Cagnini Costruzioni, l'azienda di Muccia specializzata nella costruzione di infrastrutture, strade e gallerie ha celebrato i 30 anni di attività con ospiti, lavoratori e con le istituzioni del territorio.
Trent’anni di duro lavoro, ma allo stesso tempo trent’anni di grandi soddisfazioni e soprattutto realizzazioni. La Cagnini Costruzioni ha raggiunto questo importante traguardo e ha voluto celebrarlo con tutti coloro che hanno contribuito a rendere l'azienda un vero e proprio leader del settore delle costruzioni.
L’azienda nasce appunto trent’anni fa, dall’impegno, dal lavoro e dalla dedizione dei fratelli Cagnini: Fabio e Fabrizio. Nel tempo ha poi saputo sviluppare una straordinaria esperienza nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali e interventi di edilizia civile e industriale. Fra le realizzazioni più importanti che portano la firma dell’impresa muccese vanno sicuramente menzionati l’Asse Viario Marche – Umbria, il Maxilotto I, il Lotto Sotto attraversamento Isarco, la Tratta AC - AV Milano Genova, il Terzo Valico dei Giovi e la Galleria di Base del Brennero.
Proprio quest’ultima, ci racconta Fabio Cagnini, è stata l'infrastruttura che, una volta realizzata, ha dato maggiori soddisfazioni in questi 30 anni di attività: "Si tratta di un’opera stratosferica, di dimensioni enormi. All’epoca - dice - non avevamo la struttura attuale ma quellesperienza ci ha aiutato molto a formarci. È stato davvero un onore averne aperto il portale principale".
Non solo costruzioni però, perché l’azienda di Muccia è attiva sotto diversi fronti. In particolare, ci spiega invece Fabio Cagnini, nello smaltimento dei rifiuti. "Occupandoci della demolizione di edifici, un'operazione che crea tanto rifiuto, ci impegniamo anche del trasferimento e dello smaltimento di materiali ingombranti".
La festa per i 30 anni dell’azienda si è tenuta nella zona industriale di Muccia. Sono stati allestiti un palco con diversi posti a sedere e un tendone molto spazioso con tavole imbandite, il tutto circondato dall’impressionante parco mezzi della Cagnini Costruzioni. "Da quando abbiamo iniziato abbiamo una passione, quella per l'attrezzatura. Il parco mezzi che vedete è quello che abbiamo costruito, portato avanti e soprattutto ampliato nei vari settori, con l’obiettivo di spingerli tutti al massimo delle loro potenzialità", sottolineano i fratelli Cagnini.
Nell'area presenti anche diversi stand d'esposizione, all’interno dei quali si sono potute conoscere tutte le attività in cui la Cagnini Costruzioni è coinvolta: dall’edilizia all’ingegneria naturalistica. La direttrice tecnica Francesca Gubiotti, nonché moglie di Fabio Cagnini, ci spiega come la sostenibilità e il ricorso a tecnologie d’avanguardia sono i due motivi principali che guidano l’azienda, nell’operare in pieno rispetto dell’ambiente e nel guardare con grande ambizione al futuro.
Dopo aver accolto sul palco i propri ospiti, presentati dalle voci di Barbara Olmai e Marco Costarelli, Fabio e Fabrizio Cagnini hanno poi voluto omaggiare alcuni dei propri dipendenti con delle targhe, in segno di riconoscenza per la loro attività svolta negli anni.
Sono poi intervenuti a portare le proprie testimonianze di stima Giancarlo Bacchi, storico fornitore dell’azienda, il sindaco di Muccia Mario Baroni, che ha definito la Cagnini Costruzioni "un orgoglio per il paese", il presidente della Casse Edile di Macerata Massimo Paci e l’ex presidente provinciale Antonio Pettinari, attuale membro del c.d.a del Quadrilatero SPA.
Il momento istituzionale è stato poi seguito dal divertente spettacolo di intrattenimento delle “Pere Cotogne”, doppiatori spoletini che negli ultimi anni sono spopolati sul web con i propri video. La serata si è poi conclusa con una cena a base di piatti prelibati, brindisi e sorrisi, ravviata dalla musica di Simona Fabrizi.
Una bella serata di festa dunque, per celebrare l'attività trentennale di una delle aziende più importanti del territorio umbro-marchigiano, già proiettata verso progetti futuri: "Attualmente stiamo lavorando alla costruzione della Pedemontana Marche, un completamento della bretella che va da Fabriano a Muccia. In più ci sono stati commissionati parecchi progetti del Pnrr, oltre ad una pista ciclabile nel comune di Visso in grado di collegare tutta la Vallata del Nera".
“La struttura di Muccia è la decima opera realizzata dalla Croce Rossa Italiana dopo del sisma del 2016. Altre due saranno terminate entro la fine del 2023 e tre nei prossimi due anni. La CRI continuerà ad essere presente nelle aree terremotate. C’eravamo, ci siamo e ci saremo”, ha detto Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo centro polifunzionale della cittadina maceratese, che si è svolta oggi all’interno della costruzione.
“La parola chiave per la sua realizzazione è stata una sola: fiducia. Quella nella Croce Rossa, nei cittadini, nelle istituzioni e nei donatori, che ringrazio per il loro impegno a sostegno delle nostre attività per la ricostruzione. In questi luoghi abbiamo tanti Comitati della CRI che ci sono sempre, pronti a far fronte ad ogni necessità della popolazione. Per me è bello ed emozionante – ha concluso Valastro – vedere qui i presidenti dei Comitati CRI di tutto il cratere, uniti fraternamente da una esperienza tanto drammatica”.
“Il significato di questa giornata è di particolare valenza perché ricostruzione per noi vuol dire ricostruire meglio: rafforzare e attivare la comunità attraverso nuovi spazi e stimoli. Questo luogo ospiterà l’ambulatorio medico, la Pro Loco, le associazioni, la società sportiva. Servizi, spazi aggregativi di confronto, lavoro e svago. Anche questa è riparazione. Diciamo grazie a chi fa dell’accudimento e della difesa dei più deboli la cifra della propria vita. E lavoriamo costantemente per essere all’altezza di tutte queste testimonianze operose di buona volontà”. Così Guido Castelli, commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016.
