Appuntamento di grande interesse e soprattutto di viva attualità quello che si svolgerà nel teatro della Filarmonica di Macerata alle ore 17,30 di venerdì 11 maggio. Infatti, su invito dell’Associazione culturale “Le Casette” e della stessa Società Filarmonico Drammatica, il dott. Paolo Scarpis, già direttore dell’AISE (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), affronterà il tema “”Il crimine informatico. L’evoluzione tecnologica nella criminalità e nel terrorismo”.
La grande esperienza maturata dal dott. Scarpis al servizio dello Stato e con compiti di assoluta responsabilità fa sì che questo suo incontro con la cittadinanza di Macerata sia vivamente atteso in quanto il tema del “Crimine informatico” riguarda non solo gli addetti ai lavori, e quindi magistrati, avvocati e forze dell’ordine, ma anche professionisti, imprenditori e semplici cittadini.
Per quanto riguarda la figura del dott. Scarpis basterà ricordare che, dopo aver guidato, negli anni, le Questure di La Spezia, Brindisi, Brescia e Milano, è stato promosso direttore interregionale della Polizia di Stato e quindi prefetto di Parma, per essere poi nominato prima vice direttore e poi direttore dell’Aise.
Si parla di ripartenza dopo il sisma attraverso le attività agricole all’Istituto Agrario di Macerata. Sabato 5 maggio, nell’aula magna Nazareno Strampelli, un nuovo appuntamento di avvicinamento alla celebrazione dei 150 anni della scuola, con il convegno programmatico Un rinnovato sistema agricolo e alimentare per la ripresa economica, sociale ed ambientale, nei territori delle Marche colpiti dal sisma 2016.
Dopo i saluti istituzionali, alle 9.15 intervengono gli alunni dell’Istituto per la rinascita delle loro aziende colpite dal sisma e, a seguire, Mirko Marzi, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università di Perugia con La situazione agro-zootecnica nell’area terremotata del maceratese. Quindi è previsto l’intervento di Angelo Frascarelli, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università di Perugia su Ruolo e contributo delle attività produttive agricole e connesse nella ripresa economica, ambientale e sociale del post sisma nelle Marche; e di alcuni imprenditori dell’area interessata che mostreranno la loro situazione, con le aziende compromesse dall’evento sismico (Alba Alessandri di Pieve Torina, Augusto Congionti di Valfornace, Yuri Maggi di Serrapetrona e Paris Rocchi di Caldarola).
Prima del dibattito finale è in programma il contributo di Roberto Gatto, responsabile PO “Zootecnia”- Servizio Politiche Agro Alimentari Regione Marche, dal titolo Azioni in atto e previste per il ripristino, il supporto delle attività produttive agro- zootecniche e ambientali danneggiate dal terremoto.
L’incontro, moderato da Claudio Caproli, è gratuito e prevede il rilascio dell’attestato di partecipazione e crediti professionali/formativi da parte del Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laurati di Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata (ai sensi del regolamento sulla formazione CONAF vengono rilasciati 0,75 CFP).
il convegno viene realizzato in collaborazione con l’Ordine regionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali delle Marche, il Comune di Macerata e l’Accademia Georgica di Treia, il Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Pesaro-Urbino, Macerata, Ancona, con il patrocinio della Provincia di Macerata.
Per avere informazioni: 0733/262036.
E' in programma per venerdì 4 maggio un convegno nazionale dal titolo "La sicurezza nei cantieri". Organizzato dall'Università Telematica Pegaso, sede di Macerata e dall'Aiesil, associazione italiana imprese esperte in sicurezza sul lavoro, il seminario gratuito e aperto a tutti sarà ospitato a partire dalle 9 al Teatro Don Bosco di Macerata.
Durante il convegno si parlerà di sicurezza nei cantieri con rimandi al sisma e alla situazione attuale del nostro territorio. Presenti alcuni funzionari dell'ispettorato del lavoro. Verranno rilasciati crediti formativi per i professionisti che parteciperanno al convegno.
L’Assemblea Ordinaria dei Soci della Sezione di Macerata del Club Alpino Italiano ha nominato i componenti del consiglio direttivo e del collegio dei revisori dei conti per il triennio 2018-2021. Tenuto anche conto delle designazioni avvenute in occasione della successiva prima riunione del consiglio direttivo, gli organi sezionati risultano ora così composti:
CONSIGLIO DIRETTIVO:
Marco Ceccarani – presidente
Daniele Messi - vice presidente
Bruno Olivieri – segretario
Emanuele Cecoli
Roberto Giujusa
Romualdo Mattioni
Fabio Pasquali
COLLEGIO REVISORI DEI CONTI:
Antonio Ferri
Enrico Leli
Tonino Marconi
“Abbiamo assunto questo incarico con molto entusiasmo ma anche consapevoli della responsabilità che ci attende nel rappresentare nel triennio la Sezione di Macerata con una lunga tradizione e tra le più attive nel panorama della nostra regione - ha affermato il Presidente Marco Ceccarani. Il validissimo Bruno Olivieri, riconfermato come segretario nel consiglio direttivo, dopo due mandati lascia la Presidenza come previsto nello statuto, un periodo che ha visto la sezione crescere, proporsi come organizzatrice di molte interessanti iniziative e come punto di riferimento per l’insegnamento delle discipline alpinistiche ed escursionistiche, grazie anche alla collaborazione di un team di istruttori titolati di elevata competenza tecnica e grande passione per le attività. E’ questo un triennio che forse ci richiede uno sforzo in più, non solo per continuare e migliorare ove possibile le iniziative e le attività proprie della sezione, ma anche per dare un nostro contributo di aiuto, nell’ambito delle finalità del CAI, alle aree nelle zone montane colpite dal terremoto. Tra le varie attività cercheremo quindi anche di perseguire questo obiettivo con specifiche iniziative".
"Altro tema che ci sta a cuore - ha continuato il presidente - è continuare nella promozione della frequentazione, conoscenza e tutela dell’ambiente montano nelle nuove generazioni con attività ed iniziative mirate coinvolgendo ove possibile anche gli istituti scolastici. Nel contempo è in pieno svolgimento la stagione corsistica con i corsi di alpinismo avanzato, arrampicata base ed escursionismo avanzato, è terminato di recente il corso di sci alpinismo avanzato. Anche quest’anno inoltre la sezione presenta un calendario escursionistico molto interessante e vario con escursioni per tutti i livelli consultabile all’indirizzo www.caimacerata.it/gruppi/escursionismo/. Ovviamente tutti noi del consiglio direttivo ce la metteremo tutta per fare del nostro meglio: contiamo, per questo, anche sulla collaborazione e il coinvolgimento di tutti i Soci.”
