'La generosità dei genitori del piccolo Filippo ha reso possibile salvare quattro vite altrimenti condannate''. Così la Direzione generale dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona dopo il prelievo multiorgano autorizzato dai genitori del bimbo di 22 mesi morto dopo essere caduto nella piscina di un'abitazione di Penna San Giovanni, sfuggendo al controllo della nonna. L'espianto si è svolto nell'Ospedale Salesi, dove Filippo era stato ricoverato dopo l'incidente, con la collaborazione delle equipe di Cardiochirurgia di Bergamo e dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma, coordinate dal Centro Regionale Trapianti Marche, da Nord Italia Transplant program (Nit) e dal Centro Nazionale Trapianti operativo.
È stato dichiarato morto il bimbo di 22 mesi caduto nei giorni scorsi nella piscina di un'abitazione a Penna San Giovanni (Macerata), lesionata dal terremoto, in cui si trovava con la nonna alla quale i genitori, che erano al lavoro, lo avevano affidato. La donna è stata denunciata dai Carabinieri per omicidio colposo conseguente ad abbandono di minore. Il piccolo è morto nell'ospedale Salesi di Ancona, dove era ricoverato nel reparto di rianimazione pediatrica. I genitori hanno autorizzato l'espianto degli organi per la donazione. (Ansa)
Alle 21:30 di giovedì 26 ottobre, presso l'ospedale Salesi di Ancona, è deceduto il bambino di 22 mesi annegato nella piscina a Penna San Giovanni.
La nonna - che per distrazione non si è accorta che il bimbo era caduto in acqua - è stata denunciata per omicidio colposo conseguente ad abbandono di minore (ARTT. 589, 591 C.P.) e per inosservanza ai provvedimenti di autorità (ART. 650 C.P.).
Il bambino era stato temporaneamente affidato alla nonna durante l'orario di lavoro dei genitori. La donna ha portato il bambino nell'abitazione familiare dichiarata inagibile ed è lì che è successo l'incidente. In seguito a questi fatti, la denuncia è partita d'ufficio.
Sei giorni di agonia per la famiglia del piccolo di 22 mesi, residente nel fermano, che lo scorso venerdì è affogato nella piscina della casa dei suoi nonni a Penna San Giovanni. Era sfuggito alla vista della nonna, che, dopo essersi accorta dell'assenza del bambino, lo aveva cercato, trovandolo poi in piscina privo di sensi. I tentativi dell'anziana di rianimarlo con l'aiuto della centralinista del 118, l'arrivo dei sanitari, che erano riusciti a far battere il cuore del piccolo, seppur in condizioni precarie, e l'immediato trasferimento prima all'ospedale Torrette di Ancona e poi al Salesi, non sono stati sufficienti a salvarlo.
Oggi, i medici pediatrici, che lo hanno seguito in questi giorni, ne hanno dichiarato la morte cerebrale tramite bollettino. Alle 14:15 è iniziata la prassi, che prevede il monitoraggio dell'attività celebrale con una durata di sei ore; se non sarà rilevata alcuna attività, allora si provvederà a staccare i macchinari. I genitori hanno dato il consenso per la donazione degli organi.
La Guardia di Finanza di Macerata ha sequestrato nelle campagne tra Penna San Giovanni e Servigliano un casolare trasformato in una base per la coltivazione di cannabis indica. Nell'abitazione c'erano 47 piante di cannabis appese ad essiccare e 19 barattoli con infiorescenze già essiccate, per un peso complessivo di 4,5 kg di droga.
Sequestrati anche 1.500 semi della stessa sostanza e un sacchetto con semi di papavero da oppio, oltre a due involucri con 1,5 grammi di cocaina. Le Fiamme gialle hanno sequestrato pure l'attrezzatura e i fertilizzanti impiegati per coltivare le piantine.
Denunciate a piede libero 4 persone ritenute responsabili della 'piantagione'.
Già avviata l'operazione che prevede la chiusura di 4300 uffici postali in tutta Italia, 159 quelli nelle Marche che dovrebbero quantomeno subire radicali riduzioni di orari di apertura se non la soppressione vera e propria entro il 2019, 52 quelli solo nella provincia di Macerata. Una scelta quella di Poste Italiane basata sulla razionalizzazione dicono, ma che già da tempo trova diversi oppositori.
Infatti già molte sono le segnalazioni dei cittadini che si trovano e si troverebbero ancor più in difficoltà, famiglie che per un invio postale devono e dovranno fare diversi chilometri. Per non parlare della mole di lettere in giacenza, bollette consegnate dopo la scadenza, o addirittura raccomandate urgenti portate al destinatario "con calma". Questi i dati che risultano dalle prime verifiche effettuate. E non sono decisamente confortanti.
