In occasione del Giorno del Ricordo, solennità civile nazionale italiana che il 10 febbraio di ogni anno celebra e commemora i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, diverse città della provincia di Macerata hanno opsitato cerimonie commemorative. San Severino Marche ha ospitato una cerimonia ufficiale al Monumento ai Caduti che si è aperta con il rito dell’alzabandiera sulle note dell’Inno di Mameli e la deposizione di una corona di alloro da parte del sindaco, Rosa Piermattei.
Subito dopo, il primo cittadino settempedano ha pronunciato un discorso ufficiale nel quale ha ricordato: “Esattamente venti anni fa, con la legge 92 del 30 marzo 2024, veniva istituita questa Giornata per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. In un lembo di terra bagnato dall’Adriatico, si consumarono eccidi e stragi prima di un grande esodo di massa. Una pagina che oggi, a distanza di venti anni, sembra ripetersi perché l’eco delle guerre, in due decenni, non si è mai placato nel mondo. Eppure tutti noi, ogni giorno – ha riflettuto il sindaco Piermattei - dovremo cercare la pace perché la guerra porta sofferenza, dolore e sangue. Sul confine orientale italiano se ne versò molto anche se qualcuno ha cercato di rimuovere questa dalle pagine di storia. Ha cercato persino di negare che quello che si consumò fu un grande eccidio. Persecuzioni ed esodi del passato, invece, vanno raccontati perché persecuzioni ed esodi non abbiano più a ripetersi nel presente”.
A nome di tutti i settempedani, il primo cittadino di San Severino Marche ha voluto poi far sentire la “vicinanza di una comunità a quella giuliano dalmata la quale ha chiesto di poter avere la sua memoria senza rancore perché al dolore e al sacrificio non si sommi un confronto che nulla riguarda quella stagione. A questa comunità oggi rappresentata dall’Associazione Unione degli Istriani - ha aggiunto la Piermattei - vogliamo far sentire il nostro abbraccio”.
Infine, un passaggio di testimone ai giovani studenti delle scuole presenti alla commemorazione: “Mi rivolgo a voi invitandovi a non dimenticare perché chi dimentica non ha passato, non ha presente e non avrà futuro”. A prendere la parola per l’associazione Unione degli Istriani è stata Francesca Piloni, che ha ricordato, ripercorrendo la storia: “Le stragi delle foibe, con il successivo drammatico esodo, furono solamente l’ultima pagina di un preciso disegno di cancellazione dell’italianità adriatica orientale perseguito per oltre un secolo. Migliaia di italiani vennero barbaramente torturati e uccisi nelle foibe, fucilati, annegati con le pietre al collo, deportati nei campi di concentramento jugoslavi dai quali in pochissimi fecero ritorno. E questa pagina della storia d’Italia riguarda da vicino anche le Marche. Furono 79 i cittadini marchigiani che caddero al confine orientale in quei tragici giorni".
"Oggi – ha poi proseguito la Piloni – commemoriamo una pagina della storia d’Italia volutamente occultata per 60 anni e, da molti, ancora oggi negata e vilipesa. Per questo, al fine di rendere giustizia alla memoria dei tanti italiani orrendamente assassinati, agli esuli e ai loro discendenti, ultimi testimoni dell’italianità adriatica orientale, invito a difenderne la dignità ed il ricordo, la drammatica storia, le enormi sofferenze subite. Sofferenze che ho toccato con mano e che visto per anni negli occhi di mia nonna, gli occhi di una giovane ragazza testimone delle sparizioni, dei macabri viaggi delle tristemente note “corriere della morte”, delle stragi, del recupero dei corpi dalle foibe. Quegli stessi occhi che cercavano il cielo attraverso le sbarre della prigione, quando venne incarcerata perché italiana per poi essere costretta a fuggire e ad abbandonare per sempre la propria casa e la propria terra. Una terra mai dimenticata e amata fino alla fine, amata come l’Italia il cui tricolore volle portare con sé, quando i suoi occhi stanchi e sofferenti si chiusure, per il suo ultimo viaggio”.
Poi, anche per la rappresentante dell’associazione Unione degli Istriani, l’invito rivolto ai presenti alla cerimonia in ricordo delle foibe: “Parlatene, leggete, studiate, approfondite, raccontate ai vostri figli questa storia, andate a visitare quelle che erano le nostre città e le nostre case, tramandate il ricordo. Fatelo per i nostri morti, per i vostri figli, per le prossime generazioni, affinché imparino a conoscere l’indissolubile legame tra l’Italia e l’Istria, Fiume, la Dalmazia, là dove ancora oggi campeggiano le vestigia romane, i leoni di San Marco, i campanili veneziani, l’architettura italiana. Là dove il nostro popolo non c’è più – ha concluso la Piloni – ma dove tutto, ancora oggi, parla italiano”.
Anche a Porto Potenza Picena questa mattina, innanzi al Monumento ai Caduti di Piazza Douhet, si è tenuta la manifestazione per il Giorno del Ricordo: l’evento si è tenuto con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Potenza Picena, rappresentata dall’Assessore Paolo Scocco e dal Consigliere Michele Galluzzo.
“Quest’anno ricorre il ventennale dell’approvazione della Legge 92/2004 che ha istituito il Giorno del Ricordo – ha sottolineato il coordinatore locale del Comitato 10 Febbraio, Attilio Minoliti – dunque un motivo ulteriore per profondere maggior impegno nella commemorazione dei Martiri delle foibe e il sacrificio degli esuli istriani e giuliano - dalmati costretti ad abbandonare terre da sempre italiane. Cogliamo, inoltre, l’occasione di proporre all’Amministrazione Comunale di intitolare una via, una piazza o un giardino pubblico a Norma Cossetto, insignita della Medaglia d’Oro al Merito Civile. A sostegno di questa richiesta siamo pronti ad avviare una raccolta di firme tra la popolazione potentina”.
Sabato prossimo 17 febbraio, nell’ambito delle celebrazioni nazionali della Giornata del Ricordo volute dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il “Treno del Ricordo” farà tappa nella Stazione di Ancona, binario 1 Ovest, aperto al pubblico dalle ore 9 alle ore 18. Si tratta di un treno storico caratterizzato da particolari allestimenti evocativi che, partendo da Trieste, farà tappa in 12 diverse stazioni da nord a sud della penisola, toccando le città che furono particolarmente significative di quel viaggio.
Infine, nel Piazzale delle Foibe antistante la Scuola Primaria “Olimpia” a Montefano, si è tenuta un'altra commemorazione del Giorno del Ricordo: il vicesindaco Claudio Pianesi ha invitato tutti, nel suo discorso, ”a una profonda riflessione su questo atroce destino. Molti giovani oggi lasciano l'Italia in cerca di un luogo e di un futuro, molto spesso a livello professionale, una scelta giusta e comprensibile. Ma il dolore che quegli esuli hanno provato nel dover abbandonare furtivi la loro terra deve ancora essere ricordato e condiviso, perché anche questa grande tragedia – come quella della Shoah ricordata pochi giorni fa – non debba mai essere dimenticata. Oggi, in questa cerimonia, uniamo la nostra voce a quelle dei bambini e dei ragazzi delle nostre Scuole per ricordare ed esprimere solidarietà e compassione verso coloro che hanno sofferto, verso le famiglie che hanno perso i propri cari e verso coloro che hanno vissuto l'esodo forzato”.
