Matisse arriva a Macerata: il capolavoro sacro dell’arte moderna apre il Giubileo 2025 nelle Marche
Due prestigiose mostre sono state ufficialmente presentate questa mattina presso la sede della regione Marche, dando il via al ricco programma di iniziative giubilari previste nel territorio marchigiano. Si tratta di "Henri Matisse e la Cappella di Vence. Come farfalle in volo: le casule" e "Pellegrini di speranza tra Roma e Loreto: documenti, cartografia e oggetti di antichi viaggiatori tra XVI e XIX secolo", due esposizioni distinte ma profondamente intrecciate dallo spirito di fede, arte e memoria.
Alla conferenza stampa erano presenti figure di primo piano della cultura e delle istituzioni locali e nazionali: il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, il presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana e vescovo di Macerata monsignor Nazzareno Marconi, il presidente della Fondazione Carima Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, il presidente della Fondazione Giustiniani Bandini Renato Poletti, nonché i curatori delle due mostre Micol Forti e Antonio Volpini.
La prima mostra, dedicata al maestro francese Henri Matisse, sarà inaugurata lunedì 23 giugno alle ore 16 nella Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista di Macerata, alla presenza del cardinale Gianfranco Ravasi. Dal giorno successivo, 24 giugno, sarà aperta al pubblico presso Palazzo Ricci, sede della Fondazione Carima, fino al 28 settembre.
Curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, l’esposizione è un evento unico nel suo genere: per la prima volta vengono presentate insieme quattro delle celebri casule liturgiche che Matisse realizzò tra il 1950 e il 1951 per la Cappella del Rosario di Vence, da lui stesso concepita come opera totale. Accanto a queste, anche disegni, lettere e bozzetti preparatori che illustrano il profondo lavoro artistico, ma anche spirituale, che l’artista condusse sul tema sacro.
Mons. Marconi ha sottolineato l’importanza della Cappella di Vence nella storia dell’arte sacra: "Una sintesi straordinaria dell’arte del ’900, paragonabile – per il suo tempo – alla Cappella degli Scrovegni per il ’300 e alla Cappella Sistina per il ’500".
La seconda esposizione, intitolata "Pellegrini di speranza tra Roma e Loreto", sarà inaugurata martedì 24 giugno alle ore 12 presso l’Ex Ospizio dei Pellegrini all’Abbadia di Fiastra, dopo la celebrazione della Santa Messa presieduta dal cardinale Ravasi alle ore 11.
Curata da Antonio Volpini, la mostra è un viaggio nella storia del pellegrinaggio verso Loreto, attraverso documenti, cartografie e oggetti originali datati tra il XVI e il XIX secolo. Il percorso espositivo si articola nelle fasi tipiche del pellegrinaggio: dalla preparazione, al tragitto, fino alla meta sacra. Il tutto con un’attenzione particolare alla dimensione spirituale e simbolica del viaggio, in linea con il motto dell’Anno Santo 2025: "Pellegrini di speranza". L’esposizione, promossa dalla Fondazione Giustiniani Bandini e dalla Diocesi di Macerata, sarà visitabile fino al 7 gennaio 2026 con ingresso gratuito.
“Queste mostre – ha dichiarato il presidente Francesco Acquaroli – rappresentano molto più di semplici eventi espositivi: sono il segno concreto della nostra volontà di fare del Giubileo un’opportunità culturale e spirituale, ma anche economica e turistica per le Marche”.
Anche Renato Poletti, promotore dell’iniziativa su Matisse, ha sottolineato l’eccezionalità dell’evento: "Vedere esposte contemporaneamente quattro delle casule di Matisse è un evento irripetibile. Abbiamo voluto iniziare l’Anno Santo con qualcosa di fortemente simbolico e internazionale".
Il presidente della Fondazione Carima, Sabatucci Frisciotti Stendardi, ha espresso la sua soddisfazione per ospitare opere di tale rilevanza: "Una mostra di respiro internazionale che dialoga perfettamente con la nostra collezione sul Novecento italiano".
Le due esposizioni segnano l’inizio di un Giubileo che le Marche vogliono vivere in modo profondo, diffuso, integrato tra spiritualità e cultura. Offrendo ai cittadini, ai turisti e ai pellegrini l’occasione di riscoprire tesori spesso dimenticati, ma anche nuove vie di dialogo tra arte e fede, storia e contemporaneità.
La mostra su Matisse sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato, dalle 16 alle 19; la domenica e nei giorni festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Chiusura settimanale il lunedì. La mostra sui pellegrini sarà invece accessibile con ingresso libero fino al 7 gennaio 2026 presso l’Abbadia di Fiastra.
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