Domani 13 dicembre sciopero di 4 ore dei lavoratori della Teuco con presidio davanti alla Regione Marche - via Tiziano- Ancona - indetto dai sindacati di categoria. Nella mattinata si svolgerà a partire dalle ore 9,30 un incontro tra sindacati, azienda e assessorato al lavoro.Nell’ultimo incontro il management aveva ribadito la volontà di mettere 108 dipendenti in cassa integrazione straordinaria dal primo gennaio, di questi ben 65 sarebbero a zero ore e destinati al licenziamento. Una decisione che ha spinto i lavoratori sul piede di guerra, gli accordi precedenti infatti prevedevano il rinnovo dei contatti di solidarietà.
Francesco Valentini, studente di terza della Scuola Secondaria di Montelupone, è il nuovo Sindaco dei Ragazzi di Montelupone. Nel Corso della prima riunione del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che si è svolta sabato 10 dicembre nell’Aula Magna della Scuola, si è insediato il nuovo Consiglio dei Ragazzi che ha eletto, tra gli otto candidati, il Sindaco per il nuovo anno scolastico.Tale progetto rientra nelle attività che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti per il progetto “Città Sostenibili amiche dei bambini e degli adolescenti”, grazie alla collaborazione con l’Istituto Comprensivo “G. Leopardi” di Potenza Picena e Montelupone, con l’obiettivo di dare voce ai ragazzi, destinatari ma anche attori delle scelte amministrative.Sono state necessarie tre votazioni, di cui l’ultima al ballottaggio con Ludovica Batocco, per eleggere il nuovo Sindaco, con parità di preferenze in ben due votazioni ed eletto solo per il criterio di anzianità previsto nel regolamento comunale.Scelti anche il vice sindaco ed i componenti della giunta, che dai prossimi giorni saranno al lavoro per individuare e sviluppare proposte da sottoporre all’Amministrazione Comunale.
Miglioramento delle performances, economia sostenibile, innovazione e una comunità più forte e pronta alle nuove sfide. È questo il bilancio di Comuni Ricicloni per la Regione Marche 2016, l’iniziativa che premia le migliori esperienze dei comuni marchigiani in tema di gestione dei rifiuti e in particolare sulla raccolta differenziata.Grazie al lavoro svolto in questi anni dalle amministrazioni, dai gestori dei rifiuti e dai cittadini, le Marche hanno fatto notevoli passi in avanti nella gestione del ciclo dei rifiuti. Sono, infatti, 126 i comuni che nel 2015 hanno superato il 65% di raccolta differenziata previsto dalla legge e ben 12 quelli che hanno superato la soglia record dell’80%. Prima fra le città marchigiane è risultata Visso con l’83,64%, seguita da Esanatoglia con l’83,38%, Montecassiano con l’83%, Appignano con l’81,76%, Camporotondo di Fiastrone con l’81,41%, Belforte del Chienti con l’81,17%, Serra de’ Conti con l’81,09%, Castelfidardo con l’80,93%, Urbisaglia con l’80,67%, Folignano con l’80,55%, Montelupone con l’80,21% e Pollenza con l’80,18%.Tra le punte d’eccellenza i comuni di Serra de’ Conti che porta avanti da anni un ottimo lavoro nella tariffazione puntuale e Folignano per quello che riguarda le politiche di riduzione dei rifiuti grazie anche ad un forte coinvolgimento delle loro comunità nel raggiungimento di questi obiettivi e con l’ausilio del gruppo di eco volontari nato proprio per portare avanti l’informazione e la realizzazione da parte delle famiglie delle attività di buona gestione dei rifiuti.Molto positivi i dati dei capoluoghi di provincia Macerata e Pesaro, che si attestano rispettivamente al 75,84% e al 65,48%, dimostrandosi molto reattivi nella raccolta differenziata.Notevoli anche i dati della media della raccolta differenziata provinciale, con Macerata che si attesta al 74,35%, grazie anche al lavoro svolto dal Cosmari che si conferma un’eccellenza sul panorama nazionale, Ancona al 65,56%, Pesaro e Urbino al 61,32%, Fermo al 57,85% e Ascoli Piceno al 57,3%, per una media regionale di 64,21%.In particolare risultano 48 comuni ricicloni per la provincia di Macerata, 35 per quella di Ancona, 21 per la provincia di Pesaro e Urbino, 12 per la provincia di Fermo e 10 per quella di Ascoli Piceno che, grazie al sistema premiale introdotto dalla Regione Marche, pagheranno in forma ridotta il tributo speciale per lo smaltimento in discarica dei rifiuti.Da sottolineare anche l’incremento dei marchigiani che hanno superato la percentuale del 65% di raccolta differenziata prevista dalla legge, passando dal 66% al 69% della popolazione regionale, per un totale di 1.075.897 abitanti.Fanalino di coda, ancora 28 comuni marchigiani che si attestano al di sotto del 35%, dimostrando quindi una notevole criticità nella gestione della raccolta differenziata.I 126 Comuni marchigiani che hanno superato il 65% di raccolta differenziata si aggiudicano circa ottantunomila euro messi in palio dalla Regione Marche che sta adottando l’atto di riparto delle risorse per il premio ai comuni vincitori.“Crescono sempre più i marchigiani virtuosi e aumentano le buone pratiche nella gestione dei rifiuti – commentano Giorgio Zampetti e Francesca Pulcini, rispettivamente responsabile scientifico nazionale di Legambiente e presidente di Legambiente Marche -. Ormai la corsa a migliorare è inarrestabile ed è quindi necessario attrezzarsi per continuare a crescere. Le Marche per continuare ad essere tra le più virtuose del Paese devono superare alcune emergenze nella raccolta differenziata, come quella ascolana, e investire maggiormente nel passaggio da tassa a tariffa. È necessario, inoltre, migliorare la qualità della raccolta differenziata così da permettere il maggior recupero possibile di materia e puntare ancora di più sulla riduzione della produzione dei rifiuti. Un altro passaggio fondamentale è la realizzazione di impianti di riciclo, a partire da quelli per l’organico, come i digestori anaerobici per produrre biometano. Questi sono i prossimi passi non più rinviabili per fare delle Marche un’eccellenza italiana”.