Giro di spaccio all’ Hotel House, catturato in Germania pusher: era sfuggito all'arresto
A luglio dello scorso anno, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Macerata, a conclusione dell’operazione denominata “Half Hand”, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e riguardante la ricostruzione di un’intensa attività di cessione di eroina, posta in essere all’interno e nelle vicinanze dell’Hotel House di Porto Recanati, diede esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare, di cui tre in carcere ed una ai domiciliari, nei confronti di altrettanti soggetti responsabili della cessione di circa 7 chilogrammi di eroina, con il conseguimento di un illecito profitto pari ad oltre 210.000 euro.
In quell’occasione, un quinto soggetto, di nazionalità pakistana, anch’esso colpito dalla misura restrittiva, si era sottratto all’arresto facendo perdere le sue tracce.
Le conseguenti attività investigative, tese a rintracciare il ricercato, hanno consentito alle Fiamme Gialle maceratesi di appurare che l'uomo gravitava in territorio estero. Da ciò è scaturita l’emissione, da parte della locale Autorità Giudiziaria, di un mandato di Arresto Europeo, in esecuzione del quale, nei giorni scorsi, la Polizia tedesca ha tratto in arresto il pusher.
A seguito di estradizione in territorio italiano, l'uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Pesaro.
"Sabato scorso, ma anche nel fine settimana precedente, le vie della città e soprattutto le piazze sono state animate da tantissime persone. In relazione alle osservazioni polemiche effettuate da alcuni sulla sicurezza dei vari luoghi di aggregazione (quali sono le piazze) e, in particolare, su episodi di risse avvenuti in Piazza Brancondi e in un altro luogo, intendiamo precisare che lo scorso sabato erano, contemporaneamente, in servizio nei luoghi indicati una pattuglia di Carabinieri, una pattuglia di Polizia Municipale ed una pattuglia della Guardia di Finanza in borghese".
A riferirlo, in una nota, è il sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo.
"In due circostanze, una in Galleria Bitocchi e una in piazza Brancondi, sono intervenuti agenti in borghese della Guardia di Finanza, accompagnati da un cane antidroga, che, oltre a sedare le risse hanno identificato alcuni dei giovani coinvolti. E' evidente - aggiunge il primo cittadino - che non si può avere un agente in ogni luogo così come è evidente che il controllo deve essere effettuato su tutto il territorio".
"Qualunque cittadino, testimone di una persona a terra deve immediatamente chiamare il 118 per esclusivo dovere civico, soprattutto se si è in possesso, come tutti, di un telefonino in mano - precisa Mozzicafreddo -. Non riusciamo a capire perché chi è testimone di risse o comunque eventi riprorevoli o malavitosi, non chiami i numeri di emergenza che tutti conoscono e che non costano niente: il 113, il 112, il 117 o quello della Polizia Urbana. A quei numeri non è giunta alcuna segnalazione".
"Ad ogni buon conto si stanno controllando le immagini delle telecamere di sorveglianza che forniranno ulteriori elementi alle forze dell'ordine per rintracciare altri protagonisti dei vari eventi non ancora identificati" conclude il sindaco di Porto Recanati.
Giro di spaccio all’Hotel House: un arresto.
I finanzieri della Tenenza di Porto Recanati hanno tratto in arresto una persona, di origine algerina, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, in esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare emessa dalla locale Autorità Giudiziaria, con restrizione dello stesso presso la Casa Circondariale di Ancona-Montacuto.
L’operazione di servizio è l’epilogo di una complessa indagine, coordinata dalla Procura di Macerata, che ha consentito di ricostruire l’illecito “giro” d’affari posto in essere dall’uomo nei pressi del noto complesso condominiale multietnico della città costiera.
In particolare è stato acclarato che l’algerino, peraltro privo del permesso di soggiorno e gravato da decreto di espulsione, con a carico specifici precedenti di polizia, in un arco temporale di quattro mesi, ha effettuato 238 cessioni di sostanza stupefacente, quantificata in gr. 44 di eroina, gr. 40 di cocaina e gr. 216,5 di hashish, conseguendo un profitto illecito di circa 13.500 euro.
Gli episodi di spaccio sono stati ricostruiti a posteriori dalle Fiamme Gialle, attraverso l’analisi dei tabulati riferiti ad un’utenza telefonica in uso all’arrestato.
Ultime settimane di lavori al Museo del Mare di Porto Recanati in vista della riapertura. L’inaugurazione è prevista per gli ultimi giorni di giugno e nell'occasione verrà organizzata una serata in Arena aperta a tutti i cittadini di Porto Recanati e dedicata al mare in quanto la riapertura del Museo rientra nelle iniziative per il Decennale 2021-2031 che l’UNESCO dedica alla tutela del mare e degli oceani.
“In questi giorni - spiega l’assessore alla cultura Angelica Sabbatini - si stanno facendo tutti i lavori di colorazione delle pareti, nei prossimi giorni dovranno essere installati i pannelli informativi e i supporti multimediali. La scorsa settimana c’è stato un sopralluogo con i tecnici della sede di Genova che fino ad ora avevano lavorato da remoto”.
