È una giornata uggiosa, il cielo grigio ospita da giorni nuvole che sembrano non volersene più andare; le luci dei lampioni e dei negozi si riflettono sull’asfalto bagnato e la pioggia con il suo ritmo costante e pacato si mescola al brulichio di fondo dei passanti.
Intorno a me respiro un’atmosfera malinconica, quasi struggente e affascinante allo stesso modo. Il saggio autunno è arrivato con il suo invito a riposare nel terreno caldo e accogliente della propria intimità.
La quiete che mi avvolge è in contrasto con la mia eccitazione: sono emozionata, sento che sto andando ad un appuntamento importante con il mio destino.
Quelle scelte inevitabili, fatte di pancia, delle quali non conosci esattamente il motivo, ma che sai dentro di te essere giuste. Decisioni che ti mostreranno nuovi orizzonti che fino a quel momento potresti non aver mai immaginato.
Succede così, quando raggiungi una tale consapevolezza per cui ti senti centrato nel tuo essere, in cui non insegui nulla e nessuno e ti senti amore in tutto ciò che fai, a prescindere dalla presenza o meno di una relazione di coppia. È il momento di volare per avvicinarti ai tuoi sogni.
In questo stato di pienezza acquisisci uno stato di pace, la tua anima è libera di esprimersi e di condurti verso il tuo destino. Invece trascorriamo troppo tempo a reprimerla perché scomoda.
Presi dalle responsabilità e dai doveri che, a volte, ci siamo auto imposti, semplicemente perché ci avevano detto che andava fatto, reprimiamo i nostri bisogni ed i nostri slanci più veri in nome di qualcosa che nemmeno noi sappiamo bene cosa sia. Ci troviamo, ad un certo punto, a vivere come dei perfetti equilibristi in bilico.
Questa vocina, può apparire dispettosa, perché ti invita a mettere in discussione quelle certezze sulle quali pensavi di poterti accomodare per il resto della tua vita. In alcuni casi, indomita, arriva a farsi strada con manie di grandezze, desiderosa di salire sul palco per ricevere i suoi applausi.
Se ci mostriamo sordi ad ogni suo richiamo di attenzione, lei si vendica, lanciandoci messaggi attraverso il nostro corpo, ed ecco comparire quel prurito o un mal di testa. Nonostante ciò, spesso proseguiamo imperterriti per la nostra strada in nome di un concetto più alto e nobile: l’arte di sopportare!
Esiste un modo per lasciarla esprimere ed è fermarci un attimo. Dieci minuti al giorno in cui staccare con il mondo esterno, per entrare in contatto con la nostra realtà interna, nel completo silenzio.
Cominciamo così a ringraziare per le cose belle della nostra vita, partendo dalle più semplici e scontate, per spostare l’ago della bilancia dalla scarsità del lamento alla pienezza della gratitudine.
L’attrice Paola Cortellesi ha affermato che sarebbe opportuno introdurre nelle scuole l'educazione sentimentale obbligatoria. Non è una tesi nuova: circola ormai da tempo e riaffiora periodicamente con cadenza regolare.
Chiaro come il sole è che con l’introduzione dell'educazione sentimentale nelle scuole gli araldi dell’arcobaleno aspirano a indottrinare le giovani teste con il nuovo ordine erotico genderizzato e turbocapitalistico, basato sulla ostracizzazione della famiglia, liquidata come figura indissociabile dal patriarcato, e basato altresì sul consumismo erotico per atomi pansessualisti unisex.
Uno dei punti saldi del nuovo ordine erotico riguarda oltretutto la colpevolizzazione permanente del maschio, ridotto a femminicida in pectore. Non deve sfuggire come la colpevolizzazione apriorica di un'intera categoria, basata sul genere o sul colore della pelle, sia sempre una forma inaccettabile di razzismo.
Oltretutto serve alla narrazione neoliberale per orizzontalizzare il conflitto, spostando la lotta di classe verticale in basso e ridisponendola come lotta all'interno della medesima classe tra maschi e femmine. Bisogna avere oggi l'onestà di ribadire l'ovvio (anche l'ovvio vuole la sua parte): il conflitto è tra sfruttati e sfruttatori, maschi o femmine che siano.
Nel nuovo ordine dell’accumulazione flessibile del capitalismo assoluto post-1989, si compie appieno e senza residui quel processo, già embrionalmente delienato dal Fromm dell’Art of Loving (1956), di indebolimento mercatistico dell’amore, culminante nella "sua disintegrazione nella società occidentale contemporanea. Il mondo della vita e, con esso, quella sua parte integrante che è la dimensione dell’amare, sono sussunti sotto il capitale flessibile e sotto il suo regime della sconfinata liberalizzazione dei consumi e dei costumi". Quest’ultimo li ridefinisce, li rimodella e li ricompone sul fondamento della logica stessa dell’onnimercificazione, trasformandoli in sue funzioni variabili.
L’amore viene, così, ridisponendosi nella forma di una merce tra le merci, anch’esso consumabile e liberamente circolante, prodotto su misura per consumatori unisex che, senza limitazioni se non di ordine economico, possono fruirne in forme liberalizzate. Da vincolo solidale e antiutilitaristico, gratuito e relazionale, donativo ed etico, l’amore decade a merce di libero consumo per individui solidali e dal nesso intersoggettivo interrotto.
L’amore mercificato decade, in tal guisa, al rango di godimento istantaneo e senza differimenti, consumato nello spazio effimero dell’hic et nunc e sempre da capo ricercato nell’ambito della libera circolazione concorrenziale.
E il discorso del capitalista, per parte sua, non fa che saturare lo spazio mediatico spronandoci a consumare il maggior numero possibile di queste nuove merci specifiche che sono i sentimenti e le passioni, i piaceri e le relazioni: i ritmi della produzione, della circolazione e del consumo debbono, anche in questa sfera così particolare, mantenersi a livelli ragguardevoli, senza mai rallentare e, ove possibile, velocizzandosi in misura sempre crescente negli spazi deregolamentati dell’open society planetarizzata.
Come si è cercato di chiarire in Minima mercatalia (2012), la logica dialettica di sviluppo del modo capitalistico della produzione consiste in un graduale abbattimento di ogni limite, di ogni barriera, di ogni confine in grado di frenare e disciplinare l’estensione multilaterale reale e simbolica della forma merce: la quale deve potersi affermare in forma absoluta, ossia a) “compiuta” pienamente perché b) “sciolta da” ogni limite superstite, sia esso di ordine materiale o immateriale, etico o religioso, geografico o morale.
Se questa è, nella sua logica essenziale qui impressionisticamente richiamata, la dinamica dialettica di sviluppo del modo capitalistico della produzione, ne scaturisce more geometrico una conseguenza decisiva: esso, nella sua avanzata, deve di necessità mettere in congedo la sfera dell’amore, tanto nella sua immediatezza di sentimento relazionale puramente donativo, quanto in quella eticizzata nella forma della famiglia come sintesi realizzata dell’eros. L’amore relazionale e impermeabile alla grigia geometria del do ut des deve essere spodestato dal godimento individuale mercificato, deregolamentato e senza limitazioni di alcun tipo.