Nel Giorno del Ricordo Macerata onora le vittime delle foibe e lo ha fatto inaugurando questa mattina un monumento, dedicato anche all’esodo istriano giuliano dalmata, collocato nell’area verde del quartiere Vergini.
Alla presenza delle maggiori autorità civili e militari, amministrative e dei rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma cittadine, a scoprire il monumento, orientato verso lo spicchio di mare Adriatico, in corrispondenza del quale, nelle giornate più limpide, si intravedono le coste dalmate, sono stati l’assessore Paolo Renna che ha lavorato con impegno e concretamente per la sua realizzazione, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni e il viceprefetto aggiunto Carlo Ferraccioni in rappresentanza del prefetto Isabella Fusiello.
"Il monumento è un impegno tangibile", come hanno ricordato l’assessore Renna e il consigliere Borroni, "per coltivare la memoria di una pagina del Novecento troppo spesso dimenticata e segnata da violenze come quelle portate alla luce delle foibe e dal drammatico esodo di migliaia di italiani profughi, ed è un dovere ricordare per il futuro delle giovani generazioni".
L’idea, il progetto e la scelta dei materiali del monumento, forniti a titolo gratuito, sono dell’Ingegner Marco Maria Contardi, che ne ha seguito da vicino anche la realizzazione. Il monumento, come ha illustrato oggi ai presenti alla cerimonia di inaugurazione, è un rettangolo aureo, lacerato lungo l’asse verticale da una foiba e vi è riprodotta la bandiera italiana dove il rosso del tricolore cola sulla terra e il basamento è in pietra d’Istria.
Le ditte esecutrici dell’opera sono L.M. di Giuliano Luchetti per la scultura in acciaio, Marco Facciolli per la verniciatura artistica e Marmi Pausula di Pompei Ermanno per la fornitura e lavorazione del basamento.
Le commemorazione del Giorno del Ricordo promossa dall’Amministrazione proseguirà sabato 17 febbraio, alle 17, con il taglio del nastro della mostra “L’esodo degli italiani dell’Istria, Fiume e Dalmazia” allestita nella galleria degli Antichi forni, realizzata dall’Unione degli Istriani in collaborazione con il Comune di Macerata e sabato 24 febbraio, alle 11, con l’intitolazione dei giardini del quartiere Le Vergini al dottor Geppino Micheletti, il medico dell’ospedale di Pola che dopo l’eccidio di Vergarolla del 18 agosto 1946, continuò a operare i feriti e a salvare decine di vite nonostante gli fosse giunta notizia della morte. Alla cerimonia sarà presente il senatore Roberto Menia che è stato il primo promotore della legge che ha istituito 20 anni fa il 10 febbraio come Giorno del Ricordo.
Le sue inusuali doti fisiche le ha già messe in mostra nel 2006, correndo a 60 anni 12mila chilometri tra Macerata e Pechino in sei mesi esatti, per pregare sulla tomba del missionario suo concittadino, padre Matteo Ricci. Ha manifestato la sua fede, toccando - sempre di corsa tra il 2002 e il 2008 - i santuari di Lourdes, Santiago de Compostela, Fatima, Czestochowa e arrivando fino in Terra Santa, unendo insieme devozione religiosa e passione sportiva. Poi, nel 2012, la coast-to-coast negli Stati Uniti d’America, partendo simbolicamente dalla “replica” della Porziuncola di San Francisco per concludere il suo itinerario a New York, sul memoriale di Ground Zero.
Ulderico Lambertucci, classe 1946 di Treia, è pronto di nuovo a indossare gli scarpini da maratoneta per cimentarsi in una nuova impresa, ormai sulla soglia degli ottant’anni. Il pellegrinaggio “Loreto-Lourdes: il mio grazie a Maria” inizierà dalla Santa Casa di Loreto sabato 24 febbraio per concludersi al Santuario di Nostra Signora di Lourdes fra sabato 23 e domenica 24 marzo, in occasione della Domenica delle Palme.
Ventidue anni dopo, Ulderico ripeterà l’itinerario già percorso nel 2002, sostenuto e supportato dall’associazione sportiva dilettantistica ColleMar-athon di Fano. Dopo gli anni del Covid e la forte crisi che da tempo sta segnando il tessuto economico e produttivo, vuole rimettersi in cammino per ringraziare le Vergine Maria di averlo sempre accompagnato e sostenuto. Lungo l’itinerario tra Loreto e la meta francese ai piedi dei Pirenei, Ulderico ha previsto una serie di soste per raccogliersi in preghiera e portare il suo messaggio di fede e di pace, visitando i principali santuari mariani che troverà nel suo percorso. Fino alla destinazione finale di Lourdes, dove proprio l’11 febbraio si celebrano la festa della Vergine Maria e quella della Giornata mondiale del malato.
La corsa, una scoperta a quasi 50 anni
Lambertucci ha lavorato fin da ragazzo come muratore e poi imprenditore edile. Solo dal 1995 - a quasi cinquant’anni - ha scoperto di essere un corridore dalle doti inusuali. Tanto da rendersi protagonista nel 2000 di un record da Guinness dei primati: quello di aver portato a termine ben 46 maratone in un solo anno, tra le più celebri al mondo.
Ma Ulderico non si limita a correre in gare podistiche competitive, molte delle quali come decano e portabandiera della ColleMar-athon Asd di Fano. Il suo impegno e i suoi risultati sono “testimoni” anche dello stile alimentare mediterraneo: un modo per dimostrare come una dieta varia e bilanciata possa aiutare a ottenere elevate prestazioni a qualsiasi età e senza dover necessariamente ricorrere a sostanze stimolanti o, peggio, proibite.
Con le sue imprese, ha sempre abbinato la passione per la corsa con la sua fede religiosa e con la devozione, in particolare, alla Vergine Maria. Lo testimoniano soprattutto i 1.600 chilometri tra i santuari di Loreto e Lourdes nel 2002, i 3.000 da Fatima, passando per Santiago di Compostela e fino a Loreto l’anno successivo, e i circa 1.900 tra Roma e il Santuario della Madonna Nera di Czestochowa, in Polonia, nel 2004. Oltre 6.500 chilometri con la benedizione di Giovanni Paolo II, che lo ha ricevuto in udienza, e quella dei Vescovi di Loreto, Lourdes e Fatima.
L’impresa più grande, per “incontrare” la Cina di Matteo Ricci. Un pellegrinaggio davvero insolito, quello compiuto da Ulderico Lambertucci nel 2006. È partito da Macerata - nelle Marche - il 4 febbraio per arrivare fino alla tomba del suo concittadino padre Matteo Ricci, il religioso gesuita che alla fine del Cinquecento portò in Cina il Vangelo e le sue conoscenze scientifiche.
Lambertucci e i suoi compagni di viaggio del camper, Zamir e Ferdinando, hanno affrontato un lungo tragitto attraverso l’Europa dell’Est e le sconfinate praterie dell’Asia centrale: Italia, Slovenia, Croazia, Ungheria, Romania, Moldavia, Ucraina, Russia, Kazakhstan e infine la Cina. In totale 12mila chilometri. Fino a chiudere la sua impresa il 12 agosto 2006, con l’arrivo sulla tomba di padre Matteo Ricci nel cuore di Pechino.
