“A San Ginesio la qualità dell’aria era buona. Il cielo era sereno, il sole forte venerdì 9 ottobre , quando siamo scesi nello spiazzo davanti alla scuola per unirci alla manifestazione Fridays for Future – è quanto hanno raccontato gli studenti della Scuola Media - Ci siamo disposti distanziati, fermi come statue, determinati a farci ascoltare. Muniti di bombe a mano, tritolo e bombe a orologeria perché consapevoli che ‘Non c’è più tempo'. C’è stato un conto alla rovescia, poi lo scoppio di una bomba innescata ormai da troppo tempo. L’uomo contro la terra. L’uomo contro la sua stessa natura”.
“È il secondo anno che il nostro Istituto partecipa agli Strike for Future proposti da Greta Thunberg, una nostra coetanea che da due anni sciopera davanti al Parlamento del suo Paese chiedendo la riduzione delle emissioni di anidride carbonica che bruciano il nostro Pianeta – hanno spiegato - L’iniziativa segue le linee guida scelte dalla Dirigente Grazia Maria Cecconi per la nostra scuola: inclusione, innovazione, sostenibilità. Partecipando alla manifestazione e documentandoci sull’argomento, anche attraverso la visione dei video di Steve Cutts Man e Man2020 ci siamo chiesti ‘cosa possiamo fare noi?’. Crediamo che ciascun cittadino dovrebbe chiederselo. Come cittadino della Terra’.
“Rispetto allo scorso anno la nostra manifestazione in particolare si è caricata di altri due fardelli – sottolineano i giovani - Uno il disagio causato dal Covid-19, che ci ha visti rientrare a scuola in presenza, con la fatica delle mascherine, del distanziamento e dei gel igienizzanti, e che ancora minaccia di farci rientrare tutti in casa. L’altro il peso dei danni subiti per il terremoto di 4 anni fa, della mancanza ancora oggi di spazi consoni, della difficoltà che vivono tutte le attività del paese”.
“A San Ginesio la qualità dell’aria è buona, ma si fatica a respirare – hanno concluso gli studenti - Noi ragazzi però non vogliamo arrenderci”.
Evacuati, in via precauzionale, gli inquilini di una palazzina sita in via Costantini, a San Ginesio. È quanto avvenuto nella mattinata odierna a causa dell'incendio che ha interessato i contatori Enel dell'edificio e a seguito del quale si è spigionato del fumo all'interno di tutto il vano scala.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco, che hanno subito contribuito alla messa in sicurezza della palazzina e allo spegnimento delle fiamme.
Non si segnala nessun intossicato, soltanto una persona ha accusato un temporaneo affanno dopo aver respirato del fumo.
Sono ancora al vaglio le cause dell'incendio.
E’ in programma per Domenica 11 ottobre alle ore 18.00 presso l’Auditorium Sant’Agostino di San Ginesio lo spettacolo dell’Associazione Compagnia del Recitar Cantando di Pesaro dal titolo “All’Amore” da” Il Trattato delle Passioni” per la divulgazione del repertorio barocco italiano.
Dopo Ancona, Macerata, Tolentino Macerata, Ferrara a Palazzo dei Diamanti e a Mantova al Festival Trame Sonore, la voce di Pamela Lucciarini e di Guido Barbieri per drammaturgia e narrazione, approderanno a San Ginesio con la poetica degli affetti nella musica italiana del Seicento.
Uno strano, persistente pregiudizio circonda ancora oggi la musica italiana del Seicento. Nella percezione comune è avvertita come “difficile”, complessa, astrusa, lontana dalla sensibilità del tempo presente. Questa diffusa diffidenza ha allontanato e allontana tuttora dai programmi dei teatri e delle sale da concerto musiche di infinita bellezza. Una vera ingiustizia. Il secolo XVII ha creato infatti i tesori forse più preziosi dell’intera storia della musica d’arte italiana. Il repertorio degli oratori, delle opere, dei duetti da camera, delle cantate a voce sola, dei tardi madrigali, dei mottetti, per non parlare delle forme strumentali e della loro stupefacente varietà, contiene pagine che ancora oggi stupiscono, commuovono, fanno spalancare gli occhi. Musiche vocali e strumentali in buona parte ancora da rivelare: almeno al pubblico indifferenziato della musica d’arte.