Più precisamente, il nuovo ordine mondiale classista e reificato deve, a propria immagine e somiglianza, instaurare un parallelo ordine amoroso planetarizzato. Se la cifra del globalismo del mercato è la distruzione di ogni istanza etico-comunitaria (ossia il movimento che proponiamo di qualificare come “deeticizzazione”), di modo che il pianeta intero si riconfiguri come l’open space per la libera circolazione delle merci e dei consumatori, la stessa logica deve valere nella sfera dell’eros: che da legame solidale, comunitario, donativo e irriducibile alla logica mercantile dello scambio, viene ridisponendosi nella nuova forma di un consumismo amoroso neolibertino e post-familiare.
Esso considera e tratta l’amore stesso come merce tra le merci, come relazione individualistica orientata a quella specifica forma del plusvalore che, in ambito erotico, è il plusgodimento. Si scrive educazione sentimentale, si legge barbarie in tinta arcobaleno. Love is love è la variante erotica del più noto business is business.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente vicende riferite ai rapporti interpersonali tra i vicini che spesso degenerano con condotte penalmente rilevanti.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Sarnano che chiede: "Chi ostacola l’ingresso del vicino di casa con l’auto può andare incontro a delle responsabilità penali?"
Il caso di specie ci porta ad analizzare una vicenda recentemente risolta in Cassazione che ha visto protagonista un vicino di casa che davanti al passo carrabile altrui aveva parcheggiato la propria auto impedendone così il passaggio.
A tal proposito risulta utile ricordare l’articolo 610 del codice penale e precisamente il reato di violenza privata, secondo il quale, "chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare, od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni".
Secondo la dottrina maggioritaria e la giurisprudenza prevalente la violenza non si esaurisce nelle sole condotte consistenti nell'impiego di energia fisica nei confronti di una persona (cosiddetta violenza propria), ma si identifica con qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente della libertà di determinazione e di azione l'offeso il quale sia pertanto costretto a fare tollerare od omettere qualche cosa contro la propria volontà (cosiddetta violenza impropria) anche per mezzo dell'utilizzo di mezzi particolarmente insidiosi - quali la narcosi, l'ipnosi, i lacrimogeni, eccetera - che comunque pongono la vittima in uno stato di incapacità di volere ed agire.
Lo stesso consolidato orientamento giurisprudenziale ritiene idonea ad integrare il reato di violenza la condotta di colui che parcheggi la propria autovettura in modo tale da bloccare il passaggio impedendo alla parte lesa di procedere, considerato che ai fini della configurabilità del delitto in questione, il requisito della violenza si identifica in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l'offeso della libertà di determinazione e di azione (Cass. n. 21779/2006; Cass. n. 40983/2005; Cass. n. 8425/2014).
Così come, integra il delitto di violenza privata la condotta di chi alla guida del proprio veicolo, compie deliberatamente manovre tali da interferire significativamente nella guida di altro utente della strada, costringendolo ad una condotta diversa da quella programmata (nella specie, l'imputato, con il proprio veicolo, aveva superato quello della persona offesa, per poi sbarrarle la strada ed impedirle di andare nella direzione desiderata).
Pertanto, in risposta alla nostro lettore risulta corretto affermare che: "Il reato di violenza privata può essere commesso anche con l'auto, quando la stessa viene posta davanti al punto di ingresso e uscita di un edificio, impedendo così il passaggio, tanto più se in presenza di un passo carrabile" (Cass. Pen., sentenza n. 22594/2022).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il Cosmari ha accolto la richiesta di proroga per alcuni mesi dell’attività dell’isola ecologica di Piediripa. A promuovere l’iniziativa, lo scorso novembre, era stato Andrea Blarasin, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che aveva sollecitato il consorzio di smaltimento rifiuti a posticipare la chiusura del sito, inizialmente prevista per il primo dicembre, a causa della sua non conformità alle normative di settore.
"Questo risultato - ha dichiarato Andrea Blarasin - consente di mantenere attivo un servizio essenziale per i cittadini di Piediripa e per l’intera comunità locale al fine di ricercare e valutare, nel frattempo, soluzioni alternative che garantiscano continuità nei servizi, come ad esempio l’introduzione del servizio porta a porta per sfalci e potature e il ritiro programmato a domicilio degli ingombranti. Ringrazio il presidente e la direttrice del Cosmari per la sensibilità dimostrata ed i cittadini residenti a Piediripa per il sostegno alle proposte anche tramite l’iniziativa della raccolta firme".
Anche il Presidente del Cosmari, Paolo Gattafoni, è intervenuto sottolineando le ragioni che hanno portato alla proroga: "Nonostante le oggettive problematiche legate alla sicurezza del centro di raccolta di Piediripa, di cui avevamo consigliato la chiusura, abbiamo preso atto del disagio che c’è stato rappresentato dal consigliere Blarasin e di cui si è fatta portavoce l'amministrazione comunale. In attesa di elaborare e concordare nuove strategie e nuove misure abbiamo deciso di aderire alla richiesta di una proroga avanzata dagli uffici dell’Ente. Auspico a tal proposito una maggiore attenzione degli utenti e degli operatori nell’usufruire dell’area in questo frangente".
Inizia male il girone di ritorno della Halley Matelica, che capitola sul campo della Sì con Te Porto Recanati dopo una partita in gran parte di rincorsa. Pesano sul groppone dei biancorossi i due parzialoni subiti a cavallo tra primo e secondo quarto e tra terzo e quarto periodo, che hanno reso troppo irta la salita verso la vittoria.
Eppure la partenza dei ragazzi di coach Trullo era stata bruciante, coi vigorini a prendere subito le misure al PalaMedi con un paio di triple scattando sul +6 (2-8 dopo 2’). L’Attila Junior esce pian piano dal guscio col solito tourbillon di difese di coach Coen, ma la Vigor non sembra troppo scalfita dalla cosa e sale fino al +7 (17-24 all’8’ firmato Dieng).
Proprio nel momento migliore, però, i biancorossi s’inceppano. La sbandata diventa incontrollata nella prima parte del secondo quarto, con i padroni di casa che prendono fiducia costruendo un incredibile parziale di 22-0 per decollare fino al +15 (39-24 al 17’ fissato da due liberi di Mancini).
Un viaggio in lunetta di Zanzottera e una tripla di Rolli tolgono la scimmia dalle spalle matelicesi, due bombe in serie di Morgillo fanno il resto e il -8 (45-37) dell’intervallo lungo non è poi un brutto affare per come si erano messe le cose.
Il terzo quarto è il più bello ed equilibrato del match. Morgillo e Zanzottera riportano sotto le Halley, che torna più volte sul -2 mancando però la zampata del sorpasso. E la cosa costa cara perché un altro giro a vuoto in attacco e una fiammata di uno scatenato Caverni ricacciano indietro i matelicesi con un parziale di 12-0 (71-57 a 6’ dalla sirena).