“A lavori terminati, verranno esposti alcuni pezzi significativi e rappresentativi della storia della Città – continua - un lavoro importante è stato fatto sia nella scelta dei testi che nella selezione dei reperti scientificamente validi. Di questo lavoro ringraziamo sentitamente il Centro Studi Portorecanatesi, il prof. Giuseppe Perfetti e il personale della Ditta E.T.T. oltre che l'associazione Piccola pesca che, insieme ad alcuni concittadini, hanno permesso la realizzazione di un filmato 3d che guiderà il visitatore in una tipica giornata di pesca portorecanatese. Ad accogliere i visitatori ci sarà un bancone di entrata realizzato su una barca messa a disposizione del Museo dal Signor Eliseo Sabatinelli e sulle pareti saranno apposte immagini caratteristiche del Museo del Mare com'era prima del nuovo allestimento. I ragazzi del Servizio Civile, già debitamente formati sotto il punto di vista della normativa COVID, garantiranno l’apertura del Museo dal martedì alla domenica con turni pomeridiani e serali ma anche mattutini con la riapertura delle scuole.
Con Mu.Ma. abbiamo una convenzione aperta e ancora in corso di validità, insieme alle competenze dell’Ufficio Cultura del Comune, avvieremo il Museo nel migliore dei modi”.
Abbiamo visitato la zona Sud di Porto Recanati, quella che dalla rotonda del Green va a destra piuttosto che a sinistra verso il centro per parlare di covid e ristorazione e abbiamo scoperto una realtà interessante e sottovalutata.
“Il Vascello” è un balneare, ristorante e pizzeria a gestione famigliare aperto dal 1968. Eleonora e Riccardo, i titolari, sono in preparazione, la data prevista per l’apertura è il 15 maggio. “Rispetto alla scorsa estate siamo più pronti, sappiamo cosa aspettarci dal virus e come affrontarlo. Bisogna adattarsi a quello che è il giorno di oggi, meglio di noi che siamo giovani chi può farlo? Per il distanziamento nessun problema e anche se non capisco la motivazione del coprifuoco (spostarlo a mezzanotte ci permetterebbe di lavorare in serenità e le persone si distribuirebbero meglio) gli orari della ristorazione cambiano, se prima si andava a mangiare alle 9.30 ora ci si va dalle 7.
"Gli aiuti dello Stato non bastano, soprattutto per chi rimane aperto tutto l’anno, il problema non è non ricevere i soldi ma pagare le tasse quando non si lavora.” dice lui, poi una polemica: “Il turismo nelle Marche sta meritatamente aumentando e sono fiducioso che anche questa zona si rivaluterà molto. Si stanno allungando le spiagge e noi come privati investiamo perché crediamo nel progetto ma tocca anche al comune agire: questa è una strada chiusa e mancano parcheggi e servizi, la domenica le macchine parcheggiano lungo la strada creando problemi per lo scorrimento, accade spesso che le persone arrivino e non trovando parcheggio se ne vanno. Noi facciamo un appello al Comune , che possa crederci come ci crediamo noi.”
Poco più avanti, antistante lo storico e simbolico parco Pineta, c’è il “Pineta Beach”, ci accoglie la titolare Giada Cossu anche lei impegnata nei lavori di restaurazione. Impossibile per lei aprire il 15 maggio, data ufficiale fissata da Acquaroli, forse il 1° giugno perché ha subito danni dal mare: la scogliera in questa zona è stata messa da poco e davanti il suo balneare non ci è ancora arrivata (si prevede questo accadrà per la fine di luglio) dunque questo inverno il mare non scaricava giù ma il doppio nella sua zona, con l’alta marea e onde di 5-6 metri si è mangiato pezzi di spiaggia e ha fatto danni anche alla pineta. “Sto aspettando che il comune venga a pulire la spiaggia, poi sarà livellata. Ho preso più metri in affitto per mettere gli ombrelloni, due anni fa riuscivo a mettere tre file, quest’anno non so se riuscirò a metterne una.”
Con le norme covid nessun problema: apre alle 7.30 della mattina e chiude alle 20.00 di sera e gli ombrelloni sono sempre stati distanti, il “Pineta Beach” è conosciuto e apprezzato anche per questo. Riguardo la polemica introdotta dai suoi colleghi e vicini si trova d’accordo: “Se andate in giro per Porto Recanati vedrete che la zona curata e pulita va dai carabinieri fino alla capitaneria di porto; noi e Scossicci siamo abbandonati a noi stessi. La pineta è sporca, alla gente manca educazione civile (è “zozza” come si dice dalle nostre parti) ma il comune dovrebbe fare la sua parte. Le luci sono accese solo 15 giorni ad Agosto, tutti gli altri mesi la totale oscurità fa paura e spinge la gente a non fare neanche una passeggiata qui. Sono una persona positiva, serve ottimismo e polso per andare avanti, faccio un grande in bocca al lupo ai miei colleghi e continuo a darmi da fare.”
Ha ragione, serve ottimismo per andare avanti ma è un vero peccato che questa zona bellissima venga abbandonata. Speriamo in un aiuto dal Comune e una grande affluenza affinché abbia la considerazione che merita.