“Ero stato qui cinque anni fa e ricordo la sensazione di disperazione e tristezza, con tante persone che stavano lasciando il territorio. Sono felice di essere qui, di constatare la determinazione della popolazione, delle famiglie che sono tornate in queste aree. Mi si scalda il cuore questa testimonianza di speranza e coraggio. Siamo tutti fratelli”, ha aggiunto Pascal Mathieu, vicepresidente della Croce Rossa Canadese.
“In Canada ci sono 1,6 milioni di persone di origine italiana. Il Canada è l’Italia. La speranza non deve mai svanire, non dovete mollare mai, non dobbiamo mollare mai. L’impossibile deve diventare possibile. Dobbiamo credere alla ricostruzione, a noi stessi, alla Croce Rossa e a noi che siamo pronti ad aiutare”, ha detto il senatore canadese, Tony Loffreda.
Il centro polifunzionale di Muccia è una struttura di 500 mq realizzata dalla Croce Rossa Italiana per sostenere le comunità colpite dal sisma. È suddiviso in due aree, una dedicata ai servizi (ambulatori medici ed uffici), una a disposizione della comunità, disponibile come piazza coperta da utilizzare per eventi e manifestazioni di carattere socio-culturale.
L’opera è stata intitolata al professor Cesare Angelucci Lami, esempio di carità e di grande umanità per la popolazione, in virtù delle attività svolte proprio in queste terre andando incontro alle necessità di quanti erano in difficoltà e per migliorare, in generale, le condizioni di vita delle fasce più deboli.
La cerimonia ha visto inoltre la partecipazione di: Guido Castelli, commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016, Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, Gianluca Pasqui, vicepresidente del Consiglio della Regione Marche, Mario Baroni, sindaco di Muccia, Giorgio Cancellieri, membro del Comitato dei garanti CRI, Rocco Gustavo Maruotti, membro del Comitato direttivo Centrale associazione nazionale magistrati, Antonio Sciascia, presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi (CNIC) Regione Québec.
L’opera è stata realizzata grazie alle donazioni fatte a Croce Rossa Italiana da Abbvie, Allianz, associazione nazionale Magistrati, comitato di Genova della Croce Rossa Italiana, Comunità italiana in Canada e Croce Rossa canadese, Global Giving e al Comune di Muccia da parte dell'Ente Nazionale di Educazione Ambientale (ENEA Onlus).
Al termine della cerimonia, il presidente del Comitato regionale della Marche della CRI, Andrea Galvagno, ha consegnato al sindaco di Muccia un nuovo defibrillatore ad uso pediatrico, donato da Poste Italiane SpA al centro polifunzionale di Muccia.
Un pomeriggio da dimenticare per quanto riguarda gli incidenti in provincia di Macerata. A seguito di un sinistro avvenuto lungo la strada provinciale Muccese, all'altezza dell'incrocio che conduce alla frazione di Massaprofoglio, un uomo di 59 anni, originario di Foligno, è deceduto.
Troppo gravi i traumi subiti nella caduta, dopo essere scivolato sull'asfalto dalla sella del suo scooter Honda. Erano circa le 16:45. I sanitari del 118 lo hanno tempestivamente soccorso e trasferito in ambulanza all'ospedale di Camerino ma non c'è stato nulla da fare: l'uomo si è spento poco dopo il ricovero. La vittima è Mauro Petrini.
Secondo le prime ricostruzioni, nell'incidente non sarebbero stati coinvolti altri mezzi. Ai rilievi procedono i carabinieri della compagnia di Camerino. Sempre nel pomeriggio di oggi uno scooterista è stato soccorso in eliambulanza dopo un secondo sinistro avvenuto a Pieve Torina. Anche in questo caso l'uomo avrebbe fatto tutto da solo. Poco più tardi, sempre nella giornata di oggi, a Macerata si è registrato un investimento, che ha richiesto l'intervento dell'elisoccorso: leggi qui i dettagli.
Il 17 giugno si è svolta la visita di studio giornalistica del One Stop Information Center (OSIC) all'antico mulino "Da Varano" a Muccia. La visita giornalistica, organizzata dalla Regione Marche - Unità di Programmazione Integrata delle Risorse Comunitarie e Nazionali e dal comune di Muccia, si inserisce nell'ambito delle attività previste dal progetto Interreg Italia-Croazia 2014-2020 "Boost5" sul tema del turismo sostenibile, in particolare della valorizzazione turistica del patrimonio culturale, off-road, industriale e naturale.
Inaugurato il 25 giugno 2021, l'Osic rappresenta un vero e proprio "hub tra mobilità veloce e lenta" e un centro innovativo in cui, attraverso l'utilizzo di supporti informatici e tecnologici, il turista può accedere e scoprire in modalità fisica e digitale il patrimonio naturale e culturale della Valle del Chienti.
In particolare, nell'ambito di diversi eventi di promozione del patrimonio naturale, culturale e gastronomico locale, i giornalisti hanno scoperto l'antico mulino Da Varano, il paesaggio naturale circostante e i prodotti gastronomici tipici. Durante la visita è stato lanciato il nuovo itinerario culturale e gastronomico "Le terre del tartufo".
Questa iniziativa itinerante incentrata sul tartufo e sul patrimonio naturale e culturale sarà il volano per la promozione dei territori circostanti, a partire da Muccia. Infine, tutti i partecipanti - giornalisti e blogger, ma anche autorità pubbliche locali e turisti - hanno degustato i prodotti locali come parte dell'identità e del racconto dei territori circostanti.
Successo per Aestivum, la manifestazione dedicata al tartufo e organizzata dall’Unione Montana Marca di Camerino che ha visto nella giornata di sabato confluire a Muccia appassionati di trekking e di tartufo. L’occasione l’ha offerta appunto il cosiddetto “scorzone”, il prezioso tubero estivo protagonista di una serie di interpretazioni gastronomiche affidate alla maestria dello chef Dino Casoni e accompagnate da cocktail come lo spritz della Marca di Camerino in cui primeggia il sapore inconfondibile del Varnelli.
«Vedere riuniti qui, nello spiazzo antistante il Mulino di Muccia, tanti sindaci, il presidente del Parco Nazionale dei Monti sibillini, giornalisti, blogger, esperti e appassionati di cucina, tutti con il medesimo obiettivo di valorizzare queste nostre straordinarie terre, è per me motivo di grande soddisfazione e la certezza di aver colto nel segno».