Roma-Gerusalemme: messaggero di pace e dialogo. Dopo la devozione verso la Vergine Maria, gli itinerari dei grandi pellegrinaggi europei, la Via della Seta verso la Cina per trovare la memoria di chi nei secoli passati ha evangelizzato il lontano Oriente, nel 2008 l’attenzione di Ulderico Lambertucci si è concentrata sulla pace nel mondo e il dialogo interreligioso.
Ulderico ha unito insieme le “città sante” di Roma e Gerusalemme. Con la consapevolezza di poter fare ben poco per eliminare guerra e violenza, ma con la certezza della grande importanza del messaggio di pace che portava con sé. Non è stato lui il protagonista assoluto. Ha voluto soltanto farsi “strumento di pace”, come era solito dire san Francesco di Assisi.
La data della partenza, il 1° gennaio 2008, non è stata casuale. Come non lo è stato il luogo d’inizio del suo lungo viaggio. Ulderico Lambertucci è partito da Roma, dal caldo abbraccio del colonnato di piazza San Pietro, nella Giornata mondiale della Pace, salutato da papa Benedetto XVI e dal vicario del Santo Padre per la Città del Vaticano, il card. Angelo Comastri, suo grande amico.
Una corsa di circa seimila chilometri, prima in Italia, toccando alcuni luoghi-simbolo del dialogo e dei rapporti fra Occidente e Oriente. Poi la discesa lungo le martoriate terre balcaniche, teatro di guerra e violenze più volte nel Novecento e fino a pochi anni fa. E poi la Grecia, la Turchia, la Siria e la Giordania, prima di scendere nella tormentata Terra Santa, dove anche in questi mesi si stanno consumando le lotte tra lo stato di Israele e quello della Palestina.
San Francesco anche nella coast-to-coast americana. Nel 2012, Ulderico parte per una nuova, entusiasmante impresa podistica: da San Francisco, sulla West Coast degli Stati Uniti, fino a New York, nell’estremo oriente degli Usa. Oltre 4.600 chilometri per unire insieme due luoghi simbolo, sempre con l’intento di portare un messaggio di pace e di dialogo fra religioni e culture diverse.
A San Francisco, infatti, Ulderico Lambertucci parte simbolicamente dalla Porziuncola Nuova di San Francesco, ricostruita tale e quale a quella di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Un’autentica “meraviglia” voluta dall’allora italo-americana vice-sindaco di San Francisco, Angela Alioto. La corsa vera e propria Lambertucci la inizia a Los Angeles, per concluderla a Ground Zero, a New York, diventato negli anni una sorta di “sacrario” delle vittime degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001.
A distanza di pochi giorni dal primo annuncio arriva la seconda data di Sferisterio Live 2024, il festival di musica dal vivo organizzata dal Comune di Macerata – Assessorato agli Eventi in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio.
Protagonista indiscussa del Festival di Sanremo il 30 agosto sul palcoscenico dell’arena si esibirà Fiorella Mannoia in “Fiorella sinfonica Live con orchestra” un nuovo tour che per la prima volta la vedrà affiancata da un’orchestra sinfonica in un importante anno di festa.
“Dopo l’annuncio della doppia data de Il Volo, allo Sferisterio di Macerata accoglieremo un altro ospite di assoluto prestigio che, come il trio famoso a livello internazionale, sta calcando in questi giorni il palco del teatro Ariston di Sanremo: Fiorella Mannoia. Tra le più grandi interpreti del panorama musicale italiano, la sua inconfondibile vocalità ha conquistato generazioni e generazioni – ha commentato il sindaco Sandro Parcaroli -. Anche questa stagione di Sferisterio Live si preannuncia ricca di soprese e di appuntamenti di caratura nazionale e internazionale e ci aspettiamo di replicare, e oltrepassare, il successo di pubblico registrato lo scorso anno”.
“Un’altra stella del firmamento musicale italiano, un’icona qual è la Mannoia, contribuirà a dare lustro al festival che in questi ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale, sia a livello di prestigio, con proposte di livello internazionale, che di numeri, in termini di presenze - interviene l’assessore al Turismo e agli Eventi Riccardo Sacchi -. Sferisterio Live si sta preparando a vivere un’altra stagione di grandi nomi e di grande musica. Infatti, abbiamo in serbo altre proposte che non mancheranno di arricchire il caleidoscopico programma che contraddistingue la rassegna”.
In un anno così speciale che vedrà Fiorella Mannoia spegnere 70 candeline, l'artista romana è pronta a festeggiare questo traguardo nella dimensione per lei più naturale, il palco. A dare il via a questi festeggiamenti live per Fiorella, il 3 giugno a Roma, tra le suggestive mura delle Terme di Caracalla, un importante e imperdibile concerto-evento speciale. I concerti sono prodotti e organizzati da Friends & Partners e Oyà.
Una nuova emozionante avventura per Fiorella Mannoia iniziata con il ritorno in gara sul palco dell'Ariston. L’artista partecipa al 74° Festival di Sanremo con il brano Mariposa, un vero manifesto per cantare l’orgoglio di essere donna che firma in prima persona insieme a Cheope e Carlo Di Francesco che sigla anche le musiche con Federica Abbate e Mattia Cerri.
Fiorella Mannoia torna per la sesta volta in concorso a Sanremo, a sette anni di distanza dalla partecipazione con “Che sia benedetta”, seconda classificata nel 2017. La prima volta all’Ariston risale al 1981 quando si esibisce in gara con il brano “Caffè nero bollente”. La seconda è nel 1984 con “Come si cambia” che la consacra a tutti gli effetti come straordinaria interprete. Il 1987 è l’anno di “Quello che le donne non dicono”, brano scritto da Enrico Ruggeri, il primo tra i grandi cantautori a credere in lei inaugurando quel percorso musicale che da sempre la caratterizza, con cui vince il premio della critica che si aggiudica anche al Festival del 1988, grazie ad un altro incontro importante, quello con Ivano Fossati che scrive per lei “Le notti di maggio”.
Mariposa è un vero e proprio manifesto di donne: Fiorella canta le voci di ognuna di loro, nel tempo, nella storia, nel sentimento e nel mistero, raccontandole nella loro libertà, forza, dolore, gioia, amore… Tutti gli opposti delle donne vivono con orgoglio in questa canzone e si uniscono tra i versi gridando insieme l'identità eterna e inviolabile di ciascuna.
I biglietti per il concerto di Sferisterio Live, reso possibile grazie anche all’organizzazione di Elite Agency Group e Alhena Entertainment (info 0871 685020), saranno disponibili in prevendita a partire dalle ore 16 di lunedì 12 febbraio su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali mentre alla Biglietteria dello Sferisterio da martedì 13 alle ore 11.
In una serata di febbraio dalle temperature quasi primaverili è andato in scena il match fra Robur e Stese, gara valida per la diciassettesima giornata del girone E di Terza categoria.
Tanti ragazzi e appassionati sono accorsi al campo sportivo dei Salesiani di Macerata per assistere alla partita, dando vita ad una cornice di pubblico sicuramente insolita per un match di Terza categoria. Una bella immagine per il calcio dilettantistico maceratese.
Sul campo, invece le, squadre si sono affrontate a viso aperto, lottando su ogni pallone. Il risultato è stato però indirizzato già nel primo tempo dalla Stese, con la capolista del girone andata al riposo sul risultato di 3-0.
