Provincia Macerata

Tiro alla fune: l’Italia sfiora il podio ai World Games 2025 con un eccellente quarto posto

Tiro alla fune: l’Italia sfiora il podio ai World Games 2025 con un eccellente quarto posto

Si è conclusa la missione della Nazionale italiana Figest di tiro alla fune agli World Games 2025 di Chengdu, in Cina. La squadra azzurra, che ha visto una forte presenza maceratese e marchigiana nei vertici della sua delegazione, ha conquistato un eccellente quarto posto nella categoria 580 kg mista, sfiorando il podio in una competizione di altissimo livello.  A guidare il team della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali c'era il presidente nazionale, Enzo Casadidio, maceratese originario di Pieve Torina. Al suo fianco, in rappresentanza del territorio marchigiano, anche Matteo Capeccia, collaboratore del settore indoor e presidente regionale FIGeST Marche, anch'egli di Pieve Torina, e l'arbitro internazionale Andrea Nasso di San Severino Marche.  La squadra, che ha dimostrato grande preparazione, determinazione e spirito di squadra, ha affrontato la gara svoltasi al Dong'an Lake Sports Park, battendosi con tenacia fino all'ultima tirata contro le migliori squadre del mondo.  “Sono estremamente soddisfatto della prestazione dei nostri atleti - ha dichiarato il presidente Enzo Casadidio - Il quarto posto ai World Games è un risultato storico e testimonia l'impegno e la passione che tutti loro mettono in questo sport. Hanno lottato con grande grinta e siamo fieri di quello che hanno dimostrato sul campo. Questo piazzamento è un punto di partenza importante per il futuro del tiro alla fune in Italia”.  La squadra mista, composta da atleti e atlete di diverse società sportive, ha saputo esprimere il meglio di sé, rappresentando al meglio l'Italia e la federazione FIGeST. A prendere parte alla spedizione, con il coach Stefano Verardo, sono stati: Laura Gobbo, Elena Gava, Giorgia Di Marzo, Lucia Pescarolo, Chiara Berto, Elvis Bortolin, Andrea Cia, Simone Colledan, Simone De Rossi e Mauro Tonetto.  Il risultato, nonostante la delusione per il podio mancato per un soffio, è motivo di grande orgoglio per tutto il movimento del tiro alla fune italiano. La prestazione in Cina rafforza le ambizioni azzurre in vista dei prossimi impegni internazionali, in particolare i Mondiali del 2027, che saranno ospitati proprio in Italia con due appuntamenti, outdoor e indoor, in programma a Caorle e Morbegno.  

11/08/2025 11:36
Festival “Terranostra” ad Apiro: il forfait del gruppo bielorusso non ferma la magia del folclore

Festival “Terranostra” ad Apiro: il forfait del gruppo bielorusso non ferma la magia del folclore

Si è aperto ad Apiro, con uno straordinario successo di pubblico, il 52esimo Festival internazionale del folclore “Terranostra”, organizzato da Comune e Associazione Urbanitas con il patrocinio di Provincia di Macerata e Regione. Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti, fra gli altri, il presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, il vice presidente Filippo Saltamartini e il sindaco di Apiro, Ubaldo Scuppa. Molto bello e apprezzato lo spettacolo d'apertura, in cui ogni gruppo ha presentato il meglio del proprio repertorio. Quest'anno sono protagonisti di “Terranostra” il Grupo Folclórico Tungurahua dall’Ecuador, il Byu American Folk Dance Ensemble dagli Stati Uniti, l'AAINJAA dalla Colombia, l'Hei Show Tahiti ‘Ori da Tahiti e il Nilüfer Folk Dance Ensemble dalla Turchia. Sul palco anche il gruppo dell’Associazione culturale e folcloristica Urbanitas di Apiro. C'è stato invece il forfait – alla vigilia della manifestazione – del Folk Dance Ensemble “Kryzhachok” proveniente dalla Bielorussia, costretto a rimanere in patria per via dell'attuale situazione geopolitica internazionale. L'improvvisa rinuncia dei bielorussi, comunicata a ridosso dell'inizio della rassegna, ha impedito agli organizzatori di trovare un'altra formazione in grado di completare – in così breve tempo – il quadro dei partecipanti a questa edizione.  Il programma comunque prosegue regolarmente. Stasera, lunedì 11 agosto (ore 21.30), si esibiscono i gruppi di Usa e Colombia; domani, martedì 12 agosto (ore 21.30), serata dedicata a Tahiti e Turchia. Poi, mercoledì 13 agosto (ore 19), si terrà la Festa paesana con musica, balli e cucina tipica dei gruppi ospiti lungo le vie del centro; chiuderà la kermesse la Colombia (ore 22.30) con uno spettacolo di percussioni e danza nell’ex pista di pattinaggio.  Quindi, giovedì 14 agosto (21.30), Galà del folclore, lo spettacolo più importante e atteso del Festival, in cui tutti i gruppi ospiti e quello dell'Urbanitas emozioneranno il pubblico con il meglio del proprio repertorio.  Infine, venerdì 15 agosto: alle 17 la messa accompagnata da musiche e canti sacri dei gruppi ospiti; a seguire sfilata per le vie del paese; poi alle 18.30 esibizione del Minigruppo Urbanitas e, in chiusura (ore 21.30), “Salutando Terranostra”: un momento di festa e amicizia per concludere il Festival con lo scambio di doni tra i gruppi folkloristici e le autorità.

11/08/2025 11:08
Civitanova piange Barbara Storani, storica agente della polizia locale

Civitanova piange Barbara Storani, storica agente della polizia locale

Civitanova è in lutto per la scomparsa di Barbara Storani, agente della polizia locale in servizio dagli anni 2000. Aveva 63 anni e da poco aveva scoperto la malattia che purtroppo non le ha lasciato scampo. Si è spenta sabato sera all’ospedale di Civitanova, dove era ricoverata da alcuni giorni. Barbara era conosciuta per la sua professionalità, l’umanità e il grande amore per gli animali, in particolare i cavalli. Aveva trasmesso questa passione anche alla figlia Rebecca. Sempre disponibile e attenta, era spesso in prima linea nei casi che coinvolgevano animali in difficoltà. Insieme alla collega Cinzia Boschi, con cui condivideva anche una profonda amicizia, formava la pattuglia dell’infortunistica stradale. Lascia la figlia Rebecca, il nipotino Tommaso, i fratelli Gianluca e Michele, il compagno Andrea, l’ex marito Giovanni e tutti i colleghi del comando. I funerali si terranno martedì alle 10 nella chiesa di Cristo Re, con partenza dalla casa funeraria Terra e Cielo.

