La scuola media “Benedettucci” di Montelupone ha la sua “nuova” palestra, bella e soprattutto sicura: è stata inaugurata nella mattinata di sabato 15 ottobre alla presenza di studenti, docenti, operatori della scuola, del sindaco Rolando Pecora, del sindaco del consiglio comunale dei ragazzi Nicola Elisei, della dirigente Maria Antonietta Rizzo, della presidente del Consigli d’istituto Alessandra Gattari e, inoltre, del comandante della stazione CC Mario Giannella, del parroco don Ercoletti, dell’ingegnere G. Percossi, del dirigente dell’Utc Antonio Spaccesi.Il vecchio impianto sportivo, usurato nel tempo e divenuto malsicuro, è stato ristrutturato grazie ad un finanziamento di 480.000 euro del piano annuale 2015 (pari a oltre 18 milioni di euro per 39 scuole nella regione) finalizzato ad interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, adeguamento sismico ed efficientamento energetico. L’amministrazione comunale di Montelupone ha avuto accesso al finanziamento grazie, in particolare, alla pronta cantierabilità dell’intervento e, infatti, i lavori sono già terminati e i ragazzi hanno a disposizione un impianto molto funzionale e soprattutto sicuro, a prova di sisma.La cerimonia di inaugurazione, con tanto di inno nazionale in apertura e chiusura, è stata avviata dal 14enne sindaco dei ragazzi, Nicola Elisei, che ha tagliato il nastro tricolore offrendone poi dei ritagli al “sindaco dei grandi” e alla dirigente scolastica Rizzo. Tutti i ragazzi della scuola hanno poi preso posto nel nuovo impianto per ascoltare i vari oratori. Il sindaco Rolando Pecora si è rivolto agli studenti parlando del loro futuro, che li vedrà adulti consapevoli e responsabili. Ha poi illustrato le caratteristiche della palestra, che persegue la sicurezza interna ed esterna degli utenti, grazie tra l’altro all’utilizzo della videosorveglianza. Presto, infine, verrà installata una piattaforma per superare le barriere architettoniche di accesso alla palestra.
Tempi lunghi per la ricostruzione e 15 Comuni del Maceratese inseriti nel cosiddetto “cratere”. Sono due degli elementi emersi durante la conferenza stampa terminata poco fa a Palazzo Chigi alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, del commissario per la ricostruzione Vasco Errani, del capo nazionale della protezione civile Curcio e del presidente della Regione Marche Ceriscioli.I Comuni della provincia di Macerata compresi nel decreto sono Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso. In questa zona, compresa anche nel programma delle “aree interne”, saranno finanziati al 100% gli interventi di ricostruzione sia per le prime che per le seconde case. Fuori dal cratere, invece, come già emerso nei giorni scorsi, il contributo sarà del 100% per le prime case e del 50% per le seconde. I danni dovranno ovviamente essere certificati dalle schede Aedes. In tutto il Governo stanzia nell’immediato 200 milioni di euro per far partire il processo di ricostruzione, oltre ad altri 100 di credito d’imposta.Confermate le misure già emerse, come il prestito d’onore per le imprese danneggiate, la centrale unica di committenza, mentre le stazioni appaltanti saranno i 4 uffici della ricostruzione, il ministero dei Beni culturali e quello delle infrastrutture. Verrà poi istituito un elenco speciale per i professionisti che lavoreranno nella ricostruzione. “Questo – ha spiegato Errani – consentirà un sistema di controllo, con a capo l’Anac, che controllerà le gare a monte per assicurare al massimo trasparenza e legalità”. In totale il Governo stanzierà 35 milioni di euro per il 2016 per le Regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche per agevolazioni alle imprese danneggiate dal sisma. Sono previsti contributi in conto capitale per chi decide di aprire nuove imprese in queste zone, oltre ad un contributo dell’Inail per imprese e lavoratori di 30 milioni. Inoltre altre misure saranno attivate attraverso i fondi del Piano di sviluppo rurale e del Fesr. Per i Comuni è prevista una deroga al pareggio di bilancio.Il commissario straordinario ha poi fatto capire che i tempi per la ricostruzione saranno lunghi. “Partiremo dai danni cosiddetti B, quelli più lievi, al più presto. Per il resto bisogna ricordare che per ricostruire un centro storico bisogna fare una pianificazione urbanistica. Qui – ha aggiunto – si sperimenta una cosa nuova: non si fanno qui i moduli. Qui si costruiscono delle case, temporanee, ma case, di alta qualità. E’ una scelta che va a merito della protezione civile, che non sull’onda delle spinte di oggi e dell’emergenza, ma con una programmazione, ha cercato di dare una risposta strategica. Stiamo costruendo il provvisorio perché dia qualità subito”.Qui sotto le slide del decretoslide_terremoto_20161011
Gremitissima la chiesa della Pietà di Montelupone per un pomeriggio all'insegna del reportage di guerra.In tanti hanno voluto assistere alla presentazione del libro fotografico di Guido Picchio "Afghanistan - Italia" e del volume firmato da un altro maceratese, il funzionario dell'ONU e peacekeeper Andrea Angeli "Kabul - Roma andata e ritorno". Due viaggi paralleli, fatti d'immagini intense e di storie toccanti per raccontare la crudeltà di uno dei teatri di guerra che più hanno segnato il nostro presente. Dopo i saluti del vice Sindaco Alberto Muccichini, su palco assieme al fotogiornalista e al peacekeeper si sono alternati gli interventi del giornalista del Corriere Adriatico Enzo Polverigiani e del Generale dell'Aeronautica Militare Stefano Cosimi.