C’è un duplice rischio nelle nostre terre colpite dal sisma del 2016: le persone che abbandonano, ma anche le persone che vengono abbandonate; colmate di attenzione mediatica nei primi mesi, ricordate nei rituali degli anniversari, oggi esse rischiano di essere relegate nella zona grigia di un lungo, burocratico e poco trasparente processo di ricostruzione.L’Istituto Storico “Morbiducci” di Macerata e il Centro Studi Acli Marche Macerata vogliono offrire il loro contributo per la rinascita delle comunità appenniniche: lavorare insieme perché non perdano l’identità e la propria storia; perché insieme alle case, strade e paesi, si ricostruisca quel mondo complesso e immateriale fatto di relazioni, identità, senso di appartenenza, di memorie collettive e condivise. Per questo il progetto “Cantieri mobili di Storia” è rivolto ai paesi più colpiti dal terremoto e, in particolare, alle “popolazioni delle casette” che negli ultimi mesi vi hanno fatto ritorno; nel giro di un mese l’iniziativa attraverserà vari centri: da Caldarola a Visso e Pieve Torina, da Camerino a Fiastra. In ognuno di essi verranno attivati incontri di storia locale in collaborazione con storici ed esperti dell’ambiente, dell’economia e della cultura che dialogheranno con le comunità su aspetti del passato legati a quella determinata zona: la lavorazione delle pelli e la pastorizia, gli antichi mestieri della dorsale appenninica e il recupero delle memorie scolastiche.Duplice è lo scopo degli incontri: da una parte creare ambienti partecipativi e interattivi, avviando – se possibile- una raccolta di memorie, foto e materiale di archivi; dall’altra avviare un confronto sul presente e sul futuro dell’entroterra appenninico, su nuove esperienze di imprenditoria e di sviluppo sostenibile, ancorate alle antiche radici e alle vocazioni territoriali.Si tratta di un'iniziativa che ha richiesto mesi di preparazione e di contatti con le istituzioni dei centri coinvolti e con le associazioni e le aggregazioni che in questi mesi si sono costituite. Accanto al patrocinio dell'Istituto Cervi (che sta ponendo molta attenzione al nostro entroterra appenninico), il progetto si avvale della collaborazione della “Rete di storici per i paesaggi della produzione”, e di "Aristoria", un'associazione che ha sede a Matelica, formata da giovani storici e universitari, tutti delle zone colpite dal sisma, tra il maceratese ed il teramano."Cinque appuntamenti - raccontano quelli dell'organizzazione - cinque domeniche per discutere del passato e leggere il presente; per discutere sulla ricostruzione e far conoscere paesaggi di straordinaria varietà e storicità. Il primo appuntamento è per domenica 6 maggio alle ore 16 a Caldarola, presso la Sala Tonelli, dove si confronteranno il passato e il presente delle concerie e della lavorazione delle pelli, grazie alla presenza del prof. Pirani dell’Università di Macerata e di alcuni lavoratori della ex Conceria del Chienti; domenica 13 maggio alle ore 16.00 saremo nella Scuola di Visso a parlare di “Risorse naturali e pastorizia nella lunga storia del Vissano” con la presenza di Olimpia Gobbi, insegnante e storica, insieme a Michela Paris e Marco Scolastici, due allevatori della zona; domenica 20 maggio alle 16 a Pieve Torina, presso il nuovo edificio scolastico, si discuterà dei mestieri della dorsale appenninica tra Sette e Ottocento ma anche delle prospettive future dell’economia appenninica; saranno presenti lo storico Augusto Ciuffetti dell’Università Politecnica delle Marche, l’imprenditrice Orietta Maria Varnelli e Angelica Bravi della CGIL di Macerata. Domenica 27 maggio presso la Geostruttura (City Park) di Camerino analizzeremo le parole del “Dizionario sociale del terremoto” curato da Marco Giovagnoli dell’Università di Camerino. Concluderemo domenica 10 giugno alle ore 16 a Fiastra presso l’Auditorium San Paolo parlando del recupero e della valorizzazione delle memorie scolastiche con Anna Ascenzi e Lucia Paciaroni dell’Università di Macerata, insieme ai dirigenti scolastici Maurizio Cavallaro, Fabiola Scagnetti e Agata Turchetti". Cinque appuntamenti per sperimentare nuove forme di narrazioni e biografie di comunità, per far tesoro di quello che emergerà nel corso degli incontri e ritornare eventualmente in autunno con nuove collaborazioni e nuove idee.
Hanno approfittato del ponte del Primo Maggio per agire indisturbati negli uffici dell'Asur Marche di Piediripa. E solo questa mattina i dipendenti, andando al lavoro, si sono accorti di quanto era accaduto. Ora sono in corso rilievi e accertamenti da parte degli uomini della Polizia di Stato, nel tentativo di risalire all'identità dei ladri che hanno messo a segno il colpo. Un colpo che, per la verità, ha creato più danni che bottino, visto che i malviventi, stando ad una prima stima, sono riusciti a mettere nel sacco una modesta quantità di denaro.
Quella, per la precisione, contenuta nei distributori automatici di bevande e alimenti. In una stanza sono riusciti anche a trovare la cassaforte, cercando di smurarla con l'aiuto di arnesi da scasso, ma senza riuscire ad aprirla e tantomeno ad asportarla.
Ben più consistente, quindi, la conta dei danni, che ammonta a diverse migliaia di euro. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, i ladri hanno agito di notte, forzando una porta antipanico per l'accesso agli uffici. Una volta dentro hanno avuto tutto il tempo di rovistare in ogni dove, visto che nella zona non vi sono abitazioni e che le poche attività commerciali presenti erano ovviamente chiuse.
Sul posto, questa mattina, anche il direttore dell'Area Vasta 3 dell'Asur Marche, Alessandro Maccioni, che ha voluto prendere visione di persona di quanto accaduto.
Creato nel febbraio del 2014 e con più di 16 mila iscritti, il gruppo Facebook "Sei di Macerata se...", come è successo per altri gruppi simili in giro per l'Italia, è stato vittima di hacker e non si riesce a riprenderne il controllo.
Sembra che la persona che ne era responsabile, amministratore unico del gruppo, circa un anno fa sia stato hackerata ed estromessa dalla sua posizione e dopo lunghi ed inutili tentativi per riprenderne il comando, con segnalazioni anche alla polizia postale, non sia riuscito nell'intento e, fortemente demotivato, ad un certo punto abbia alzato bandiera bianca.
Da quello che segnalano alcuni utenti, dopo un periodo iniziale in cui il gruppo era in mano a questi hacker, successivamente è stato abbandonato anche da loro, restando in balia del proprio destino, senza che nessuno riesca a riprenderne la titolarità.