“E’ importante - commenta l’Assessore all’Ambiente regionale Angelo Sciapichetti- che le esperienze virtuose vengano spiegate e divulgate all’intero contesto regionale perché facciano da traino per incoraggiare i comuni rimasti indietro ad implementare la raccolta differenziata ed il riciclo del materiale in un’ottica di miglioramento qualitativo ecosostenibile dei propri territori. L’effetto moltiplicatore dei comuni virtuosi va allargato anche alle politiche di prevenzione della produzione dei rifiuti ed ad uno sviluppo sempre più ampio della tariffa puntuale ed è per questo che oggi anche su questi ambiti tematici abbiamo la preziosa testimonianza delle esperienze di Folignano e Serra dei Conti. Le eccellenze nel settore della gestione sostenibile dei rifiuti ci aiuteranno a migliorare il sistema regionale in modo più omogeneo ed equilibrato”.Alla premiazione hanno preso parte: Graziano Ciurlanti, Presidente del Cosmari; Giuseppe Pezzanesi, Sindaco di Tolentino; Giuseppe Giampaoli, Direttore Cosmari, Francesca Pulcini, Presidente di Legambiente Marche; Laura Brambilla, Responsabile Nazionale della Campagna Comuni Ricicloni; Andrea Bagalini, direttore Legambiente Marche; Gianni Corvatta, Direttore Tecnico Scientifico di Arpam; Maurizio Mangialardi, Presidente dell’Anci Marche; Gennaro Buonauro, Area Rapporti con il Territorio di Conai; Matteo Terrani, Assessore all’Ambiente, Comune di Folignano; Arduino Tassi, Sindaco del comune di Serra de’ Conti; Angelo Sciapichetti, Assessore all’Ambiente della Regione Marche e Giorgio Zampetti, Responsabile Scientifico Nazionale di Legambiente.
Via dagli alberghi chi non ha i requisiti. E' questo il senso della nuova circolare firmata dal capo dipartimento della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, che riguarda le procedure per assicurare un’adeguata assistenza alle popolazioni colpite dai terremoti di agosto e ottobre presso strutture alberghiere che si sono rese disponibili a garantire tale ospitalità transitoria, anche al di fuori del territorio comunale o regionale di provenienza dei cittadini. Così, chi dopo il terremoto è ospitato negli alberghi ma non ha più i requisiti, dal 7 gennaio avrà 5 giorni di tempo per trovare un’altra sistemazione o potrà restare nella struttura pagando di tasca propria. L'unica eccezione riguarda chi ha dei figli che stanno frequentando la scuola nel comune dove hanno trovato ospitalità.L'ordinanza di Curcio recita: “A seguito dei terremoti del 26 e 30 ottobre, infatti, per tutelare la pubblica incolumità è stato deciso, anche in forma generalizzata e non formalizzata, – ricorda la prociv nazionale – di allontanare le persone dagli edifici e dai centri abitati interessati dalle scosse e di accoglierle in strutture al coperto, data l’evoluzione delle condizioni meteoclimatiche nelle aree interessate e della conseguente impossibilità di assistere adeguatamente i cittadini stessi attraverso l’allestimento di aree attendate. Come noto, l’assistenza alberghiera era stata esplicitamente ricompresa, dopo il terremoto del 24 agosto con l’art. 4 dell’ordinanza n. 394/2016, tra le diverse misure attivabili per garantire una assistenza transitoria, dopo la chiusura delle aree di accoglienza in tenda, ai residenti in edifici valutati, a seguito delle verifiche di agibilità, con un esito “diverso da A”, ovvero non agibile”.Dopo i terremoti del 26 e 30 ottobre, che hanno comportato un’estensione del territorio interessato e un conseguente incremento del numero degli edifici da controllare, le verifiche di agibilità degli immobili attraverso le schede Aedes e con procedure speditive FAST sono in corso e richiederanno, necessariamente, diverse settimane. In questo periodo di tempo, quindi, la perdurante precarietà è riconosciuta quale elemento che dà accesso alla fruizione dell’ospitalità alberghiera in forma generalizzata fino alla messa a regime delle procedure di verifica di agibilità/utilizzabilità delle abitazioni. In tal senso, fino al 6 gennaio 2017 (incluso), i Comuni interessati dagli eventi sismici dovranno attestare, alla data dei terremoti, la semplice condizione di residenza/dimora abituale delle persone ospitate segnalate, tramite le Regioni, dalle strutture alberghiere. Tale attestazione sarà necessaria per coprire, con le risorse disponibili per la gestione dell’emergenza, le spese sostenute.Contemporaneamente, sempre entro il 6 gennaio prossimo, le Regioni e i Comuni devono predisporre delle procedure univoche per individuare, non più in modo generalizzato ma puntualmente, le persone che possono essere ospitate nelle strutture ricettive in quanto: residenti/dimoranti in edifici classificati con esito diverso da “A” delle schede AEDES, o per i quali risulti presentata la relativa richiesta di sopralluogo residenti/dimoranti in edifici classificati con esito “non utilizzabile” nella scheda FAST residenti/dimoranti per i quali risulti presentata la relativa richiesta di sopralluogo o risulti programmata, da parte del Comune, una verifica a tappeto residenti/dimoranti in edifici ricadenti all’interno di “zone rosse” Tutte le persone che non rientreranno in questi casi, a partire dal 7 gennaio avranno cinque giorni per organizzare il rientro in abitazioni agibili/utilizzabili o, comunque, per lasciare la sistemazione in albergo, termine dopo il quale le spese saranno poste a loro carico. Il termine dei cinque giorni verrà applicato anche ogni qualvolta le condizioni specificate verranno meno in date successive al 6 gennaio 2017, con il procedere delle verifiche di agibilità.Questa procedura non si applica per le famiglie ospitate in alberghi di Comuni diversi da quelli di residenza che, per l’anno scolastico in corso, hanno figli iscritti a Istituti scolastici nei Comuni di accoglienza. Per loro, infatti, permane il diritto di rimanere nelle strutture alberghiere ad esse assegnate". Secondo quanto si apprende dalla stessa protezione civile nazionale, sono in campo 164 squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto) sugli edifici privati attivata, dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre, nelle Regioni Umbria, Abruzzo, Marche e Lazio. Nella Regione Marche dalle 10.210 verifiche effettuate risultano 3.778 (46%) edifici agibili e 365 che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno. Sono invece 4.112 (50%) gli edifici “non utilizzabili” mentre 1.955 le verifiche senza esito.