Giornata intensa a Montelupone, quella di domenica 9 ottobre, in occasione della Giornata delle Bandiere Arancioni e del F@Mu 2016 Giornata nazionale delle famiglie al museo.Le iniziative programmate sono finalizzate all’intrattenimento dei bambini, ad incontri molto interessanti per gli adulti e, naturalmente, alle visite guidate ai beni culturali.Per i più giovani e per i loro genitori, dalle ore 11 si terrà la presentazione e le letture animate dei libri scritti e disegnati dagli alunni in collaborazione con la Casa editrice Giaconi; alle ore 12 e alle 16 la proiezione di cartoon e infine un laboratorio didattico, realizzato dalla Ludoteca regionale “Riù”, sul tema “Giochi e gare al Museo”.Per gli adulti, alle ore 17,30 presso lo spazio espositivo La Pietà, saranno presenti due big maceratesi, ma di respiro nazionale, della documentazione giornalistica in diretta su alcune delle maggiori crisi internazionali . Presentati dal dottor Stefano Cosimi, generale A.M. a riposo, Andrea Angeli parlerà del proprio libro “Kabul Roma andata e ritorno (via Delhi)” e Guido Picchio presenterà “Afghanistan-Italia Isaf 2001-2014”.
Cinquant’anni, la bella età di mezzo, quando si fanno bilanci esistenziali sul mezzo secolo vissuto ma, anche, si disegnano nuovi progetti proiettati al futuro.Bella l’età, bello per i ragazzi del ’66 ritrovarsi fisicamente insieme per festeggiare, non virtualmente, ma nel concreto e accattivante scenario di Montelupone, un comune evento che genera paralleli ricordi della fanciullezza, della scuola, delle amicizie, delle nuove famiglie create o non, del lavoro, delle gioie e delle difficoltà incontrate e vissute. Un amarcord del passato, uno scambio di ragguagli sul presente, un ripromettersi di rivedersi presto, di restare in contatto.Hanno vissuto tutto questo quelli del ’66: Donatella Stortoni, Fabiola Sabbatinelli, Rosaria Casagrande, Marina Paoltroni, Paola Distefani, Paola Ripari, Alba Zampa, Orietta Mogliani, Franco Gattari, Loris Fraticelli, Orazio Angeletti, Salvatore, Oscar Pallotta, Tonino Alberico, Enrico Capricciosi, Antonella Gentili, Moira Tartabini, Marisa Rossi, Silvia Ferrucci, Ubalda Malatini, Luciana Torresi, Enzo Giustozzi, Sandro Moriconi, Carlo Aringoli, Stefano Scattolini, Fabio Pietroni, Stefania Provenzani, Michele Storani, Gabriella Rinaldi, Gianluca Baiocco.
La giunta regionale delle Marche ha approvato il Patto orizzontale regionale 2016 che mette a disposizione 3,53 milioni di euro da utilizzare per spese di investimento. Nove Comuni marchigiani cedono parte della loro capacità di spesa per consentire ad altri di investire le risorse, senza violare il pareggio di bilancio tra entrate finali e spese finali."Una sorta di gioco di squadra tra amministrazioni comunali per completare interventi che altrimenti rimarrebbero al palo per i vincoli di legge'' spiega l'assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti. ''Alcuni Comuni consentono ad altri di utilizzare la propria capacità di spesa, che recupereranno poi nel biennio 2017-2018, mentre chi la utilizza ora recupererà spendendo meno nel prossimo biennio''. I Comuni che hanno ceduto parte della propria capacità di spesa sono: Gabicce Mare, Maiolati Spontini, Monsano, Montelabbate, Montelupone, Montemarciano, Monteprandone, Numana e Porto Sant'Elpidio. (Ansa)
Nella giornata di “Puliamo il Mondo, tutto il mondo è casa nostra”, tanti bambini della scuola primaria di Montelupone hanno invaso il grande Parco Eleuteri e si sono dati da fare, con l’entusiasmo tipico del bimbi, per raccogliere cartacce, cicche di sigarette, bottiglie e quant’altro, abbandonati da chi l’ambiente lo rispetta ben poco.Tanti cappellini gialli, pettorine, guanti grigi e sacchetti per i rifiuti differenziati, il corredo degli alunni accompagnati dalle insegnanti Marilena Miliozzi e Anna M. Sabbatinelli per le classi quinte, Maria Luisa Capomasi e Giorgia Perugini per le seconde, da Marco Ciarulli di Legambiente regionale e, per il Comune, dall’ assessore.all’ ambiente Giada Giorgetti e dal consigliere delegato alla scuola Simone Gambini.L’iniziativa “Puliamo il Mondo”, alla quale gli alunni di Montelupone partecipano con impegno, rappresenta una formula di educazione all’ambiente molto efficace in quanto punta, al di là di ogni “predica” teorica, sull’esperienza vissuta in prima persona, sull’azione, su motricità e manualità espressi in campo aperto e non solo tra le pareti di un’aula. I bambini, poi, guidati dalle maestre, rielaboreranno il tutto in classe con disegni, verbalizzazioni e circle time, prendendo coscienza dei propri vissuti nel parco.“Tutto il mondo è casa nostra” è uno slogan senz’altro azzeccato, ben compreso dai bambini che, ad esempio, in presenza di cicche di sigarette abbandonate nei vialetti, hanno commentato “che schifo!”, facendo sperare non solo che forse da grandi non fumeranno, ma anche che sapranno rispettare e curare l’ambiente, che è la casa di tutti.