10/08/2025 19:10
Leonardo Affede della Macerata Scherma chiamato a NewYork per insegnare agli universitari

Leonardo Affede della Macerata Scherma chiamato a NewYork per insegnare agli universitari

Novità inattesa nella Macerata Scherma, Leonardo Affede, membro del Consiglio Direttivo, è stato chiamato a New York dal Wagner Collage per un incarico di istruttore di scherma per gli studenti del College.  Il Wagner Collage è situato a Staten Island, New York City e prevede nella sua sezione sportiva tutte le principali discipline. Tra esse la scherma rappresenta uno sport in forte espansione, come sta avvenendo in tutte le principali università americane, e partecipa al prestigioso campionato NCAA, che ogni anno genera nuovi campioni di tutti gli sport negli Stati Uniti. La scherma italiana è molto apprezzata negli USA e i maestri italiani sono spesso chiamati ad insegnare la nobile arte ai giovani statunitensi. Leonardo è stato selezionato per il suo trascorso sportivo nella nazionale italiana di sciabola e per la sua attuale professione di manager di una grande azienda. L'incarico della durata di due anni prevede anche la partecipazione ad un corso MBA che arricchirà anche il profilo professionale. E' un nuovo riconoscimento per la scherma italiana - afferma la maestra Carola Cicconetti, responsabile tecnica della Macerata Scherma e mamma di Leonardo - che dimostra come una disciplina una volta riservata a pochi diventi elemento importante per la formazione degli studenti universitari statunitensi. Leonardo è laureato in ingegneria Spaziale all'Università "La Sapienza" di Roma, ha trascorso dieci anni nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato, attualmente è funzionario nella direzione Enel Energia di Roma. Con questo incarico - sottolinea Alberto Affede, presidente della Macerata Scherma - la scherma maceratese valica i confini dell'oceano e porta nel campionato NCAA un simbolo del proprio prestigio e della qualità della scuola. Auguri a Leonardo per questa esperienza ed auguri alla scherma che possa crescere nella provincia di Macerata come avvenuto in tante città italiane e del mondo.

10/08/2025 18:00
Cade da cavallo a Cingoli, portata all’ospedale in elicottero

Cade da cavallo a Cingoli, portata all’ospedale in elicottero

L’incidente è avvenuto oggi, poco prima delle 16, nel corso della seconda giornata del 48° Concorso Ippico Nazionale di Avenale, frazione di Cingoli. Durante una delle prove della competizione di salto a ostacoli, una fantina di 17 anni, originaria della Romagna, è caduta da cavallo dopo essere stata disarcionata. Sul posto è subito intervenuto il medico di servizio, che ha riscontrato un serio trauma facciale. Vista la gravità dell’impatto, è stato richiesto l’intervento dell’eliambulanza, che ha trasferito la giovane al pronto soccorso dell’ospedale Torrette di Ancona. La ragazza è attualmente ricoverata, ma non sarebbe in pericolo di vita.

10/08/2025 17:35
Salvatore Piscitelli si candida con la civica “I Marchigiani per Acquaroli”: “Sosteniamo il buon governo delle Marche”

Salvatore Piscitelli si candida con la civica “I Marchigiani per Acquaroli”: “Sosteniamo il buon governo delle Marche”

“L’Associazione “Le Marche in Movimento”, di cui sono coordinatore regionale, appoggia Francesco Acquaroli per la riconferma a Presidente della Regione, così come avevo già avuto modo di annunciare nel mio intervento il 13 giugno scorso sul palco del Palaforum di Civitanova Marche. In piena sintonia con questa scelta, ho deciso di candidarmi alle elezioni regionali del 28 e 29 settembre nella lista I Marchigiani per Acquaroli.” “Mi candido - ha dichiarato – con la volontà di mettermi al servizio del territorio maceratese con un impegno politico rinnovato, fuori dai partiti e senza trasformismi, con quello spirito civico che credo sia oggi quantomai necessario ed utile a rafforzare anche l’azione amministrativa della Regione. È indispensabile – ha ribadito - dotarsi di una classe politica che abbia al suo interno una solida componente che sia espressione della società civile”. L’Avvocato Piscitelli, attualmente Responsabile dell’Ufficio Legale di una società umbra con un passato professionale sia nel settore pubblico che in quello privato è stato anche Senatore della Repubblica della XVI legislatura ed in passato ha ricoperto la carica di Vicesindaco ed Assessore al turismo e alla cultura di Porto Recanati. “Sono convinto di poter concretamente, forte dell’esperienza maturata sia a livello professionale che istituzionale e con le idee e i valori in cui ho sempre creduto, sostenere e rafforzare l’ottimo lavoro svolto fino a oggi dal Presidente Acquaroli e dalla sua maggioranza. La mia scelta è stata rafforzata, dopo essermi incontrato con il Presidente Acquaroli, anche per la stima che nutro nei confronti del Sen. Guido Castelli che conosco da anni e di cui apprezzo qualità umane, capacità e quell’abnegazione con cui sta portando avanti un lavoro concreto per la ricostruzione e il rilancio delle aree colpite dal sisma”. “Esprimo – inoltre - fiducia nel percorso avviato dall’attuale governo regionale, sottolineando come le iniziative di sviluppo infrastrutturale, economico e sociale già intraprese possano trovare una piena attuazione nei prossimi cinque anni di amministrazione con la riconferma a Presidente di Acquaroli. È indispensabile far sì che le Marche rimangano ancorate alla filiera istituzionale del Governo Nazionale a guida Meloni che ha dimostrato una concreta e continua attenzione e che ci ha permesso, in questi giorni, di ottenere un risultato importante per il rilancio economico dei nostri territori: il riconoscimento dell’intero territorio regionale quale Zona Economica Speciale”. “Abbiamo bisogno di una visione condivisa del futuro delle Marche e di un’azione politica non ideologica che metta al centro la persona, la famiglia con le sue necessità. Abbiamo,inoltre, l’onere di rilanciare quel modello imprenditoriale marchigiano che è stato per anni sinonimo di crescita e di benessere con interventi che diminuiscano gradualmente il peso dei tributi, che facilitino la competitività e limitino la burocrazia. Non mi esalta quella politica dei selfie o delle celebrazioni con pergamene premio consegnate a qualche imprenditore seppur meritevole, poiché penso che la politica debba ritornare ad esercitare il proprio ruolo senza eccessiva enfasi nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia, trasparenza ed economicità con l’unico obiettivo di rendere migliore la vita della comunità che amministra pro-tempore. Abbiamo il dovere di rendere la Regione un’istituzione che sia percepita dal cittadino vicina, che metta al centro della sua azione amministrativa un dialogo costante con le realtà e le rappresentanze sociali, culturali e delle categorie del lavoro, senza prevaricazioni. Una Regione che sia ancor di più attenta ai servizi essenziali per la vita dei marchigiani quali l’assistenza sanitaria, la tutela dell’occupazione e delle condizioni dei lavoratori e con uno sguardo sempre rivolto alle nuove generazioni”. "La mia candidatura con la lista “I MARCHIGIANI PER ACQUAROLI” guarda con pragmatismo e ambizione al futuro della provincia di Macerata nel contesto regionale: “Vorrei richiamare l’attenzione su alcune delle tematiche che saranno al centro della mia azione politica e che intendo approfondire mantenendo e implementando un rapporto costante con il territorio:Riorganizzazione e rilancio del sistema sanitario e ampliamento dei servizi di prossimità; Ripresa economica, centralità delle imprese, incentivare l’occupazione giovanile; Pianificazione di politiche di contenimento del dissesto idrogeologico e dell’erosione costiera; Valorizzazione del patrimonio storico-culturale e promozione del turismo; Mobilità sostenibile e infrastrutture moderne; Partecipazione civica e trasparenza amministrativa; Politiche ambientali e gestione corretta ed economicamente sostenibile dei rifiuti". Infine, un appello forte e diretto alla partecipazione al voto: “Penso che sia fondamentale una forte ripresa della partecipazione popolare al voto affinché si ritorni a credere nel ruolo centrale della politica e delle istituzioni elettive e auspico che possano prevalere nella scelta da parte degli elettori criteri quali il merito, la capacità di amministrare ed i risultati ottenuti”.

