Mancano pochissimi biglietti da vendere per registrare il tutto esaurito al Teatro Lauro Rossi di Macerata. Domani 21 maggio, alle ore 21, va in scena Heroes, storie di rinascita, di evoluzione. Un progetto nuovo che si sviluppa a Macerata con la volontà di trasmettere, a quante più persone possibili, un messaggio di speranza attraverso le testimonianze di coloro che nello sport, nell’attività professionale, o in altri ambiti della vita, sono riusciti a superare momenti di estrema difficoltà, rialzandosi e trasformando le sofferenze e le avversità in una straordinaria opportunità di rinascita ed evoluzione.
Un evento, i cui proventi saranno interamente devoluti alla Lega Italiana Fibrosi Cistica Marche ODV, mai visto prima. Ideatori e promotori di Heroes sono due coniugi della nostra città, Rinaldo Feroce e Laura Baldoni; una sensibilità che parte proprio da Laura, affetta da fibrosi cistica e da sempre attiva all’interno di LIFC Marche, attualmente con il ruolo di componente del Consiglio Direttivo.
L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Macerata, dalla Provincia di Macerata, dall’Università degli Studi di Macerata e dal Consiglio Regionale delle Marche ed è inserito nel cartellone delle iniziative legate a Macerata Città Europea dello Sport 2022: lo sport, infatti, costituisce una componente essenziale per i pazienti nella cura della malattia e nel corso degli anni è stato dimostrato scientificamente come l’attività fisica contribuisca a migliorare notevolmente lo stato di salute dei malati di fibrosi cistica.
A raccontare la propria storia saranno 5 personaggi che si alterneranno sul palco del teatro cittadino: Alessandro Gattafoni, presente in video, Assunta Legnante, Daniele Regolo, Gianpietro Ghidini e Daniela Spada. Alessandro Gattafoni, paziente affetto da Fibrosi Cistica, nel settembre scorso ha compiuto una grandissima impresa sportiva, sfidando il mare e i suoi polmoni attraversando l’Adriatico in kayak da Civitanova Marche fino alla Croazia. Gattafoni, inoltre, quest’anno è testimonial per lo Sport della Lega Italiana Fibrosi Cistica e si sta preparando per affrontare, in estate, una nuova sfida in mare.
Assunta Legnante, soprannominata “Cannoncino” per la potenza delle sue braccia, è un’atleta paralimpica, medaglia d’oro nel lancio del peso alle Paralimpiadi di Londra del 2012 e di Rio de Janeiro nel 2016 e doppia medaglia d’argento nel lancio del peso e del disco ai Giochi Paralimpici di Tokio 2020, primatista nazionale outdoor e indoor e record mondiale della sua categoria. Una autentica guerriera che ha dovuto combattere fin da bambina con un glaucoma congenito che l’ha portata a una diagnosi definitiva di cecità nel 2012, a soli 34 anni, e che ha saputo fare della sua vita un esempio per moltissime persone.
Oltre i due atleti ci sarà Daniele Regolo, disabile uditivo fin dalla primissima infanzia. Dopo frammentate, frustranti e deludenti esperienze lavorative proprio a causa della sua sordità, nel 2013 fonda Jobmetoo, la prima agenzia per il lavoro esclusivamente dedicata alle persone con disabilità. Nel 2020 la società è stata acquistata da Openjobmetis, unica Agenzia per il Lavoro quotata in borsa italiana. Oggi il suo ruolo, che ha preso forma a partire dalla disabilità, si è ancora più evoluto verso la Diversity & Inclusion. Grande appassionato di vela, è autore di diversi libri di narrativa e disabilità.
Quindi Gianpietro Ghidini, il fondatore della Fondazione Pesciolino Rosso. Un padre che dopo la morte per droga del figlio, Emanuele 16 anni, ha donato la sua vita ai giovani, trasformando il suo dolore in amore verso gli altri. Autore di diversi libri, tra cui il bestseller Lasciami volare, ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti a livello nazionale, girando l’Italia con migliaia di eventi rivolti ai giovani, e ai loro genitori, creando una vera e propria community a sostegno dei giovani e attraverso la quale mantiene vivo il ricordo di suo figlio Emanuele.
Infine, un altro meraviglioso esempio di tenacia e rinascita sarà Daniela Spada, compagna dell’attore Cesare Bocci. È il 1° aprile 2000 quando Daniela si risveglia dal coma dopo venti giorni, per ritrovarsi dentro un incubo ancora più grande, ossia un lungo e faticoso percorso per riprendersi dalle conseguenze dell’ictus che ha colpito il suo cervelletto. Lottando contro il dolore e lo sconforto e contro il rimpianto per tutto quello che l’ictus ha rubato alla sua vita, Daniela si è rimessa in piedi inventandosi anche una nuova professione. Daniela e Cesare hanno raccontato la loro storia in un libro Il pesce d’aprile: lo scherzo del destino che ci ha reso più forti, per dimostrare che un ictus non è la fine del mondo e che, a modo suo, ha lasciato anche inattesi regali.
Durante la serata Heroes verranno proiettati video emozionali e ci saranno momenti musicali con l’esibizione live del gruppo Mothra Uno spazio sarà riservato anche a LIFC Marche, a cui verrà devoluto l’incasso della serata, per sensibilizzare il pubblico sulla fibrosi cistica. Il biglietto è ad offerta minima di 15 euro (senza distinzione di settori) con prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni dei biglietti: heroesmacerata@gmail.com o presso la Biglietteria dei Teatri di Macerata.