Ritorno nelle proprie case per gran parte degli “sfollati da sisma” che avevano dovuto lasciare il centro storico. Il giorno del rientro è fissato per oggi 7 dicembre, giorno di vigilia della festa dell’Immacolata.Il provvedimento riguarda una cinquantina di persone che il Comune aveva ospitato presso l’Hotel Moretti e le cui abitazioni erano state evacuate per il pericolo di crolli da importanti edifici sovrastanti, quali la torre campanaria di San Francesco e l’antico palazzo Tomassini: ora tali edifici sono stati messi in sicurezza e, di conseguenza, sono state riaperte al traffico pedonale e veicolare via Roma, via Bevilacqua e via Mentana, con annessa possibilità per i residenti di tornare nelle proprie case.Restano fuori altri cittadini, in particolare quelli residenti in quel vicolo Perchiodo sulle cui abitazioni incombe un antico palazzo privato, che richiede notevoli interventi: il passaggio pedonale lungo il vicolo resta naturalmente precluso, mentre permangono alcune difficoltà anche per alcuni residenti in via XX Settembre.Comunque, gran parte del lavoro è stato fatto, gran parte degli “sfollati” torna a casa, il giorno festivo dell’8 dicembre, così vicino al Natale 2016, rappresenta la piena ripartenza di un centro storico che, praticamente da solo, ha dovuto affrontare e risolvere i suoi tanti problemi.
I vincitori del Premio Qualità Miele Marchigiano 2016: per la categoria Millefiori della fascia alto collinare e submontana, Giovagnoli Giovanni, produzione a Pietrarubbia (PU),; per la categoria Millefiori della fascia collinare media e costiera, Azienda La Svolta di Francioni Francesco, produzione a Tolentino (MC); per la categoria Acacia, Apicoltura Gabannini di Giorgio Gabannini, produzione a Urbino (PU); per la categoria Coriandolo, Domenico Carlucci, produzione a Piticchio di Arcevia (AN); per la categoria Girasole, La Mieleria di San Lorenzo, di Luca Londei, produzione a Senigallia (AN); per la categoria Edera, bis de La Mieleria di San Lorenzo, di Luca Londei produzione a Sassoferrato (AN).Sono stati analizzati 156 campioni di mieli: 34 aziende dell’anconetano ne hanno presentati 68, le 10 di Ascoli e Fermo 14 campioni, le 25 del maceratese 35, le 17 di Pesaro e Urbino 39 campioni.L’edizione 2016 del Premio Qualità Miele Marchigiano, nel prezioso scenario del teatro “N. Degli Angeli” di Montelupone, piccola capitale dei mieli, ha dunque premiato, dopo lunghe analisi e serie indagini condotte dall’Assam (coordinatrice dott.ssa Maria Assunta Stefano), i migliori mieli di una regione che predilige l’apicoltura autentica. L’ambito Premio, tuttavia, non si è accompagnato al tradizionale convegno, ma quest’anno è stato affiancato da un Seminario di Aggiornamento gratuito, relatore dottor Luigi Palmieri, con riconoscimento di crediti formativi per dottori agronomi e forestali, che ha visto la partecipazione di un gran numero di interessati.