(Foto di Lucia Montecchiari)
Giovedì 06 maggio alle 17.30 è avvenuta la serata finale del videocontest Seen City con la premiazione dei cinevideomakers marchigiani under 25 alla pinacoteca del Castello Svevo, trasmessa in diretta sul canale Youtube della Fondazione Marche Cultura (https://www.youtube.com/watch?v=BqL0JVO5Hnw).
"L'iniziativa nasce nell'ottobre 2019, si è consolidata con la presentazione alla bit del febbraio 2020, l'ultima prima del covid. è nato come un approccio nuovo al cinema, formato da due step: il primo è accompagnare il telespettatore a conoscere realtà cinematografiche marchigiane attraverso le serate avvenute in arena la scorsa estate chiamate "VediamocineMarche", questo è il secondo step di quel progetto che riguarda quel che di nuovo si può fare nelle marche con gli occhi dei giovani" spiega l'assessore Angelica Sabbatini "il videocontest, chiamato SEEN CITY – LET’S PLAY MARCHE, aperto ai ragazzi dai 18 ai 25 dà ai ragazzi la possibilità di esprimersi con qualsiasi supporto e realizzare il loro contributo con video di massimo 5 minuti. Ne sono arrivati 26 di cui due non hanno superato la selezione per discrepanze con il bando, gli altri sono stati giudicati da una giuria e dal pubblico per il premio social." Tutte le forze sono state messe insieme per realizzare il progetto, fortemente voluto dalla regione marche dunque anche finanziato, insieme al comune di Porto Recanati, la fondazione marche cultura nell'ambito di marche film commission, il social team della regione ed alcune realtà professionali locali.
Al centro del progetto sono i giovani, la generazione Z che del periodo covid ci ha rimesso più di tutti: raccontare le “proprie” Marche, esperienze, emozioni, sogni e progetti.
L'ospite d'onore è la giovanissima attrice marchigiana Denise Tantucci, la presentatrice Rebecca Liberati, anche lei attrice marchigiana. Tre i giurati: Elena Casaccia, Simone Riccioni, Rosario Capozzolo. Il sindaco ed il rappresentante della regione consegnano le targhe e gli assegni. Il primo premio è un ex equo e la cifra in denaro di 1500 è stata divisa tra Natàlia Giorgi con il corto "Si prevedono schiarite" e Leonardo Traini con "Io sono le Marche". A sorpresa la giuria ha deciso di consegnare tre menzioni speciali: due al corto "Gli echi di monte Cardeto", a Davide Vassallo per la regia e ad Edoardo Vitangeli come attore; una per la regia a Fabian Khudi con il video "Picidae". Il premio del pubblico invece lo consegna Sandro Giorgetti del Social Media Team e con ben 1506 su quasi 3000 va a Lorenzo Poeta e Andrea Capradossi per il corto "Broken Memories".
La serata si conclude tra applausi calorosi con un semplice aperitivo in totale sicurezza. Chissà che non sia nata una stella.
Il comune di Civitanova Marche anche quest’anno attiverà il Presidio acquatico per la stagione estiva 2021 insieme ai comuni di Porto Recanati e Potenza Picena, collocato nell'arenile antistante lo stabilimento balneare "Barracuda" di Porto Potenza Picena. La Giunta, recependo la richiesta di rinnovo della convenzione da parte del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Macerata, ha deliberato di confermare la predisposizione del servizio lungo il litorale di libera fruizione per assicurare, quale tutela di un primario interesse pubblico, un servizio di salvamento con caratteristiche di professionalità ed efficacia omogenee sull'intero territorio.
Lo schema di convenzione regola i rapporti tra i Comuni di Civitanova Marche, Porto Recanati, Potenza Picena e il Ministero dell'Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, rappresentato dal Prefetto di Macerata.
Il comando dei Vigili del fuoco sarà operativo con proprio personale ed idonee abilitazioni, mezzi ed attrezzature, per 8 ore al giorno, salvo situazioni particolari che potranno prevedere l'impegno in orari diversi. I giorni di svolgimento del servizio sono: 24, 25 e 31 luglio, 1, 7, 8, 14 e 15 agosto 2021 dalle ore 10 alle ore 18.
La spesa relativa in carico al Comune di Civitanova Marche ammonta a 1.909 euro.
La ridente cittadina balneare di Porto Recanati ha due ottime offerte per l’intrattenimento dei turisti: una di tipo culturale ed una di tipo turistico.
Nel mio tour fotografico ho avuto modo di visitare il Castello Svevo, l’arena Beniamino Gigli, la pinacoteca con i suoi bellissimi dipinti, il museo della valigia, i reperti di Potenzia e il lungomare.
Grossa parte dell’offerta culturale si trova concentrata nel castello Svevo ove vi è l’arena Beniamino Gigli, la quale vanta stagioni sempre apprezzate da artisti di livello nazionale e dal pubblico, ospita musical e teatro di livello nazionale.
Ospita anche eventi musicali con nomi del calibro di Malika Ayane, Fiorella Mannoia, Roberto Vecchioni.
L’ arena è riuscita a svolgere la sua attività anche nel 2020, rispettando le misure anti Covid e non vi è stato nessun caso di contagio durante gli spettacoli.