Con il volume fresco di stampa dedicato a Marie Curie, le Eum hanno presentato ieri al Salone internazionale del libro di Torino la nuovissima collana “Prolusioni”. Il progetto, avviato con “Gli anni memorabili” di Whinston Churchil e proseguito con “Come un pedone sulla scacchiera” di Alexander Fleming, il papà della penicillina, offre al pubblico i discorsi pronunciati in contesti accademici da grandi personaggi della storia, della politica, della cultura, della scienza rimasti finora in gran parte inediti e chiusi nello spazio-tempo in cui furono pronunciati. Il presidente delle Eum Luca De Benedictis ha annunciato i prossimi lavori in produzione, che riguarderanno Václav Havel, John Stuart Mill, Eleanor Roosvelt, Piero Calamandrei.
“Sono dei volumi preziosi, perché in poche pagine contengono l’essenza del protagonista, del suo ruolo” li ha definiti Gianna Fregonara, firma autorevole del Corriere della Sera, che ha moderato l’incontro. Ha partecipato anche Piergiorgio Strata, tra i più importanti neuroscienziati al mondo, collaboratore del premio Nobel John Eccles a Canberra e a Chicago, che ha condiviso il suo pensiero e la sua esperienza per spiegare il ruolo dello scienziato, l’importanza della scienza per la difesa della salute, il lavoro di equipe.
“Un bene per l’umanità” ripropone la prolusione tenuta da Marie Curie in un college interamente femminile, il Vassar College, durante un tour negli Usa, e quella in occasione del premio Nobel del 1911. Gli scritti rivelano alcuni tratti più nascosti del pensiero e della personalità della celebre scienziata, come il modo in cui, rimasta vedova, ha vissuto la storia d’amore con Paul Langevin, allievo di suo marito e già sposato, suscitando grande scandalo nella società xenofoba e antisemita degli anni Venti, con i due che presero in affitto un appartamento, probabilmente pagato dalla stessa Curie, lettere rubate e pubblicate sui giornali mentre lei vinceva il secondo Nobel.
O, ancora, l’importanza che Curie dava alle collaborazioni. “Quello che le faceva più orrore era l’individualismo con cui poteva leggersi una parabola scientifica che, invece, per definizione, è sempre l’esito di un lavoro di gruppo”, ha spiegato Benedetta Barbisan, che nel volume ricostruisce parte di queste vicende biografiche. “La voce di Marie Curie - ha sottolineato Raffaela Merlini, che ha curato la traduzione insieme a Roberta Favaron - non si è mai spinta a criticare in modo vemente e scomposto la supremazia maschile in campo scientifico dell’epoca, ma l’ha fatto usando modi e termini molto sottili. Usa l’io che è l’io della scienziata, che riconosce il lavoro degli altri, che mette il marito in primo piano, ma che non esita a dire io”,
Il prossimo 23 maggio saranno trascorsi 30 anni dalla Strage di Capaci che portò all'uccisione del giudice Giovanni Falcone della moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Nell'ambito di un percorso di Legalità, Picchio News sarà ospite sabato 21 maggio dell'Istituto Via Tacito di Civitanova Marche.
Fatti ed eventi che scossero l'Italia e che diedero l'inizio a una stagione stragista durata fino all'estate del 1994. Attentati che ebbero inizio con quello al giudice Falcone, fatto saltare in aria con la propria scorta nel tratto autostradale compreso tra l'aeroporto Punta Raisi di Palermo e il centro della città.
E proseguiti, a 57 giorni di distanza, con l'autobomba fatta esplodere in via D'Amelio a Palermo e che uccise il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio) Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
In seguito alla lettura nel corso dell'anno scolastico del testo di Luigi Garlandi, "Per questo mi chiamo Giovanni", gli studenti delle classi terze dell'Istituto Via Tacito ripercorreranno i passaggi chiave di una giornata che ha cambiato per sempre la storia del nostro Paese.
Nell'auditorium dell'istituto di Civitanova Marche saranno ospiti il direttore editoriale di Picchio News, Hermes Carbone, accompagnato dall'inviato speciale del nostro giornale, Jacopo Ventura. Il progetto di Legalità che ha visto l'istituto rendersi protagonista nel corso dell'anno con una serie di incontri con membri delle Forze dell'ordine, è coordinato dalla professoressa Giada Rogante e dal dirigente scolastico, professor Edoardo Iacucci.
A Macerata è stato fondato uno dei più antichi circoli letterari d'Italia: l'Accademia dei Catenati. Da Giovanni Crescimbeni a Maria Montessori fino a Torquato Tasso, tanti i nomi celebri che hanno iscritto il proprio nome nella storia - non solo letteraria - della città marchigiana.
Bisogna fare un salto al 1574, anno in cui un gruppo di letterati si raccolse intorno al professore universitario Gerolamo Zoppio con lo scopo di studiare e discutere sull'arte, la scienza, le lettere. Come detto, nomi celebri entrarono a far parte della congrega.
Dal poeta e critico letterario maceratese, Giovanni Crescimbeni, alla rivoluzionaria pedagogista marchigiana che ha dato il nome al suo metodo educativo, Maria Montessori. Non ultimo Torquato Tasso, celebre scrittore di Sorrento che si aggregò all'Accademia dei Catenati nel 1574.
Numerose le motivazioni che spinsero il poeta all'Accademia e alla città di Macerata: tra queste, uno zio Catenate, un amico di Morrovalle che lo liberò dall'ospedale di Sant'Anna e un altro zio vescovo di Macerata che si prese cura di suo padre orfano. Furono proprio la stima e la fiducia riservate da Tasso nei confronti dell'Accademia a spingerlo a una revisione speciale.
L'autore campano decise infatti di sottoporre la sua "Gerusalemme Liberata" ai Catenati ancor prima della pubblicazione a stampa. Un atto dovuto e voluto, con il bisogno di un esame esterno schietto e approfondito da parte del circolo letterario.
Ma il suo scritto non ebbe subito gran fortuna: fu infatti criticato dall'Accademia della Crusca. Entrarono allora in gioco i Catenati di Macerata, evocati da Tasso in suo favore e che mostrarono continuo sostegno e ammirazione al poeta, anche quando le polemiche da parte della Crusca continuavano ad essere alimentate.