10/08/2025 16:35
35 estati di amicizia: il pranzo del campeggio Regina 2

35 estati di amicizia: il pranzo del campeggio Regina 2

"Non è estate senza il nostro pranzo insieme – è come tornare a casa", raccontano sorridendo gli amici del Campeggio Regina 2 di Porto Recanati. Ogni anno, da ben 35 estati, si ritrovano per condividere una giornata speciale all’insegna dell’amicizia e della tradizione. Anche questa volta un menù ricco: gnocchi con la papera, dolci a volontà, vernaccia e buon vino. Un pranzo semplice ma ricco di sapore e ricordi, che rinnova un legame costruito nel tempo e che, anno dopo anno, continua a unire generazioni sotto il sole d’agosto.

10/08/2025 15:00
Monte San Martino celebra la Festa del Santissimo Crocifisso con la musica e la comunità

Monte San Martino celebra la Festa del Santissimo Crocifisso con la musica e la comunità

In occasione della Festa del Santissimo Crocifisso, la piazza di Monte San Martino si è trasformata in un palcoscenico di emozioni, creatività e partecipazione collettiva grazie allo spettacolo della band locale Sedocet, arricchita per l’occasione da straordinari “Friends”.  Con una scaletta che ha intrecciato grandi classici pop-rock italiani e internazionali a brani originali, il gruppo ha proposto un genere unico e difficile da etichettare, definibile come un vero e proprio “etno local”. Canzoni che raccontano, con ironia e profondità, la vita di un paese di collina, lontano dai grandi centri, affrontando temi come lo spopolamento e le sfide quotidiane di chi sceglie di restare. Un neorealismo locale, capace di divertire e commuovere, parlando il linguaggio autentico della comunità. Tra i brani più applauditi, 62020 – il codice postale del paese trasformato in simbolo identitario – e Qui - Voglio restare qui, ritratto nostalgico dei personaggi storici e “mitici” del paese. Non sono mancati pezzi dal forte contenuto simbolico, come la cantata dedicata alla Faleriense, arteria di collegamento verso il “mondo di fuori” con le sue attrazioni e insidie, e la nuova Rockstar, che racconta le ambizioni di un benzinaio sognatore, firmata da Pantelis Borovas. Lo spettacolo ha visto alternarsi sul palco una ventina di musicisti, cantanti e performer, tutti monsammartinesi, preparati e professionali. Un tale concentrato di talento trova le sue radici in un “seme” piantato cinquant’anni fa con la fondazione della banda musicale del paese. Un’eredità ricordata sul palco dal frontman Giovanni Peretti “Jon Bovi”, in un emozionante duetto con Ferrero Foresi, storico fondatore. Il testimone di quella passione è passato oggi a una nuova generazione di artisti: i polistrumentisti Pantelis Borovas ed Emanuele Peretti, sostenuti dal ritmo travolgente di Carlo “Martello” Palombi, dalla chitarra di Fabrizio Brusselles e dalla presenza scenica di Giovanni Peretti. Momento clou della serata, il medley di Massimo “Ranieri” Recchioni, impreziosito dall’ingresso a sorpresa della figlia Benedetta. Una scena simbolica del passaggio di testimone, così come quello da Ferrero a Riccardo Foresi, presente con la sua tromba e il suo suono potente e ricco di colore. Non sono mancati personaggi-simbolo della comunità: il muratore dalla voce rock che suona pure il trombone, il barista “Celentano”, l’ex autista che fa assoli di sax, il libero professionista al clarinetto, la presidente della pro-loco cantante. Figure che testimoniano una realtà dove ruoli doppi e tripli sono vissuti con dedizione e passione. Tutto reso possibile dal contributo organizzativo della pro-loco, capace di trasformare le tante idee in iniziative concrete. A 600 metri sul livello del mare, Monte San Martino ha dimostrato che l’appartenenza non è una parola vuota, ma un impegno quotidiano fatto di competenza, creatività e tempo condiviso. Un seme piantato mezzo secolo fa che continua a germogliare, moltiplicando voci, suoni e cuori di una comunità che non si limita a resistere, ma sceglie di fiorire.

10/08/2025 14:45
La Settempeda festeggia il centenario contro la Maceratese: Neglia e Cirulli fanno doppietta

La Settempeda festeggia il centenario contro la Maceratese: Neglia e Cirulli fanno doppietta

Uno stadio "Soverchia" con tribuna gremita ha fatto da cornice alla "Partita del Centenario" fra Settempeda e Maceratese. L’allenamento congiunto fra le due formazioni è stato l’evento ideale per celebrare il centenario della nascita della Società Sportiva Settempeda (1925-2025), il primo appuntamento di altri che arriveranno nei prossimi mesi. I padroni di casa hanno indossato per l'occasione la maglia ideata appositamente per la stagione del centenario. Sono intervenuti per i saluti di rito Rosa Piermattei, sindaco di San Severino, Marco Crescenzi, Presidente della Settempeda, Federico Corvini, promotore delle iniziative per celebrare il centenario, Gabriele Cipolletta, lo storico del calcio locale (bello il ricordo del forte legame che unisce da sempre Maceratese e Settempeda) e Marco Travaglini, ex calciatore della Maceratese (dal '90 al 93, anche in C2). C’è stato ovviamente anche il test fra le due squadre che hanno messo in campo impegno e buone trame divertendo i tifosi presenti grazie ad una gara piacevole e ben giocata. Alla fine, come era pronosticabile, ha vinto la Maceratese (0-4), ma i biancorossi di casa hanno ben figurato (0-0 il primo tempo) dimostrando già buona organizzazione e attitudine in tutte le fasi dell’incontro. La cronaca Le doppiette di Samuele Neglia e Mirco Cirulli hanno deciso la partita del "Soverchia". Tutti i gol sono arrivati nella ripresa (tre nei primi nove minuti). Novanta minuti godibili, ben interpretati dai protagonisti e partita su buoni ritmi malgrado i carichi della preparazione. Entrambi i tecnici possono essere soddisfatti. Primo tempo piacevole, ben giocato anche dalla Settempeda. Nella ripresa, fin da subito, molte sostituzioni dall'una e dall'altra parte, come si usa nelle gare di questo periodo dell'anno, utili ai mister per avere indicazioni varie e ai giocatori per mettere benzina nelle gambe. Una curiosità: si sono "sfidati" i gemelli Marchegiani; Paride in porta con la maglia della Settempeda, Giosuè in difesa con la divisa della Maceratese. Primo tempo - Al 17' calcio di rigore, atterramento di Cirulli, per la Maceratese: batte Neglia ma la palla finisce a lato. Al 23' ci prova Ruani con un rasoterra, però Marchegiani fa buona guardia. Tre minuti più tardi è la Settempeda a creare una buona occasione: apertura di Perez per Rango sulla destra, cross al centro per la testa di Meschini che da ottima posizione conclude debolmente fra le braccia di Gagliardini. Sul finire del tempo Cirulli impegna ancora il portiere locale con una conclusione dal limite. Ripresa - La Maceratese parte a razzo e dopo appena un minuto è già in vantaggio grazie a un guizzo di Neglia. Pochi minuti (4') ed ecco il raddoppio di Cirulli, bravo a trovare il varco giusto in area di rigore. A calare il tris, all'8', è di nuovo Neglia che infila con un sinistro rasoterra dopo un secco dribbling. La Settempeda si fa pericolosa prima con Tulli (11'), che ci prova dalla distanza senza fortuna, poi (32') e dopo con Compagnucci che, dopo una pregevole azione personale, vede il sinistro infrangersi sul palo. Nel mezzo si registra il quarto gol della Maceratese che arriva con una azione di prima che viene finalizzata da Cirulli con un preciso rasoterra.    

