Tolentino, Lega e Forza Italia contro la gestione esterna dei musei: "La città svende la propria cultura"
Si accende lo scontro politico in città dopo la decisione dell'amministrazione comunale di Tolentino di affidare la gestione dei Musei Civici, della Sala di Lettura e dello IAT alla cooperativa "L’Orologio" di Pontassieve (Firenze).
Una scelta che, secondo Giovanni Gabrielli (Lega Tolentino) e Roberto Scorcella (Forza Italia Tolentino), rappresenta “una svendita della cultura locale” e “una sconfitta per tutta la comunità tolentinate”.
Le due forze di opposizione parlano di una decisione “politicamente miope, socialmente penalizzante e culturalmente discutibile”, che allontana la gestione del patrimonio storico-artistico cittadino da chi lo conosce e lo vive ogni giorno.
“L’Amministrazione ha deciso di consegnare la nostra identità culturale a un soggetto esterno – spiegano Gabrielli e Scorcella – che nulla ha a che fare con la nostra realtà. È una scelta che priva Tolentino delle sue competenze e delle sue energie migliori.”
Lega e Forza Italia denunciano il rischio che la città finisca per “essere amministrata a distanza anche nella sua anima culturale”, diventando una semplice “filiale” di un progetto nazionale. Non manca un riferimento polemico al futuro del Teatro Nicola Vaccaj, con un interrogativo diretto all'amministrazione: "Dovremo aspettarci lo stesso metodo anche per il Teatro Vaccaj? Sarebbe inaccettabile vedere affidato anche uno dei simboli più rappresentativi della nostra città a chi non ne conosce storia e identità".
Secondo i due esponenti di opposizione, la decisione rappresenta una mancata opportunità di sviluppo e occupazione locale: "Un’amministrazione lungimirante avrebbe potuto creare posti di lavoro qualificati per i tanti giovani tolentinati laureati in beni culturali, storia dell’arte o turismo, coinvolgendo associazioni e cooperative del territorio. Si è invece scelto un modello distante e burocratico".
Gabrielli e Scorcella chiedono chiarezza su quali benefici economici e culturali concreti deriveranno da questa esternalizzazione e se sia previsto un coinvolgimento di personale locale nella gestione: "Per noi la cultura non è un servizio da appaltare al ribasso – concludono – ma un investimento strategico per la crescita, la formazione e l’orgoglio di una comunità. Continueremo a vigilare con fermezza affinché il patrimonio culturale di Tolentino resti patrimonio dei tolentinati".
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