Tra gli altri segni del passaggio del celebre scrittore di Sorrento in terra maceratese, anche alcuni documenti che dimostrano un soggiorno di Tasso a Macerata nel 1587. A riprova una lettera scritta da Orazio Capponi, fiorentino e ai tempi Vice Governatore della Marca, che lo accolse e ospitò nella città. Capponi era la persona a cui Tasso aveva inviato una lunga lettera undici anni prima nella quale riassumeva dattegliatamente in anteprima il tema della "Gerusalemme Liberata".
"Io sono la mia squadra e nient’altro. Se i miei giocatori sanno fare 10, io valgo 10. Posso sapere mille cose, ma se un altro ha una squadra che fa 20, lui vale 20. È questo il grande sforzo che devono fare i manager, che allenano ma devono anche giocare".
È la giornata dedicata alla leadership e al gioco di squadra: il "Leadership Day" con Julio Velasco, organizzato a Milano da Performance Strategies, l'azienda con sede a Macerata.
Più di 700 tra manager, Ceo e imprenditori arrivati a Milano e oltre 500 collegati in streaming, per una full immersion intensa, divertente, ricca di aneddoti e testimonianze, che supportano il lavoro di chi, ogni giorno, guida il proprio team verso gli obiettivi aziendali.
Tra loro anche l’ex calciatore Gianluca Zambrotta, l'ad dell’Inter Beppe Marotta, l’allenatore della Gas Sales Piacenza Lorenzo Bernardi e l'ex portiere, e ora allenatore di calcio, Walter Zenga.
"Julio Velasco - afferma il marchigiano Marcello Mancini, Ceo e Founder di Performance Strategies - attira tutti i team leader attratti dalla sua ricca esperienza a livelli di eccellenza. Un’esperienza che lo ha portato a scoprire i risvolti tutti umani che fanno scattare trigger professionali. Oggi abbiamo respirato un’energia unica, in cui le persone sono tornate a stare insieme, a pranzare insieme e a creare nuove relazioni".
L’Assemblea di Alzheimer Uniti Italia Onlus ha rieletto alla presidenza la maceratese Manuela Berardinelli alla guida dell’Associazione Nazionale e come vice presidenti Clelia D'anastasio (Arad - Bologna) e Antonino Cardaci (La grande famiglia Onlus - Palermo). È stato, inoltre, eletto il nuovo consiglio direttivo.
I rappresentanti delle 46 Associazioni affiliate hanno riconosciuto in particolare il grande lavoro svolto dalla presidente e dalla sua squadra in questi due anni drammatici di pandemia. La presidente ha ringraziato tutti per il rinnovato attestato di stima, in particolare i nuovi vice presidenti con i componenti del Consiglio per la generosa disponibilità nell’accettare l’incarico.
"Nonostante il momento storico economico sia particolarmente complesso - ha affermato Berardinelli -, assicuro che l’impegno, la competenza, il cuore, il lavoro di squadra, che da sempre animano tutte le Associazioni Alzheimer Uniti Italia, saranno gli elementi vincenti per superare le grandi difficoltà e raggiungere l’obiettivo di cambiare, insieme a tutti gli attori coinvolti, un sistema di presa in cura della persona fragile e delle famiglie che possa essere tale e uguale in ogni parte del Paese. Non può fare differenza a parità di malattia la posizione geografica".
La XXXIII edizione di Musicultura si prepara a vivere la sua fase conclusiva dal 20 al 25 giugno a Macerata. In attesa di conoscere il cartellone de “La Controra”, Musicultura annuncia oggi i primi graditi ospiti che, assieme ai vincitori del concorso, saranno protagonisti delle due serate finali di spettacolo, il 24 e 25 giugno, allo Sferisterio, la suggestiva arena neoclassica, simbolo di Macerata e delle Marche.
La prima delle due serate, il 24 giugno, vedrà sul palco le testimonianze artistiche di Litfiba, Ditonellapiaga, DakhaBrakha, Violons Barbares e le esibizioni degli otto artisti vincitori del concorso. Il 25 giugno si susseguiranno le performance di Manuel Agnelli, Silvana Estrada, Gianluca Grignani, Pilar, Emiliana Torrini & The Colorist Orchestra, nell’unica apparizione italiana dell’artista islandese nel 2022 e quelle dei quattro artisti in concorso più votati dal pubblico dello Sferisterio la sera prima.
Tutti i set saranno appositamente pensati per l’occasione, in linea con la formula di un festival che offre agli artisti ospiti un clima di libertà espressiva svincolato da logiche strettamente commerciali.
"Ci piace che al festival il coinvolgimento dei più bravi e noti artisti italiani possa convivere non solo con le idee e le sensibilità dei giovani artisti in concorso, ma anche con proposte internazionali di assoluto valore ed ancora da noi poco conosciute - ha affermato il direttore artistico Ezio Nannipieri -. È questo il caso di Silvana Estrada, giovanissima e talentuosa artista messicana, o dei Violons Barbares, un trio mongolo-bulgaro-francese che nel live sprigiona una forza inaudita.
"Per non parlare degli ucraini DakhaBrakha - prosegue Nannipieri -: li inseguivamo da anni, ci aveva colpito la loro capacità di tracciare sintesi formidabili tra la ricchissima, meravigliosa tradizione musicale del loro Paese e la modernità; averli sul palco di Musicultura, ora che una guerra devasta la loro terra, assume un significato emotivo davvero particolare".
Nelle prossime settimane si conosceranno i nomi degli otto vincitori del concorso con cui Musicultura dal 1990 tutela la dimensione artistica della forma canzone e contribuisce a scoprire e valorizzare nuovi giovani, meritevoli talenti.