Ad aprire le marcature ci ha pensato al 12' del primo tempo il bomber rossoblù Sacha Amaolo, leader della classifica cannonieri del torneo con 13 reti. Quattro minuti dopo è arrivato il raddoppio di Gaetani, bravo a trafiggere Trillini con un destro al volo molto potente. Al 38' è arrivato anche il terzo gol di Atragene, abilissimo nel raccogliere un calcio di punizione e realizzare il suo undicesimo gol in campionato.
Nel secondo tempo la Robur ha provato a reagire, rientrando in campo con uno spirito più battagliero. Il gol di Ngugi al 56' ha dato una scossa ad un match che sembrava già messo in archivio dalla Stese. Gli ospiti sono stati comunque bravi nel gestire il vantaggio nei minuti finali, nei quali comunque nessuna delle due squadre si è risparmiata nei duelli in mezzo al campo.
La Stese rialza dunque la testa dopo la sconfitta casalinga di venerdì scorso con la Giovanile Nicolò Ceselli, che ha rappresentato il primo stop stagionale per i rossoblù. La squadra di Patron Micucci, che in settimana ha staccato il pass per le semifinali di Coppa Marche battendo il Serralta, continua dunque a guidare la classifica del campionato di Terza Categoria Girone E. Stese che, grazie al +3 di Macerata, si trova ora a quota 43 punti.
Frena ancora la Robur, ferma a quota 22 punti e all'ottavo posto in classifica. La storica società maceratese, al suo primo anno dalla ricostituzione, sta comunque ben figurando in questa sua ripartenza dalla Terza categoria. Nonostante la sconfitta con la Stese, l'obiettivo play-off rimane sicuramente a portata di mano.
Con la deposizione di due corone di alloro ai giardini “Norma Cossetto” e davanti al monumento dedicato ai “Martiri delle Foibe” in Piazza Abba, Civitanova ha dato il via alle celebrazioni del Giorno del Ricordo, in memoria della tragedia italiana e di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano, giuliano e dalmata. Presenti, questa mattina, il sindaco Fabrizio Ciarapica, il vicesindaco Claudio Morresi, il vicepresidente del Consiglio Comunale, Giorgio J. Pollastrelli, consiglieri comunali e autorità civili e militari.
“Solo vent’anni fa il Giorno del Ricordo fu istituito dal Parlamento con la legge n.92 del 2004 - ha detto il sindaco Ciarapica - Giorno in cui finalmente le nostre coscienze incominciarono a fare i conti con una delle tragedie più grandi della nostra nazione e che investì improvvisamente migliaia di persone innocenti colpevoli solo di essere italiani e di vivere in una zona di confine. Pagine di storia tenute per troppo tempo nascoste e che oggi con dolore abbiamo il dovere di raccontare e ricordare. Onore, dunque, alle vittime di quegli orrori disumani e al dolore di chi fu costretto ad abbandonare la propria terra per amore dell'Italia. Sta a tutti noi costruire un futuro di pace che dipenderà dai muri che sapremo abbattere, dai ponti che riusciremo a costruire e dalle mani che vorremmo stringere”.
Il vicepresidente del Consiglio, Giorgio J. Pollastrelli, dopo aver ricordato “i martiri e gli esuli e una tragedia, che non può e non deve essere dimenticata”, ha voluto “ringraziare la famiglia Ruvignisa di Istria e quindi l'associazione di Esuli istriani che hanno donato più di 20 anni fa questa pietra, in piazza Abba, alla città di Civitanova Marche”.
La commemorazione del Giorno del ricordo continua lunedì, alle ore 9.00 ,insieme agli studenti all’Auditorium dei Licei “Leonardo da Vinci”. Introdurrà il presidente del Consiglio Comunale Fausto Troiani a cui seguiranno gli interventi del sindaco Ciarapica, dell’assessore ai servizi socio-educativi, Barbara Capponi, del relatore, Emanuele Piloni nipote di esuli, coordinatore regionale Unione degli Istriani, degli alunni dei vari istituti scolastici con i loro elaborati sul tema, ed infine, dei consiglieri comunali.
Continua il momento di difficoltà della Recanatese, uscita sconfitta dalla Spal dal Paolo Mazza di Ferrara. Il match, valido per la venticinquesima giornata del Girone B di Serie C, è stato deciso da un gran gol al volo di Mirco Antenucci. I ferraresi erano rimasti anche in dieci al 71’, con l’espulsione di capitan Peda. Quando la partita sembrava essersi messa sui giusti binari per i leopardiani è, però, arrivato il gol del bomber ex Serie A.
Nel finale la Recanatese ha provato a reagire, con il tentativo di Carpani fermato da un grande intervento difensivo di Valentini. Per la squadra di Giovanni Pagliari arriva così la quarta sconfitta di fila in campionato, nonché il dodicesimo risultato consecutivo senza vittorie. Giallorossi che vengono raggiunti proprio dalla Spal a quota 24 e rimangono in piena zona play-out.
Mister Pagliari, dopo il triplice fischio, ha così commentato l’ennesimo risultato negativo per la sua squadra:
“Peccato perché, dopo l’espulsione di Peda nella Spal avevamo preso bene campo e pensavo addirittura di vincerla più che di perderla. Siamo stati un po’ ingenui a concedere la punizione da cui poi è nato il gran gol di Antenucci. Il punto sarebbe stato importantissimo per noi perché la Spal sarebbe rimasta dietro in classifica. Lo spirito comunque non è mancato da parte dei miei ragazzi. Pensiamo già da stasera alla partita contro il Rimini”.
Sulle voci che si sono inseguite negli ultimi giorni su un suo possibile addio alla panchina giallorossa, Pagliari ha dichiarato:
“È un momento di difficolta in cui non riusciamo a fare punti. Leggo notizie sulle mie possibili dimissioni. Io non mollo, non mi chiamo Schettino. Questa squadra è una creatura mia, del direttore e della società. Finche quest’ultima mi supporta io darà tutto ciò che ho per portare questi ragazzi alla salvezza”.
Nella gara di andata giocata al Tubaldi, la Recanatese aveva ottenuto una prestigiosa vittoria per 1-0 contro una società storica come la Spal. Quella però era sicuramente tutt’altra squadra, come confermato dal tecnico.
“Normale che quando perdi certezze, soprattutto una squadra giovane come la nostra inizia a giocare con meno sicurezza e meno spavalderia. Nel calcio l’aspetto mentale è fondamentale. Lo è per giocatori più navigati, figuriamoci per quelli con meno esperienza”.
Grande assente del match è stato l’ex di turno Federico Melchiorri. L’attaccante maceratese non è sceso in campo per infortunio. Il suo recupero diventa ora più che mai fondamentale per permettere alla Recanatese di tornare a fare punti.
“Melchiorri non lo abbiamo rischiato per via di un piccolo stiramento. È stata logicamente un’assenza importante, ma chi ha giocato ha dato tutto quello che poteva dare”.
MACERATA - Federico e Francesco Zeffiretti sono due fratelli che da trentadue anni vendono insieme dischi e vinili a Macerata. Nel 2014 si sono spostati in corso della Repubblica, dove si trova il loro negozio “Jukebox all’idrogeno”.
Un nome che riprende il titolo dalla famosa raccolta poetica di Allen Ginsberg, poeta statunitense della Beat Generation, movimento letterario e artistico a cui i due sono particolarmente legati.
“Nel testo si affrontano temi che erano molto importanti all’epoca, come la lotta al nucleare. È un nome che poi suona bene, oltre ad avere un significato profondo e rivoluzionario. Da grandi fan della Beat Generation abbiamo deciso di chiamare così il nostro Music Shop", raccontano i titolari del negozio.