Sempre nei locali dello stesso castello, trova spazio la pinacoteca comunale Attilio Moroni, la medesima è aperta tutti i giorni dal martedì alla domenica, mattina e pomeriggio, da luglio a metà settembre è aperta anche dopo cena.
Al piano terra vi sono conservati i reperti della città di potenzia, in questo periodo, ivi conservato temporaneamente, in attesa che venga spostato, c’ è anche la statua del Togato, statua per l’appunto, di un antico togato romano.
Sempre all’ interno della torre del castello svevo c’è un museo che si chiama “La valigia del tenore” in onore di Beniamino Gigli, qui vi è una valigia con oggetti appartenuti a Beniamino Gigli.
A sud di Porto Recanati c’è l’ area archeologica do Potenzia, visibile al pubblico con guida, previo prenotazione all’ ufficio cultura o IAT di Porto Recanati.
A Nord vi è il museo del Mare che riaprirà ristrutturato tra pochi mesi.
Suddetto museo racconta la storia della città tra il 1800 ed il 1900, quando era un borgo di pescatori, verso la metà del 1900 poi passò da essere una città di pescatori ad essere una città “balneare”.
Vi sono strutture ricettive di varie tipologie, in un numero di un centinaio, si va dal B&B al centro vacanze.
Porto Recanati per la sua conformazione si adatta parecchio a chi vuole fare del turismo con la propria famiglia, la sua conformazione è ideale per questo tipo di turismo; il lungomare è interamente pedonabile e per di più sul lungo mare si vede il mare, cosa non scontata in altre località di mare.
Nella serata di ieri a Porto Recanati è stato svolto da parte dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche, coadiuvati dai colleghi della Stazione di Porto Recanati, Montelupone e Civitanova Marche Alta, uno specifico servizio a largo raggio disposto dal finalizzato alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti
Nel corso di tali operazioni è stato tratto in arresto H.B.M., ventiseienne originario della provincia di Ancona e domiciliato a Porto Recanati, ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
I controlli hanno riguardato i luoghi di maggiore per i giovani come, giardini pubblici, le piazze Brancondi e Kromberg e lo scalo ferroviario, dove sono state controllati complessivamente 58 veicoli ed identificate 87 persone.
Inoltre , i militari dell’Aliquota Operativa intorno alle 21 hanno notato un insolito andirivieni nei pressi della Piazza dei Mille, quindi hanno deciso di seguire il flusso ed effettuare una perquisizione domiciliare a casa del giovane spacciatore nel centro cittadino, dove sono state effettivamente recuperati numerosi involucri di cellophane contenenti in maniera occultata 46 grammi di hashish e 2 di marijuana, oltre alla somma contante di euro 4.880 euro in banconote di vario taglio ritenuto provento di spaccio, un telefono cellulare, una bilancia elettronica di precisione, una agenda recante la contabilità dell’attività' illecita, altro materiale utile al confezionamento delle dosi, tutto ovviamente sottoposto a sequestro penale.
Il giovane, in ossequio alle disposizioni impartite dal Procuratore della Repubblica di Macerata dott. Claudio Rastrelli è stato dichiarato in arresto e trasferito presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata.
Nell’ambito dello stesso monitoraggio sono stati segnalati alla Prefettura di Macerata due diciannovenni di Porto Recanati poiché trovati in possesso di piccole quantità di marijuana destinata ad uso personale, mentre, sono state contestate sette sanzioni amministrative per 2.800 euro per inottemperanza del divieto di circolazione oltre il limite orario consentito senza comprovate esigenze o giustificato motivo.
Tanti orsacchiotti di peluche che si affacciano dai balconi del centralissimo Hotel Enzo, in Corso Matteotti, a Porto Recanati. È questo il curioso scenario che i cittadini si sono trovati di fronte questa mattina.
Si tratta di un'iniziativa di marketing ideata da Gest Group, azienda specializzata nella gestione e nel management ricettivo, per la campagna legata allo scenario di ripartenza del turismo nazionale. Hotel Enzo è proprio uno degli alberghi del gruppo.
"L’inverno è finito e gli orsi si sono svegliati dal letargo": è lo slogan che Gest Group intende promuovere nell’imminente vigilia della ripartenza nazionale del turismo, mai tanto attesa e carica di speranze come in questo momento storico. Da subito, l’installazione ha suscitato incredibile interesse e curiosità da parte dei cittadini.
"La tanta visibilità, legata ad un tema economico attuale, era proprio quello che volevamo, – sottolinea Eugenio Gallo, CEO di Gest Group - stiamo promuovendo sul panorama nazionale tutte le nostre strutture, in attesa di una stagione che possa garantire serenità e sicurezza a tutti gli ospiti che sperano e attendono con ansia di vivere un momento di spensieratezza e rilassatezza chiamato vacanza".
Sabato 24 aprile alle ore 10 con una liturgia presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi avrà luogo la solenne riapertura della chiesa San Giovanni Battista di Porto Recanati. Alla cerimonia parteciperanno i rappresentanti della Unità Pastorale, le autorità civili e militari, i professionisti e le imprese esecutrici.