A parlare è Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino che ha avviato, a partire dallo scorso dicembre, un percorso di promozione delle tipicità del territorio che trovano nel tartufo il loro testimonial più pregiato. E proprio “Le Terre del Tartufo” è il nome del progetto itinerante che, dopo Muccia, toccherà altri comuni dell’Unione fino alla chiusura del circuito a fine anno a Pieve Torina.
«A pochi metri da me la piazza di Muccia, transennata e delimitata dalla rete rossa, a significare quanto ancora la ricostruzione sia lontana. Eppure, la volontà di far vedere che queste terre sono in grado di offrire tanto in termini turistici» conclude Gentilucci «è ciò che ci spinge a proseguire nel nostro impegno: il tartufo è e sarà un ottimo ambasciatore per riportare persone qui, a scoprire un territorio ricco di bellezza e di straordinarie attrattive e che ha tanta voglia di ripartire».
"Con Aestivum proseguiamo l’esperienza di Terre del Tartufo, dedicata al prezioso tubero e avviata lo scorso dicembre a Pieve Torina: l’obiettivo è promuovere e valorizzare la Marca di Camerino con iniziative che facciano conoscere e apprezzare le tipicità territoriali favorendo altresì la rinascita dell’accoglienza turistica".
Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, presenta così il nuovo appuntamento che celebra l’avvio della stagione del tartufo estivo, detto anche “scorzone”. Sarà Muccia stavolta a ospitare eventi quali passeggiate, degustazioni, aperitivi, menù a tema nei ristoranti che aderiscono all’iniziativa.
"Il tartufo diventa la chiave per scoprire tante altre bellezze del nostro territorio lungo il corso dell’anno" prosegue Gentilucci. "Aestivum parla d’estate, e ci apre alla scoperta di un gusto fragrante che sa di sapori sublimi. Sarà bello apprezzarlo immergendosi nell’atmosfera di questi straordinari luoghi". Non a caso il primo appuntamento in programma è la camminata naturalistico-gastronomica "Dalla pietra all'energia" che prenderà il via sabato 17 giugno con ritrovo alle ore 9 in piazza della Vittoria.
Un percorso semplice e adatto a tutti lungo il fiume Chienti, alla scoperta del Mulino Da Varano e di quello di Gelagna (Info e prenotazioni: Loredana Milani 333/8940323). La mattinata sarà allietata da una sorpresa golosa dello chef Dino Casoni, protagonista poi dell’aperitivo esperienziale destinato a blogger, giornalisti, amministratori e operatori professionali proposto nel tardo pomeriggio nell’area a bordo fiume del Mulino Da Varano.
"È importante parlare e far parlare del tartufo, trovare ambasciatori qualificati di questa nostra straordinaria eccellenza, a cominciare da chi vorrà gustarlo approfittando dei piatti preparati dagli chef dei ristoranti del circuito", chiosa Gentilucci. Per informazioni è possibile consultare il sito www.terredeltartufo.it e la pagina Facebook le terre del tartufo.
Un momento di confronto tra passato, presente e futuro che è riuscito a coinvolgere e unire diverse generazioni all’apparenza, ma solo all’apparenza, distanti tra loro e ad avvicinare al mondo della scuola anche istituzioni e famiglie. E, ancora, un’occasione unica che ha ridato un senso di appartenenza a una splendida comunità rimasta sempre unita, nonostante le difficoltà dettate dall’emergenza terremoto.
Si è svolta la prima edizione del Premio Salvi, concorso destinato agli alunni dell’Istituto comprensivo “Mons. Luigi Paoletti”, di cui fanno parte le scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie di primo grado dei Comuni di Valfornace, Pieve Torina, Fiastra, Visso e Muccia.
L’iniziativa, ideata dalla dottoressa Laura Salvi e subito accolta con entusiasmo dai docenti e dagli alunni del Comprensivo, aveva come titolo il tema: “Raccontiamo il nostro paese: nuove prospettive di comunità”. Agli alunni è stato chiesto di sviluppare, attraverso diverse tipologie di elaborati, la loro idea di territorio.
Gli alunni dell’Infanzia di Pieve Torina hanno così voluto ricreare, attraverso un plastico, uno spazio all’aperto dove sentirsi liberi, in cui divertirsi con i genitori e i nonni, uno spazio pieno di colori che esclude lo sguardo a tutta la distruzione che ci circonda, uno spazio di vero benessere e spensieratezza.
I bambini dell’Infanzia di Valfornace, invece, attraverso la narrazione e le memorie dei nonni e delle nonne, il lavoro di ricerca e consultazione delle fonti, le uscite sul territorio, il cooperative learning, le relazioni sociali, gli incontri di comunità, hanno realizzato un maxi depliant illustrativo per rappresentare una sorta di mappa di comunità attraverso cui dare significato proprio al territorio vissuto nel quotidiano, con le sue caratteristiche e le sue tradizioni, ma anche le sue trasformazioni e un’idea del futuro che verrà.
La Primaria di Fiastra è partita dalla storia del lago di Fiastra e ha ricostruito, dopo aver ricercato foto e fonti storiche, il prima della diga e il dopo per rispondere così alla domanda: se tu fossi il sindaco cosa vorresti? Da qui la successiva descrizione delle nuove prospettive di comunità.
La Secondaria di Fiastra ha valorizzato il proprio territorio realizzando una mappa immaginaria con i loro luoghi “del cuore” che sono divenuti lo sfondo di un racconto fantastico. Infine, gli alunni hanno ricreato, con materiali di scarto, i personaggi protagonisti della loro storia.
Per la Secondaria di Valfornace i ragazzi si sono divisi in tre gruppi: il primo ha prodotto un documenta-video sul laghetto di Boccafornace mentre gli altri due gruppi hanno reinventato alcuni giochi da tavola ambientandoli presso i luoghi più rappresentativi del proprio paese: il Gioco dell’oca è diventato il Gioco dei cigni, il Monopoly è divenuto Pievopoly. I lavori sono stati realizzati anche con metodologie innovative, come QR code e spazi virtuali.