La Vigor è in tilt, un paio di palle rubate di Zanzottera tengono vagamente aperta la contesa, ma i biancorossi riescono al massimo a tornare a -7 (77-70 a meno di 1’ dalla sirena) e l’Attila Junior ha problemi nel controllare gli ultimi disperati tentativi degli ospiti.
SI’ CON TE PORTO RECANATI-HALLEY MATELICA 79-70
PORTO RECANATI: Mancini 13, Fratoni ne, Gamazo 18, Rapini 3, Cingolani ne, Caverni 19, Pesce 3, Cicconi Massi 1, Montanari 12, Ciribeni 10, Tarquini ne. All.: Coen.
MATELICA: Arnaldo 6, Rolli 11, Panzini, Pali ne, Mentonelli, Mazzolini ne, Dieng 9, Morgillo 18, Zanzottera 24, Riccio, Musci ne, Eliantonio 2. All.: Trullo.
ARBITRI: Resca, Romanello.
PARZIALI: 24-24, 21-13, 21-20, 15-13.
Ai domiciliari per spaccio: in manette dopo cinque anni. A Morrovalle, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato un 47enne pakistano, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Macerata.
L’uomo è stato condannato a sei mesi di reclusione per il reato di "detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti", per fatti commessi a Porto Recanati nel 2019. L’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari, come disposto dall’autorità giudiziaria competente, dove sconterà l’intera pena.
La Macagi Cingoli affronta a testa alta Fasano, ma deve alzare bandiera bianca di una sola rete. I ragazzi di Palazzi, infatti, hanno perso 31-32 contro i pugliesi nella sfida della 13^ giornata di Serie A Gold di pallamano, in una partita caratterizzata da un testa-a-testa per tutti e 60 i minuti.
I campioni d’Italia riescono ad avere la meglio nella volata finale, difendendo il vantaggio negli ultimi 4 minuti, dopo l’ennesimo rientro in gara di Strappini e compagni. Che ora sono in zona play-out, visto che il Chiaravalle ha vinto contro il Pressano e ha superato in classifica la Macagi ora 12^.
LA CRONACA - Già dai primi minuti si capisce quale sarà l’andamento del match: una furiosa battaglia senza esclusioni di colpi. Mangoni apre le marcature, Pugliese pareggia ma due gol di fila di D’Benedetto valgono il 3-1.
La Junior Fasano ribalta il parziale con lo 0-3 firmato Cantore, Boerlegui, Boggia per il 3-4, prima del pari di Makhlouf sul 4-4. Sul 5-5, Notarangelo e Pugliese piazzano il +2 ospite sul 5-7. Cingoli pareggia immediatamente con Mangoni e Makhlouf al 13’ (7-7).
Cunha fa +1, dall’altra parte ancora due gol del terzino tunisino valgono il nuovo sorpasso sul 9-8, dopo la bella parata di Albanesi su Cunha. La Macagi mantiene il vantaggio fino al 10-9 di Ciattaglia, perché Pugliese e Cunha ribaltano nuovamente il parziale (10-11).
Si viaggia punto su punto, con Coppola e Leban attenti tra i pali, fino al 13-13: qui, infatti, due gol consecutivi di Pugliese riportano a +2 la Junior Fasano al 25’ (13-15). Gli ospiti riescono a mantenersi in doppio vantaggio fino alla fine del primo tempo, terminato 16-18, con la traversa di Makhlouf a negare il -1 ai cingolani.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa continua il grande equilibrio tra le due compagini. Boerlegui colpisce un palo, Cunha non trova la porta: Naghavialhosseini ringrazia e ristabilisce il -1 sul 17-18. Coppola ipnotizza Cantore, Boerlegui ristabilisce il +2 (17-19) e Leban para su Ciattaglia. La Macagi, tuttavia, è sul pezzo e ribalta il risultato con un 3-0 firmato Ciattaglia, Makhlouf e Strappini per il 20-19 al 36’. In questo frangente Notarangelo colpisce una traversa e Boccia tira fuori.
La Junior Fasano, però, risponde con un break di 0-4 grazie ai gol di Cunha, Cantore, Boerlegue e Boggia, per il 20-23 al 40’: Cingoli è sfortunata, colpendo il palo con Mangoni sul -1 e la traversa con Naghavialhosseini sul -2. Con un gol più bello dell’altro Pugliese e Cunha rispondono a Naghavilhosseini e Ciattaglia, mantenendo il +3 (22-25).
Makhlouf accorcia dai 7 metri, Coppola respinge il tentativo di Cunha, ma due reti di fila di Cantore valgono il massimo vantaggio ospite di +4 sul 23-27 al 46’. Fasano, però, anzi di scappare subisce la reazione dei padroni di casa, che tornano subito a -2 al 49’ con le reti di Ciattaglia e Mangoni: parziale di 25-27 al 49’.
Cunha ristabilisce il +3, Leban para su D’Agostino e Pugliese colpisce un traversa: D’Benedetto ringrazia e segna il 26-28. D’Agostino risponde a Notarangelo, poi Mizzoni colpisce un palo e Coppola para su Cunha: ancora D’Agostino non perdona e segna il 28-29 al 54’.
Pugliese segna il nuovo +2, Makhlouf accorcia e Coppola para un 7 metri a Cantore. Il tunisino ha la palla del pari al 58’, ma trova la traversa. Così Fasano controlla il risultato e chiude i giochi all’ultimo minuto con Notarangelo: il gol finale di Makhlouf non evita la sconfitta ai cingolani, anzi, acuisce la beffa per la sconfitta di una sola rete.
Tabellino
Macagi Cingoli 31-32 Junior Fasano (16-18)
Macagi Cingoli: Albanesi, Coppola, Jaziri, D’Agostino 3, D’Benedetto 4, Ciattaglia 4, Naghavialhosseini 4, Mangoni 3, Latini, Strappini 1, Rossetti, Compagnucci, Gigli, Vojinovic 2, Makhlouf 10. All. Palazzi
Junior Fasano: Leban, Sibilio, Boggia 3, Rivan Rodriguez, Pugliese 8, Notarangelo 4, Cantore 7, Cunha 5, Beharevic, Capello Cardozo, Mizzoni, Legrottaglie, Boerlegui 5, Montalto. All. Iaia
Arbitri: Ciro e Luciano Cardone
(Credit foto: Doriano Picirchiani)
Per la Settempeda la doccia gelata arriva proprio all’ultimo respiro e sull’ultimo tentativo del Casette Verdini quando i biancorossi credevano e pensavano di aver ormai intascato il bottino pieno e, invece, il colpo di testa del neo entrato Del Brutto(95’) cambia tutto e decreta un pareggio che sa di amaro in bocca per gli ospiti e regala soddisfazione ai locali. Per quanto visto nel primo tempo e per come si era messa la gara si può dire che è un pari che penalizza una Settempeda che hai punti e per occasioni create avrebbe meritato qualcosa in più, mentre per il Casette Verdini il punto sembra guadagnato, per le ragioni di cui sopra, ma è arrivato anche per la voglia messa in campo e per non aver mai mollato, aspetti che hanno portato ai granata il premio finale.