10/08/2025 13:20
“Nuova Ruggero Mancini” e “Vecchie Glorie”: un pomeriggio di festa e ricordi a Pioraco

“Nuova Ruggero Mancini” e “Vecchie Glorie”: un pomeriggio di festa e ricordi a Pioraco

Pubblico delle grandi occasioni, bambini, giovani ed adulti per la partita evento di ieri (sabato 9 agosto) tra la “Nuova Ruggero Mancini” e le “Vecchie Glorie” del club presso il campo sportivo situato in località Piè di Gualdo a Pioraco. Tra le fila della “Nuova Ruggero Mancini” i ragazzi che disputeranno nella stagione alle porte, la 2025/26, il campionato di Seconda Categoria Girone F, nelle “Vecchie Glorie” coloro che nel corso degli anni hanno indossato la maglia giallorossa. Ad aprire la giornata la presentazione della squadra e del nuovo direttivo della Società Sportiva Dilettantistica Ruggero Mancini, un esempio di unione ideale tra Pioraco e Fiuminata, tra l’altro un importante passo contrario al “campanile”, alla conduzione Gianluca Sabbatini che ha intrattenuto il pubblico anche con simpatiche barzellette. Giuseppe (Pino) Lucarelli è il nuovo presidente della società, Enrico Bonifazi il direttore tecnico ed Emanuele Baiocco il direttore sportivo, Matteo Grelloni è il preparatore atletico, Andrea Grelloni è il preparatore dei portieri. Riccardo Riccitelli è il nuovo allenatore dei giallorossi. Presente il sindaco del Comune di Pioraco Matteo Cicconi, il consigliere del comune di Fiuminata Romolo Mancini ed il consigliere regionale Renzo Marinelli.  Don Cherubino Ferretti è intervenuto per la benedizione delle squadre. Alle 19 il fischio d’inizio tra la “Nuova Ruggero Mancini” e le “Vecchie Glorie”, all’ingresso in campo le due formazioni sono state accompagnate dai bambini locali che avevano in mano fumogeni dei colori sociali del club.  Un pomeriggio speciale che ha permesso di ritrovare amici, di tifare i giallorossi insieme e di rendere omaggio a chi ha scritto pagine importanti della storia calcistica di questo club, senza dimenticare chi teneva particolarmente alla squadra e chi curava il terreno da gioco, i quali in questi anni ci hanno lasciato. Ad accompagnare l’evento un’atmosfera festosa all’insegna del coinvolgimento con un ricco punto ristoro. Un bellissimo momento dunque per inaugurare l’inizio di questa nuova stagione, per ricreare quell’agguerrito e splendido ambiente che una volta era il tratto distintivo della “nobiltà giallorossa”. (Credit foto: Lisa Grelloni) 

10/08/2025 12:55
Ottanta anni dalla bomba atomica su Hiroshima

Ottanta anni dalla bomba atomica su Hiroshima

Il Giappone ricorda in questi giorni gli ottant'anni dallo sgancio della bomba atomica su Hiroshima. Un gesto orrendo e disumano, di cui è bene conservare sempre la memoria. Lo sgancio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki costituisce l’ultimo atto della seconda Guerra mondiale e, insieme, il primo della Guerra fredda. A dover essere sottolineato non è solo il fatto che si è trattato di un gesto “post-occidentale”, perché per la prima volta nella storia dell’Occidente si è apertamente legittimato lo sterminio di soggetti riconosciuti come innocenti (donne, vecchi, bambini), ma anche l’assoluta mancanza di pentimento e di elaborazione collettivi del crimine commesso, che non è neppure stato definito “crimine”, ma legittimo atto di guerra o, da una diversa prospettiva, “male necessario” (contro un Giappone già vinto e impotente). L’origine dell’odierna fondazione della monarchia universale a stelle e strisce risiede, sul piano della Weltgeschichte, nella scandalosa assoluzione del bombardamento di Hiroshima e di Nagasaki, in quell’inammissibile squilibrio della colpa in forza del quale, alla giusta deplorazione dei lager e dei gulag, non è seguita un’analoga condanna delle due bombe atomiche e, con esse, della pratica del bombardamento in quanto tale. L’esito di questa asimmetria valutativa è, del resto, fin troppo noto: in quanto “male necessario”, il bombardamento legalizzato può nuovamente essere praticato, come è attestato dalle vicende del Vietnam (1965), della Jugoslavia (1999), dell’Iraq (1991 e 2003), della Libia (2011). L’invenzione mediatica di sempre nuovi Hitler sanguinari si rivela funzionale all’attivazione del “modello Hiroshima”, ossia del bombardamento legittimato come male necessario (ubi Hitler, ibi Hiroshima). Aspetto, quest’ultimo, da cui emerge limpidamente l’inammissibile squilibrio della colpa in forza del quale, alla giusta deplorazione dei lager e dei gulag, non è seguita un’analoga condanna delle due bombe atomiche e, con esse, della pratica del bombardamento qua talis. L’esito di questa asimmetria valutativa è, del resto, tragicamente noto. In quanto male necessario, il bombardamento legalizzato contro i nuovi Hitler può nuovamente essere praticato, dall’Iraq del 1991 e del 2003 alla Jugoslavia del 1999, dall’Afghanistan del 2001 alla Libia del 2011. Per questo, l’uccisione di mezzo milione di bambini nella guerra in Iraq del 1991 - proprio come la strage degli innocenti di Hiroshima - può essere rivendicata dalla monarchia universale come male necessario: con le parole del segretario di Stato Madeleine Albright, risalenti al maggio 1996, "this is a very hard choice, but the price… we think the price is worth it". La reductio ad Hitlerum si accompagna pressoché sempre all’impiego ideologico del concetto di umanità come titolo volto a giustificare l’ampliamento imperialistico. La guerra che si autoproclama umanitaria serve non solo a glorificare se stessa, ma anche a delegittimare il nemico, a cui è negata in principio la qualità stessa di uomo. Contro un nemico ridotto a Hitler e a essere non umano, il conflitto può allora essere spinto fino al massimo grado di disumanità, in una completa neutralizzazione di ogni dispositivo inibitorio di una violenza chiamata a esercitarsi in forma illimitata. È quella che Schmitt chiamava la "forza discriminatrice e di spaccatura propria dell’ideologia umanitaria". Là dove vi è un nuovo Hitler, deve esservi anche sempre una nuova Hiroshima: è questo il presupposto dell’inimicizia assoluta e della sua logica ideologica.

