"Credo nella giustizia". Nessun commento, solo questo concetto è stato espresso da Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, durante la "protesta silenziosa" con sit-in ed esposizione di striscioni davanti al Tribunale di Ancona per chiedere giustizia per la figlia 18enne romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata.
Con lei il fratello e avvocato di famiglia, Marco Valerio Verni, e un gruppo di amici: "Pamela grida giustizia e noi siamo la sua voce" e "il disagio non può essere un alibi per un massacro", sono alcune frasi scritte sugli striscioni. L'iniziativa si è svolta in concomitanza con l'udienza del Riesame in cui la Procura di Macerata ha chiesto di applicare il carcere al principale sospettato - Innocent Oseghale, 29 anni, nigeriano - anche per violenza sessuale oltreché per omicidio volontario, vilipendio, distruzione, occultamento di cadavere e spaccio di droga.L'udienza, a cui ha presenziato Oseghale con i suoi legali, è terminata. La decisione arriverà tra qualche giorno.
(Fonte Ansa)
La Polizia di Stato sta da tempo effettuando servizi per il contrasto del fenomeno della guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Per incrementare i controlli su strada il Ministero dell’Interno ha disposto l’utilizzo di laboratori dedicati della Polizia di Stato e la sperimentazione di nuove modalità di prelievo di liquidi biologici direttamente su strada ed al momento del controllo da parte della Polizia Stradale. A tal fine sono stati programmati specie di notte e nei fine settimana, nell’ambito dei servizi per il contrasto del fenomeno delle “stragi del Sabato sera” , posti di controllo con personale della Polizia Stradale e personale medico della Questura, specie nelle zone in prossimità di locali notturni. Il personale sanitario della Polizia di Stato a bordo del camper effettua con la dovuta riservatezza gli accertamenti clinici nei confronti dei conducenti sottoposti a verifica, utilizzando test qualitativi monouso per la ricerca di tracce di droga nella saliva dei controllati. In caso di esito positivo dei test analitici rapidi, vengono prelevati due ulteriori campioni di saliva per le controanalisi effettuate al Centro di Ricerche e Laboratorio e Tossicologia Forense della Polizia di Stato di Roma, dove vengono analizzati con metodiche di secondo livello di elevata precisione e affidabilità. Questa attività di contrasto consente non solo di comminare sanzioni, ma permette che i conducenti risultati positivi, a seguito del ritiro della patente di guida, siano avviati ad un rigoroso percorso di controllo periodico di idoneità alla guida più strutturato e frequente secondo protocolli utilizzati dalle Commissioni Mediche Locali.Numerosi i servizi effettuati da parte della Polizia Stradale e dell’Ufficio Sanitario della Questura, che solo nell’ultimo periodo hanno consentito di accertare numerosi casi di positività alle sostanze stupefacenti e 150 positività all’utilizzo dell’alcool.
Preoccupano, in tal senso i dati relativi all’uso di sostanze stupefacenti da parte di giovanissimi, per i quali si registra un notevole aumento dei casi di positività. Da una percentuale del 23%, relativa ai servizi effettuati nello scorso anno, si è passati ad una percentuale del 50% dei casi di positività riscontrati rispetto al numero complessivo di persone sottoposte ai controlli, con prevalenza dell’uso di cocaina.E’ stato, inoltre, constatato che tra i giovani vengono creati dei gruppi con l’uso delle piattaforme dei social network, tramite le quali vengono tempestivamente segnalate le località ove si effettuano i posti di controllo da parte delle Forze dell’Ordine. Le Forze dell’ordine stanno perciò rimodulando i servizi, procedendo a organizzarli in maniera flessibile con frequenti spostamenti sulle vie d’accesso ai locali.L’impegno per evitare che persone possano procurare gravi lesioni, anche mortali, a sé stessi o agli altri, guidando sotto l’effetto di droga o alcool, è massimo e la Polizia di Stato incrementerà i servizi specie in previsione della stagione estiva, contrastando anche questo fenomeno di tam tam con un continuo ed attento monitoraggio sui social network.
Un fine settimana storico a San Benedetto del Tronto dove si è concluso il Campionato Marchigiano assoluto di società, con le squadre dell’Atletica AVIS Macerata che vincono la fase regionale sia femminile che maschile. Le ragazze ottengono punti 14.937, che confermano la squadra nella finale “Bronzo” ma che rappresenta una prestazione che potrebbe proiettare le avisine alla Finale Nazionale “Argento” in programma a Bergamo il 23-24 giugno; sarebbe un salto di categoria straordinario.
Tutto dipende dalle conferme delle aventi diritto per le quali si stanno completando le verifiche. Per la squadra maschile bella vittoria con punti 14.360 e probabile ammissione alla Finale di Tivoli, anche qui dopo l’applicazione del meccanismo promozione-retrocessione-conferma punteggi degli aventi diritto. Entusiasmo alle stelle per l’atteso verdetto da parte del neo presidente Fabio Romagnoli, sempre presente allo stadio nelle due giornate di gara, dello stratega e Vice Presidente Maurizio Iesari e dello staff tecnico, per una manifestazione che ha visto i ragazzi biancorossi impegnati punto punto in tutte le specialità, superandosi in molte prove.
La classifica regionale vede la Team Atletica Marche in seconda posizione con punti 14.392 e Fabriano al terzo posto 12.579 nelle femmine e nei maschi ancora TAM in seconda posizione 13.651 con la Collection San Benedetto terza 12.028.
Per le ragazze si tratta della migliore classifica di sempre, i maschi invece avevano raggiunto la finale Argento già nel 2006 e successivamente in altre sei occasioni. Passando ai risultati individuali, brillanti sono state le ostacoliste dalle quali ci si aspettava una buona partenza e così è stato con Sara Porfiri che con un forte vento contrario (-2.7) ha vinto la gara in 14”85 e vittoria, con personal best, per Micol Zazzarini nei 400 ostacoli in 1’02”56 che rappresenta il pass per i Campionati Italiani di Agropoli. Nei 400 piani Binta Mamadou Diallo scende a 58”55 trascinando anche Letizia Lare Lantone al personale di 58”60, minimo di partecipazione agli italiani per entrambe. Negli 800 Binta raddoppia scendendo a un prezioso 2’16”62 con cui doppierà anche ad Agropoli. Nell’alto m.1.60 per Mara Marcic che prende l’ultimo vagone dell’ultimo treno per gli Italiani. Buona prestazione nella marcia di Sara Marincioni che nella 5 km realizza il suo sogno di potersi confrontare in ambito nazionale, ottenendo un ottimo 28’05”51. In progresso anche Ilaria Piottoli che nei 5000 a 17’57”17. Piccolo incremento per Isabella Di Benedetto nel martello con 48.81, utile ai fini della classifica. Si migliora anche Tathiana Bajocco nell’asta con 2.70, buono per i campionati di società junior.Nel settore maschile è Giovanni Faloci il grande protagonista che apre la manifestazione con un fantastico 62.00 metri, migliore prestazione italiana dell’anno, con un pensiero agli Europei di Berlino per i quali ha già ottenuto il minimo proprio su questo impianto. Nella stessa prova secondo Alessandro Cavalieri in 46.33. In pedana anche Emanuele Salvucci nel giavellotto che vince la gara con un buon 56.38. Nei 400 ostacoli buon contributo da Jacopo Palmieri in 57”61 così come da Jacopo Tasso nel triplo in 13.53. Si difendono i velocisti con Dennis Marinelli 11”33 contro vento e Lorenzo Angelini che raccoglie un buon 22”13 nei 200, con Andrea Corradini in 50”26 nei 400 (ottimo in vista della staffetta). Bravo Ndiaga Dieng che porta il suo limite negli 800 a 1’56”14 pass per Agropoli e nella stessa gara si migliora anche Claudio Cammertoni in 2’00”56.