Settempeda più manovriera, palla a terra e trame in velocità, e propositiva nella prima frazione(unica pecca non aver chiuso il discorso) e nella parte conclusiva della gara costretta a soffrire ed a snaturarsi nel gioco sia per un calo atletico che soprattutto per aver dovuto cambiare uomini e alcune posizioni a causa degli infortuni(in tre fuori); Casette Verdini poco ficcante e preciso per 45’ poi sicuramente diverso nella ripresa(più convinzione e grinta) anche per merito dei subentrati che hanno dato la scossa alla squadra. A conti fatti, comunque, un punto a testa che può andar bene ad ambo le squadre che, reduci da sconfitte, puntavano ad un risultato positivo ed a muovere la classifica ed alla fine hanno centrato l’obiettivo.
Allo stadio “Nello Crocetti” si sfidano due formazioni che hanno conosciuto una battuta d’arresto nel turno precedente e dunque vogliono riscatto e punti: il Casette Verdini(al primo ko stagionale) e la Settempeda. Biancorossi con novità: Montanari per Mulinari e Perez per Farroni. E’ titolare anche Francesco Sfrappini(sono tre gli under in campo), scelta che premia mister Ciattaglia visto che è proprio l’attaccante classe 2006 ad andare a segno dopo appena 4’. Cross da destra, pallone in mezzo all’area dove Sfrappini anticipa tutti riuscendo a spingere la sfera in porta da distanza ravvicinata. Il vantaggio certifica l’ottimo inizio biancorosso fatto di personalità, autorità e gioco piacevole. Al 9’ Rango apre verso sinistra trovando Cappelletti che affonda in area, arriva sul fondo da dove tira in porta trovando pronto Carnevali.
Al quarto d’ora è Pagliari ad avere la possibilità di calciare da ottima posizione con il destro del regista ospite che incoccia su Ogievba appostato nell’area piccola. Si fa male Palazzetti che deve uscire rimpiazzato da Mulinari. Al 34’ ci prova Quadrini dalla distanza con un destro rasoterra che chiama Carnevali alla parata in tuffo. Due minuti dopo Sfrappini attacca l’area da sinistra, sterzata per portarsi il pallone sul destro e tiro che si alza facilitando l’intervento a mani aperte di Carnevali. Ancora Settempeda con Cappelletti che sfonda a sinistra, tiro potente che un difensore tocca mandando sopra la traversa e quindi in angolo. Primo tempo di marca biancorossa con i locali insidiosi solo con qualche affondo senza esito con Bartoloni inoperoso a parte un’uscita con i pugni. La prima iniziativa della ripresa è di uno Sfrappini pimpante, convincente e tra i migliori in assoluto: dribbling e destro che Carnevali neutralizza in tuffo. Il primo vero affondo del Casette Verdini giunge al 9’ quando Romanski da sinistra mette un bel pallone per Giaccaglia che batte al volo con palla che colpisce il compagno Ogievba per poi schizzare sul fondo. Iniziano i cambi da parte delle due panchine(nei padroni di casa anche Cuccù e Menchi). I
l match ora è equilibrato e i granata provano ad attaccare anche se chiare occasioni non se ne vedono. La Settempeda perde Pagliari (dentro Piccinini) e Ciattaglia deve modificare un po’ la formazione(gli ospiti chiudono con 5 under). Le sostituzioni tra i locali sembrano funzionare e infatti la squadra di Lattanzi appare più volitiva e convinta, specie nei minuti finali. Al 43’ il Casette Verdini recupera palla e riparte sulla sinistra con capitan Romanski che tocca per Poloni che tenta un tiro di prima intenzione allargando il piatto destro con traiettoria in diagonale che passa accanto al palo e si spegne sul fondo. Cinque minuti di recupero(poi sei per l’infortunio di Cappelletti che esce per Meschini) con la Settempeda che tiene e sembra poter gestire, ma al 50’ ecco l’episodio che cambia il verdetto del pomeriggio. Rinvio da fondo campo, palla intercettata dai locali e affidata a Romanski, stavolta spostato a destra, cross morbido e preciso sotto porta per la testa di Del Brutto che stacca benissimo ed infila sotto la traversa. 1-1 e triplice fischio.
Tabellino
CASETTE VERDINI – SETTEMPEDA 1-1
MARCATORI: pt 4’ Sfrappini; st 50’ Del Brutto
CASETTE VERDINI: Carnevali, Telloni, Forte, Tidiane, Ciurlanti(25’st Menchi), Moschetta, Ferrari(32’st Poloni), Lami, Ogievba(19’st Del Brutto), Giaccaglia(15’st Cuccù), Romanski. A disp. Seghetti, Conforti, Cingolani, Forconi. All. Lattanzi
SETTEMPEDA: Bartoloni, D’Angelo, Montanari, Pagliari(27’st Piccinini), Palazzetti(32’pt Mulinari), Dolciotti, Quadrini, Rango, Cappelletti(48’st Meschini), Perez(44’st Boldrini), Sfrappini(41’st Eugeni). A disp. Braghetti, Farroni, Maccioni, A. Staffolani. All. Ciattaglia
ARBITRO: El Mouhsini di Pesaro; assistenti Cerca di Jesi e Dervishi di San Benedetto
NOTE: ammoniti: Tidiane, Rango, Lami, Dolciotti, Perez, Quadrini. Angoli: 3-5. Recupero: pt 3’; st 6’
Intorno alle 16:00, i vigili del fuoco sono intervenuti in via Einaudi per un incendio che aveva coinvolto una catasta di foglie secche. Non si conoscono ancora le origini dell'incendio.
La squadra di Civitanova, con due autobotti, ha provveduto a spegnere le fiamme e a mettere in sicurezza l’area.
"Democrazia Sovrana e Popolare vuole essere il motore di una nuova alleanza sociale nelle Marche che torni a dare centralità alle comunità abbandonate ai lavoratori e alla piccola e media impresa". È quello che emerge, dalla seconda assemblea regionale del movimento di Marco Rizzo e Francesco Toscano. I leader nazionali di Dsp, sabato 30 novembre a Macerata all'Arena Sferisterio, Sala Cesanelli, hanno animato l' evento Ricostruire le Marche. L'alternativa sovranista è all'opera è il titolo di un appuntamento che mira a "coinvolgere le forze regionali che contrastano le ditte e i brand della politica affaristica diretta dall'esterno e guidata dagli speculatori sovranazionali per tornare alle esigenze collettive ed individuali: la pace, il lavoro, la casa, la sanità".
Tre i focus di questa "ristrutturazione regionale". L'esigenza di un'alleanza sociale dei lavoratori è stata approfondita da Claudio Rossetti (Segretario Territoriale FISI Marche), la "ricostruzione materiale di identità territoriali e sociali ed ecosistemi economici annichiliti dalla globalizzazione" ha animato l' interessante tavola rotonda "La ferita del sisma" a cura del documentarista Marco Costarelli, con professionisti, promotori turistici e lavoratori dell'area del cratere.