10/08/2025 12:10
L'Aurora Treia batte il Matelica al "Capponi": decide Borrelli

L'Aurora Treia batte il Matelica al "Capponi": decide Borrelli

Primo test disputato questo pomeriggio per Aurora Treia e Matelica. Le due squadre si sono incontrate al "Leonardo Capponi" di Treia per un allenamento congiunto in preparazione della prossima stagione. I biancorossi targati "Lube" per la Promozione, i matelicesi per l'Eccellenza. Parte bene l'Aurora Treia che ha saputo sviluppare delle buone trame di gioco dimostrando già una buona condizione atletica. Il Matelica ancora in rodaggio ha mostrato una discreta solidità a centrocampo e sulle fasce.  L'incontro è stato vinto dall'Aurora Treia con il punteggio di uno a zero. In goal Davide Borrelli che ha realizzato con una conclusione dalla distanza. Al termine dell'allenamento congiunto sono arrivate anche le dichiarazioni dei tecnici Simone Ricci (Aurora Treia) e Lorenzo Ciattaglia (Matelica).  "Oggi pomeriggio ho ottenuto una prima risposta importante - afferma Mister Ricci - ho visto la squadra tenere un atteggiamento giusto e corretto. Stiamo lavorando tanto su alcuni concetti e vedo i ragazzi assimilare bene le direttive". Per Ricci è fondamentale lavorare per creare unità all'interno del gruppo: "Dobbiamo continuare ad allenarci così per creare la giusta amalgama. Questo gruppo è composto da una ossatura importante e da giocatori nuovi che sono funzionali alla nostra idea di gioco. Per amalgamarci ancora di più è necessario continuare a lavorare nella giusta direzione". Prime conclusioni tratte da Lorenzo Ciattaglia che ha voluto elogiare l'atteggiamento del Matelica nonostante il punteggio: "Oggi mi interessava vedere l'atteggiamento della squadra, abbiamo affrontato un'avversaria molto organizzata e con giocatori importanti. Ho visto i miei ragazzi iniziare ad assorbire bene le prime direttive". Il tecnico matelicese ha anche parlato delle assenze di attacco: "Ci siamo presentati all'appuntamento senza attaccanti titolari, Cornero, Mengani e D'Errico sono rimasti a riposo ma ho avuto delle ottime indicazioni da chi è sceso in campo al loro posto. Stroppa, Zaccardi e Bartilotta hanno fatto molto bene in avanti". "Siamo una squadra totalmente nuova - prosegue Ciattaglia - è normale che qualche meccanismo debba essere ancora rodato ma questo test lo valuto positivamente perché in questo momento conta lavorare sulla condizione". AURORA TREIA - MATELICA 1-0 AURORA TREIA: Testa (Palazzo), Calamita, Tavoni, Alla (Garcia F), Ballanti (Asteroidi), Bartolini, Gabrielli (Zeqiri), Guzzini (Giuliodori), Arias (Bonifazi), Borrelli (Seye), Cacciamani. A disposizione: -. Allenatore: Simone Ricci. MATELICA: Ginestra, Montella (Uncini), Merli, Tempestilli (Isaku), Tomas Caleir (Bartilotta), Sanchez (Reti), Zaccardi (Gashi), Bianchi (Giuli), Polli (Carsetti), Pedrini (Lacchè), Stroppa (Mengani N). A disposizione: Falzetti, Allenatore: Lorenzo Ciattaglia. MARCATORI: Borrelli.

10/08/2025 11:50
Pet-Therapy: il potere degli animali nel migliorare salute e benessere