Una lacuna della quale non si avverte abbastanza la gravità: se le istituzioni culturali italiane dedicassero a questo repertorio un decimo delle risorse che lo Stato francese, ad esempio, ha investito per la riscoperta e la valorizzazione del Seicento parigino potremmo contare oggi su un patrimonio di musiche, di musicisti e di interpreti senza uguali nel mondo. In mancanza di una strategia culturale che parta dal “centro” sono le piccole associazioni musicali “di periferia” a dover svolgere in questo campo una funzione sussidiaria: difficile da praticare, ma indispensabile. Esiste infatti un formidabile anello di congiunzione tra la sensibilità antica e quella contemporanea, un vero e proprio chiasmo comune in grado di avvicinare i lembi di due culture, di due sistemi antropologici apparentemente inconciliabili. E questo ponte così prezioso si chiama “Teoria degli affetti”. Ridotta alla sua essenza è quel complesso, ma trasparente sistema di figure retoriche e poetiche attraverso le quali la musica rappresenta ciò che noi oggi chiamiamo familiarmente “sentimenti”. E che cosa c’è di più immediato, di più facilmente comprensibile del nostro universo emotivo, di quella rete di pulsioni, attrazioni, passioni che costituisce la radice dei nostri comportamenti affettivi? I nomi che noi diamo ai nostri “sentimenti” sono esattamente gli stessi che gli antichi davano agli “affetti”: Ira, Gioia, Tristezza, Furia, Malinconia, Dolore, Nostalgia, Speranza, Odio. Corrispondenze elementari che noi siamo perfettamente in grado di comprendere esercitando con finezza una dote di cui ognuno è in possesso: l’arte di ascoltare. In questo esercizio di conoscenza noi oggi siamo aiutati dalla funzione primaria che la musica degli affetti svolge tra Cinque e Seicento. Non solo rappresentare gli affetti, ma “muoverli”, come si diceva allora: ossia far vivere agli ascoltatori gli stessi medesimi sentimenti che parole e suoni mettono “in scena”. Un nuovo paradigma che insedia, in pieno Umanesimo, una inedita, rivoluzionaria relazione tra il compositore, l’interprete e l’ascoltatore: per la prima vola reso protagonista, quest’ultimo, del viaggio dell’ars musicae. Ognuno di noi, in tutti gli episodi dell’esistenza quotidiana, viene continuamente mosso dagli affetti più contrastanti: per comprendere la musica dei nostri antenati è sufficiente dunque lasciarsi muovere dagli stessi, medesimi affetti che essi stessi vivevano.
Per risvegliare gli affetti nascosti, o sopiti, nella musica vocale e strumentale del Seicento italiano occorre naturalmente adeguare gli strumenti della comunicazione alla sensibilità contemporanea. E guidare l’ascoltatore in una sorta di dizionario moderno degli affetti contenuti nella musica antica. Per questo motivo cercheremo di inserire ogni concerto in una cornice che comprenda innanzitutto – coerentemente con la poetica degli affetti – i sensi percettivi primari: la vista non meno che l’udito. Ogni concerto è immerso, o anche semplicemente accompagnato, da immagini fisse o in movimento che asseconderanno il ritmo e l’ambiente narrativo di ciascun brano o di una sequenza di brani. Ma cerchiamo anche di seguire la naturale, spontanea inclinazione della musica seicentesca alla rappresentazione degli affetti: ossia la sua prorompente, profonda teatralità. La danza e la parola e le altre arti della rappresentazione saranno dunque complementi ideali di ciascun concerto.
Il “trattato delle passioni” che vorremmo scrivere con la complicità degli spettatori è suddiviso in tre capitoli. Per imprimere una forma e una cadenza ai diversi concerti siamo risaliti ad una delle fonti riconosciute della teoria degli affetti, per quanto forse non la più “popolare”: le “Passioni dell’anima” di René Descartes, un piccolo trattato scritto esattamente a metà del secolo, nel 1649. In queste pagine Cartesio offre una classificazione “scientifica” delle passioni umane, suddividendole in primarie e secondarie e sostenendo che ogni azione umana è ispirata da un affetto dominante o dalla combinazione di più affetti. Gli affetti primari sono, per il grande filosofo francese, l’Ira, la Gioia, la Tristezza, l’Amore, la Meraviglia e il Desiderio.
I solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo continuano a fare musica nell’ambito del progetto “Marche inVita - Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma”, che moltiplica le iniziative nel territorio regionale, realizzato dalla Regione Marche, in collaborazione con Consorzio Marche Spettacolo e AMAT, nell’ambito delle azioni a sostegno delle aree delle Marche colpite dagli eventi sismici dell’estate 2016.
Il terzo evento si terrà domenica 4 Ottobre alle ore 18.00 a San Ginesio, al Salone dell’Ostello Comunale: “Da Mozart a Lehàr” è il titolo dell’incontro musicale che vedrà i giovani solisti, con il pianista Alessandro Benigni, proporre un variegato programma che spazierà da Mozart, Rossini, Donizetti, a Verdi, Lehàr, Offenbach, Puccini.
Un’occasione per vivere l’esperienza della musica lirica con le affascinanti voci dei giovani allievi della storica istituzione osimana, impegnata da oltre 40 anni nel perfezionamento lirico.