Infine gli alunni della Secondaria di Visso hanno partecipato al concorso raccontando il territorio attraverso la metodologia dello storytelling e del digital storytellig. Si sono svolte diverse attività laboratoriali, dalla ricerca delle fonti storiche, laboratori di arte con elaborati creativi inerenti il patrimonio culturale, una parte tecnologica sulla progettazione di spazi in chiave sostenibile con utilizzo di energie rinnovabili e materiali di riciclo in vista della ricostruzione post sisma. L’occasione è servita anche per sviluppare competenze linguistiche e digitali con la creazione di un sito web di promozione territoriale.
lla fine la commissione esaminatrice composta dalla dirigente dell’Istituto comprensivo “Mons. Paoletti” e dell’Istituto comprensivo “De Magistris” di Caldarola, Fabiola Scagnetti, dal giornalista Mario Sensini, dalla psicologa e psicoterapeuta Gerardina Santosuosso e dalla psicologa Laura Salvi, in qualità di presidente, ha deciso di premiare tutti i lavori presentati complimentandosi con gli alunni e con le insegnanti Paola Gerini e Silvana Nicolini (Infanzia di Valfornace), Monica Caddeo e Daniela Mazzanti (Infanzia di Pieve Torina), Laura Breccia (Primaria di Fiastra), Savio Doronzo, Santori Patrizia e Maria Cristina Mancinelli (Secondaria di Visso), Michela Gentili, Cecilia Paciaroni e Patrizia Santori (Secondaria di Fiastra), Cecilia Paciaroni, Patrizia Santori, Lucia Bravetti, Monica Raponi e Samuela Massi (Secondaria di Valfornace).
Tutti i lavori che hanno preso parte al concorso sono stati presentati nel corso della cerimonia finale di assegnazione del premio, concretizzatasi nella consegna di 6 buoni spesa da 100 euro ciascuno, ospitata al palazzetto dello sport di Valfornace alla presenza del sindaco, Massimo Citracca, del primo cittadino di Muccia, Mario Baroni, di quello di Fiastra, Sauro Scaficchia, del vice sindaco di Fiastra, Claudio Rastelletti, del vice sindaco di Pieve Torina, Giancarlo Ciuffetti, del consigliere regionale Pierpaolo Borroni, del presidente dell’associazione Visso d’Arte, Venanzina Capuzi, del presidente dell’associazione Spaziocultura di Recanati, Antonio Perticarini, e di Jorges Quinones della ProPieve Pro Loco di Pievebovigliana. La conclusione della manifestazione è stata affidata alle note musicali suonate dalla Banda Città di Fiastra.
"È stata ultimata la riparazione del guasto all’acquedotto dell’Acquasanta che si era verificato nei giorni scorsi nel territorio del Comune di Fiastra. L’attuale portata è più elevata di prima e il servizio di erogazione dell’acqua è in fase di normalizzazione”. È quanto rende noto l'amminsitrazione comunale di Camerino.
La rottura dell'acquedotto comunitario– che aveva coinvolto anche alcune zone dei Comuni di Muccia e Valfornace - si era verificata nei giorni antecedenti la Pasqua e aveva creato non pochi disagi ai cittadini. La Assm, infatti, era stata costretta ad apportare un servizio di trasporto d’acqua con autobotti (leggi qui). Dei lavori di riparazione si è occupata la ditta Cagnini costruzioni, oltre ai tecnici del Comune.
Guasto all'acquedotto di Acquasanta: i comuni di Fiastra, Muccia, Valfornace e Camerino restano a secco di acqua. Da stamane è stato disposto un servizio di autobotti sui vari territori per sopperire all'emergenza.
Nel tardo pomeriggio di Pasqua, il sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia ha diramato la seguente ordinanza: "In questi giorni, sul territorio comunale, si è verificata una grave rottura della condotta dell'acquedotto dell'Acquasanta in loc. Acquacanina tra le frazioni di Meriggio e Oppio causando una grave carenza di acqua; prospettata la necessità di provvedere che tutti i cittadini possano avere un quantitativo di acqua sufficiente ai bisogni primari; ritenuta l'urgenza di provvedere in merito, costituendo la mancanza di acqua grave pericolo per l'igiene pubblica; ordina con decorrenza immediata, nelle località di Fiastra Capoluogo, Campobonomo, Acquacanina, Sant'Ilario, Polverina e San Marco la limitazione del consumo di acqua, consigliando il non utilizzo per scopi alimentari".
"Si è verificato un guasto all'acquedotto dell'Acquasanta nel territorio del comune di Fiastra. I tecnici del Comune di Fiastra si sono già attivati per eseguire la riparazione seppur al momento non è possibile stimare quando la situazione potrà rientrare - si legge in una nota del sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli -. Il guasto coinvolge i Comuni di Fiastra, Muccia, Valfornace e Camerino".
"Le zone della cittá coinvolte dal disservizio sono Morro, Casale, Calcina, S.Gregorio, Torrone, Sabbieta, Capolapiaggia, Pozzuolo, Teggiole, Statte, via Madonna dei Giustiziati. Si raccomanda un uso attento dell'acqua", aggiunge il primo cittadino.
Moto contro auto: centauro trasportato a Torrette. È il bilancio di un incidente avvenuto, intorno alle 17, lungo la Statale 77 nel territorio comunale di Muccia. Ad avere la peggio il giovane in sella alla due ruote che è finito a terra nel tamponamento.
Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e i vigili del fuoco. Gli operatori dell’emergenza, prestate le prime cure del caso, hanno poi trasportato il ferito in ambulanza nel vicino campo sportivo di Muccia, dove nel frattempo era atterrato l’elicottero del soccorso regionale, che lo ha trasferito per ulteriori accertamenti all’ospedale dorico di Torrette.
Le condizioni del centauro non desterebbero, comunque, particolari preoccupazioni. Ai carabinieri è spettato il compito di ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto.
"Il Partito Democratico deve diventare più tonico, un po' più in salute. Se divento segretario il primo impegno che sento di avere è un nuovo gruppo dirigente, perché dopo troppi anni di sconfitte a livello nazionale bisogna cambiare". È quanto ha detto Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale del Pd, arrivando a Muccia, nel cratere sismico 2016 tappa del suo tour marchigiano.
"Bisogna tornare più popolari, dobbiamo avere una classe dirigente che stia di più nei territori, a contatto con la gente", ha aggiunto Bonaccini: "perché il Pd possa riconquistare territori perduti, come la Regione Marche, sarebbe "utile che cambi anche il vento nazionale e che quindi torni a gonfiare le nostre vele. Oggi non è così".
