Sabato 30 e domenica 31 marzo, presso i locali degli Antichi Forni di Macerata, si svolgerà la prima edizione di "Calcio per Gioco".
Calcio per Gioco è un evento che si propone di unire il piu grande e popolare sport del mondo con i giochi da tavolo che lo riproducono in svariate modalità, alcuni in modo fedele e dinamico, altri meno, ma sempre affascinanti e divertenti. La manifestazione porterà a contatto dei visitatori personaggi sportivi, giornalisti del settore, scrittori e professionisti che gravitano nel mondo dello sport e del gioco, con dibattiti, prove, tornei, esibizioni per far provare le grandi emozioni che il calcio può fornirci anche tramite la sua espressione ludica intorno ad un tavolo.
Elixyr ha deciso di organizzare questo evento in quanto conosce l'importanza dello sport e del gioco che influenza in modo spesso deteriminante il nostro benessere e la nostra salute. Il Gioco del Calcio in tutte le sue forme si esprimerà tramite i suoi veri protagonisti; i visitatori potranno vedere e ascoltare i racconti, i segreti, le tecniche e le esperienze raccontate direttamente da ospiti d'eccezione, esperti del settore, giornalisti e scrittori del Gioco più bello del mondo. Inoltre grandi e piccini potranno divertirsi insieme con prove, dimostrazioni e tornei dei più bei giochi del calcio da tavolo aperte a tutti.
All'interno della manifestazione vi sarà la mostra della collezione di giochi del calcio da tavolo più importante in Italia, che propone le più autorevoli riproduzioni del gioco del calcio su tavolo... a punta di dita e di ingegno per cercare di adottare le migliori strategie, tecniche e tattiche per vincere la partita. Le emozioni sono reali e non in scala come le miniuature raffiguranti i calciatori, cosi come le delusioni derivanti da una sconfitta, ma entrambi formative ed educative per bambini e adulti.
Questa mattina, alle ore 9:00, presso la Chiesa “San Giorgio” di Macerata, il Vescovo Sua Eccellenza Monsignor Nazzareno Marconi ha celebrato il tradizionale “precetto pasquale interforze” organizzato dalle forze di polizia, alla presenza del Prefetto, del Questore, dei Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, del Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale, dei Responsabili provinciali dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana e dei rappresentanti delle altre Forze Armate.
Presenti molti appartenenti alle forze di Polizia e alle Associazioni combattentistiche e d’Arma, oltre al coro dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
A concelebrare, i cappellani dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.
Al termine della funzione religiosa è stata data lettura della “Preghiera della Patria”.
Da cosa nasce la poesia? Che cosa spinge un ragazzo a 17 anni a spendere denaro, tempo ed energie per pubblicare un libro di poesie? È a partire da queste domande che il Centro Nuova Cultura di Macerata desidera incontrare il giovane poeta ascolano Davide Colletta, autore di Sogni di cartapesta (17 anni per tutta la vita). L’incontro si terrà giovedì 4 aprile alle ore 21.15 presso la Sala Padre Matteo Ricci (Macerata, Piazza Strambi 4).
Insieme con i docenti Gabriele Codoni e Nicola Campagnoli, anch’egli poeta, Davide leggerà alcune poesie e dialogherà con loro e con alcuni suoi colleghi universitari sul senso della sua prima silloge poetica Sogni di cartapesta. Un dialogo che si prospetta interessante per capire se la poesia descrive ancora «I moti dell’animo. / L’immateriale. / L’intangibile», a cui ciascuno di noi, volente o nolente, anela costantemente, come descrive Colletta in una sua poesia.
"Quella adottata oggi dal teste Awelima e Desmond credo sia stata una strategia processuale lecita e consentita: chiudersi nel silenzio o nel negazionismo. Lecita ma spesse volte è tipicita di chi ha tanto da nascondere e qualche volta è anche colpevole" - così Marco Valerio Verni, legale della famiglia Mastropietro, al termine della quinta udienza per l'omicidio di Pamela.
Sulla deposizione della criminologa Bruzzone, Verni ha commentato che la "Dottoressa ha messo in evidenza aspetti importanti della psiche di Pamela, che noi dicevamo da tempo, e che oggi abbiamo potuto rappresentare davanti alla Corte. Pamela era una ragazzina che, purtroppo, non era nella piena capacità di scegliere i suoi comportamenti, spesso dettati da cambi d'umore repentini, da stati di bisogno e di necessità. In tale senso è stato importante il passaggio della Bruzzone sull'uso della siringa, che Pamela non aveva mai utilizzato e che simboleggia il suo totale abbandano rispetto a ciò che accadeva al suo esterno. Questi passaggi - ha proseguito Verni -, uniti a quelli della scorsa volta, contribuiscono a porre una pietra tombale sullo sviluppo di questp processo e sul ripristino della verità per quanto riguarda Pamela che, soprattutto all'inizio, è stata fatta passare per ciò che non era; i suoi comportamenti promiscui non erano frutto di una scelta libera e consapevole, ma da questa sua patologia grave. Credo che quella di oggi sia stata un'altra udienza molto positiva, ma per obiettività aspettiamo la prossima in cui ascolteremo i consulenti della difesa."
"Abbiamo apprezzato anche la richiesta del Presidente (scorsa udienza, ndr.) di far tornare i consulenti dell'accusa per un eventuale confronto che ci dovrà essere tra le parti - ha commentato Verni -. Diciamo che siamo amaramente soddisfatti; preferivamo non essere qui a discutere di questo ma ci siamo e, per come è andata oggi, siamo contenti."
Sulle deposizioni dei tre teste Verni ha osservato che "si tratta di tre persone che sono in Italia da anni e che sono finiti in Associazioni di accoglienza. Dopo cinque anno ancora non parlano italiano: sarebbe interessante quindi capire come i soldi pubblici elargiti alle associazioni vengono poi effettvamente spesi, perché assistire oggi alla deposizione di tre persone che avrebbero dovuto conoscere almeno basicamente la lingua italiana, e vederli invece parlare quasi a gesti, ci fa porre alcune domande."
"Penso poi che oggi la Procura, che ringrazio, abbia recepito la nostra richiesta di contestare la calunnia a Oseghale nei confronti di Awelima e Desmond perché delle due l'una: o i due (Awelim e Desmond, ndr.) sono colpevoli e quindi la Procura ne avrebbe dovuto chiedere il rinvio a giudizio o, avendone richiesto l'archiviazione sulla scorta del fatto che non si trovano tracce che li collegano a casa di Oseghale al momento dell'efferato delitto, qualcuno li ha tirati dentro questo processo falsamente, ossia Oseghale. Il nostro ordinamento prevede delle misure e delle contromisure e speriamo che finalmente oggi, come ha dichiarato Desmond, si proceda per calunnia nei confrtonti di colui che, a questo punto, l'ha portato in questo processo in maniera infondata."