Prenotazione obbligatoria e obbligo di mascherina all'ingresso: info@sanginesioturismo.it
A Maria Francesca Alfonsi, anconetana, giornalista e scrittrice, autrice, per la redazione di RAI 3 Marche, di servizi e di rubriche che hanno dato voce alla cultura, al sociale, all’ambiente della nostra regione, andrà il riconoscimento “La Fornarina 2020”, assegnato ogni anno ad una rappresentante del mondo femminile che, nell’attività professionale o nel volontariato, si sia distinta per profilo morale, dedizione alla crescita civile ed empatia per i più deboli.
La cerimonia di assegnazione del riconoscimento Fornarina 2020, giunto alla sua XXIII edizione, si svolgerà a San Ginesio, presso l’Auditorium Sant’Agostino, Sabato 26 settembre alle ore 10,30.
Come da tradizione il riconoscimento è conferito dalla Confraternita dei Sacconi di San Tommaso in stretta collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Gentiliani. Queste due realtà associative di San Ginesio sono entrambe legate alla memoria del grande giurista e intellettuale umanista, Alberico Gentili (San Ginesio 1552 – Londra 1608), padre fondatore del diritto internazionale moderno.
Nato da una illustre famiglia sanginesina di uomini d’arme, medici e giuristi, Alberico, come il resto dei suoi parenti e antenati, apparteneva a questa confraternita, allora dei Flagellanti o Battuti, che, fondata con atto redatto presso il Capitolo Vaticano nel 1338, vive e opera ancora nel suo complesso originario.
Alla storia dei quasi settecento anni di vita e al fondo documentario della Confraternita il Centro Studi ha dedicato due volumi dei suoi “Quaderni del CISG”, dai quali risulta come alle altre opere pietose dei confratelli, quali l’assistenza sociale ai derelitti, l’assistenza legale agli analfabeti, le azioni di pietà per i carcerati ed i morti , si affiancasse il patronato su quelle donne pie che avevano deciso di dedicarsi alla preghiera e alle buone azioni, restando nel mondo, senza sottoporsi alla monacazione .
Tale singolare vocazione alla comprensione di un genere allora senza diritti, unita alla leggenda locale della virtuosa piccola fornaia, che salva la comunità dall’assalto proditorio notturno del nemico, risvegliando la cittadina immersa nel sonno, e dandole così l’opportunità di difendere la propria libertà comunale, ha suggerito e dato il nome alla trasformazione in chiave moderna di un’attenzione sempre viva all’altra metà del cielo, che oggi esprime diversamente il proprio ruolo sociale.
La manifestazione, patrocinata dal Comune di San Ginesio, con un palmarès di assoluta caratura, sarà l’occasione per ringraziare un volto noto e una voce inconfondibile del nostro giornalismo televisivo, capace di raccontare al meglio, con partecipazione e intelligenza, i drammi ma anche le grandi eccellenze del nostro territorio.
Incendio in un fienile: vigili del fuoco al lavoro da diverse ore per procedere allo spegnimento. Le fiamme hanno iniziato a propagarsi attorno alle 17:00 del pomeriggio odierno, a San Ginesio, nella frazione di Santa Maria d'Alto Cielo.
Ad andare a fuoco è stato un fienile di circa 100 metri quadrati con 100 rotoli di fieno al suo interno. Sul posto si sono recate le squadre dei vigili del fuoco provenienti da Macerata e Tolentino.
L'intervento è attualmente in corso. Secondo una prima ricostruzione il rogo sarebbe stato innescato da un fulmine.
(Servizio in aggiornamento)
L’ormai nota situazione stazionaria della ricostruzione post-sisma ha, purtroppo, coinvolto anche il Convento di San Liberato. Le opere provvisionali necessarie per la messa in sicurezza della struttura hanno ridotto notevolmente la capienza della chiesa, nonostante ciò gli attivissimi e solerti frati del convento hanno continuato a celebrare i riti liturgici nella stessa chiesa e aiutandosi con una leggera struttura telata, posizionata nella’area antistante il convento, per eventi speciali estivi.
Tale struttura però risulta essere estremamente leggera e inadatta per la stagione invernale. Inoltre, le misure di distanziamento anti-Covid hanno ridotto davvero a poche unità la capienza della chiesa.
Detto ciò diventa una necessità del convento e dei fedeli, che sempre più numerosi affollano le funzioni religiose celebrate a San Liberato, dotarsi di un tendone-chiesa provvisorio ma resistente alle intemperie e alle nevicate invernali. Tale struttura, il suo riscaldamento, e gli arredi necessari comportano una notevole spesa che gli instancabili frati del convento, capeggiati da Padre Moreno, non possono sopportare solo con le offerte dei fedeli.
"Occorre uno sforzo incisivo da parte di quanti partecipano alle funzioni religiose, amano il convento di San Liberato, delle Istituzioni, Amministrazioni comunali e Comunità Montana dei Monti Azzurri in testa, Istituti Bancari presenti nella zona (credo sia rimasto solo UBI BANCA a cui ci affidiamo) ed alle imprese del luogo" precisa Padre Moreno che sottolinea come sia "ben accetto il contributo di qualunque entità perché sarà lo spirito di solidarietà a permettere la realizzazione di questa necessaria opera che potrà inorgoglire tutti noi".