"Quelli del 1946" di Montelupone , come si erano ripromessi due anni fa, si sono incontrati per festeggiare i loro settant’anni con tanto di santa messa nella sala parrocchiale (le tre chiese sono inagibili per il terremoto), foto di gruppo e ricco pranzo al ristorante con allegre libagioni.Nei decenni scorsi la terza età iniziava ufficialmente a sessant’anni, poi a sessantacinque, ora gli Inglesi dicono che inizia a settanta - forse per gratificare la gente e convincerla che la pensione può aspettare . . . – ma, in verità, “quelli del 1946” di Montelupone mostrano tutti di essere in piena forma, come si deduce dalla foto di gruppo, e non sembra proprio che siano già agli esordi della poco simpatica terza età.I “nostri” si sono dunque riuniti domenica 18 settembre, tutti eleganti e sorridenti, e dopo la messa sono scesi al ristorante Moretti per il convivio che li ha impegnati per qualche ora: ricordi comuni, racconti e resoconti, risate spontanee, antiche amicizie riconfermate, una bella festa che rinfranca e tinge il mondo di sano ottimismo.Si sono ritrovati Anna Battistelli, Bruno Bonfiglio, Giovanni Carancini, Pietro Cimini, Valerio Colotto, Emilio Corsalini, Pierina Doria, Luisa Donnini, Teresa Foglia, Marcello Gattari, Giovanni Germondari, Luigi Giretti, Alfiero Gironella, Giorgio Linardelli, Fulvio Moroni, Giancarlo Nardi, Giuseppe Pantanetti, Attilio Polverini, Rosella Re, Giuliano Riccobelli, Maria Canale Romagnoli, Sergio Rotelli, Gianna Stefoni, Renzo Stortoni.A tutti loro, auguri belli.
Parole intrise di speranza, che inducono alla riflessione, quelle di monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata, che ieri ha presieduto la Santa Messa con la quale è stato inaugurato il nuovo presbiterio della storica chiesa di San Firmano, a Montelupone.Il nuovo presbiterio, allestito per consolidata consuetudine alla base della scalinata, è stato disegnato dall’architetto Andrea Stortoni e riprende e ricalca alla lettera, a seguito di una sapiente rilettura delle origini, la storia il senso e lo stile di un romanico manufatto storico-religioso scarno, essenziale, aderente all’immaginario che si riferisca a scenari molto antichi: un tavolo al centro, ed era un tavolo, e non un’ara, quello dell’ultima cena che istituì il sacramento della Comunione. Come ha fatto notare monsignor Marconi, il tavolo-altare è di legno d’ulivo, l’albero dell’olio, quell’olio che entra in tutti i sacramenti, una sostanza reale e anche fortemente simbolica.Il legno del tavolo-altare, immagine per nulla minimalista, è attraversato da una larga venatura di vetro: una trasparenza che, ha sottolineato il vescovo di Macerata, presenta più simbologie: il tavolo-altare è solido, ben ancorato alla terra, ma da esso traspare penetra e sale la luce verso l’alto e verso l’avanti, in uno lancio forte che con la fede proietta l’uomo verso il divino. Ancora, quella fessura di luce rappresenta le ferite nel costato di Gesù, ma anche la resurrezione, l’uscita dal sepolcro della vita che vince sulla morte. “Con la resurrezione Dio formò un uomo di terra in un uomo di spirito”.La cerimonia della consacrazione del nuovo presbiterio è stata suggestiva e coinvolgente, in uno scenario fatto di storia e di una profonda e millenaria religiosità che si percepisce sotto le arcate della chiesa. Storia, arte, religione e simboli, tutti insieme e sinergici, generano brividi emotivi. Molto indicativi la riflessione finale e il monito rivolti dal vescovo ai tanti ragazzi seduti sulla scalinata: “Oggi non ci sono più simboli, non contano più. Ma la vera cultura è la rilettura sapiente del passato. Pensate questo e diventerete persone sagge”.