A lanciare l'allarme è Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati. “Uno scenario che desta non poca preoccupazione - commenta Terzoni - Se da una parte è vero che oggi tante operazioni si possono fare online o altrove, penso soltanto alla possibilità di pagare una bolletta dal tabaccaio, dall’altra ci sono piccoli centri dove il servizio postale ha ancora un ruolo basilare, soprattutto laddove è alta la concentrazione di cittadini in là con gli anni. In base al documento di 124 pagine che ci è stato consegnato, gli uffici a cui diremo addio sono 52 nella provincia di Pesaro-Urbino, 11 in quella di Ancona, 52 in quella di Macerata, 22 in quella di Fermo e altri 22 in quella di Ascoli-Piceno, molti dei quali in piccole realtà o in comuni interni dove a breve per un invio postale bisognerà fare svariati chilometri. Comprendiamo l’esigenza di riorganizzazione di Poste Italiane, ma un taglio così netto ci pare una scelta scriteriata”.
Il Ministero risponde cercando di rassicurare, dicendo che in alcuni casi degli uffici rimarranno aperti due volte a settimana e che si tratta solo di un piano di razionalizzazione, ma al contrario delle intenzioni la risposta non rassicura per nulla.
"In base alle prime verifiche - prosegue la Terzoni - abbiamo appurato che non sono pochi nelle Marche gli uffici chiusi in via definitiva. Inoltre la scure su questo servizio ha prodotto una mole notevole di missive in giacenza, con bollette consegnate anche dopo la scadenza e compromettendo persino invii prioritari, come raccomandate dell'Inps, avvisi di Equitalia e telegrammi. Naturalmente come M5s non staremo a guardare, e chiederemo al ministro Graziano Delrio di prendere in mano la situazione, perché i cittadini in difficoltà per queste chiusure rischiano di diventare parecchi e molte famiglie ci stanno già inviando segnalazioni”.
Un problema da risolvere con la massima urgenza, considerati i tempi stretti con cui si sta procedendo nell'effettuazione di questa manovra. Gli Uffici Postali del maceratese sub judice sono quelli di Acquacanina, Apiro, Appignano , Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Gualdo, Loro Piceno, Matelica, Mogliano, Monte Cavallo, Monte San Martino, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Morrovalle, Muccia, Penna San Giovanni, Petriolo, Pieve Torina, Pievebovigliana, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Potenza Picena, Recanati, Ripe San Ginesio, San Ginesio, San Severino Marche, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano, Sefro, Serrapetrona, Serravalle di Chienti, Tolentino, Treia, Urbisaglia, Ussita, Visso.
Dalla lista evidente anche la chiusura di tantissimi uffici nel cratere dei comuni terremotati. Un ulteriore disagio quindi per le popolazioni colpite dal sisma. Viene da chiedersi se il Ministero abbia valutato anche questo di aspetto.
IN QUESTO LINK L’ELENCO DI TUTTI I 4300 UFFICI POSTALI INTERESSATI DAL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE: https://www.poste.it/Elenco_def_Fase-3_Step-1.pdf
Un dramma assurdo si è consumato intorno alle 12.30 a Penna San Giovanni. Un bambino di appena 22 mesi è soffocato nella piscina di una abitazione privata. Il piccolo era insieme alla nonna; i due si erano recati nell'abitazione dell'anziana per sistemare e prendere alcuni effetti personali, dal momento che la casa è stata resa inagibile dagli eventi sismici del 2016. Questione di pochi secondi, durante i quali il bambino è sfuggito alla vista della nonna, è uscito in giardino e si è avvicinato alla piscina, coperta da un telo di plastica. Forse per curiosità, il piccolo si è sporto troppo ed è caduto al suo interno.
Dopo qualche istante, la donna si è accorta di quanto era accaduto ed ha chiamato immediatamente i soccorsi. Quando è stato lanciato l'allarme, il centralinista del 118 ha dato istruzioni alla nonna del piccolo per cercare di rianimarlo. La donna ha provato per diversi minuti. Nel frattempo, sul posto sono arrivati i sanitari del 118, un'automedica da Tolentino e i Carabinieri per tutti gli accertamenti del caso.Il bambino è stato trasferito all'Ospedale Torrette di Ancona tramite eliambulanza.