Dopo i due concerti di presentazione dei finalisti, trasmessi in diretta da Rai Radio 1, la radio ufficiale del festival, il 3 e 4 maggio scorso dal Teatro Persiani di Recanati, i brani degli artisti sono in queste settimane protagonisti sempre su Rai Radio 1 per la diffusione al grande pubblico.
Per consentire i lavori di consolidamento della strada comunale Madonna del Monte - Sambucheto, che verranno effettuati dalla ditta Geofond, il Comando della Polizia locale di Macerata ha emesso un’ordinanza che stabilisce, dal 23 maggio al 30 giugno, con orario 0 – 24, la chiusura della stessa dall’ingresso del canile municipale fino all’incrocio con contrada Acquesalate.
Il provvedimento prevede anche l’obbligo di direzione a destra per i veicoli che provengono da contrada Acquesalate e sono diretti verso la strada comunale Madonna del Monte, circolazione consentita a monte e a valle dei lavori per i mezzi impegnati nei lavori, per i veicoli diretti al canile municipale, per operazioni di carico e scarico e per i residenti.
Secondo impegno internazionale per l'arbitro maceratese Juan Luca Sacchi. Nell'ambito della collaborazione tra la Federazione Cipriota e l’Associazione Italiana Arbitri, a Sacchi è stata affidata la sfida tra Apoel Nicosia e Anorthosis, valevole per i playoff della Divisione A.
Per il fischietto di Macerata è stata la seconda direzione in poche settimane in una competizione nazionale cipriota, dopo le undici partite arbitrate in Serie A nel corso della stagione 2021/2022, l'ultima della quali quella tra la Juventus e il Bologna. Sacchi è stato coadiuvato da assistenti, quarto ufficiale e Avar locali e dal collega italiano Marco Piccinini, in qualità dì Var.
Lutto nel mondo della musica lirica: scompare la soprano e voce significativa del panorama operistico del secondo Novecento di origine argentina Silvia Baleani, moglie del neo-direttore musicale del Macerata Opera Festival Donato Renzetti. L’artista era stata sul palcoscenico maceratese nel 1994 come Musetta nella "Bohème" di Giacomo Puccini.
«A pochi giorni dalla scomparsa di Teresa Berganza - ha dichiarato il direttore artistico Paolo Pinamonti, in rappresentanza anche di tutta l’Associazione Arena Sferisterio – è venuta a mancare un’altra grande interprete mozartiana, rossiniana e del repertorio belcantista. Interprete raffinata e curiosa, dotata di una voce dal colore molto bello: ci restano della sua attività le numerose registrazioni discografiche anche di repertori meno usuali e, in chi l’ha conosciuta, il ricordo della gentilezza, della dolcezza e dell’enorme generosità del tratto»
Silvia Baleani aveva studiato presso l’«Instituto Superior de Arte del Teatro Colon» di Buenos Aires dove aveva debuttato nel 1964; negli anni ’70 aveva attuato sui maggiori palcoscenici di tutta Europa, dal Covent Garden ("Faust" 1974) a Vienna, da Parigi a Lyon sino alla Scala di Milano ("Boris Godunov" 1980 e "Il re pastore"). Dopo aver conosciuto il direttore d’orchestra Donato Renzetti – a cui rimase legata tutta la vita - in occasione delle rappresentazioni de “Il signor Bruschino” di Rossini a Bologna nel 1977, la sua carriera si sviluppò soprattutto nei maggiori teatri italiani dal Teatro Regio di Torino alla Fenice di Venezia, dal Comunale di Bologna, al Massimo di Palermo.
“Sono davvero fortunata a poter festeggiare questa età”. Fernanda Papi, ospite della RSA Villalba di Macerata, ha tagliato il traguardo dei 100 anni, festeggiati con i suoi cari e con gli operatori sanitari della struttura in cui vive, suoi “amici” di tutti i giorni.
E lo ha fatto dicendosi appunto fortunata per l’età raggiunta. Una vita, quella di Fernanda originaria di Sassoferrato in provincia di Ancona, bella e vissuta appieno, prima come sarta, da giovane, nella sua Sassoferrato e poi a Roma come impiegata in una società finanziaria.
Fil rouge della sua vita, così come ci raccontano anche i suoi cari più stretti, è stato mantenere sempre uno spirito positivo anche al cospetto delle avversità e dei momenti difficili, oltre all’attenzione per una alimentazione che fosse sempre corretta, all’insegna dei prodotti di qualità, ben cucinati e mangiati con la giusta tranquillità. Insomma, un autentico spot nella direzione del recupero di abitudini quotidiane sane e corrette.
“Le nostre strutture – dice la dottoressa Monica Pennesi, Direttrice di Villalba di Macerata e della Rsa Anni Azzurri “Santa Maria in Chienti” di Montecosaro, entrambe appartenenti al Gruppo Kos, primario gruppo sanitario nazionale – sono ricche di umanità, di vite esemplari e storie meravigliose come quelle di Fernanda. Noi operatori ci sentiamo in qualche modo privilegiati e fieri nel poterne fare da custodi in questa preziosa ed importante fase della loro vita”.
Giovedì 19 maggio, musica da camera con il duo Jazz Limes. Nuovo appuntamento con il ciclo Concerti in Ateneo. Giovedì 19 maggio - in collaborazione con il Conservatorio di musica Giovanni Battista Pergolesi di Fermo - l’Università di Macerata ospiterà un concerto di musica da camera con Domenico di Maria al sax e Luca Giarritta al pianoforte.
Dal 2020 Luca Giarritta e Domenico Di Maria hanno dato vita al Duo Limes, specializzato in un repertorio che spazia dal jazz alla musica contemporanea. Il duo ha vinto diversi concorsi (Premio delle Arti 2021, Vibo Valentia 2021). L’esibizione avrà luogo nell’aula A di Filosofia in via Garibaldi 20 a partire dalle 18.30. L’ingresso all’evento è libero fino a esaurimento posti.