E infine, proprio alla vigilia dell’esordio del nuovo anno scolastico, la nevralgica Porta S. Stefano di Montelupone vede la presenza di una nutrita squadra di vigili del fuoco intervenuta per mettere in sicurezza il manufatto e permettere così la riapertura al traffico pedonale e veicolare.Poiché Porta S. Stefano rappresenta la principale via di uscita dal paese, la sua chiusura, decisa venerdì scorso e dovuta al pericolo di crollo dei merli, ha stretto il centro storico in una morsa davvero poco vivibile, incidendo pesantemente sulla viabilità generale e anche sull’attività degli esercizi commerciali. Da qui, l’esigenza di risolvere in fretta il problema specifico, pur in presenta di numerose altre precarietà generate dal terremoto.L’intervento di messa in sicurezza sarebbe stato piuttosto semplice e rapido ma, essendo Porta S. Stefano un bene storico tutelato dal Ministero dei beni culturali, il sindaco Rolando Pecora si è dovuto impegnare in una specie di maratona comunicativa con Ministero e Vigili del fuoco - con oggetto l’interpretazione di specifiche circolari ministeriali relative al terremoto – per esigere ed infine ottenere un intervento rapido.L’alternativa sarebbe comunque stata un urgente e veloce “fai da te” da parte del Comune.Nella mattinata di oggi, mercoledì 14, è intervenuta una folta squadra dei VV. FF. di Macerata, rinforzata con elementi di Civitanova M. e di Vibo Valentia. Il problema sarà risolto in giornata, poi la viabilità del paese tornerà alla quasi normalità e giovedì 15 i bambini potranno affluire nelle scuole.
Incontro nella palestra della scuola primaria, tra il sindaco di Montelupone Rolando Pecora, gli insegnanti e i rappresentanti di classe dell’istituto comprensivo, in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico.All’ordine del giorno, la situazione in termini di sicurezza nei diversi plessi scolastici a seguito degli eventi sismici che, nonostante la distanza dall’epicentro, hanno provocato in paese danni diffusi e senz’altro superiori a quelli patiti in occasione del sisma umbro-marchigiano del ’97.Il sindaco, tuttavia, dati alla mano, ha potuto assicurare che i plessi scolastici sono rimasti indenni. Quello della scuola media, attualmente a fine lavori nello spazio palestra, non ha subito alcun danno e lo stesso vale per la scuola primaria, edificata con criteri antisismici. Tutto bene anche per le due scuole dell’infanzia, quella statale e l’altra privata delle suore. Genitori e insegnanti avevano sollevato dubbi su quest’ultima, ma il sindaco ha specificato che le certificazioni, prodotte dai tecnici a seguito di accurati sopralluoghi, escludono la presenza di lesioni alla struttura.I genitori, preoccupati per la sicurezza dei propri bambini, hanno posto numerose domande e hanno chiesto rassicurazioni: il sindaco e il dirigente dell’ufficio tecnico, dottor Antonio Spaccesi, hanno spiegato che, sulla base della normativa vigente e dei sopralluoghi effettuati anche in modo incrociato, ad oggi non esistono situazioni pericolose a carico delle strutture dei plessi scolastici locali e, quindi, il nuovo anno scolastico può avere un normale avvio, tenendo anche conto che, entro giovedì 15, verrà riaperta al traffico pedonale e veicolare anche Porta Santo Stefano, il che faciliterà l’affluenza nelle scuole situate nel perimetro del centro storico.
Sabato 17 settembre 2016 alle ore 10 verrà inaugurato il nuovo presbiterio della chiesa romanica di San Firmano presso l'omonima frazione di Montelupone.A presiedere la messa di consacrazione dei nuovi arredi liturgici sarà S. E.R. Mons. Nazzareno Marconi Vescovo della diocesi di Macerata, alle ore 10.00, il quale benedirà l'altare secondo un cerimoniale che prevede il posizionamento delle reliquie del santo patrono e dei martiri all'interno dell'altare stesso.Il progetto, avallato dalla diocesi, è stato fortemente voluto dall'amministratore parrocchiale don Grigorij Linnik e dal comitato parrocchiale “L’Abbadia” di San Firmano che con l'aiuto di artigiani, imprese e contributi delle famiglie benefattrici hanno potuto realizzare il progetto ideato dall'arch. Andrea Stortoni. Si concretizza finalmente la nuova visione dello spazio liturgico con cui dare la giusta importanza alle celebrazioni e un degno risalto alla struttura originale della antica chiesa abbaziale.L'invito a partecipare è aperto a tutti gli interessati all'evento.
L’onda sismica del 24 agosto, tragica nel cratere intorno all’epicentro di Accumoli, ha provocato anche danni alle cose in un vasto comprensorio, compreso il centro storico di Montelupone che, in linea d’aria, dista 81 chilometri dalla “faglia assassina”: strade e porte murarie chiuse, un paio di sgomberi, case e chiese inagibili, palazzo comunale e palazzetto dei priori parzialmente impraticabili, traffico rivoluzionato.Oggi, dopo quasi tre settimane dal drammatico evento, abbiamo incontrato il sindaco Rolando Pecora per fare il punto sulla situazione.Le tre chiese. La S. Pietro e Paolo, lesionata, è di competenza della curia vescovile; la millenaria san Francesco verrà valutata entro venerdì dai tecnici della sovrintendenza e forse verrà riattivata in tempi abbastanza brevi; santa Chiara è per ora irrecuperabile, perché avrà bisogno di finanziamenti cospicui. Le messe, che sono state celebrate all’aperto, nel parco Franchi, ora vengono officiate nella sala parrocchiale, ex chiesa del Crocifisso. L’abbazia di san Firmano è agibile e, anzi, sabato 17 il vescovo Marconi inaugurerà il nuovo presbiterio.Le vie interne: mentre via Borgianelli e via XX settembre verranno riaperte a breve, il vicolo Andreotto resterà chiuso a lungo, comportando la messa in sicurezza di un grande edificio disabitato e privato.Le porte murarie: l’attuale inagibilità delle vie Borgianelli e XX settembre in pratica vanifica l’utilizzo di porta Ulpiana; il traffico della porta del Cassero, quasi unico accesso attuale al paese, è regolato in entrata e in uscita da un semaforo provvisorio; la porta del Trebbio non comunica con la rete viaria interna; la porta S. Stefano (o Marina), davvero nevralgica per la circolazione sia pedonale che veicolare, verrà riaperta a breve termine, se non altro per la risolutezza, o la “tigna”, del sindaco: chiusa in toto venerdì scorso per la caduta di frammenti, abbisogna di un intervento semplice e rapido. Trattandosi però di un manufatto storico, è entrata in ballo l’interpretazione di una circolare del Ministero dei beni culturali e i vigili del fuoco hanno negato il proprio risolutivo intervento. Gli insistiti contatti tra il sindaco Rolando Pecora e l’ingegnere Camilla Tassi, del Ministero dei beni culturali, ha finalmente generato una soluzione e, a giorni, o interverranno i vigili del fuoco con l’autoscala, o il sindaco provvederà con altri mezzi, liberando così il paese da una “morsa” poco vivibile. In serata, intanto, in vista dell’apertura dell’anno scolastico il sindaco incontrerà gli operatori scolastici e le famiglie nella palestra della scuola primaria.