"Oggi è stato anche confermato un dato ormai assodato da tempo: la presenza di oppiacei nel capello e nella bile e quindi assunzione di sostanza nei due mesi precedenti - ha osservato il legale -. Come è possibile questo se Pamela era in comunità? Vorrei ricordare che in una struttura limitrofa di quella comunità morì una persona di overdose. Ci auguriamo quindi che a livello politico, dato che sono state fatte anche delle interrogazioni regionali, l'autorità che avrebbe dovuto fare delle ispezioni in quella struttura, finalmente sia chiamata a rispondere: se effettivamente dei controlli sono stati fatti vogliamo sapere quali sono gli esiti. Ciò che è accaduto a Pamela deve portare alla luce tutto ciò che c'è di marcio e che ruota intorno a questa storia."
"Infine, lasciatemi concludere con una questione che alcuni non vogliono sentire: la mafia nigeriana. Dalle carte processuali emerge in più parti la parola 'minaccia', la parola 'associazione organizzata criminale', 'spaccio', 'prostituzione'. Così come i dati extraprocessuali portano tutti a individuare la possibilità che ci sia questa presenza a Macerata e nelle Marche. Determinate carte quindi dovrebbero andare al vaglio degli organi competenti, in questo caso la Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, per le opportune valutazioni del caso - ha osservato Verni -. Ripeto, non è una sfiducia nella Procura di Macerata, ma è semplicemente l'ovvia conseguenza del fatto che il nostro ordinamento prevede uffici specializzati per andare ad analizzare questo tipo di fenomeni: questo si dovrebbe fare per rendere onore a Pamela, al martirio di questa ragazzina. Penso che, andando oltre Pamela e partendo da essa, si deve far venire alla luce, o tentare di far venire alla luce, tutto ciò che questo martirio può consentire che questo venga fuori. Lo dobbiamo per Pamela e per tutta la brava gente, che non è contraddistinta dal colore della pelle, ma semplicenete dall'essere bravo o cattivo."
Sono aperte le iscrizioni ai corsi del programma formativo “Dal bar alla cucina”, dedicato agli appassionati e agli operatori del pubblico esercizio, in particolare ai settori bar e ristorazione. Giunto alla sua terza edizione, il percorso formativo, organizzato da Confartigianato in collaborazione con Bar.it e Mymarca, è stato presentato ieri pomeriggio con un evento al quale hanno partecipato appassionati e professionisti, che hanno potuto assistere alla realizzazione di cocktail e preparazioni in abbinamento cucinate dallo chef Alessandro Campetella.
Confartigianato prosegue quindi nella sua azione a sostegno delle imprese e dei professionisti del settore del pubblico esercizio, con percorsi di formazione per migliorare il livello tecnico dei professionisti e la qualità delle proposte.
Quest’anno Dal Bar alla Cucina prevede 4 appuntamenti a partire dal mese prossimo. Il primo corso (martedì 2 aprile presso Mymarca-Casa Marche) “Mescola gli ingredienti” sarà tenuto dallo chef Massimo Garofoli, che presenterà delle ricette creative da proporre in tutti i momenti della giornata. Lunedì 8 e martedì 9 aprile sarà la volta del corso “Cappuccino e Latte art” presso la sede di Tecnobar a Tolentino, per scoprire tutti i segreti del caffè e le tecniche per realizzare e decorare un cappuccino perfetto. A seguire “Insalate Gourmet”, lunedì 15 Aprile, preparazioni fantasiose adatte ad ogni occasione a cura dello chef Allessando Campetella dell’Associazione Cuochi Macerata. L’ultimo appuntamento (martedì 14 maggio) sarà dedicato al “Cook-Tail - I drink dell’aperitivo incontrano le tipicità del territorio”, ricette classiche ed originali da servire all’happy hour insieme a sfiziosi appetizer realizzati con prodotti made in Marche.
Marouane Farah è stato condannato ieri dal Tribunale di Macerata, con rito abbreviato, a quattro anni e otto mesi di reclusione per spaccio. Il marocchino, accusato anche di omicidio plurimo stradale per la morte di Gianluca Carotti ed Elisa Del Vicario, è comporso in aula insieme ad altri due imputati: il fratello Zakaria e Hassan Sougrate, per i quali la pena è di quattro anni e quattro mesi di reclusione.
Il fatto risale all'aprile del 2018 quando i tre vennero arrestati dai Carabinieri dopo che i militari avevano rinvenuto, a Montegranato, un deposito con 223 chili di marijuana.
Nuove soddisfazioni in questo 2019 per l’associazione che gestisce la piscina comunale di viale Don Bosco, questa volta grazie agli atleti categoria Master, i più grandi di età. I nuotatori biancorossi hanno appena partecipato al “6° Trofeo città di Civitanova Marche” ed hanno fatto bella figura raccogliendo 2 ori, 5 argenti e 6 bronzi.
Che la vicina trasferta potesse essere assai promettente sia era capito subito, prima gara e subito bel 3° posto per Maurizio Morelli nei 200 stile libero. Poi sono stati i 100 rana a riempire il medagliere del CN Macerata regalando ben 5 gioie. In dettaglio l’oro di Carla Bianchini, due argenti grazie a Chiara Foglia e Lorenzo Strolla ed ancora due bronzi vinti da Silvia Scagnetti e Giorgio Bormioli.
Non sono mancati i bis. La Bianchini infatti ha replicato riuscendo a primeggiare pure nei 50 stile. La Foglia ha fatto lo stesso con l’argento, nuovamente seconda sempre nei 50 stile. Bormioli e Strolla infine hanno conquistato rispettivamente la piazza d’onore nei 100 misti e un altro terzo posto nei 50 rana.
Inorgogliendo l’allenatrice Francesca Vella, l’elenco di medaglie è stato quindi ampliato e arricchito da Marco Ruffini giunto secondo nei 50 rana e da Maurizio Fedeli e Riccardo Pecorari classificatisi terzi nei 100 misti e 50.
Bravi infine Michele Dulci, Alessandro Orazi, Francesco Fiorelli e Laura Gentilucci che hanno migliorato i loro crono personali.
Nel 2019 prende forma “4”, il nuovo, quarto lavoro dei Métronhomme: un LP 33 giri autoprodotto dal gruppo, nel quale trovano spazio ben 11 brani strumentali, per una durata totale di 43 minuti di musica dal grande impatto emotivo. “4” è il frutto di un lungo periodo di lontananza dalla scena “live”, passato in sala prove e dedicato esclusivamente alla composizione e all’esplorazione musicale e alla successiva registrazione in studio.
