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Macerata
Macerata, Santa Maria del Monte torna a splendere: prima riapertura post sisma nella Diocesi
Riaperta al culto a Macerata la chiesa di Santa Maria del Monte. Si tratta del primo edificio di culto appartenente alla Diocesi a essere restaurato dopo il sisma del 2016. Presenti al taglio del nastro il vescovo mons. Nazzareno Marconi, il sindaco Sandro Parcaroli e il Commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016 Guido Castelli. Con loro il parroco don Krzysztof Strzelecki e, tra le autorità, i consiglieri regionali Anna Menghi, Pierpaolo Borroni e Romano Carancini, mentre per il Comune di Macerata il vice sindaco Francesca D’Alessandro, gli assessori Paolo Renna e Oriana Piccioni. Una cerimonia partecipata, in una chiesa gremita, che ha avuto inizio con la presentazione dei lavori di restauro eseguiti ed è proseguita con il rito di dedicazione del nuovo altare da parte di mons. Marconi.

«Oggi restaurare una chiesa non è soltanto mettere un’impalcatura e stare a vedere cosa è successo – ha detto il Vescovo –, prima bisogna studiare e capire perché si sono verificati dei danni, poi si lavora e quando è tutto chiaro allora i cantieri si muovono e arrivano in fondo. Per questo ringraziamo il Signore, l’Ufficio Sisma della Diocesi, l’Ufficio Speciale per la ricostruzione, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e tutte le persone che qui hanno lavorato. Ci sono altri cantieri in corso a Macerata e altri che stanno per partire, dalla chiesa del Sacro Cuore all’Immacolata, l’unica cosa che chiedo è di comprendere che le cose fatte bene hanno bisogno di tempo: ci stiamo dando da fare. Grazie anche a quanti faranno in modo che questa chiesa non sia soltanto un monumento ma sia soprattutto una casa della preghiera e dalla nostra gente».

I lavori nella chiesa di Santa Maria del Monte, attuati dalla Diocesi di Macerata con contributo Sisma 2016, integrato con fondi privati messi a disposizione dall’Ente Ecclesiastico, sono stati progettati e diretti dall’arch. Mauro Saracco e dall’ing. Nicola Gobbi, ed eseguiti dalla C.E.S.A. di Falcini Enzo s.r.l. per le opere in OG2 e dalla EURES ARTE s.r.l. per le opere in OS2A. In tal senso, ha voluto ringraziare le maestranze anche il sindaco Parcaroli: «Essere qui è una grande emozione – ha ribadito –, una chiesa che riapre dopo il terremoto del 2016 è una soddisfazione anche per il primo cittadino. Per questo voglio ringraziare quanti hanno contribuito al restauro, partendo dal senatore Castelli, fino alla Soprintendenza».

Ringraziamenti condivisi anche dallo stesso Commissario alla ricostruzione Castelli: «Tra il 24 agosto del 2016 e il 18 gennaio del 2017 sono state danneggiate dal terremoto più di 1500 chiese, 1200 già finanziate di cui 70 appartenenti alla Diocesi di Macerata per poco meno di 50 milioni di euro – ha spiegato –, si tratta di un grande lavoro di squadra, dagli artigiani ai tecnici, che si manifesta oggi con un altro passo avanti che ci incoraggia e non ci fa essere inutilmente orgogliosi ma finalmente rassicurati di vedere la luce in fondo al tunnel. Riaprire la chiesa di Santa Maria del Monte, vuol dire restituire un luogo di fede, memoria e speranza. Ringrazio il Vescovo Nazzareno Marconi, la Soprintendenza archeologia belle arti e tutti quelli che si sono adoperati per questo nuovo traguardo. Insieme costruiamo il posto migliore dove vivere».
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