Le Messe nel capoluogo vengono celebrate al Parco Franchi, in quanto l’inagibilità di tutte e tre le chiese è stata confermata dai tecnici della Curia vescovile che, insieme al sindaco Rolando Pecora e ai tecnici comunali, hanno eseguito un approfondito sopralluogo.La chiesa più danneggiata sembra essere quella di Santa Chiara, zona Cassero, mentre la Collegiata e la millenaria San Francesco presentano alle arcate delle lesioni preoccupanti.La scossa di magnitudo 6.0 dello scorso 24 agosto è partita da un epicentro distante in linea d’aria 80 chilometri da Montelupone ma, avendo avuto un’origine abbastanza in superficie, l’energia sprigionata si è espansa a grandi distanze e ha provocato evidenti danni alle cose.A Montelupone, oltre alle tre chiese, ci sono stati tre sgomberi, una mezza dozzina di certificazioni di inagibilità interessanti altre abitazioni private, lesioni al palazzo comunale e al piano nobile del palazzetto del podestà, l’interruzione di tre vie per crolli parziali di vecchie case abbandonate.Tuttavia, pur nella contingenza, il paese è vivibile, i turisti continuano ad affluire numerosi e ci si augura che il disagio, soprattutto psicologico, venga superato al più presto.
L’energia distruttiva del disastroso terremoto di magnitudo 6.0 delle ore 3,36 che si è liberata con epicentro ad Accumoli, ha causato importanti danni materiali anche a Montelupone, antico borgo dalla struttura architettonica piuttosto delicata a fronte di un sisma di tale portata.A seguito delle immediate e prime verifiche attuate dall’Ufficio tecnico del Comune, il sindaco Rolando Pecora ha dovuto disporre nel centro storico lo sgombero di tre famiglie dai rispettivi alloggi, l’inagibilità di altre sei unità abitative e l’interruzione di alcune vie interne.Per quanto riguarda invece le proprietà pubbliche, l’ordinanza del sindaco ha dichiarato inagibili la Pinacoteca situata al piano nobile del Palazzetto del Podestà, parte degli uffici comunali che dovranno essere sistemati altrove, le tre chiese Collegiata, San Francesco e Santa Chiara (minori i danni all’Abbazia di San Firmano). La stessa Sala consiliare del Comune ha subito notevoli danni.Interrotte le ferie, il sindaco Rolando Pecora ha effettuato un sopralluogo insieme al capitano dei carabinieri di Civitanova Marche, intervenuto a prendere visione della situazione reale.Mentre sono in corso le verifiche dei danni più evidenti da parte dell’UTC coordinato dall’architetto Spaccesi, i privati possono segnalare a tale ufficio eventuali danni subiti dalle proprie abitazioni.
Dopo il sisma della notte molte amministrazioni comunali hanno deciso di annullare gli eventi in programma questa sera e nel resto della settimana.L'Amministrazione comunale di Civitanova, in segno di lutto e di vicinanza alle popolazioni segnate dalla tragedia, ha ritenuto doveroso sospendere oggi e domani le attività estive e gli spettacoli che erano in programma. Anche i concerti di TeatrOpera previsti al teatro di Caldarola per il 25 e 26 agosto sono stati annullati.L’associazione Popsophia e la Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, in accordo con il Comune di Tolentino, hanno deciso di rinviare a luogo e data da destinarsi il festival della Filosofia dell’Umorismo Biumor 2016, che sarebbe stato inaugurato domani 25 agosto.Per questioni di sicurezza, inoltre, il Castello della Rancia di Tolentino, sede della kermesse filosofica, non è attualmente agibile e sono in corso accertamenti e sopralluoghi per costatare l’entità dei danni causati dal terremoto.In segno di solidarietà e vicinanza con le tante vittime del terremoto, il sindaco di Montelupone ha deciso di annullare l’edizione 2016 di ApiMarche, la mostra-mercato già programmata e in allestimento per il prossimo weekend.