Netta la vittoria del No nelle Marche.Il commento a caldo del segretario regionale del Pd, Francesco Comi, lascia poco spazio alle interpretazioni: "Peccato per il risultato. Sono amareggiato dell'esito e non ho motivo di nasconderlo. Abbiamo perso un'occasione. Chi ha votato contro la riforma si è caricato sulle spalle una grande responsabilità. Questo Paese aveva e ha bisogno di proposte costruttive".A votare per il referendum costituzionale, in tutta la regione, è stato quasi il 73% degli aventi diritto. La percentuale più alta in provincia di Pesaro Urbino (74,87%) quella più bassa in provincia di Macerata (70,84%) che ha registrato a sua volta la più bassa affluenza alle urne nel comune di Pieve Torina (47,21%), quella più alta, invece, a Muccia (89,84%).A Camerino domina controtendenza il Sì con il 53,71. Anche a Sefro vince il Sì con il 51.77 per cento, a Caldarola con il 50,28 (uno scarto di cinque voti), ad Apiro con il 55,59 e ad Appignano con 50,65 per cento.Incredibile parità a Poggio San Vicino con 63 voti al Sì e 63 voti al No: annullata una scheda.Trionfo del No a Bolognola: 50 voti (76,92 per cento) contro i 15 del Sì.Nel capoluogo di provincia, tendenza nazionale rispettata: a Macerata il No si afferma con il 54,85 per cento.Anche a Civitanova domina il No con un netto 58,05 per cento.A Loro Piceno è un voto a fare la differenza a favore del No: 641 a 640 con una percentuale del 50,04. A Cingoli il No si afferma con il 56,46 per cento, a Tolentino con il 53,16, a Porto Recanati con il 57,59, a San Severino con il 58,83, a Visso con il 61,59, a Serravalle con il 57,12, a Serrapetrona con il 57,22, a San Ginesio con il 52,18, a Ripe San Ginesio con il 58,74, a Pioraco con il 57,07, a Pievebovigliana con il 62,26, a Penna San Giovanni con il 58, a Morrovalle con il 56,57, a Montecassiano con il 54,39, a Monte Cavallo con il 51,67, a Mogliano con il 52, a Gagliole con il 61,11, a Fiordimonte con il 59,52, a Fiastra con il 54,10, a Esanatoglia con il 59,29, a Cessapalombo con il 63,44, a Camporotondo con il 52,74, a Belforte con il 54,19, a Urbisaglia con il 55,49, a Treia con il 55,46, a Sant'Angelo in Pontano con il 54,13, a Muccia con il 57,23, a Montecosaro con il 59,39.Nei comuni di Acquacanina, Castelsantangelo sul Nera e Ussita, colpiti dagli eventi sismici, non sono state costituite le sezioni elettorali. Nei comuni di Fiastra e Pieve Torina, colpiti dagli eventi sismici, è stato costituito un numero ridotto di sezioni elettorali, pari a 1.
Domani sabato 3 dicembre dalle ore 9 ritorna al “N. Degli Angeli” di Montelupone il “Premio Qualità Miele Marchigiano 2016”. Saranno premiati i migliori mieli marchigiani prodotti nel 2016 e non solo: infatti, l’incontro regionale al “Nicola Degli Angeli” vale anche come Seminario di Aggiornamento, con crediti, sugli “Aspetti fiscali e sicurezza in apicoltura”. Si parlerà di inquadramento legislativo, fiscale, previdenziale dell’apicoltore e della normativa sulla figura dell’apicoltore alimentarista.Il programma del convegno, promosso dalla Regione Marche, dall’Assam e dal Comune di Montelupone, prevede alle ore 9 il saluto del sindaco Rolando Pecora, alle 9.30 l’intervento di Gianni Buccolini – servizio ambiente e agricoltura Regione Marche – su Normativa e interventi finanziari nel settore apistico.Dalle ore 10, il seminario di aggiornamento su Aspetti fiscali e sicurezza in apicoltura condotto da Luigi palmieri, consulente, esperto apistico.Alle ore 12, Mariassunta Stefano, dell’Assam Centro agrochimico regionale, presenterà i risultati-classifica del Premio Qualità Miele Marchigiano 2016.Seguirà la consegna di targhe ai vincitori e di attestati ai partecipanti.
Sarebbero 46 i comuni maceratesi inseriti nel cratere del terremoto: restano fuori undici comuni della fascia costiera, mentre entrano città come Macerata, Tolentino, San Severino e Camerino. Sono queste le disposizioni della nuova geografia del cratere sismico disegnato dal commissario straordinario Vasco Errani nella relazione tecnica che accompagna il decreto per la ricostruzione post terremoto. L’elenco sarà ufficializzato in giornata (ma potrebbe slittare a mercoledì): la bozza conferma quanto assicurato nei giorni scorsi dallo stesso Errani, che ha sostanzialmente raddoppiato il cratere disegnato dopo la scossa del 24 agosto. Il decreto originario, infatti, prevedeva sessanta comuni, quindici dei quali nel Maceratese.Questi i 31 comuni aggiunti da Errani: Apiro, Belforte, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Loro Piceno, Macerata, Matelica, Mogliano, Monte San Martino, Montecavallo, Muccia, Petriolo, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Ripe San Ginesio, San Severino, Sefro, Serrapetrona, Serravalle, Tolentino, Treia, Urbisaglia. Nel cratere iniziale figuravano: Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso.Restano fuori soltanto Appignano, Civitanova, Montecassiano, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena, Porto Recanati, Recanati.Un discorso a parte merita Macerata per la quale Errani precisa che «le misure di sostegno al reddito dei lavoratori e quelle in materia fiscale saranno riconosciute soltanto a soggetti effettivamente danneggiati, che comprovino il danno subito». Questo perché – spiega il commissario – i danni di Macerata (ma anche di Teramo, Rieti, Ascoli e Spoleto) sono di «portata minima rispetto al numero della popolazione e risulta che sostanzialmente il tessuto economico-sociale è rimasto inalterato». Nei comuni del cratere sarà concentrato il grosso dei finanziamenti per la ricostruzione e qui verranno applicate le norme introdotte dal decreto.Il decreto prevede poi fondi per 1,1 miliardi di euro, da spalmare nei prossimi sei anni. Il provvedimento rafforza i poteri dei sindaci, i quali potranno portare avanti in tempi celeri le opere di messa in sicurezza. I Comuni, poi, potranno sfondare i tetti di spesa per il personale, assumendo fino a 350 persone a tempo determinato. Sul fronte scuole, i presidi potranno derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe. Per quanto riguarda le case, nel cratere saranno risarciti al 100% i danni ad attività produttive, prime e seconde case. Fuori dal primo cerchio, il 100% resta per le attività produttive, le prime case e le seconde abitazioni nei centri storici, mentre per il resto delle seconde case la copertura è al 50%. Previsto il prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle attività produttive coinvolte e rinvio di imposte e tasse.