Per la raccolta dei fondi è possibile effettuare un bonifico sul conto corrente del Convento avente il seguente IBAN:
IT 58 S 0311 169170 000 000 00 5783
INTESTATO A: PROVINCIA PICENA SAN GIACOMO DELLA MARCA FRATI MINORI
CAUSALE: TENDONE NEVE SAN LIBERATO
Con il concerto del violoncellista Mario Brunello al Chiostro del Convento di Sant’Agostino, giovedì 10 settembre ore 21.00 a San Ginesio, si inaugurano le Residenze Musicali degli Amici della Musica Guido Michelli di Ancona. Il concerto è gratuito e il programma presentato è una anteprima di quello che eseguirà al prestigioso MITO Settembre musica: Gavin Bryars, Jesus' Blood Never Failed Me Yet; Brian Ciach, Chaconne, per violoncello ed elettronica; Mojsej Samuilovič Weinberg, Sonata n. 3 op. 106; Marin Marais, La folia; Heinrich Ignaz von Biber, Passacaglia “L’angelo custode”.
La prenotazione è obbligatoria all’indirizzo: prenotazioneamicimusica@gmail.com e si raccomanda l’arrivo almeno 15 minuti prima, portando con se la mascherina. Il grande musicista rimarrà a San Ginesio fino al 15 settembre per un progetto di residenza promosso dalla Società concertistica di Ancona, con Regione Marche, Amat, Comune San Ginesio, Pro Loco San Ginesio, con Unione Montana Monti Azzurri, con il patrocinio dei Comuni di Montappone, Monte San Giusto, e Bolognola.
Il grande violoncellista ritorna così per il terzo anno consecutivo nei luoghi colpiti dal sisma del 2016, nonostante le difficoltà del momento. E’ infatti dal 2018, quando tenne il primo concerto a San Ginesio, che la Società di concerti di Ancona organizza con Brunello un progetto particolare, innovativo, vivo e ambizioso: far incontrare persone che amano la musica e il violoncello, di diverse età e preparazione, da chi ha ripreso o iniziato lo studio dello strumento da adulto, o ragazzi all’inizio del loro percorso, a giovanissimi talenti che hanno intrapreso questa carriera, intrecciando la musica alle esperienze fatte conoscendo il territorio attraverso il suo patrimonio artistico, artigianale e naturale.
Tre linee guida, Metodo (artigianato), Forma (arte), Natura (Sibillini) che si riportano così in modo nuovo e originale all’interno dell’attività di formazione musicale. Quest’anno il territorio sarà rappresentato per l’Artigianato da Montappone, sede storica della creazione dei cappelli (venerdì 11 settembre), per l’Arte a Monte San Giusto, con La Crocifissione, capolavoro di Lorenzo Lotto (12 settembre) e per la Natura sui nostri meravigliosi Sibillini, da Pintura di Bolognola (13 settembre).
La Residenza musicale e Masterclass è un progetto di Mario Brunello e Annalisa Pavoni, da un’idea di Mario Brunello.
Le difficoltà logistiche e le preoccupazioni sanitarie non hanno bloccato il concorso nazionale "Una ragazza per il cinema".
Così una gremita piazza Gentili, a San Ginesio, è stata teatro della finalissima regionale che ha incoronato nuova reginetta di bellezza delle Marche la ventenne Sara Marconi. Studentessa di Biologia, praticante danza classica, la Marconi è risultata la preferita dalla giuria tecnica, precedendo la 18enne di Senigallia Jennifer Luzi e la più piccolina, Tatiana Spinelli di soli 15 anni di Porto Sant’Elpidio.
Questo il podio ginesino di "Una ragazza per il cinema", ma va detto che altre 4 ragazze in gara hanno ottenuto le fasce degli sponsor e soprattutto il pass per prendere parte alla 32° finale nazionale della kermesse in programma dal 2 al 7 settembre a Taormina.
Sono Nicole Piercamilli, 18 anni di Appignano, Livia Zanardi 18 anni di Montegiorgio, Alice Nataloni 17 anni di Porto Sant’Elpidio e la 18enne Jasmine Triboletti di Porto Recanati.
La serata è stata condotta come sempre da Febo Conti, questa volta affiancato da Milena Scavizzi, splendida madre di 2 figli, lauretana 48enne e vincitrice di un titolo nell’edizione 2019 del concorso “Miss Mamma Italiana”.
La finale è stata infine impreziosita dalla comicità e dagli sketch del rinomato duo Lando e Dino.
Festa dei sessantenni a San Ginesio.