Il materiale musicale, questa volta, è il risultato della più libera creatività musicale che il gruppo si è concessa, e che i lavori precedenti avevano necessariamente contenuta, comprimendola al servizio della realizzazione dei vari spettacoli e delle necessità funzionali di questi.
Il disco è liberamente disponibile per l’ascolto sul canale youtube dei Métronhomme all’indirizzo: https://www.youtube.com/channel/UClAs-LfNlNI2qNMqcsERrFQ/playlists, mentre per l’acquisto del vinile, come anche per l’ingaggio del gruppo per eventi live, si può contattare il n. 334/6862612 (Andrea) o via mail a: metronhommeband@gmail.com. Il disco è anche acquistabile nei negozi di dischi di Macerata e sul sito discogs.com.
Il disco “4” verrà presentato per la prima volta il 12 aprile, ore 21:30 presso il teatro “Politeama” di Tolentino (MC) recentemente ristrutturato (biglietto 8€), dove ci sarà anche la possibilità di acquistare il vinile. Per l’occasione, l’esecuzione delle musiche rigorosamente dal vivo, sarà accompagnata dalla contestuale proiezione di una selezione di evocative immagini cinematografiche, operata da Riccardo Minnucci.
I Métronhomme sono attivi anche nella composizione e l’adattamento di musiche e colonne sonore per spettacoli teatrali, audiovisivi, film, cortometraggi, video pubblicitari, videogiochi, etc…
I Métronhomme sono:
Mirco Galli: basso elettrico
Tommaso Lambertucci: pianoforte, synth
Andrea Lazzaro Ghezzi: batteria
Marco Poloni: chitarre
Alla registrazione dell’album hanno collaborato:
Paolo Scapellato: tastiere
Manuele Marani: contrabbasso in “Chiuso per Gatti”
La grafica dell’album “4” è stata realizzata da Tommaso Gomes; Mastering eseguito da: Marco Vannucci presso Spitfire Mastering Studio; Stampa vinile: Phonopress – Milano; Prodotto dai Métronhomme.
Il gruppo musicale Métronhomme nasce a Macerata nell’ estate del 2003 con l’idea di sviluppare un progetto insolito, basato sulla composizione di musica originale, aperto ad un ampio tipo di sonorità e sperimentazione.
I primi lavori dei Metronhomme sono caratterizzati dalla forma del “concept”: non singoli brani fini a sé stessi, ma un’unica composizione concettuale articolata in più brani, da rappresentare in un contesto teatrale. Con questo metodo, prendono vita i primi tre lavori del gruppo: L’ultimo canto di Orfeo, Neve e Bar Panopticon.
Nel 2005, viene presentato lo spettacolo intitolato “L’ultimo canto di Orfeo”, una libera interpretazione musical-multimediale del mito greco di Orfeo ed Euridice. L’idea si basa sulla rappresentazione di un viaggio musicale avvalendosi dell’uso di un piccolo corpo di ballo, di voci narranti fuori campo per accompagnare lo svolgersi dei quadri musicali come un piccolo vademecum per lo spettatore e della proiezione di alcuni videoclip sincronizzati all’esecuzione live dei quadri sonori.
Dopo il primo lavoro, rappresentato in numerosi teatri ed accolto favorevolmente dalla critica, e da cui viene tratto un CD della parte musicale, nel 2008 è la volta di “Neve”. Si tratta di una rappresentazione musical-teatrale liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Maxence Fermine e descrive, per il gruppo, un lavoro di ricerca, svolto insieme all’associazione teatrale “Non solo parole” di Macerata, che esplora la fusione tra strumenti musicali e teatrali, al servizio di uno spettacolo fatto di pieni e di vuoti di musica, immagini e sceneggiatura.
Nel 2010, il gruppo elabora, realizza e presenta “Bar Panopticon” al Teatro Lauro Rossi di Macerata, con il contributo dell’AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) e del Comune di Macerata. Procedendo sulla strada delle interferenze tra musica, teatro e video, i Métronhomme danno forma ad uno spettacolo multimediale, sullo stile di un noir onirico musicato e recitato dal vivo, di cui compongono oltre alle musiche, anche la sceneggiatura e ne realizzano i video, avvalendosi per la messa in scena, della collaborazione di professionisti provenienti dal Piccolo Teatro di Milano.
"Quella di Pamela Mastropietro era una condizione cognitiva e relazionale totalmente compromessa" - così la criminologa Roberta Bruzzone, teste della parte civile rappresentata dal legale Marco Valerio Verni.
"C'è una corposissima letteratura in merito al disturbo borderline, che può essere come una schizofrenia attenuata che compromette l'intero spettro cognitivo, delle scelte: i suoi processi di relazione con la realtà diventano psicotici" - la relazione della criminologa che ha potuto studiare la condizione della vittima nei sei mesi precedenti al decesso.
"Pamela, all'interno della comunità, ha subito un peggioramento. - ha spiegato la Bruzzone - Nei suoi confronti era necessario un trattamento precedente che Pamela non ha seguito. Si sono verificate rabbia, instabilità, sessualità promiscua. Ha agito come un detonatore avendo un rifiuto di quel contesto perché non era in grado di gestirlo. Parliamo di un soggetto profondamente degradato e con una personalità profondamente deficitaria".
"In questo senso la tossicodipendenza diventa una sorta di cura - ha proseguito la criminologa -. C'era una totale ingestibilità all'interno della comunità e quindi per lei l'unica soluzione era quella di scappare, nella sua totale incapacità di giudizio critico."
"Una perizia psichiatrica ordinata dal sostituto procuratore di Roma nell'ottobre del 2017 conferma il soggetto come una persona circonvenibile e incapace di intendere e di volere - ha spiegato la Bruzzone -. Ne sono una testimonianza anche gli atti di autolesionismo, la promiscua sessualità e i tratti paranoici".
"Il test MMPI, che Pamela fece il 25 gennaio, è una fotografia del funzionamento della mente - ha proseguito la criminologa -. Il test, arrivato post mortem, ha mostrato la genuinità delle risposte e ha evidenziato comportamenti ostili, quote ansiose, metodo acritico, disturbi formali del pensiero, incapacità di distinguere tra realtà interna ed esterna. Una persona quindi totalmente destabilizzata e assuefatta dalla sostanza: la fuga era l'unico modo per uscire da un contenitore persecutorio".
"C'è quindi una sospensione della capacità critica e se il soggetto entra in angoscia acuta, chiunque incontra viene investito da qualità sovranaturali e il soggetto entra in totale dipendenza dalla persona che incontra - ha spiegato la Bruzzone -. Non si è quindi in grado di valutare le condizioni di chi ci sta davanti e ogni richiesta che ci viene fatta cerchiamo di assecondarla perché abbiamo paura di perdere quel supporto."