Venerdì architetti, ingegneri, geometri e geologi si sono incontrati a Tolentino al bar Pistacchi per un confronto sulla ripresa e sulla ricostruzione post terremoto. Dall'iniziativa, partita dall'architetto tolentinate Alessia Scarpeccio, è nata subito una proposta importante, sicuramente utile per chi è ancora alla ricerca di una casa dopo essere stato costretto a lasciare quella dove viveva a causa del sisma."Abbiamo organizzato insieme ad altri colleghi una rete di proprietari di immobili agibili ed agenzie immobiliari sia sulla costa che nell'entroterra" spiega Alessia Scarpeccio "che hanno disponibilità di appartamenti in affitto! Chi fosse interessato può inviare una mail a: casapertutti2016@gmail.com, specificando Comune di residenza, dove si cerca l'immobile e particolari esigenze! Ovviamente l'attività da parte nostra è completamente gratuita. Possono inviarci le proprie disponibilità anche agenzie e privati che ancora non sono in rete! Sarà nostra cura inviare le numerose richieste arrivate. Speriamo di essere utili in questo momento! casapertutti2016@gmail.com
Si è svolto oggi presso il Multiplex di Piediripa l’incontro tra i rappresentanti de la protezione Civile regionale e nazionale ed i Sindaci dei comuni della Regione Marche per l'illustrazione della scheda "Sisma Fast".
Si tratta della scheda tecnica per il rilevamento sui fabbricati per l’agibilità sintetica post-terremoto. "Fast" sta infatti per "Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto".
In merito alla richiesta dei moduli abitativi per i piccoli comuni è stata evidenziata l'esigenza di procedere al censimento dei fabbricati danneggiati nel minor tempo possibile e d'ausilio è appunto la scheda Fast.
Legata alla compilazione della scheda è la relativa procedura che è stata attivata in conseguenza della pubblicazione del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di protezione Civile del 4 novembre 2016 (prot. n. CENS/TERAG 16/0059235) e che si concretizza in una rapida ricognizione o su singoli edifici o indifferentemente su tutti i fabbricati che si trovano in aree perimetrate che sono preventivamente indicate dai Sindaci.
Erano presenti il Capo della Protezione civile Regionale di Cesare Spuri e l''ingegnere Dolce del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.
E' stato innanzitutto chiarito che la compilazione della scheda FAST non sostituisce la scheda Aedes. Anzi, laddove l'edificio
La scheda FAST (nella versione 01/2016) ha un’unica facciata che ricalca la prima facciata della scheda Aedes ed in cui vanno inserite le seguenti informazioni sull'edificio che si è verificato:
Identificativo dell’edificio Mappa dell’aggregato strutturale Caratteristiche geometriche Destinazione d’uso Struttura portante Giudizio/Esito FAST
In quest ultimo caso le opzioni possibili sono:
◦ AGIBILE ◦ NON UTILIZZABILE ◦ NON UTILIZZABILE SOLO PER RISCHIO ESTERNO ◦ SOPRALLUOGO NON ESEGUITO, in questo caso occorre specificare il motivo per cui non è stato possibile condurre il sopralluogo.
La scheda non serve nel caso in cui i sindaci abbiano già provveduto al censimento ed alla dichiarazione di inagibilità a mezzo ordinanze.
Di seguito il link per scaricare la scheda
http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Scheda_FAST.pdf
Siamo alla seconda settimana di novembre e il centro storico di Montelupone, superata la chiusura al traffico, riaperte le scuole, messe in sicurezza o isolate alcune zone pericolose che andranno risanate, ha ripreso una vita normale.Certo, è notevole il disagio degli “sfollati” che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, alcune strade interne restano interrotte in attesa della messa in sicurezza di vecchie abitazioni pericolanti, 270 cittadini hanno chiesto il sopralluogo, le chiese sono inagibili fin dal 24 agosto, ma è giusto dare atto agli amministratori che, nonostante le poche risorse disponibili e senza aiuti esterni, da due mesi e mezzo lavorano senza sosta per assicurare l’incolumità di tutti i cittadini, monitorare la sequenza dei danni provocati dal sisma e mettere in sicurezza i vari guasti. Seguiranno poi, nel tempo, le ristrutturazioni, i miglioramenti, gli adeguamenti. Intanto, sono importanti e tranquillizzanti la trasparenza e la franchezza che caratterizzano gli incontri degli amministratori con i cittadini.Praticamente, nonostante le ferite sparse qua e là, ma messe tutte sotto controllo, il centro storico di Montelupone è tornato ad essere del tutto vivibile e, mentre continua l’impegno di amministratori, Utc e maestranze, Polizia municipale, Protezione civile e addirittura dell’Ufficio del turista (si affacciano ancora dei turisti, compresi i ciclisti), la piazza e via R. Elena sono di nuovo piene di auto e gli esercizi commerciali accolgono i clienti organizzando nuove iniziative.Il paese ha avuto i suoi danni, le gente ha vissuto le sue paure, ma fortunatamente il paese è fuori cratere e può essere vissuto con buona serenità.