Domenica 3 giugno si svolgerà la semifinale del talent televiso più apprezzato tra giovani e giovanissimi: Amici 2018 e anche da Macerata partirà un pullman per parteci alla puntata.
Chi è interessato può contattare il 349/4968523.
E’ iniziata la settimana chiave per i verdetti del Velox. Lo storico torneo di calcio giovanile, tenuto in vita dalla Junior Macerata, entro domenica definirà il quadro per la fase ad eliminazione diretta, intanto ha già le prime e più veloci squadre qualificate. Sono 3, tutte nel tabellone riguardante la categoria Giovanissimi: la Fermana (foto) prima nel gruppo C, il Fabriano Cerreto leader nel girone D e, nello stesso raggruppamento, la Robur seconda. Per loro porte spalancate per gli ottavi di finale.
Oltre a queste tre formazioni da segnalare anche l’ottimo rendimento di Vigor Senigallia, Junior Macerata e Junior Pergolese tutte a punteggio pieno.
Nella categoria maggiore, quella degli Allievi, c'è invece un notevole equilibrio e nessuna squadra è ancora riuscita ad andare in fuga e centrare –in questo caso- i quarti. Comunque percorso netto finora per Osimo Stazione, Tolentino, Fermana e Recanatese.
Questi gli ultimi incontri del 41° Velox Allievi: Castelfrettese- Dorica Torrette 4-0, Junior Macerata- Osimo Stazione 0-2, Tolentino-Matelica 2-1, Academy Civitanovese-Veregrense 0-2, Fabriano Cerreto-Camerino 2-2, S.M. Apparente-Academy Civitanovese 0-0, Osimo Stazione-Osimana 2-0, Fermana-Academy Civitanovese 7-0, Camerino-Tolentino 2-4, Recanatese-Junior Macerata 2-1, Jesina calcio-Giovane Ancona 1-0, Veregrense-Fermana 0-3, Osimana-Junior Macerata 1-0.
Tante le partite giocate per il 30° Velox Giovanissimi negli ultimi giorni: Recanatese-Castelfidardo 3-0, Atletico P.S.Elpidio-Veregrense 2-0, Montemilone Pollenza-Matelica 0-0, Ponte Sangiusto-Civitanovese 2-1, Fermana-Offida 4-0, Robur 1905-Fabriano Cerreto 4-5, Accademia Granata-Junior Pergolese 2-4, Osimo Stazione-Passatempese 3-3, Junior Macerata-S.M. Apparente 11-1, Portorecanati-Recanatese 3-2, Fermana-Elpidiense Junior 12-0, Vigor Senigallia-Passatempese 3-2, Ponte Sangiusto-Montecosaro 3-1, Matelica-Fabriano Cerreto 0-4 , Castelfidardo-Jesina calcio 1-5, Osimo Stazione-Osimana 3-0, Vergrense-Fermana 2-3, Offida-Atl.P.s.Elpidio 1-2, Dorica Torrette- Forsempronese 1-12 .
Un richiedente asilo nigeriano di 25 anni si è scagliato contro un agente di polizia, durante un controllo dei documenti, procurandogli la frattura di due costole. E' accaduto nei giorni scorsi a Passatempo di Osimo dove i poliziotti del locale Commissariato, in servizio anti-rapine, avevano notato il migrante che si nascondeva dietro le auto davanti a un supermercato: è risultato che al nigeriano, arrivato in Italia via mare nel 2016, è stata respinta l'istanza per il riconoscimento della protezione internazionale e ora è in attesa del verdetto della Corte d'appello.
Quando gli agenti gli hanno chiesto i documenti attestanti la regolarità del permesso di soggiorno, l'uomo, residente nel Maceratese, si è avventato contro uno di loro e poi è scappato: il poliziotto guarirà in 20 giorni. Il 25enne è stato arrestato da altri agenti poco lontano. Il tribunale di Ancona ha convalidato l'arresto per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, condannandolo a sei mesi di carcere pena sospesa. (Ansa)
La squadra dei pulcini 2007 della Robur Macerata, dopo aver superato la fase provinciale del torneo federale "sei bravo a scuola calcio", vincendo la finale contro lo United Civitanova, Matelica e Morrovalle/San Giusto è approdata alla fase finale regionale tenutasi domenica 27 maggio allo stadio "Bruno Recchioni" di Fermo.Le squadre partecipanti erano la Vigor Senigallia, la Vis Pesaro 1898, Fermo, Junior Jesina Libertas e Calcio Lama.I ragazzi hanno dimostrato grande qualità, concentrazione e spirito di gruppo, riuscendo così ad arrivare secondi ad un solo punto di distacco dalla Vigor Senigallia che si è aggiudicata il titolo regionale.Complimenti a questi bambini per il loro grande impegno con squadre più blasonate.Un ringraziamento va ai genitori per il loro supporto e incitamento e ai due mister Agostino Piccirillo e Claudio Donati.
"Non si scherza con la salute dei cittadini! No all'ospedale-discarica - questo lo striscione di protesta a firma CasaPound che denuncia il pericolo legato alla futura costruzione dell'ospedale su terreno inquinato da metalli pesanti e diossine nella zona della Pieve.
"Tutt'ora restano oscure le ragioni per cui si sia scelta proprio la Pieve per la costruzione del polo sanitario - scrive nella nota Andrea Lamona, responsabile regionale di CasaPound - e i motivi per cui sia il presidente di Regione Ceriscioli che il sindaco Carancini spingano per l'attuazione del progetto, nonostante la zona sia nota per essere una ex discarica ancora fortemente inquinata da metalli pesanti e diossina. L'assoluta inidoneità del sito della Pieve è evidente a tutti, partendo dall'assurda scelta di costruire un ospedale proprio su un terreno dichiaratamente malsano e che necessita una pesante bonifica - spiega Lamona - un'operazione che sindaco e Regione addebiterebbero direttamente ai cittadini senza alcuna volontà di ricercare i responsabili e costringerli a porre rimedio".
"Mentre i dati sull'inquinamento portano la Provincia ad ipotizzare un reato ambientale, Carancini e Ceriscioli volutamente minimizzano - continua il responsabile del movimento della tartaruga frecciata - ben sapendo che la Pieve è terreno agricolo e non industriale ed i valori di inquinamento registrati sono oltre ogni parametro considerato normale e tollerabile".