Nella splendida cornice del Colle Ascarano si sono dati appuntamento i sessantenni del paese, i quali hanno festeggiato il traguardo raggiunto con un pranzetto al ristorante Terra Nostra. Nonostante il breve ma intenso temporale, gli animi sono stati riscaldati dai ricordi dell’adolescenza e vicissitudini di vita .
Accusa un malore: interviene l'eliambulanza.
L'episodio è avvenuto, nella serata di oggi a Sarnano. Ancora incerta la dinamica di quanto avvenuto. Secondo una prima ricostruzione, una donna sulla quarantina ha accusato un malore nel primo pomeriggio di oggi, mentre si trovava in casa. La 40enne ha dapprima chiamato la guardia medica, poi, sentendo che il dolore persisteva, il 118. Gli operatori dell'emergenza, constatata la gravità della situazione hanno subito allertato l'eliambulanza.
L'elicottero del soccorso, atterrato in località Pian di Pieca, ha poi trasportato la donna all'ospedale di Torrette di Ancona.
La donna purtroppo, durante la notte, è deceduta all'ospedale regionale di Torrette.
La Provincia di Macerata ha disposto con una ordinanza la chiusura temporanea di un tratto, che va dal km 1+300 al km 1+400, della provinciale 59 “Lambertuccia”, nel territorio di San Ginesio, fuori del centro abitato. Il divieto di transito è valido per tutti gli automezzi, per il periodo che va dal 31 agosto all’11 settembre.
La chiusura della provinciale, per l’intera larghezza della carreggiata, è necessaria per procedere all'esecuzione dei lavori di consolidamento del corpo stradale.
In questi giorni la ditta che eseguirà l’intervento sta provvedendo all’installazione della segnaletica stradale di cantiere necessaria e alla segnalazione, con adeguato anticipo dell’interruzione della circolazione ai km 1+300 e km 1+400, nonché all’installazione delle segnalazioni delle deviazioni e dei percorsi alternativi.
“Ci dispiace creare disagi al traffico veicolare per alcuni giorni - afferma il presidente Antonio Pettinari - ma si tratta di lavori necessari per la messa in sicurezza della strada”.
Precipita dal terrazzo della propria abitazione, facendo un volo di circa 5 metri: grave una donna.
L'episodio si è verificato in un appartamento sito in contrada Passo San Ginesio, a San Ginesio, poco prima delle 7 della mattinata odierna.
Secondo le prime informazioni, la donna sarebbe caduta dal terrazzo che si trova al secondo piano.
Si è reso necessario l'intervento dell'eliambulanza che ha trasferito la donna all'ospedale dorico di Torrette. Da una prima ricostruzione fatta dai carabinieri giunti sul posto, il gesto sarebbe volontario.
"Alcune foto di operai al lavoro, escavatori e un gran girare di camion e inerti all'interno di un'area di estrazione che dovrebbe essere chiusa da tempo".
E' il contenuto di una segnalazione giunta alla nostra redazione da parte dei residenti di Pian di Pieca che, con dovizia di particolari, hanno riportato la cronistoria delle operazioni di estrazione nella cava di San Ginesio, o meglio in quella che dovrebbe essere una "ex" cava.
Quell'area risulterebbe, stando alle segnalazioni, essere chiusa e quindi nessuna opera di prelevamento potrebbe essere effettuata mentre dalle foto ricevute è evidente che operai stanno asportando della ghiaia.
Nelle immagini - sottolineano i cittadini - "è possibile vedere che esisteva un 'dente' nel terreno che delimitava l'area della ex cava, alto approssimativamente circa 4 metri ma oggi quel dislivello non esiste più e una mole di materiale estratto si può vedere ammassato lì vicino".
Sempre nelle foto si possono notare degli operai intenti alla ricopertura di un'area che sembra essere quella interessata dal dislivello scomparso: "un'operazione che viene compiuta solitamente dopo aver asportato lo strato sotterraneo di ghiaia o similari. Finita l'estrazione infatti, è protocollo ricoprire il sito con la terra precedentemente asportata." puntualizzano i segnalatori.
Nella segnalazione viene riportato "la situazione era già stata presentata alle autorità comunali - precisano - ma nessuno sembra aver fatto controlli bloccando l'asportazione degli inerti, omettendo un atto d'ufficio ma, soprattutto, perdendo gli oneri di estrazione che si aggirano orientativamente sui 0,71€ a metro cubo - ed aggiungono - volendo tralasciare il danno economico, se l'abuso fosse confermato quello che sorprende sarebbe l'assenza di un controllo costante delle attività estrattive da parte del Comune e della Provincia".
Marco Marzocca anche quest’anno ha confermato la sua partecipazione al progetto Marche inVita; progetto giunto alla sua quarta edizione, realizzato dalla Regione Marche/Assessorato alla Cultura e Turismo in collaborazione con Consorzio Marche Spettacolo e AMAT. All’interno del ricco cartellone di show live, pensati per portare momenti di spettacolo e divertimento nelle aree colpite dal sisma, venerdì 21 agosto, grazie alla collaborazione del Comune di San Ginesio e del suo Sindaco, Giuliano Ciabocco, dalle 21.15 presso Piazza Alberico Gentili, a San Ginesio, il noto attore e cabarettista Marco Marzocca accompagnato come sempre da Stefano Sarcinelli regalerà momenti divertenti.