"Chiunque diventi segretario non avrà davanti momenti facili, ci sarà da lottare. Ma adesso abbiamo un po' di anni davanti, la destra ha vinto nettamente e governerà e quindi c'è tutto il tempo per rilanciare", ha ammesso. "La prima prova nazionale come base elettorale di tutto il paese saranno le Europee tra un anno e mezzo - ha ricordato - .
“Se posso permettermi chiederei agli amici dei 5 Stelle e al Terzo polo di fare un po' più di opposizione al governo Meloni piuttosto che al Pd tutti i giorni, perché così si potrebbe provare a recuperare un po' di alternativa da indicare già agli elettori al di là delle alleanze che si faranno".
La tappa nelle Marche di Stefano Bonaccini non si esaurisce nella giornata di oggi. Il candidato alla segreteria Dem si recherà domani a Pesaro, per partecipare a un incontro aperto alla cittadinanza all'Hotel Baia Flaminia.
Il sindaco di Muccia Mario Baroni ha emesso un'ordinanza con la quale, in via precauzionale, vieta l’uso dell’acqua potabile per usi alimentari e per l'igiene orale in tutto il territorio comunale.
"Gli eventi atmosferici avvenuti nei giorni scorsi, con piogge di forte intensità, hanno provocato un intorbidimento delle sorgenti e conseguentemente dell’acqua potabile che raggiunge i serbatoi di distribuzione comunali" ha precisato il primo cittadino. L'ordinanza avrà "durata sino alla sua revoca" che "verrà disposta su apposita informativa da parte dei competenti organi di controllo".
A fuoco autovettura all'interno di una galleria: traffico in tilt. È quanto avvenuto questa mattina, intorno alle 10 lungo la S.S.77 della Val di Chienti, nel comune di Muccia direzione Civitanova Marche.
Lanciato l’allarme, i vigili del fuoco sono prontamente intervenuti sul posto e hanno provveduto allo spegnimento delle fiamme, tramite liquido schiumogeno antincendio, e alla messa in sicurezza dell'area dell'intervento.
Non si segnalano persone coinvolte. Sul posto anche la polizia stradale, e il personale Anas. Il tratto interessato della S.S.77 è stato chiuso al traffico - in maniera temporanea al km 33, 500 - per le operazioni di ripristino della normale transitabilità.
Il 25 agosto 2022 alle ore 18.00, presso il Caffè Letterario Leone di Muccia si terrà la Presentazione de “Il Madremoto nelle zone del sisma” di Guido Fabrizi. A sei anni dal sisma del 2016, il Caffè Letterario Leone, luogo di resistenza socioculturale, sopravvive all’interno della contrada Varano di Muccia, nelle Marche, presso l’area Sape, in attesa che avvenga la ricostruzione. Un centro commerciale emergenziale composto da strutture provvisorie di attività produttive economiche, così come le SAE, strutture abitative emergenziali, ospitano le persone che hanno perso la propria abitazione, in attesa di ritornare a condurre una vita normale.
Avamposti di resistenza umana nei confronti di un sisma che in quei territori ha portato via tutto: attività commerciali, case, strutture pubbliche e private, lasciando le persone ad affrontare da sole le difficoltà del futuro. Terre splendide che rischiano di spopolarsi totalmente, per mancanza di lavoro, di una ricostituzione sociale concreta, tutto lasciato lì, a mezz'aria, in attesa di un domani che purtroppo tarda ad arrivare. Una popolazione resiliente, ma che ha urgenza di nuova vita. Una condizione testimoniata dalle ferite statiche tutt'ora visibili e presenti a distanza di ben sei anni, e non solo sugli edifici, ma soprattutto sulle persone, su di una stanchezza psicologica che logora l'esistenza.
Si dice che lo Stato non deve abbandonare nessuno, e il Presidente Mattarella, nel messaggio d’insediamento del 3 febbraio 2022, ha ribadito più volte che, per far rinascere il Nostro Paese, serve innanzi tutto dare dignità alle persone. E proprio ispirandosi a questo accorato appello del Presidente Mattarella che l'autore, Guido Fabrizi, più che presentare il suo romanzo, promuove un'azione sociale mirata a risvegliare l'attenzione su quelle zone colpite dal terremoto. Per andare incontro al futuro, superando le difficili questioni epocali che stiamo vivendo, il Paese ha bisogno di un concreto sostegno sociale da parte delle istituzioni e della politica.
Giunge alla sua seconda edizione l’evento dedicato alla scoperta della vita del beato Rizzerio, discepolo di San Francesco, con tre giornate dedicate a spettacoli teatrali accompagnati da numerosi eventi collaterali. L’iniziativa, che fa parte del Festival MArCHESTORIE Racconti & Tradizioni dei borghi in festa, è sostenuta dall’Amministrazione Comunale di Muccia, guidata dal Sindaco Mario Baroni, e rientra nel progetto promosso dalla Regione Marche in collaborazione con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali e la Fondazione Marche Cultura.
L’evento prenderà vita nei giorni 2-3-4 settembre nel borgo di Muccia, dalle ore 17:30 in Piazza della Vittoria con molteplici attività per grandi e piccini. Si prosegue alle ore 19:00 con la compagnia teatrale Ruvido Teatro che metterà in scena una rappresentazione incentrata su un episodio tratto dalla vita del Beato Rizzerio. L’esibizione sarà dedicata al tema della crisi mistica che colse il Beato durante la sua esistenza e che fu placata proprio da San Francesco, ponendo l’accento sul tema della Natura e il suo equilibrio con l’Uomo. Un racconto trasfigurato tra storia, territorio, natura e ambiente.
Durante tutte le tre serate si alterneranno interventi corali e musicali che accompagneranno gli spettatori e da cui nasce il titolo dell’evento Misticanto, dall’unione delle parole Mistica e Canto. Gli artisti invitati sono talenti del territorio che si esibiranno a partire dalle ore 21:00. La serata inaugurale dedicherà, alle ore 20:00, uno spazio ai canti popolari del territorio per rendere omaggio alle radici degli abitanti delle Valle del Chienti. Si proseguirà con concerti live di musica pop internazionale, che si ripeteranno per tutte e tre le giornate.