"Alla scelta insensata per la salute e alla beffa della bonifica addebitata ai cittadini, si aggiungerebbe un serio problema di viabilità - prosegue Lamona - con il conseguente e necessario adeguamento delle strade di accesso al futuro ospedale che ora non sono in grado di reggere un afflusso di traffico più sostenuto".
"Chiediamo che sindaco e presidente di Regione facciano chiarezza sui reali motivi che li spingono ad insistere per la scelta di un luogo assolutamente e palesemente inidoneo - conclude nella nota Lamona - spiegando nel dettaglio i benefici di tale scelta per la collettività che, al momento, subisce un sopruso in termini di salute e di finanze".
Domani, 29 maggio 2018, è la data dell’uscita ufficiale del nuovo libro dal titolo A piedi nella notte. Camminare insieme verso Casa (ed. Piemme, 14,90 €), dedicato alla storia del Pellegrinaggio Macerata-Loreto.
I due autori, Andrea Tornielli e Domenico Agasso, incuriositi da questo evento che da 40 anni percorre di notte il tradizionale cammino che da Macerata conduce alla Santa Casa di Loreto, hanno deciso di raccontarlo con le parole di chi lo ha vissuto personalmente.
Le lettere e le testimonianze dei pellegrini scandiscono lo svolgersi nel tempo di questo gesto di fede che ripropone le esperienze piccole e grandi, drammatiche e gioiose di un popolo riunito nel nome di Maria, che ha sperimentato e continua a sperimentare la possibilità di una speranza per la propria vita.
Suddiviso per decadi, il libro permette di penetrare nel cuore dell’esperienza stessa dei pellegrini, che diventano i veri protagonisti di un racconto semplice, profondo e coinvolgente. Le voci, tra gli altri, di san Giovanni Paolo II e papa Francesco, di don Luigi Giussani, don Julián Carrón, di don Oreste Benzi, si uniscono a quelle di molti pellegrini che raccontano lo stupore di un’esperienza che ha lasciato un segno indelebile nella loro vita.
Inizia domani, martedi 29 maggio, la XVII edizione del Licenze Poetiche Festival, la rassegna di poesia aggiornata curata da Alessandro Seri e dall’associazione culturale Licenze Poetiche che da anni porta in città il meglio della poesia italiana e internazionale. Il ricco calendario dell’edizione 2018 ha come tema implicito quello del rapporto tra la poesia e i mutamenti della società che le vede impegnate in un dialogo costante capace di essere forma anticipatrice delle tendenze sociali, culturali e civili. Si inizia martedi sera alle 21,30 presso la Bottega del libro di Corso della Repubblica con un incontro intitolato “Non 1 di meno – Parole violente, crimini d’odio, esclusioni” che avrà come protagonista la poetessa fiorentina Eleonora Pinzuti, presentata da Renata Morresi e con interventi sul tema da parte di Annalisa Cegna, Tatiana Petrovich Njegosh e Francesco Rocchetti.La seconda serata della rassegna, quella di mercoledi 30 ore 21,30 alla Galleria Antichi Forni di Piaggia della Torre, sarà dedicata a Danni Antonello, poeta veneto che viveva da tempo a Macerata e che è venuto a mancare nel novembre scorso. A ricordare Antonello sarà Davide Nota che insieme ai poeti Marco Di Pasquale, Lorenzo Fava, Renata Morresi, Alessio Ruffoni, Stefano Sanchini e Alessandro Seri leggerà testi editi e inediti dello sfortunato intellettuale che da tempo aveva creato un legame fortissimo con la città d Macerata, gestendo una originalissima libreria in piazza Mazzini e avendo dato vita alla casa editrice Giometti e Antonello.Giovedi 31 maggio sempre alle 21,30 presso i magazzini Uto di via Gramsci si svolgerà la tradizionale serata del festival dedicata alla poesia internazionale che avrà come titolo “Il fantasma del nemico – Voci del dialogo interculturale”. Ospite sarà la poetessa brasiliana Rosana Crispim da Costa che verrà introdotta da Marco Di Pasquale. Infine a chiusura, il Licenze Poetiche Festival presenterà presso la sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti, alle 21,30 del 1 giugno, il poeta e performer Lello Voce: una tra le voci più importanti del contemporaneo italiano, colui che ha portato nei primi anni 2000 la formula del poetry slam in Italia e che giusto lo scorso anno, con il libro “Il fiore inverso” è risultato vincitore del premio Pagliarani
La puntata della trasmissione di Rai3 "La difesa della razza", condotta da Gad Lerner, ha trattato ieri sera del caso di Luca Traini, con immagini ed interviste fatte dallo stesso giornalista, in occasione della sua presenza a Macerata, il giorno del processo allo sparatore neofascista.
Ci si chiede se il razzismo sia ormai sdoganato nell'Italia di oggi, incolpando in qualche modo i colleghi della stampa, che dopo l'omicidio efferato di Pamela Mastropietro, avvalorarono la falsa notizia secondo cui il nigeriano o i nigeriani, prima di smembrare il cadavere, ne avessero divorato il cuore adempiendo a un rito tribale e proprio da questo orrore, sarebbe scaturita una pulsione d'odio, culminata nella spedizione punitiva di Luca Traini, il vendicatore, fascista dichiarato, che sabato 3 febbraio, con la sua pistola Glock, ha sparato 30 proiettili, in 10 diversi punti di Macerata, mirando a casaccio contro le persone di colore che incontrava.
"Luca Traini a Macerata lo conoscono tutti - afferma Lerner - e gode di una generale indulgenza, se non addirittura di ammirazione. Non daremo troppa importanza alle grida "Viva Luca, viva Traini" lanciate dai bambini della scuola media inferiore, limitrofa al tribunale, quando è arrivato il furgone per la prima udienza del processo, ma da qualche parte quell'approvazione devono averla orecchiata".
"Un bravo ragazzo" definisce Luca Traini la sua ex insegnante Patrizia Meloni, che Lerner incontra davanti al tribunale, che pure condanna il suo gesto e crede che il giovane ancora non si renda conto di quello che ha fatto.
Il giornalista incontra quindi Tommaso Golini, ex forzanovista, fondatore del movimento Macerata ai maceratesi, chiedendo una opinione su alcune frasi razziste contro l'ex ministro Kyenge, tra cui quella di tornare in Congo. Golini, con pacatezza, risponde che nell'invitare qualcuno a tornare al proprio paese, non si commette nessun tipo di reato e non sarebbe un problema per lui se qualcuno, incontrandolo a in una città diversa oppure all'estero, lo inviti a tornare a Macerata o in Italia. Il leader del movimento maceratese afferma poi di aver conosciuto Traini perché militò per un periodo in Forza Nuova, quando lui era il responsabile ma che era una persona tranquilla e non certo come il mostro con cui è stato dipinto dalla stampa. Golini definisce "scomposto, squilibrato e senza nessuna giustificazione" il gesto compiuto dallo sparatore di Tolentino, condannandolo in maniera chiara, ma riconosce tuttavia che la Lega a Macerata ha ottenuto più del 20% nelle ultime elezioni, collegando in qualche i due fatti ed auspicando rimpatri di massa per tutti gli immigrati che non abbiano lo status di rifugiati politici.