"Le Marche- hanno spiegato i leader di Dsp - devono essere ricostruite perché tradite da destre e sinistre che nei decenni hanno realizzato un programma politico di distruzione dell’esistente per inseguire i mercati e le grandi potenze continentali che li dominano trascurando di occuparsi degli effetti che la globalizzazione e la guerra globale, da loro accettate acriticamente, hanno sull’esistenza delle collettività e delle persone. Il primo punto del loro programma è il passaggio di ricchezza dall’economia reale alla finanza, da chi lavora a chi specula, dalle mani di chi la produce (lavoratori, piccola e media impresa, commercio, artigianato) ai marchi che prendono finanziamenti statali per chiudere gli stabilimenti e spostare la produzione-con il consenso della politica- nei cosiddetti paradisi fiscali. I lavoratori italiani, così, perdono la professione di una vita, i distretti produttivi soffrono con ricadute drammatiche per l’occupazione e le istanze della gente comune vengono solo usate come rumorosa e inutile grancassa mediatica buona per la passerella di leader sindacali ora mansueti, con Draghi al governo, ora aggressivi a comando per guadagnarsi il plauso di platee televisive amiche. Il partito unico per le armi e la globalizzazione selvaggia distrugge anche il diritto di cura. La sanità, infatti, affidata alle regioni, nelle Marche è passata dalla gestione di Centrosinistra che chiudeva ospedali pubblici, regalava finanziamenti per 350 milioni l’anno alla sanità privata e ci faceva perdere 70 milioni in mobilità passiva a una destra che ha cristallizzato quella stessa situazione cambiandole nome, da Asl ad Ast. C’è poi la distruzione delle società, delle identità culturali, delle comunità ferite. Un abbandono bipartisan da parte delle destre-sinistre liberiste e belliciste del Paese osservabile nelle zone del cratere, dove i cittadini sono ancora senza casa, le strutture in difficoltà e le aree interne si spopolano mentre aumenta il numero dei commissari, con i loro corposi staff. L' unica speranza è la restituzione di sovranità popolare. Il nostro progetto sarà della partita alle prossime elezioni regionali proprio per un cambiamento da costruire insieme."
I succhi di frutta sono tra le bevande più consumate, specialmente dai bambini, grazie al loro sapore gradevole e alla praticità di poterli portare facilmente nello zainetto per la merenda a scuola. Per molti, genitori e non, rappresentano un’alternativa salutare alle bevande dolci e gassate, oltre che un modo per arricchire la dieta quotidiana di grandi e piccoli con liquidi e frutta.
Tuttavia, bere un succo di frutta, anche se di qualità, non equivale a consumare un frutto intero. La frutta fresca è ricca di vitamine, minerali, fibre e fitocomposti, un insieme di sostanze con effetti protettivi per la nostra salute. Al contrario, i succhi di frutta hanno una composizione molto diversa: sono più ricchi di zuccheri e poveri di fibre e altri micronutrienti.
Un consumo eccessivo di succhi può infatti aumentare il rischio di obesità, malattie correlate e problemi ai denti. Ma qual è il consumo corretto? Esistono succhi migliori di altri?
Il problema non è l’alimento, ma il consumo sbilanciato. I succhi di frutta non sono dannosi di per sé, ma è importante consumarli con moderazione. È preferibile scegliere prodotti senza zuccheri aggiunti e inserirli in una dieta varia ed equilibrata.
È fondamentale ricordare che bere un succo non equivale a mangiare il frutto corrispondente, come spiegato in precedenza. Inoltre, è essenziale monitorare l’apporto giornaliero complessivo di zuccheri, educando soprattutto i più piccoli al gusto e alla consistenza della frutta intera, piuttosto che abituarli esclusivamente a succhi, spremute o bevande confezionate, spesso addolcite ulteriormente.
Infatti, molti succhi di frutta in commercio contengono zuccheri aggiunti. Anche le diciture come “senza zuccheri aggiunti” o “contiene solo zuccheri della frutta” possono essere fuorvianti: un succo 100% frutta, pur senza edulcoranti, contiene comunque il fruttosio naturalmente presente nella frutta. In alcuni casi, per rendere il sapore più dolce, viene aggiunto succo d’uva, che, pur essendo frutta, aumenta ulteriormente la concentrazione di zuccheri semplici nella bevanda.
Come regolarsi quindi? Bere succhi di frutta dovrebbe rimanere un’abitudine occasionale. Se graditi, possono essere consumati in quantità moderate, ma non sistematicamente e, soprattutto, mai come sostituti della frutta fresca o dell’acqua.
E per i bambini? I pediatri di tutto il mondo raccomandano un consumo limitato di succhi di frutta per i bambini in età scolare, mentre è consigliato evitarli del tutto durante lo svezzamento.
Attraveso una nota, l'Associazione commercianti di Macerata, informa la cittadinaza che la ruota panoraminca non verrà più istallata ai giardini Diaz. La causa? Un guasto di un pezzo fondamentale durante il trasporto.
Di seguito il testo del comunicato stampa:
"Con estremo rammarico il Presidente dell'Associazione Commercianti Macerata, Paolo Perini, prende atto della comunicazione, arrivata proprio oggi, di un problema tecnico riguardante la ruota panoramica che avrebbe dovuto arrivare a breve ai giardini Diaz per le festività natalizie. La ruota -a quanto riportato dal gestore- ha subito un danno durante il trasporto e, nonostante il tentativo di riparazione, non potrà essere messa in funzione a causa della necessaria sostituzione di un pezzo che arriverebbe non prima di 30gg. Come dal gestore stesso riportato in una mail inviata all'amministrazione comunale e allo stesso Perini: 'Buongiorno, purtroppo dalla fabbrica mi dicono che il pezzo rotto non è immediatamente reperibile, e senza quello la ruota panoramica non può funzionare, mi hanno detto che i tempi di consegna possono essere superiori ai 30gg lavorativi. Con molto rammarico e chiedendo scusa a tutta Macerata, devo purtroppo rinunciare per il periodo che avevamo stabilito. Grazie e ancora scusa."
Estremamente dispiaciuti, ma certi che il programma natalizio incontrerà i favori di tutti, i commercianti dell'ACM si stanno già dando da fare per le varie ed innumerevoli iniziative in programma".
Si è concluso oggi il lungo e delicato percorso professionale del dottor Pietro Pinciaroli, medico del reparto di Medicina Generale, Sezione Donne, presso l'Azienda Ospedaliera di Macerata. Dopo ben 42 anni di lavoro, il dottor Pinciaroli ha salutato colleghi e amici con emozione, segnando la fine di una carriera che ha avuto un impatto profondo sulla comunità locale.
Il dottor Pinciaroli, che ha iniziato il suo servizio nel 1990, è stato un punto di riferimento per tanti pazienti e una figura di grande competenza e umanità nel reparto in cui ha prestato servizio. Durante gli anni, ha contribuito con dedizione alla cura delle pazienti, instaurando rapporti di fiducia e rispetto con il personale medico e con i familiari.