L'esercizio commerciale ha sede in un locale storico del centro di Macerata, caratterizzato da vetrine ed esterni in stile Liberty e decorazioni Art Nouveau. All’interno invece cattura subito l’attenzione un dipinto che rappresentata la prima centrale elettrica di Macerata, attribuito all’artista futurista Bruno Tano.
Con Federico e Francesco abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere sul mercato del vinile e il prepotente ritorno che lo ha visto protagonista negli ultimi anni.
Come si spiega questo improvviso ritorno del vinile?
"Più che di ritorno, parlerei di consolidamento del vinile. Dice Francesco. Quella del vinile non è più una moda passeggera, come confermato dagli indicatori del mercato. Soprattutto nel mondo anglosassone si vedono sempre più negozi dedicati esclusivamente alla vendita del vinile, che hanno completamente abbandonato i CD. C’è stata gente che ha creduto in questo prodotto. Per vendere dischi bisogna crederci, investirci, essere presenti nel negozio e soprattutto avere passione".
Cosa offre in più rispetto agli altri formati il vinile?
"Ascoltare un vinile è una vera e propria esperienza artistica, una vera e propria meditazione. La gestualità di scegliere un disco, appoggiarlo, sentire il rumore della puntina. Riporta il pensiero su ciò che stiamo facendo, diventa quasi un rituale. Osservare le copertine (spesso delle vere e proprie opere d’arte), leggere i testi, i nomi che hanno realizzato l’album, ti fanno sentire ancora più a contatto con l’artista. La musica diventa reale, la tocchi e hai un approccio fisico. Anche l’odore della carta contribuisce a coinvolgere tutti i sensi".
"In più acquistando un disco si ha un valore duraturo a casa, che spesso aumenta nel tempo e ti insegna ad avere cura, attenzione e rispetto verso l’oggetto che possiedi".
La qualità dell’ascolto con il vinile è migliore?
"Francesco: Sinceramente a me piace più l’aspetto artistico legato al vinile rispetto a quello tecnico. È chiaro che chi dispone di un bell'impianto, di conseguenza pretende un vinile all’altezza, che sia inciso bene e sia di qualità. A quel punto puoi capire se un vinile può avere un ascolto migliore rispetto a quello offerto da un altro formato. Diciamo che il vinile ha un suono più caldo, 'più umano'. Se ci pensiamo si tratta di due pezzi che si toccano: una puntina che va sul pezzo di plastica del vinile. Il CD invece è un raggio laser che legge un’impronta".
"D’altra parte, il CD è sicuramente più economico, occupa meno spazio, non si consuma. Oggi con la riscoperta del vinile si sono un po’ dimenticati quelli che erano i suoi difetti, che poi in parte avevano portato anche al suo abbandono.In più un vinile può caratterizzare anche l’arredamento di una casa. Se sei ospite di amici ti capita spesso di curiosare fra le loro librerie. Allo stesso modo è bello scoprire anche quali sono i loro gusti musicali attraverso i dischi".
Quali sono i dischi che vendete di più?
"Noi trattiamo di tutto, da Albano a Frank Zappa. Il negozio è nato per servire la cittadinanza. Magari a una madre può piacere Biagio Antonacci, mentre il figlio è un fan dei Sex Pistols. Facciamo in modo di accontentare i gusti di tutti".
Come nasce la vostra passione per i vinili? Chi ha influenzato chi?
"Francesco: Non so dirti chi abbia influenzato chi. Non vorrei sembrare troppo romantico ma, quando eravamo ragazzini avevamo due cose: il calcio e la musica. O giocavi a pallone sotto casa o ascoltavi la musica. Siamo sempre stati grandi appassionati di musica e siamo sempre andati ai concerti. Andavamo spesso al Velvet o allo Slego. Anche qui in zona però c’erano gran bei club. Penso al KGB a Trodica. Possiamo dire di aver visto dal vivo i più grandi del rock: da Bowie a Lou Reed, passando per Van Morrison, Bob Dylan, oltre a gruppi come i REM, i Pink Floyd e gli U2".
"Nel 92’ abbiamo deciso di aprire insieme il primo negozio, quasi per scommessa. Eravamo appena ventenni e abbiamo seguito il nostro istinto. Da lì siamo andati avanti insieme. Per diversi anni abbiamo fatto fiere del disco in tutta Italia. Richiedevano grande fatica ma era comunque un bel momento di confronto e condivisione con altri appassionati. Abbiamo venduto dischi ovunque, dai teatri alle piazze, ai banchetti durante i concerti. Ora siamo più in negozio, in questo luogo storico del centro".
Avete mai pensato di spostarvi da Macerata?
"Tanti ci suggeriscono di spostarci a Civitanova, ma qui ci troviamo bene. Macerata è una città universitaria, che vive di cultura. Qui abbiamo avuto sempre tanto successo. Possiamo dire di essere entrati in ogni casa dei maceratesi".
Come credete sia cambiato il mercato della musica?
"Il nostro motto è 'slow music contro il fast food dello streaming'. Oggi l’ascolto della musica è più mordi e fuggi. La smaterializzazione della musica dovuta allo streaming ha velocizzato l’acquisto e l’attenzione dedicata alla musica è meno ponderata".
"Non puoi sempre andare a mangiare al fast food. Qualche volta devi anche andare in un agriturismo, dove ti servono cibo buono e ti spiegano i prodotti che utilizzano. Così con il vinile: la fruizione è più profonda, più intensa, più vera".
In epoca di smaterializzazione della musica, la gente ha sentito la mancanza della sua tangibilità. Il packaging e l’artwork di un vinile lo rendono più fascinoso. In più puoi aprirlo, toccarlo… ha un aspetto più fisico. Prendiamo questo disco dei Rolling Stones (Sticky Fingers). La copertina è meravigliosa, per altro realizzata da Andy Warhol. È la musica che diventa opera d’arte".
Precipita dal cavalcavia: un uomo a Torrette in eliambulanza. Paura questa mattina, in località Sfercia di Camerino, lungo la Statale 77.
In base a una ricostruzione, un uomo di 60 anni, dopo aver accostato l’auto, una volta sceso dal mezzo si sarebbe lanciato dal cavalcavia facendo un volo di diversi metri.
Una volta lanciato l’allarme, sono accorsi sul posti i mezzi di soccorso del 118. L’uomo, dopo le prime cure del caso, è stato traportato all’ospedale di Camerino per poi essere trasferito a quello dorico di Torrette. Il 60enne non si troverebbe, comunque, in pericolo di vita.
Lavori ultimati in via Filippo Corridoni a Civitanova Alta, punto ad alta densità di traffico e nevralgico per il trasporto pubblico, in quanto funge da anello di congiunzione tra la strada per Montecosaro Alto, l’omonimo istituto scolastico e l’accesso al borgo storico. A darne notizia, oggi, è l’assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai.
Negli ultimi anni, il piano viabile era oggetto di continua manutenzione da parte dell’Atac a causa dei danni provocati dalle infiltrazioni alle tubature dell’acquedotto e alle fognature, lavori che comportavano l’interruzione a più riprese della viabilità e conseguenti disagi alla circolazione per permettere movimenti di sbancamento con mezzi pesanti e il rattoppo del manto stradale.