Il risultato è che ora, il gruppo Facebook più numeroso di Macerata, è completamente in balia di troll, nome con cui nel gergo della rete vengono identificati soggetti che interagiscono con gli altri tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso e/o del tutto errati, con il solo obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.
Esempio lampante sono le bestemmie scritte a caratteri cubitali che spesso vengono pubblicate da un burlone col profilo farlocco che scatenano sempre una valanga di reazioni e commenti, soprattutto perché molti componenti del gruppo non sono abituati a gestire queste situazioni ed infervorandosi nel commentare, non fanno altro che il gioco dell'umorista mancato.
Episodi analoghi, come dicevamo, sono successi in altri gruppi cittadini in giro per l'Italia con esiti diversi. In qualche caso, tramite gli strumenti messi a disposizione del social network, si è riusciti a riprenderne la guida, come ad esempio a Pistoia con il gruppo "Non sei di Pistoia se...", mentre ad Arezzo, vista l'impossibilità di agire contro il gruppo di hacker, la soluzione è stata quella di creare un nuovo gruppo.
Con tutti i problemi che ci sono a Macerata in questi ultimi tempi, diciamo pure che quello dei provocatori nel gruppo Facebook cittadino non è certo il più grave, ma a quanti fossero disturbati da tali comportamenti, ricordiamo che è sufficiente bloccare i contatti che si reputano molesti ed il gioco è fatto. Di certo, l'ultima cosa da fare è quella di scrivere commenti di insulti, pensando di ottenere qualche risultato.
Il 5 maggio Forza Nuova torna a promuovere una mobilitazione a Macerata.
Roberto Fiore, qual è il senso della mobilitazione forzanovista del 5 maggio a Macerata? “La nostra mobilitazione ha il fine di portare giustizia a Pamela, orribilmente uccisa, ma anche ad una città che in questo caso diventa simbolo di un'Italia un tempo tranquilla, oggi lacerata da orribili e cruentissimi fatti di sangue, oltre che da una fortissima agitazione sociale”.
Qual è, nello specifico, la realtà a cui si riferisce? “In primis ci riferiamo alla vita stroncata di Pamela; anch'essa, come la città di Macerata, è assurta a simbolo. Un tempo la gioventù italiana cresceva sana e forte in città rese tranquille e prospere dal lavoro dei loro padri. Oggi tutto questo è scomparso e, senza una reazione patriottica, rischia di divenire mero ricordo. Ciò che rischia di rimanere è una società agli antipodi di quella tradizionale dove i giovani, senza risposte sociali, morali e spirituali, finiscono nell'abisso senza fondo della droga. E dopo la droga finiscono in mano a persone senza scrupoli che prima abusano dei loro corpi, poi li uccidono ed infine li fanno a pezzi con una ferocia che era sconosciuta nella nostra terra da secoli. Senza contare tutto il retroterra in cui queste situazioni nascono”.
Quali situazioni? “Ci riferiamo ad un groviglio di varie realtà mostruose: a partire dalla mafia nigeriana. Tale mafia è una delle più feroci ed è in ascesa. Le tv per tutelare gli interessi dei neoschiavisti del business dell'immigrazione non ne parlano, ma dalla Nigeria sta arrivando una mafia talmente feroce che è riuscita ad installarsi persino in Sicilia. I governanti (tanto i politici quanto i magistrati) dimostrano come al solito, una cronica incapacità di guardare ad una spanna oltre il proprio naso. Non agiscono nei confronti della mafia nigeriana e nulla fanno nei confronti di Hotel House che è diventato il primo caso di No Go Area ( posto dove non entra nessuno tantomeno la polizia) in Italia.La stessa magistratura che trova fantasia e creatività nello scagliarsi con perquisizioni, processi e repressione politica contro il nostro movimento. Purtroppo possiamo dire che gli assassini ed i terroristi sono tutelati, mentre i patrioti vengono arrestati”.
La situazione gravissima di cui parla ha altri riscontri? “Assolutamente si; ad esempio la situazione dalla quale ho appena accennato, l'Hotel House di Porto Recanati. Tale struttura è diventata centro della presenza di immigrati irregolari ed invasori vari, ovviamente con forte presenza delle mafie che importiamo dall'africa. Presso tale hotel sono state ritrovare ossa appartenenti ad adolescenti. Se qualcuno considera normale che la nostra terra debba diventare luogo dove mafiosi invasati da rituali tribali fanno a pezzi i nostri giovani, devono capire che noi siamo pronti alla mobilitazione totale. Ma dobbiamo anche accendere i riflettori sul fatto che c'è una classe di potere coincidente con la massoneria che abusa di queste ragazzine e le poeta verso l'abiezione e la morte”.
Qual è la risposta di Forza Nuova? Non si rischia di alzare i toni? “La nostra risposta è prima di tutto giusta in quanto morale. La nostra presenza poi nell'arena politica ha semmai la funzione opposta a quella che certa stampa suggerisce, ovvero di permettere all'esasperazione popolare di rimanere nell'alveo politico. Per questo la nostra azione è fondamentale per avere tranquillità nell'ordine. Sono altre le forze che soffiano sul fuoco dello scontro; a partire dalle cosiddette estreme sinistre, fino ad un certo establishment come il gruppo Repubblica/Espresso. Noi, al contrario, incarniamo lo scontento e lo portiamo nell'ambito politico, non permettendo che divampi in maniera distruttiva, ma incanalandolo come si incanalano le acque alluvionali. Senza di noi tanti italiani disperati, tanti italiani abbandonati, ma anche tante persone, fortemente presenti nel nostro movimento, che provengono da ambiti molto battaglieri (pensiamo alle tifoserie, agli ex-militari ed associazioni combattentistiche, alle palestre di sport marziali etc...) sarebbero potenzialmente pronte ad ogni scontro. Noi, con la nostra rigida disciplina interna, manteniamo l'ordine e lo portiamo nella legittima lotta politica. Allo stesso modo, d'altra parte, diamo voce a categorie molto diverse, che anch'esse stanno affluendo con forza nel nostro movimento; mi riferisco a molte donne che in quanto madri hanno un sesto senso particolare che consente loro di comprendere quale situazioni si sta venendo a creare e per questo confluiscono nella nostra associazione femminile, ovvero l'associazione Evita Peron, insieme a molte ragazze più giovani che danno ascolto ai problemi di tante ragazze come Pamela, che organizzano colonie per bambini che non hanno la possibilità di andare in vacanza. Ma, più in generale, differentemente da uno stereotipo che descrive il nostro movimento guardandone solo una parte, vi è una partecipazione di ogni categoria di persone. Anziani, disoccupati, studenti, madri, lavoratori. Il nostro è a tutti gli effetti un movimento di popolo”.