San Giovanni Battista è la chiesa matrice di Porto Recanati; nel 1599 venne eretta in parrocchia e alla fine del 1700 fu riedificata nelle forme attuali. Fu consacrata dal vescovo Domenico Spinucci, amministratore apostolico di Recanati e Loreto.
A seguito dei danni provocati dal sisma del 2013, la chiesa è stata messa in sicurezza, così da permettere il prosieguo delle attività di culto. Lo scorso ottobre è iniziato l'intervento di miglioramento sismico, consistito nel rifacimento delle coperture, nel restauro della volta in camorcanna e dei modellati architettonici in stucco, e nella revisione e ri-funzionalizzazione degli impianti.
Il progetto è stato redatto dall’Ing. Gianfranco Ruffini e dall’arch. Mariella Leonori, in collaborazione con l’ing. Aldo Tuzio, col coordinamento dell’Ufficio Sisma della Diocesi di Macerata. I lavori sono stati eseguiti dalla Edil 93 srl in collaborazione con Eures Arte srl, grazie al contributo 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana e ai sacrifici delle Parrocchie dell'Unità Pastorale di Porto Recanati: San Giovanni Battista e Preziosissimo Sangue.
Alle ore 10:30, conclusa la liturgia, il Vescovo aprirà il portone della chiesa alla Comunità
“Siamo arrivati al limite della nostra pazienza, è passato un mese e mezzo da quando abbiamo reso pubblica la nostra critica situazione lavorativa in Croce Azzurra, facendo presente che non percepivamo gli stipendi da oltre 6 mesi e che stavamo lavorando in condizioni disagiate. Qualcuno come la ex presidente Zazzetta si è permessa di dire che siamo stati esagerati, che la situazione non era a suo dire grave come l’avevamo descritta e che si sarebbe risolto tutto entro un famoso lunedì.
Bene, quel lunedì è passato e le cose sono solo peggiorate, nonostante da un mese e mezzo ci sia un nuovo direttivo (se così si può chiamare), che all’epoca si era fatto avanti per prendere la situazione in mano, promettendo di rimettere in piedi l’Associazione, di risolvere i problemi finanziari e di pagare almeno una parte degli stipendi ai dipendenti.”. Questo lo sfogo, in una nota, degli ormai ex dipendenti della Croce Azzurra di Porto Recanati che da mesi non percepivano lo stipendio e sono costrett
“Abbiamo creduto alle promesse fatte e ci siamo trovati costretti a dimetterci per giusta causa.
Abbiamo dato fiducia, ma oggi ci sentiamo dire che non possiamo fare niente perché i soldi non ci sono, continuano.
Allora ci domandiamo “questo direttivo è composto da persone competenti? Queste persone che operano lo stanno facendo nel giusto? Questo direttivo dopo essere stato eletto in un momento di emergenza gestionale adesso é un direttivo regolare? Sono stati nominati i revisori dei conti? Chi sono i probiviri?”
Tante cose non sono ancora chiare. Inoltre, in questi giorni si attendeva un controllo da parte della ASUR, che doveva verificare che tutte le prescrizioni date dalla Regione - che hanno causato il blocco delle attività della Croce Azzurra proprio durante l’emergenza sanitaria - fossero state rispettate.
Il controllo c’é stato, ma la documentazione richiesta era incompleta e la cosa più eclatante è che non era stato dichiarato lo spostamento della sede presso i nuovi locali, tanto é vero che la commissione non li ha neanche visionati.
Nonostante questa grave mancanza, il nuovo presidente sig. Tetta ha dichiarato a mezzo stampa di essere fiducioso di riuscire a risollevare le sorti della Croce Azzurra”.
Come si fa a credere a tali affermazioni considerato che ci sono in atto pignoramenti da diversi fornitori e dipendenti? – Domandano ancora gli ex dipendenti della Croce Azzurra - . Come si fa a chiedere aiuto alla cittadinanza senza alcuna prospettiva per il futuro? Come si possono chiedere dei soldi per una ambulanza nuova quando ad oggi ancora e tutto bloccato e in dubbio? Inutile illudere le persone scrivendo sui social e stampa che andrà tutto bene quando non ci sono i presupposti?
Dulcis in fundo, nel corso dell’ultimo incontro (avvenuto lo scorso 19 aprile) tra il Presidente Tetta e noi ex dipendenti e i volontari - che devono percepire rimborsi spese da oltre un anno (per altro documentati in bilancio) - alla nostra richiesta di come intendesse sistemare le cose, ci siamo sentiti rispondere dal Presidente “Soldi non ce ne sono, se volete fateci scrivere dall’avvocato. Non meritiamo di essere presi in giro”, concludono.
Bentornati cari lettori a questa ennesima puntata della rubrica. Purtroppo non mi sento ancora di essere ottimista, i dati ospedalieri della regione Marche sono evidentemente migliorati, ma questa settimana si è accentuato un trend che ho segnalato anche nelle precedenti.
Possiamo notare come sia accaduta una strana e preoccupante divergenza ovvero un calo dei positivi, ma un contestuale aumento dei sintomatici. Ricordiamo che il famoso Rt si calcola sui sintomatici: attualmente nelle Marche siamo a un +15% su base settimanale, se questo valore non scende entro giovedì, il 26 aprile non si potrà riaprire.