Il centro storico e l’abbazia di San Firmano di Montelupone rappresentano ormai una tappa quasi obbligata, apprezzata e molto gradita dai “viandanti” dei segmenti dei Cammini lauretani che si snodano da Assisi a Loreto.In particolare, San Firmano è prediletta dalle comitive di giovani e giovanissimi, provenienti da tutta Italia, in quanto è attrezzata per il pernottamento prima di affrontare l’ultima tappa verso il Santuario di Loreto. Infatti, la ex scuola materna, dotata di ogni servizio e attigua all’Abbazia, può accogliere molte decine di ragazzi, per ora giovani muniti di sacchi a pelo, ma in futuro la struttura di accoglienza verrà opportunamente munita di semplici e più confortevole brandine.L’ultimo gruppo, proveniente dalla Val Di Fassa (Moena, Vigo, Pozza, Canazei e così di seguito), ha trascorso il pomeriggio nel centro storico del paese dove, accolto dal vicesindaco Muccichini, è stato accompagnato da Palmiro Antonini nella visita al Teatro, al Museo dei antichi arti e mestiere e alle grotte Magner. Poi, il trasferimento a San Firmano dove il parroco Gregory Linnik ha accompagnato i giovani e i loro accompagnatori nella visita alla millenaria Abbazia benedettina. Attenti e partecipi, i ragazzi trentini (dalla seconda media al secondo anno delle superiori) si sono mostrati interessati ai siti visitati e molti di essi hanno dichiarato che torneranno a Montelupone e a San Firmano con le proprie famiglie.
Nell’ultimo week end d’agosto, sabato 27 e domenica 28, torna puntuale l’atteso ApiMarche 2016, la più antica mostra-mercato dei mieli e dei suoi derivati che, da un paio di anni, ha opportunamente ampliato i propri orizzonti all’ambiente, all’agricoltura di alta qualità (tra cui, il Carciofo di Montelupone presidio Slow food), all’educazione alimentare, alle tecniche produttive, alla commercializzazione di tipici prodotti gastronomici.La kermesse sui mieli non consiste soltanto in convegni di respiro nazionale e in specialistiche argomentazioni, ma è una rinomata festa popolare che coinvolge bambini e adulti. Basta citare lo spettacolo finale di domenica 28, un video-mapping “ad borgum” davvero suggestivo che, unendo la tradizione e l’antica storia, tipiche dello scenario del centro storico medievale, ad una comunicazione avveniristica, calamiterà l’attenzione e susciterà l’entusiasmo dei tanti presenti.Durante l’intera manifestazione, che vedrà Montelupone ospitare i sempre più numerosi turisti e gli amici delle cittadine limitrofe, si potranno degustare, presso i ristoranti locali e lo stand gastronomico della Pro Loco, alcuni piatti anche a base di miele, mentre i numerosi espositori offriranno i prestigiosi derivati delle proprie produzioni apistiche e non solo.Programma dettagliato della due giorni di ApiMarche 2016.Sabato 27 agosto: ore 16 apertura della mostra-mercato; ore 16,30 presentazione dei libri del progetto “La mia scuola scrive un libro”; ore 17,30 attività didattica per bambini presso il “Giardino delle Api” (parco Eleuteri); ore 18,30 Smielatura in piazza e degustazione guidata del miele; ore 21 intrattenimento musicale con “Officina Musica” presenta Alessandra Gattari.Domenica 28 agosto: ore 9,30 convegno “Apicoltura, quale futuro?” al N. Degli Angeli; ore 10 apertura mostra-mercato; ore 16,30 arrivo de “La Carovana” degli asinelli, per la gioia dei bambini; ore 18,30 spettacolo in piazza “Lando e Dino Show”; ore 21,30 intrattenimento musicale in piazza con “Le Nuvole” tributo a De André, presenta Alessandra Gattari; a seguire, gran finale in piazza con il nuovo Video-mapping, un inedito tutto da vedere e vivere, strettamente legato a Montelupone.