La serata di sabato 3 settembre, inoltre, vedrà come protagonisti artisti minorenni, tra cui la giovanissima Anita Bartolomei, vincitrice della 63°sima edizione dello Zecchino d’Oro, e molti altri giovani promesse del panorama musicale. Faranno da contorno tante iniziative che renderanno vivace tutta la manifestazione: numerosi i laboratori e gli spazi dedicati ai bambini (caratterizzati da un focus speciale sul rapporto tra Uomo e Natura), esperienze tattili-olfattive, letture e approfondimenti che strizzano l’occhio all’importanza dell’educazione ambientale rivolta alle nuove generazioni, tiro con l’arco, presentazione di libri con la presenza dell’Editore e tanto altro ancora.
Ogni sera prevede atmosfere diverse, accompagnate anche da menu culinari diversificati caratteristici della cucina locale e, ovviamente, gli immancabili aperitivi serali. Non resta che unirsi alla festa per trascorrere una serata che coinvolge tutti i sensi grazie al connubio di musica, teatro, cucina, essenze olfattive e laboratori tattili. Un’esperienza sensoriale a tutto tondo da vivere nel piccolo borgo medievale di Muccia.
Ruba un iPhone: 65enne rintracciata tramite App. Nel pomeriggio di domenica 3 luglio scorso, durante un’attività di controllo del territorio, i carabinieri dell’aliquota radiomobile di Camerino, hanno individuato e controllato due soggetti, una donna ed un uomo, a bordo di una moto, accertando che la donna era in possesso di un telefono cellulare, marca Apple Iphone 13 pro max del valore di 1.700 euro, rubato poco prima a Castelluccio di Norcia a una dipendente di un ristorante del luogo, dove i due erano stati a pranzo.
La donna, una sessantacinquenne residente nel pesarese, approfittando della distrazione della cameriera, con destrezza si era appropriata del telefono cellulare che era stato appoggiato vicino al registratore di cassa. Successivamente la 65enne si è allontanata dal locale, unitamente al suo compagno, in sella a una moto di grossa cilindrata. La denunciante, immediatamente accortasi del furto, tramite l’applicazione “Dov’e” è riuscita a monitorare il tracciamento del proprio telefono, che era diretto presso il territorio di Camerino e ha allertato prontamente la centrale operativa dei carabinieri.
L’operatore, rimanendo in contatto con la vittima, ha diramato le ricerche alle pattuglie in servizio in quel momento, fornendo loro l’esatta posizione del telefono oggetto di furto. I militari camerti hanno intercettato con la moto le due persone, a Muccia, e hanno proceduto al controllo. All’interno della borsa in uso alla donna è stato trovato il telefono cellulare oggetto di furto. La 65enne è stata denunciata alla procura della Repubblica di Spoleto e il telefonino restituito alla legittima proprietaria.
"Un’occasione preziosa per fare il punto sulle potenzialità turistiche e naturalistiche delle aree interne sia delle Marche che della Croazia. L’obiettivo è rendere resilienti questi territori che nel nostro caso coincidono spesso con il cratere sismico, adeguandoli alle nuove grammatiche digitali e ambientali della modernità e contrastando l’inverno demografico".
Lo ha detto l’assessore al Bilancio e alla Ricostruzione Guido Castelli oggi ad Ancona alla conferenza finale di “Made In Land”, un progetto transfrontaliero, finanziato dal Programma di Cooperazione Interreg V A Italia-Croazia 2014-2020, asse “Beni ambientali e culturali” con l’Obiettivo Specifico 3.1 “Fare del patrimonio naturale e culturale una leva per uno sviluppo territoriale sostenibile e più equilibrato”, con capofila la Regione Marche.
Partendo da questa visione, sono state attivate cinque azioni pilota in cinque aree italiane e croate, dei vari partner di progetto. Le Marche in particolare hanno presentato il progetto per Muccia “One stop information center”: nell'antico Mulino da Varano di Muccia, nuovamente agibile dopo il sisma 2016, è stato allestito un Centro turistico informativo, dotato di strumenti e tecnologie innovative, per la promozione e l'accesso al sistema dei beni naturali e culturali dei Comuni delle aree interne.
Presenti tra i numerosi ospiti, Massimo Sargolini coordinatore scientifico del progetto e direttore della Scuola di Architettura e design dell’Università di Camerino, Ante Blace dell’Università di Zara, il sindaco di Muccia Mario Baroni e, in collegamento video, il Commissario straordinario del Governo per la Ricostruzione Giovanni Legnini.
"Marche e Croazia sono due realtà che vivono una relazione antica, un connubio naturale - ha proseguito Castelli -. Ricordo per esempio come una parte consistente dell’Ancona antica sia di pietra d'Istria e come Giorgio da Sebenico abbia disegnato numerose nostre chiese e palazzi. Questo rapporto viene oggi rivivificato e rigenerato attraverso una riflessione che tende a stabilire quanto le qualità naturalistiche del nostro entroterra possono creare un’occasione di rilancio per aree che purtroppo stanno subendo quello che è il dramma più evidente e mai sufficientemente evidenziato dell’inverno demografico".
"I dati dell’Istat sono particolarmente inquietanti se è vero che in assenza di misure che vadano a contrastare il calo demografico, tra circa 50 anni l’Italia potrebbe perdere 10 milioni di persone e le stesse Marche potrebbero scendere da 1milione mezzo di abitanti a un milione e 100mila con conseguenze drammatiche soprattutto nell’entroterra. Contro la desertificazione ci sono però varie soluzioni che la Regione sta mettendo in campo e anche grazie a questo progetto", ha puntualizzato l'assessore.
"Connettere digitalmente i nostri borghi con il mondo rappresenta un asset fondamentale. Siamo qui per ragionarci in relazione con i nostri cugini al di là dell’Adriatico ma convinti, grazie anche ad Unicam, che l’approccio scientifico alla problematica possa rappresentare un utile appiglio per dare una risposta alla grande questione delle aree interne - aggiunge Castelli -. In questo contesto le zone del cratere sismico rappresentano i cantieri ideali".
Nel corso del convegno i relatori hanno illustrato nei particolari il progetto che ha sviluppato una Strategia transfrontaliera a sostegno dell'entroterra italiano e croato, basata sulla valorizzazione dei beni naturali e culturali attraverso l'interazione con il proprio contesto e attraverso modalità innovative di utilizzo dei beni stessi.