Qual è quindi la vostra risposta politica per i fatti di Macerata e per l'Italia in generale? “Riguardo a Macerata, la risposta è quella di esigere, con la militanza patriottica, che i due nigeriani ricevano una pena esemplare e che l'Hotel House venga smantellato. Riguardo ad un discorso nazionale, la nostra risposta è quella contenuta negli 8 Punti di Forza Nuova: blocco totale dell'immigrazione ed inizio di un immediato rimpatrio; forte sostegno alla famiglia con politiche demografiche e sociali, sradicamento dell'usura chiamata "debito pubblico" ed istituzione di una moneta sovrana; messa al bando di massoneria e di tutte le sette che sono infiltrate nella politica, nella magistratura ed in tutta la vita pubblica e privata della nazione; ripristino dei valori tradizionali italiani, del Concordato del '29 e di tutti quei valori morali oggi calpestati e la cui assenza ha chiaramente portato la nostra società sull'orlo del baratro, abolizione dell'aborto che ha causato sinora l'omicidio di 6 milioni di bambini ed ha lasciato un vuoto che ora i politicanti abortisti, come la Bonino, vorrebbero riempire con immigrati; abolizione delle leggi mancino e scelba che in nome del feticcio dell'antifascismo vogliono impedire ogni azione politica patriottica lasciando l'Italia in balìa del mondialismo; creazione di corporazioni per la difesa dei lavoratori abbandonati dai sindacati.
Pensa che la vostra proposta politica stia acquisendo maggiore presa sul popolo italiano? “Assolutamente si; il tradimento del movimento 5 stelle, ultimo specchietto per le allodole per manovrare il malcontento e la sudditanza berlusconiana della Lega rendono chiaro come le politiche nazionali e sociali di ricostruzione nazionale possano solo venire da movimenti autenticamente rivoluzionari come Forza Nuova”. (da Ufficio Stampa Forza Nuova Marche)
Un omicidio efferato, una sparatoria per le vie della città, accoltellamenti in serie, droga a fiumi certificata da un giornalista di Quarto grado, furti a cadenza quotidiana, manifestazioni di dubbia liceità autorizzate nelle pubbliche piazze, una squadra di calcio professionistica scomparsa, una squadra di pallavolo di livello mondiale costretta a trasferirsi a Civitanova, un centro storico dove le attività commerciali abbassano le serrande per sempre a ritmi impressionanti, piscine promesse e mai realizzate così come il palazzetto dello sport. Si potrebbe andare avanti ancora per molto.
Tutto questo è niente rispetto alla vera problematica che sta tenendo impegnata l'intera giunta di Macerata, al punto da convocare addirittura una conferenza stampa: querelare Picchio News per l'ormai famigerato articolo sul post del vicesindaco il 25 aprile.
Ormai la vicenda è nota e stranota: l'assessore Monteverde pubblica sul suo profilo (il profilo di un vicesindaco ovvero di una figura istituzionale e di un personaggio pubblico) i suoi rallegramenti per le manifestazioni del 25 aprile. Noi lo riportiamo e da qui inizia la caccia all'uomo, scatenata dai supporters di sindaco e vicesindaco, che raggiunge elevate vette di inciviltà e maleducazione con insulti, minacce e improperi di ogni tipo verso il sottoscritto e il giornale. Il vicesindaco pretende scuse pubbliche. Rispondo la sera stessa con una mail nella quale la invito per un'intervista dove chiarire ogni punto della vicenda. A quella mail non è mai arrivata alcuna risposta, non foss'altro per educazione.
Comunque il vicesindaco avrebbe preteso le pubbliche scuse, non si comprende per cosa, visto che nell'articolo si fa riferimento alle sue esternazioni in merito alle manifestazioni del 25 aprile. La foto a corredo dell'articolo rappresenta uno dei momenti delle manifestazioni maceratesi del 25 aprile, ma in nessun passaggio del pezzo si fa esplicito riferimento al fatto che il vicesindaco si riferisse a quanto accaduto in piazza Cesare Battisti. Sicuramente ci dissociamo e condanniamo i commenti talvolta pesanti arrivati da alcuni cittadini nei suoi riguardi, ma ognuno si prende la responsabilità di quello che dice o scrive. Il nostro giornale ha seguito, come sempre, tutti i criteri ed i principi propri del diritto di cronaca: chi ha voluto leggere fra le righe qualcosa che non c'è scritto, significa che o ha la coda di paglia o ha qualcosa da nascondere.
Dopo un omicidio efferato di una giovane donna fatta a pezzi, sparatorie nelle vie centrali della città, spacciatori nigeriani di eroina che girano per la città, siringhe usate abbandonate in ogni dove, bambini che spaccano teste con bastoni a fantocci appesi su una forca, pare quindi che l'immagine di Macerata sia stata lesa da un articolo di Picchio News. Chiaro, no? La strategia è evidente: distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica, spostando il problema reale verso uno inesistente. E' un ulteriore atto di debolezza di questa amministrazione comunale a cui la situazione è sfuggita completamente di mano e non trova niente di più costruttivo da fare che prendersela con un giornale che non ha la paura di scrivere la verità.
A tal proposito, ci aspettavamo che sindaco e vice sindaco convocassero una conferenza stampa per spiegare che tipo di patrocinio il Comune ha fornito per le manifestazioni del 25 aprile, per spiegare come mai nessuno si è preoccupato di controllare cosa succedeva in piazza Cesare Battisti e se viene patrocinato uno dei gruppi organizzatori che svolge attività che "comprendono la distribuzione di volantini, l'organizzazione di manifestazioni, ecc... .
Ci aspettavamo una conferenza stampa per spiegare come facevano sindaco e vicesindaco a non essere a conoscenza di quanto accadeva in piazza Cesare Battisti dove, al di là del fatto che una forca di tre metri non si allestisce certo in due minuti, le manifestazioni erano autorizzate dal Comune e ben note e pubblicizzate da tempo.
Ci aspettavamo, inoltre, una conferenza stampa per annunciare il lutto cittadino per il 5 maggio giorno dei funerali di Pamela Mastropietro.
Invece, dopo aver scatenato una vera e propria "cyberviolenza" verso questa testata (non è un blog Carancini, se lo metta in testa. Anche nel tentativo di usare ogni mezzo per screditarci, da avvocato le leggi dovrebbe conoscerle... n.d.r.) adesso una amministrazione comunale, caso forse più unico che raro, querela un giornale della propria città.
A questo punto, non possiamo che ringraziare sinceramente il vicesindaco di Macerata perchè certamente ora grazie anche alla Prefettura, alla Digos ed alla Procura di Macerata, verrà fatta completa luce su tutti gli aspetti di quanto accaduto in piazza Cesare Battisti il 25 aprile. Noi non abbiamo nessun timore a raccontare la verità di fronte ad un giudice. Speriamo sarà lo stesso anche per l'amministrazione di Macerata e i suoi rappresentanti (fortunatamente) pro tempore, quando saranno chiamati a rispondere delle azioni ed omissioni poste in essere anche in piazza Cesare Battisti il 25 aprile.