"È stato un onore lavorare insieme a voi", ha dichiarato durante il commiato. "Ogni giorno, ogni incontro, è stato un'opportunità di crescita e di condivisione". Colleghi e amici si sono uniti oggi in un sentito abbraccio di gratitudine e affetto, augurandogli una serena nuova fase della sua vita.
Natale 2024, tutto pronto per la partenza del programma “Stellare” predisposto dall’Amministrazione comunale e che coinvolgerà Camerino dal 5 dicembre al 6 gennaio: un mese intero in cui si potranno scoprire luoghi magici, vivere tanti eventi e gustare i prodotti della tradizione.
“Un programma ricco di appuntamenti, spettacoli per ogni fascia di età, laboratori e animazione per bambini – spiega l’assessore al Turismo, Silvia Piscini – che vede la partecipazione delle tante realtà della città, a cui va il ringraziamento per la passione e l’attenzione che dedicano, mettendosi a disposizione della comunità. Anche quest’anno siamo riusciti, come Amministrazione comunale, a ricevere un importante contributo dalla Regione Marche per il progetto. L’invito è quello di partecipare e di viverlo pienamente. Ringrazio tutta la Giunta e tutti gli uffici comunali perché questo intenso programma di eventi natalizi è il risultato e il frutto di lavoro e impegno corali”.
Tra gli eventi più suggestivi del Natale 2024, domenica 8 dicembre dalle ore 16 in poi appuntamento al Sottocorte Village con “Accendiamo la magia”, ovvero il magico momento dell’accensione delle luminarie, accompagnato dai canti di Natale a cura delle Scuole Primarie dell’I.C. Betti e dallo spettacolo di danza dell’ASD Area 21. Sempre nel magico pomeriggio del Sottocorte Village, sarà presente il “Villaggio di Babbo Natale”: non mancherà naturalmente Babbo Natale con i suoi Elfi, i gonfiabili, l’animazione e l’intrattenimento per bambini, insieme a tante altre sorprese. Altro momento tutto da vivere sarà la serata di martedì 10 dicembre: dalle 22.30 in poi al Sottocorte Village ecco “Après - Z-Chalet on Tour – Super Night Edition”. Si balla e ci si diverte con il DJ set di Francesco Cangiotti e Luca Moretti, in diretta live con Multiradio con la voce di Giusi Minnozzi. Una serata universitaria con gli auguri di Natale dell’Amministrazione a tutte le studentesse e gli studenti.
Venerdì 13 dicembre, poi, presso l’Area Commerciale Vallicenter arriva il “Santa Claus Bus”: la casa itinerante di Santa Claus, dove vivere la magia del Natale, arriva a Camerino con Babbo Natale e gli Elfi pronti ad accogliere tutti i visitatori dalle ore 15 in poi. Inoltre, presso la località Le Mosse, sarà allestita nel periodo natalizio la Casa di Babbo Natale, un appuntamento tradizionale ma in una nuova veste: presto saranno svelati date e orari di apertura.
Da segnare sul calendario anche la data di domenica 15 dicembre, quando al Sottocorte Village (ore 16.30) si terrà l’inaugurazione della mostra “Lego” in collaborazione con il Gruppo Amici dei Mattoncini, una bellissima esposizione di costruzioni con giochi e il contest “La Lego più bella”. Il programma prevede tantissime iniziative musicali davvero interessanti, come il Concerto Gospel di mercoledì 18 dicembre (ore 21.15) all’Auditorium Benedetto XIII a cura da gruppo “Florida Fellowship Super Choir” e il recital “Un Piccolo Mozart” di sabato 4 gennaio (ore 18.00) all’Accademia della Musica “F. Corelli”, tenuto dal pianista di sette anni Alberto Cartuccia Cingolani. Tra i protagonisti anche la Banda Musicale “Città di Camerino”, che eseguirà il “Concerto di Natale” giovedì 26 dicembre (ore 17) e il “Concerto dell’Epifania” lunedì 6 gennaio (ore 18), entrambi all’Auditorium Benedetto XIII.
Non mancano nel lunghissimo programma anche gli appuntamenti fissi, a partire dall’apertura dell’esposizione temporanea “L’arte torna in centro”, presso il Palazzo del Rettorato Unicam (dal giovedì alla domenica e festivi tranne 25 dic. e 1 gen., h. 10-13 e 15-18), poi le classiche Tombole natalizie e i giochi di ruolo e da tavolo.
Per concludere alla grande i festeggiamenti natalizi, il momento clou sarà lunedì 6 gennaio con la XXIII Edizione della Festa del Torrone: musica e tanto divertimento al Sottocorte Village per la misurazione e taglio del tradizionale torrone camerinese dell’azienda Casa Francucci: obiettivo superare la misura record registrata l’anno scorso. L’animazione sarà a cura del Centro Studi Danza Joy Dance. “Un Natale Stellare a Camerino” racchiude inoltre tantissimi altri appuntamenti, mercatini, musica, attività, giochi e momenti di intrattenimento, tutti da scoprire all’interno del programma consultabile qui di seguito, nei canali social e nel sito ufficiale del Comune di Camerino.
Si è svolta oggi a Corridonia la cerimonia inaugurale di tre postazioni con defibrillatore ad uso pubblico. L’Associazione Cives O.d.v. di Macerata, dopo aver ottenuto il patrocinio del progetto “Corridonia Cardioprotetta” da parte dell’amministrazione comunale, ha attivato una raccolta fondi di associazioni, Enti, Aziende e privati cittadini, per acquistare postazioni pubbliche con defibrillatore.
Grazie alla sensibilità mostrata dai titolari della Farmacia Guglini, Blasi e San Claudio e alle loro donazioni, il Cives ha potuto acquistare 3 postazioni murali con defibrillatore a uso pubblico successivamente donate al Comune di Corridonia che ha prontamente provveduto alla loro collocazione.
La cerimonia presieduta dalla vicesindaca Nelia Calvigioni ha visto la partecipazione del presidente del Cives Macerata Sistino Tamaglini e della consigliera comunale Valentina Fioretti che ha curato la realizzazione dell’intero progetto.
I ringraziamenti da parte dell’Amministrazione comunale e del presidente del Cives vanno ai donatori promotori attenti della prevenzione a salvaguardia della tutela della salute pubblica che hanno consentito la realizzazione di una parte del progetto.
Altre postazioni sono in procinto di essere donate dal Cives al comune di Corridonia, appena verranno raggiunte le donazioni necessarie all’acquisto delle postazioni.
A breve, come previsto nel progetto, inizieranno gli incontri informativi gratuiti rivolti ai cittadini per diffondere informazioni sul funzionamento del sistema di emergenza sanitaria provinciale, su come affrontare una situazione di emergenza e su come funzionano i defibrillatori ad uso pubblico.