E per fortuna che le provincie erano state abolite e non contavano più niente... Spettacolo puro stamattina di fronte all'ufficio del segretario della provincia di Macerata, Silvano Marchegiani, per la presentazione delle liste e delle candidature alla presidenza dell'ente. Ma partiamo dalla cronaca spicciola e dai numeri: i candidati alla presidenza sono due, il sindaco di Colmurano Ornella Formica e il presidente uscente Antonio Pettinari. Le liste presentate, invece, sono quattro: una di riferimento al Partito Democratico in appoggio alla Formica, una di riferimento all'Udc in appoggio ad Antonio Pettinari, una bipartisan dei sindaci dell'Alto Maceratese e una "identitaria" che fa riferimento ad amministratori del centrodestra.Lista "Sindaci Insieme"Capolista Pasqui Gianluca (sindaco di Camerino), Baroni Mario (Muccia), Castelletti Claudio (Fiastra), Cecoli Pietro (Monte Cavallo), Citracca Massimo (Fiordimonte), Falcucci Mauro (Castelsantangelo Sul Nera), Gentili Cristina (Bolognola), Gentilucci Alessandro (Pieve Torina), Luciani Sandro (Pievebovigliana), Pazzaglini Giuliano (Visso), Ricottini Giancarlo (Acquacanina), Santamarianova Gabriele (Serravalle del Chienti).Lista "Per la nostra terra delle armonie"Antognozzi Tarcisio (San Severino), Ceresani Francesco (Tolentino), Ghezzi Valeriano (Monte San Martino), Elisei Giordano (Montecassiano), Lippi Leonardo (Cingoli), Marinelli Renzo (Castelraimondo), Massi Gentiloni Silverj Alessandro (Tolentino), Tacconi Ivano (Macerata), Torresi Giovanni Battista (Pioraco), Ubaldi Rosalba (Porto Recanati).Lista "Territori Maceratesi"Catena Leonardo (Montecassiano), Iezzi Lidia (Civitanova), Micozzi Paolo (Macerata), Marcolini Enrico (Macerata), Acquaroli Francesco (Morrovalle), Montesi Massimo (Matelica), Tamburrini Stefania (Corridonia), Scorcelli Mirco (Recanati).Lista "Civica di centrodestra"Zura Flavio (Mogliano), Bracaccini Francesco (Montefano), Brugnola Debora (Esanatoglia), Farina Giulio (Montecassiano), Leoni Giampiero (Mogliano), Renna Paolo (Macerata), Zura Puntaroni Luigi (San Severino). Ma cosa è successo fra le 11.55 e le 12.30 di oggi negli uffici della provincia? Pare che, ma la cosa sarebbe praticamente certa, in ballo ci fosse una quinta lista capitanata dal sindaco di Treia Franco Capponi. Che però - che sfiga - non sarebbe stata presentata in tempo. Anzi, non sarebbe stata presentata affatto perchè chi doveva portarla entro le dodici in provincia sarebbe arrivato in ritardo. Una lista "fantasma" dunque? Neanche troppo, perchè sembra che a farne parte erano Capponi Franco (Treia), Castellani Edi (Treia), Savi Alessia (Treia), Spolentini Adriano (Treia), Palmieri Fernando (Treia), Roselli Leonardo (Camporotondo). Sei candidati. Il numero minimo per presentare una lista. Al che sorge una domanda: ma perchè la lista di riferimento al Partito Democratico è composta da soli otto nomi? Ma lasciamo gli interrogativi alla fine. Si racconta, per i corridoi della provincia tramutati nel castello di Canterville, che aleggi ancora la presenza di questa fantomatica lista di cui tutti sanno ma nessuno parla. Nessuno, a parte i cavalieri, novelli ghostbusters, dell'Udc. Sì, perchè si mormora neanche troppo a bassa voce, che alle 11.59 nel corridoio antistante l'ufficio del segretario, si sia materializzato il senatore Mario Morgoni (Pd) il quale avrebbe, con una busta in mano, fatto capolino alla porta di Marchegiani come a dire "guarda che sono qua...". Malignità. Senza dubbio. Ma lasciamo il racconto, nella sua versione, all'assessore provinciale Leonardo Lippi."Noi abbiamo presentato la lista abbondantemente nei termini previsti. A quel punto, siamo rimasti per salutare i componenti delle altre liste. In fondo, è una competizione elettorale dove non ci sono nemici ma avversari. Sono arrivati i presentatori della lista di centrodestra, poi la lista dei sindaci della montagna e infine quella del Pd. Alle 12 meno un minuto, la funzionaria della provincia ha chiesto se fossero presenti altre persone che dovevano presentare delle liste, in quanto avrebbe fatto fede l'orario in cui il segretario avesse verificato la loro presenza all'interno della provincia. Alla porta ha bussato il senatore Morgoni chiedendo non so cosa al segretario ed è uscito con una busta in mano. Poi si è messo in un ufficio adiacente quello del segretario con altre due persone che conosco personalmente: l'assessore di Treia Davide Buschittari e il dipendente del Comune di Treia Francesco Foglia che sono arrivati intorno alle 12.10 circa (trafelati, ndr). Nel mentre, il consigliere comunale del Pd di Macerata, Alessia Scoccianti, faceva avanti e indietro dall'ufficio del segretario a quello in cui si trovavano Morgoni e i due treiesi. Posso affermare, anche perchè a sostengo c'è una documentazione fotografica difficilmente confutabile, che all'interno della stanza si stesse facendo attività burocratica come timbrare fogli e mettere firme. Insieme a lei c'era anche il nostro capogruppo Massimo Montesi. Poi è arrivato l'architetto Montalboddi della direzione provinciale del Pd. A un certo punto, la delegata presentatrice dell'Udc, Rosalba Ubaldi, ha fatto protocollare una lettera-esposto al segretario e alla Questura, nella quale si faceva presente che essendo trascorso il termine per la presentazione delle liste, qualsiasi altra presentazione sarebbe arrivata fuori tempo massimo e che non c'era nessuno titolato a presentarne altre. Devo sottolineare che il senatore Morgoni, non essendo consigliere comunale nè tantomeno sindaco, non avrebbe avuto alcun