Marzocca presenterà lo spettacolo dal titolo “Ciao signò”, con gli sketch più amati del suo repertorio. Sarà un’occasione per ripercorrere dal vivo le vicende dei suoi personaggi più famosi, alcuni dei quali sono diventati noti in televisione e hanno dato vita a veri e propri modi di dire. Sul palco si protranno ritrovare le “svampatissime” vicende di Ariel, il domestico filippino di casa Bisio, reso celebre da Zelig, i folcloristici racconti dell’ex pugile Cassiodoro e molto altro, il tutto con la presenza di una spalla di grande capacità artistica ed abilità comica come Stefano Sarcinelli.
"Ciao signò” è un prodotto ben congegnato e confezionato appositamente per regalare agli spettatori una buona dose di risate, restando godibile da tutte le fasce di età, perché senza volgarità e senza eccessi come nello stile del comico. L’ingresso è gratuito. Vista l’entrata in vigore dell’ordinanza ministeriale del 16 agosto 2020 si ricorda l’uso della mascherina a tutti i partecipanti.
Venerdì 21 agosto, alle ore 17, sarà inaugurata a San Ginesio la mostra di liuteria artistica ”Strumenti dal Mondo”.
L'evento, allestito nell’Oratorio dei Lumi e curato dall’architetto ginesino Matteo Sampaolesi, presenta rari e preziosi strumenti di liuteria artistitica dell’ANLAI (Ass.Naz.Liuteria Artistica Italiana di Cremona) e la preziosa raccolta antica e moderna degli strumenti del museo civico di San Ginesio.
Sarà inaugurata dal Sindaco Giuliano Ciabocco con la presenza del presidente ANLAI cav. Gualtiero Nicolini. La mostra è stata allestita per celebrare solennemente la festa di San Ginesio (25 agosto), mimo-musico, patrono dei liutai, dei musici e degli attori e anche per celebrare la XXV edizione del concerto di violino e pianoforte che l’Amministrazione Comunale organizza ogni anno in onore del Santo Patrono e, con l’occasione, dire grazie a tutti coloro che operano per il bene della Comunità ginesina.
Venerdi 21 agosto, oltre all’inaugurazione, alle 17 nel chiostro di S.Agostino, sarà tenuta una conferenza dell'avvocato nonché liutaio Cesare Gualazzini dal titolo:”La costruzione della chitarra” e presentazione del volume sulla tecnica costruttiva Ed Erom e, a seguire, intermezzo musicale con violoncello e lamina sonora suonati da Paolo Maggi e dal maestro Sergio Palmiro Maggi.
Domenica 23 agosto, alle 17,30, nel chiostro di S.Agostino, concerto per violino e pianoforte con il violinista Ares Midiri e la pianista Cesarina Compagnoni, in onore di San Ginesio mimo-musico, in collaborazione con la Corale Bonagiunta e il Centro Culturale Antiqua Marca Firmana.
L’ultimo appuntamento sarà la conferenza di lunedi 24 agosto ore 17,30 nel chiostro di S.Agostino tenuta dal maestro Francesco Taranto, docente di chitarra classica e concertista. Il convegno, dal titolo ”L’evoluzione della chitarra”, presenterà interventi musicali su strumenti originali.
La mostra, che sarà anche un momento di promozione educativa e di studio per gli alunni degli istituti scolastici ginesini, chiuderà domenica 11 ottobre 2020.
La città di San Ginesio, che prende il nome dal suo Santo Patrono, martire cristiano e protettore degli attori, rappresenta la sede ideale per istituire da quest’anno – e proprio questo anno in cui il mondo dello spettacolo è stato messo così a dura prova – un premio a loro riservato.
Nasce così, per iniziativa del Comitato promotore, presieduto dal Sindaco Giuliano Ciabocco, un premio nazionale all’arte dell’attore, il Premio San Ginesio, che anno dopo anno verrà conferito alla migliore attrice e al migliore attore di teatro selezionati da una prestigiosa Giuria di esperti che, per questa prima edizione, ha deciso di premiare Federica Fracassi, attrice di teatro e di cinema di grande esperienza e talento e Massimo Popolizio, attore tra i più importanti nel panorama italiano di teatro e non solo.
Il Ginesio Fest e il Premio San Ginesio, che si sono avvalsi del contributo decisivo di Remo Girone, coinvolgeranno tutto il territorio e il borgo in particolare, e verranno realizzati e gestiti dalla città di San Ginesio assieme a partner fondanti che rappresentano il mondo culturale, regionale e nazionale, in diversi campi disciplinari: le scuole di formazione, l’Accademia di Belle Arti, le Associazioni Culturali, l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, le Università e in particolare il Centro Teatrale Santacristina, il Centro Internazionale Studi Gentiliani e l’Associazione Nazionale Liutai.