Il futuro delle aree colpite dal sisma, la loro cura, la ricchezza del tessuto sociale che le abita, la necessità di immaginare e studiare uno sviluppo possibile e sostenibile. Queste e molte altre, le tematiche che l’Associazione Culturale Centro Studi Giuseppe Colucci, in collaborazione con la Confraternita del S.S. Rosario e l’Ufficio per la Pastorale sociale del lavoro e dell’ambiente dell'Arcidiocesi di Fermo, esplorerà domenica 8 ottobre presso il Teatro Comunale “Flora” di Penna San Giovanni all’interno della Festa Diocesana del Creato.
“La cura della Terra nelle aree geografiche a fragilità ambientale” è il titolo del convegno che chiamerà a raccolta esponenti della curia, geologi, esperti e docenti dell’Università Politecnica delle Marche. Un dibattito a più voci per rintracciare un fil rouge di progettualità e speranza che dal dramma della fragilità ambientale intercetti anche un progetto per il domani.
I lavori si aprono alle ore 9 con l’intervento introduttivo dal Prof. Paolo Bascioni, Presidente dell’Associazione Culturale Centro Studi Giuseppe Colucci. A seguire sarà il Padre Francescano Roberto Brunelli, a tracciare un poetico racconto di San Giuseppe da Copertino nel suo rapporto con la natura, tanto benevola nel regalare bellezze incommensurabili e tanto leopardianamente matrigna nel distribuire disastri.
E il gancio con la tragedia del terremoto è presto servito nella seconda relazione delle ore 10.15 che vedrà discutere il geologo Andrea Antinori e i docenti Roberto Brioschi e Fabio Taffetani proveniente dall’Università Politecnica delle Marche, circa l’insufficienza del pensare al futuro come mero atto di ricostruzione.
Nell’ultima parte della mattinata si presenteranno gli atti del convegno dello scorso anno sul tema “Salute, agricoltura, ambiente: tre emergenze indipendenti o interconnesse?”.
A partire dalle 15.30 invece spazio all’intrattenimento per i più piccoli e per le famiglie con la Festa del Creato che culminerà alle 17.30 presso la Chiesa di San Giovanni Battista con la concelebrazione eucaristica.
Centosettantottomila euro i residui utilizzati per i lavori sulle strade dalla provincia di Macerata e stanziati dalla Regione Marche per i danni provocati dalle forti nevicati del 2012. Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di sistemazione di alcuni tratti delle strade provinciali Abbadia di Fiastra – Mogliano e Sant'Angelo in Pontano - Penna San Giovanni.
Le opere di sistemazione riguardano alcuni punti particolarmente sconnessi ed usurati. Gli interventi sono stati finanziati con i residui delle le risorse stanziate dalla Protezione Civile della Regione Marche per gli ingenti danni provocati dalle forti nevicate del 2012. L'importo complessivo dei lavori ammontano a 178 mila euro.
Nei prossimi mesi verranno sistemate altre strade non appena verranno perfezionati ed ultimati gli iter procedurali per l'aggiudicazione degli appalti.
Tra le oltre 400 fasce tricolore di sindaci italiani che apriranno la parata del prossimo 2 giugno, Festa della Repubblica, ai Fori Imperiali di Roma, ci sarà anche un'ampia rappresentanza marchigiana, guidata dal presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi.
Gli amministratori dei comuni terremotati saranno in prima fila.
Le fasce tricolori marchigiane che hanno garantito la presenza partiranno dai comuni di: San Benedetto del Tronto, Apiro, Appignano del Tronto, Arquata del Tronto, Ascoli Piceno, Belforte del Chienti, Castelraimondo, Castignano, Colmurano, Comunanza, Cupra Marittima, Esanatoglia, Fiastra, Force, Macerata, Mogliano, Monsampietro Morico, Monte Rinaldo, Montedinove, Montegallo, Monteleone di Fermo, Monteprandone, Offida, Ortezzano, Penna San Giovanni, Petriolo, Pieve Torina, Poggio San Vicino, Pollenza, San Severino Marche, Senigallia, Urbisaglia, Sefro, Bolognola, Acquasanta Terme.
"Apprezziamo l'iniziativa e l'attenzione dimostrata", ha detto Mangialardi, "...considerando che 87 dei 131 comuni del cratere sono purtroppo proprio delle Marche ed è un giusto riconoscimento all'impegno di prima forza civile del Paese in un momento storico tanto complesso per il centro Italia e per le Marche in particolare".
A Penna San Giovanni l'11 giugno non si voterà per il rinnovo dell'amministrazione comunale. Una situazione paradossale quella del piccolo Comune terremotato dell'entroterra dove, alla scadenza delle 12 di ieri per la presentazione delle liste, non si è presentato nessuno.