Oggi siamo noi che ci aspettiamo pubbliche scuse da parte del vicesindaco per questo ulteriore atto provocatorio nei nostri confronti, altrimenti ci troveremo costretti, nostro malgrado, a dover procedere ad una denuncia per calunnia nei suoi riguardi per la legittima difesa di un bene supremo qual è quello della libertà di stampa e della verità.
A tal riguardo abbiamo dato mandato all’avv. Oberdan Pantana (nella foto).
Il direttore responsabile di Picchionews
Roberto Scorcella
Ancora siringhe abbandonate, questa volta è via Lido Bastianelli, appena fuori dalle mura di Macerata. La foto dice tutto e non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro, se non che quella siringa sta lì da giorni, come ci segnala chi ha voluto inviarci l'immagine.
Una zona tranquilla, con tanti uffici e frequentata a tutte le ore del giorno, anche da bambini, ma il grande impegno delle forze dell'ordine al contrasto dell'uso di droghe nel capoluogo di provincia sembra non bastare più. Ci sono situazioni di marginalità e degrado che ormai non sono più relegate a poche zone della città e può capitare anche che qualcuno finisca con un piede sopra una siringa mentre raggiunge un Centro Assistenza Fiscale.
Si stanno sviluppando in varie direzioni le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Fermo, per la morte di Stefano Marilungo, il 65enne titolare di un'impresa di pompe funebri, deceduto sabato, con tutta probabilità per asfissia, dopo una rapina messa a segno da tre persone nel magazzino della sua agenzia di pompe funebri, a Sant'Elpidio a Mare.
Al vaglio degli investigatori ci sarebbero i filmati delle telecamere di sicurezza installate in vari punti della città e le immagini degli impianti di sicurezza privati che si trovano nei pressi dell’agenzia e dell’abitazione di Marilungo. Nel corso degli ultimi mesi proprio il sistema di videosorveglianza è stato ulteriormente potenziato dal Comune così da assicurare una “copertura” sempre più capillare del territorio. Proprio dai video potrebbero emergere elementi importanti per risalire se non direttamente ai componenti della banda, al mezzo o ai mezzi utilizzati per arrivare in via Adige 14, e iniziare così a mettere insieme i tasselli necessari a individuare i responsabili. Oggi sarà eseguita l'autopsia sul corpo della vittima, esame che chiarirà, e presumibilmente confermerà, le cause del decesso.
Sotto la lente degli inquirenti, tra l'altro, le affinità con un'altra rapina finita male a marzo: il decesso della 79enne Maria Biancucci, in una casa nelle campagne di Montegiorgio (Fermo), sorpresa da uno o più malviventi, legata e imbavagliata e morta soffocata. E ancora le modalità particolarmente violente con cui i rapinatori avrebbero agito, aggredendo e picchiando Marilungo e il fratello Sergio, di 72 anni, arrivato in suo aiuto. Il tutto, almeno a quanto si apprende, per un bottino piuttosto misero, non ancora quantificato. Tra le ipotesi, ma si lavora anche in altre direzioni, quella di una unica banda dell'Est Europa, che avrebbe messo a segno le due drammatiche rapine e che avrebbe preso di mira questa zona. La caccia ai rapinatori va avanti a rtimo serrato anche nel territorio maceratese.
Quando un compito scolastico arriva sui banchi della politica: ovvero la storia del progetto ‘Parlamento Europeo’, che si è concluso il 24 aprile nell’incontro a Bruxelles con l’europarlamentare On. Dario Tamburrano.
Il progetto Parlamento Europeo del Liceo Classico Leopardi di Macerata parte da due questioni: quanto ne sappiamo dell’Unione Europea? E quanto è vicina a noi? La finalità è favorire lo sviluppo delle competenze per una cittadinanza consapevole, insegnare le regole del convivere e dell’agire politico, coinvolgere attivamente i giovani cittadini alla costruzione della collettività nell’ambito della tradizione europea.
Gli studenti delle seconde liceo classico hanno studiato la storia delle istituzioni europee e hanno elaborato – dopo un’approfondita ricerca sul tema – delle indicazioni di indirizzo simulate, da presentare all’europarlamento in vista di una modifica o riforma della legislazione corrente.
L’idea è piaciuta all’Onorevole Tamburrano, che ha invitato gli studenti per un incontro nella sede del parlamento.
L’On. Dario Tamburrano del MoVimento 5 stelle è membro e coordinatore per il gruppo EFDD della Commissione Industria, ricerca e energia; si occupa di questioni legate all’innovazione, alla robotica e alle conseguenze etiche e sul mondo del lavoro delle nuove tecnologie. È l’italiano più esperto in materia di efficienza energetica al Parlamento Europeo, inserito da Vote Watch tra i primi cinque più influenti a livello continentale nel settore.
Gli studenti, emozionati e comprensibilmente tesi, hanno riferito sugli esiti dei loro lavori all’On. Tamburrano in una sala riunioni ufficiale dell’Europarlamento.
La classe II B ha presentato uno studio sulle politiche di fine vita, sostenendo che sono trattate in modo disorganico e troppo diversificato dagli stati membri, pur essendo un argomento di spiccata attualità. Di conseguenza la classe ha chiesto all’Europa di fornire almeno un indirizzo comune, dal momento che il tema coinvolge i diritti umani fondamentali.
La classe II C ha invece esposto una ricerca sui principi generali dell’istruzione a livello continentale. Da un’attenta comparazione dei sistemi scolastici europei è emerso che la scuola troppo spesso si preoccupa di istruire e di indirizzare al lavoro, invece di educare la persona umana nella sua interezza. Gli studenti hanno perciò presentato una proposta di indirizza per una scuola come mezzo di realizzazione personale, visto che l’Unione Europea si dichiara istituzione in ambito di diritti e in seconda istanza economica.
L’On. Tamburrano ha mostrato genuino interesse e apertura verso gli studenti, ascoltandoli e rispondendo alle domande – segno di profonda attenzione delle istituzioni europee ai cittadini anche molto giovani. Ha elogiato i ragazzi per la riflessione acuta e capace di cogliere gli aspetti critici di una realtà mutevole che può confondere, e ha promesso di presentare le proposte alle commissioni competenti perché siano esaminate.
Nel corso del viaggio, gli studenti del Liceo Classico hanno visitato Bruges, suggestiva cittadina il cui centro storico medievale è stato proclamato nel 2000 patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Tutti sono tornati a casa con una grande emozione in seguito all’incontro con l’Europarlamentare, che ha trasmesso la sensazione di un’Europa molto, molto vicina.