Il consiglio delle donne e ‘le molteplici forme di violenza’: dialogo per conoscerle. La presidente Sabrina De Padova ha proposto, tramite l’assise maceratese, un convegno incentrato sulla violenza linguistica, l'evoluzione storica della condizione della donna nel parto e i modelli di violenza femminili.
L’evento si terrà al Palazzo del Mutilato, mercoledì 18 maggio, a partire dalle 18. "Si analizzerà come il linguaggio rappresenti lo specchio della società, delle regole che la governano, dei rapporti e d’altra parte, si può sostenere che le modalità di espressione contribuiscono a caratterizzare e a forgiare le idee e i modelli di riferimento della società stessa", spiega De Padova.
“Spesso si accetta l’uso di espressioni sessiste, solo perché esse sono ormai considerate ‘comuni’- evidenzia la presidente del consiglio delle donne -. Saranno presenti relatori provenienti da Roma e da Ancona”.
In preparazione la dodicesima edizione di Overtime Festival, ancora una volta in collaborazione con l’Università di Macerata. L’Associazione Culturale Pindaro, organizzatrice dell’evento, insieme all’Ateneo propongono un laboratorio dedicato agli studenti Unimc sul tema del racconto e dell’etica sportiva.
Le attività del Laboratorio Overtime inizieranno a luglio per terminare a ottobre, per un totale di 120 ore tra incontri di formazione a distanza, organizzazione, gestione online delle attività e presenza durante il Festival.
A tutti gli studenti potranno essere riconosciuti crediti formativi e sarà attribuito un Open Badge, la nuova modalità digitale adottata dall’Ateneo per certificare le competenze acquisite all’interno del proprio curriculum.
I partecipanti potranno vivere da protagonisti un evento di portata nazionale, seguendone e imparare sul campo le fasi di organizzazione e realizzazione, compreso il concorso per operatori di social network e siti specializzati sullo sport, Overtime Web Festival, la rassegna Overtime Wine Festival, dedicata a sportivi ed ex atleti che hanno investito nella cultura del vino e dell’enogastronomia, e Overtime Film Festival, rassegna di cortometraggi e documentari sociali.
Nei mesi in avvicinamento alla manifestazione sarà possibile anche fare esperienza di redazione con la testata giornalistica on-line “Storie all’Overtime”. Gli studenti interessati possono partecipare inviando un’email all’indirizzo orientamento.attivitaculturali@unimc.it entro il 12 luglio indicando nome, cognome, matricola, corso di studio, Dipartimento di appartenenza.
Michele Spagnuolo, direttore e fondatore della kermesse di etica sportiva, afferma: "E' un onore per la nostra manifestazione poter contare sul supporto dell'Università di Macerata. L'obiettivo del Laboratorio Overtime sarà far percorrere, a quanti interverranno, i passi fondamentali per la realizzazione di un evento: dall'ideazione e dalla definizione del concept alla sua esecuzione, passando per lo sviluppo dell'idea, l'individuazione delle prestazioni accessorie, l'analisi della fattibilità e la pianificazione delle attività".
"Da questa edizione sarà possibile inoltre vivere un'esperienza di redazione collaborando con la testata giornalistica on-line Storie all'Overtime. Una nuova opportunità per coloro che vorranno intraprendere percorsi lavorativi nel mondo della comunicazione e del giornalismo", conclude Spagnuolo.
EDITORIALE. C’è una città in Italia nella quale esiste un sindaco che governa a sua insaputa. Un sindaco che non si cura minimamente degli effetti che alcune cadute di stile di esponenti politici a lui vicini possono produrre: che si chiami ieri fascismo e oggi omofobia. Oggi, nella Giornata internazionale contro l’omotransfobia. Quel sindaco si chiama Sandro Parcaroli ed è il primo cittadino di Macerata.
Sandro Parcaroli è un sindaco a sua insaputa, forse rapito dai troppi incarichi ricoperti, come quello da presidente della Provincia di Macerata assunto lo scorso 19 dicembre, oltre a quello di sindaco della città e quindi - in teoria - di rappresentante di tutta la popolazione.
Quanto accaduto a Macerata è non solo disdicevole ma anche vergognoso. E il fatto che a quasi 24 ore di distanza un sindaco ligio al dovere come Sandro Parcaroli non abbia sentito l’esigenza di dissociarsi da quelle dichiarazioni, lo è ancora di più. Ma facciamo un passo indietro e spieghiamo quanto accaduto.
Il 30 marzo scorso il consigliere di maggioranza in quota Lega in Consiglio comunale, Roberto Fabiani, diffondeva a mezzo social un post nel quale definiva ritardati coloro i quali avrebbero festeggiato l’anniversario del 25 aprile, giorno della Liberazione dai nazifascisti. Un post per il quale Fabiani fu costretto a scusarsi e la Lega di Macerata ad emettere un comunicato nel quale condannava il gesto dello stesso consigliere.
In occasione della querelle che vide Fabiani protagonista, il sindaco Parcaroli decise di trincerarsi dietro un “No comment” per l’accaduto. “La Lega farà uscire un comunicato di scuse e si chiude qui” le uniche parole che Parcaroli sentì di esprimere. Nessuna di vicinanza, invece, per le parti offese dalle dichiarazioni di Fabiani, ANPI compresa.
Arriviamo al 16 maggio. La redazione di Picchio News riceve un comunicato stampa firmato da Fratelli d’Italia Macerata. Nel comunicato si condanna la circolare del Ministero dell’Istruzione che invita le scuole di ogni ordine e grado ad organizzare per questa giornata iniziative contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.
Per Fratelli d’Italia è troppo: “No alla giornata contro l’omotransfobia: nelle scuole pubbliche non possono trovare posto insegnamenti su tematiche così delicate, che riguardano posizioni particolari. La natura istituzionale della scuola non consente di affrontare questi delicatissimi argomenti”, scrive la sezione FdI di Macerata cui fa eco a poche ore di distanza l’assessore all’Istruzione della Regione Marche, Giorgia Latini.