Pet-Therapy: il potere degli animali nel migliorare salute e benessere

L’8 agosto è stata la Giornata Internazionale del gatto, una delle specie che noi consideriamo di compagnia e di famiglia. In Italia si stima che vivano circa 65 milioni di animali da compagnia, cani e gatti superano i 20 milioni. Accogliere un animale domestico significa assicurarsi una sorta di benessere quotidiano, soprattutto se si tratta di animali in grado di interagire attivamente con l’uomo, soprattutto cani e gatti. I bambini già nella famiglia dove c’è un animale di compagnia apprendono il rispetto per “il diverso da sé” e per gli spazi altrui, aiutare i genitori a prendersi cura di un animale li responsabilizza. Secondo alcuni studi crescere con un animale aiuta addirittura a rafforzare il sistema immunitario rendendo il bambino meno incline a reazioni allergiche. Gli anziani con un animale di compagnia in casa si sentono ancora utili, regolarizzano i loro orari durante la giornata, portare per esempio a spasso il cane aiutata a praticare quotidianamente attività motoria. L’importante è ricordare che gli animali rappresentano comunque un impegno, hanno delle esigenze da soddisfare e quindi bisogna essere ben consapevoli di questo quando se ne prende uno in casa. L’abbandono degli animali è una delle più squallide azioni che si possano fare. Questo è un quadro generale del nostro rapporto con gli animali domestici, c’è anche un moderno approccio con l’animale domestico che lo rende addirittura protagonista della gestione della malattia e del recupero in salute soprattutto di bambini, anziani e persone fragili. Questo processo è denominato Pet-Therapy, è ormai una pratica riconosciuta e valida in importanti patologie psichiatriche come per esempio l’autismo, anche terapia complementare per malati di gravi patologie come per esempio cancro e patologie degenerative. N e parliamo con la Dott.ssa Ludovica Laurini insegnante di scuola primaria, pedagogista clinica e referente e coadiutore in IAA (Interventi Assistiti con Animali) Dott.SSA LAURINI CHE COS’E’ LA PET- THERAPY? "La pet-therapy è un tipo di co-terapia, che in genere si affianca ad altre terapie convenzionali, che si fa con l'aiuto degli animali. Serve per migliorare il benessere fisico, mentale o emotivo delle persone, specialmente bambini, anziani o persone con difficoltà (come ansia, depressione, autismo, ecc.). Gli animali coinvolti (cani, gatti, cavalli, conigli…) vengono preparati attraverso percorsi di educazione cinofila e lavorano con operatori specializzati. Esistono tre principali tipi di pet-therapy, ognuno con un diverso scopo e livello di coinvolgimento. Eccoli spiegati in modo semplice:AAA – Attività Assistite con gli Animali, hanno lo scopo di migliorare il benessere generale (emotivo, sociale o motivazionale), non è terapia vera e propria ma attività di compagnia e stimolo. TAA – Terapie Assistite con gli Animali, sono vere e proprie terapie con scopi e obiettivi programmati da medici e specialisti del settoreed infine ci sono le EAA – Educazione Assistita con gli Animali, che mirano a migliorare la relazione, la responsabilità e l’educazione, soprattutto nei bambini e ragazzi, utili per sviluppare empatia, attenzione e socializzazione". QUALI SONO I BENEFICI DELLA PET THERAPY CHE HA RISCONTRATO NELLA SUA ESPERIENZA? E DOVE SI SVOLGONO PRINCIPALMENTE I PROGETTI DI PET THERAPY? "Il progetto viene pensato da un’equipe multidisciplinare composta da veterinario esperto in IAA, referente di progetto, coadiutore del cane, responsabili di progetto. Le attività e gli obiettivi che ci si pone dipendono dai contesti in cui l’attività viene realizzata, possono essere strutture ospedaliere, scuole, centri diurni, ricoveri per anziani... I benefici della pet-therapy sono tanti e possono riguardare il corpo, la mente e le emozioni e possono ad esempio ridurre lo stress, l'ansia e la depressione, favorire l’autostima e la fiducia in sé stessi, aiutare a regolare comportamenti iperattivi, o ancora stimolare la comunicazione, aiutare a creare legami e interazioni (anche per chi ha difficoltà sociali), migliorare l’empatia e il rispetto verso gli altri. Addirittura si può lavorare per migliorare l’attenzione e la concentrazione, stimolare la memoria e le capacità di apprendimento, aiutare nei percorsi educativi (es. bambini con difficoltà scolastiche). La cosa che mi stupisce sempre è osservare i cambiamenti delle persone che partecipano ai progetti di Pet-Therapy perché il cane riesce sempre a portare momenti di serenità alle persone con cui interagisce". GLI INTERVENTI CHE SVOLGETE VOI QUALI ANIMALI COINVOLGONO? QUALSIASI ANIMALE PUO FARE PET THERAPY? "Io collaboro con l’associazione Noa Pet-Therapy che attualmente porta avanti diversi progetti in tutta la regione in contesti diversi: dagli asili nido, all’hospice di Montegranaro, alla comunità diurna del Sert, nei centri diurni per disabili e nelle scuole superiori con progetti sulla disabilità. Nel nostro caso noi collaboriamo sempre con i nostri cani, tuttavia non tutti gli animali sono adatti per fare queste attività: il veterinario esperto approfondisce le caratteristiche individuali e caratteriali di ogni cane al fine di confermare la sua disponibilità alle relazioni umane. La vera potenza della pet-therapy è che il coadiutore del cane mette a disposizione la relazione con il proprio cane per stimolare dei benefici negli utenti, ma al fine di tutelare tanto gli utenti quanto gli animali ci muoviamo sempre in almeno due persone ad ogni incontro, affinché il coadiutore possa occuparsi dell’animale e il referente di progetto si occupa dell’utente al fine di rendere la seduta proficua e positiva per tutti i partecipanti, bipedi e quadrupedi. Le attività possono coinvolgere anche gatti, conigli e cavalli perché in generale gli animali riescono a toccare corde che nessuna terapia convenzionale eguaglia, tuttavia per la tutela di tutti è sempre necessario che ci sia un’approvazione da parte di specialisti del settore che autorizzano. Tutte le figure che partecipano alla pet-therapy sono formate e certificate secondo le linee guida nazionali del 2015 e nessuno può improvvisare queste attività senza specifici titoli".

10/08/2025 11:30
Incendio del Vesuvio: i volontari di Porto Recanati al fianco della Protezione Civile nazionale

Incendio del Vesuvio: i volontari di Porto Recanati al fianco della Protezione Civile nazionale

Denni Dolce e Roberto Melatini, volontari della Protezione Civile Comunale, hanno risposto alla chiamata di aiuto giunta dalla PC di Napoli, per supportare la missione della Protezione Civile Nazionale, raggiungendo l'area d'intervento nel vasto incendio alle pendici del Vesuvio, a bordo di un mezzo appositamente attrezzato per affrontare questo tipo di emergenze. Un gesto di solidarietà e professionalità che testimonia ancora una volta la prontezza e il cuore della nostra comunità. Il sindaco Andrea Michelini e l'amministrazione esprimono la loro "massima gratitudine ai nostri volontari per lo spirito di disponibilità che contraddistingue la nostra comunità, così come tutto il gruppo della Protezione Civile Comunale di Porto Recanati".

10/08/2025 11:10
"Un tempo piccolo" di Franco Califano: la confessione musicale di un’anima inquieta

"Un tempo piccolo" di Franco Califano: la confessione musicale di un’anima inquieta