Notiamo anche che il rapporto sintomatici/positivi è ancora notevolmente aumentato. Oramai siamo quasi al doppio di prima dell'inizio della terza ondata, il che potrebbe significare che stiamo perdendo il doppio degli asintomatici rispetto a prima.
Dai dati degli ingressi in terapia intensiva si nota come vi sia un ritardo di 14-16 giorni rispetto alla variazione dei positivi, abbiamo il serio rischio - fra 2 settimane - di ritrovarci con i dati dei ricoveri in stallo, o addirittura in risalita.
A livello nazionale i positivi hanno praticamente smesso di crescere, continua la discesa dei dati ospedalieri e decessi.
Possiamo dedurre che la zona arancione non sia efficace: vi è ancora la logica perversa dello "state a casa", quando le abitazioni private sono il primo luogo di contagio, ed è impossibile controllare gli assembramenti nelle abitazioni, non mi sorprenderebbe che una zona gialla con bar e ristoranti all'aperto aperti possa essere più efficace della attuale zona arancione,
Nelle regioni notiamo un andamento abbastanza singolare, ovvero un calo dei contagi al centronord mentre aumentano i casi al sud. Forse le festività pasquali sono state vissute differentemente tra le 2 aree del paese.
Le vaccinazioni sono ancora troppo poche affinché possano avere effetto concreto sulla diffusione dei contagi, ed ancora non sembrano aver avuto un concreto effetto sui decessi. Questo potrebbe avvenire fra circa 2 settimane
Oggi si celebra la Giornata del Mare: novità sulla app della Guardia Costiera
Istituita dal decreto legislativo 3 novembre 2017, n. 229 di Revisione ed integrazione del Codice della nautica da diporto, l’11 aprile ricorre la “giornata del mare e della cultura marinara”, che vede anche la Guardia Costiera impegnata nell’obiettivo di promuovere e sviluppare presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado la cultura del mare intesa come risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico, sostenendo la promozione di iniziative volte a diffonderne la conoscenza, nella consapevolezza che la scuola rappresenti il miglior veicolo per educare i giovani anche in tale ambito.
Proteggere il mare e preservare il suo inestimabile patrimonio ambientale, sociale e culturale a beneficio delle nuove generazioni: fedele alla sua missione istituzionale, la Guardia costiera rinnova l’ormai consolidata collaborazione con il Ministero dell’Istruzione con un nuovo protocollo d’intesa che il Ministro Patrizio Bianchi e il Comandante Generale, l’Ammiraglio Giovanni Pettorino hanno siglato lo scorso 9 aprile a Roma.
Diverse le iniziative poste in essere a livello territoriale dalla Guardia Costiera, oltre al lancio a livello nazionale del concorso scolastico dal titolo “La cittadinanza del mare - 2021”, incentrato sul tema della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici, giunto ormai alla terza edizione.
Un’importante novità che coinvolge tutti i cittadini: disponibile da oggi la nuova “funzione-avvistamenti” dell’App #PlasticFreeGC nata nell’ambito dell’omonimo progetto di comunicazione ed educazione ambientale sul contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare, lanciato dal Comando generale della Guardia Costiera nel 2019 su diretto mandato dell’allora Ministero dell’Ambiente. Con la nuova funzionalità “avvistamenti”, il cittadino avrà l’opportunità di segnalare in diretta, attraverso il proprio smarthphone, la presenza in mare di particolari specie marine.Tutte le informazioni confluiranno presso la Centrale operativa nazionale del Comando generale, per essere sottoposte a una verifica di carattere scientifico curata dall’Istituto Tethys Onlus - che si adopera per la conservazione dell'ambiente marino e con il quale la Guardia Costiera ha sottoscritto uno specifico protocollo operativo – e per poi essere condivise con le Istituzioni e con l’intera comunità scientifica.
Infine, in occasione della giornata del mare verrà presentato ufficialmente anche un rinnovato rapporto di collaborazione tra il Comando generale della Guardia Costiera e il Ministero della Cultura, in forza del quale la Guardia Costiera collaborerà con l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale, in mirate iniziative per la promozione dei valori legati alla conservazione della memoria sulle tradizioni marittime delle realtà costiere per le quali oggi come in passato – le Capitanerie di porto rappresentano riferimento imprescindibile nella propria funzione di garante della sicurezza degli usi civili del mare. Ciò, con lo scopo di recuperare e consegnare alle future generazioni quel patrimonio immateriale - rappresentato da tradizioni verbali, racconti legati al mondo del mare, ricordi di pescatori e naviganti – che costituisce identità unitaria e patrimonio collettivo.
Accusa un malore in A14 e va sbattere con l'auto contro una barriera Jersey.
L'incidente è avvenuto, intorno alle 19 della serata odierna, lungo il tratto autostradale tra Porto Recanati e Civitanova Marche in direzione sud.
L'uomo ha perso il controllo della propria vettura, a causa di un malore improvviso, ed è andato a urtare una barriera Jersey.
Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, che hanno trasferito il conducente dell'auto all'ospedale. Le condizioni dell'uomo risultano essere gravi a causa del malore che lo ha colto.