Il Commissario al sisma 2016 Guido Castelli ieri a Macerata ha partecipato ha partecipato all’incontro con gli imprenditori marchigiani organizzato da Confartigianato imprese Macerata Ascoli e Fermo e dalla Fondazione Symbola dal titolo “La filiera del legno: come valorizzare le risorse boschive locali a favore delle imprese”. L’appuntamento, al quale hanno partecipato anche Giorgio Menichelli (Segretario generale Confartigianato Mc-Ap-Fm) e il Segretario generale della Fondazione Symbola Fabio Renzi, è stata l’occasione per un confronto sulle potenzialità del legno per l’arredo, le costruzioni e, a cascata, per l’energia attraverso l’utilizzo di centrali a biomassa.
“Dopo decenni di abbandono, grazie al Programma Nextappennino sono state finanziate nell’area del cratere sisma 2016 quattro piattaforme di trasformazione del legno che mirano a dare valore aggiunto alla risorsa forestale – ha dichiarato Castelli –. Abbiamo avviato un processo di valorizzazione del legno locale attraverso la produzione di pellet per l’energia e semilavorati per l’arredo e le costruzioni, oggi possibili anche per le essenze locali grazie alle nuove tecnologie. Ma non ci siamo limitati a stimolare imprese che danno valore aggiunto alla nostra montagna – ha concluso Castelli -, intendiamo favorire l’utilizzo del legno anche nella ricostruzione e nei primi mesi del prossimo anno avvieremo un programma di formazione per i tecnici e i progettisti in collaborazione con gli ordini professionali”.
Durante l’incontro, molto partecipato, sono stati illustrati i percorsi delle imprese che hanno investito nella trasformazione del legno nell’area del cratere e sono state presentate le opportunità per nuovi investimenti nel settore.
Proseguono le lezioni dei Martedì dell’Arte, ormai tradizionale rassegna curata dall’Associazione Arte, con il Comune di Civitanova Marche e l’Azienda Teatri.
Martedì 3 dicembre, il prof Andrea Baffoni parlerà del museo regionale della ceramica di Deruta. Questa lezione si terrà alle 18, con ingresso libero, in Sala consiliare.
Il calendario di quest’edizione vede salire in cattedra ospiti di altissimo profilo. Sono: Stefano Papetti, Roberto Mancini, Mauro Perugini, Yuri Marano, Andrea Baffoni, Michele Fofi, Giorgio Valentini, Maria Letizia Papiri, Paola Ballesi, Roberto Cresti.
Anche quest’anno la presenza agli appuntamenti verrà riconosciuta dal Miur come corsi formativi, al termine dei quali sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
Si è svolta stamattina all’Abbadia di Fiastra la cerimonia simbolica per celebrare la seconda tornata di piantumazioni nel Parco della Vita, voluta dalla Fondazione Giustiniani Bandini come momento di ringraziamento e condivisione verso tutti coloro che hanno scelto di mettere a dimora una pianta in questo luogo. Una cerimonia sobria e semplice, ma intensa e carica di significato per i partecipanti.
Dopo la messa, celebrata nella chiesa dell’Abbazia dal vescovo di Macerata monsignor Nazzareno Marconi, il presidente della Fondazione Giustiniani Bandini, Renato Poletti, ha rivolto un saluto e un ringraziamento ai presenti ricordando l’importanza e il valore di questa iniziativa.
Il Parco della vita, che copre un’area di circa 2 ettari e mezzo, è stato concepito e realizzato dalla Fondazione Giustiniani Bandini affinché chiunque potesse piantarvi un albero, da dedicare a una persona cara, un nuovo nato, qualcuno che non c’è più, o un evento particolare della propria esistenza. Ogni albero diventa quindi il testimone di una nuova vita, o il custode del ricordo di qualcuno o di qualcosa.
Il Parco è stato ufficialmente inaugurato nell’aprile dello scorso anno, e nell’occasione vennero piantati una trentina di alberi di natura istituzionale, dedicati a vari enti e istituzioni. Fin da subito l’iniziativa ha riscosso un grande successo, e la Fondazione ha cominciato a ricevere numerose adesioni e prenotazioni per la piantumazione di alberi da parte di privati cittadini.
Quella celebrata oggi è appunto la seconda piantumazione di alberi di privati, ben 112, che fa seguito a quella che si è svolta il 7 aprile scorso, quando furono 111 le piante messe a dimora.
Un nuovo polmone verde che conta ormai quasi 260 alberi, dunque, e che cresce di anno in anno andando ad arricchire ancor di più un contesto ambientale e vegetazionale, già di grande rilievo, come quello dell’Abbadia di Fiastra, che è anche una Riserva Naturale Statale fin dal 1984.
“Il Parco della Vita è divenuto un nuovo importante punto attrattivo e di riferimento per tutti i frequentatori dell’Abbadia – dice Renato Poletti, presidente della Fondazione – nel quale ora abbiamo anche l’onore di poter ospitare una pianta davvero speciale, ossia un olivo che abbiamo dedicato a Papa Francesco, e che è stato da lui personalmente benedetto”.
“Si tratta di un piccolo strappo ad una regola che ci eravamo dati – prosegue Poletti – e cioè di avere all’interno di questo Parco soltanto un olivo, quello posto al centro e dedicato al Duca Sigismondo Giustiniani Bandini, ma si tratta di un’eccezione che abbiamo fatto con grande piacere, nella consapevolezza che quest’albero diventerà per tutti i frequentatori dell’Abbadia un simbolo di fede e di rispetto per la natura, secondo i valori che Sua Santità ha enunciato nella sua enciclica Laudato si’ “.
Sabato 30 novembre, l'Inrca ha inaugurato il nuovo Punto Salute a Cingoli, un'importante iniziativa che arricchisce la rete sanitaria della regione Marche, mettendo a disposizione dei cittadini un accesso facilitato a prestazioni sanitarie di prevenzione e monitoraggio. La cerimonia si è svolta alle 11 in viale della Carità 13, presso la struttura ambulatoriale dei medici di medicina generale, e ha visto la partecipazione del sindaco di Cingoli, Michele Vittori, della direttrice generale dell'Inrca, Maria Capalbo, e del vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione, Filippo Saltamartini.
Il Punto Salute di Cingoli è il sesto attivato nelle Marche dall'Inrca, dopo le aperture dei centri di Acquasanta, Appignano, Osimo, San Ginesio e Castelraimondo. Questi centri sono pensati per rispondere alle esigenze di salute non urgenti dei cittadini, alleggerendo il carico sui pronto soccorso e offrendo un'alternativa più accessibile per chi necessita di prestazioni sanitarie quotidiane o di monitoraggio.
Il nuovo centro offre una serie di servizi che spaziano dalla misurazione della saturazione di ossigeno e della pressione arteriosa, alla spirometria, all’osservazione dermatologica in epiluminescenza, fino a test diagnostici come l'elettrocardiogramma e gli holter cardiaci. Gli utenti saranno accolti da infermieri specializzati, che lavorano in stretto contatto con i medici dell'Inrca attraverso il sistema di telerefertazione, che consente di ricevere referti e valutazioni a distanza, garantendo una gestione tempestiva e sicura della salute.