“Questo intervento ha permesso di mettere in sicurezza una zona delicata di intersezione tra via del Pincio, via XXIV Maggio, viale della Repubblica e viale della Rimembranza - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Carassai –. Si tratta di un’opera importante di riqualificazione, nell’ambito del piano generale di sistemazione dei servizi e dell’asfaltatura che l’Amministrazione comunale sta portando avanti. Si è provveduto al rifacimento della rete idropotabile, ai relativi allacci e tratti fognatura e poi nuovo manto e nuova segnaletica orizzontale. Inoltre, è stata sistemata la linea interrata di illuminazione pubblica e nell’occasione sono stati effettuati anche i lavori di posa della fibra ottica. Attualmente si sta sistemando l’illuminazione pubblica per evitare coni d’ombra e diminuire la pericolosità di attraversamento”.
Il progetto è stato redatto dagli Uffici tecnici della delegazione e dell’Atac. In particolare, l’azienda Atac ha effettuato lavori per un totale di 90 mila euro, mentre l’Amministrazione comunale ha potuto utilizzare un residuo del Bilancio 2023 per finanziare l’asfaltatura e la segnaletica, per una spesa totale di 75 mila euro.
Sarà una serata dedicata al professor Umberto Galimberti quella del 7 marzo ad Appignano, il filosofo, saggista e psicoanalista italiano, nonché giornalista de La Repubblica, esponente della psichiatria fenomenologica, iscritto all'ordine degli psicologi con specializzazione in psicoterapia, porterà a riflettere su “L’io e il noi: il primato della relazione”.
Il professor Galimberti scrive: «Molte persone concepiscono l'amore in maniera possessiva. Anche i matrimoni possono essere possibili solo se partono dal concetto che Lei o Lui è un altro. Oggi ci si lamenta dell'egoismo, del narcisismo, ma chi ha messo il seme del primato dell'individuo rispetto alla comunità? La condizione elementare e fondamentale per continuare a vivere si chiama amore. L’amore è prevalentemente vissuto oggi come passione, come fatto transitorio: nel nostro tempo si è sviluppato un concetto terrificante di libertà, dove libertà non è facoltà di compiere delle scelte ma come “revocabilità” di tutte le scelte. Bisogna che la gente capisca che l’amore è un’opera d’arte, è scoprire il segreto dell’altro, essendone curioso, nella sua continua cangianza».
Il professor Galimberti salirà sul palco del teatro Gasparrini, quindi il 7 marzo alle ore 21,15, accompagnato dalla dottoressa Roberta Cesaroni e dal suono del violino del maestro Marco Santini.
La serata è organizzata dall’associazione HELP S.O.S. Salute e Famiglia ODV e dall’associazione Gli Stronati, in collaborazione con il Comune di Appignano e con il contributo della Regione Marche attraverso il Bando della Cultura 2023.
Mentre Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza affrontavano la cinque chilometri di fondo in acque libere ai mondiali di nuoto a Doha, dall’altra parte del mondo, mercoledì 7 febbraio 2024, a Macerata, nella piscina comunale, ha preso il via il progetto inclusivo "In Acque Libere" dell’Ipseoa 'Varnelli' di Cingoli.
Dieci incontri, da qui a maggio, grazie ai quali otto ragazzi e ragazze con disabilità potranno sperimentare l’attività in piscina, potenziare la sfera dell’autonomia e, ultimo ma non meno importante, divertirsi in acqua. Ad accompagnarli in questo percorso gli studenti e le studentesse della classe quarta indirizzo Accoglienza del Turismo, Sport e Benessere che, in ottica di didattica orientativa, seguiranno gli incontri in qualità di tutor e di osservatori. Tramite questa attività le alunne e gli alunni dell’indirizzo sportivo del Varnelli, sperimenteranno in prima persona cosa significa guidare, assistere e supportare, a livello sportivo e di accoglienza, i loro compagni con disabilità, mettendo alla prova le tante competenze acquisite nel percorso scolastico. Ad avviare all’attività sportiva i ragazzi e le ragazze con disabilità, la professionalità degli istruttori della società sportiva Centro Nuoto Macerata, partner della scuola in questo progetto.
Qual è l’obiettivo prioritario che “In acque libere” si propone di raggiungere? Offrire un'esperienza sportiva inclusiva, formativa e ricreativa agli studenti e alle studentesse dando loro l'opportunità di sviluppare le proprie potenzialità per divenire cittadini e cittadine attive e consapevoli.
La legge 104 e le linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità, insieme alle più recenti disposizioni normative, spingono la scuola ad un impegno quotidiano e attivo per rimuovere qualsiasi ostacolo che rappresenti un impedimento per l'esercizio di attività sportive, favorendo la partecipazione di tutte le ragazze e i ragazzi senza limitazioni. “In acque libere” nasce, infatti, dalla convinzione che lo sport rappresenti uno strumento efficace e potentissimo per lo sviluppo delle potenzialità individuali e delle competenze sociali in particolare per persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.
Ma perché tra tutte le attività sportive si è scelto proprio il nuoto? L'acqua facilita il movimento, stimola la muscolatura e offre un ambiente rilassante che riduce le tensioni psicologiche. Inoltre, il nuoto contribuisce al miglioramento della coordinazione, della respirazione e delle funzioni cardio-circolatorie. Allo stesso tempo contribuisce a rinforzare l'autostima e soprattutto potenzia il lavoro sull'autonomia.
"La società sportiva Centro Nuoto Macerata è sembrata da subito il partner giusto per raggiungere i risultati previsti dal progetto. si legge in una nota dell'Ipseoa Varnelli: da tempo al fianco dell'Associazione Sportiva e Culturale Anthropos, negli ultimi anni, si e distinta in special modo per quanto concerne lo sport delle persone sorde. Dopo aver organizzato diverse edizioni dei campionati italiani invernali e estivi di nuoto per la FSSI (Federazione Sport Sordi Italia), i tecnici della società maceratese sono stati cooptati ai massimi vertici federali. In particolar modo Franco Pallocchini, che ha seguito da vicino la progettazione di In acque libere, è attualmente consigliere Nazionale della FSSI e Mauro Antonini è da alcuni anni direttore tecnico della Nazionale di nuoto. Un punto di riferimento, quindi, nel settore dello sport integrato, una eccellenza nella provincia di Macerata che saprà guidare ragazzi e ragazze in un’esperienza altamente formativa".
Inclusione, interazione fra ragazzi e ragazze con disabilità e non in un contesto condiviso non formale ed extrascolastico, divertimento e scambio di competenze faranno sì che l’apprendimento diventi co-costruzione attiva delle conoscenze. In gruppo, i ragazzi e le ragazze metteranno in condivisione potenzialità, caratteristiche e abilità: 'In acque libere' sarà quindi una palestra di cittadinanza attiva in cui ognuno a suo modo si allenerà al rispetto delle regole, dei tempi e delle necessità dell’altro in un gioco di squadra rispettoso delle differenze e democratico
“Restituire all’agricoltura maggiore serenità e competitività e norme in grado di consentire agli addetti di poter operare al meglio e al passo con i tempi, certi del sostegno che viene dalle istituzioni”. Queste le parole espresse questa mattina, ad Ancona, dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, alla platea degli intervenuti all’assemblea regionale della Cia (Confederazione italiana agricoltori). “Salviamo l’agricoltura per salvare il futuro” è il titolo dell’incontro, con al centro l’impatto della nuova Pac (Politica agricola comune della UE) sull’agricoltura. “L’agricoltura sta vivendo un momento molto complesso – ha rimarcato Acquaroli, non dimenticando le questioni di attualità in questi giorni – In questo contesto occorre ribadire la sua centralità. È un settore che riteniamo assolutamente nevralgico e strategico per la crescita della nostra regione, dell’Italia e dell’Europa”.