I rilievi sono spettati alla Polizia Stradale.
I finanzieri della Tenenza di Porto Recanati hanno concluso una complessa operazione di servizio, denominata “Domino cinese”, che ha permesso di smascherare un articolato intreccio di aziende coinvolte, a vario titolo, in una maxi frode fiscale di oltre 10 milioni di euro nonché in plurimi illeciti in materia di lavoro e di normativa antiriciclaggio. Denunciati 10 imprenditori, tra cui un italiano. Disposto il sequestro di beni per circa 4 milioni e 200mila euro.
L'articolata indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria è durata poco più di due anni, sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio, nei confronti di una serie di imprese, dislocate anche fuori dal contesto regionale.
Il servizio, che ha interessato ben 11 imprese operanti nel settore della lavorazione delle tomaie, si è sviluppata attraverso il minuzioso esame delle contabilità aziendali e dei conti bancari dei titolari nonché mediante ulteriori riscontri operati sul campo ed ha per permesso di disvelare una serie di condotte illecite, sia di natura fiscale che di carattere penale, poste in essere al fine di consentire agli indagati cospicui vantaggi fiscali.
Ammonta, infatti, ad oltre 10 milioni di euro, la base imponibile ai fini delle imposte sui redditi complessivamente evasa, mentre l’imposta sul valore aggiunto sottratta è di oltre 2 milioni e 500 mila euro. Le inadempienze in materia di lavoro, invece, hanno portato all’individuazione di 55 lavoratori dipendenti irregolari e all’omesso versamento di ritenute per oltre 40mila euro.
Il sistema di frode consisteva, in sostanza, nell’utilizzare partite IVA di imprenditori inconsapevoli, sia italiani che cinesi, per mezzo delle quali fatturare prestazioni per orlature di tomaie che, in realtà, erano fornite “in nero” da altre imprese gestite da cinesi. In questo modo non veniva di fatto corrisposta l’IVA da parte dell’impresa committente, mentre l’impresa che effettivamente eseguiva i lavori percepiva il corrispettivo della prestazione senza assoggettarlo a tassazione.
Ciò ha altresì consentito a queste ultime imprese di porsi sul mercato in regime di “concorrenza sleale”, ovvero - potendo praticare prezzi altamente competitivi - in una posizione di vantaggio rispetto alle altre aziende che operano osservando le regole.
I pagamenti delle prestazioni non fatturate venivano regolati per contanti, con prelevamenti effettuati sui conti bancari di due imprese “filtro” ovvero intestati a una persona fisica. In proposito, sono stati accertati trasferimenti di denaro contante, in violazione alla normativa antiriciclaggio, per circa 800 mila euro, che hanno portato alla contestazione di sanzioni amministrative per circa 300 mila euro e alla denuncia di una persona per uso improprio dei conti bancari.
Il tutto ruotava intorno ad un imprenditore italiano, dominus del sistema di frode, ma a loro volta i soggetti cinesi, al fine di ridurre ulteriormente il loro carico fiscale, già abbondantemente eroso per effetto dell’omessa fatturazione e dichiarazione delle prestazioni effettuate, hanno utilizzato fatture per operazioni inesistenti emesse da altre imprese, sempre di cinesi, ovvero hanno autoprodotto fatture false, quantificate in circa 900mila euro.
E inoltre, decorsi pochi anni dall’inizio delle attività, alcune imprese hanno cessato la partita IVA, omettendo di presentare le prescritte dichiarazioni annuali delle imposte ed il titolare si è reso irreperibile sul territorio nazionale, facendo ritorno in Cina.
Nell’ambito dell’inchiesta, i vari Giudici per le Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata, chiamati a giudicare, hanno emesso– su richiesta del Procuratore della Repubblica - 4 provvedimenti, disponendo, complessivamente, il sequestro per equivalente di beni fino a concorrenza delle imposte evase per circa 4 milioni e 200 mila euro.
Su iniziativa del consigliere regionale Marco Ausili e del consigliere e presidente della IV Commissione Elena Leonardi, il Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia in Regione ha depositato una proposta di legge volta a istituire nelle Marche il servizio di psicologia scolastica.
“Crediamo sia fondamentale intervenire sull’intera comunità scolastica, composta da studenti, insegnanti, dirigenti, personale ATA, educatori e famiglie, per sostenere il loro benessere psicologico che in questo momento così complesso rischia di essere compromesso” hanno sostenuto i due consiglieri di Fratelli d’Italia.
La proposta di legge, sottoscritta da tutti i consiglieri del gruppo FdI, ha l’obiettivo di inserire all’interno della scuola primaria e secondaria di I e II grado, sia pubblica che paritaria, un servizio di psicologia a scuola svolto da professionisti per accompagnare gli studenti nello sviluppo emotivo, affettivo e sociale, sostenendo il personale nel loro compito e promuovendo la collaborazione scuola-famiglia.
Sino ad ora, all’interno delle istituzioni scolastiche, la figura dello psicologo è intervenuta solo in caso di bisogno dei singoli studenti, in caso di specifici protocolli, e solo in certe realtà scolastiche. Ora, in virtù della presente proposta, la figura dello psicologo scolastico tende a diventare organica e funzionale al sistema educativo nel suo complesso.