Lo stesso tassista Alonso che incontrò Pamela la mattina del 30 gennaio per soli dieci minuti circa dichiarò che "a seguito della conversazione ho capito che la ragazza non fosse totalmente lucida né nel pieno delle capacità perché parlava a rilento".
"Questo sta a significare che, anche chi non ha particolari strumenti, è in grado di notare in modo evidente l'instabilità del soggetto - ha concluso la criminologa -. Pamela non era in condizioni di prestare consenso in merito all'uso di sostanze stupefacenti o richieste sessuali: era in stand by sotto il profilo cognitivo e decisionale, prova di raziocinio e di capacità critica. Anche il fatto che si sia iniettata eroina, cosa che prima di quel momento non aveva mai fatti, lo testimonia. Era quindi facile manipolare la sua persona e la sua era una condizione riconoscibile e immediata da chiunque ha un paio di occhi e un paio di orecchie, senza specifiche capacità di psicologia o psichiatria".
L’Amministrazione di Macerata aggiunge un ulteriore importante indirizzo alle sue politiche ambientali con l’approvazione di una delibera di Giunta che si propone di determinare una significativa riduzione del consumo plastica, in particolare negli eventi pubblici per la cui sostenibilità vara il “Protocollo verde”.
“Cura dell’ambiente significa tutela delle radici – afferma il sindaco Romano Carancini - e attenzione al futuro dei nostri figli. L’Amministrazione comunale si impegna a dare continuità alle azioni già messe in campo negli ultimi anni e che hanno determinato la crescita della qualità della vita della città. Ogni buona azione inizia sempre dall’esempio e dal giusto linguaggio. L’auspicio è che grazie al Protocollo Verde tutta la comunità maceratese possa essere educata a un comportamento più consapevole sulla riduzione del consumo della plastica e sulla corretta gestione della stessa, nell’ottica di un’economia circolare di recupero, riuso e riciclo.”
Secondo i dati diffusi dall’Unione, attualmente in Europa sono generati ogni anno 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del 30% è raccolta per essere riciclata. Nel mondo, le materie plastiche rappresentano l'85% dei rifiuti sulle spiagge e hanno un impatto diretto anche sui cittadini, con la presenza nell'aria, nell'acqua e nel cibo di microplastiche. Per far fronte a questo fenomeno la Ue nel 2018 ha adottato la strategia europea per la plastica con l’obiettivo di aumentare la riciclabilità degli imballaggi e contrastare gli effetti negativi generati dalle microplastiche e diminuire l’uso della plastica monouso. A questa strategia europea si collega la recente iniziativa del Ministero dell’Ambiente con la campagna di comunicazione denominata Plastic Free.
Le tematiche ambientali stanno entrando in maniera finalmente più importante nelle agende delle istituzioni grazie soprattutto alla maggiore consapevolezza della opinione pubblica mondiale, come è stato dimostrato in particolare dai tantissimi giovani che la settimana scorsa si sono mobilitati sollecitati dalle parole dell’astro nascente dell’ambientalismo mondiale, Greta Thunberg.
In continuità con il suo percorso sui temi ambientali – basti pensare alle eccellenti posizioni raggiunte nelle graduatorie nazionali come quella dell’Ecosistema urbano di Lega Ambiente e ai risultati positivi raggiunti in materia di raccolta differenziata – il Comune di Macerata ha quindi deciso di adottare una strategia complessiva volta a ridurre significativamente il consumo di plastica che prende il via da scelte già adottate che vengono ora completate e inserite in una più ampia visione ambientale
Da tempo infatti vengono impiegate stoviglie in ceramica, vetro e acciaio al posto di quelle in plastica usa e getta nelle mense scolastiche mentre più recentemente è stato introdotto l’uso di bicchieri biocompostabili nei distributori di bevande calde che si trovano negli uffici comunali.
Ora l’uso di contenitori riutilizzabili o compostabili per bevande, compresa l’acqua, e alimenti dovrà progressivamente diventare la norma negli uffici e nelle sedi comunali, mentre particolare attenzione è stata data agli eventi cittadini che attraggono molte persone e che, fino ad oggi, hanno anche determinato una grande “spreco” di plastica monouso e non solo.
E proprio per sviluppare ulteriormente la politica di sostenibilità ambientale e promuovere le “buone pratiche” il Comune ha approntato un “Protocollo Verde” che detta indicazioni, come la corretta raccolta differenziata dei rifiuti, la sostituzione delle stoviglie in plastica monouso con quelle biodegradabili e compatibili, la somministrazione di acqua del rubinetto invece di acqua in bottiglia e il contrasto agli sprechi alimentari. Si tratta di buone pratiche che verranno proposte agli organizzatori e ai gestori di eventi come la Festa dell’Europa o la Festa del patrono San Giuliano, solo per fare un esempio. L’auspicio è che vengano accolte e condivise, l’intenzione è quella di utilizzare dove possibile e necessario anche un adeguato sistema di incentivi e disincentivi.
A completare il quadro, la delibera approvata dalla Giunta Comunale prevede anche la realizzazione di una campagna pubblicitaria rivolta a chi vive e lavora in città.
Sono attualmente in carcere per spaccio di droga con una condanna rispettivamente di sei e otto anni. Parliamo di Desmond Lucky e Awelima Lucky, comparsi questa mattina davanti alla Corte d'Assise come teste del processo dell'omicidio di Pamela Mastropietro.
"Conosco Oseghale ma non sono mai andato a casa sua - la testimonianza di Awelima -. Lui mi ha chiamato la mattina del 30 gennaio ma io stavo dormendo, perché stavo poco bene, e non ho proseguito la conversazione". Anche Desmond ha confermato di conoscere Oseghale ma di "non essere mai stato a casa sua".
"L'ho conosciuto in un'agenzia di scommesse e l'ho chiamato il 30 mattina una volta soltanto per una questione di gioco (scommesse, ndr)" la testimonianza di Desmond.
I colloqui tra Awelima e Desmond in cella presso il carcere di Montacuto ad Ancona, sono stati posti sotto intercettazioni ambientali e sono agli atti. Colloqui che sono stati tradotti dal dialetto nigeriano, lingua utilizzata dai due per comunicare: "Parliamo in modo tale che nessuno ci comprenda".
Intercettazioni che sono state completamente smentite dai teste che hanno più volte negato quanto è stato rilevato dalle stesse o hanno risposto di non ricordare quanto agli atti.