E così, Penna San Giovanni sarà commissariata. Il sindaco uscente Giuseppe Mancinelli ha spiegato le ragioni per cui non ha ritenuto opportuno proseguire.
"Contrariamente a quanto si dice e si suppone, fino a martedì 10 maggio non avevo né pronta una lista né intenzione di proporne una, convinto che ce ne sarebbero comunque state altre.
Su insistenza di colleghi sindaci e cittadini" dice Mancinelli "ho tentato di comporne, in breve tempo, una ma il denominatore comune di tutti i cittadini interpellati è stato “non ho tempo” “ma chi me lo fa fare”.
Giunti a 12 ore dalla scadenza per la presentazione mi sono ritrovato con l'adesione di 4 persone non residenti, 2 ragazzi giovanissimi ed una residente di origine straniera.Non è certo quello che un paese con persone partecipative possa attendersi.
Così non posso proseguire.
Chiedo umilmente scusa ai due giovanissimi che hanno dimostrato tanto entusiasmo per la delusione che questa situazione comporterà loro.E' ovvio che a questo punto debbo lasciare il campo anche perché sono sopravvenuti gravissimi motivi di famiglia che mi terranno lontano da Penna. Con amarezza, saluto cordialmente ed affettuosamente la cittadinanza tutta".
Domenica 11 giugno, gli elettori di 1.021 comuni italiani saranno chiamati a votare per l'elezione diretta dei sindaci e dei Consigli comunali. A stabilirlo il decreto del ministro dell'Interno Marco Minniti firmato lo scorso 29 marzo.
Nelle Marche i comuni interessati sono 19, di cui cinque nel maceratese: Civitanova, Tolentino, Penna San Giovanni, Corridonia e Valfornace. Gli altri comuni della regione in cui i cittadini saranno chiamati a votare sono: Corinaldo, Fabriano, Jesi, Offagna e Rosora in provincia di Ancona; Acquaviva Picena e Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno; Pedaso, Porto San Giorgio e Sant'Elpidio a Mare nel Fermano; Terre Roveresche, Tavoleto, Frontino e Colli al Metauro in provincia di Pesaro Urbino.
Per i comuni della provincia con più di 15mila abitanti (Civitanova, Corridonia e Tolentino) sarà eletto sindaco il candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti (50% + 1). Se nessuno riuscirà a superare tale maggioranza, il 25 giugno si andrà nuovamente alle urne per il ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti nella prima tornata.
Per i comuni con meno di 15mila abitanti (Penna San Giovanni e Valfornace) sarà, invece, eletto primo cittadino il candidato che ha ottenuto - semplicemente - più voti.
Ogni candidato sindaco è collegato a una lista o a un gruppo di liste di candidati consiglieri che dovranno essere consegnata a partire da venerdì 12 maggio entro due giorni. Se le liste collegate al candidato eletto primo cittadino raggiungeranno il 40% dei voti validi, andrà attribuito loro un premio di maggioranza che consentirà di arrivare al 60% dei seggi.
La competizione elettorale comunale permette il voto disgiunto: l'elettore è libero di scegliere il candidato sindaco e di fare una croce su una lista di consiglieri non collegata ad esso.
Dal 27 aprile scorso è iniziata la par condicio. I mass media dovranno garantire la medesima visibilità a tutti i partiti e movimenti. Sarà, inoltre, vietato diffondere i sondaggi da sabato 27 maggio.
Ne avevamo gia parlato a inizio anno (qui) di super nonna Maria: l'anziana novantaquattrenne (attenzione, perché lei ne dichiara 87...) di Penna San Giovanni che né il terremoto né la neve di questo inverno hanno fermato.
Grazie a una donazione da parte della Gazzetta di Parma, dopo mesi vissuti in roulotte, da oggi ha una nuova casa. Potrà continuare a badare alle sue galline russe che fanno uova colorate e ai suoi polli.
Nonna Marì ha traslocato con il supporto operativo dei volontari della Protezione Civile della Valdaso e di quelli del Seirs di Parma. Marì è sempre vicina al suo orto e ai suoi animali che non ha mai voluto abbandonare nonostante le scosse. La consegna della casa si è trasformata in una festa per tutta la comunità, con il sindaco Giuseppe Mancinelli, i carabinieri, i vigili del fuoco e tutte le persone vicine a questa nonnina speciale.
Dopo l’interruzione dovuta all’emergenza sisma, il 23, il 30 aprile e il 7 maggio sui Monti SIbillini si torna a teatro con tre appuntamenti dedicati alla commedia brillante al Teatro Flora di Penna San Giovanni.