titolo a presentare nessuna lista. Una volta che la Ubaldi ha protocollato il suo esposto, l'assessore Buschittari ha bussato alla porta del segretario chiedendo se poteva presentare la lista, ma essendo trascorsi i termini e non essendoci nessuno prima di mezzogiorno, il segretario non poteva far altro che rispondere che avrebbe accolto la presentazione della lista che, però, poi sarebbe stata inevitabilmente non ammessa essendo decorsi i termini. E' evidente che questa lista faceva capo a Franco Capponi, altrimenti non si spiegherebbe la presenza dell'assessore Buschittari che, fra l'altro, è un iscritto Udc. Saranno loro, non certo io, a dover spiegare cosa sia successo. Però, vedendo che il Pd ha otto candidati, forse viene da pensare che quattordici dentro una lista da dodici non ci sarebbero entrati, quindi era meglio spacchettarla in due... Adesso bisognerà vedere quali teste di serie sono rimaste fuori".Ovviamente, ben diversa la versione del senatore Mario Morgoni, uscito dalle sale della provincia dopo le 13.30. Prima, lo stesso Morgoni era stato protagonista di un vivace faccia a faccia con Lippi che gli chiedeva conto della sua presenza negli uffici della provincia, chiedendo che la porta restasse aperta e arrivando ad invitare il senatore ad uscire, chiedendo l'intervento della Polizia Provinciale. "Io non devo rendere conto a nessuno. Stavo discutendo con delle persone nel rispetto delle regole, mentre qualcuno pretende di sapere quali erano i motivi e l'oggetto dell'incontro aprendo le porte e addirittura chiedendomi di uscire. Finchè si scherza va bene, ma non bisogna superare certi limiti. Io mi sono dato da fare e messo in prima linea per sostenere la lista del Pd e la candidatura alla presidenza dell'area vasta. Non devo spiegare niente: io mi confronto con tutti dal funzionario del Comune di Treia al segretario di Civitanova. Se un senatore della Repubblica del Pd non può parlare con un assessore dell'Udc è una nuova regola. Io non ho messo nè firme nè timbri. La candidatura di Ornella Formica alla guida dell'area vista, insieme alla lista guidata da un sindaco come Leonardo Catena rappresentativo del territorio, esprime il senso più profondo di questa realtà fatta di piccoli Comuni, di questo cambiamento importante che c'è stato dalla provincia all'area vasta. Meno politica e più rappresentazione diretta degli interessi dei territori: noi abbiamo cercato di farlo con le candidature. Ornella Formica, sindaco di Colmurano, capace di portare quelle problematiche che in provincia di Macerata sono le più importanti, diffuse e anche molto serie, è l'emblema di quella che è la nostra idea di area vasta: costruire dentro questo nuovo organismo una collaborazione che sia anche più ampia di quelli che sono i confini di partito. Chi tende ad esasperare la questione sotto l'aspetto politico, ignora che questo cambiamento normativo ha ridimensionato fortemente la connotazione politica della provincia e ha dato invece alla nuova area vasta una configurazione di carattere amministrativo-istituzionale. Ragionare in termini di una realtà che non c'è più, potrebbe essere molto dannoso per il nostro territorio. Bisogna lavorare in termini di collaborazione sui problemi, al di là di quella che è la dialettica politica".
“Mystery Tour” è una iniziativa originale e di successo che, unita ad altri numerosi eventi di Montelupone Estate 2016, arricchisce le serate estive dei turisti.La formula, in auge soprattutto nei paesi del nord Europa, è stata “importata” da Leonardo Bedini, un giovane poliglotta con molteplici frequentazioni in Scozia. Dopo cena, verso le ore 22/22,30 Leo si pone alla guida di una quindicina di amanti di forti sensazioni del brivido e per quasi due ore li accompagna in un Tour fatto di racconti che suscitano l’attento interesse di grandi e piccoli. E’ un excursus su antiche credenze locali, su misteri veri e propri, su leggendari personaggi che nei secoli hanno operato in paese e dintorni. E, allora, edifici, cantine, angoli di paese, e grotte dove un tempo imperavano le streghe, la “Paura”e Mazzamurelli, le gesta del conte forse suicida, il corpo senza testa in paese e la testa senza corpo a San Firmano, il fantasma del servetto murato vivo con le campanelle d’oro, la santarella, i bambini nel pozzo della grotta, il soldato tedesco sepolto nel letamaio, l’altro gettato nel pozzo di chissà quale grotta, il sanguinario capitano di ventura, i primi Carbonari scoperti a Montelupone e torturati a Macerata e, perché no, buttato là anche il mistero del luogo di nascita del Leopardi, prima del clou finale nelle grotte del nobil palazzo Magner Narcisi, sede privilegiata di fantasmi davvero inquietanti. E i turisti vincono la paura stringendosi l’un l’altro in grotta, ridendo per lo scampato pericolo e, alla fine, con malcelato sollievo, riguadagnano i più rassicuranti luoghi della piazzetta.Partecipano al Mystery Tour comitive provenienti da tutta Italia, l’altra sera una dozzina di torinesi era salita in paese proprio per la cena con annesso Mystery Tour, il tam tam richiama sempre più gente.E’ interessante trascrivere il post di una precedente partecipante: “Appena rientrati dal Mystery Tour a Montelupone. Partendo dalla Taverna dell’Artista, Leonardo Bedini ci ha guidati per questo splendido borgo. Un modo davvero originale e simpatico per insegnare un po’ della storia di queste splendide terre a grandi e piccoli, arricchendola con un velo di mistero che nessun libro può trasmettere e un brivido finale assolutamente da provare. Questa è la vera cultura.