"Il timore fondato di tante famiglie, condiviso dalla Lega e dal Sottosegretario Rossano Sasso, è che dietro la lotta contro le discriminazioni si nasconda in realtà la volontà di propagandare la teoria gender tra bambini e ragazzi”, scrive la Latini, che non perde occasione per esporre le proprie idee solo se in netto contrasto col Governo: gestione Covid e insegnanti dissidenti docet.
Il messaggio che filtra è che il Governo ci vorrebbe far diventare tutti froci. Non gay: proprio froci. Un messaggio di inclusione sociale - quello della lotta alla discriminazione per genere e sesso - che rappresenta uno dei fondamenti dell’istituzione scolastica nel nostro Paese. Ma che secondo la Latini e Fratelli d’Italia Macerata, non va bene.
Fa specie pensare che proprio a Macerata, nella Giunta Parcaroli, sia vicesindaca in quota FdI Francesca D’Alessandro, insegnante in aspettativa di Italiano, Storia, Geografia al liceo classico e linguistico della città. E’ strano non abbia sentito l’esigenza di smarcarsi da simili posizioni. Proprio lei che nella vita fa l’insegnante.
Paolo Renna è l’altro esponente della Giunta Parcaroli in quota Fratelli d’Italia con il ruolo di assessore alla Sicurezza e al decoro. Se non fossero trascorsi 100 anni dalla Marcia su Roma, potremmo forse rispolverare l’albo fotografico del Minculpop. Ma perché il sindaco Sandro Parcaroli non si è dissociato da Fabiani? E perché non si dissocia adesso da Fratelli d’Italia? Lui, che dovrebbe essere il sindaco di tutti, si è già dimenticato cosa significhi essere primo cittadino di Macerata?
O forse è più interessato agli equilibri politici interni alla sua maggioranza o a quella della Provincia? La lotta contro le discriminazioni sociali è roba seria: da inizio anno sono già stati 15 gli episodi denunciati, quindi molti di più quelli realmente accaduti - e registrati dal sito omofobia.org - che hanno condotto a molestie, minacce o alla morte di uomini e donne gay in Italia. Di cos’altro ha bisogno il sindaco Parcaroli per dissociarsi da tutto questo?
Nove patenti ritirate ed altrettante denunce, oltre a 10 multe: è il risultato del fine settimana denso di controlli dei Carabinieri del comando provinciale di Macerata.
A Sarnano, i militari hanno deferito, in stato di libertà, un 55enne di San Ginesio, poiché, controllato alla guida della propria autovettura, in evidente stato di alterazione alcoolica, si è rifiutato di sottoporsi al controllo alcolemico.
La condotta di guida dell’uomo aveva insospettito i Carabinieri visto che aveva percorso contromano lunghi tratti stradali della provinciale 78, in località Pian di Pieca. Al sopraggiungere delle forze dell’ordine, il conducente ha tentato di raggiungere la propria abitazione con l’intento di sottrarsi al controllo, senza successo: è stato disposto il ritiro della patente e il sequestro del mezzo.
A San Severino Marche, i Carabinieri della locale stazione hanno sanzionato un automobilista, al quale hanno anche ritirato la patente, per aver sorpassato tutte le auto che erano in attesa del passaggio del treno, in prossimità del passaggio a livello di viale Eustachio, percorrendo tutto il tratto di strada contromano fino all’incrocio per immettersi in viale Europa.
A Civitanova Marche, invece, i carabinieri hanno denunciato un 21enne italiano, residente nella provincia dorica, risultato positivo all’accertamento etilometrico. Anche al giovane dorico è stata ritirata la patente di guida. Stessa infrazione anche a Castelraimondo, dove i Carabinieri della stazione di Visso hanno deferito un commerciante di origini romane, ma, residente nel camerte. Per l’uomo è scattato il ritiro della patente di guida.
A Camerino e Matelica, i militari hanno denunciato due uomini, di 51 e 36 anni, operai del luogo ed una donna, 36enne, di Civitanova Marche. I tre sono rimasti coinvolti, in circostanze diverse, in incidenti stradali con feriti.
Sottoposti all’alcol-test sono risultati tutti positivi. Ai tre automobilisti è stata ritirata la patente di guida per la successiva sospensione e sequestrato il mezzo per la confisca. Teatro dei sinistri stradali la strada provinciale 256 e la superstrada, in direzione Muccia – Serravalle di Chienti.
Ritiro della patente e denuncia anche per un 48enne, barista del capoluogo, e un 25enne, parrucchiere di Monte San Giusto: entrambi sono risultati positivi all’accertamento etilometrico alla guida, rispettivamente di uno scooter e di un’autovettura, svolto a Macerata dagli uomini dell’aliquota radiomobile. Sempre i Carabinieri di Macerata, nel corso dell’ultima settimana, hanno elevato 10 contravvenzioni al codice della strada ad altrettanti giovani ventenni.
“Che vi piaccia o no l’istruzione pubblica esiste e lavora in autonomia scolastica e libertà d’insegnamento intorno ai pilastri fondamentali che arrivano dalla normativa nazionale proprio perché la comunità educante ha il compito di portare la riflessione un gradino più avanti rispetto a quello del senso comune”.
A dichiararlo è Serena Cavalletti, referente di Sinistra Italiana Macerata, nel replicare commenti di Fratelli d'Italia Macerata (leggi qui) e Giorgia Latini (leggi qui) sulla circolare del Miur del 17 maggio.
“La scuola non è e non sarà mai sede per un catechismo delle destre, la scuola è il luogo in cui la società diventa comunità e riflette su sé stessa per ciò che è, sui suoi cambiamenti e sulle sue verità, sulla libertà di ciascuno e ciascuna di essere, rivelarsi e crescere, sui nuovi modelli di famiglia che sono tanti e hanno il diritto di vivere serenamente e liberamente", aggiunge Cavalletti.