Capannone Nervi,Il Movimento 5 Stelle ipotizza un utilizzo efficiente delle risorse regionali
Interrogazione di Lupini e Ruggeri per fare chiarezza sui progetti riguardanti la struttura a Porto Recanati
«La Regione valuti la possibilità di un utilizzo più congruo e utile delle risorse economiche per il recupero funzionale del capannone ad ora fatiscente». Lo chiedono la consigliera regionale Simona Lupini e la capogruppo Marta Ruggeri, entrambe di M5s, rilanciando una perplessità che è stata sollevata per primi dai cittadini di Porto Recanati. La reale priorità, infatti, appare il consolidamento del capannone in disuso, anche per garantire la sicurezza pubblica.
«Interroghiamo il presidente Francesco Acquaroli – argomentano Lupini e Ruggeri – per ottenere una risposta chiara a una domanda molto semplice. Il progetto comunale da 120.000 euro, finanziato dalla delibera di giunta regionale 1659 del dicembre 2020, ha un reale valore turistico oppure si rischia lo spreco di denaro pubblico? Riteniamo opportuno, se non doveroso, che la Regione disponga un sopralluogo per verificare lo stato del manufatto, valutando l’opportunità di revocare i fondi disposti dalla delibera di giunta regionale. In base ai risultati dell’ispezione, si potrebbe concordare con l’amministrazione comunale un progetto per ristrutturare il Capannone Nervi. A nostro giudizio è infatti prioritario un intervento per mettere in sicurezza la struttura, da considerare l’indispensabile base per farne poi un’attrazione di tipo turistico».
L’interrogazione di Lupini e Ruggeri spiega che il capannone fu costruito nel 1955 ed è stato per oltre sessant’anni una fabbrica di concimi chimici. Dal 2002, su richiesta della Soprintendenza marchigiana, il Ministero Mibac l’ha vincolato quale bene monumentale. Risale invece al dicembre 2020 la delibera di giunta regionale che ammette il progetto presentato dall’amministrazione comunale di Portorecanati (120.000 euro per l’illuminazione artistica della struttura in disuso) ai finanziamenti per gli interventi di accoglienza turistica. «L’ente locale – concludono Lupini e Ruggeri – ha già investito 100.000 euro per mettere in sicurezza la copertura in amianto, ma resta evidente lo stato di abbandono in cui versa la struttura, che nel frattempo ha subito un inesorabile decadimento. Alcune sue parti sono crollate e altre sembrano in procinto di farlo».
In occasione del trentacinquesimo anniversario della morte dell’Illustre concittadino di Porto Recanati Prof. Attilio Moroni, l’Associazione lo Specchio ha deciso di ricordare l’importante figura del Professore con una serie di articoli sulla rubrica tenuta dal Prof. Lino Palanca sullo specchiomagazine.it, "Cose di casa nostra” .
Il ricordo del Prof. Attilio Moroni vive fortissimo nella mente e nel cuore di chi lo ha conosciuto, come studioso, rettore dell’Università di Macerata e soprattutto come cittadino di Porto Recanati.
“Sono solito rispondere scherzosamente agli amici che chiedono le mie origini, che io sono nato come Venere dalla spuma del mare, che ho origine classiche sì, ma povere”.
Un rapporto di amore-odio per il mare e soprattutto il ribadire in modo orgoglioso, nonostante i tanti titoli e meriti acquisiti, le proprie umili origini marinare.
Un rapporto quello con Porto Recanati che continuerà per tutta la vita con una dedizione e un rispetto che ancora mancano a tanta gente che ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Continua in tutta la provincia di Macerata l’attività di controllo del territorio della Polizia di Stato finalizzata al contrasto dei reati connessi allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti.
Nella giornata di ieri l’attenzione della Polizia si è concentrata nelle città di Recanati, Porto Recanati e Potenza Picena dove sono state sottoposte a controllo tutte le aree verdi, i parchi e le aree più sensibili per la prevenzione dei reati, specie di quelli connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti e per il controllo del rispetto da parte dei cittadini delle norme in atto per il contrasto all’epidemia di Covid-19.
Nel corso dei servizi, a cui oltre alla Questura di Macerata, hanno concorso unità del Reparto Prevenzione Crimine, del Reparto cinofili antidroga della Polizia e della Polizia Stradale, sono state effettuate perquisizioni personali per la ricerca di sostanze stupefacenti su persone, successivamente estese alle rispettive abitazioni.
Una di queste, operata su un soggetto di origini nigeriane, ha consentito di rinvenire alcuni grammi di marijuana mentre un soggetto di origini peruviane è stato trovato in possesso di hashish.
Tutta la sostanza era divisa in dosi pronte allo spaccio, pertanto i due soggetti sono stati denunciati all’A.G. per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Nel corso dei controlli sono state identificate 66 persone, sottoposti a controllo 55 veicoli. Sono state rilevate e contestate tre infrazioni alle norme anti-covid e tre al Codice della Strada. E’ stata altresì sequestrata una patente di guida risultata falsa e l’uomo che l’aveva esibita ai poliziotti denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di Uso di atto falso.