"Lui mi disse che una ragazza dormiva da lui e quando ci siamo sentiti sentivo che la ragazza piangeva. Mi ha chiamato, io sentivo che qualcuno russava, e mi ha detto se volevo fare sesso con una bianca e io risposto che non mi piaceva" intercettazioni che sono state negate dal Awelima che ha detto, davanti alla Corte, di non ricordare.
Durante l'interrogatorio Awelima ha anche detto (in inglese), visibilmente agitato, "Non sono mai andato a casa di Oseghale, non sapevo nemmeno dove abitava, non ho mai visto casa sua con i miei occhi ma solo in tv quando ho appreso la triste notizia. Io non ho fatto niente, non ho commesso niente".
Dichiarazioni che però vengono smentite dalle intercettazioni ambientali in carcere con il compagno di cella Desmond. "Dove abitava lui non si poteva sospettare che ci abitasse uno di colore [...] io avevo già visto la vasca da bagno - dice Awelima in base alle intercettazioni telefoniche e poi - "era meglio se lui la buttava fuori città, anche al mare" così Awelima parlando con Desmond, dichiarazioni che il teste, oggi, ha detto di non aver mai detto.
E ancora "se qualcuno fosse morto a casa tua, tu cosa avresti fatto? Per questo l'ha tagliata, come facevano loro in epoca loro" parole sempre smentite da Awelima.
Durante le intercettazioni, Desmond avrebbe anche detto al suo compagno di cella "le ha anche tolto il cuore" e il teste avrebbe risposto "perché non l'ha mangiato? Poteva mangiarlo. La testa avrebbe dovuto buttarla ma il cuore lo poteva mettete in frigo e lo mangiava piano piano" parole sempre smentite da Awelima.
In merito a una conversazione tra i due, sempre in cella, Awelima, sulla disarticolazione e sul depezzamento del corpo di Pamela dice "Mi vengono i brividi. Oseghale conosce bene il corpo di una donna, lo faceva prima, sapeva bene dove andare, lui lo sa fare" anche queste parole smentite dal teste. Lo stesso Desmond, intercettato in carcare ha detto "è una cosa che ha già fatto più volte" anche questo smentito in udienza.
Durante le intercettazioni in carcere, Desmond ha dichiarato, che "quella mattina (30 gennaio, ndr.) gli ho dato la droga (Oseghale, ndr.) e lui ha subito spento il telefono e l'ha lasciato spento per due ore": dichiarazione, anche questa, smentita in aula.
Desmond, in cercare chiese a Oseghale perché lo aveva accusato ingiustamente e oggi, il teste, ha dichiarato che l'imputato gli rispose che era falso quanto gli era stato riferito. In aula oggi Desmond, davanti alla Corte, ha confermato di voler agire nei confronti di Oseghale per il reato di calunnia.
Il teste, sempre intercettato, ha dichiarato, in merito al corpo di Pamela, "che questo è un gioco da bambini, noi abbiamo fatto cose terribili", parole sempre smentite. Anche in merito al fatto che la compagna di Oseghale, Michela Pettinari, abbia dichiarato di conoscere i due, entrambi hanno smentito ciò dicendo di non averla mai incontrata.
Burraco a Tolentino: iniziativa all’insegna della solidarietà. L’appuntamento è per il prossimo 31 marzo al Circolo di lettura e conversazione, a palazzo Sangallo, in piazza della Libertà. Il torneo di burraco a coppie con scopo benefico è in ricordo dell'imprenditore tolentinate Sigismondo Balzi, scomparso recentemente, grande amante dello sport tanto che era stato presidente dell'Unione sportiva Tolentino, era appassionato di tiro a piattello ed aveva l'hobby del gioco del burraco.
Dirigente di Poltrona Frau, Balzi era stato il fondatore e titolare di Poltrona Xaria, aveva assunto la carica di presidente del Consiglio di contrada Bura e del Circolo di Lettura e conversazione di Tolentino. Il primo memorial Sigismondo Balzi è a cura del Rotary di Tolentino, presieduto da Elvio Giannandrea.
Alle 15.30 è previsto l’inizio del torneo di burraco a coppie. Ricchi premi per i vincitori. Alla coppia che si classificherà al primo posto andrà il trofeo. Tutti possono partecipare. Il ricavato verrà devoluto per sostenere il Campus Marche del Rotary ed il progetto dell'Avulss di Tolentino “Piccolo farfalle creano”.
Alle 19.30, dopo il torneo di burraco, ci saranno le premiazioni, mentre di seguito la cena. Un torneo di beneficenza è un avvenimento importante per chi organizza, ma soprattutto per i giocatori che hanno l’opportunità di contribuire partecipando al gioco per una causa umanitaria. "Grazie all’impegno del Rotary per l’importante iniziativa - afferma Marco Attili che arbitrerà l'evento – avremo a disposizione premi unici e di valore".
Come da tradizione si è svolta presso il Ristorante " Da Lorè " a Caccamo di Serrapetrona, l'assemblea Provinciale dei Presidenti Comunali delle Sezioni Federcaccia della provincia di Macerata.
Sono intervenuti il Presidente Regionale Federcaccia, Paolo Antognoni, il Presidente Provinciale di Ancona Ivo Amico, i componenti dell'Ufficio Caccia della Regione Marche Daniele Sparvoli e David Anastasi.
Prima dell'inizio dei lavori si è osservato un minuto di raccoglimento in ricordo di Sergio Natalini e Casoni Gianrico prematuramente scomparsi. Dopo l'approvazione all'unanimità del bilancio consuntivo e preventivo, l'Assemblea ha eletto il nuovo Direttivo Provinciale.
Il Presidente Provinciale Nazzareno Galassi nella sua relazione, ha ringraziato tutti i Presidenti Comunali per il lavoro svolto su ogni comune, portando a conoscenza di tutti i cacciatori, tutte le iniziative di Federcaccia per far sì di poter esercitare l'attività venatoria nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Per avere dati certi, tantissimi cacciatori hanno collaborato alla raccolta di ali di beccaccia, beccaccino e tortora, permettendo ai tecnici dell'Ufficio Avifauna Migratoria di Federcaccia, di portare questi studi scientifici nelle varie commissioni competenti per elaborare il calendario venatorio nel pieno rispetto della normativa vigente Nazionale ed Europea.
Un ringraziamento, non da ultimo, alla preziosa collaborazione delle Guardie Venatorie Volontarie di Federcaccia, punto di riferimento per tutti i cacciatori, per avere chiarimenti e delucidazioni, sulla normativa che regolamenta l'attività venatoria.
Anche quest' anno la capillare e competente presenza sul territorio dei Presidenti Comunali e dei Consiglieri Provinciali di Federcaccia, nonostante un calo fisiologico dei cacciatori, ha portato ad un aumento del numero dei tesserati.