Le azioni pilota mirano a promuovere la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale delle aree interne, attraverso una proposta di accessibilità integrata, un uso innovativo degli strumenti digitali e il coinvolgimento attivo di soggetti pubblici e privati del territorio.
Oltre all’azione pilota di Muccia le altre 4 sono: MusLeo, San Leo (IT); Virtual Eco Museum, Terra di passo, Riccia (IT); The Quest for the 5th Element (HR); Sense Route of Istria Heritage (HR). Nella seconda sessione è stato attivato l'Osservatorio Permanente Transfrontaliero del Made in-Land, attraverso la sottoscrizione di un Protocollo d'Intesa tra i membri firmatari.
L'Osservatorio si costituisce come una rete di soggetti interessati alla valorizzazione dei beni naturali e culturali come risorsa per lo sviluppo delle aree interne. Obiettivo della struttura favorire la creazione di sinergie, relazioni e progetti di rete sia tra i membri firmatari che con soggetti esterni, per supportare le azioni pilota promosse da Made in-Land e replicare altri progetti con lo stesso obiettivo. Anche il piano d'azione Made in-Land sarà convalidato nella giornata.
L’Andrea Bocelli Foundation conferma il suo impegno al fianco delle famiglie ucraine in occasione della Festa della Mamma lanciando la nuova campagna "ABF con Te, per disegnare un Futuro di Pace”, destinata alle mamme e ai bambini ucraini accolti dalla rete di comunità della Fondazione nei comuni di Muccia e San Ginesio (leggi qui per saperne di più).
L'obiettivo del progetto è restituire una condizione di vita dignitosa alle famiglie donando un ambiente sicuro, un accesso all’istruzione e un sostegno economico-sociale per poter ricominciare. Tatiana, Julia e Irina, sono tre delle mamme accolte che sono state costrette a fuggire dal loro Paese insieme ai propri bambini, a separarsi dalle loro comunità.
“Per queste donne e i loro figli, la Fondazione, in linea con la propria mission ‘Empowering People and Communities’, mira a far sì che questo sia un percorso d’integrazione e formazione in grado di poter garantire loro un nuovo progetto di vita, seppur lontano dalla propria terra, si legge in una nota dell’Abf.“Ogni donazione contribuirà all'acquisto di beni di prima necessità, alle spese per mediazione culturale, linguistica, consentirà la presenza di uno psicologo d’emergenza in loco e permetterà ai bambini l’accesso ai progetti educativi ABF”.
“Con una donazione di 50 Euro (o più) sarà possibile garantire una settimana di attività presso il “Summer Camp” di Muccia ad uno dei bambini ucraini accolti da ABF e dalla propria rete di comunità. In seguito alla donazione sarà inviata una coppia di portachiavi ABF con incisa una delle parole chiave della mission della Fondazione, confermando i propri dati di spedizione a gc@andreabocellifoundation.org”.
Si può donare fino al 16 maggio sulla piattaforma di crowdfunding dell’Andrea Bocelli Foundation al link https://crowdfunding.andreabocellifoundation.org/campagna/abf-con-te-per-disegnare-un-futuro-di-pace/storie-di-mamme-abf-con-te-per-disegnare-un-futuro-di-pace/ o sulla piattaforma GoFundMe https://www.gofundme.com/f/abf-con-te-per-disegnare-un-futuro-di-pace.
È possibile donare anche tramite IBAN IT53K0523271030000010016699 Causale: Emergenza in Ucraina – Fase 2 oppure scrivendo a aurora.mondavi@andreabocellifoundation.org
Classe 1929, Nunzia nasce a Testaccio – il quartiere “rosso” di Roma – il 23 febbraio, figlia di Giovanni ed Elena, entrambi maceratesi. Il fascismo a quel tempo ha già consolidato in Italia il proprio potere – detenuto e rappresentato nella forma più autorervole da Benito Mussolini. Eppure, la ribellione al regime è già in corso: nella capitale i primi gruppi di azione patriottica (di 5-6 persone al massimo) si stanno già formando, e il papà di Nunzia fa la sua parte, da buon antifascista della prima ora.
Le conseguenze non tardano ad arrivare: la famiglia Cavarischia-Tiburzi è costretta a fuggire nelle Marche per non incorrere nelle “punizioni” del regime. Giunti nel maceratese, nella frazione di Acquacanina (Fiastra), Giovanni si unisce al gruppo partigiano “201 Volante”, guidato dal tenente Emanuele Lena detto “Acciaio”.
È il 1943: Nunzia ha 14 anni e segue ovunque il suo “babbo” – come a lei piace chiamarlo – fino a ricevere una richiesta inaspettata: “Te la senti di portare una lettera importante al gruppo di partigiani di Bolzano?”. Inizia così la storia della giovane “Stella Rossa”, come fu poi soprannominata, a bordo della sua bicicletta. Mentre lentamente prende posto anche lei in quello che dall’8 settembre 1943 verrà riconosciuto come “il movimento della Resistenza”.
Cominciamo con una domanda sciocca: non aveva paura quando si spostava per portare i messaggi agli altri gruppi? Quando vedevo da lontano un gruppo di fascisti, li salutavo e gli sorridevo. In questo modo ho sempre evitato che mi controllassero. Essere la più giovane di un gruppo partigiano era piuttosto insolito: qualcuno deve aver pensato che i miei genitori fossero matti.
E lei cosa pensava a quell’età, così giovane? Io seguivo ‘babbo’ in tutto quello che faceva. E quando mi chiese di cominciare a fare la staffetta, non mi sono fatta problemi. Si potrebbe pensare che al tempo fossi un’incosciente, ma invece vi dico questo: sono stati proprio i fascisti e i nazisti, con tutto l’orrore che commettevano, a farmi diventare davvero consapevole.
Quindi lo rifarebbe ancora? Certamente, per almeno un milione di volte. Soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo oggi.
A tal proposito, che idea si è fatta di quanto sta accadendo negli ultimi mesi in Italia e su chi paragona la Resistenza partigiana a quella ucraina? Mi viene da domandarmi: “Per quale motivo sono morti tanti compagni? Per avere un’Italia così? Questo Paese oggi fa schifo, è in mano a governanti pazzi da legare. Gli ucraini stanno difendendo la loro patria, e fanno bene. Forse, bisognerebbe aiutarli di piu.