L’immane tragedia della violenta sequenza di terremoti ha sconvolto anche Montelupone.I danni sono statiragguardevoli: al 2 novembre si sono registrati 26 sgomberi, 51 cittadini evacuati dalle proprie abitazioni (37 ospitati presso l’hotel Moretti); inagibili, oltre le 26 abitazioni, l’ingresso storico e annessi del cimitero, l’area circostante la ciminiera dell’ex fornace di via D’Acquisto, via Perchiodo, piazzale Paci, parti di via Bevilacqua, piazzale Cairoli, parte di via Roma, via Borgianelli, vicolo Degli Orti; transenne, per pericolo caduta coppi e cornicioni, nelle vie Castelfidardo, Pellini, XX Settembre, Porta Ulpiana. Inagibile anche la scuola materna privata delle suore e le tre chiese del centro storico. Il palazzo comunale, il teatro, i musei, il palazzetto dei priori, il palazzo Tomassini ed altri manufatti sono sotto osservazione.Le criticità sopra indicate rappresentano “i postumi” della pesante situazione della scorsa domenica 30 ottobre, ma il paese è tornato alla normalità: riaperte al traffico le quattro porte murarie, effettuati gli sgomberi, collocati i cittadini sgomberati, organizzato il centro di accoglienza notturna, Montelupone ha ripreso vita.L’Utc, la segreteria e gli amministratori del Comune si sono trasferiti con i vigili urbani nel plesso della scuola primaria, dove si è insediato anche il COC centro operativo comunale e la Protezione civile. Da sottolineare che Montelupone ha fatto tutto da sé, ha affrontato e gestito la situazione con i propri e pochi mezzi a disposizione.
Nel corso dell'incontro con i sindaci svolto ieri pomeriggio, alla presenza del Commissario straordinario per l'emergenza sisma Vasco Errani, del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, è stata caldeggiata l'assunzione di scelte omogenee nel territorio e l'organizzazione in gruppi da parte dei comuni per raggiungere decisioni congiunte.Sulla scorta di tali suggerimenti, i rappresentanti delle amministrazioni comunali facenti capo all'Ambito territoriale XIV si sono riuniti questa mattina a Civitanova Marche. Uniformemente i sindaci di Civitanova, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena e Recanati hanno ritenuto opportuno emettere un'ordinanza di chiusura dei plessi scolastici di ogni ordine e grado per i giorni di giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 novembre.Una decisione volta a consentire il superamento della complessiva fase emergenziale a causa dei ripetuti fenomeni sismici che hanno interessato il territorio maceratese. Si precisa che la scelta non è dettata dalle condizioni degli edifici, poiché le ripetute verifiche effettuate nelle strutture scolastiche di tutti i comuni hanno confermato l'agibilità delle strutture.
Ci arrivano notizie che molti residence e abitazioni private non accettano di ospitare anche i "pelosi" delle persone sfollate.Chiediamo dunque la disponibilità di chiunque possa e voglia fornire uno stallo o ospitalità ai quattro zampe terremotati.Anche loro hanno diritto ad essere accolti e i proprietari a non avere anche questo problema tra i tanti legati al terremoto, oltre che il dispiacere di non avere con sé i propri piccoli compagni di vita.Potete pubblicare i vostri post qui sotto o inviarci una mail o scrivere nella pagina Facebook di Picchio News.Anche l'associazione animalista Amici di Fido di Montegranaro e Civitanova Marche è disponibile a ricevere le offerte di disponibilità tramite la propria pagina facebook o il numero di cellulare 338/1198455.
Montelupone “città chiusa” domenica 30 ottobre, poi si vedrà. La diffusa caduta di cornicioni e di coppi per le strette vie e dalle porte di accesso al paese ha consigliato il blocco del traffico pedonale e veicolare in tutto il centro storico: le auto posso uscire dal paese, ma non rientrare. Le vie bloccate sono, tra le altre, via Roma e Via Bevilacqua per i cedimenti del nobile e disabitato palazzo dei conti Tomassini Barbarossa (dieci metri di cornicione e pericolo di implosione), via Borgianelli, via Giachini che parte dalla piazza, via XX Settembre all’altezza dell’ex ospedale, via Perchiodo e Piazzale Paci interessati dai crolli del palazzo Ripari-Chiaramone. Inoltre, le quattro porte murarie interessate dalla caduta di frammenti da merli capitelli e ornamenti in pietra.Sono state dichiarate inagibili dieci abitazioni, 28 persone sono ospitate dall’Hotel Moretti. Tutte e tre le chiese, già dichiarate inagibili fin dal 24 agosto, hanno subito ulteriori danni e in paese non c’è più una chiesa agibile. Le strutture del palazzo comunale e del teatro sono da verificare.La frazione di San Firmano, che comprende la millenaria abbazia benedettina, dev’essere ancora verificata.L’inattesa scossa delle ore 7.40 del 30 ottobre (benedetta l’ora solare che ha tenuto la gente ancora in casa e non per strade e vicoli), con magnitudo 6.5 all’epicentro distante in linea d’aria 66 chilometri, ha “spento” un centro storico che stava uscendo dalla crisi delle precedenti scosse del 24 agosto e del 26 ottobre. Non danni alle persone, a parte i diffusi traumi emotivi, ma un suggestivo borgo medievale bloccato impotente intrappolato nelle sue stesse vie e vicoli. Gli amministratori, la protezione civile e i vigili urbani, tutti locali, hanno stabilito il COS (centro operativo comunale) al piano terra della scuola primaria e, da lì, hanno organizzato la prima accoglienza diurna nella tensostruttura del campo sportivo e quella notturna nel plesso riscaldato della scuola media. Gestita al meglio l’emergenza – domenica sera sono state “sfornate” numerose ordinanze per regolare il tutto - nei prossimi giorni si procederà seguendo le procedure protocollari e il buon senso, sperando sempre che il terremoto la smetta di infierire anche su un borgo prezioso ma fragile anche a seguito della frana dell’80. Come sarà il futuro? Sarà necessario vincere lo scoramento e combattere con rinnovata fiducia per restituire la tranquillità ai cittadini e un rinnovato splendore al paese.