“Molto grave è trasmettere la sfiducia verso gli insegnanti e le insegnanti che a loro dire non sarebbero formati – precisa l'esponente di Sinistra Italiana -: la formazione è un obbligo di servizio e se un docente o una docente decide di trattare un tema non lo fa certamente avendo frequentato l’università della strada”.
“L’educazione al rispetto delle differenze non si mette in campo una volta l’anno, è una di quelle categorie attraverso le quali i saperi vengono trasmessi, così come l’educazione alla legalità, alla parità di genere, al rispetto della casa comune” conclude Cavalletti.
“Ogni tempo ha la sua sfida. In una una società ostile la battaglia da condurre è a livello culturale e istituzionale, servendosi di tutti gli strumenti che il presente offre”. Sono idee lucide e concrete quelle di Luca Perilli, frutto di un ininterrotto percorso di consapevolezza iniziato nel 1994. Proprio in quell’anno, Luca decide di fare coming out e comunicare a genitori e amici di essere omosessuale.
Nella “Giornata Internazionale contro l’omotransfobia” – istituita ufficialmente il 17 maggio del 2004 – associazioni come l’Agedo tornano protagoniste per testimoniare la volontà (e la necessità) di offrire sostegno a genitori, parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Questo a fronte di una società come quella italiana ancora troppo refrattaria al tema dei diritti umani e vittima di una cultura inquinata da svariate strumentalizzazioni politiche e ideologiche.
Dislocata oggi sul territorio nazionale con più di 30 sedi, l’Agedo nasce ufficalmente il 18 marzo 1993, ad opera di Paola Dall’Orto, madre di Giovanni - storico e giornalista - che nel 1976 divenne tra i primi gay italiani a uscire allo scoperto e a storicizzare il movimento italiano e internazionale di liberazione della comunità LGBTQIA+. Nella Marche, la prima e – attualmente - unica sede è stata invece costituita a Pesaro il 12 novembre del 2015, da parte della seigalliese Maria Rosario Pace, mamma di Duccio – uno dei primissimi gay dichiarati della regione.
“Nel 2022 c’è ancora chi da noi considera l‘omosessualità una deviazione, una malattia da curare” – ci dice Luca con un sorriso dolce amaro. Oggi ha 55 anni, è vicepresidente di Agedo Marche e gestisce una sua azienda di comunicazione. Attraverso anche la sua storia abbiamo provato a fotografare la realtà culturale della regione e dell’Italia tutta, segnata ancora da forti discriminazioni.
Quando hai deciso di fare coming out che reazioni ci sono state nella tua famiglia? Avevo 27 anni, piuttosto tardi rispetto ai ragazzi di oggi. A me è andata bene: mia madre non ebbe grossi problemi ad accettare la cosa, mio padre invece ci mise un po’ di più. Ma da quel momento non ero più un semplice figlio, piuttosto un adulto con il quale confrontarsi da pari a pari. A molti miei conoscenti è andata peggio.
Quali sono i problemi della società che hai compreso quel giorno? Se ci pensi bene, le Marche sono geograficamente la sintesi dell’Italia, con tutte le differenze culturali del caso tra Nord, Centro e Sud. Condividere le proprie idee nei grossi centri abitati è più semplice rispetto ai piccoli, dove la mentalità è generalmente molto chiusa. Trovo molto calzante quel vecchio slogan “Le Marche: l’Italia in una regione”.
Con Agedo quindi cercate di aiutare chi ha paura ad uscire allo scoperto? Invitiamo il più possibile le persone a farlo, anche se molti preferiscono tacere. Il coming out – a differenza dell’outing – è frutto di un percorso di consapevolezza che può richiedere anni. Per un genitore, poi, un simile evento può essere difficile da elaborare: serve tempo. Qualcuno però mi ha confessato, commosso, che è stato “come mettere al mondo una seconda volta il proprio figlio”.
Nell’ultimo anno, in quanti della provincia maceratese si sono rivolti a voi? Forse una o due persone. In generale ci sono molti adolescenti che ci contattano, perché in famiglia non trovano sostegno. Ricordo una mamma di Civitanova fermamente convinta che il figlio “doveva essere curato perché – secondo lei – era malato”.
Qual è il caso più “delicato” che vi è capitato di affrontare? Erano i primi anni 2000: si trattava di una 16enne lesbica di Fermo, sottoposta dai genitori a continui esorcismi. Abbiamo dovuto rivolgerci all’ufficio Nuovi Diritti della Cgil e all’Arcigay di Pesaro per entrare in contatto con il sacerdote coinvolto e fargli capire che dovevano smettere con simili pratiche.
Com’è possibile che ancora oggi l’omosessualità venga considerata una sorta di malattia? La colpa è delle strumentalizzazioni politiche, del conservatorismo di certi leader e dei gruppi pro-life che insistono nel loro concetto di “famiglia normale”. Persino una legge bipartisan come il Ddl Zan viene ostacolata. Nel frattempo, però, aumentano i casi di violenza fisica e verbale, e non essendoci un'aggravante penale per l'omofobia, i carnefici se la cavano con una querela di poco conto. Il che spinge sempre più le vittime a non denunciare, per paura di ritorsioni.
Cosa ti fa arrabbiare oggi? La mancanza di sensibilità da parte delle istituzioni, la tendenza a considerare “normali” certi atteggiamenti di intolleranza nei confronti di tutte le minoranze, il fatto che nelle scuole non venga affrontata un’adeguata educazione sessuale. Con Agedo Marche stiamo cercando di entrare in contatto con associazioni locali che condividano le nostre idee, in modo da poter offrire maggiore sostegno culturale e psicologico a genitori e figli del territorio. Ma nuotiamo ancora in un mare magnum.