Franco Califano, Alberto Laurenti ed Antonio Gaudino sono gli autori di una poesia in musica che con parole delicate e profonde ci rivela quel momento fugace in cui qualcosa dentro di noi cambia per sempre. E’ l’istante n cui si svela una nuova consapevolezza. Una confessione struggente che cattura un frammento di esistenza spesa fuori dagli schemi, ma pienamente autentica. Nei versi il rimpianto, quasi amico, di chi ha vissuto tutto con intensità e che ora guarda al passato con la sincerità di chi sa che ogni errore ha avuto il suo senso. Il testo cita:"Diventai grande in un tempo piccoloMi buttai dal letto per sentirmi liberoMi truccai il viso come un pagliaccioE bevvi vodka con tanto ghiaccioScesi nella strada, mi mischiai nel trafficoRotolai in salita come fossi magicoE toccai la terra rimanendo in bilicoMi feci albero per oscillareTrasformai lo sguardo per mirare altroveE provai a sbagliare per sentirmi erroreDipinsi l’anima su tela anonimaE mescolai la vodka con acqua tonicaE pranzai tardi all’ora della cenaE mi rivolsi al libro, come ad una personaGuarda le tele con aria ironicaE mi giocai i ricordi provando il rischioPoi di rinascere sotto le stelleDimenticai di colpo un passato folleIn un tempo piccoloIngannai il dolore con del vino rossoE multai il mio cuore per qualunque eccessoMi addormentai con un vecchio discoRaccontai una vita che non riferiscoRaccolsi il mondo in un pasto mistoDipinsi l’anima su tela anonimaE mescolai la vodka con acqua tonicaE pranzai tardi all’ora della cenaMi rivolsi al libro come ad una personaGuardai le tele con aria ironicaE mi giocai i ricordi provando il rischioPoi, di rinascere sotto le stelleDimenticai di colpo, un passato folleIn un tempo piccoloE mi giocai i ricordi provando il rischioPoi di rinascere sotto le stelleDimenticai di colpo, un passato folleIn un tempo piccolo" Con toccante malinconia Califano ci conduce in un momento di intima rivelazione. E’ quel tempo sospeso, che si consuma spesso nel silenzio delle nostre stanze. Una ricerca di senso a ciò che siamo stati, alle scelte forse avventate, vissute con libertà e poca misura. Riemergono, così, frammenti di esperienze vissute non sempre felici ma autentiche. Quando l’autore scrive “ diventai grande in un tempo piccolo”, sembra suggerire una crescita improvvisa dovuta ad un’esperienza profonda e trasformante. Nelle sue parole “Mi truccai il viso come un pagliaccio…pranzai tardi all’ora della cena…mescolai la vodka con acqua tonica” ci evoca immagini disordinate che raccontano una quotidianità vissuta al limite tra ironia e abbandono. C’è un’urgenza di libertà al limite dell’autolesionismo. Una ribellione ad ogni schema, come se solo nel disordine fosse possibile esprimere la propria verità. Dietro un’apparente leggerezza e sottile ironia si cela il dolore di un profondo sentire umano. Un viaggio interiore alla ricerca di un senso nella realtà vissuta. Nella frase “provai a sbagliare per sentirmi errore…” c’è l’identificarsi con la caduta come atto coraggioso di autoanalisi per giungere ad una nuova consapevolezza della propria anima “dipinsi l’anima su tela anonima”. La ricerca di conforto e di risposte nel “mi rivolsi al libro come ad una persona...” Una sensibilità che aspira ad elevarsi da tutto ciò che è terreno con le sue tentazioni, per accogliere la vita con nuova leggerezza. Un’anima che ora sa guardare oltre sospinta da quella magia sottile che abita nei versi “rotolai in salita come fossi magico e toccai la terra rimanendo in bilico, mi feci albero per oscillare, trasformai lo sguardo per mirare altrove”. L’amarezza per gli errori commessi si posa sulle parole “multai il mio cuore per qualunque eccesso “ ma è vivo anche il desiderio di accettare ciò che è stato e decidere di perdonarsi per rinascere sotto nuove stelle. La solitudine, compagna silenziosa della crescita si insinua tra le righe “ingannai il dolore con del vino rosso”. Questa canzone rappresenta una testimonianza umana e vera di chi non ha più niente da perdere o da dimostrare. Una persona che si svela per ciò che è con le proprie fragilità, errori e rimpianti, ma anche con accettazione lucida di un passato folle e con il desiderio di rinascere sotto nuove stelle.

10/08/2025 10:50
Dalla star del Tik Tok cinese ai tanti turisti stranieri: 'Sant'Angelo DiVino' fa centro

Dalla star del Tik Tok cinese ai tanti turisti stranieri: 'Sant'Angelo DiVino' fa centro

SANT’ANGELO IN PONTANO - Sabato 9 agosto, dalle 18 fino alle prime ore della notte, Sant'Angelo in Pontano ha vissuto una delle serate più memorabili dell'anno. La terza edizione di Sant’Angelo DiVino ha trasformato il borgo in un crocevia di sapori, musica e incontri, con un’atmosfera che ha saputo incantare residenti, turisti. La manifestazione, fortemente voluta dall’amministrazione comunale, ha registrato un’affluenza straordinaria, con una forte presenza di turisti stranieri, in particolare americani, inglesi e olandesi, che hanno mostrato un entusiasmo travolgente per i vini marchigiani. Sette cantine, sette anime diverse, un solo cuore pulsante: quello della tradizione. Dai profumi intensi del vino cotto di Loro Piceno il Leprotto dell’azienda Taccari Alberto e il Leonardo della Cantina Caonà, che sa di eternità, alla finezza del Poderesabbioni, passando per le note eleganti della Cantina Bastianelli, la passione della Fattoria Colmone della Marca, Coppacchioli Tattini che ha risvegliato un vitigno dimenticato: il Vissanello e Lumavite, un vino che accende l’anima. Ogni calice era un viaggio, ogni sorso un racconto. E i turisti stranieri, americani, inglesi, olandesi, non hanno resistito: hanno acquistato vino come mai prima, facendo letteralmente sparire le bottiglie dagli stand. I pacchetti degustazione sono andati a ruba. Anche la carne è finita, segno di un gradimento diffuso e sincero. Grande soddisfazione da parte del sindaco Vanda Broglia, del vicesindaco Luca Bonfranceschi e dell’assessore Marusca Torresi, che hanno sottolineato il successo dell’iniziativa non solo in termini numerici, ma soprattutto per la qualità dell’esperienza offerta. Fondamentale il contributo dei volontari, che con passione e spirito di comunità hanno reso possibile l’organizzazione dell’evento, ricevendo il plauso unanime dei partecipanti. Tra i momenti più apprezzati, la degustazione alla cieca condotta dal sommelier Luca Mezzabotta che ha coinvolto un bel gruppo di persone, tra cui molti stranieri incuriositi dalla varietà e dalla qualità dei vini locali. Ma la vera novità di quest’anno è stata la presenza di Francesca Ferrini, giovane ragazza di Campiglione di Fermo, ormai seguitissima sulla piattaforma Douyin — il TikTok cinese, il social più popolare in Cina. Ferrini ha scelto di raccontare Sant’Angelo DiVino ai suoi numerosissimi follower, portando le immagini del borgo, la bellezza delle colline marchigiane e la qualità dei prodotti locali, in particolare il vino, direttamente nel cuore del pubblico cinese. Un ponte culturale e promozionale che apre nuove prospettive per il territorio. La musica ha accompagnato ogni istante della festa, trasformando il borgo in un palcoscenico diffuso. Già dalle prime ore della serata, vicino agli stand delle cantine, si sono esibiti artisti come Dj Dok, l’Orchestrina Grand Tour, il duo Mandy & Adri Duet, Voices and Guitar Sounds e il Bucket Acoustic Trio. Nel finale, sul palco centrale, i Livello 80 hanno fatto ballare il pubblico evocando il rock britannico degli anni ’80, gli In Rock hanno riportato in vita l’energia dei Deep Purple, mentre gli Hop Frog hanno chiuso la serata con la potenza sperimentale dei Led Zeppelin.   Sant’Angelo DiVino ha dimostrato ancora una volta che la bellezza delle Marche non ha bisogno di clamore per farsi notare. Basta un borgo illuminato, la piacevole temperatura di una notte di mezza estate, un calice di vino sincero e una musica che parla al cuore. E quando tutto questo si unisce, il risultato è una festa che non si dimentica - e che, da quest’anno, si racconta anche in cinese. (Credit foto: Roberto Postacchini) 

10/08/2025 10:30
Pollenza, oltre cento cittadini all’assemblea contro la discarica a Cantagallo