Nel suo viaggio a Macerata, Lerner incontra anche Stefano Casulli, educatore ed esponente del movimento antifascista che ha conosciuto Traini in palestra ma ne ha un ricordo meno benevolo, ricordando che entrava facendo il saluto fascista e si dice spaventato da quanti, pur avendolo conosciuto, non abbiano trovato in lui nessun elemento di pericolosità, per lui evidenti.
Segue l'intervista allo psichiatra Giovan Battista Camerini, incaricato della perizia dalla difesa che afferma come anche un'idea aberrante, come quella di Traini di sparare ai neri, non corrisponda automaticamente alla presenza di una patologia. Patologia comunque ravvisata in lui, che al momento del fatto ha creato un scompenso temporaneo sulla sua capacità di intendere e di volere. "Luca Traini in un certo senso ha acquistato un'identità grandiosa, dal suo punto di vista - afferma lo psichiatra - che compensa un enorme buco che lui ha a livello profondo nella sua personalità".
"Tutti i razzisti sono un po' malati?" chiede Lerner, per concludere su Traini, al criminologo Adolfo Ceretti, il quale risponde che "anche una persona semi inferma di mente, è assolutamente capace di comprendere il significato che dà a dei gesti, a dei simboli e a delle ideologie" e rivolgendosi a quelli che a Macerata parlano dello sparatore come un bravo ragazzo a cui ha preso solamente un momento di raptus, Ceretti dice che "non è così, perché sicuramente Luca Traini era, come tutti noi, una persona in attesa di significato nella sua vita e si è associato con persone che hanno nell'odio razziale un punto di innesco, con tantissimi esempi che la storia ci ha proposto fino ad ora".
Potete vedere il video della trasmissione al seguente link: https://goo.gl/QjNkqX
Grande entusiasmo alla gara regionale di scherma per i nati dal 2004 al 2012 che si è svolta oggi al palazzetto di Fontescodella, a Macerata.
Nonostante il clima tipicamente estivo ed il caldo, oltre 80 bambini e bambine provenienti da tutta la regione si sono incontrati al palasport di Macerata per l'annuale appuntamento riservato ai piccoli schermidori.
Per molti è stata la prima volta per cimentasi in pedana, per tutti è stato un momento emozionante in cui il sogno di diventare campioni ha potuto confrontarsi con chi campione lo è già. Alla manifestazione ha infatti partecipato la campionessa olimpica Elisa Di Francisca che, oltre a premiare i giovani atleti, ha posato con loro per una foto ricordo e firmato autografi. Bello è stato l'abbraccio della Di Francisca con Carola Cicconetti, campionessa mondiale negli anni "80 ed attuale maestra di scherma a Macerata. Due atlete di epoche diverse si sono ritrovate unite dalla comune passione per il fioretto.
Presente alla manifestazione anche Stefano Angelelli, presidente del comitato regionale Marche della Federazione Italiana Scherma.
La competizione è stata organizzata dalla Macerata Scherma ASD, sempre più riconosciuta a Macerata, e non solo, come punto di riferimento per i ragazzi e gli adulti che vogliono praticare questo sport.
di Nicoletta Maggi
Midnight’s Children, (Figli della mezzanotte), il romanzo di Salman Rushdie, famoso in tutto il mondo e vincitore di diversi premi internazionali, aveva raccontato di certi poteri speciali conferiti a tutti quei bambini nati allo scoccare della notte del 15 Agosto. E questo successivamente al 15 agosto del 1947, anno dell’indipendenza dell’India.
Ala Marinetti e Carla Tulli sono anche loro delle figlie speciali. Nate in un periodo particolare da due padri altrettanto straordinari. Sono le figlie di Filippo Tommaso Marinetti e Wladimiro Tulli. Le figlie del Futurismo.
Manifesto del Futurismo di Marinetti su le Figaro
Il primo, Filippo Tommaso Marinetti, (22 dicembre 1876-2 dicembre 1944), è l’indiscusso ideatore e fondatore della corrente del Futurismo con il manifesto del Futurismo, pubblicato sul giornale francese Le Figaro il 20 febbraio del 1909. Famoso a livello internazionale, in tutta Europa e in Russia. Sue furono le massime teorie. Celebri le poesie, gli interventi e gli scritti. Un istrione che con il suo carisma incoraggiò molti scrittori e letterati ad inseguire le proprie inclinazioni. Un grande mecenate che aiutò con i suoi fondi personali diversi giovani artisti futuristi. Pittori, scultori e poeti.
Molti hanno scritto che sua fu la prima intuizione di internet. Aveva sognato un sistema che potesse unire tutto il mondo nello spazio di brevissimo tempo. Una connessione velocissima e dinamica. Allora non erano in possesso dei mezzi e delle tecnologie avanzate per sviluppare un tale progetto. L’idea sì però. Fu sua – sostengono in diversi. Aveva scritto nel Manifesto futurista:”Il Tempo e lo Spazio morirono ieri…”, alludendo al fatto di far decadere l’idea di tempo e spazio. Facebook, Twitter, i social, tutti quei programmi che collegano il mondo intero al tempo di un click, si sono realizzati molti anni dopo, come fantasticato da Marinetti.
Tulli, Se ti affacci alla finestra Silvia, 1942, olio su tavola
Wladimiro Tulli, di Macerata, (4 settembre 1922-28 Febbraio 2003), è stato un pittore appartenente al secondo futurismo. Anche lui istrionico, al quale Ungaretti dedicò una poesia nel 1961. Il 29 giugno del 1937, ancora studente all’istituto tecnico commerciale, ascolta per la prima volta a Recanati un intervento poetico di Filippo Tommaso Marinetti su Giacomo Leopardi e ne rimane da subito folgorato. Si avvicina al Gruppo Futurista “Umberto Boccioni” di Macerata nel 1938. Tulli scopre la sua vocazione artistica nella pittura iniziando così la sua carriera, grazie a Marinetti. Tulli, nelle sue opere pittoriche, subirà l’influenza del poeta Giacomo Leopardi. Molti dei suoi quadri, soprattutto quelli raffiguranti i temi principali delle liriche leopardiane, si trovano nella pinacoteca del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati.
Ala Marinetti e Carla Tulli, le figlie, vivono entrambe a Roma. Sono le figlie vere del Futurismo. Cresciute all’ombra di due padri geniali. Due giganti. Senza farsi schiacciare dalle personalità predominanti, hanno saputo sviluppare, ognuna a sua maniera, delle abilità particolari, quasi come quelle descritte egregiamente da Salman Rushdie. Le figlie della mezzanotte. Eredi di quel passaggio brusco dall’immobilismo ottocentesco ad una nuova luce, all’alba della modernità. Il futurismo fu la maggiore rivoluzione culturale di tutta Europa. Niente fu più lo stesso. Di colpo taglia i ponti con l’arte figurativa e l’immobilismo dell’ottocento. Basta con le immagini sacre, le nature morte ed i ritratti di damine romantiche. Va oltre l’impressionismo. Si manifesta irruento in vari campi: pittura, architettura, letteratura e poesia. Esiste pure una cucina futurista.