Acquaroli ha ribadito la necessità di assicurare agli agricoltori un sostegno strategico. Il tema da porre sul tavolo è quello di un approccio diverso tra le politiche europee legate alla Pac. “Di fronte a percorsi alternativi che vengono proposti come soluzioni innovative per lo sviluppo del settore – ha detto Acquaroli – noi non ci stiamo. Occorre recuperare l’importanza reale dell’agricoltura a scapito di quelle alternative che stanno prendendo piede e hanno cominciato a essere calate nella discussione politica, col rischio di diventare negli anni normalità. Io credo che l’Italia e la Regione Marche su questa discussione debbano essere nettamente dalla parte di chi difende l’agricoltura tradizionale, convenzionale, biologica, fermamente convinti che l’agricoltura debba essere legata al lavoro dell’uomo, come è stato fatto finora e che si deve continuare tranquillamente a farlo con il sostegno delle istituzioni”.
“Senza di ciò – ha affermato il presidente - vedremo compromessa la valenza millenaria di un settore che va rispettato e la capacità produttiva dei nostri territori. Chi opera in agricoltura con consapevolezza sa che questo è un disegno che non può corrispondere al bene del settore e della nostra economia e al futuro delle nostre generazioni”.
“Vogliamo dunque riscrivere una pagina nuova per questo settore mettendo in campo tutta la disponibilità e voglia di lavorare insieme per dare fin da subito quelle risposte che vengono richieste. Le soluzioni sono le filiere produttive, l’aggregazione, vincendo a volte anche un certo tipo di atteggiamento conservatore, accompagnando le imprese in un percorso che possa portarle ad essere più competitive. Di questo ho parlato più volte con il ministro Lollobrigida e credo che i margini di intervento che noi potremmo mettere in campo, sia a livello regionale che nazionale per sostenere queste linee di indirizzo, siano reali, perché noi crediamo moltissimo nella possibilità che l’agricoltura torni ad essere un settore primario e attrattivo, specialmente per i giovani”.
Oggi si è tenuta, presso la sala multimediale della scuola E. Fermi di Macerata, il penultimo giorno della settimana culturale, dove si è svolto l’incontro tra le classi di prima media della scuola e i responsabili del canile di Macerata, Giacomo Cappelloni, Ilaria Natali e i referenti della Lav Michele Orlandi ed Edy Cappelletti.
Questo evento è stato proposto dall’insegnante e consigliera comunale, Sabrina De Padova, sempre vicina alle tematiche inerenti la sensibilizzazione degli alunni sia verso il rispetto degli animali, delle persone e la discriminazione di genere.
Nei giorni precedenti l’insegnante ha sensibilizzato le classi prime su questa tematica, riuscendo a coinvolgere Diego, un alunno di 3B. Diego durante l’incontro ha testimoniato che due settimane fa si è recato, insieme alla sua famiglia, al canile di Macerata, e dopo alcuni giorni dedicati alla conoscenza dell’animale e preparazione presso la struttura, ha deciso di adottare un cane di 7 anni e si è fatto portavoce delle emozioni provate, affermando che "hanno preferito prendere un cane grande e per di più dal canile per fare anche del bene, e che l’adozione di un cane dal canile “è la cosa più bella e formativa che abbia mai fatto".
“Quando si riescono a ottenere dei risultati e i ragazzi reagiscono positivamente tanto da ringraziarci poiché hanno scoperto che fare del bene è molto meglio di stare a passare il proprio tempo con i cellulari , è già una vittoria, una goccia nell’oceano sembra inutile. Diversi ragazzi come Sofia, Beatrice, Hanaf, Zakaria, Angelica e altri, hanno portato in beneficenza coperte, giochi e guinzagli per gli animali del canile” , spiega De Padova.
“Giacomo e Ilaria ci hanno fatto entrare virtualmente nel canile e presentato i loro ospiti tramite delle diapositive, ci hanno illustrato come trascorrono le loro giornate e hanno indicato quali sono le procedure per adottare i cani o i gatti presenti in struttura”.
“Successivamente sono intervenuti gli esperti della Lav, sensibilizzando gli alunni sul concetto che tutti gli animali sono esseri senzienti e vanno rispettati, hanno insegnato ai ragazzi a mettersi nei panni degli animali quando vengono costretti a fare qualcosa contro natura. La giornata è stata ricca di emozioni e di valori, una giornata da non dimenticare”.
La stagione artistica del Politeama di Tolentino si arricchisce di nuovi eventi che spaziano tra diverse forme di spettacolo: teatro, cabaret, concerti attualità e molto altro. Una selezione artistica intenta ad offrire emozioni, riflessioni, intrattenimento di alto livello e una varietà di esperienze.
Le nuove proposte che si svolgeranno tra marzo e aprile prevedono: sabato 9 marzo alle ore 21:15 Emiliano Luccisano in Rivoluzioni. Uno spettacolo irriverente fatto di sketch, trend, tormentoni e un uragano di divertimento con il comico tra i più amati del web.
Sabato 23 marzo, alle ore 21:15, Thea Crudi e Marianne Gubri in 'Donne di Luce'. Un viaggio musicale nella sacra energia femminile tra varie epoche e tradizioni. Il concerto, organizzato con il supporto di Sibilla Leanza, è dedicato a canzoni di donne vissute in tempi e luoghi remoti con un linguaggio attuale cantate da Thea Crudi e suonate all’arpa celtica ed elettrica da Marianne Gubri.
Domenica 14 aprile, alle ore 18:00, Matteo Gracis in #misentoalieno. Un elogio al pensiero critico, positivo e al beneficio del dubbio, in cui si spazia dal giornalismo indipendente all’attualità. Sabato 20 aprile, alle ore 21:15, 'Un Comune immortale'. Uno spettacolo teatrale ispirato alla storia di Andre Agassi, uno dei più forti tennisti di tutti i tempi, per trattare temi universali, che riguardano ognuno di noi.
Scritto e interpretato da Alessandro Colombo per la regia di Filippo Capparella, lo spettacolo è organizzato con il patrocinio del comune di Tolentino – assessorato allo sport e in collaborazione con l’Associazione Tennis Tolentino. Maggiori informazioni sugli spettacoli sono reperibili sul sito web del Politeama all’indirizzo www.politeama.org. Biglietti disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17.00 alle ore 20:00 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, online su www.politeama.org/biglietti/.
Archiviata la rocambolesca sconfitta per 5-4 contro il Pontedera, la Recanatese si prepara ad affrontare la Spal per la venticinquesima giornata di Serie C Girone B. Questa sera alle 20:45 le due squadre scenderanno in campo allo Stadio Mazza di Ferrara per cercare punti preziosi in chiave salvezza. I leopardiani si trovano infatti al diciassettesimo posto con 24 punti. Un gradino sotto invece gli spallini, a quota 21.