La tribuna dell'Artemio Franchi di Firenze, oggi, é stata teatro di una rimpatriata tra "maceratesi in trasferta". Per assistere al bigh match tra Fiorentina e Napoli, infatti, sui sedili della viola si sono ritrovati gli imprenditori civitanovesi Germano Ercoli e Umberto Antonelli (tifosi della squadra di Pioli) e l'ex arbitro maceratese Oberdan Pantana, al Franchi in veste di osservatore. Con loro anche il nostro direttore, Roberto Scorcella.
L'Helvia Recina mette da parte i festeggiamenti per la vittoria in Coppa Italia di Promozione e ritrova la vittoria nella ventisettesima giornata contro l'Atletico Piceno. Successo netto e mai in discussione con la gara già chiusa nel primo tempo grazie al gol di Campana e alla doppietta di Hoxha. Stessa formazione delle ultime uscite per mister Carassai che deve rinunciare a Domizioli per la panchina, acciaccato dopo il match di mercoledì contro la Passatempese.
Buon inizio dell'Atletico Piceno che sfrutta la velocità negli spazi di Diop e Diarra senza mai creare pericoli per Recchi e con l'Helvia che piano piano prende in mano il centrocampo e al primo vero affondo passa in vantaggio. Pallone in area di Montanari per Marcoaldi al 14' che dal fondo mette al centro un pallone morbido che Campana trasforma in gol di testa.
La reazione ospite non c'è e al 20' arriva il raddoppio con Badiali che da corner mette a centro trovando la girata al volo di Hoxha che supera imparabilmente Lattanzi.
Con il doppio vantaggio gli arancio neri controllano la situazione e non rischiano nulla e chiudono il conto al 43' con un'azione fotocopia sull'asse Badiali – Hoxha che stavolta cambia piede, dal sinistro al destro, per il 3-0 e la doppietta personale.
La ripresa è poco di più di una formalità, troppo il divario tra le due squadre e le motivazioni in campo con l'Helvia che sfiora a più riprese il quarto gol e gli ospiti alla ricerca di una rete per rendere meno amaro il passivo. Ci prova Massini al 46', lanciato in porta da Marcoaldi, ma mette a lato, poi al 54' è Lattanzi a salvare su un destro da fuori di Hoxha. Unico acuto degli ospiti al 57' con Recchi che chiude il varco su Addarii. A vuoto anche i tentativi di Badiali, sinistro a giro a lato di un nulla e di Mandorlini, il match scivola via in attesa del fischio finale con la girandola dei cambi che non mutano la sostanza della gara.
L'Helvia sale a quota 47 punti e blinda la zona play off a tre giornate dal termine.
“Siamo stati bravi a non perdere la concentrazione dopo la vittoria di mercoledì in Coppa – il commento di mister Carassai a fine gara – e avevo chiesto ai ragazzi uno sforzo importante perchè sapevo che questa era una partita fondamentale per la corsa ai play off. Ci siamo preparati bene e la gara l'abbiamo condotta in porto sin da subito. Sarà importantissima la prossima trasferta di Trodica contro una squadra in zona pericolosa per provare a salire in classifica. Sono molto contento anche per i giovani che ho la possibilità di schierare e che stanno facendo davvero bene, non guardo l'età di chi gioca ma solo i meriti in allenamento e nelle partite”.
HELVIA RECINA: Recchi, Pagliarini, Montanari (88' De Angelis), Hoxha, Capparuccia, Foglia, Perrella, Campana (67' Mandorlini), Marcoaldi (78' Di Crescenzo), Badiali (64' Maccioni), Massini (63' Girotti) All. Carassai
ATLETICO PICENO: Lattanzi, Oddi, Porfiri, Piemontese (33' Di Paolo), Palladini (46' Addarii), Capretti (52' Nicolosi), Diop, Antenucci (46' Ciabattoni), Diarra, Calvaresi, Palestini (62' Bruni) All: Grillo
RETI: 14' Campana, 20' – 43' Hoxha (HR)
AMMONITI: Oddi (AP)
Martedì 1 maggio, alle ore 17, presso la Chiesa del Sacro Cuore di Macerata, gli allievi della Scuola di Musica Don Bosco di Macerata e del Conservatorio “F. Venezze”, accompagnati dagli insegnanti M° Claudia Lapolla, M° Lucia Mezzanotte e M° Luigi Puxeddu, si esibiranno in concerto dal titolo “Il Barocco Veneto”.
Il progetto, al secondo appuntamento, nasce da un’idea di Claudia Lapolla e di Lucia Mezzanotte, rispettivamente docenti a Rovigo e a Macerata, accomunate dal desiderio di poter “giocare” con i propri alunni attraverso divertenti - ma nel contempo impegnative - esperienze performative e prevede due esibizioni pubbliche: la prima a Rovigo e la seconda a Macerata con ingresso libero
Nella prima parte i concerti che vengono presentati sono tratti dall’opera intitolata L’Estro Armonico.
La serata termina con l’esibizione della Kindersinfonie (Sinfonia dei giocattoli), composizione di carattere allegro che si presta assai bene per affrontare in classe progetti didattici trasversali efficaci e motivanti che inducano i bambini non solo ad apprezzare la musica del passato, ma anche a valutarne la sua importanza all’interno della vita quotidiana di un tempo, rendendo più realistico e partecipativo l’approccio alla storia “globale”.
L’accattivante scelta del programma e la maestria delle insegnati ha reso la collaborazione tra le due realtà estremamente interessante e costruttiva per gli allievi rendendo l’appuntamento annuale un atteso confronto.
C'è un articolo che gira ormai da un paio di giorni su un blog che parla di "poteri occulti e inganni storici" e che, ora, sembra interessarsi anche a Macerata. Da Pamela alla malavita, da strane feste a base di sesso alla massoneria deviata. Le informazioni messe in fila sono tante, a volte anche confuse e, francamente, poco credibili.
Un articolo da prendere con le molle, quindi, ma comunque impossibile da ignorare. Perché ormai sono giorni che quel link rimbalza sui telefonini di tanti a Macerata e non solo. E a quanto pare comincia ad esserci chi - nonostante i fatti degli ultimi giorni abbiano decisamente spostato l'attenzione dell'opinione pubblica - vuole che si torni a parlare dell'omicidio di Pamela Mastropietro e dei possibili collegamenti di quel tragico episodio con un sistema che nel capoluogo di Provincia gestirebbe il potere ormai da anni. Anche e soprattutto dopo l'inchiesta di Rainews con le ormai note dichiarazioni di una ragazza che ha raccontato fatti di dieci anni fa.