Marinetti, La cucina futurista
Ala Marinetti contiene già insito nel suo nome una poesia. L’ala di un uccello che volteggia libero nel cielo. Le sue sorelle sono state chiamate Luce e Vittoria, nomi anch’essi molto futuristi. Dinamismo, velocità ed ottimismo. Il volo. Di un uccello o di un aereo. L’aeropittura. L’aeromusica. Tutti simboli del futurismo. E’ una signora elegante, colta, intelligente e piena di vita. “Bisogna sempre guardare al futuro – spiega – anche a 80 anni. E’ questo il senso del futurismo. Poi, si deve essere sempre ottimisti e fiduciosi altrimenti non si mettono in luce le nostre doti migliori. La creatività”.
Carla Tulli è un affermato architetto ed esercita la sua attività perlopiù a Roma. In passato si è occupata di opere pubbliche. Ora segue le ristrutturazioni. Opera sua sono gli interni delle case più prestigiose della capitale e del centro Italia. Eleganti ma con quel tocco estroso. E’ una donna dai gusti e dall’abbigliamento minimalisti. Molto colta anche lei e sicura della sua professionalità. Cosa le accomuna? La forza, la cultura ed una visione del mondo estremamente aperta e vivace. Hanno viaggiato, conosciuto gente molto influente, respirato arte e poesia fin dalla più tenera età. “A casa mia, da piccola, venivano personaggi del calibro di Pirandello – racconta Ala con estrema naturalezza. Allo stesso tempo sono entrambe moderne e dinamiche. Indipendentemente dall’età.
Carla Tulli e Ala Marinetti
Venerdì 18 maggio 2018, si conoscono per la prima volta. L’incontro avviene alle 11:30 in una mattinata soleggiata in un bar alle spalle del Pantheon. Ho l’onore di organizzare l’appuntamento, visto che conosco entrambe. Carla è una mia amica di vecchia data. Tutt’e due dalle Marche, mi ha spesso accompagnata pazientemente per le vie di Roma alla ricerca disperata di una casa. Ala è una mia conoscenza più recente, ma profonda fin dal primo momento. Ogni volta che la incontro, mi inonda di consigli di vita e di ottimismo. Mi rimprovera di aver studiato Marinetti solo a scuola. “Non basta – taglia corto – nelle scuole insegnano poco, ti devo dare dei libri da leggere su mio padre”. Mi parla spesso del grande amore di suo padre per sua madre. Delle poesie romantiche che Marinetti dedica a quella moglie bellissima e molto più giovane di lui, la pittrice e scultrice Benedetta Cappa che lavorava nello studio di Balla. Le poesie a Beny. O Beny. Acqua benedetta! Biancospino caro…O Beny, acqua benedetta, caduta dalla luna…Per lei aveva saputo rinunciare agli anni di libertinaggio per diventare un marito ed un padre amorevole.
Appena si incontrano si salutano con calore. E’ la prima volta che si vedono ma, come è logico che sia, parlano da subito la stessa lingua. L’approccio è diretto ed informale. Futurista. Ci sediamo ad un tavolo e loro due iniziano una conversazione molto emozionante. Parlano dei loro padri e delle persone che hanno conosciuto in comune da giovani. Tutti futuristi e famosi. E’ una profonda dissertazione di storia dell’arte superiore a qualsiasi altra lezione accademica.
Carla Tulli e Ala Marinetti
“Mio padre è diventato un pittore affermato grazie a Marinetti – spiega un’emozionata Carla Tulli. Era un ragazzo molto giovane e sentiva qualcosa dentro che doveva esprimere. Veniva da una famiglia per niente benestante. Poi quell’incontro – prosegue – va per caso ad un convegno su Leopardi a Recanati tenuto da Marinetti e gli si apre un mondo. Rimane folgorato da quella personalità eclettica e rivoluzionaria. Capisce la sua vocazione. Fa parte della seconda parte del futurismo”.
Carla continua il suo racconto: ”Non aveva soldi, solo tante idee. Poi un giorno decide di andare a Roma a casa di Marinetti in piazza Adriana. Gli chiede dei soldi per poter realizzare un progetto artistico. Lui senza esitazione glieli dà. E’ grazie a Marinetti che mio padre è diventato quello che è diventato”.
Tulli pour Giacomo. Raccolta. Centro nazionale di Studi Leopardiani
Ala Marinetti, elegantissima, ascolta concentrata, poi esplode in tutta la sua vitalità, è un torrente in piena: “Se mio padre ha deciso di investire i suoi soldi in quel giovane, significa che ne aveva intuito il talento. Lui era molto benestante ed altrettanto generoso. Pensa che voleva istituire una banca per gli artisti”. Poi prosegue con mille aneddoti e gli insegnamenti che le erano stati ripartiti. “Mio padre andò a scuola ad Alessandria d’Egitto con Ungaretti e due degli altri studenti divennero addirittura premi Nobel. Per lui la cultura era fondamentale – e poi – era così affettuoso con noi figlie. Mi ha chiamato Ala dedicandomi una poesia. Dovevo essere l’ala dolce di una colomba, ma al tempo stesso l’ala forte di un aereo che oltrepassa ogni avversità. Quando in casa arrivavano delle grandi personalità però, noi bambine dovevamo andare in un’altra stanza con la cameriera, non potevamo essere presenti. Ci difendeva sempre per le nostre marachelle. La nostra tata tedesca voleva licenziarsi perché noi le mettevamo i nervi a dura prova. Del tipo che nascondevamo degli spilloni nel suo cuscino. Mio padre candidamente le replicava:” ma che avranno mai fatto di male? Bambine? Mettetevi i cappottini ed andate ad incendiare la stazione!”- ricorda divertita.
“Era tanto aperto mentalmente quanto convenzionale nell’educazione di noi figlie”. Qui la interrompe la Tulli:”Anche il mio era così. Con me che sono stata l’unica figlia è sempre stato autoritario. Quando ho deciso di fare architettura a Roma, trasferendomi dalle Marche, non mi ha più parlato per sei mesi. Poi però ha sempre continuato a darmi dei consigli :”l’università non serve a niente – ripeteva – ma è importante che tu scelga la migliore e che la faccia lo stesso seriamente!”
Sono due donne felici di essersi trovate. Parlano di Boccioni, Balla, Carrà e degli altri importanti futuristi come se parlassero di normali conoscenze. Di Enrico Prampolini che frequentavano entrambe.