Pollenza, oltre cento cittadini all’assemblea contro la discarica a Cantagallo

Si è svolta venerdì sera, in località di Cantagallo di Pollenza, l’assemblea indetta dall'amministrazione comunale e dal Comitato di quartiere per relazionare sulla procedura localizzativa della nuova discarica provinciale, alla luce del lavoro svolto dall’Università Politecnica delle Marche commissionato dall’ATA 3 Macerata. Oltre cento le persone intervenute in un venerdì sera di agosto, preoccupate dalla notizia del quarto posto in graduatoria ricoperto dalla macro area di Pollenza e dalle tante dichiarazioni, provenienti da ogni parte, apparse sulla stampa in questi ultimi giorni. Il sindaco Mauro Romoli ha dettagliatamente spiegato tutto il procedimento localizzativo che ha portato a questo punto e quelli che saranno i passaggi successivi per arrivare ad individuare il nuovo sito di conferimento dei rifiuti, ribadendo la contrarietà del Comune di Pollenza ad accettare una nuova ferita nel proprio territorio dopo aver sopportato tutte le esternalità negative provenienti dall’impianto Cosmari che "solo formalmente ricade nel comune di Tolentino", ha precisato. Il sindaco ha posto l’accento sull’assoluta necessità che la scelta del sito avvenga secondo un’analisi tecnica approfondita, dettagliata ed oggettiva e non segua non ben definiti "criteri politici" in quanto significherebbe consegnare all’indeterminatezza una scelta strategica per la comunità provinciale. Pollenza punterà a dimostrare l’inidoneità del sito di Cantagallo mediante gli studi redatti dal gruppo di lavoro costituitosi alla fine del 2020 ed ancora operativo, composto da ingegneri ed architetti dell’ufficio tecnico comunale e da tecnici esterni nominati in supporto all’amministrazione comunale, team che verrà ulteriormente integrato con la figura di un paesaggista pianificatore poiché è intenzione del Comune verificare scrupolosamente il lavoro svolto dall’ATA e far emergere in maniera netta ed inequivocabile che sia sbagliato sotto l’aspetto paesaggistico, ambientale e storico pensare di realizzare una discarica nella macro area individuata, sede della “prima battaglia per l’Unità d’Italia” avvenuta nel 1815. Il geologo Fabio Pallotta, componente del team di lavoro, ha illustrato sommariamente il lavoro svolto commissionato dal Comune ed ha invitato i cittadini a prendere visione di questo documento pubblicato sul sito del Comune poiché una conoscenza approfondita del territorio da parte dei cittadini consentirà di combattere in maniera più efficace questo pericolo. Il sindaco ha inoltre affermato che il Comune si avvarrà anche di un supporto legale esterno per presidiare da vicino ogni passaggio procedurale, non escludendo nessuna possibilità data dall’ordinamento nel caso di scelta infausta per la comunità pollentina. All’assemblea erano presenti i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, questi ultimi tramite la portavoce Francesca Ciucci hanno dichiarato l’appoggio al sindaco in quella che sarà una battaglia ancora lunga e dagli esiti incerti, ma che deve vedere un fronte compatto opporsi all’idea di una discarica a Pollenza. Andrea Ciucci, a nome del Comitato di quartiere Cantagallo, si è fatto interprete della preoccupazione della cittadinanza ed ha esortato tutti ad un impegno attivo e vigile ed a lavorare, ognuno per la propria parte, in sinergia con l'amministrazione comunale. Hanno portato il loro contributo, inoltre, il consigliere provinciale Richard Dernowsky ed altri cittadini che hanno voluto chiedere delucidazioni ed esprimere la loro contrarietà. L’assemblea si è chiusa con l’invito del sindaco Romoli a restare uniti e con l’impegno preso da parte sua ad un continuo confronto con il comitato e con la popolazione per informarli sull’andamento della procedura localizzativa.  

10/08/2025 10:20
Violenza privata: quando costringere il partner a non lasciare la relazione è reato

Violenza privata: quando costringere il partner a non lasciare la relazione è reato

Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema dei rapporti di coppia e le loro evoluzioni. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: "Costringere la propria compagna a non interrompere la relazione può comportare delle responsabilità penali?".  A tal proposito risulta utile portare la recente vicenda risolta poi in Cassazione dopo che i giudici di merito hanno ritenuto palese l'inaccettabile condotta aggressiva tenuta da un uomo nei confronti della compagna, condotta mirata a «non farsi lasciare dalla donna». Per i giudici di primo e di secondo grado infatti è logico catalogare i comportamenti dell'uomo come vera e propria violenza privata nei confronti della donna. Dalla Cassazione ribadiscono richiamando il principio secondo cui «l'elemento oggettivo del reato di violenza privata è costituito da una violenza o da una minaccia che abbiano l'effetto di costringere taluno a fare, tollerare, od omettere una determinata cosa». Ciò significa anche che «la condotta violenta o minacciosa deve atteggiarsi alla stregua di mezzo destinato a realizzare un evento ulteriore», ossia, come detto, «la costrizione della vittima a fare, tollerare od omettere qualche cosa». Per quanto concerne la vicenda, i Giudici della Cassazione condividono in pieno le valutazioni compiute in appello: in sostanza, è evidente «il comportamento intimidatorio» dell'uomo che ha tenuto una condotta concretizzatasi nella «minaccia, anche di morte, rivolta alla compagna se quest'ultima avesse interrotto la loro relazione». Per l’appunto, è logico catalogare come «violenza privata» il modus agendi dell'uomo, diretto «ad imporre un comportamento determinato alla compagna», ossia la prosecuzione della relazione e della convivenza. Pertanto, in risposta alla domanda della nostra lettrice si può affermare che: “È violenza privata non accettare la decisione della compagna di interrompere il loro legame e pretendere attraverso una condotta aggressiva che il partner porti avanti per forza la relazione e non vada via di casa” (Cass. Pen., Sez. V, sentenza n. 20346/2022).   Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.

10/08/2025 10:10
Monte San Giusto, capannone trasformato in abitazione e affittato a una famiglia: denunciato

Monte San Giusto, capannone trasformato in abitazione e affittato a una famiglia: denunciato

MONTE SAN GIUSTO – Trasformava un ufficio in appartamento all’interno del proprio capannone artigianale senza alcuna autorizzazione: denunciato dai carabinieri un imprenditore sangiustese di 84 anni, legale rappresentante di un’impresa edile locale. I militari della Stazione di Monte San Giusto, nell’ambito di controlli mirati, hanno scoperto che i locali originariamente destinati a ufficio erano stati modificati e adibiti a vera e propria abitazione, ricavata abusivamente al secondo piano della struttura. L’appartamento, secondo quanto accertato, era stato affittato a una famiglia di origine pakistana. Le opere erano state realizzate in assenza del permesso di costruire e in totale difformità rispetto alla destinazione d’uso autorizzata. Al termine delle indagini, l’84enne è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per violazioni in materia di urbanistica e abusivismo edilizio. L’intervento rientra nelle attività di prevenzione e repressione dei reati in materia edilizia portate avanti dall’Arma sul territorio, con particolare attenzione agli abusi che comportano trasformazioni sostanziali degli immobili senza il rispetto delle norme di legge.

10/08/2025 10:00
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