Ci abbiamo riflettuto un po', combattuti sull'opportunità di riprendere o meno le notizie riportate nell'articolo in questione. Poi, da più parti sollecitati, abbiamo scelto di non ignorare quel link e di rirpoporlo qui, integralmente, così come ci é stato inviato. https://wwwblogdicristian.blogspot.it/2018/04/macerata-bene-storie-di-rituali-base-di.html?m=1 o http://maestrodidietrologia.blogspot.it/2018/04/macerata-bene-storie-di-rituali-base-di.html
Sport, divertimento e grigliata: è la ricetta del Primo Maggio all'Associazione Tennis di via dei Velini. La giornata inizia alle 10.30: sui campi dell'Atm ci si potrà sfidare prima del ricco pranzo, con lasagne e carne grigliata. Alle 15 inizierà il torneo di tennis. Per la merenda-cena ci saranno porchetta, fave, salumi e altro. Per i più piccoli, saranno a disposizione i campi del minitennis, per sfidare i genitori.
Inoltre ci sarà spazio per calcetto, pallavolo e free tennis. Il costo per gli adulti è di 30 euro, per i ragazzi tra i 10 e i 18 anni 20 euro, per i più piccoli è tutto gratis. Informazioni e prenotazioni ai numeri 339.1059953 (Simone), 328.6119554 (Fabiano), 340.4633692 (Daniele).
L'appuntamento è organizzato dalla Scuola tennis e dall’Associazione tennis che, con il nuovo presidente Angelo Bonifacio, punta ad aprire il circolo a tutta la città anche con tariffe agevolate per le famiglie e tante iniziative.
Visto il successo dell’iniziativa proseguirà anche a maggio il progetto “Salute in cammino” organizzato dall’U.S. Acli Marche dall’U.S. Acli provinciale di Macerata e dall’Asd Green Nordic Walking col patrocinio dell’amministrazione comunale.
Il programma delle prossime camminate (aperte a cittadini di ogni età e non particolarmente impegnative) prevede la partenza dal piazzale della chiesa del Rione Piediripa venerdì 4 maggio alle 21,30.
A seguire, allo stesso orario, le camminate si svolgeranno martedì 8 maggio (partenza da Piazza Mazzini), venerdì 11 maggio (piazzale chiesa rione Santa Croce), martedì 15 maggio (rotonda Giardini Diaz), venerdì 18 maggio (piazzale chiesa Rione Villa Potenza), martedì 22 maggio (piazzale chiesa Rione Pace), venerdì 25 maggio (dietro la chiesa del quartiere nuovo Rione Vergini), martedì 29 maggio (piazzale chiesa dei cappuccini, Rione Santa Lucia).
Secondo appuntamento con la rubrica Chiedilo all'avvocato, curata dall'avv. Oberdan Pantana.
Le prime mail dei lettori arrivate all'indirizzo info@picchionews.it, hanno riguardato diversi argomenti, ma le domande più ricorrenti sono state quelle relative al maltrattamento di animali e a come giuridicamente la legge tutela i nostri amici a quattro zampe.
In particolare, abbiamo scelto la mail di una nostra lettrice di Cingoli che chiede all'avv. Pantana: "Gentile avvocato, capita purtroppo sempre più spesso di leggere sulla stampa notizie relative al maltrattamento di animali, in particolare cani e gatti. In che modo è possibile fare in modo che certe situazioni vengano evitate oppure, qualora non si possa intervenire in tempo, denunciare e punire i colpevoli?"
Il delitto di maltrattamento di animali di cui all’art. 544-ter c.p. è stato introdotto dall’art. 1 L. 20 luglio 2014 n. 189, con cui sono state incriminate condotte, talune delle quali già previste dalla contravvenzione di cui all’art. 727 c.p. “Abbandono di animali”, oggetto anch’essa di riformulazione.
Nello specifico l’art. 544-ter c.p. prevede quanto segue: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale”.
Pertanto, nel primo comma vengono ricomprese le seguenti condotte:
a) Aver cagionato per crudeltà o senza necessità una “lesione”; a tal proposito, la Corte di Cassazione ha ritenuto come la nozione di “lesione”, sebbene non necessariamente coincidente con quella prevista dall'art. 582 c.p. delle “Lesioni personali”, implichi comunque la sussistenza di un'apprezzabile diminuzione della originaria integrità dell'animale che, pur non risolvendosi in un vero e proprio processo patologico e non determinando una menomazione funzionale, sia comunque diretta conseguenza di una condotta volontaria commissiva o omissiva (si v. Cass. III, n. 32837/2013);
b) Condotte di sevizie, comprensive di “tutte le forme di crudeltà verso animali, offensive del sentimento di pietà e compassione per gli stessi”;
c) Condotte consistenti nella sottoposizione dell'animale ad attività insopportabili per le sue caratteristiche etologiche; in sede di legittimità, si è precisato come la nozione di “comportamenti insopportabili per le caratteristiche etologiche” non assuma un significato “assoluto” (inteso come raggiungimento di un limite oltre il quale l’animale sarebbe annullato), ma un significato “relativo”, nel senso del contrasto con il comportamento proprio della specie di riferimento come ricostruita dalla scienza naturale (Cass. III, n. 39159/2014), che ne precisa il contenuto riferendolo alla collocazione degli animali in ambienti non adatti alla loro naturale esistenza, inadeguati dal punto di vista delle dimensioni, della salubrità, delle condizioni tecniche.
Nel secondo comma vengono invece incriminate le condotte di:
Somministrazione di “sostanza stupefacente o vietate”; da intendersi, in senso descrittivo come “ogni sostanza, naturale o sintetica, che, somministrata agli animali, risulti idonea a determinare in essi uno stato di alterazione fisica o psichica con effetto drogante”. Quanto, invece, alle sostanze vietate, per esse il richiamo vale alle norme che proibiscono la somministrazione di determinate sostanze agli animali (vi rientrano la norme che puniscono l'utilizzo di estrogeni nell'allevamento del bestiame, di cui alla d.l. 4 agosto 1999, n. 336, art. 32), o comunque, la “Sottoposizione a trattamenti che procurano un danno alla loro salute”.
Per la previsione di cui al terzo comma dell'art. 544-ter c.p., ovvero la morte dell’animale, dal punto di vista dell'ascrizione soggettiva, l'imputazione dell'evento “morte”, benché non coperta dal dolo, neanche “eventuale”, configurandosi altrimenti il delitto di cui all'art. 544-bis c.p. “Uccisione di animali”, deve comunque, secondo le regole fissate dall'art. 59, comma 2, c.p., essere ascrivibile almeno a colpa, dunque porsi come conseguenza prevedibile delle condotte di cui ai commi che precedono.