Il Presidente regionale Paolo Antognoni ha illustrato a tutti i Presidenti il lavoro svolto giornalmente dalla Federcaccia in difesa della caccia, del calendario venatorio attuale, delle deroghe, ringraziando in particolare la Federcaccia di Macerata per l' impegno nella raccolta delle ali di tortora e beccaccia che ci permette di avere dati certi sul rapporto giovani-adulti delle due specie, al fine di legittimare un oculato prelievo.
Daniele Sparvoli, Direttore dell' Osservatorio Faunistico Regionale, ha portato a conoscenza il lavoro che sta effettuando la Regione per la predisposizione del nuovo Piano Faunistico Regionale. Un apprezzato convivio ha concluso questa partecipata Assemblea Provinciale.
Il 23 marzo 2019 è stata presentata l’Associazione Crocerossine d’Italia ONLUS. L’appuntamento, svoltosi nel teatro della società Filarmonica Drammatica di Macerata, ha visto protagonista assoluta la Presidentessa Nazionale Mila Brachetti Peretti la quale ha spiegato a una vasta platea l’importanza del ruolo di questa neonata associazione la quale ha come scopo principale l’impegno umanitario che non si esaurisce nel tempo effettivo dell’attività volontaristica ma rappresenta una vera e propria scelta di vita.
Dalle situazioni di crisi e conflitti , alle catastrofi naturali ma anche e soprattutto agli ordinari momenti di difficoltà quotidiana e in ogni scenario le crocerossine d’Italia offrono la loro disponibilità con generosità e dedizione al servizio di coloro che sono sofferenti e in stato di disagio e fragilità.
L’associazione è impegnata in campagne di sensibilizzazione e diffusione del patrimonio culturale e ambientale quale salvaguardia della storia dell’umanità, raccolte fondi finalizzate a progetti utili alla Comunità e alle nuove istanze sociali, anche mediante offerte di beni e servizi.
L’associazione, inoltre, collabora con Associazioni di volontariato, Movimenti culturali, Fondazioni e Istituzioni che ne condividano valori e finalità La serata, promossa dalla responsabile della sezione Marche, Giuseppina Breccia Micucci Cecchi, è stata anche l’occasione per una raccolta fondi da destinare alla ricostruzione della sede dell’Istituto di Musica “Nelio Biondi” di Camerino, distrutta dal terremoto dell’ottobre 2016 e che accoglieva molti allievi provenienti da tutto il territorio.
Ha illustrato il progetto il M° Vincenzo Correnti, Direttore dell’Istituto,accompagnato dal Gruppo musicale “I Filarmonici Camerti”, formazione cameristica nata all’interno dell’Istituto Musicale stesso, che ha dato saggio della propria bravura suonando alcuni brani tratti da generi musicali diversi.
L’Atletica AVIS Macerata organizza, sabato 30 marzo 2019, la tradizionale “Festa dell’Atleta” giunta quest’anno alla 43^ Edizione.
La cerimonia si svolgerà presso il Aula Sinodale della Domus San Giuliano, in via Cincinelli 4, alle ore 17.15.
La manifestazione rappresenta un appuntamento particolarmente significativo nella vita dell’Associazione perché nel corso della stessa verranno premiati, come è tradizione, gli atleti che hanno ottenuto risultati di rilievo nella scorsa stagione agonistica e coloro che hanno migliorato i record sociali.
Fra i premiati per i risultati del 2018 ci saranno:
Elisabetta Vandi: Finalista ai Campionati del Mondo junior a Tampere (FIN) 10-15 luglio 2018 e Azzurra ai Campionati Europei di Berlino 7-12 agosto 2018; Campionessa Italiana junior dei m. 400 indoor e outdoor -Ancona 4/02/2018 e Rieti 2/06/2018 Primatista Italiana m. 400 junior con 53”24.
Eleonora Vandi: Azzurra ai Campionati Europei di cross di Tilburg 9/12/2018; Primatista Marchigiana assoluta dei m. 800 2’03”50 e 1500 4’18”07- Pescara 8-9/9/2018
Brandi Giacomo: Azzurro a Podebrady (CE) 2/4/2018; Record sociale assoluto marcia km 10 in 41’42”17 Agropoli 1/06/2018
Faloci Giovanni: Campione italiano assoluto lancio del disco – Pescara 9/9/2018; Azzurro ai Campionati Europei di Berlino 7/08/2018
Mazzola Martina: Azzurra delle prove multiple a Aubagne (FRA) 28-29/07/2018
Piottoli Ilaria: Primatista Marchigiana assoluta dei m. 3000 siepi 11’14”71 Agropoli 2/06/2018
Zazzarini Micol, Amadel Samira, Lara Lantone Letizia, Vandi Elisabetta: Staffetta 4 x 400 2^ Classificata ai Campionati Italiani junior con il Record Marchigiano junior 3’48”75 - Agropoli 3/06/2018
Cesca Nicola: Record sociale assoluto m. 110 ostacoli - Pescara 8/9/2018
Ma oltre a loro saliranno sul palco i giovani che hanno migliorato il record sociale nelle varie specialità e categorie, mentre un riconoscimento verrà dato anche alle splendide protagoniste della vittoria nella Finale Nazionale Argento di Bergamo del 23-24/6/2018 del campionato di società assoluto femminile che ha aperto la porta per la finale nazionale Oro per questo 2019 e alle ragazze della Finale Nazionale Oro under 23 di Pavia del,22-23/9/2018.
Ci sarà anche la forte squadra maschile, club Campione Marchigiano maschile, finalista nel campionato di società a Sulmona nelle stesse date, capitanata da Giovanni Faloci.
Verrà inoltre assegnata a Alessia Conti e Nicola Cesca la significativa stella d’oro per i 10 anni di attività agonistica.
Saranno ricordati anche i giovanissimi protagonisti del settore giovanile, il vera forza dell’Atletica AVIS Macerata, con un particolare ricordo.
A tutti i presenti verrà consegnato il nuovo Annuario 2018, realizzato da Massimo Mozzoni, uno straordinario documento di statistica contenente i risultati dello scorso anno, con numerose rubriche e tabelle con i primati, le classifiche, lo storico della società ecc., arricchito da moltissime foto, ricordi preziosi di un’altra straordinaria stagione di atletica.
Nel corso della serata si ripercorrerà l’anno appena trascorso attraverso filmati, foto e documenti preparati da Paola Antinori, Stefano Gattari, Antonella Gentili e Maurizio Iesari, che ricorderanno i personaggi di questo periodo ed i traguardi raggiunti, con il quotidiano impegno di tutti,
Va segnalato che nella scorso anno la società maceratese ha portato a gareggiare sui campi della regione ed in ambito nazionale 250 atleti di tutte le categorie federali, in oltre 160 manifestazioni ed ha portato all’esordio nell’attività agonistica il nuovo settore del nordic walking che si è messo in evidenza anche per la brillante capacità organizzativa.