Il Premio è, insieme alla mostra “Hoc Opus – Ritorno alla bellezza” che consente dal 18 luglio all’Auditorium Sant’Agostino di tornare a ammirare i quadri messi in sicurezza dopo il terremoto, l’asset principale di un progetto che prevede una impegnativa operazione per la rinascita e la rivalutazione del territorio dopo il sisma del 2016.
I Borghi dell’Appennino centrale hanno, infatti, reagito alle calamità costituendo una rete comune e mettendo in pratica il principio di “territori antifragili” cioè non solo resilienti ma reattivi e propositivi, con l’obiettivo di trasformare un episodio così traumatico per la comunità e il territorio, anche in una opportunità per migliorare, fare sistema, crescere insieme.
In questo più ampio progetto la città ha deciso di valorizzare la figura del Santo protettore degli artisti, dei musicisti e della gente di teatro, e ha immaginato di trasformare nei prossimi anni il Borgo di San Ginesio nel Borgo degli Attori, per creare una opportunità reciproca di crescita e rinascita.
Sono già in atto alcune preziose partnership per pianificare sul territorio comunale le loro sedi o residenze artistiche. Tra i primi a collaborare con il Comune, Mario Brunello, violoncellista di fama mondiale, Il Centro Teatrale Santacristina fondato da Luca Ronconi e Roberta Carlotto, gli attori Milena Mancini e Vinicio Marchioni . Nei prossimi anni si prevede di avviare altre proficue partecipazioni.
Ginesio Fest 2020: il programma completo
Dal 23 al 25 Agosto, giorno della festa del Santo Patrono, la città si trasformerà in un palcoscenico reale e virtuale, diffuso, in cui andranno in scena incontri, filmati, eventi, mostre, performance degli artisti ospiti.
Tra questi appuntamenti da segnalare le tre masterclass che si svolgeranno le mattine del 24 e 25 agosto dalle 10.30 in poi. La prima dal titolo “Cultura, innovazione e territori” a cura di Oliviero Ponte di Pino, di particolare significato per un territorio come quello di San Ginesio, sarà seguita dalla proiezione del documentario di Pier Paolo Pasolini “Pasolini e la forma della città” presentato da Giovanni Agosti.
La terza curata da Rodolfo di Giammarco “Risorse+Spazi+Lingue+Generi=Teatro” coinvolgerà artisti e attori nella discussione. Il 24 pomeriggio a partire dalle ore 18 ci sarà un incontro a cura di Roberta Carlotto “Una giornata a Santacristina” dove verranno presentate le modalità di lavoro e il progetto del Centro di alta formazione voluto da Luca Ronconi.
Durante l’incontro verrà presentato il libro a cura di Giovanni Agosti, “Luca Ronconi. Prove di autobiografia” (Feltrinelli 2019) dedicato al grande regista e all’esperienza della scuola da lui fondata. Tutti gli eventi saranno in diretta Facebook e alle masterclass si potrà partecipare anche sulla piattaforma Zoom.
Il Ginesio Fest culminerà con la Premiazione della I Edizione del Premio San Ginesio, martedì 25 agosto ore 18 ai Giardini del Colle. La serata conclusiva del Premio vedrà sul palco, insieme alla Giuria, i premiati Fracassi e Popolizio che verranno prima intervistati da due giornalisti della stampa nazionale, e successivamente si esibiranno in una breve performance.
Con l’edizione del 2020 si dà l’avvio a un appuntamento che intende consolidarsi negli anni futuri sia sul territorio sia a livello nazionale. I giurati, alla conclusione del Premio di quest’anno, individueranno il tema e i criteri per il 2021, sui quali lavoreranno nel corso dei prossimi mesi.
Una ricorrenza in differita di 10 giorni per l'edizione 2020 della "Festa della Pace 1000 Gru per Hiroshima". Un’edizione senza i Sensei Giapponesi che sono tutti rimasti in Giappone, ma si è deciso ugualmente di onorare, con la comunità di San Ginesio, il tradizionale appuntamento estivo di Pace e Cultura Nipponica, giunto all'undicesima edizione.
L'evento gratuito è in programma per domenica 16 agosto, alle ore 21:00. Nello storico Chiostro di Sant'Agostino, un convivio in versione condensata con un massimo 100 persone
Le 1000 Gru, realizzate da tradizione dai volontari di San Ginesio, saranno consegnate al Sindaco Giuliano Ciabocco per la spedizione al parco della pace di Hiroshima.
L'evento prevedrà anche la proiezione del film anime “La Tomba delle lucciole” firmato da Studio Ghibli, per la regia di Isao Takahata. Si tratta di uno dei massimi capolavori del cinema d’animazione: struggente e poetico. Verrà, inoltre, presentato in anteprima il progetto "Kasei Archive" del duo creativo Marco e Leen.