E ti spaventa tutto questo? Pardossalmente no: oggi sono più comprensivo e ottimista di un tempo, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni che utilizzano i social per aiutarsi a vicenda e far sentire la loro voce.
Tu sei sposato? Vorresti avere figli? Sono fidanzato da 8 anni con Andrea. Un tempo mettere su famiglia per me era un sogno, ma con il clima che c’è intorno oggi mi chiedo che futuro lascerei a un figlio, in uno Stato che non ti tuela e che è sempre in ritardo sulle questioni sociali. Non saprei nemmeno giustificargli una cosa assurda come la “stepchild adoption” o il fatto che una donna guadagni il 20% in meno rispetto a un uomo.
Sei un tipo religioso? Mi professo agnostico, continuo a condurre la mia ricerca spirtuale e progressista grazie anche a persone a me vicine. Fra queste c’è anche il teologo Alberto Maggi, che mi ha aiutato a maturare una visione delle cose più ampia e onesta. Oltretutto, abbiamo la fortuna di possedere a Montefano il Centro di Studi Biblici più scientifico e rigoroso al mondo, secondo solo all’ l’École biblique et archéologique di Gerusalemme.
Qual è stato il momento più difficile che hai dovuto affrontare? Prima di fare coming out ero il peggior nemico di me stesso: ero convinto di essere sbagliato e che dovessi cambiare oppure togliermi di mezzo. Quando appartieni a una qualsiasi minoranza, devi essere forte e pretendere di essere riconosciuto per ciò che sei veramente. Io su me stesso sono riuscito ad impormi con grande fatica, ma alla fine ce l’ho fatta e ho trovato la mia serenità.
Tutto pronto per la decima tappa del Giro d’Italia 2022 che transiterà anche per la provincia di Macerata. La tratta Pescara - Jesi (196 km) di martedì 17 maggio vedrà infatti la carovana rosa attraversare le frazioni di Civitanova, Morrovalle, Montecosaro, Recanati e Montelupone.
Risale all’anno scorso l’ultima volta che il maceratese si è reso protagonista della “corsa per la maglia rosa”: il 13 maggio 2021 (tappa Grotte di Frasassi – Ascoli Piceno) i campioni in gara passarono per Matelica, Castelraimondo, Camerino, Muccia, Pieve Torina, Valfornace, Visso, Ussita e Castel Sant’Angelo sul Nera.
Bisogna poi compiere un salto indietro di 6 anni per vedere la provincia nuovamente al centro delle cronache sportive, precisamente nella 200 km da Civitanova a Forlì del 19 maggio 2015, che valse la vittoria al sandonatese Nicola Boem. Ma sono molteplici le occasioni nelle quali il Maceratese è stato protagoniste del Giro d'Italia.
Bisogna fare un salto nel tempo per ricostruire una cronistoria del Giro. Nella prima tappa che vede coinvolto il capoluogo, nel 1920, nella Chieti - Macerata è Leopoldo Torricelli ad aggiudicarsi la maglia rosa. Seguono nel corso degli anni Alfredo Binda (1931, Ravenna - Macerata), Antonio Folco (1935, Riccione - Porto Civitanova), Aldo Bini (1937, Pescara - Ancona che attraversò anche Porto Civitanova e Macerata).
Il Maceratese protagonista nei passaggi della maglia rosa in ben 25 occasioni tra il 1951 e il 1995. Nel Giro d'Italia 1974 Macerata è stata per la prima volta arrivo e partenza di tappa (vinta dall'italiano Franco Bitossi). Poi un salto al 1981,con la provincia protagonista con arrivo e partenza di tappa a Recanati, (vinta da Giuseppe Saronni).
Nel giro 1995 è la volta della partenza di tappa da Porto Recanati (vinta da Filippo Casagrande). Tre anni dopo Macerata è ancora arrivo e partenza di tappa, con vincitore l’italiano Mario Cipollini nel Giro d’Italia poi vinto dall’indimenticata Marco Pantani negli anni d'oro del ciclismo italiano nel mondo.
Nel 2006 partenza da Civitanova Marche e arrivo a Passolanciano vinto da Ivan Basso, che poi si aggiudicherà anche l’89esima edizione del Giro. Quattro anni dopo arrivo ancora a Porto Recanati vinto da Filippo Pozzato. Nel 2012 partenza ancora da Recanati e arrivo a Rocca di Cambio vinta da Paolo Tiralongo, per una corsa in rosa che, nei passaggi dal Maceratese ha sempre visto ciclisti italiani protagonisti.
Il liceo scientifico "G.Galilei" di Macerata ha presentato agli studenti il progetto "Tutti All’opera", curato dalla professoressa Serenella Pagnanini e organizzato in collaborazione con l’associazione 'Amici dello Sferisterio'. Si tratta di tre incontri preparatori per gli studenti che a luglio e agosto parteciperanno ad una delle anteprime delle opere in cartellone per la stagione operistica dello Sferisterio di Macerata.
Gli allievi hanno inteso avvicinarsi al melodramma e hanno assistito già a due appuntamenti, il primo dedicato a Rossini e al Barbiere di Siviglia, con l’esperta Roberta Pedrotti, mentre il secondo, intitolato “Qualcosa di nuovo, anzi d’antico. Musica, spettacolo e cultura in Italia fra Otto e Novecento”, ha visto la partecipazione del professor Piero Mioli.
L'incontro clou avverrà martedì 17 maggio, quando - in via del tutto eccezionale - al "Galilei" sarà ospite il direttore artistico di Macerata Opera Festival, Paolo Pinamonti. Tutti gli studenti, anche i non iscritti al progetto, potranno presenziare. Le anteprime degli spettacoli si svolgeranno nelle seguenti date: Tosca, 20 luglio; Pagliacci, 3 agosto; Il Barbiere Di Siviglia, 10 agosto.