Un’attività imponente al servizio della città e dei suoi giovani. Sono invitati alla Festa tutti i soci, genitori, amici, ecc. per celebrare il serio ed appassionato impegno di tanti ragazzi nell’attività sportiva dilettantistica, nel nome dell’AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue), attraverso il quale viene lanciato anche un importante messaggio di solidarietà.
È iniziata questa mattina, alle 9:30, la quinta udienza del processo di primo grado che vede imputato il nigeriano Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro.
I teste di questa mattina, tutti presenti, sono la criminologa Roberta Bruzzone, la biologa e specialista in Genetica Medica la Dottoressa Marina Baldi, Desmond Lucky, Lucky Awelima e Anyanwu Anthony, inizialmente indagati insieme a Oseghale.
Il Giudice Roberto Evangelisti ha deciso di iniziare l'udienza con le deposizioni, trascritte e tradotte dall'interprete Federica Paccaferri, di Anyanwu, Desmond e Awelima.
Anyanwu, il primo teste a essere sentito, assistito dal legale Paolo Cognigni, essendo le indagini a suo carico in fase procedurale ha la facoltà di non rispondere. Facoltà di cui non si è voluto fare carico.
"Conosco Innocent Oseghale, l'ho conosciuto perché abbiamo fatto parte dello stesso progetto all'interno del GUS e ho parlato con lui il 30 gennaio: l'ho chiamato io perché avevo un problema con il GUS di Ancona" - così Anyanwu che, rispetto agli interrogatori precedenti, resi ai Carabinieri nel corso delle indagini, oggi ha mostrato molte discrepanze con quanto dichiarato.
Durante i tre interrogatori successivi al 30 gennaio, il teste aveva dichiarato che Oseghale gli aveva riferito di essere "ai Giardini Diaz con una ragazza e che stava rientrando a casa, dove non c'era la moglie ad attenderlo. Oseghale, in un secondo momento, mi disse che la ragazza stava dormendo, che aveva fatto sesso con lei e che lui stava uscendo per mangiare qualcosa".
Successivamente al 30 gennaio, il telefono di Anyanwu, è stato posto sotto controllo e, come osservato dalla Procura, nella mattina del 10 febbraio, il teste chiamò un suo amico, dicendo "ieri i Carabinieri sono venuti a prendermi per un controllo. Siccome hanno visto il mio numero sul telefono dell'idiota [...]. Io ero al punto Snai e lui mi disse che era ai Giardini Diaz con una donna bianca. Allora gli ho detto di stare attento a frequentare altre donne oltre sua moglie". Una circostanza questa confermata dal teste.
Anyanwu in merito alla telefonata avuta con Oseghale il 30 gennaio riferì durante gli interrogatori: "Oseghale mi disse che la ragazza non si svegliava e io gli chiesi quanta roba gli avesse dato: lui rispose che non era tanta. Io pensavo le avesse dato del cibo indiano e che alla ragazza avesse fatto male. Allora gli consigliai di chiamare l'ambulanza o di gettarle dell'acqua sul viso o immergerla in una vasca".
In aula, alla domanda su cosa significasse la parola "roba" il test non ha confermato che si potesse trattare di sostanza stupefacente.
Il teste ricorda di aver incontrato Oseghale il giorno precedente al 30 gennaio ma smentisce quanto detto dall'imputato che si siano incontrati per la marijuana perché Anyanwu ha spiegato "io non fumo marijuana".
La sera del 30 gennaio, come riportato dai tabulati telefonici, alle 20:44, Anyanwu ha cercato di contattare Oseghale, "senza alcuna risposta" e, alle 22:11 l'imputato ha invece cercato di contattare il teste sempre "senza alcuna risposta". Due chiamate della durata rispettivamente di 52 e 18 secondi che il teste non ricorda e che, come spiegato dalla difesa dell'imputato, potrebbero essere riferite alla segreteria telefonica.
Secondo le celle dei tabulati telefonici, durante queste due chiamate, l'imputato si trovata nella zona di Sforzacosta mentre il teste nella cella che aggancia via Spalato. Anyanwu chiamò Oseghale il 31 mattina e l'imputato gli disse che "la ragazza aveva lasciato la casa".
Svelati i colloqui che si sono scambiati in carcere Michela Pettinari e Innocent Oseghale, il trentenne spacciatore nigeriano accusato di aver ucciso e poi fatto a pezzi il corpo di Pamela Mastropietro. Le intercettazioni effettuate dalla procura tramite ripresa video sono state mandate in onda dalla trasmissione di approfondimento "Quarta Repubblica" condotta dal giornalista Nicola Porro, andata in onda lunedì 25 marzo su Rete Quattro.
Oseghale bacia più volte il pancione della compagna al'epoca dei fatti (Michela Pettinari, ndr) e sussurra "Papà, papà, papà". Il colloquio risale allo scorso 9 marzo del 2018, quaranta giorni dopo il ritrovamento del corpo di Pamela Mastropietro.
Sul tavolo che si frappone fra i due vengono mostrate al nigeriano le foto della figlia e l'ecografia del nascituro in arrivo. In totale sono stati ripresi novanta minuti di conversazione in italiano in cui Oseghale professa la sua innocenza: "Lei si è fatta una siringa e poi è caduta. È stato un mio amico, non io".
Si apre poi un dibattito sul nome da dare al bebè in arrivo con Oseghale che propone quello di Francesco o di Bobby, accogliendo la risposta secca della Pettinari: "Bobby? Ma cos'è un cane?".
Clicca qui per vedere il video
Michela Pettinari lo scorso sabato 16 marzo si tagliò alla gola con un taglierino. Soltanto l'intervento provvidenziale del 118 ha evitato spiacevoli conseguenze (leggi qui).
Orgogliosi delle proprie competenze messe in campo e soddisfatti del riscontro i 56 “Apprendisti Ciceroni” dell’Istituto di Istruzione Superiore “Matteo Ricci” diretto da Rita Emiliozzi, protagonisti nello scorso week end delle Giornate F.A.I. di Primavera alla Biblioteca “Mozzi Borgetti” di Macerata.
Ai tantissimi visitatori giunti nelle due giornate suggellate da un meteo davvero primaverile, i giovani hanno trasmesso l’amore per la storia locale di cui il prestigioso collegio gesuitico costituisce un importante scrigno.
