Aggiornato alle: 22:28 Martedì, 29 Aprile 2025 cielo sereno (MC)
Sanità Porto Recanati

Porto Recanati, dipendenti della Croce Azzurra si dimettono: "Sei mesi senza stipendi ora basta"

Porto Recanati, dipendenti della Croce Azzurra si dimettono: "Sei mesi senza stipendi ora basta"

“Siamo arrivati al limite della nostra pazienza, è passato un mese e mezzo da quando abbiamo reso pubblica la nostra critica situazione lavorativa in Croce Azzurra, facendo presente che non percepivamo gli stipendi da oltre 6 mesi e che stavamo lavorando in condizioni disagiate. Qualcuno come la ex presidente Zazzetta si è permessa di dire che siamo stati esagerati, che la situazione non era a suo dire grave come l’avevamo descritta e che si sarebbe risolto tutto entro un famoso lunedì.

Bene, quel lunedì è passato e le cose sono solo peggiorate, nonostante da un mese e mezzo ci sia un nuovo direttivo (se così si può chiamare), che all’epoca si era fatto avanti per prendere la situazione in mano, promettendo di rimettere in piedi l’Associazione, di risolvere i problemi finanziari e di pagare almeno una parte degli stipendi ai dipendenti.”. Questo lo sfogo, in una nota, degli ormai ex dipendenti della Croce Azzurra di Porto Recanati che da mesi non percepivano lo stipendio e sono costrett

“Abbiamo creduto alle promesse fatte e ci siamo trovati costretti a dimetterci per giusta causa.

Abbiamo dato fiducia, ma oggi ci sentiamo dire che non possiamo fare niente perché i soldi non ci sono, continuano.

Allora ci domandiamo “questo direttivo è composto da persone competenti? Queste persone che operano lo stanno facendo nel giusto? Questo direttivo dopo essere stato eletto in un momento di emergenza gestionale adesso é un direttivo regolare? Sono stati nominati i revisori dei conti? Chi sono i probiviri?”

Tante cose non sono ancora chiare. Inoltre, in questi giorni si attendeva un controllo da parte della ASUR, che doveva verificare che tutte le prescrizioni date dalla Regione - che hanno causato il blocco delle attività della Croce Azzurra proprio durante l’emergenza sanitaria - fossero state rispettate.

Il controllo c’é stato, ma la documentazione richiesta era incompleta e la cosa più eclatante è che non era stato dichiarato lo spostamento della sede presso i nuovi locali, tanto é vero che la commissione non li ha neanche visionati.

Nonostante questa grave mancanza, il nuovo presidente sig. Tetta ha dichiarato a mezzo stampa di essere fiducioso di riuscire a risollevare le sorti della Croce Azzurra”.

Come si fa a credere a tali affermazioni considerato che ci sono in atto pignoramenti da diversi fornitori e dipendenti? – Domandano ancora gli ex dipendenti della Croce Azzurra - .  Come si fa a chiedere aiuto alla cittadinanza senza alcuna prospettiva per il futuro? Come si possono chiedere dei soldi per una ambulanza nuova quando ad oggi ancora e tutto bloccato e in dubbio? Inutile illudere le persone scrivendo sui social e stampa che andrà tutto bene quando non ci sono i presupposti?

Dulcis in fundo, nel corso dell’ultimo incontro (avvenuto lo scorso 19 aprile) tra il Presidente Tetta e noi ex dipendenti e i volontari - che devono percepire rimborsi spese da oltre un anno (per altro documentati in bilancio) - alla nostra richiesta di come intendesse sistemare le cose, ci siamo sentiti rispondere dal Presidente “Soldi non ce ne sono, se volete fateci scrivere dall’avvocato. Non meritiamo di essere presi in giro”, concludono.

 

 

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