Questa domenica si torna a teatro! La rassegna “Monti Azzurri in scena”, da sempre organizzata dall’Associazione Culturale Il Circolo di Piazza Alta, si sposta al Teatro Flora di Penna San Giovanni con 3 appuntamenti all’insegna del buonumore per ricominciare insieme a vivere e respirare il teatro.
"Testa o Cuore", in programma il 23 aprile, è una commedia brillante di Gianfranco Fioravanti e Sabina Gaspari messa in scena dalla compagnia “Nuovo Teatro Piceno” di Castel di Lama che rappresenta in chiave umoristica la nostra vita quotidiana, i nostri difetti e le nostre contraddizioni. In un’atmosfera quasi cabarettistica gli attori mettono in scena sei spezzoni tratti da altrettante opere teatrali con l’unico filo conduttore: l’amore.
Dalle “Esplorazioni Armoniche” di Coppia di Badi, passando per un brano di “Ti ho sposato per allegria” di Ginzburg e un altro tratto da “Il Viaggio di Celestino” di Campanile, continuando con “L’Amore nell’800!” di Annichiarico e “L’Onore dei Brossarbourg” di Courteline, sino ad arrivare a “Pericolosa-mente” di Eduardo De Filippo.
Le varie facce dell’amore prendono vita attraverso i personaggi e tra una risata e l’altra il dilemma rimane: l’amore è questione di testa o di cuore?
"La Ridiculosa Historia de lo Fanfarone Bastonato", in scena domenica 30 aprile è Ispirata al Miles Gloriosus di Plauto, la giullarata in atto unico scritta e diretta da Francesco Facciolli prende vita grazie agli attori della compagnia de “Il Circolo di Piazza Alta”. Fulcro della commedia è il Cavalier Sparamazzate Brandiferro de la Tuscia, templare al ritorno dalle Crociate e famoso fanfarone millantatore di imprese, il quale ha rapito la bella Beatrice, innamorata del nobile signorotto Lapo. Sarà Cecco de Panzarotta, servo di Lapo ora giunto al servizio del cavaliere, ad escogitare una fitta trama di tranelli e stratagemmi per salvare la donzella e l’onore del suo padrone. Per raccontare la buffa ed intricata trama, Facciolli mescola il dialetto marchigiano, il romanesco e un volgare vagamente latineggiante creando una lingua che trascina il pubblico fuori dal tempo e dallo spazio in un mare di equivoci e risate.
Infine "Ogghi a me… domà pure" In programma il 7 Maggio è uno spettacolo dialettale tutto da ridere della compagnia “Teatro Totò” di Pollenza che dal 1980 ha messo in scena decine di lavori sia in italiano che in dialetto. Lo spettacolo racconta di Franco, dipendente presso la ditta del futuro suocero, un lavoratore attento, integerrimo e scrupoloso con la grande passione per il calcio che un giorno si trova a scegliere tra il dovere e la sua passione. Questo finisce per sconvolgere la sua vita lavorativa e affettiva in un susseguirsi di situazioni comiche che regalano allo spettatore una risata dietro l’altra. La commedia si sviluppa attorno al contrasto tra l’onestà di pochi (forse di nessuno) e l’avidità di molti (forse di tutti).
La Fondazione Carima fa ritorno “Sulle strade della Solidarietà”, che stavolta la conducono verso l’entroterra maceratese duramente colpito dai recenti eventi sismici.
Stamattina, all’Abbadia di Fiastra, ha infatti donato dieci automezzi ad altrettanti Comuni del cratere, che sono: Bolognola, Caldarola, Camerino, Matelica, Monte Cavallo, Muccia, Penna San Giovanni, Sefro, Treia e Valfornace.
“Dopo il contributo per la ripartenza di UNICAM – ha spiegato la Presidente Del Balzo – o la Fondazione Carima risponde concretamente ad un’altra esigenza ritenuta prioritaria, con un investimento significativo di circa 150.000 euro. Abbiamo deciso di riunirci qui, perché anche questo luogo tanto caro a tutti noi porta le ferite del terremoto, ma sta gradualmente tornando a vivere, dandoci la speranza nella futura ripresa dell’intera area colpita”.
Il Presidente della Provincia Pettinari ha ringraziato i Sindaci, che stanno affrontando con il coraggio e la tenacia propri di questa terra una situazione difficilissima, e la Fondazione Carima, che continua a dimostrare vicinanza e sostegno al territorio, ricordando quanto sia determinante nella fase attuale l’unità tra le istituzioni.