Gianluca Carpani, autore della doppietta che aveva in qualche modo rimesso in discussione il punteggio con il Pontedera, ha presentato il match con la Spal: "È una partita fondamentale contro una diretta concorrente. Andiamo in casa loro alla ricerca di un risultato positivo. Dobbiamo ritrovare quei punti che ci sono mancati fino ad adesso. La doppietta contro il Pontedera fa morale, ma sarei stato più contento se fosse servita a portare a casa punti. Ho comunque aiutato la squadra a rimanere viva in una partita così difficile. Spero che i miei prossimi gol portino punti. Ai tifosi dico di rimanere tutti uniti perché dai momenti così difficili se ne esce fuori solo mantenendo l’ambiente compatto. Noi giocatori in campo daremo l’anima per questa salvezza".
Uomo di 47enne anni muore per overdose: arrestato pusher 40enne. Nel mese di marzo 2022, il personale della “volante” era intervenuto in una via del centro di Macerata dove, all’interno di un appartamento, era stato rinvenuto il corpo di un 47enne deceduto a causa di un’overdose (leggi qui).
Le immediate indagini avviate dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Macerata, anche attraverso l’analisi dei tabulati telefonici e l’escussione di persone orbitanti nel mondo degli stupefacenti, avevano consentito di individuare e segnalare alla Procura della Repubblica di Macerata un soggetto di origini nigeriane che figurava tra gli spacciatori ai quali il deceduto si rivolgeva per acquistare droga.
L’uomo, già conosciuto dalle forze dell’ordine come un soggetto dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti molto attivo nella città di Macerata, si era però nel frattempo reso irreperibile allontanandosi dalla città.
I successivi servizi di osservazione e appostamento effettuati dai poliziotti hanno consentito di rintracciarlo dopo alcuni mesi in un’abitazione di Macerata. A seguito della perquisizione all’interno della sua abitazione, lo stesso è stato tratto in arresto perché trovato in possesso di circa 500 grammi di eroina già suddivisa in dosi pronte per lo spaccio.
Nel frattempo, l’iter procedurale avviato a seguito della prima segnalazione, si è concluso con l’emissione della misura della custodia cautelare in carcere che è stata eseguita nella giornata di ieri direttamente nel carcere di Ancona Montacuto dove il 40enne di origini nigeriane si trova recluso.
All'ufficio elettorale del comune di Tolentino, sito in piazza della Libertà, è depositata la raccolta firme relativa a tre proposte di legge di iniziativa popolare avanzate dall’associazione ‘Liberi in veritate’. La raccolta delle firme in Comune terminerà il 28 giugno, ma il comitato continuerà a raccoglierle all'esterno fino al 15 luglio. Le petizioni promuoveranno il diritto all'autoproduzione del cibo, il diritto alla libertà di pagamento in contanti e lo stop all’indottrinamento gender nelle scuole.
La prima proposta si rifà all’articolo 44 e recita: "Tutti i cittadini e i soggetti residenti nel territorio della Repubblica hanno il diritto assoluto e irrinunciabile di coltivare la terra e di allevare animali sul suolo di proprietà, senza scopo di lucro, per il soddisfacimento dei bisogni alimentari propri e della propria famiglia". Si invita poi, ad inserire il diritto alla libertà di pagamento in contanti rifacendosi all'articolo 1277 del codice civile: "L’estinzione delle obbligazioni pecuniarie può sempre avvenire mediante pagamento in denaro contante".
Il terzo della terza proposta di legge ('stop all'indottrinamento gender') richiama l'articolo 30 della Carta costituzionale e recita: "Le scelte relative all’educazione e all’istruzione dei figli minori in ambito religioso, morale, scientifico, sanitario, politico e affettivo-sessuale spettano in ultima istanza al padre e alla madre, i quali pertanto potranno sempre negare il proprio consenso all’insegnamento all’interno della struttura scolastica di teorie contrastanti con i loro principi e convinzioni morali".
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito dell’associazione 'Liberi in veritate - alleanza controrivoluzionaria per la difesa dell’ordine del Creato' (www.liberiinveritate.com).
"Un incontro positivo quello avvenuto a Milano con il ministro del turismo, Daniela Santanchè. Il luogo, lo stand della regione Marche all'interno di quel grande contenitore che è la Borsa Internazionale del Turismo. Il fine, il rilancio turistico delle aree terremotate. Il mezzo sono le idee innovative come il percorso kneipp di Pieve Torina. L'ambiente e l'uomo, una relazione perfettamente integrata in quello scenario di straordinaria biodiversità dove s'incontrano sviluppo e tradizione".
Questo quanto illustrato al ministro Santanché dal sindaco Alessandro Gentilucci, nell'ambito del più ampio progetto di rigenerazione urbana che il comune di Pieve Torina sta portando avanti. "Creare relazioni istituzionali con chi oggi è deputato a tracciare le linee di sviluppo sul piano turistico nazionale e internazionale - conclude Gentilucci - è un bel segnale per tutto il territorio, ed è questo ciò che ho sostanziato al Ministro invitandola per la prossima estate a far visita e valorizzare le nostre realtà".
Operazione antidroga dei carabinieri a Macerata e in provincia di Fermo: arrestati M.M. di 45 anni e D.B di 38 anni, entrambi residenti nella provincia di Fermo, ritenuti responsabili di oltre 700 episodi di spaccio nell’arco di un anno e mezzo.
I militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Macerata hanno condotto una prolungata ed articolata indagine di polizia giudiziaria che ha consentito di ricostruire un’intensa e fiorente attività di spaccio attuata da entrambi i soggetti sia nel comune di Macerata che nella provincia di Fermo, nel periodo compreso tra maggio 2022 e dicembre 2023.
LE INDAGINI - In particolare, le indagini hanno fatto emergere come entrambi gli uomini, nel corso del periodo di tempo ricostruito, abbiano effettuato diverse cessioni di eroina e hashish a svariati acquirenti abituali: nel complesso è stata documentata la vendita di 265 grammi di eroina e di 500 i grammi di hashish smerciati in circa 700 episodi di spaccio, dal quale gli indagati, in concorso tra loro, hanno tratto un illecito profitto pari a 21.500 euro.
L’indagine ha avuto origine dal sequestro di 52 grammi circa di eroina che i militari della sezione operativa di Macerata, nella tarda serata di venerdì 10 novembre 2023, hanno effettuato a Montecosaro Scalo.
DROGA NEGLI SLIP - In tale occasione i carabinieri fermarono un’Audi A3 e la perquisizione eseguita sul conducente dell’auto, M.M., consentì di rinvenire, nascosti negli slip, 52 grammi di eroina oltre ad un piccolo bilancino di precisione custodito nel borsello. Nel corso della perquisizione domiciliare effettuata presso la sua abitazione, nel Fermano, venne rinvenuto materiale per la preparazione e il confezionamento dello stupefacente e altri due bilancini di precisione.
Proprio la natura e la quantità della droga, indusse gli inquirenti ad attivare le opportune investigazioni che hanno permesso così di scoprire un vasto e redditizio traffico di droga gestito dai destinatari della misura che si assicuravano l’approvvigionamento di hashish ed eroina presso vari fornitori per poi rivenderla ad un nutrito e fidato gruppo di acquirenti.
Nel corso delle esecuzioni delle misure cautelari, i carabinieri, nelle abitazioni dei due, hanno rinvenuto e sequestrato altri due bilancini di precisione, un involucro contenente eroina per un peso complessivo di 4,5 grammi ed un flacone della capacità di 5 cc contenente del metadone. Al termine delle formalità di rito gli arrestati sono stati condotti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.