Il Punto Salute di Cingoli si distingue anche per il suo approccio mirato alle persone anziane e fragili, un segmento della popolazione che spesso necessita di un monitoraggio continuo delle proprie condizioni di salute. Come sottolineato dalla direttrice generale dell'Inrca, Maria Capalbo, "il Punto Salute rappresenta un passo avanti nell’integrazione delle tecnologie digitali con il percorso di cura dei pazienti anziani, un obiettivo che si inserisce nel più ampio impegno dell’Inrca per lo sviluppo della medicina di prossimità".
"Semplificheremo gli accessi alle prestazioni sanitarie e permetteremo lo sviluppo di nuovi modelli assistenziali che favoriscano una migliore prevenzione e gestione della salute, soprattutto per i più anziani", ha dichiarato Capalbo, evidenziando anche l'importanza dei premi ricevuti dall'Inrca, come il "Smartphone d’Oro", che testimoniano l'investimento dell'istituto nell'innovazione digitale.
Il Punto Salute sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13. Per accedere ai servizi, sarà necessaria la prescrizione del medico di medicina generale, mentre le prenotazioni potranno essere effettuate tramite il Cup, sia telefonicamente che presso gli sportelli dell'Inrca. Dopo la visita, il paziente riceverà il referto tramite email, disponibile nella sua area riservata. Per gli anziani o coloro che non sono familiari con l'uso del computer, sarà comunque possibile ritirare il referto direttamente presso il Punto Salute.
Inoltre, il pagamento delle prestazioni potrà essere effettuato in modalità telematica, sia tramite il sito di Mpay Aziende Sanitarie che tramite bonifico bancario, semplificando ulteriormente l'accesso alle cure.
"L’inaugurazione del Punto Salute di Cingoli è solo uno dei tanti passi dell’Inrca per estendere la propria rete di assistenza sul territorio, rispondendo così alle esigenze di un sistema sanitario che deve saper evolvere in modo da essere sempre più vicino ai cittadini", ha ribadito Capalbo. L’assessore alla Sanità della Regione, Filippo Saltamartini, ha dichiarato: "Come Regione, stiamo incrementando il numero di borse di specializzazione per i medici e siamo alleati dell’Inrca nell’apertura di questi centri. L’obiettivo è evitare l’affollamento dei pronto soccorso, soprattutto per i pazienti con codici bianchi e verdi".
Questa iniziativa si inserisce in un contesto regionale in cui le Marche sono tra le prime cinque regioni italiane per quanto riguarda l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), un dato che evidenzia l’efficacia e la qualità del sistema sanitario marchigiano. In conclusione, il Punto Salute di Cingoli rappresenta una risorsa fondamentale per la comunità, un passo concreto verso una sanità più moderna, accessibile e vicina ai cittadini, in particolare alle persone anziane e vulnerabili. Con l'uso delle tecnologie e un approccio mirato alla prevenzione, l’Inrca continua a lavorare per garantire una migliore qualità della vita a tutti i marchigiani.
Da un'idea di Gianni Morelli, con l'aiuto prezioso di Stefano Vecchioni e Paola Lucarini, ieri sera si è tenuto un aperitivo in forma privata, nel ristorante "Lord Bio" in piazza Della Libertà a Macerata, tema dell'incontro rimembrare i 50 anni dall'apertura della storica discoteca maceratese: "La Tartaruga Club". Dal 29 novembre 1974 al 29 novembre 2024.
Allietati da musica originale registrata in quel tempo, foto, ricordi e tra la commozione dei presenti, sono intervenuti alla serata quasi tutti i principali attori che hanno reso grande il locale ubicato sotto il palazzo Torri in vicolo Santa Fiora n.6.
In un'epoca in continuo fermento per la crisi petrolifera (le domeniche con le targhe alterne) e per una gioventù maceratese e non, priva di qualsiasi sano locale di ritrovo e svago (a Macerata c'era solamente il palazzo del Mutilato, normalmente utilizzato dalle scuole superiori per le loro feste annuali), la signora Maria Cicconi (mamma di Stefano Vecchioil) e il signor Gianni Morelli, con grande sacrificio finanziario, organizzativo e soprattutto burocratico di quel tempo, sono riusciti ad aprire il 29 novembre 1974 il locale da ballo.
I primi ospiti a inaugurare la serata furono gli "Onafifetti" un gruppo cabarettistico famoso all'epoca, originario di Jesi, tutt'oggi ancora in piena attività e la bellissima locandina di apertura, a loro dedicata, venne realizzata da Stefano Lucinato. La prima festa di Capodanno è stata organizzata con un gustoso menù preparato dalla "Taverna degli amici", un locale anch'esso appena aperto gestito da Giuseppe Amoroso con l'ausilio del famoso chef Vittorio Patrassi, il tutto annaffiato con ottimo Verdicchio, spillato da due damigiane poste sopra il bancone del bar, non avendo ancora la licenza dei super alcolici.
Nel 1975 e negli anni successivi fino ad arrivare al 1980, con il subentro della signora Elisa Camilletti moglie dell'avvocato Cesare Lucarini, al posto della famiglia Vecchioni e con l'ampliamento corposo del locale, si sono succeduti decine e decine di eventi canori e cabarettistici che hanno caratterizzato e reso famoso il locale in tutta la provincia e oltre.
Alla console i dj Toni Carrasco e Clayde Davis provenienti dallo Studio 54, famosa discoteca situata sulla 54° strada ovest di New York, per finire negli anni '80 con Enrico Filippini che intrattenevano e proponevano musica per il pubblico. Nel 1975 è stato istituito anche, per la prima volta, il giovedì sera come festa universitaria, che ancora oggi resiste nei vari locali del centro storico di Macerata.
Il venerdì sera era dedicato agli spettacoli canori e di varietà, con nomi famosi in voga in quegli anni, se ne citano alcuni: Renato Zero, Franca Valeri, Gianfranco D'Angelo, Bruno Martino, Luciano Rossi, Enrico Simonetti, Daniela Poggi, Leopoldo Mastelloni, Enrico Beruschi, I Tre Tre, Jimmy Fontana. I maestri del Jazz a livello internazionale come: Chet Baker, Sam Parker, Chuck Mangione, Don Dullen, Romano Mussolini, inoltre Ugo Giannangeli, Giovanni Spalletti, Leo Angeletti e al piano bar Amedeo Gaggiano e Mentoni Sandro DJ.
Serate dedicate a sfilate di moda con gli stilisti Roberta Di Camerino e Sam il Vaccaro e altri, serate stile terrazza Martini di Milano a cura del mitico Benito Striglio. Purtroppo tutto ciò finì dagli inizi degli anni '80, con la vendita del locale a nuovi imprenditori. Con tanta nostalgia e nello stesso tempo gioia, per aver vissuto e contributo a rendere quel periodo unico e indimenticabile per tutti coloro che l'hanno frequentata in quel tempo.