L’Assessore Sciapichetti ha ricordato come i Sindaci siano i primi volontari che dal 24 agosto combattono senza sosta contro gli effetti devastanti del terremoto, ribadendo poi che solo lavorando senza divisioni e polemiche sarà possibile dare un futuro alla comunità maceratese, la quale ha bisogno di essere ricostruita nei luoghi, a livello economico, ma anche di persone che si sentono smarrite perche hanno perso tutto.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione solenne del Vescovo di Macerata, il quale ha riconosciuto alla Fondazione il merito di essersi relazionata direttamente con i Sindaci per capire cosa di semplice e concreto servisse loro.
La Fondazione Carima proseguirà quindi il percorso intrapreso destinando i fondi per il 2017 agli interventi post sisma più urgenti da realizzare, che sono oggetto di un’accurata valutazione da parte degli organi istituzionali, nella consapevolezza di costituire un punto di riferimento per la comunità locale nella fase di grave difficoltà che sta attraversando il nostro territorio.
“Sulle strade della solidarietà” è una delle principali iniziative promosse dalla Fondazione Carima in favore delle categorie sociali deboli, con l’obiettivo di supportare il periodico rinnovo del parco macchine di enti pubblici e privati non profit che prestano assistenza ai soggetti più fragili del proprio territorio di riferimento.
Daniele Piatti, geologo, ex sindaco del comune di Loro Piceno, il 7 marzo scorso è stato nominato Presidente di Tennacola spa, eletto con l’unanimità.
Gli altri membri del consiglio di amministrazione sono: l’ing. Renato Vallesi, Giuseppe Mochi, ex sindaco del comune di Montappone, la sarnanese Simona Tidei, dott.ssa in economia e commercio, e Francesca Testella, consulente ambientale, prof. a contratto di diritto dell’ambiente presso Unicam e una delle" penne" di Picchio News.
Il Presidente ha garantito a nome di tutto il Cda il massimo impegno nella continuità della qualità del servizio per tutto l’Ato 4 “per i cittadini e con i cittadini” di tutti i 27 comuni in un’ottica solidale e di compartecipazione.
L’infinita poesia di Federico Garcìa Lorca. Un’orchestra in scena e quattro strumenti: la fisarmonica con la sua dote popolare; il violino romantico e malinconico; il contrabbasso che si fa grave e inclusivo; la voce, che nasce dal vibrare delle corde dell’anima.Tutto questo animerà il Teatro Flora di Penna San Giovanni domenica 5 marzo alle 17,30 in una serata di solidarietà all’insegna della bellezza.
Bottega Teatro Marche, diretta artisticamente da Paola Giorgi, propone uno dei suoi spettacoli più amati “Stampe del Cielo” da Federico Garcia Lorca con la musica dal vivo eseguita dal Vojage Trio.“Non ci siamo arresi e nonostante le difficoltà che hanno portato a continui rinvii dell’evento, domenica la poesia e la musica risuoneranno nello splendore del Teatro Flora. Abbiamo accettato con gioia l’invito a partecipare a questa serata perché crediamo fermamente nella forza del teatro: nelle nostre terre, specialmente le più interne, alberga una bellezza sconosciuta ai più, ma capace di nutrire l’anima e lo spirito e noi siamo al suo servizio”.“Stampe del cielo” è un viaggio attraverso la poesia del grande autore spagnolo: mai paga di sé e che trae nutrimento dal contatto con la realtà, dai suoi contrasti più violenti, tra tutti quello tra amore e morte.Un percorso che unisce il ritmo della parola a quello della musica restituendo al pubblico un’alternanza di sensazioni: un’esperienza struggente e malinconica, vitale ed allegra, come la stessa poesia di Lorca.
I testi sono interpretati da Paola Giorgi, le musiche, a cura di AstorPiazzolla, Richard Galliano, Manuel De Falla, sono eseguite dal vivo da Christian Riganelli, Luca Mengoni e David Padella. La serata è organizzata dal Comune di Penna San Giovanni e dall’Unione Montana Monti Azzurri e si concluderà con un aperitivo cena in Pinacoteca per ammirare il trittico dell’ Alunno di scuola crivellesca.
L’incasso della serata sarà interamente devoluto a favore del Centro Diurno dei Monti Azzurri di Gabella Nuova, leso dal terremoto.
Per informazioni e prenotazioni: Comune di Penna San Giovanni 0733.669119 – ass.ne Pro Loco 333.5006620 – ragioneria 339.7381564
Poi c'è lei, Marì, 94 anni (dichiarati 87), che vive dentro ad una roulotte della protezione civile nel paese di Penna San Giovanni.