Prosegue la solidarietà da parte dell'Associazione Nazionale degli Alpini rappresentata dal suo massimo rappresentante, il presidente nazionale Sebastiano Favero. Nei giorni scorsi Favero è stato presente a San Ginesio per donare al Comune una tensostruttura da parte della fondazione A.n.a. onlus e della protezione civile A.n.a., che sarà funzionale per molteplici situazioni.
Il presidente Favero, accompagnato da Giacomo Tiraboschi (segretario nazionale protezione civile Ana) e da Ettore Avietti (coordinatore ii° raggruppamento Protez.Civile Ana Lombardia-Emilia Romagna), ha espresso la sua piena soddisfazione per essere presente a San Ginesio, sottolineando quanto importante sia il ruolo degli alpini specie nei momenti drammatici come quelli vissuti a causa del sisma del 2016.
“Gli alpini, quando c’è un bisogno, ci sono sempre - ha dichiarato il presidente -. Ci sono col cuore e portano condivisione e amicizia".
Alle parole del presidente hanno fatto seguito quelle del sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco, che ha ringraziato gli alpini per tutte la generosità profusa in ogni circostanza. “Si è ormai instaurato un rapporto di amicizia, consolidato nel tempo e destinato a rafforzarsi sempre più” ha aggiunto il sindaco.
Ciabocco ha voluto poi anche sottolineare un altro aspetto legato al lato umano e al riuscire a dare coraggio, speranza e anche allegria alla popolazione in momenti davvero tragici.
Un particolare ringraziamento è stato rivolto ad Avietti, ormai ginesino di adozione, per tutto l’impegno e la professionalità che da sempre rivolge alla comunità. “Solidarietà, lavoro, impegno - ha concluso il sindaco - sono senz’altro le caratteristiche che ogni alpino sa egregiamente rappresentare”.
Ad accogliere il presidente Favero c’erano anche il presidente della sezione A.n.a. Marche - Sergio Mercuri - con il capogruppo degli alpini San Ginesio Adriano Campugiani, il quale si è detto orgoglioso e onorato di avere il presidente dell’A.n.a. a San Ginesio.
Ricordiamo infatti che l’Associazione Nazionale Alpini conta 80 sezioni in Italia e 30 nel mondo per un totale di oltre 4.500 gruppi. Il gruppo ginesino conta 24 soci: "È una goccia nell’oceano alpino e quella goccia il presidente l’ha valorizzata” ha concluso Campugiani.
Dopo lo scambio dei doni, il presidente Sebastiano Favero ha visitato la sede del gruppo Alpini di San Ginesio e la mostra permanente dei bassorilievi - unica in italia - nel chiostro del vecchio palazzo municipale, ad oggi inagibile, che rappresenta le posizioni dell’armata alpina sul Don durante la campagna di Russia 42/43.
E’ tutto pronto per la settima edizione del Festival del Mimo e del Teatro gestuale che si terrà dall’8 al 9 agosto, tra le 17.30 e le 24.00, nel centro storico di San Ginesio.
Quest’anno la ricca programmazione vede la partecipazione di Clown, Fantasisti, Marionettisti e Mimi di fama internazionale. Tecniche diverse che parlano direttamente al cuore con il linguaggio del gesto.
Graditissima la presenza di Davide Rausa, artista che dà vita ad incredibili personaggi grazie ai suoi piedi. E poi Otto il Bassotto, capace di creare un mondo intero con un semplice palloncino. El Bechin e le sue tenerissime marionette. E DoisBerto: cosa tirerà fuori da una tenda da campeggio?
Per lo spettacolo serale verrà ospitato Chapeau Clown, personaggio di grande delicatezza e ospite a sorpresa in una incursione fuori tema: lo Psicomago. Sarete disposti a farvi leggere nel profondo dell’anima?
Le postazioni degli spettacoli, le mostre pittoriche e fotografiche, il mercatino di artigianato - rigorosamente artistico - sono tutte all’aperto e l’accesso è gratuito. Non è necessaria la prenotazione ma l’accesso agli spettacoli è limitato in base allo spazio disponibile.
Pertanto è importante programmare con cura gli spettacoli di interesse e arrivare in postazione in anticipo. Per garantire una buona visione a tutti, gli spettacoli verranno replicati da due a tre volte sia il pomeriggio che la sera. È possibile consultare il programma online alla pagina Facebook del Festival del mimo e del teatro gestuale e il cartaceo in tutte le postazioni degli artisti.
La direzione artistica è curata da Vera Vaiano, mimo, clown, formatore teatrale. L’organizzazione è della Proloco di San Ginesio.
L'evento è realizzato grazie al contributo dei commercianti del centro storico e delle contrade, degli imprenditori locali e dell' Amministrazione Comunale di San Ginesio.