Una truffa ignobile, soprattutto perchè messa a segno ai danni di un parente disabile. è stata scoperta dai carabinieri di Porto Recanati.A finire nei guai è stato un uomo di Civitanova di 48 anni, incensurato. Secondo quanto accertato dalle indagini dei militari, l'uomo avrebbe prelevato in tre mesi circa diecimila euro con la carta di credito del cugino disabile, un 65enne di Montelupone.A dare il via alle indagini, è stata proprio la vittima che, dagli estratti conto, ha notato l'ammanco dalla sua carta di credito, denunciando il fatto ai carabinieri. I militari hanno iniziato a visionare le immagini dei diversi bancomat della zona, fin quando i carabinieri di Porto Recanati hanno individuato nell'autore del furto il cugino della vittima, appunto un 48enne di Civitanova.L'uomo, quando andava a far visita al congiunto, riusciva a prendergli la carta di credito e il relativo pin andando poi a prelevare in un bancomat di Porto Recanati. E' stato denunciato a piede libero per furto.
Saranno i team femminili ad inaugurare la nuova stagione di volley agonistico di prima divisione di Macerata: da sabato 29 ottobre animeranno le palestre di Comuni e frazioni della provincia.Alla griglia di partenza 12 società: Caldarola volley, Cgf Di Pranzetti Montelupone, Del Mastro Auto Cingoli, Esavolley, Pallavolo Sangiustese, Pg Lorese, Polisportiva Pollenza, Roana Cbf Helvia Recina, San Severino volley, Secursilent Tolentino, Ubi Bpa Treia, Valfiastra volley.Per lo start del campionato è Roberto Cambriani, Presidente della Fipav Macerata, a sottolineare quanto sia “importante e fondamentale per mettere in luce l’interesse per il volley dei piccoli centri, fortemente impegnati a far emergere il connubio tra valori dello sport e valenza territoriale”.Il presidente Cambriani, che ha mosso i primi passi nel volley come dirigente di società, ricorda quanto fosse impegnativo allora “creare una rete emancipata e moderna anche solo per il fatto di accompagnare nel tragitto casa palestra le ragazze, obbligate da allenamenti e gare a rientrare più tardi rispetto alle coetanee”. Una rete che, “man mano ha reso la provincia e tutti i collaboratori promotori e propulsori del movimento di aggregazione per eccellenza”.Oggi la prima divisione per il presidente Cambriani si può ben definire “un trampolino di lancio per realtà e società nuove, capaci di interessare le amministrazioni locali allo sport che rimane il più praticato e praticabile a livello femminile, affascinante per socializzazione e fair play”.In prospettiva futura Cambriani osserva che “si è investito molto nelle scuole, c’è un interesse sempre vivo verso i giovani e forse è arrivato il momento di ritornare ad investire nella formazione dirigenziale”. Tra i punti programmatici da sviluppare, il presidente pone l’accento sull’importanza della costruzione e gestione di un ambiente societario che permetta una crescita esponenziale delle atlete in primis e delle stesse piccole e grandi società.“È motivo d’orgoglio la nascita di nuovi centri che stanno collaborando in sintonia sul territorio - sottolinea Cambriani – Accorpano piccoli Comuni che da soli non riuscirebbero ad emergere, mentre in sinergia riescono a gestire e rafforzare l’attività”.Confermano questa strategia vincente proprio le due new entry del campionato: Valfiastra Volley e Pg Lorese.A chiusura di questa festa d’inaugurazione, il vulcanico e mai banale presidente Cambriani pone l’accento su un altro fattore anacronistico del volley: il vincolo che riguarda i singoli giocatori. “I ragazzi vengono considerati delle proprietà, anziché esser liberi di andare dove vogliono”, continua critico, “la concorrenza agonistica tra le varie società deve investire nel benessere psicofisico che spinga l’atleta a rimanere in determinati contesti. Ciò avvantaggia il mondo sportivo su due fronti: il primo è veder annientato il lato peggiore di questo movimento, ossia inutili rivalità; l’altro riguarda i rapporti tra praticanti, dirigenti societari e organizzazione” Il Valfiastra Volley, che opera nei comuni di Urbisaglia, Colmurano, Ripe San Ginesio e San Ginesio, sta mettendo in piedi un lavoro di staff eccellente. C’è entusiasmo nelle parole del presidente Giorgio Rilli che quest’anno conta un gruppo ancora più importante grazie al gemellaggio con l’Helvia Recina Macerata: “A partire dal percorso del settore scuola – racconta il massimo dirigente del Valfiastra - questo mutuo soccorso tra le due società prevede la condivisione di tecnici e giocatrici, in modo da assicurare il massimo per quanto riguarda l’evoluzione della pallavolo locale. Grazie all’accordo con il presidente Pietro Paolella si vuol tutelare l’attività perché duri nel tempo e resista a tutte le difficoltà, a partire da quelle di tipo finanziario fino a quelle indispensabili di partecipazione umana”.Alle 270 atlete dell’Helvia Recina vanno quindi a sommarsi le 90 ragazze del Valfiastra, capaci di rappresentare una bella realtà nel maceratese non solo per numero, ma per autentico spirito di