“Secondo me le cose più importanti da fare per uno stato sono le opere sociali – dichiara con convinzione Ala Marinetti – subito dopo vengono quelle culturali però. Mio padre ha scritto tanti libri. Consiglio la lettura di Al di là del comunismo. Lui leggeva sempre. Leggeva di tutto. Per questo poi è stato in grado di dar vita ad un movimento culturale che ha scosso tutta l’Europa. Una vera rivoluzione. Per il suo dinamismo dirompente lo chiamavano caffeina d’Europa. Non si è improvvisato dall’oggi al domani, era preparatissimo, aveva preso la seconda laurea in giurisprudenza a Pavia poi per far contento il padre che era un affermato avvocato ad Alessandria d’Egitto. Viaggiava molto per imparare. Trascorse molti anni a Parigi. Andava spesso in Russia. I soldi andavano spesi per l’arte, per i poeti, per gli scultori e per i letterati. Finanziava I poveri artisti che a quel tempo mangiavano un giorno sì e l’altro no. Poi quando mia madre preoccupata gli chiedeva cosa avrebbe lasciato in eredità a noi figlie se andava spendendo tutto così, le rispondeva semplicemente che alle figlie sarebbe bastato avere il suo cognome: Marinetti. Sarebbe stato quello il suo lascito”.
Ala Marinetti continua i suoi racconti sempre più appassionata. Dopo quasi due ore decide che è tempo di tornare a casa per la colazione. Ci lascia a malincuore invitandoci ad andare nei prossimi giorni a casa sua. Le due donne si abbracciano affettuosamente felici. “A presto”- saluta Ala. “Sono contenta di averti conosciuta” – le risponde Carla.
Ora anche Ala e Carla sono diventate amiche e cominceranno a frequentarsi. Nell’accomiatarsi Carla mi dice: ”non capisco come una donna colta come Ala Marinetti non sia considerata come una risorsa dal mondo culturale e dai critici d’arte. Con il suo spessore, dovrebbe essere ascoltata. Sono proprio contenta che me l’hai fatta conoscere. Grazie!” E se ne va raggiante.
Sarà bella, bella Medea. Macerata batte 3-1 con una superba prestazione la Conad Lamezia e si aggiudica gara 2 della semifinale play-off rimandando il discorso qualificazione allo spareggio che si giocherà a Pianopoli mercoledì prossimo.
Sestetti iniziali con Macerata che ritrova il suo palleggiatore Emanuele Miscio (recuperato dopo il colpo alla testa subito in gara 1), e con Lamezia che parte con Garofalo (non Del Campo come in gara 1) a fare coppia con l’ex Bruno in banda.
Partono meglio i lametini, che confezionano un ottimo primo set. Macerata in realtà non demerita, commette solo 2 errori punto (contro 8 della Conad) e con il servizio (pur senza forzare troppo, 0 aces e 0 errori) mette un po’ di pressione alla ricezione ospite (45% positiva nel primo parziale). Non basta però perché in attacco Lamezia fa davvero male, 68% di efficacia offensiva: Spescha è il top scorer con 9 punti, 1 al servizio, 1 a muro e 7 in attacco. Non solo lui però: 4 su 5 per Garofalo, 4 su 6 per Bruno, 3 su 4 per Alborghetti in primo tempo che chiude il set sul 22-25. Lamezia che tiene sempre il controllo della situazione, con Macerata che non concede mai troppo vantaggio ma non riesce mai ad insidiare la leadership avversaria.
Macerata però c’è e dal secondo set inizia a bagnare le polveri di Lamezia: grande 86% per Casoli in ricezione, Scuffia si mantiene costante in attacco con 5 punti. La Medea parte meglio (8-6), Lamezia rintuzza e in un susseguirsi di sorpassi e controsorpassi si arriva al 16-18 per Lamezia. Macerata recupera il servizio e il turno in battuta di Di Meo rompe l’inerzia del parziale, con la Medea che si porta sul 20-18. Un tesoretto di 2 punti che i padroni di casa portano avanti (grazie anche all’ottimo ingresso di Daniele Medei, 2 su 2 in primo tempo) fino al 24-21. Non è finita però perché Lamezia infila 4 punti consecutivi, annullando 3 palle set e garantendosene una. Spescha però sbaglia il servizio, un fallo di Lamezia rimette il colpo in canna a Macerata che con un muro a 2 vincente trova il 27-25 e rimette tutto in discussione.
Il finale di secondo set carica a pallettoni a Macerata che nel terzo parziale cresce in ricezione, grazie a Gabbanelli e a un Casoli sempre più padrone della situazione. Consequenziale la crescita in attacco: 6 punti per il capitano ma soprattutto 7 per un ottimo Scuffia, autore di 2 aces e 5 punti in attacco nel terzo set. Lamezia cresce in realizzazione dal 36% al 41% ma siamo ancora lontani dal 68% del primo parziale. Macerata mena le danze, Lamezia tiene il passo fino al 20-20 ma crolla nel finale di set. Con Miscio alla battuta la Medea trova 4 punti consecutivi: Garofalo out, Di Meo rompe il muro lametino, Spescha non passa e ancora Di Meo mette la diagonale per il 25-20.
Il colpo fa male a Lamezia che nel quarto set va a picco in attacco (solo 16% di efficienza offensiva per gli ospiti). Macerata, con un ottimo Alex Molinari al centro, cresce anche a muro (5 blocchi vincenti per i padroni di casa nel quarto set) e viaggia spedita verso la conquista del match e Scuffia (mattatore della serata con 22 punti) dalla seconda linea mette la palla del 25-15.
Tutto da rifare dunque e tutto rimandato a gara 3. Martedì alle ore 21 la differita video di gara 2 sul canale 611 del digitale terrestre delle Marche ed in contemporanea dalla web tv di Radio Studio 7.
MEDEA MACERATA: Molinari A. 7, Benedetti ne Casoli 17, Miscio 1, Medei 3, Troiani, Molinari M. 2, Scuffia 22, Thiaw, Di Meo 16, Bussolari 3, Furiassi ne, Gabbanelli (L1), Valenti (L2) ne. All. Pasquali.
CONAD LAMEZIA: Zito (L), Turano 2, Alfieri, Sarpong ne, Gaetano, Garofalo 13, Bruno 12, Del Campo 1, Chirumbolo (L2) ne, Polignino, Gerosa, Spescha 21, Alborghetti 12. All. Nacci.
ARBITRI: Cruccolini-Villano
PARZIALI: 22-25 (27’), 27-25 (35’), 25-20 (28’), 25-15 (26’)
NOTE: Medea 7 errori in battuta, 5 aces, 10 muri vincenti, 68% in ricezione (58% perfetta), 48% in attacco; Lamezia 12 errori in battuta, 6 aces, 7 muri vincenti, 58% in ricezione (42% perfetta), 40% in attacco.
Pochi giorni e la piscina de La Filarmonica in via Ghino Valenti a Macerata aprirà nuovamente i battenti per la stagione estiva alle porte.
