punto di vista delle possibilità uniche".

A seguito di questo intervento, si è scatenato un vero e proprio vespaio che ha indotto l'avvocato Ceregioli a spiegare ulteriormente perchè ha condiviso la scelta di spendere denaro per una pista ciclabile che parta dell'Abbadia di Fiastra e arrivi fino a Sarnano.

"Alcune premesse. Innanzitutto" dice Ceregioli "nella riunione in questione, come primo punto abbiamo approvato il primo stralcio di opere pubbliche per circa 60 milioni di euro. Sarnano c'è dentro per l'edilizia scolastica, per il centro disabili di Gabella (1200000 euro per la ricostruzione) e con l'ex ospedale (per circa 2000000 di euro). Si tratta ovviamente solo del primo stralcio, a cui me faranno seguito altri secondo un ordine di priorità che ogni ente si è dato. 

Secondo punto: tutta la ricostruzione, pubblica e privata, viene finanziata dallo Stato (nelle sue varie articolazioni), così come pubblici sono i fondi dell'emergenza, dei contributi per l'autonoma sistemazione, delle casette, delle delocalizzazioni delle imprese, etc.
Nell'incontro di venerdì scorso a Sarnano, l'ing. Spuri ha chiarito benissimo le varie questioni relative alla ricostruzione privata, i cui fondi sono garantiti dallo Stato mediante il meccanismo del credito d'imposta bancario.

Detto questo, passiamo agli sms.

In primo luogo (non è per giocare con le parole), ma la loro finalità non era legata alla ricostruzione, bensì al sostegno ai territori colpiti dal sisma.

Non vanno pertanto messi sullo stesso piano i costi per la ricostruzione (che avverrà, o meglio, che è iniziata ad attuarsi con risorse pubbliche) e quelli per il sostegno alle aree terremotate.

Il sisma, oltre ad aver distrutto e danneggiato le case (e, ripeto, per questo i fondi sono pubblici), ha anche messo in ginocchio l'economia di tutto un territorio, ed anche su questo bisogna intervenire.

Tutto è prioritario e tutto si lega: ricostruzione (per far rientrare le persone nelle proprie case) e rilancio economico (per non far morire un territorio).

Certo, presa fuori contesto, una pista ciclabile può sembrare un'eresia, ma contestualizzata al fatto che la ricostruzione sarà (come è giusto che sia) garantita dal pubblico, ha tutt'altra chiave di lettura.

La Regione ha proposto un piano di utilizzo dei fondi ricavati con gli sms in linea con le finalità di rilancio dei territori, individuando una serie di interventi che potessero avere ricadute positive dal punto di vista economico.

Questa pista ciclabile (quella Abbadia di Fiastra/Sarnano ne sarebbe un primo stralcio) era già stata individuata ante sisma come un progetto strategico di rilancio turistico di questa parte dell'entroterra marchigiano, e per questo la Regione ha proposto di inserirla in questo piano. Si tratta infatti non di un progetto legato al classico (e comunque rispettabilissimo) cicloturismo domenicale, bensì ad una nuova visione di un territorio che, attraverso questa opera che assume anche una forte valenza simbolica, si caratterizza come centro di un turismo legato alle attività all'aria aperta (il c.d. outdoor), capace di attirare turismo da fuori Regione e, soprattutto, dall'estero, fortemente orientato a queste nuove forme di turismo.

Ovviamente tutto è opinabile:
- invece della ciclabile si poteva fare un altro intervento (... ma anche di quest'altro ipotetico intervento si sarebbe potuto dire lo stesso, secondo il moto principio del c.d. "benaltrismo" ... c'è sempre "ben altro" da fare);
- la cifra è troppo alta (ma 5 milioni di euro sarà all'incirca quello che il comune di Sarnano avrà speso a fine anno per i contributi per l'autonoma sistemazione);
- etc. etc..


Quello che non si dovrebbe fare (ma comprendo bene che non sia semplice, soprattutto per chi ha avuto la casa danneggiata o, peggio, distrutta) è confondere il piano della ricostruzione con quello del rilancio economico: è giustissimo, direi sacrosanto, pretendere una rapida ricostruzione (e se ci sono delle cose che non vanno - e per carità, ci sono - dobbiamo tutti lavorare per migliorarle), ma è altrettanto doveroso continuare a progettare il futuro come facevamo prima del terremoto.

Personalmente - premesso che tutti i giorni, pur con i miei innegabili limiti, lavoro per la ricostruzione e che il mio sogno sarebbe quello di poter cancellare con un colpo di spugna questi ultimi 11 mesi e poter rivedere ognuno dentro la propria abitazione - ritengo che questo progetto (ovviamente insieme a tanti altri sui quali, anche con altri comuni, stiamo lavorando) possa contribuire a farci rialzare ed a guardare con un po' più di fiducia al futuro. ... ne avevamo bisogno prima del terremoto ... ne abbiamo ancora più bisogno adesso!".

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