Si stanno sviluppando in varie direzioni le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Fermo, per la morte di Stefano Marilungo, il 65enne titolare di un'impresa di pompe funebri, deceduto sabato, con tutta probabilità per asfissia, dopo una rapina messa a segno da tre persone nel magazzino della sua agenzia di pompe funebri, a Sant'Elpidio a Mare.
Al vaglio degli investigatori ci sarebbero i filmati delle telecamere di sicurezza installate in vari punti della città e le immagini degli impianti di sicurezza privati che si trovano nei pressi dell’agenzia e dell’abitazione di Marilungo. Nel corso degli ultimi mesi proprio il sistema di videosorveglianza è stato ulteriormente potenziato dal Comune così da assicurare una “copertura” sempre più capillare del territorio. Proprio dai video potrebbero emergere elementi importanti per risalire se non direttamente ai componenti della banda, al mezzo o ai mezzi utilizzati per arrivare in via Adige 14, e iniziare così a mettere insieme i tasselli necessari a individuare i responsabili. Oggi sarà eseguita l'autopsia sul corpo della vittima, esame che chiarirà, e presumibilmente confermerà, le cause del decesso.
Sotto la lente degli inquirenti, tra l'altro, le affinità con un'altra rapina finita male a marzo: il decesso della 79enne Maria Biancucci, in una casa nelle campagne di Montegiorgio (Fermo), sorpresa da uno o più malviventi, legata e imbavagliata e morta soffocata. E ancora le modalità particolarmente violente con cui i rapinatori avrebbero agito, aggredendo e picchiando Marilungo e il fratello Sergio, di 72 anni, arrivato in suo aiuto. Il tutto, almeno a quanto si apprende, per un bottino piuttosto misero, non ancora quantificato. Tra le ipotesi, ma si lavora anche in altre direzioni, quella di una unica banda dell'Est Europa, che avrebbe messo a segno le due drammatiche rapine e che avrebbe preso di mira questa zona. La caccia ai rapinatori va avanti a rtimo serrato anche nel territorio maceratese.
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