Una energica signora, simbolo della genuinità marchigiana di un tempo, che si racconta che nel periodo estivo si recasse a piedi da Penna San Giovanni a Sarnano per farsi i trattamenti termali.
All'arrivo degli uomini della protezione civile così esordisce, in perfetto dialetto marchigiano: "Fiji jete a spalà la neva lassù che ci sta 'na vecchia che c'ha ottant'anni, io sto vé, basta che me venite n'attimo qua lu pollaio a famme lu stradellu che devo jì a dà da magnà a li puji". Su facebook si legge: "un grazie a Marì che nonostante c'hai casa "llamata" c'hai fatto fa due risate con la tua buona vecchia ironia marchigiana". E noi ci uniamo a questi ringraziamenti.
Grande Marì!
Anche il volontariato nell’ambito del Servizio Civile Nazionale riguarderà le zone colpite dal terremoto 2016. Il Bando “Avviso agli Enti: Presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale per 1599 volontari da impiegare nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria” pubblicato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale prevede l’impiego di 1.599 volontari nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
I progetti dovranno essere trasmessi dagli enti esclusivamente alle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria entro le ore 14,00 del 10 marzo 2017.
Il bando si riferisce alla presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale finalizzati alla ripresa della vita civile delle comunità colpite dagli eventi sismici ed a favorire il ritorno delle popolazioni alla normalità.
I destinatari del bando sono:
gli enti iscritti all’Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome, aventi sedi
di attuazione progetto nei comuni colpiti dal sisma 2016, di cui all’Allegato 1 del Bando
e nei Comuni costieri che ospitano temporaneamente i terremotati.
I volontari saranno così ripartiti:
Abruzzo 207 volontari;
Lazio 453 volontari;
Marche 617 volontari;
Umbria 322 volontari.
Le Regioni interessate, una volta sentite le strutture del Commissario straordinario per le zone terremotate, coordinano i progetti per ciascun settore/ambito di intervento individuati dal bando, promuovendo la cooprogettazione degli stessi tra i diversi enti presenti sul territorio.
Ciò può avvenire anche attraverso appositi incontri con i Sindaci dei comuni colpiti e con i responsabili degli enti, in modo da redigere uno, al massimo due progetti per ogni settore/ambito di intervento individuato.
Per ogni raggruppamento di enti, che darà luogo alla cooprogettazione, dovrà essere individuato un ente capofila avente una capacità organizzativa sufficiente a supportare la complessità degli interventi proposti.
La cooprogettazione è possibile tra enti appartenenti allo stesso Albo, ovvero tra enti iscritti all’Albo nazionale e ad uno degli Albi regionale e delle Province autonome.
I progetti dovranno realizzarsi esclusivamente in una singola Regione e nei seguenti settori/aree di intervento:
a) Assistenza, con particolare riguardo alle fasce deboli
b) Protezione Civile
c) Patrimonio Artistico e Culturale
d) Educazione e Promozione culturale, con particolare riferimento al supporto alle Amministrazioni Locali impegnate nei processi di ricostruzione e di ritorno alla normalità.
I progetti devono essere redatti secondo il modello di cui all’allegato 1 del Prontuario (parag. 3.3 e 4.6 del “Prontuario contenente le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzare in Italia e all’estero, nonché i criteri per la selezione e la valutazione degli stessi” approvato con D.M. 5 maggio 2016) , concernente i progetti da realizzarsi in Italia, essere firmati digitalmente dal legale rappresentante dell’ente capofila o dal responsabile del servizio civile nazionale del predetto ente indicati in sede di accreditamento e devono essere presentati esclusivamente in modalità online.
Ogni progetto deve indicare un capofila, essere redatto per uno solo dei settori/aree intervento innanzi indicati e per una singola Regione.
Tutti i progetti presentati saranno esaminati dalle Regioni competenti e sottoposti ad una valutazione di idoneità riguardante la conformità degli stessi alle finalità stabilite dall’art. 1 della Legge 6 marzo 2001, n. 64, nonché alle modalità di redazione degli stessi previste dal Prontuario.
I progetti risultati idonei sono pubblicati in appositi bandi regionali per la selezione dei volontari.
Questo il link a cui trovare il bando: http://www.serviziocivile.gov.it/menusx/bandi/progetti-scn/2016_bandoprogsisma/
L’infinita poesia di Federico Garcìa Lorca. Un’orchestra in scena. Quattro strumenti: la fisarmonica con la sua dote popolare; il violino romantico e malinconico; il contrabbasso che si fa grave e inclusivo; la voce, che nasce dal vibrare delle corde dell’anima.