L'apertura è infatti stata fissata per venerdì 1 giugno. Il ristorante e la piscina gestiti come l'anno scorso da Stefania Cittadini e dalle figlie (foto), riapriranno i cancelli della piscina per dare così il benvenuto alla bella stagione per un’estate da passare “a mollo” per ritemprare il corpo e lo spirito. "Fondamentale anche stavolta è stata la collaborazione con la Società Filarmonico Drammatica di Macerata. Ringrazio a nome mio e di tutta la mia famiglia il presidente Enrico Ruffini e tutti i consiglieri" dice Stefania Cittadini "per avermi concesso ancora l'opportunità di poter gestire la piscina. Estendo i ringraziamenti anche a tutti i maceratesi che ci concendono la loro fiducia e hanno consentito non solo alla sede estiva de La Filarmonica, ma anche a quella invernale di via Gramsci di essere un vero e proprio punto di riferimento.
L'orario di apertura è continuato tutti i giorni dalle 8 alle 20. Il biglietto d'ingresso sarà differenziato a seconda delle fasce orarie, con la possibilità di un biglieto ridotto al prezzo di 3 euro per chi sceglie di trascorrere in piscina la pausa pranzo dalle 13 alle 15. Il costo d'ingresso per mezza giornata è di 7 euro, mentre per la giornata intera è di 12 euro. Per due week end al mese, la Filarmonica offrirà la possibilità per i più piccoli di divertirsi con dei gonfiabili appositamente posizionati.
La parte tecnica delle piscina è stata affidata in questa stagione alla Giessemme di Piediripa. Lo staff bagnini è composto da Simone Bruzzesi (istruttore e responsabile dello staff), Maria Sara Mirabile, beatrice Scocco, Luca Ilari e Luca Paoletti.
Sempre dal primo giugno, sarà possibile usufruire del pranzo a buffet presso il ristorante de La Filarmonica. Il bar della piscina, invece, resterà aperto dalle 8 alle 20. E' possibile effettuare convenzioni con enti, associazioni e squadre sportive.
Avevano appena rubato una Punto a Grottazzolina, quando sono stati fermati dai carabinieri a Porto Sant'Elpidio. In macchina avevano 24mila euro in contanti, oltre a un piccolo tesoro di monili in oro e gioielli insieme a una vasta fornitura di arnesi da scasso.
I militari hanno così scoperto la banda di malviventi che da qualche tempo faceva razzia negli appartamenti fra Macerata e Fermo. Si tratta di quattro giovani fra i 20 e i 30 anni, tre albanesi e un italiano. Il denaro e la refurtiva sono stati sequestrati, mentre i quattro se la sono cavata con una denuncia a piede libero per ricettazione e furto aggravato e continuato in concorso. I militari stanno approfondendo le indagini per individuare i legittimi proprietari della refurtiva.
Torna, puntuale come ogni domenica, l'appuntamento con la nostra rubrica Chiedilo all'avvocato, curata dall'avvocato Oberdan Pantana.
Questa settimana, fra le diverse mail arrivate, abbiamo scelto un quesito posto dal lettore Alberto P. di Tolentino che chiede chiarezza in merito al tema della privacy ed al corretto utilizzo della videosorveglianza nei rapporti di vicinato, strumento questo spesso mal utilizzato e lesivo pertanto di interessi legittimi.
Ecco la risposta del legale Oberdan Pantana.
Video-sorveglianza nei rapporti di vicinato: il caso in parola offre la possibilità di eseguire una chiara distinzione tra videosorveglianza con rilevo penale e videosorveglianza unicamente con rilievo civile.
Caso giuridico: Due villette a schiera confinanti di cui una dotata di videocamere puntate anche sulle finestre del vicino: tale circostanza comporta la sola violazione della privacy domestico o integra anche il reato di interferenze illecite nella vita privata ex art. 165 bis c.p.?Il proprietario dell’immobile “ spiato”, pertanto, quali azioni potrebbe intraprendere per tutelare i propri diritti?
Videosorveglianza e reato di illecite interferenze nella vita privata ex art. 165-bis c.p.:
Il reato di illecite interferenze nella vita privata ex art. 165-bis c.p. si registra quando le telecamere inquadrano spazi altrui appositamente schermati dai proprietari in modo da escluderne la vista agli estranei. Nel nostro caso i vicini non avevano schermato la visione delle finestre rendendo così le stanze a queste prospicienti assimilabili a "luoghi esposti al pubblico". Secondo giurisprudenza consolidata non sono punibili (e non possono, pertanto, dar luogo ad alcun correlativo risarcimento) «le videoriprese aventi ad oggetto comportamenti tenuti in spazi di pertinenza della abitazione di taluno ma di fatto non protetti dalla vista degli estranei, giacchè per questa ragione tali spazi sono assimilabili a luoghi esposti al pubblico» (Cass. n. 44156/2008). Pertanto sebbene le videocamere del vicino avessero registrato stralci di vite altrui nessun reato ex art. 165-bis c.p. sarebbe stato integrato.
Videosorveglianza e illecito civile (lesione privacy):
Le videocamere puntate anche sugli spazi del vicino costituiscono sempre una lesione della privacy domestica degli interessati che integra perfettamente la fattispecie dell'illecito civile. Nell'ambito della responsabilità aquiliana la questione centrale si snoda attorno all'ampiezza dell'angolo visuale delle videocamere private. La delibera del Garante Privacy dell’8 aprile 2010 sancisce che, ove il singolo condomino installi un impianto di videosorveglianza a tutela della proprietà̀ esclusiva «l'angolo visuale delle riprese deve essere limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza, ad esempio quelli antistanti l'accesso alla propria abitazione, escludendosi ogni forma di ripresa, anche senza registrazione, di immagini relative ad aree comuni (cortili, pianerottoli, scale, garage comuni) o antistanti l’abitazione di altri condomini.
Nel caso di specie, l'angolo visuale delle videocamere comprendeva anche l'accesso a casa e le finestre di bagno e cucina del vicino. Pertanto sotto il profilo civile vi era stata lesione della riservatezza domestica. Tuttavia l'esistenza della violazione non costituisce un danno in re ipsa nel nostro ordinamento, ma occorre addurre sempre le allegazioni e le prove del danno conseguenza altrimenti si snaturerebbe «la funzione del risarcimento, che verrebbe concesso non in conseguenza dell'effettivo accertamento di un danno, ma quale pena privata per un comportamento lesivo» (Cass. SS. UU. 26972/08).
Azione giuridica del proprietario: riconoscimento del danno punitivo.
Il proprietario spiato decide, pertanto, di intraprendere un giudizio civile nei confronti del vicino ai fini del risarcimento del danno, ma nei fatti non è in grado di provare alcunché rimettendosi semplicemente all'equità del giudicante, senza, pertanto, porre in essere delle allegazioni che avrebbero permesso al Giudice di applicare il criterio equitativo in modo più adeguato alla realtà. In questo modo il Giudice comprende che vi sia stato un pregiudizio, ma non ha gli strumenti per determinarlo scientificamente sebbene in via equitativa.