gemellaggio. Rilli lancia un bel messaggio: “Occorre superare questo atteggiamento di campanilismo inutile, qui si tratta di assicurare a bambine che non ne hanno possibilità, un’organizzazione tale che permetta loro di scegliere la pallavolo come sport di crescita”. L’organico pronto al via rimarca perfettamente questo patto di fratellanza, integrato con quattro giovani elementi dell’Helvia Recina.Percorso inverso rispetto alla pari grado Valfiastra Volley quello della Pg Lorese che dallo scorso anno si è posta l’obiettivo di ripartire dalle fondamenta per far rinascere una società che ha occupato posizioni importanti sulla scena nazionale. Continuando la collaborazione con la società Luna Volley di Montappone le ragazze affronteranno sia il campionato under 18 che quello di prima divisione. “E’ stato confermato in toto il gruppo dello scorso anno” ci spiega la presidente Sonia Catalini, “tutte giovanissime (età media 17 anni) e molto affiatate grazie anche agli ottimi risultati ottenuti”. Rimane lo stesso desiderio di far bene in un contesto che alza l’asticella dal punto di vista tecnico, puntando in modo ambizioso all’obiettivo play off. Unico cambiamento la panchina con l’arrivo di Cataldi che nelle prime amichevoli ha già potuto constatare buoni presupposti su cui lavorare. Un’ulteriore soddisfazione per la presidentessa riguarda il settore giovanile che è il perno su cui la società intende poggiare per progettare il futuro. “Stiamo sviluppando i gruppi di mini volley, coinvolgendo man mano i ragazzi nei campionati di under 12 e under 14”. Lavori in corso, dunque, per le promesse di casa Lorese che hanno tutte le carte in regola per riaffermarsi sul panorama sportivo. Tra le squadre che puntano alla scena da protagonista c’è l’Ubi Bpa Treia, già presente nello scorso campionato, ma con un assetto decisamente rafforzato in tutti i settori. Dopo la retrocessione della serie C, la società ha deciso di fondere l’organico più esperto con le baby promesse del proprio vivaio e affrontare con un impatto a ‘km 0’ le sfide che si presenteranno. “Ottimo il livello della squadra per la categoria che andremo ad affrontare” ci spiega il direttore sportivo Vitaliano Raponi, “sono ben cinque le ragazze provenienti dalla serie C e rimangono i capisaldi della formazione che ritengo abbia tutti i requisiti per lottare per posizioni di vertice”. Due purtroppo gli intoppi che hanno minato in parte il cammino iniziale dell’Ubi Treia: recuperato da poche settimane coach Sergio Innocenzi, coinvolto in un brutto incidente stradale alla fine di agosto, si attende in palestra il ritorno della centrale Fratini costretta al riposo per lo stesso motivo. Questo non scoraggia la società treiese che, attraverso la voce di Raponi, ci conferma che l’obiettivo sarà quello di “tornare ai livelli di campionato regionale, investendo nelle giovani prospettive territoriali e, magari con l’aiuto di ulteriori sponsor, cercare di migliorarsi di anno in anno”.
Tante persone all’incontro sulla “Prevenzione delle malattie cardiovascolari” che si è tenuto al “N. Degli Angeli” di Montelupone. L’iniziativa, organizzata da Giordano Elisei, è stata proposta dall’AVIS-Unità di raccolta dottor Giuliano Fresco di Montelupone. Sono intervenuti, quali relatori, il dottor Roberto Accardi, responsabile dell’emodinamica dell’Area 3-Asur Marche, e il dottor Francesco Panico, responsabile della lungodegenza della clinica Marchetti.Le relazioni sono state chiare e avvincenti, il dottor Accardi ha spiegato il sistema cardiovascolare, e relative malattie, in modo accessibile per tutti e, soprattutto, è stato molto convincente nel suggerire, non in modo generico, uno stile di vita sano – alimentazione, niente fumo, movimento – collegando con precisione ogni abitudine insalubre a potenziali malattie non solo del sistema cardiovascolare, ma anche di ogni altro organo. La qualità della vita, insomma, ed anche in presenza di fattori genetici a rischio, dipende dallo stile di vita.Il dottor Panico ha coordinato il dibattito finale coinvolgendo il pubblico sui quei temi trattati che, in linea di massima e in teoria, sono percepiti dai più ma che, troppo spesso, nella pratica quotidiana vengono ignorati, con conseguenze deleterie.
Sciopero di due ore alla Teuco di Montelupone, con picchetti davanti alla fabbrica mercoledì 26 ottobre. E' la prima risposta della Rsu e di tutte le sigle sindacali all'azienda che ha avviato la procedura di mobilità per il licenziamento di 108 dipendenti su 194 occupati a partire dal primo gennaio 2017.Per giovedì 27 ottobre è previsto un incontro con la proprietà (rinviato più volte) per ottenere il ritiro della procedura di mobilità e il contratto di solidarietà per il 2017. Per i sindacati la situazione è "inaccettabile perché in questo momento i lavoratori sono in solidarietà fino al 31 dicembre. Noi chiediamo all'azienda di ripensarci perché ci sono tutte le possibilità per fare un ulteriore anno di solidarietà. Alla fine del prossimo anno valuteremo insieme la situazione". (Ansa)