Di lei si è raccontato tanto, si è addirittura cantato, e nel 2011 ha pubblicato il suo libro “Ricordi di una staffetta”. Quale episodio custodisce più di altri? Ce ne sono molti, e uno di questi è senz’altro la volta in cui disarmai un giovane segente altoatesino di 21 anni che combatteva nelle file tedesche. Il gruppo di Erivo Ferri aveva assalito un camion nazista vicino il comando di Muccia, ma uno dei soldati era fuggito. Chiesero a mio padre di aiutarli nelle ricerche, e anche io diedi una mano. Finché un giorno, passando da Valcimarra, scoprii che il tedesco si trovava nella casa di una coppia di contadini che conoscevo.
E quando lo ha visto cosa ha provato? Lui era nella stanza da letto disteso, stremato, ferito a una gamba: non si preoccupò certo di una ragazzina. Sulla sedia accanto a lui c’erano un mitra, due bombe a mano e una rivoltella. Non so cosa mi passò per la testa: mandai la sedia all’aria, presi la pistola e gliela puntai contro. Ricordo quel sergente che disse “Anche i bambini ora sono contro di noi”.
Come andò a finire? Lo facemmo prigioniero per una decina di giorni: lui dormiva con mio padre, anche lui ferito. Un giorno questo ragazzo venne da me e mi disse “Tuo papà mi ha fatto capire tante cose: voi difendete la vostra patria, noialtri invece no”. E poco prima che arrivassero gli alleati, scappò via. Non fece mai i nomi dei suoi carcerieri.
Lo ha più rivisto questo giovane sergente? Proprio il 25 aprile del 1997. Dopo essere entrata nell’ANPI di Tolentino, venni a sapere che Domenico Cerasani (tenente colonnello degli Alpini) aveva visto in una trasmissione l’intervista di questo ex soldato, che raccontava – a modo suo – di come era stato fatto prigioniero dai partigiani. Visto che aveva la mia di voler far ricongiungere tedeschi e italiani, Cerasani si mosse fra Roma e le Marche, e così lo rividi.
Come mai accettò di rivederlo? Si chiamava Erich Klemera, e mi raccontò di essere di Bolzano, che era stato obbligato a imparare l’italiano. E, soprattutto, che lui i fascisti li aveva sempre odiati. “Non mi ci pulisco nemmeno le scarpe con loro”, diceva. Aveva voglia di rivedere la ragazzina che lo aveva imprigionato, e da allora siamo diventati amici: ho conosciuto persino la sua famiglia e spesso siamo stati ospiti l’uno dell’altro. Purtroppo se n’è andato un paio di anni fa.
Oggi Nunzia Cavarischia ha 93 anni e vive vicino ad Alessandria, in Piemonte. Come si sente? Sono una bisnonna e vengo assistita da mia figlia Licia: purtroppo il fisico sta cedendo e ho bisogno d’aiuto. Ma mi mancano le mie montagne marchigiane, la mia gente. Sento la nostalgia dei compagni che se ne sono andati: ormai siamo rimasti davvero in pochi. La storia non va come dovrebbe.
Secondo lei la memoria di certi eventi e persone che hanno combattutto per la Resistenza non viene preservata abbastanza? Non viene fatto nella giusta maniera: ogni cosa oggi si realizza in funzione del “dio denaro”. Quello che ci vorrebbe è una vera rivoluzione.
Il cuore simbolo di rigenerazione, il cuore “motore” della vita, dal primo battito all’ultimo. Il cuore espressione d’amore e solidarietà, il cuore come centro di un territorio. Sono tanti i significati che si incrociano in “Cuore d’artista”, la mostra di arte figurativa e plastica, che prenderà il via dal 23 aprile a Muccia, allestita presso il container in piazzale Giasone Piccioni.
Una collettiva internazionale, sul tema simbolo del cuore appunto, promossa dall’Associazione artisti Marche in partnership con l’associazione dei Cileni delle Marche, con il patrocinio del Comune di Muccia, e numerose altre collaborazioni tra cui quella del Club per l'Unesco di Tolentino e Terre Maceratesi e di Anteas Macerata: l’inaugurazione è prevista sabato alle 16:30, alla presenza delle autorità locali, l’ingresso è gratuito e la mostra resterà visitabile fino al 23 settembre.
Un evento non solo artistico, ma anche solidale e inclusivo. Partecipano ben 76 autrici e autori, tra i quali anche artisti di fama come Eduardo Carrasco, Nazareno Rocchetti, Lino Stronati e Tonino Maurizi, per un totale di un centinaio di opere esposte, per la maggior parte realizzate da artisti marchigiani del cratere, ma alcune provenienti anche da altre regioni e dall'estero. Tanti artisti insieme, adulti ma anche junior, ispirati dal tema della mostra e accumunati dalla volontà di condividere, attraverso l’arte, un messaggio di solidarietà verso le aree interne.
Il simbolo del cuore infatti traduce in senso figurato anche lo spirito di rinascita del territorio. “E in questo senso – spiegano gli organizzatori – l’iniziativa assume grande rilevanza per questi luoghi, che ancora soffrono per le conseguenze del sisma prima, e della pandemia poi. Sarà un’occasione per valorizzare il fermento artistico e creativo di chi questo territorio lo vive, per sensibilizzare sulle questioni ambientali, attraverso la rigenerazione creativa dei materiali, e per promuovere il valore tradizionale - artistico della ceramica".
"E nel contesto in cui si inserisce diventa anche un modo per tenere alta l’attenzione sulle problematiche legate alla ricostruzione - aggiungono -, sulla necessità di contrastare l’isolamento sociale, sull’importanza di creare momenti di condivisione e aggregazione, e sull’inclusione attraverso l’arte”.
Un filo conduttore dunque, quello scelto per la mostra, che rimanda a tanti concetti e che trova ampia e originale interpretazione nelle numerose opere esposte. “Il cuore è nell’immaginario collettivo luogo dei sentimenti e dalle emozioni all’arte il passo è breve - sottolineano i promotori -. Questo simbolo o anatomico, o simmetrico, appare già in Europa raffigurato nei graffiti delle caverne a partire da diecimila anni fa, successivamente resta nel corso dei millenni un simbolo di uso comune tra le popolazioni e religioni di tutto il mondo”.