Le pertinenze e l’atrio dell’edificio con gli stemmi testimonianti come la “Civitas Mariae” sia cresciuta nei secoli grazie a famiglie nobiliari preziosamente legate agli ambienti ecclesiastici, l’opera della Compagnia di Gesù e in particolare di Padre Matteo Ricci, sono stati oggetto di informazione da parte delle studentesse e degli studenti che, supportati dai testi redatti dalle Prof.sse Rossella Vicentini, Francesca Paoloni e Manuela Meschini, hanno dato il meglio in un contesto significativo e formativo.
Imprescindibile la collaborazione delle professoresse Giulia Compagnucci, Carol Rubio Liarte, Valeria Annibali, Manuela Bruscantini, Stefania Corradetti, Paola Di Censo, Marisa Luciani che insieme alle colleghe citate sono state accanto ai meravigliosi Ciceroni nelle quattro sessioni di servizio.
La partecipazione alle Giornate F.A.I. di Primavera (opportunità per la quale l’Istituto ringrazia la Delegazione di Macerata) è parte integrante delle attività previste dal Progetto “Conosco il mio territorio”, coordinato dalle docenti Marilena Pacioni e Alessandra Gattari.
Donazione e cittadinanza attiva al centro dell’incontro che si è svolto questa mattina (26 marzo) all’Iis Mattei di Recanati. Il progetto Donaction, sostenuto dalla Regione Marche, è tornato nella città leopardiana, che si è dimostrata tra le più sensibili del territorio.
Gli studenti e le studentesse hanno incontrato i volontari del progetto di sensibilizzazione sulla donazione di organi e tessuti. “I ragazzi si sono dimostrati interessati e incuriositi – sottolinea Marco Bagalini per l’Avis regionale – Non molti, in realtà, i giovani già informati sul trapianto ma sicuramente molto attenti: a coinvolgerli in particolare è la donazione come atteggiamento. Li colpisce molto che con un piccolo gesto, magari la donazione di sangue, si possano salvare delle vite”. Molte le curiosità, rivolte sia ai volontari che ai medici, sulla donazione di organi: “Hanno bisogno di informazioni corrette, soprattutto quando si parla di donazione di organi e tessuti. I ragazzi sono spontanei e questo aiuta anche noi volontari ad affrontare tematiche importanti, che molti di noi vivono in prima persona, con la necessaria serenità”.
Oltre all’Avis, sono altre le associazioni che sostengono Donaction: Lifc Marche (Lega Italiana Fibrosi Cistica Marche), Aido (Associazione Italiana Donazione Organi Tessuti Cellule), Antr (Associazione Nazionale Trapianti di Rene), Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto onlus), Adisco (sezione regionale Marche cordone ombelicale) e Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo).
“Cosa significa per te donazione?” è la domanda che viene fatta agli alunni e alle alunne che sono invitati a rispondere attraverso un testo giornalistico o uno spot video. I più meritevoli saranno premiati a maggio per la giornata finale del contest. Gli istituti scolastici potranno spendere il premio in attrezzature didattiche e viaggi di istruzione.
Musicultura, il Festival della canzone popolare e d’autore italiana ufficializza i nomi dei 16 artisti finalisti della XXX edizione del prestigioso concorso che dal 1990 garantisce trasparenza dei criteri di selezione e contribuisce attivamente al ricambio artistico-generazionale della musica di qualità nazionale.
“Scoprirete nelle canzoni di queste ragazzi e ragazze tanta varietà di approcci musicali, tanta ricchezza di sguardi sulla vita, nessuna tentazione di rifugiarsi artisticamente parlando in calcio d’angolo - ha dichiarato Piero Cesanelli, Direttore Artistico del Festival-
Direi che questa è la notizia, una buona notizia”.
Tra i finalisti la marchigiana Emi (Margherita Principi) di Pesaro.
La dura selezione, cominciata nell’autunno scorso, ha coinvolto inizialmente 719 partecipanti, tutti autori dei loro brani ed ognuno dei quali ha ricevuto una risposta scritta argomentata. Le 54 proposte apparse più meritevoli sono state convocate da Musicultura per esibirsi alla fase “Audizioni Live”, svoltesi davanti al pubblico dal 15 febbraio al 10 marzo scorso al Teatro della Filarmonica di Macerata. Alla commissione d’ascolto di Musicultura sono servite poi un altro paio di settimane per soppesare le scelte ed infine comunicare oggi i nomi e le canzoni dei 16 finalisti dell’edizione 2019 del concorso:
Luca Bocchetti (Roma) – Furius; Noemi Bruno (Cosenza) - Pezzi di passato; Cane Sulla Luna (Terni) - Dateci le brioches; Emi (Pesaro) - Punto e virgola; Foscari (Roma) - Stabile non è; Roberto Michelangelo Giordi (Napoli) - Cronache globali degli anni zero; Francesco Lettieri (Giugliano, NA) - La mia nuova età; Lo Straniero (Asti) - Quartiere italiano; Lucrezia (Bologna) - Su questa pianura; Lavinia Mancusi (Roma), – Ninù; Alberto Nelli (Pisa) – Elena; Numa (Sant’Oreste, RM) - Radio Numa; Paolantonio (Catania) - Questa assurda storia; Gerardo Pozzi (Vittorio Veneto, TV) – Badabum; Enzo Savastano (Benevento) - Le mogli dei cantanti famosi; Francesco Sbraccia (Teramo) - Tocca a me.
I “magnifici sedici” si esibiranno in concerto in anteprima nazionale il prossimo 6 aprile al Teatro Persiani di Recanati, con l’amichevole partecipazione e testimonianza artistica di Gianluca Grignani. A condurre la serata sarà per Rai Radio 1, media partner storico di Musicultura, John Vignola. Nelle settimane seguenti sarà proprio Radio 1, con la supervisione di Gianmaurizio Foderaro, a prendere in consegna le canzoni finaliste e a proporle ai radioascoltatori.
La fase successiva del concorso porterà alla selezione degli otto vincitori che accederanno alle serate conclusive di Musicultura 2019, in programma all’Arena Sferisterio di Macerata, dal 20 al 23 del mese di giugno. I vincitori saranno scelti dal popolo del web (che ne designerà due) e dal prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura (che ne indicherà sei) formato da Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Brunori Sas, Luca Carboni, Gino Paoli, Ron, Enrico Ruggeri, Antonello Venditti, Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Paolo Benvegnù, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Giorgia, Alessandro Mannarino, Dacia Maraini, Mariella Nava, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Willie Peyote, Federico Zampaglione.
Nel corso della serata di spettacolo finale, al vincitore assoluto andranno in premio 20.000 euro. I biglietti per il concerto del 6 aprile sono disponibili presso le biglietterie del Teatro Persiani, dei Teatri di Macerata, e AMAT, oltreché su vivaticket.it