Tutto questo animerà il Teatro Flora di Penna San Giovanni, un piccolo gioiello di fine '700 impreziosito dalla sala e dal soffitto ligneo di Antonio Liozzi, sabato 7 gennaio alle 21,30 in una serata di solidarietà all’insegna della bellezza.
Bottega Teatro Marche, diretta artisticamente da Paola Giorgi, propone uno dei suoi spettacoli più amati “Stampe del Cielo” da Federico Garcia Lorca con la musica dal vivo eseguita dal Vojage Trio.
“Abbiamo accettato con gioia l’invito a partecipare a questa serata perché crediamo fermamente nella forza del teatro: nelle nostre terre, specialmente le più interne, alberga una bellezza sconosciuta ai più, ma capace di nutrire l’anima e lo spirito e noi siamo al suo servizio”.
“Stampe del cielo” è un viaggio attraverso la poesia del grande autore spagnolo (nato a Fuente Vaqueros il 5 Giugno del 1898 e morto a Viznar il 18 agosto del 1936).
Una poesia mai paga di se che trae nutrimento dal contatto con la realtà, dai suoi contrasti più violenti, tra tutti quello tra amore e morte.
Un percorso che unisce il ritmo della parola a quello della musica restituendo al pubblico un’alternanza di sensazioni: un’esperienza struggente e malinconica, vitale ed allegra, come la stessa poesia di Lorca.
I testi di Lorca, tratti da Romanzo Gitano, Lamento per Ignacio Sanchez Mejas, Sonetti, Stampe del cielo, sono interpretati da Paola Giorgi; le musiche di Astor Piazzolla, Richard Galliano, Manuel De Falla, C: Christian Riganelli, sono eseguite dal vivo da Christian Riganelli, Luca Mengoni e David Padella.
La serata è organizzata dal Comune di Penna San Giovanni e dall’Unione Montana Monti Azzurri e sarà preceduta da un aperitivo in Pinacoteca per ammirare il trittico dell’ Alunno.
L’incasso della serata sarà interamente devoluto per progetti a favore dei terremotati.
Per informazioni e prenotazioni: Comune di Penna San Giovanni 0733.669119 – Ass.ne Pro Loco 333.5006620 – Ragioneria 339.7381564
Non bastano le enormi problematiche e le ingenti spese dovute a traslochi improvvisati per chi ha dovuto lasciare la propria abitazione a causa del terremoto. Per chi si è trovato una autonoma sistemazione (e chi ha l'inagibilità da novembre ancora deve vedere arrivare un centesimo del contributo previsto), c'è anche il (costoso) rebus delle utenze. Un mare magnum dove la chiarezza appare una chimera e dove le uniche certezze sembrano gli oneri a carico di chi, non certo per scelta, ha dovuto cambiare casa.Partiamo da un dato di fatto oggettivo. Nelle ordinanze di inagibilità viene chiaramente indicato di procedere "alla chiusura della erogazione delle forniture di acqua e gas". Difficile interpretare l'ordinanza in maniera diversa da quella di provvedere presso i distributori a staccare le utenze. Sarebbe stato sufficiente, invece, chiudere in autonomia i rubinetti? Forse. Di certo, chi ha provveduto presso i singoli gestori a staccare le utenze, nel momento in cui potrà fare rientro nella sua abitazione dovrà pagare nuovamente l'allaccio, per un importo stimato intorno ai 200 euro. La domanda è lecita: era obbligatorio staccare le utenze? Se sì, è normale che poi l'utente debba pagare nuovamente l'allaccio?Non basta. A chi ha staccato l'utenza del gas è arrivata anche un'altra beffa: 30 euro di spese per la chiusura del contatore. Oltre a tutto questo, chi è riuscito a trovare una nuova sistemazione, di certo non poteva pensare di andare ad abitare in una casa senza corrente elettrica. Così, ben prima che sui conti correnti dei terremotati venga accreditato un solo centesimo di contributo autonoma sistemazione, nelle nuove cassette della posta sono arrivate le bollette. Sì. Bollette con una 50ina di euro da pagare per l'allaccio della corrente elettrica (anche se questa è una semplice ipotesi, visto che la voce viene indicata sotto un generico "altri importi"). Curioso anche come venga indicato come periodo di fatturazione il mese di ottobre, quando in realtà i terremotati sono andati ad abitare nei nuovi domicili solo a novembre. Insomma, non bastano le traversie e i disagi per chi ha la casa inagibile. Ci sono anche tutte queste altre peripezie burocratiche da attraversare, con l'unica certezza che a rimetterci è sempre e comunque il cittadino.