Pertanto, configurano il reato di maltrattamento di animali i seguenti fatti di cronaca che quotidianamente veniamo a conoscenza perché avvenuti anche localmente quali:
1)Tiene il proprio cane in isolamento e senza una cuccia adeguata: condannato
Ha tenuto il proprio cane – un pastore tedesco – legato per diversi giorni a una catena. Gli ha negato l’assistenza igienica, l’acqua e il cibo. Per concludere, l’ha obbligato a utilizzare una pseudo cuccia in cemento, che non gli offriva alcun riparo dal freddo e dalle intemperie.Più che un padrone, un aguzzino, e difatti i giudici lo hanno condannato a sei mesi di reclusione per “maltrattamento di animali”. Inequivocabili le condizioni del quadrupede: “stato di magrezza e deperimento” così avanzato da provocargli un collasso (Cassazione, sentenza n. 8036/18, sez. III Penale, depositata il 20 febbraio).
2)Cane bastonato: padrone condannato a pagare 10mila euro di multa
I guaiti del cane inchiodano il padrone. Essi vengono ripetutamente percepiti dai vicini di casa, che ne fanno un resoconto dettagliato alle forze dell’ordine, allertate a seguito della segnalazione relativa a un colpo di bastone dato dall’uomo sulla testa del quadrupede. Consequenziale la condanna per maltrattamenti (Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 38182/17, depositata oggi).
3)Collare elettrico per addestrare il cane: è maltrattamento
Disponibile online, pubblicizzato assai, proposto a prezzi variabili (da un minimo di 120 euro a un massimo di 290 euro), e talora anche recuperabile in ‘offerta’ (ad esempio, su ‘Ebay’ lo si trova a 32 euro). Eppure è da considerare ufficialmente vietato...Di cosa si parla? Del cosiddetto ‘collare elettrico’, o ‘collare d’addestramento’, da impiegare, secondo alcuni ‘teorici’, per ‘indirizzare’ il proprio cane. Ma, in realtà, da considerare, senza alcun dubbio, come strumento di tortura per l’animale. (Cassazione, sentenza n. 38034, Terza sezione Penale, depositata oggi)Correzione? Decisivo è il ritrovamento di un cane, che vaga «incustodito sulla pubblica via»: a richiamare l’attenzione è il suo collare, che risulta essere un «collare elettronico».Caratteristiche dell’apparecchio? Produrre scosse di varia intensità sul collo dell’animale, ovviamente su input del padrone con un apposito telecomando a distanza, per «reprimere», sempre secondo i ‘teorici’, «comportamenti molesti».Ma questa strumentazione – di vago richiamo medievale... – è da considerare assolutamente vietata, almeno in Italia. Per questo motivo, il padrone dell’animale viene condannato – su decisione del Giudice per le indagini preliminari – per aver detenuto il cane «in condizioni incompatibili con la sua natura, e produttive di gravi sofferenze».Ad avviso dell’uomo, però, è stato trascurato un particolare importante: il collare elettrico, «se utilizzato correttamente», è «necessario per un utile addestramento dell’animale, provocandogli solo una lieve molestia».No, maltrattamento. L’obiezione proposta dal padrone del cane, però, viene respinta in maniera netta dai giudici della Cassazione, i quali ribadiscono, a chiare lettere, che «il collare elettronico» è da considerare «certamente incompatibile con la natura del cane». Perché l’«addestramento», che si presume di poter così realizzare, è «basato esclusivamente sul dolore» e «incide sull’integrità psico-fisica del cane, poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi ed indurlo, tramite stimoli dolorosi, ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione ed anche aggressività».Come si può parlare, allora, di «addestramento»? Piuttosto, è logico considerare gli «effetti» del ricorso al collare elettrico sul «comportamento dell’animale» come «maltrattamento» in piena regola.Proprio per questo, è da confermare in toto la condanna nei confronti dell’uomo, così come decisa dal Giudice per le indagini preliminari.
3)Apppalti a iosa con i Comuni e quadrupedi ammassati: sigilli al ‘canile lager’.
Vero e proprio ‘lager’, quello scoperto: nel contesto di un canile i quadrupedi erano letteralmente ammassati, comunque oltre la propria capienza massima, tutto ciò con il chiaro obiettivo di massimizzare i profitti.Evidente la fondatezza delle accuse mosse ai proprietari della struttura: regge, cioè, l’ipotesi della contestazione di maltrattamento di animali. E, di conseguenza, regge anche il provvedimento di sequestro preventivo del canile (Cassazione, sentenza n. 37859, sez. III Penale, depositata oggi).Riferimento fondamentale, a questo proposito, le «condizioni nelle quali gli animali erano custoditi, condizioni incompatibili con la natura degli animali e produttiva di gravi sofferenze e sevizie».
4) L’abbaio di Fido chiuso da ore in auto a più di trenta gradi basta e avanza per una condanna.
Non serve ulteriore prova della sofferenza grave, quando un cane abbaia incessantemente, lasciato chiuso in auto per lungo tempo ad elevate temperature, in quanto il suo malessere è «condizione certamente intuibile con il senso comune e non necessitante visite specialistiche e/o perizie ad hoc (…) essendo nozioni di comune conoscenza divulgate in occasione di fatti di cronaca, nelle quali, da episodi analoghi, sono scaturiti eventi drammatici quali la morte». (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 14250/15; depositata il 9 aprile).
Nel raccomandare di denunciare sempre e comunque questi brutti episodi alle autorità competenti, aspetto altri quesiti dei lettori di Picchio News cui poter rispondere nei prossimi appuntamenti con la rubrica Chiedilo all'avvocato.
Avv. Oberdan Pantana
“Anche ieri sera nell’intervista su Rete Quattro il Sindaco di Macerata continua a raccontare tante falsità, infatti al Sindaco è contestabile una culpa in vigilando, la stessa colpa che ha prodotto il rinvio a giudizio della Sindaca Appendino per il caso di piazza San Carlo a Torino”
Queste le parole di Deborah Pantana, consigliere comunale di Forza Italia a Macerata.
“Il fatto da contestare a Carancini - continua - è di aver male amministrato perché non ha sorvegliato sul corretto è opportuno utilizzo del bene pubblico, quindi si riscontrano illeciti sotto il profilo della sicurezza e del decoro urbano. Non essere intervenuti da parte dell’amministrazione comunale per interrompere quello scempio, configura una grave omissione. Nei fatti avvenuti a Macerata in Piazza Cesare Battisti il 25 aprile vi sono evidenti violazioni di legge che meritano un’approfondimento giudiziario. Siamo certi così come ci ha assicurato la Prefettura che la Procura voglia agire ,come peraltro imposto dalla normativa vigente ,e accertare le responsabilità comprese quelle del Sindaco che attengono alla legge e non ovviamente alle ideologie”.