Così la liquidazione con il criterio dell'equità riconosce in questo caso una sorta di danno punitivo: «la quantificazione equitativa di detto danno ingiusto non può che essere tuttavia contenuta entro termini minimi: tali da assicurare quella che si è giunti bensì̀ a riconoscere che sia la valenza punitiva iure propria del risarcimento del danno non patrimoniale da lesione dei diritti fondamentali». Tutto ciò, in quanto, nel vigente ordinamento alla responsabilità̀ civile non è assegnato solo il compito di restaurare la sfera patrimoniale del soggetto che ha subito la lesione, poiché́ sono interne al sistema la funzione di deterrenza e quella sanzionatoria del responsabile civile; non è quindi logicamente incompatibile con l'ordinamento italiano l'istituto di origine statunitense dei risarcimenti punitivi, (così Cass. SS.UU. 16601/17)». In questo caso il minimo riconosciuto dal Giudice è stato di € 20.000,00.
Nel consigliare la massima tutela in materia di privacy soprattutto in ambito personale, come sempre attendo le vostre richieste dandovi appuntamento alla prossima settimana. Avv. Oberdan Pantana
Si apre oggi a Parigi uno dei più appassionanti tornei di tennis, il Roland Garros, l’unico che si gioca sulla terra rossa. E a proposito di terra rossa, il (di nuovo) numero uno nel ranking Atp ha trionfato in finale contro Alexander Zverev agli Internazionali d’Italia a Roma per l’ottava volta in carriera e si è dimostrato ancora una volta un campione sulla terra battuta. Zverev che sembra al momento l’unico rivale del maiorchino in questi Open di Francia, date le assenze pesanti di Re Roger, che si sta risparmiando per dare il meglio a Wimbledon, e di Andy Murray.
Non a caso le quote dei siti di scommesse parlano di una vittoria finale quasi scontata di Rafael, complici anche le cattive condizioni dell’ultimo periodo di Djokovic e Wawrinka. Anche Nadal ha riconosciuto le ottime qualità di Zverev e si aspetta di trovare ancora una volta un rivale agguerrito, oltre alla possibilità di trovarsi di fronte Cilic o Del Potro. Le statistiche però sono tutte a favore di Nadal, tra l’altro vincitore della scorsa edizione del torneo in finale contro un Wawrinka senza speranze fin dal primo set.
Per quanto riguarda la parte femminile, la vincitrice dello scorso anno è stata a sorpresa la lettone Jelena Ostapenko, alla sua prima vittoria in un torneo Major. Quest’anno scenderanno di nuovo in campo le rivali di sempre, Serena Williams e Maria Sharapova, che tenteranno l’ascesa contro delle agguerritissime colleghe, prima tra tutte la finalista della scorsa edizione, la rumena Simona Halep.
Orgoglio nazionale e regionale
Come ogni anno, non mancheranno i protagonisti del tennis italiano: tra gli uomini ricordiamo Seppi che debutterà contro il francese Gasquet, Fabbiano contro Ebden e Lorenzi contro Anderson. I riflettori però sono tutti per Fognini, al debutto contro Pablo Andujar. Il percorso per gli italiani non inizia male, ma dovranno impegnarsi parecchio per superare avversari del calibro di Cilic o Del Potro e avere una chance contro il campione Nadal.
Per quanto riguarda il torneo femminile, due le italiane che parteciperanno al torneo e si giocheranno il titolo tra le 102 giocatrici del ranking Atp più le altre sei entrate grazie al ranking protetto. La maceratese Camila Giorgi, che ha partecipato agli ultimi Open d’Australia, e Sara Errani.
Questo Roland Garros si può rivelare una prova estremamente interessante per i nostri connazionali, a noi non resta che tifare azzurro e la nostra Camila Giorgi e goderci lo spettacolo parigino.
PuntoInc consultorio psicoanalitico di Macerata in collaborazione con ICLeS - Istituto per la Clinica dei Legami Sociali, Scuola di specializzazione in psicoterapia a orientamento psicoanalitico lacaniano (riconoscimento Miur in data 09-07-2001) e FLaI- Forum Lacaniano in Italia, organizza tre incontri dal titolo “Aperitivi con la psicoanalisi”.
Gli incontri si terranno presso la sede del consultorio PuntoInc a Macerata, Galleria del Commercio n°6 dalle ore 18:30.
Aperitivi con la psicoanalisi è un’occasione per parlare insieme di argomenti ed esperienze che ci riguardano da molto vicino: i sogni, l'ansia e la melanconia, con l'opportunità di approfondire tali tematiche da un punto di vista psicoanalitico lasciando ampio spazio al confronto e al dibattito.
Nello specifico gli incontri sono:
30 maggio “Freud l’interpretatore dei sogni”;
6 giugno “Paura di che? Ansia, fobia e panico”;
13 giugno “Melancholia. Le difficoltà della separazione”.
Ingresso libero e aperitivo finale, è necessaria la conferma di partecipazione, numero posti limitato.
Un lunghissimo applauso ha salutato la prima edizione di TEDx della provincia di Macerata. Al Teatro Politeama di Tolentino, sold out con persone di ogni età e attività lavorativa, accomunati dalla passione per l’innovazione e per lo sguardo orientato verso il futuro, si sono alternati sette speaker per portare il proprio contenuto sul tema RE_START.
Dopo la performance musicale di Paolo Bragaglia con il progetto Macchine Nostre, il primo relatore è stato Michele De Lucchi. L’architetto, noto in tutto il mondo per le sue creazioni, ha presentato il concetto e i progetti della città del domani. Dopo di lui il marchigiano Emanuele Frontoni, docente dell’Università Politecnica delle Marche specializzato in Vision, Robotics and Artificial Intelligence che ha trattato l’interazione macchina/uomo nel mondo dell’agricoltura, della cura e della cultura con progetti ideati e realizzati da marchigiani; Federico Leoni, docente all’Università di Verona, che ha parlato dell’impossibile e la giornalista e astrofisica Letizia Davoli che ha mostrato a cosa l’astrofisica sta lavorando in questi anni per una vita su Marte. Quindi la professoressa Marinella Levi fondatrice del +Lab, alla ricerca continua di nuovi materiali grazie alle stampanti 3D; il giornalista e scrittore Gianluca Nicoletti che ha discusso dei Cervelli ribelli e di come queste menti porteranno una evoluzione per il genere umano e il sociologo Derrick De Kerchove con una riflessione sulla ricostruzione della comunità post terremoto.
Durante l’evento, presentato da Rebecca Liberati, sono stati proiettati video di alcuni tra i più noti TED talks.
Main sponsor è stato Menchi/Fca Auto; Med Store, Si2g e Franco Moschini (Casale delle Noci) sono stati gli sponsor, mentre il Teatro Politeama, Cafè del Mar, Benedetta Rusticucci e Arredamenti Maurizi sono stati partner tecnici.
L’iniziativa, che si ripeterà il prossimo anno come detto in chiusura di giornata, è organizzata da Carlo De Mattia, Emilio Antinori, Marco Bragaglia e l’associazione culturale Esserci.